Numeri precedenti

La sezione contiene le pubblicazioni del Foglio delle Campane relative alle settimane precedenti quella corrente.

 

Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 24-2-2013  II di Quaresima

 

La Quaresima...nell'anno della Fede 2

 

Negli articoli di queste settimane di quaresima, vorremmo approfondire insieme il significato della “ proposta  per vivere la quaresima “ che la nostra comunità stà condividendo con l’intera chiesa ambrosiana e universale, a partire dalle “ attenzioni suggerite sul “foglio” della I Domenica di Quaresima. In particolare oggi  desideriamo fermare la nostra riflessione sul valore e sulla centralità della celebrazione eucaristica domenicale per la vita e per l’azione dei credenti e della chiesa tutta, in ogni tempo e stagione della storia umana a partire dal gesto di Gesù che l’ha istituita . Un prezioso aiuto ci viene in questo senso, da una Omelia  del Santo Padre Benedetto XVI  dal titolo quanto mai significativo : SINE DOMINICO NON POSSUMUS cioè , “senza la Domenica non possiamo vivere”. Scrive così il Papa : “Sine dominico non possumus!” Senza il dono del Signore, senza il Giorno del Signore non possiamo vivere: così risposero nell’anno 304 alcuni cristiani di Abitene nell’attuale Tunisia quando, sorpresi nella Celebrazione eucaristica domenicale, che era proibita, furono portati davanti al giudice e fu loro chiesto perché avevano tenuto di Domenica la funzione religiosa cristiana, pur sapendo che questo era punito con la morte. “Sine dominico non possumus”. Nella parola dominicum/dominico sono indissolubilmente intrecciati due significati, la cui unità dobbiamo nuovamente imparare a percepire. C’è innanzitutto il dono del Signore – questo dono è Lui stesso: il Risorto, del cui contatto e vicinanza i cristiani hanno bisogno per essere se stessi. Questo, però, non è solo un contatto spirituale, interno, soggettivo: l’incontro col Signore si iscrive nel tempo attraverso un giorno preciso. E in questo modo si iscrive nella nostra esistenza concreta, corporea e comunitaria, che è temporalità. Dà al nostro tempo, e quindi alla nostra vita nel suo insieme, un centro, un ordine interiore. Per quei cristiani la Celebrazione eucaristica domenicale non era un precetto, ma una necessità interiore. Senza Colui che sostiene la nostra vita, la vita stessa è vuota. Lasciar via o tradire questo centro toglierebbe alla vita stessa il suo fondamento, la sua dignità interiore e la sua bellezza. “. E per noi cos’è ’ Eucaristia domenicale ? Solo un faticoso “dovere”  o un precetto esteriore ? Oppure ne comprendiamo la “ necessità interiore “ perché  la nostra vita  trovi consistenza,  bellezza e futuro ?

Scrive ancora il Papa : “Ha rilevanza questo atteggiamento dei cristiani di allora anche per noi cristiani di oggi? Sì, vale anche per noi, che abbiamo bisogno di una relazione che ci sorregga e dia orientamento e contenuto alla nostra vita. Anche noi abbiamo bisogno del contatto con il Risorto, che ci sorregge fin oltre la morte. Abbiamo bisogno di questo incontro che ci riunisce, che ci dona uno spazio di libertà, che ci fa guardare oltre l’attivismo della vita quotidiana verso l’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino “.

Spesso tra le obiezione più ricorrenti alla partecipazione alla Messa Domenicale ( oltre alla  questione delle “ prediche lunghe ” ...) vi è quella legata agli “ impegni “ familiari che vanno dai compiti dei ragazzi - fatti curiosamente proprio la  domenica mattina - ad altri improrogabili impegni  familiari e oggi , purtroppo , anche lavorativi. Qualcuno a scritto e detto che la domenica cristiana non è più “sostenibile” ed è incompatibile con i ritmi della vita odierna. Occorrerebbe avere il coraggio di una seria verifica di ciò che “vale e conta veramente per la vita” , di cosa veramente  “abbiamo bisogno per vivere “ oltre l’attivismo, spesso disumanizzante, della vita quotidiana , quella che il Papa  chiama “ irrequieta brama di vita .
Prosegue infatti Benedetto XVI,  nello scritto  già ricordato, citando  il passo del Vangelo di  Luca al capitolo 9: “ Chi  vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?” . Chi vuol soltanto possedere la propria vita, prenderla solo per se stesso, la perderà. Solo chi si dona riceve la sua vita. Con altre parole: solo colui che ama trova la vita. E l’amore richiede sempre l’uscire da se stessi, richiede sempre di lasciare se stessi. Chi si volge indietro per cercare se stesso e vuol avere l’altro solo per sé, perde proprio in questo modo se stesso e l’altro. Senza questo più profondo perdere se stesso non c’è vita. L’irrequieta brama di vita che oggi non dà pace agli uomini finisce nel vuoto della vita persa. “Chi perderà la propria vita per me…”, dice il Signore: un lasciare se stessi in modo più radicale è possibile solo se con ciò alla fine non cadiamo nel vuoto, ma nelle mani dell’Amore eterno. Solo l’amore di Dio, che ha perso se stesso per noi consegnandosi a noi, rende possibile anche a noi di diventare liberi, di lasciar perdere e così trovare veramente la vita.
Questo è ciò che impariamo da sempre alla scuola dell’ Eucaristia domenicale una scuola sempre più necessaria e indispensabile per ridare respiro al quotidiano, per rimettere al centro lo stile della gratitudine e della gratuità  propri dell’ Eucaristia per definizione....
“Sine dominico non possumus!”. Senza il Signore e il giorno che a Lui appartiene non si realizza una vita riuscita.  Proprio perché nella Domenica si tratta in profondità dell’incontro, nella Parola e nel Sacramento, con il Cristo risorto, il raggio di tale giorno abbraccia la realtà intera. I primi cristiani hanno celebrato il primo giorno della settimana come Giorno del Signore, perché era il giorno della risurrezione“. 
Ci provocano sempre  le testimonianze che provengono da paesi dove “ andare a Messa la domenica “ è veramente un rischio anche fisico costante . Per fare un esempio,  scrive monsignor Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente dell’episcopato nigeriano . “ Certamente il 2012, è stato un anno molto difficile per i cristiani in Nigeria, a causa della persecuzione e quindi la sofferenza a causa della fede. Abbiamo avuto attacchi su attacchi nelle chiese. Sono stati certamente momenti molto difficili. Però, abbiamo speranza: i cristiani qui non rinunciano! Fanno il possibile per poter continuare a praticare la loro fede, vengono a Messa la domenica nonostante tutto … Moltissime stragi sono avvenute proprio la domenica, proprio mentre i fedeli erano in chiesa. Forse in Occidente non si capisce questo, andare a Messa e morire: questa è una testimonianza fortissima anche per i cristiani del resto del mondo…Noi andiamo avanti, bambini, uomini e donne. Sempre siamo pronti ad andare avanti.  Dunque, queste continue stragi non piegano la fede dei cristiani, anzi, la rafforzano”
Anche la nostra fede  ha bisogno di rinfrancarsi e di ritrovare quella freschezza   necessaria a ridire il vangelo  nel nostro tempo … A  cominciare dall’ “andare a Messa “.
  cura di don Marco

 

   

  I QUARESIMALI 2013

 

Incontri sul CREDO

“Questa è la nostra fede”

Ore 21.00 – chiesa parrocchiale

 Le ragioni di questa proposta ce le ha suggerite il Santo Padre Benedetto XVI nella Lettera di promulgazione  dell’anno della fede “Porta Fidei”. 

“ Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata , e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio, soprattutto in questo Anno. Non a caso, nei primi secoli i cristiani erano tenuti ad imparare a memoria il Credo. Questo serviva loro come preghiera quotidiana per non dimenticare l’impegno assunto con il Battesimo…La professione della fede è un atto personale ed insieme comunitario. E’ la Chiesa, infatti, il primo soggetto della fede. Nella fede della Comunità cristiana ognuno riceve il Battesimo, segno efficace dell’ingresso nel popolo dei credenti per ottenere la salvezza. Come attesta il Catechismo della Chiesa Cattolica: “«Io credo»; è la fede della Chiesa professata personalmente da ogni credente, soprattutto al momento del Battesimo. «Noi crediamo» è la fede della Chiesa confessata dai Vescovi riuniti in Concilio, o più generalmente, dall’assemblea liturgica dei fedeli. «Io credo»: è anche la Chiesa nostra Madre, che risponde a Dio con la sua fede e che ci insegna a dire «Io credo», «Noi crediamo»”.

 I PROSSIMI APPUNTAMENTI

      

Venerdì 1 Marzo: Mons. Carlo Faccendini Vicario Episcopale per la Città di Milano

Tema: Io Credo in Dio Padre onnipotente

 

Venerdì 8 Marzo: Sua Ecc. Mons Mario Delpini Vicario generale della Diocesi.

Tema: Io Credo in Gesù Cristo suo unico figlio

 

Venerdì 15 Marzo : Prof. Don Antonio Zani :  Ordinario di storia della teologia         

                                                      presso la Facoltà  Teologica dell’ Italia Settentrionale.

Tema: Io Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica…

 

Il testo di riferimento sarà il “Simbolo degli Apostoli” nel confronto con il Simbolo di Nicea-Costantinopoli e con gli altri Simboli di fede.

Le riflessioni saranno collocate all’interno della celebrazione dei Vesperi ambrosiani del venerdì  di Quaresima.

 

INOLTRE

 Venerdì 22 Marzo: “Verso Emmaus”,

                                      suggestioni, parole e musica “dalle Palme alla Risurrezione”

 

 

 

CALENDARIO SETTIMANALE 

 

 

 

Domenica 24/2.

II di QUARESIMA.

Ore 9.00 8° incontro fidanzati; RITIRO DECANALE GIOVANI.

 

Lunedì 25 /2.

 Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas;

ore 21.00 Corale per soprani e tenori.

 

Mercoledì 27/2.

Ore 21.00 Corale per contralti e bassi.

 

Venerdì 1/3.

Ore 14,30 pulizia chiesa 1° turno; ore 18.00 Via Crucis per tutti (animata dal 1° corso);

ore 21.00 Quaresimale “Io credo in Dio Padre Onnipotente” relatore Mons. Carlo Faccendini.

 

Sabato 2/3.

Ore 9.00 Lavori in Oratorio/7; ore 9.30-10,30 Centro d’Ascolto Caritas; ore 19,30 9°

incontro fidanzati e cena conclusiva.

 

Domenica 3/3.

III di Quaresima.

Ore 10.00 Domenica Insieme 2° corso e Prime Confessioni.

 

SUFFRAGI

 

Lunedì 25/2.

Ore18.00 Rutigliano Luigi.

 

Giovedì 28/2.

Ore 18.00 Barbieri Felice e Durelli Alfredo.

 

ARCHIVIO.

 

Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Regnante Andrea anni 82, Bonizzoni Agostino anni 98,

Vincifori Giovanni Tullio anni 74.

 

OFFERTE

 

Funerale Bonizzoni €50,00;

NN per lavori straordinari  opere parrocchiali dalle famiglie per festa di carnevale €125,00;

condominio Monte Popera 16/10-12-14 in memoria defunti €160,00.

 

S.O.S. CARITAS.

 

 Necessitano: giacconi uomo, scarpe uomo, golf donna, scarpe donna, coperte,

lenzuola, abbigliamento bimbi 2-3-4 anni. Grazie!

 

AVVISO

 

Sono in distribuzione, alle porte della chiesa, le buste con il rendiconto parrocchiale e la lettera per la raccolta straordinaria di fondi a sostegno delle spese sostenute per la ristrutturazione  dell’ ex teatro. 

 

 

Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 17-2-2013 I di Quaresima

 

La Quaresima...nell'anno della Fede

Il LAVORO:

 UN DONO PER TUTTI.

Comunicato della diocesi

La Quaresima è tempo prezioso. È il tempo che più ci interpella sul versante delle scelte riguardanti la nostra vita spirituale. Nell’Anno della fede  decisivo è prendere seriamente l’invito personale e comunitario alla conversione.  Non esiste fede senza conversione. “Convertitevi e credete al Vangelo!”: questa è la prima parola che Gesù pronuncia in avvio del suo ministero, stando al Vangelo di Marco (Mc 1,14 15). Il cammino della fede è contemporaneamente un cammino di conversione, cioè di orientamento della vita nella direzione che porta a Dio. Questo suppone una profonda purificazione da se stessi, una guarigione interiore, un rinnovamento del pensiero e dei sentimenti. Percepire con sincera umiltà il bisogno che abbiamo, personalmente e comunitariamente, di convertirci è il primo passo da fare come Chiesa di Cristo. Dirci l’un l’altro, davanti al volto mite dell’Agnello di Dio, che purtroppo non siamo quello che dovremmo essere, che vorremmo essere più capaci di mostrare la bellezza e la forza del Vangelo, che ci piacerebbe testimoniare in modo più evidente la potenza d’amore che è scaturita dalla croce di Cristo è ciò che anzitutto siamo chiamati a fare in questa Quaresima. Insieme a questo, annunciare la misericordia del Signore, che tutti perdona e accoglie nel suo abbraccio redentore.
Le iniziative proposte dalla diocesi e dalla nostra comunità  sono quelle di sempre, ed hanno grande valore appunto perché "tradizione cara alla nostra gente ”: la strada maestra resta quella della celebrazione eucaristica feriale e festiva, con la proposta dell’itinerario di ascolto della Parola di Dio. Abbiamo poi in particolare i “quaresimali” e le “Via Crucis”, che vorremmo raccomandare in modo particolare. A livello diocesano unitario , un punto di riferimento sarà la celebrazione della Via Crucis presieduta dall’Arcivescovo in Duomo nei martedì di Quaresima: sarebbe bello che le comunità parrocchiali almeno una volta possano parteciparvi; in ogni caso, ci si potrà collegare tramite radio, televisione o sito internet per vivere insieme all’Arcivescovo questo momento. Da ultimo: vorremmo rimarcare l’importanza della celebrazione del sacramento della Penitenza in occasione della Pasqua. Preghiera, penitenza e carità sono le tre parole chiave che ci accompagnano   nei 40 giorni che precedono la Pasqua.  Da sempre sono questi i tre pilastri della penitenza quaresimale. Il confronto con altre religioni ci permette oggi di intuire meglio il loro valore. Chi ritiene poca cosa le classiche rinunce di solito non ha mai provato a metterle in pratica. Credo sia importante, comunque, ricordare sempre la regola d’oro di ogni pratica penitenziale: ogni impegno chiesto a noi stessi ha come scopo la partecipazione nostra all’amore di Dio. Noi rinunciamo per fare spazio alla sua Grazia in noi. Questo ci preserva da ogni orgogliosa presunzione. In questo momento di difficoltà economica poi, è ancora più evidente che è necessario farsi carico e condividere. C’è uno stile di vita che il Vangelo insegna ed è quello della sobrietà ispirata dalla carità. Lo capisce bene chi ha il cuore buono: anche se non si ha moltissimo si può continuare ad aiutare chi ha ancora di meno. 

 

A cura di don Marco

  

 
 LA PROPOSTA PARROCCHIALE  in sintesi
 

 

 

1.  Le domeniche di Quaresima   
Ogni gruppo di catechismo a turno sarà chiamato a vivere la bella occasione delle domeniche insieme.
Per tutti la I e la V domenica di Quaresima alle ore 17.30 coinciderà con la proposta delle
Domeniche della Fede, vespero, adorazione e S. Messa con la predicazione straordinaria di
Mons. Luigi Manganini, Arciprete emerito della Cattedrale.
Inoltre ad adolescenti e giovani sarà proposto il vespero domenicale alle 19.15

 

2. La cura della preghiera in Quaresima

Preghiera comunitaria quotidiana: la recita delle lodi alle 8.15 e la S. Messa alle 8.30,
la recida del S. Rosario alle 17.30 e la S. Messa alle 18.00.
I preadolescenti e gli adolescenti vivranno un momento di preghiera al mattino tra le 7 e le 7,4
5 nei tre giorni di lunedì, martedì e mercoledì santo. Il mercoledì santo sera gli adolescenti e i giovani
vivranno un momento di Via Crucis in un posto significativo fuori dalla Parrocchia. Saranno messi a
disposizione per tutti i libretti per la preghiera personale per ogni giorno della settimana.
Per i bambini e le loro famiglie ogni domenica sarà dato un cartoncino con spunti di preghiera e riflessione
da vivere in casa.
Per favorire la preghiera personale di chi lavora in quartiere,
nei venerdì di Quaresima la chiesa rimarrà aperta anche nell’intervallo del pranzo.

 

3. La Via Crucis

Per bambini, ragazzi e adulti: ogni venerdì alle ore 18.00

Per tutti: con il Cardinale ogni martedì ore 21.00 in Duomo da seguire attraverso Radio Marconi o attraverso Telenova
(canale 14 digitale terrestre) o sul sito web (www.chiesadimilano.it).
Il 19 febbraio andremo insieme in Duomo ritrovandoci davanti alla chiesa alle ore 20.00.

 

4. La Riconciliazione

Ogni sabato mattina dalle 10 alle 12 e ogni sabato pomeriggio dalle 16.30 alle 18.00.

Celebrazione penitenziale comunitaria LUNEDI 25 marzo alle ore 21.00.

 

5. I Quaresimali ogni venerdì sera ore 21.00 in chiesa parrocchiale

Per il programma degli incontri vedi il volantino apposito.
In oratorio dalle 19,30 alle 20,30 si potrà consumare una “cena povera” (riso in bianco e patate lesse) e
dare il corrispondente economico come offerta per la carità. Occorre dare il nome entro il giovedì
precedente passando in parrocchia o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

6. L’impegno di Carità

Anche per  la Quaresima vorremmo proporre ad adulti e  ragazzi alcune iniziative di carità

- l’impegno a sostegno del Fondo Famiglia e delle opere parrocchiali;

- l’itinerario quaresimale ragazzi per le stesse finalità.

 

 

  I QUARESIMALI 2013

 Quattro incontri sul CREDO

“Questa è la nostra fede”

Ore 21.00 – chiesa parrocchiale

 

Venerdì 22 febbraio: Mons. Claudio Magnoli Resp. Servizio Past. Liturgica

Incontro introduttivo alla proposta con riflessione generare sul Credo e sul suo significato e valore nell’ esperienza di fede dei credenti.  

      

Venerdì 1 Marzo: Mons. Carlo Faccendini Vicario Episcopale per la Città di Milano

Tema: Io Credo in Dio Padre onnipotente

 

Venerdì 8 Marzo: Sua Ecc. Mons Mario Delpini Vicario generale della Diocesi.

Tema: Io Credo in Gesù Cristo suo unico figlio

 

Venerdì 15 Marzo : Don Antonio Zani : Prof. ordinario di storia della teologia         

                                                         presso la Facoltà  Teologica dell’ Italia Settentrionale.

Tema: Io Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica…

 

Il testo di riferimento sarà il “Simbolo degli Apostoli” nel confronto con il Simbolo di Nicea-Costantinopoli e con gli altri Simboli di fede.

 Le riflessioni saranno collocate all’interno della celebrazione dei Vesperi ambrosiani del venerdì  di Quaresima.

 INOLTRE

 Venerdì 22 Marzo: “Verso Emmaus”,

                                        suggestioni, parole e musica “dalle Palme alla Risurrezione”

  

NATURALMENTE… VI ATTENDIAMO NUMEROSISSIMI

PER VIVERE INSIEME  UNA PREZIOSA OCCASIONE

DI ASCOLTO E   DI CRESCITA  NELLA FEDE

PER LA VITA

Particolari proposte saranno poi  offerte alla comunità, secondo le indicazioni date anche dalla Diocesi, per accompagnare la conclusione del ministero di Sommo Pontefice di Papa Benedetto XVI e per l’ elezione e l’ accoglienza  del nuovo Pontefice. 

 

  

 

 

    “La Bibbia in pillole”

 curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

 Domenica, 17 Febbraio, durante la Messa, leggeremo Matteo 4, 1-11

 

Al versetto 1 , leggiamo :” .. per essere tentato dal diavolo” . Il termine ‘diabolos’  viene dal greco dia 'in mezzo' e ballo 'getto', per indicare chi separa, in senso morale, e traduce l'ebraico ‘śāţān’.Questo vocabolo deriva da una radice ebraica che indica 'accusare, osteggiare' , ma anche ‘sbarrare la strada’ . Nella Bibbia a volte è Dio stesso che fa da ‘śāţān’ agli uomini. Basta leggere l’episodio della asina di Balaam nel libro dei Numeri Cap.22 . Veniva utilizzato anche nei processi per indicare il Pubblico Ministero. In 2Sam 19:22, “Davide disse: ‘Che ho da fare con voi, o figli di Seruia, che vi mostrate oggi miei avversari (satàn in ebraico )? “ 

 
CALENDARIO SETTIMANALE 
 

 

Domenica 17/2I di QUARESIMA.

Ore 9.00 7° incontro fidanzati;

ore 17,30 Vespri e Adorazione; ore 18.00 S. Messa.


Lunedì 18 /2.

Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale per soprani e tenori.


Martedì 19/2.

Ore 20.00 Ritrovo per partecipare alla Via Crucis in Duomo.


Mercoledì 20/2.

Ore 10.00 gruppo del Vangelo c/o bar parrocchiale con Lucrezia;

ore 21.00 Equipe gruppo famiglie;

ore 21.00 Corale per contralti e bassi.

 

Giovedì 21/2. Ore 18.00 S. Messa defunti della parrocchia.


Venerdì 22/2.

Ore 18.00 Via Crucis per tutti (animata dal 4° corso);

ore 19,30 Cena povera (prenotarsi in Oratorio); ore 21.00 Quaresimale, introduzione al ‘Credo’..


Sabato 23/2.

Ore 9.30-10,30 Centro d’Ascolto Caritas;

ore 16,30 confessioni PreAdo e Ado.


Domenica 24/2.

II di Quaresima.

Ore 9.00 8° incontro fidanzati.


SUFFRAGI


Lunedì 18/2.

Ore18.00 Corti Luciano – Edga Julia Castro Cordova.


Martedì 19/2.

Ore 18.00 Primo – Angelo e Teresa.


Mercoledì 20/2.

Ore 18.00 Ennio Zucchi, Baioni Gaspare , Ornella, marito e papà.


Giovedì 21/2.

Ore 18.00 defunti della parrocchia.



OFFERTE

 

NN per lavori straordinari €250,00; prestito x lavori Straordinari €5000,00 + 5000,00; per opere parrocchiali €500,00; vendita primule € 1134,00.

 

Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 10-2-2013 V dopo l'Epifania

 

Giornata diocesana della solidarietà

Il LAVORO:

 UN DONO PER TUTTI.

Comunicato della diocesi

 Il lavoro un dono per tutti è il titolo della prossima Giornata della Solidarietà. In un tempo come quello odierno potrebbe quasi apparire provocatorio in quanto, purtroppo, sono in molti a vivere situazioni di precarietà e mancanza di lavoro.
Qualcuno potrebbe obiettare: “a me nessuno dona un lavoro, malgrado mandi Curriculum in continuazione”. Proprio perché si stanno moltiplicando queste situazioni di difficoltà, ci pare opportuno proporre un momento di riflessione all’interno della comunità ecclesiale.
La domanda di fondo su cui provare a confrontarsi potrebbe essere: “cosa possiamo fare come Chiesa in questo tempo di crisi e travaglio?”
La scelta del titolo s’inserisce dentro le cosiddette quattro giornate: Famiglia – Vita – Malato  e Solidarietà che si celebrano tutte in un arco di tempo circoscritto e che anche come tematiche s’intrecciano. Si pensi solo al messaggio CEI per la Giornata per la Vita intitolato: “Generare la vita vince la crisi”, e che riporta la toccante testimonianza fatta a Bresso, di fronte  a Benedetto XVI lo scorso 2 giugno da due coniugi: “Al sopravvivere dell’attuale gravissima crisi economica, i clienti della nostra piccola azienda sono drasticamente diminuiti e quelli  rimasti dilazionano sempre più i pagamenti. Ci sono giorni e notti nei quali viene da chiedersi come fare a non perdere la speranza”. Ma anche la Giornata del Malato ha come icona il  brano de Il buon samaritano, una delle pagine più feconde per ragionare su cosa significhi  oggi costruire percorsi di solidarietà. Infine, la festa della Famiglia s’intitola “Di dono in dono” e mostra la necessità di una reciprocità di doni per costruire dinamiche famigliari virtuose.
Ritorniamo al titolo scelto: Il lavoro un dono per tutti.
Un primo filone di spunti può nascere dal pensare cosa significhi lavoraLa risposta alla ipotetica domanda: «Perché questo tavolo o La risposta alla ipotetica domanda: «Perché questo tavolo o questa visita medica vanno fatti bene?» era, in una tale cultura, tutta interna, intrinseca, a quel lavoro e a quella  determinata comunità o pratica professionale. La necessaria e importante ricompensa, monetaria o di altro tipo, che si riceveva in contraccambio di quella opera, non era – e qui sta il punto – la motivazione del lavoro ben fatto, ma era solo una dimensione, certamente importante e co-essenziale, che si poneva su di un altro piano: era, in un certo senso, un premio o un riconoscimento che quel lavoro era stato fatto bene, non il suo “perché”.
La cultura economica capitalistica dominante, e la sua teoria economica, stanno operando su questo fronte una rivoluzione silenziosa, ma di portata epocale: il denaro diventa il principale o unico “perché”, la motivazione dell’impegno nel lavoro, della sua qualità e quantità. Tutta la teoria economica del personale, che si basa esattamente su questa ipotesi antropologica, sta producendo lavoratori sempre più simili alla teoria.
È questa la cultura dell’incentivo, che si sta estendendo anche ad ambiti tradizionalmente non economici, come la sanità e la scuola, dove è divenuto normale pensare, e agire di conseguenza, che un maestro o un medico diventano buoni (eccellenti), solo se e solo in quanto adeguatamente remunerati e/o controllati. Peccato che una tale antropologia, parsimoniosa e quindi errata, sta producendo il triste risultato di riavvicinare sempre più il lavoro umano alla servitù se non alla schiavitù antica, perché chi paga non compra solo le prestazioni, ma anche le motivazioni delle persone e quindi la loro libertà. E dopo oltre un secolo e mezzo in cui abbiamo combattuto battaglie epocali di civiltà per la difesa dei diritti dei lavoratori dalla loro mercificazione e asservimento, oggi restiamo silenti e inermi di fronte al capitalismo contemporaneo che nel silenzio ideologico sta riducendo veramente il lavoro a merce, e non solo quello degli operai ma anche dei manager, sempre più proprietà delle imprese che li pagano, e li comprano».
 
Un secondo filone di riflessioni si collega invece al “tutti” e ci rinvia al significato del lavorare insieme in ogni ambito: ecclesiale e civile. Questo stile, non scontato, educa al pensare insieme ed è antidoto all’individualismo – vera malattia del nostro tempo. Al
 
riguardo, colpisce vedere che i cosiddetti contratti di solidarietà previsti dalla legge non sempre si possono attuare anche per colpa degli egoismi di chi non è disposto a fare  sacrifici per il bene di tutti.
 
Come prepararsi e celebrare la giornata Quest’anno la proposta è quella di provare a trovare un momento per guardare la situazione lavorativa del proprio territorio, cercando di cogliere le problematiche emergenti (aziende che chiudono, persone che perdono il posto di lavoro, giovani che non trovano occupazione…) e i luoghi di speranza (situazioni virtuose, persone che s’inventano un lavoro, iniziative a sostegno dell’occupazione…).
 
Una proposta:
Sarebbe bene che fosse la comunità ecclesiale, in quanto parte della comunità civile, ad interrogarsi su cosa significhi vivere da cristiani questo tempo di crisi e travaglio. Concretamente, si dedichi una seduta del Consiglio Pastorale a questa riflessione, oppure un momento aperto a
tutti i parrocchiani. A nostro parere, è opportuno comunicare l’urgenza del sentirsi tutti interpellati da un tema che non è per meri specialisti, in quanto il lavoro tocca la  vita di ogni singola famiglia.L’efficacia dell’appuntamento sta tutta nel riuscire a partire dal territorio. Un’analisi generica sul lavoro oggi rischia di essere poco incisiva, invece potrebbe essere fecondo partire dalle storie lavorative di chi vive nella parrocchia per poi ragionare sul compito della chiesa locale e diocesana in merito a questi temi. Chiediamo pertanto ai Parroci di mandarci un breve reso conto a :

 

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entro il 15 marzo 2013.

 

 

 

 

Lente di ingrandimento : i soliti raccomandati ...

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articoletto su uno dei “ costumi diffusi”  tipicamente italiani …

“La causa maggiore della raccomandazione, in Italia, è proprio quella che ha messo in risalto il direttore generale dell'Aler: funziona. Nella pratica, non c'è un giudizio diffuso che sia di sincera condanna. Anzi, a molti sembra un sistema di vita che ha una sua efficienza. In un libro di qualche anno fa, intitolato La raccomandazione , l'antropologa americana Dorothy Louise Zinn diceva che il sistema comincia dalla nascita. Quando un italiano è pronto per venire al mondo, le probabilità che sua madre, appena arrivata in ospedale, abbia chiesto, tramite vari gradi di conoscenza, una stanza singola per starsene in pace, sono molto alte; ed esercita tramite terzi pressioni sulle infermiere, esprimendo la volontà di avere il proprio figlio tra le braccia, qualche minuto in più del consentito. Cioè, nella sostanza: qualche minuto in più degli altri.
Il sistema si alimenta fino alla fine dell'esistenza. Subito dopo, i congiunti si muovono tra conoscenze varie per ottenere un funerale migliore e una posizione favorevole al cimitero. In mezzo ai due punti estremi, ci sono le scuole, i concorsi, il lavoro; ci sono i posti al teatro, le file da saltare, i passaporti, i posti auto, un tavolo in giardino al ristorante, il pesce più fresco in pescheria, e via con un elenco lunghissimo di eventi minuscoli o sostanziosi nei quali la differenza la fa il tuo pacchetto di conoscenze, il minor grado possibile di separazione dal potente di turno.
La vita di un italiano, a prescindere dalle grandi corruzioni che sono in atto da tempo e che in queste settimane esplodono alla vista di tutti, è legata alla raccomandazione come a uno statuto naturale. Le tangenti, le minacce, le pressioni, gli imbrogli e le corruzioni sono conseguenza (quasi) naturale di un sistema di vita basato sul concetto di disuguaglianza. Perché in fondo la raccomandazione non serve ad altro che a creare una differenza tra me e tutti gli altri. Io voglio ottenere tramite una rete di amicizie cose, posizioni e rendite migliori; agli altri, lascio il resto. Non voglio accettare le regole condivise con la mia comunità: voglio qualcosa in più. Cioè: voglio vivere meglio degli altri. Una comunità dovrebbe basarsi sul concetto contrario. Cercare cioè di ottenere il meglio per tutti. La raccomandazione invece distribuisce disparità, e come conseguenza crea sfiducia nella neutralità. Se vado al ristorante, in fondo ho paura che mi rifilino cibo meno buono, perché non mi conoscono. E il cibo buono lo riservino per coloro che hanno ottenuto la raccomandazione. Ma non mi rendo conto che tale pratica l'ho messa in moto io tutte le altre volte. La vita italiana, nella sostanza, è modellata sull'ossessione che si ha in provincia: lì, non conta cosa vuoi fare, ma quante persone conosci. Ora, non tutti gli italiani che praticano la raccomandazione quotidiana sono abili a farne una pratica di corruzione ad alto livello. Però è come se qui la vita fosse un continuo allenamento, una lunghissima preparazione atletica, minuziosa e quotidiana, al malcostume, alla disuguaglianza dei diritti, alla propensione al privilegio. E quindi, chiunque abbia il talento di approfittarne, arriva con il massimo della preparazione. Il problema, però, non è se ogni italiano sia propenso a diventare il protagonista delle ruberie della scena italiana. No: quello che riguarda tutti noi, è se abbiamo la forza di riconoscere, indignarci e reagire, quando qualcuno procede per vie traverse - noi che siamo abituati fin dalla nascita a vivere in un mondo così. E ci sembra anche che, un mondo così, bene o male, abbia funzionato. 
 
Segnalato  da A . Maraschi che ringraziamo per l’attenzione mostrata per il al nostro piccolo foglio settimanale .

 

 

 

 

    “La Bibbia in pillole”

 curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

  Domenica, 10 Febbraio, durante la Messa, leggeremo Luca 19, 1-10

 

Al versetto 2 , leggiamo :” Un uomo, di nome Zaccheo” . Il nome Zaccheo traduce in greco l’ebraico Zaccahy ( “il puro”) che è un peccatore, perché compromesso con il potere romano.
E’ significativo ciò che dice Gesù (“oggi debbo fermarmi a casa tua”) perché in greco “sêmeron dei me meinai”  indicava un obbligo morale inderogabile . Un'altra cosa interessante, è che il brano viene aperto e chiuso dal verbo ‘cercare’ : le due ricerche si sono ritrovate e hanno fatto di Zaccheo un ‘figlio di Abramo’ .

 

 
 
CALENDARIO SETTIMANALE 
 

 

Domenica 10/2
Ore 9.00 6° incontro fidanzati; ore 10.00 ‘Domenica insieme’ primo corso; ore 15,30 Festa di carnevale in Oratorio; ore 15,30 Battesimi; ore 18.00 S. Cresime adulti zona Sud di Milano.
 
Lunedì 11 /2
GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
Ore 15.00 S. Messa e Benedizione di Lourdes per Terza Età e anziani; ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale per soprani e tenori.
 
Martedì 12/2
Ore 21.00 Incontro per Festone di Maggio (1° incontro).
 
Mercoledì 13/2
Ore 9,00-10,30 guardaroba Caritas; ore 17.00 S. Vincenzo; ore 21.00 ‘Cenacolo’; ore 21.00 Corale per contralti e bassi, in Oratorio.

Giovedì 14/2
Ore 20,45 Incontro diocesano giovani con il Cardinale;
ore 21.00 Incontro animatori dei gruppi del Vangelo (per marzo).
 
Venerdì 15/2
Ore 15.00 Incontro Terza Età (festa di carnevale); ore 21.00 Concerto, in chiesa orchestra dell’Assunta in Vigentino.
 
Sabato 16/2
Ritiro Pre-Ado;
Ore 9.30-10,30 Centro d’Ascolto Caritas; ore 14,30 Caritas decanale c/o Parr. S.M.Liberatrice.
 
Domenica 17/2
Ritiro Pre-Ado;
ore 9.00 7° incontro fidanzati; ore 17,30 Vespri e adorazione; ore 18.00 S. Messa; ore 20.00 Incontro CVS giovani aperto a tutti.
 
SUFFRAGI
 
Lunedì 11/2. Ore 8,30 Luciano Ceccarelli.
Martedì 12/2.
Ore 18.00 Salin Aldo e defunti della famiglia, Meazzi Angelo.
 
Mercoledì 13/2. Ore 8,30 Milesi Amabile e Paganoni Nicodemo.
 
Sabato 16/2. Ore 8,30 Luciana.
 
ARCHIVIO
 
Con il sacramento del Battesimo entrano a fare parte della Chiesa di Gesù: Guazzolini Arianna, Polizzotto Riccardo, Nardin Stefano, Fernando Minol Shron, Picerno Achille.
 
E’ tornata alla ‘Casa del Padre’ Galli Giuseppina anni 98.
 
VARIE
 
 
S.O.S. Caritas : Necessitano: vestiti per bimbo/a 2-3-4 anni.Grazie!
 

 

 

Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 3-2-2013  Sacra Famiglia

 

Giornata della vita..nell'anno della Fede 

Lo slogan scelto per la 35esima  Giornata della Vita , suona quanto mai di attualità : Generare la vita vince la crisi. Di fatto, questi ultimi anni hanno messo a dura prova molti fratelli e sorelle all’interno delle nostre comunità. La crisi economica ha segnato soprattutto chi già viveva situazioni di fatica. Fra questi le famiglie, specie se numerose (i dati parlano chiaro).
Per loro è certamente più difficile apprezzare la vita come dono aperto dall’amore di Dio e destinato a un compimento felice. Le comunità cristiane hanno una forte responsabilità di testimonianza e possono  offrire occasione di speranza in molti modi.
Nel tradizionale  messaggio per questa giornata,  i vescovi italiani sottolineano che sostenere la vita richiede una seria azione di solidarietà.
Come si legge nel comunicato elal diocesi “ Nella giornata della vita è bene che la comunità cristiana faccia conoscere le risorse  di cui essa dispone per affrontare la crisi, così che generare figli non faccia paura neppure a chi è  in situazione  di precarietà economica. Centri di Ascolto Caritas, CAV, Consultori, Fondo Famiglia Lavoro, ma anche le molte  altre risorse che spesso il territorio esprime spontaneamente, possono essere presentate e valorizzate in queste  due domeniche dedicate alla vita e alla solidarietà.  
Non  si tratta di  semplice filantropia ( sentimento  comunque alto e nobile ) o di  un ulteriore  “sforzo di volontà teso a fare del bene “, ma più semplicemente di riconoscere, nella fede e a partire dalla fede, che ciò che siamo e abbiamo  è comunque e sempre “dono e mai possesso“.
La fede evangelica si radica infatti nella percezione che la vita è originata da un Dono, salvata da un Dono che ci permette di affrontarla liberi dagli eccessi dell’angoscia e della disperazione. 
Credendo siamo più “leggeri” nelle fatiche, ma anche fiduciosi che proprio le dinamiche del dono possano rappresentare la migliore risorsa per alleviare le preoccupazioni di chi vive le situazioni più drammatiche.
E’ con questa sensibilità che il “ gruppo famiglie della Parrocchia, da quasi due anni, ha promosso una serie di iniziative di “ sostegno del reddito” in collaborazione con Caritas Ambrosiana “ e  la cooperativa Bethlem, e , in occasione della Giornata della Vita , propone  il tradizionale acquisto delle Primule  a sostegno di tutte queste iniziative di PROSSIMITA’.

 

 

 

Giornata della Vita : messaggio dei vescovi italiani

Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la XXXV Giornata Nazionale per la Vita

(3 febbraio 2013)

 “Generare la vita  vince la crisi”

 «Al sopravvenire dell’attuale gravissima crisi economica, i clienti della nostra piccola azienda sono drasticamente diminuiti e quelli rimasti dilazionano sempre più i pagamenti. Ci sono giorni e notti nei quali viene da chiedersi come fare a non perdere la speranza».
 
In molti, nell’ascoltare la drammatica testimonianza presentata da due coniugi al Papa in occasione del VII Incontro Mondiale delle famiglie (Milano, 1-3 giugno 2012), non abbiamo faticato a riconoscervi la situazione di tante persone conosciute e a noi care, provate dall’assenza di prospettive sicure di lavoro e dal persistere di un forte senso di incertezza. «In città la gente gira a testa bassa – confidavano ancora i due –; nessuno ha più fiducia di nessuno, manca la speranza».
Non ne è forse segno la grave difficoltà nel “fare famiglia”, a causa di condizioni di precarietà che influenzano la visione della vita e i rapporti interpersonali, suscitano inquietudine e portano a rimandare le scelte definitive e, quindi, la trasmissione della vita all’interno della coppia coniugale e della famiglia?
La crisi del lavoro aggrava così la crisi della natalità e accresce il preoccupante squilibrio demografico che sta toccando il nostro Paese: il progressivo invecchiamento della popolazione priva la società dell’insostituibile patrimonio che i figli rappresentano, crea difficoltà relative al mantenimento di attività lavorative e imprenditoriali importanti per il territorio e paralizza il sorgere di nuove iniziative.
A fronte di questa difficile situazione, avvertiamo che non è né giusto né sufficiente richiedere ulteriori sacrifici alle famiglie che, al contrario, necessitano di politiche di sostegno, anche nella direzione di un deciso alleggerimento fiscale.
Il momento che stiamo vivendo pone domande serie sullo stile di vita e sulla gerarchia di valori che emerge nella cultura diffusa. Abbiamo bisogno di riconfermare il valore fondamentale della vita, di riscoprire e tutelare le primarie relazioni tra le persone, in particolare quelle familiari, che hanno nella dinamica del dono il loro carattere peculiare e insostituibile per la crescita della persona e lo sviluppo della società:
«Solo l’incontro con il “tu” e con il “noi” apre l’“io” a se stesso» (BENEDETTO XVI, Discorso alla 61a Assemblea Generale della CEI, 27 maggio 2010).
Quest’esperienza è alla radice della vita e porta a “essere prossimo”, a vivere la gratuità, a far festa insieme, educandosi a offrire qualcosa di noi stessi, il nostro tempo, la nostra compagnia e il nostro aiuto.
Non per nulla San Giovanni può affermare che «noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli» (1Gv 3,14).
Troviamo traccia di tale amore vivificante sia nel contesto quotidiano che nelle situazioni straordinarie di bisogno, come è accaduto anche in occasione del terremoto che ha colpito le regioni del Nord Italia.
Accanto al dispiegamento di sostegni e soccorsi, ha riscosso stupore e gratitudine la grande generosità e il cuore degli italiani che hanno saputo farsi vicini a chi soffriva. Molte persone sono state capaci di dare se stesse testimoniando, in forme diverse, «un Dio che non troneggia a distanza, ma entra nella nostra vita e nella nostra sofferenza» (BENEDETTO XVI, Discorso nel Teatro alla Scala di Milano, 1° giugno 2012).
In questa, come in tante altre circostanze, si riconferma il valore della persona e della vita umana, intangibile fin dal concepimento; il primato della persona, infatti, non è stato avvilito dalla crisi e dalla stretta economica.
Al contrario, la fattiva solidarietà manifestata da tanti volontari ha mostrato una forza inimmaginabile.
Tutto questo ci sprona a promuovere una cultura della vita accogliente e solidale. Al riguardo, ci sono rimaste nel cuore le puntuali indicazioni con cui Benedetto XVI rispondeva alla coppia provata dalla crisi economica: «Le parole sono insufficienti. Che cosa possiamo fare noi? Io penso che forse gemellaggi tra città, tra famiglie, tra parrocchie potrebbero aiutare. Che realmente una famiglia assuma la responsabilità di aiutare un’altra famiglia» (Intervento alla Festa delle testimonianze al Parco di Bresso, 2 giugno 2012).La logica del dono è la strada sulla quale si innesta il desiderio di generare la vita, l’anelito a fare famiglia in una prospettiva feconda, capace di andare all’origine – in contrasto con tendenze fuorvianti e demagogiche – della verità dell’esistere, dell’amare e del generare. La disponibilità a generare, ancora ben presente nella nostra cultura e nei giovani, è tutt’uno con la possibilità di crescita e di sviluppo: non si esce da questa fase critica generando meno figli o peggio ancora soffocando la vita con l’aborto, bensì facendo forza sulla verità della persona umana, sulla logica della gratuità e sul dono grande e unico del trasmettere la vita, proprio in un una situazione di crisi. Donare e generare la vita significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un’Italia che si rinnova: è questa una scelta impegnativa ma possibile, che richiede alla politica una gerarchia di interventi e la decisione chiara di investire risorse sulla persona e sulla famiglia, credendo ancora che la vita vince, anche la crisi.

 

 Roma, 7 ottobre 2012                      Memoria della Beata Vergine del Rosario       

 

IL CONSIGLIO PERMANENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

 

 

PREGHIERA DEI GENITORI  “ IN ATTESA “

Dio della vita, Signore dell’universo, Creatore del mondo,
grazie per questa nuova creatura
che tu ci hai donato e cresce nel grembo della nostra famiglia.
Grazie perché ci doni di essere tuoi alleati
nel dono della vita che vince sulla menzogna e sulla morte.
Concedici ora di gustare l’abbandono fiducioso a te,
di essere poi coraggiosi, accoglienti e generosi,
forti nei momenti difficili e attenti al bene come vuoi tu.
Ti preghiamo per questo/a figlio/a
che sia sereno/a, goda di buona salute
conosca l’amore e l’accoglienza,
cresca con te al suo fianco.
Donaci, con l’aiuto di Maria, di saper testimoniare fiducia
e speranza a questa creatura che ci hai affidato
e che metteremo nel tuo mondo.
Amen
 
La preghiera è stata proposta dal Servizio diocesano per la Famiglia.

 

    “La Bibbia in pillole”

 curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

  Domenica, 3 Febbraio, durante la Messa, leggeremo Marco 2,13-17
In questo brano , al versetto 14, leggiamo “  Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi » . Levi è un esattore delle imposte, cioè un ebreo traditore, che fa gli interessi di Roma indirettamente, attraverso la mediazione del re Erode Antipa di Galilea. L'appalto dell'esattoria veniva assegnato, dai romani, all'esattore-capo che faceva l'offerta più alta. Per far fronte agli impegni, costui doveva quasi costringere i suoi impiegati (i publicani) alla disonestà. Gli esattori versavano allo stato la somma pattuita, ma in cambio potevano tenersi, frodando, il surplus delle riscossioni. A causa di ciò gli esattori, e la loro famiglia, venivano privati dalle autorità giudaiche dei diritti civili, politici e religiosi, fra cui quello di rendere testimonianza. 
 
 
 
CALENDARIO SETTIMANALE 
 
Domenica 3/2  GIORNATA PER LA VITA.
Ore 9.00 5° incontro fidanzati. Vendita primule.

Lunedì 4 /2
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale.

Martedì 5/2
 Ore 21.00 Incontro rappresentanti Caritas, Liturgia, catechesi, Missioni per proposta Quaresima 2013.

Mercoledì 6/2
Ore 21.00 ‘Cenacolo’.

Sabato 9/2
Ore 9.00 Lavori in Oratorio/6; ore 16.00 Incontro genitori dei Battesimi del 10/2; ore 16.00 Incontro gruppo famiglie; ore 16,30 confessioni 4° corso; ore 21.00 Concerto in chiesa.-

Domenica 10/2
 Ore 9.00 6° incontro fidanzati;
ore 10.00 ‘Domenica Insieme’ 1° corso; ore 15,30 Festa di Carnevale, in Oratorio; ore 15,30 Battesimi.

SUFFRAGI

Lunedì 4/2
 Ore 8,30 Laura e Sandro Scagliosi; ore 18.00 Galeazzi Giuseppe, Liliana e Antonio Fucilli, Giuseppe Gandini.

Mercoledì 6/2
Ore 18.00 Marisa Caroli Zambarbieri.

Giovedì 7/2
 Ore 18.00 Fam. Titani-Conca, Colombo Luigi.

Sabato 9/2
Ore 8,30 Mario Ojan-Franco, Francesco e Alfrida.
 

ARCHIVIO
 
Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Brusati Valter Enrico anni 65; Bortolotti Sergentina anni 87.

VARIE
 
S.O.S. Caritas : Necessitano: una carrozzina, giacconi pesanti uomo, coperte, golf donna. Grazie!
 

Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 27-1-2013  Sacra Famiglia

 

La festa della Famiglia...nell'anno della Fede 

La nostra comunità parrocchiale oggi è in festa nella memoria annuale della  Santa Famiglia di Nazareth a cui è dedicata la nostra chiesa. In modo particolare vorremmo esprimere, a tutti coloro che vivono un particolare anniversario di matrimonio, i nostri più à sinceri auguri mentre non volgiamo dimenticare quelle realtà familiari che stanno vivendo un momento di fatica e di crisi e tutti coloro che soffrono per una separazione matrimoniale .
Proseguendo la riflessione avviata già la scorsa settimana con la pubblicazione della parte della lettera pastorale del cardinal Scola dedicata alla “fede in Famiglia”,  vorremmo proporvi un altro  testo “ autorevole “, del Santo Padre, che  ci aiuti a mettere ancor meglio a fuoco la relazione tra il Vangelo di Gesù  e la visione della  famiglia  che da essa proviene .
In particolare, vorremmo offrirvi il testo dell’  Angelus del Santo Padre, in occasione della domenica della S. Famiglia che, nel rito romano, si è celebrata durante l’Ottava di Natale .
Oggi è la festa della Santa Famiglia di Nazaret. Nella liturgia il brano del Vangelo di Luca ci presenta la Vergine Maria e san Giuseppe che, fedeli alla tradizione, salgono a Gerusalemme per la Pasqua insieme con Gesù dodicenne.
La prima volta in cui Gesù era entrato nel Tempio del Signore era stata quaranta giorni dopo la sua nascita, quando i suoi genitori avevano offerto per lui «una coppia di tortore o di giovani colombi» (Lc 2,24), cioè il sacrificio dei poveri. «Luca, il cui intero Vangelo è pervaso da una teologia dei poveri e della povertà, fa capire … che la famiglia di Gesù era annoverata tra i poveri di Israele; ci fa capire che proprio tra loro poteva maturare l’adempimento della promessa» (L’infanzia di Gesù, 96).
 
Gesù oggi è di nuovo nel Tempio, ma questa volta ha un ruolo differente, che lo coinvolge in prima persona. Egli compie, con Maria e Giuseppe, il pellegrinaggio a Gerusalemme secondo quanto prescrive la Legge (cfr Es 23,17; 34,23ss), anche se non aveva ancora  compiuto il tredicesimo anno di età: un segno della profonda religiosità della Santa Famiglia. Quando, però, i suoi genitori ripartono per Nazaret, avviene qualcosa di inaspettato: Egli, senza dire nulla, rimane nella Città. Per tre giorni Maria e Giuseppe lo cercano e lo ritrovano nel Tempio, a colloquio con i maestri della Legge (cfr Lc 2,46-47); e quando gli chiedono spiegazioni, Gesù risponde che non devono meravigliarsi, perché quello è il suo posto, quella è la sua casa, presso il Padre, che è Dio (cfr L’infanzia di Gesù, 143). «Egli – scrive Origene – professa di essere nel tempio di suo Padre, quel Padre che ha rivelato a noi e del quale ha detto di essere Figlio» (Omelie sul Vangelo di Luca, 18, 5). La preoccupazione di Maria e Giuseppe per Gesù è la stessa di ogni genitore che educa un figlio, lo introduce alla vita e alla comprensione della realtà. Oggi pertanto è doverosa una speciale preghiera al Signore per tutte le famiglie del mondo. Imitando la santa Famiglia di Nazaret, i genitori si preoccupino seriamente della crescita e dell’educazione dei propri figli, perché maturino come uomini responsabili e onesti cittadini, senza dimenticare mai che la fede è un dono prezioso da alimentare nei propri figli anche con l’esempio personale. Nello stesso tempo preghiamo perché ogni bambino venga accolto come dono di Dio, sia sostenuto dall’amore del padre e della madre, per poter crescere come il Signore Gesù «in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc2,52). L’amore, la fedeltà e la dedizione di Maria e Giuseppe siano di esempio per tutti gli sposi cristiani, che non sono gli amici o i padroni della vita dei loro figli, ma i custodi di questo dono incomparabile di Dio. Il silenzio di Giuseppe, uomo giusto (cfr Mt 1,19), e l’esempio di Maria, che custodiva ogni cosa nel suo cuore (cfr Lc 2,51), ci facciano entrare nel mistero pieno di fede e di umanità della Santa Famiglia. Auguro a tutte le famiglie cristiane di vivere alla presenza di Dio con lo stesso amore e con la stessa gioia della famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.
 

 FESTA DELLA FAMIGLIA : comunicato della diocesi e preghiera

 La famiglia vive di fede. Nasce dalla fiducia tra gli sposi, si esprime nel credito concesso alla vita che viene donata, vive della fiducia primaria che il piccolo accorda ai suoi genitori, condizione importante perché egli possa procedere nella vita e diventare adulto. La famiglia dà corpo alla disposizione profonda dell’essere umano a donarsi, uscire da sé, farsi relazione con altri, spendersi a oltranza… in essa si fa visibile il nostro essere a immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,27).

Così all’origine della coppia c’è il dono reciproco dato con fiducia e che poi continua a custodire e a mantenere il legame  familiare: piccoli doni di ogni giorno, gesti quotidiani di fiducia e di credito, parole di legame buono e accogliente, perdono concesso e ricevuto.

La famiglia va incontro al futuro se sa dare tutto, perfino la vita, senza chiedere nulla in cambio; sappiamo che nessun genitore deve crescere i figli nel ricatto, esigendo la restituzione di ciò che ha loro dato.

Ognuno è in debito della vita, delle cure ricevute, della fiducia che gli è stata accordata: il debito contratto è così elevato che, o ci condanna a una restituzione impossibile, o viene vissuto come dono che muove la responsabilità e a sua volta può essere restituito ad altri, facendosi circolazione buona di vita e di dono, di fede e di perdono. Si dona la vita con gioia, si crede nella sua bontà e bellezza, si  riceve gioia e letizia, si affrontano le delusioni accompagnandole con la fiducia nel loro superamento… così si vive… o si muore. E si invoca nella preghiera a gran voce il nostro Signore che è sempre  con noi, a ogni passo, a ogni sguardo e ci attende con gioia nella casa del Padre suo

 Grazie per il dono della famiglia:

da te Signore voluta fin dagli inizi del mondo,

fondata sull’amore tra un uomo e una donna

per la gioia degli affetti, dei corpi e dei cuori.

Tu l’hai scelta come tua dimora tra noi,

Tu l’hai voluta come culla della vita.

Grazie per la famiglia, o Signore:

anche quando nella nostra casa

entra l’ombra della croce,

quando l’intesa sembra perdere la forza degli inizi,

quando tutto appare più arduo e pesante.

Grazie per la famiglia, o Signore:

segno luminoso di speranza

nelle crisi del nostro tempo;

sorgente di amore e di vita,

saldezza di affetti fra noi

oltre l’aridità dei cuori.

Grazie per la famiglia, o Signore:

in essa gli sposi vivono la chiamata alla santità,

per tuo dono i figli ricevono la vita

e il mondo si rigenera a nuova speranza,

così il tuo Regno si avvicina.

Dona Signore alle nostre famiglie la tua amorevole vicinanza

Amen.

 

 

    FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA 2013

 Domenica 27 gennaio 2013 alla S. Messa delle ore 11.30

 

CELEBRAZIONE DEGLI  ANNIVERSARI

 Seguirà un aperitivo presso il bar dell’Oratorio per tutti i festeggiati e gli amici.

Nel pomeriggio, alle ore 16.00, in palestra : Spettacolo Teatrale

preparati dai ragazzi/ e dell’oratorio

Seguirà la tradizionale merenda insieme.

 

 
 
 ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

 

Ai coniugi che ricordano quest’anno un significativo anniversario di matrimonio e lo celebrano il giorno solenne della Sacra Famiglia, giunga l’affettuoso augurio di tutta la comunità.

 

5 anni Scollo Carlo e Scaringi Isabella
Agnesi Devid e Ceccarelli Monica
 

10 anni Aiolfi Roberto e Sartori Eleonora

Siviglia Angelo e Bellini Daniela

Ravizza Roberto e Montuori Manuela

Tea Alessandro e Cominetti Laura

 
20 anni Prevosti Giuseppe e Baiguini Lucia
Rossi Fabrizio e Lavacca Rosa
Galeazzi Fausto e Baioni Carmela
Agresta Ezio e Pinto De Barro Anabela
Magri Giancarlo e Moro Antonella
Lunesu Filippo e Germani Cristina
 
 25 anni   Ceriani Gualtiero e Modolo Barbara
Pigozzi Gianni e Negri Raffaella
 

30 anni Paladino Mauro e Faccini Claudia

Boselli Ennio e Baiguini Maria Cristina

 

35 anni   Curci Antonio e Antonelli Luigia

Giorgi Angelo e Dossena Maria Giuseppina

Faeti Pierino e Pericolo Anna Maria

Alfonso Vittorio e Cerutti Lauretta

 

40 anni Tosin Pio e Liliana

Coppola Felice e Sorrentino Anna

Quartieri Lorenzo e Giani Liliana

Lagravinese Tommaso e Camerano Gabriella

Suzzani Luigi e Pupin Marisa

Savulla Giuseppe e Limonta Carla

Dell’Acqua Aldo e Danova Luisella

Brambilla Vittorio e Vajani Daniela

 

45 anni   Berthet Pierre e Pacchiani Francamaria

Scalzotto Walter e Della Libera Agnese

Frattini Angelo e Cristini Loredana

Pelliccioli Giampiero e Chiappa Attilia

Possa Guglielmo e Vaccari Valeria

Bentivoglio Giuliano e Favini Ernesta

Palestra Sergio e Forcato Bruna

 

50 anni Mannino Alfio e Bentivoglio Lucia Francesca

Zacchetti Pasqualina e Milano Francesco

Siviglia Giuseppe e Selvatico Raffaella

Guidotti Natale e Pavesi Ermanna

 

55 anni Wolhfart Alberto e Luoni Amalia

Slaviero Achille e Tarenzi Francesca

Cremonesi Giancarlo e Polenghi Valentina

Boselli Giuseppe e Rozzarin Eria

Galeazzi Bruno e Altomani Ester.

 

 

    “La Bibbia in pillole”

 curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

 

 

Domenica, 27 gennaio, durante la Messa, leggeremo Matteo 2:19-23

Al versetto 22 , leggiamo :” in Giudea regnava Archelao al posto di Erode” . Archelao fu dichiarato re nel 4 a.C, in forza del testamento di Erode suo padre. Ma l'imperatore Augusto lo ridusse al titolo inferiore di Etnarca e gli tolse, la metà del regno. Dopo 9 anni di regno crudele, egli fu esiliato, perché i Giudei andarono a Roma a lamentarsi con Augusto, minacciando una ribellione. La Giudea diventò una provincia romana, governata da prefetti nominati dall’Imperatore. La terra a ovest del Giordano era divisa in 3 provincie: la Galilea al nord, la Samaria nel centro, e la Giudea al sud. La Galilea era governata da Erode Antipa, fratello di Archelao, nel cui regno Giuseppe non aveva nulla da temere.

  

 

 
 
CALENDARIO SETTIMANALE 
 

 

Domenica 27/1. FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA.
Ore 10,15 S. Messa e premiazione Concorso presepi; ore 11,30 S. Messa e Anniversari di Matrimonio;
ore 16.00 Spettacolo teatrale in palestra.
 
Lunedì 28 /1.
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale.
 
Martedì 29/1.
Ore 21.00 C.A.E.P.
 
Giovedì 31/1.
Ore 17.00 S. Messa San Giovanni Bosco e S. Agnese. E’ sospesa la S. Messa delle ore 18.00.
 
Venerdì 1 /2.
Ore 14,30 pulizia chiesa 1° turno; ore 15,30 S. Messa Gecra; ore 18.00 1° venerdì del mese: Adorazione e possibilità confessioni.
  
Sabato 2/2.
PRESENTAZIONE DEL SIGNORE AL TEMPIO.
Ore 16,30 Confessioni 3° corso.
 
Domenica 3/2. “GIORNATA PER LA VITA” vendita primule e raccolta per la vita; San Biagio: alle S.
Messe benedizione della gola; ore 9.00 5° incontro fidanzati.
 
 
SUFFRAGI
 
Martedì 29/1. Ore 18.00 De Stefano Ignazio, Mazzacca Domenico.
 
Mercoledì 30/1. Ore 18.00 Limonta Giampiero, Ferrari Mario, Daniele e Fam.
 
Giovedì 31/1. Ore 17.00 San Giovanni Bosco e S. Agnese.
 
  
 
ARCHIVIO
 
E’ tornato alla ‘Casa del Padre’ Zucchi Ennio anni 70.
 
 
OFFERTE.
 
Per la parrocchia 50,00+20,00; per lavori 1000.

 AVVISO

 

La sorsa settimana dopo colloquio con la superiora provinciale delle nostre suore abbiamo avuto la conferma del rientro di Suor Giuseppina n comunità qui in parrocchia. Al termine della convalescenza dunque potremo riaverla  tra noi . In vista di un necessario adeguamento della accessibilità alla casa delle suore si provvederà ad alcuni lavori(sostituizione della vasca da bagno con doccia e servoscala) per renderla più fonzionale.

 

Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 20-1-2013  II dopo Epifania

 

La festa della Famiglia...nell'anno della Fede 

Mentre la nostra comunità si prepara a vivere , come ogni anno , la festa della Sacra Famiglia , ci sembra giusto arricchire la riflessione di ciascuno con alcuni autorevoli considerazioni sul tema : la famiglia e la fede . In questo numero del foglio delle campane, diamo spazio  al pensiero sulla famiglia  del nostro Arcivescovo così come esposto nella lettera  Pastorale  2012-2013 :” Alla scoperta del Dio vicino “.
 
La fede in famiglia
 
a) I giorni del VII Incontro mondiale delle Famiglie hanno fatto risplendere la bellezza della vita familiare che la grazia del matrimonio rende possibile, nella fedeltà, nella fecondità, nel senso di responsabilità per l’educazione dei figli e per la costruzione di una società dal volto umano. 
La famiglia è la prima scuola della fede: per gli sposi, anzitutto, chiamati a sostenersi vicendevolmente nell’affascinante strada della santità; per i figli generati alla vita dall’amore del padre e della madre e dalla loro testimonianza introdotti al suo significato ed educati a vivere la passione per tutta la realtà; per i nonni testimoni della fecondità della storia delle generazioni. 
 
b) Anche la vita di famiglia però, come quella del singolo, nel cammino della fede è messa alla prova, è tentata. La tentazione della reticenza sulle ragioni del vivere e sulle responsabilità che vi sono connesse, forse per uno smarrimento della generazione adulta, forse per una falsa idea di libertà, mette alla prova la fede.La tentazione di ridurre la pratica religiosa a una pratica individualistica che rende addirittura imbarazzante pregare insieme, richiamarsi gli appuntamenti proposti dalla comunità cristiana, e prima di tutto quello della Messa domenicale, mette alla prova la fede. La tentazione della rassegnazione a un modello di convivenza esile, precario, sospeso all’emozione passionale e alla provvisorietà dei sentimenti, l’afasia che non sa esprimere la bellezza di un amore casto, di un fidanzamento serio, di un matrimonio cristiano, mette alla prova la fede. La tentazione di rinunciare ad un serio impegno educativo concedendosi facilmente alle mode, ai luoghi comuni, alle strategie e agli opportunismi del quotidiano, mette alla prova la fede.

 c) L’Anno della fede si presenta come una straordinaria occasione di grazia per tutte le famiglie chiamate ad intensificare o a ritrovare la via della preghiera che invoca: «Credo; aiuta la nostra incredulità» (cfr. Mc 9,24). La fede nel Dio vicino avvolge di luce la vita quotidiana e incoraggia a percorrere le vie della riconciliazione che sa perseverare nella fedeltà anche attraverso le fatiche, le incomprensioni, gli errori, i peccati. Gli sposi che si amano e perseverano nell’amarsi, sperimentano la vita buona del Vangelo e, attraverso la loro testimonianza, svolgono l’irrinunciabile compito educativo, tanto prezioso quanto difficile, soprattutto oggi. Il coinvolgimento dei genitori negli itinerari di iniziazione cristiana che si stanno definendo ed attuando nelle parrocchie della Diocesi è un dovere che si rivela prezioso, perché il giogo del Signore è soave e il suo peso leggero (cfr. Mt11,30): proprio la responsabilità della fede dei figli e della loro introduzione alla vita cristiana può essere occasione di rinascita della propria. 

In molti modi la comunità cristiana si mostra attenta alla storia concreta di molte famiglie segnate da difficoltà, da incomprensioni e da divisioni, da legami abbandonati e costruiti con altri, con tutti i dolorosi contraccolpi che essi provocano soprattutto sui più piccoli e sui più deboli: la Chiesa testimonia che Dio è vicino a tutti, anche a chi ha il cuore ferito e, attraverso le tante forme di partecipazione e di coinvolgimento, invita tutti a sentirsi a casa nella Chiesa, al di là di ogni pretesa e pregiudizio. In particolare «i divorziati risposati, nonostante la loro situazione, continuano ad appartenere alla Chiesa, che li segue con speciale attenzione, nel desiderio che coltivino, per quanto possibile, uno stile cristiano di vita attraverso 1) la partecipazione alla santa Messa, pur senza ricevere la Comunione, 2) l’ascolto della Parola di Dio, 3) l’Adorazione eucaristica, 4) la preghiera, 5) la partecipazione alla vita comunitaria, 6) il dialogo confidente con un sacerdote o un maestro di vita spirituale, 7) la dedizione alla carità vissuta, 8) le opere di penitenza, 9) l’impegno educativo verso i figli».

 Card. A. Scola Arciv. 

 

  
 

 

Note del Consiglio Episcopale Milanese in vista delle elezioni 2013

  

All’avvio della campagna elettorale che precede le elezioni del Consiglio Regionale Lombardo e del Parlamento della Repubblica italiana, il Consiglio Episcopale della Diocesi di Milano offriva alcune indicazioni per vivere questo avvenimento di democrazia  e civiltà con responsabilità e attenzione. Ma forse non tutti possono aver letto, tramite internet o altri media, queste “note”, per cui , doverosamente, le riproponiamo anche sul  nostro foglio settimanale.

1. Come spiega Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in Veritate, «la Chiesa non pretende minimamente d’intromettersi nella politica degli Stati. Ha però una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell’uomo, della sua dignità, della sua vocazione» (n. 9). Di fronte alla tentazione molto diffusa del disimpegno e del disinteresse sui temi del bene comune e delle scelte che lo realizzano e governano, è necessaria e urgente l’opera educativa delle comunità cristiane affinché solleciti tutti alla partecipazione attiva e responsabile a questi appuntamenti elettorali attraverso: un’adeguata informazione su programmi e candidati, l’esercizio del proprio voto, l’impegno attivo di un numero sempre maggiore di laici cristiani nell’attività amministrativa e politica. A nessuno deve sfuggire l’importanza dell’esercizio del diritto-dovere del voto responsabilmente espresso: con esso si concorre a determinare l’indirizzo politico del proprio Stato e della propria realtà locale. Per questo motivo il Consiglio Episcopale si augura che il confronto tra le parti sia sereno e leale, si svolga su programmi ben articolati, in modo che gli elettori siano messi nella condizione di compiere la scelta che giudicano più valida.

2. In un momento in cui il perdurare della crisi economica sta generando paure e insicurezze che rendono più fragile il legame tra i cittadini, occorre che la politica sappia elaborare risposte all’altezza della situazione, capaci non soltanto di farci uscire dal periodo di difficoltà, ma di migliorarci. Un clima di fiducia sarà realizzabile se insieme si lavorerà per salvaguardare dall’erosione dell’individualismo le questioni etiche rilevanti, promuovendo i valori ispirati alla retta ragione e al Vangelo. Per questo i cattolici faranno riferimento ai principi irrinunciabili dell’insegnamento del Magistero della Chiesa sulla famiglia, aperta alla vita, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, sul rispetto per la vita dal suo concepimento al termine naturale, sulla libertà religiosa, sul diritto alla libertà di educazione dei genitori per i propri figli, sulla tutela sociale dei minori e delle vittime delle moderne forme di schiavitù, sullo sviluppo di un’economia che sia al servizio della persona e del bene comune, sulla giustizia sociale, sul ruolo da riconoscere ai principi di solidarietà e di sussidiarietà, sulla pace come valore supremo a cui tendere. Su ognuno di questi punti sarà importante lavorare per costruire un consenso il più possibile condiviso e diffuso. Tutti i candidati, a maggior ragione i cattolici, si impegnino per ridare fiducia al Paese e ai suoi abitanti, presentando programmi e proposte realmente tese a costruire il bene comune: non prevalga la tentazione del disfattismo. Dai cattolici in particolare ci si attende l’impegno per rafforzare la credibilità di un impegno speso al servizio della politica: siano esemplari per rigore morale, attenzione alla gente, spirito di servizio, professionalità, capacità non solo di rifiutare ogni forma di corruzione ma anche di anteporre il bene comune ai propri anche legittimi interessi di parte.

3. Per evitare strumentalizzazioni il Consiglio Episcopale ricorda a tutti le disposizioni diocesane più volte ribadite in base alle quali le parrocchie, le scuole cattoliche e di ispirazione cristiana, le associazioni e i movimenti ecclesiali, non devono mettere sedi e strutture a disposizione delle iniziative di singoli partiti o formazioni politiche, e invita anche i consacrati ad attenersi a tali indicazioni. Si vigili per evitare che le attività pastorali vengano strumentalizzate a fini elettorali: durante questo periodo, è prudente non programmare iniziative che coinvolgano persone candidate o già impegnate a livello politico. Sulla base di quanto stabilito nei direttori diocesani, gli appartenenti a organismi ecclesiali, a maggior ragione se occupano cariche di rilievo, qualora intendano mettersi a disposizione del bene comune candidandosi alle elezioni sono da considerarsi sospesi dai predetti organismi e lasceranno il proprio incarico in caso di elezione avvenuta. Ogni persona che riveste e mantiene compiti o ruoli di responsabilità nelle istituzioni e negli organismi ecclesiali è invitata ad astenersi rigorosamente da ogni coinvolgimento elettorale con qualsiasi schieramento politico. In particolare, sulla base dei criteri stabiliti nella normativa canonica e offerti nei ripetuti interventi dell’episcopato italiano, ai presbiteri è richiesta l’astensione da qualsiasi forma di propaganda elettorale e di attività nei partiti e movimenti politici. Analoghi criteri prudenziali sono offerti all’attenta valutazione di diaconi e consacrati.

                                       Il CEM

 

    “La Bibbia in pillole”

 curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica, 20 gennaio, durante la Messa, leggeremo Ester 5,1-5 e Giovanni 2,1-11

Al versetto 5 di Giovanni , leggiamo :” Fate tutto quel che vi dirà”. Nelle Nozze di Cana, viene rappresentata una prefigurazione della Resurrezione e dei suoi affetti salvifici. Il vero sposo (Gesù) rivitalizza la stanca alleanza (“non hanno vino”) che si trascina senza gioia. L’enorme quantità di vino (circa 600 litri) rappresenta la sovrabbondante grazia della ‘nuova’ alleanza. Anche a Cana, come nel racconto di Ester, una misteriosa ‘donna’ (non viene nominata Maria) da inizio al cambiamento , con una grande azione di fede. 

 

 
CALENDARIO SETTIMANALE 
 

 

Domenica 20/1

Ore 9.00 3° Incontro fidanzati; ore 17,30 Vespri e Benedizione Eucaristica; ore 18.00 S.Messa; ore 20.00 CVS pizza a seguire incontro ore 21.00.

 Lunedì 21 /1

Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale; ore 21.00 Gruppo del Vangelo in Parrocchia (Sr. Carla).

 Martedì 22/1

 Ore 21.00 C.D.O/3.

 Mercoledì 23 /1

Ore 21.00 Incontro di riflessione per Festa della Famiglia con Don Luigi Galli.

 

Giovedì 24/1

Ore 18.00 S. Messa per tutti i defunti della Parrocchia; ore 20,45 Incontro Diocesano giovani con il Cardinale; ore 21.00 Caritas incontro unitario.

Venerdì 25 /1

Ore 21.00 4° incontro fidanzati.

 Sabato 26/1

Ritiro CPP decanali alla Medaglia Miracolosa con il V.E.Z.; ore 9,30-10,30 Centro d’Ascolto Caritas; ore 16,30 confessioni PreAdo e Ado.

 Domenica 27/1

FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA.

Ore 10,15 S. Messa e premiazione concorso Presepi; ore 11,30 S. Messa solenne e

Anniversari di Matrimonio; ore 16.00 Spettacolo teatrale in palestra.

 

SUFFRAGI

 

Lunedì 21/1

Ore 18.00 Caterina.

 Martedì 22/1

 Ore 8,30 Fam. Moroni; ore 18.00 Buonsanti Giacomina.

 Mercoledì 23/1

Ore 18.00 Zanghì Antonio.

 Giovedì 24/1

 Ore 18.00 defunti della Parrocchia.

 Sabato 26/1

 Ore 8,30 Molteni Carolina.

 ARCHIVIO.

Sono tornate alla ‘Casa del Padre’ Martinelli Zina anni 84 e Schettino Maria anni 90.

 

OFFERTE

 Per funerali 100,00+100,00.

 

VARIE

S.O.S. Caritas, necessitano: coperte, lenzuola, salviette.

 

Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 13-1-2013  Battesimo di Gesù

 

Riparte il Fondo Famiglia...

 

 
Nel mese di Gennaio che si è avviato, riprende la sua attività anche il Fondo Famiglia lavoro della diocesi di Milano. Nell’ articolo che pubblichiamo, sono indicate le diverse forme di intervento così come auspicato dal nostro Arcivescovo.
“È partita la seconda fase del Fondo Famiglia Lavoro. La prima si era conclusa il 31 dicembre 2011, ma a causa della difficile situazione economica il cardinale Angelo Scola ha deciso di proseguire l’esperienza con nuove modalità .
Si tratta di progetti mirati alle esigenze dei disoccupati, formazione e microcredito. Questi i pilastri su cui si fonda la nuova fase.
«Nonostante la risposta tempestiva, molte delle persone che avevano ricevuto il contributo (circa 500) si sono ripresentate ai Distretti del Fondo in cerca di un nuovo aiuto proprio perché non hanno trovato un posto di lavoro», spiega Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo Famiglia Lavoro. Disoccupati di breve periodo (luglio 2011), con un figlio a carico e residenti in diocesi: ecco l’identikit dei destinatari.
Gli interventi su cui si potrà contare sono diversi. Innanzitutto l’erogazione a Fondo perduto. Curata dal servizio Siloe della Diocesi (Servizi integrati lavoro orientamento educazione), sarà rivolta solo a chi non può iniziare un percorso di riavvicinamento al lavoro. «È fondamentale che gli operatori del Centro di Ascolto, al termine del primo colloquio con la persona richiedente, si confrontino con lo Sportello  territoriale di appartenenza per una condivisione del progetto di intervento. L’erogazione dal Siloe avverrà tramite la parrocchia  richiedente che, in questo modo, sarà preventivamente informata e avrà condiviso le finalità dell’intervento con il rispettivo Centro di ascolto».
Anche la formazione mirata avrà un ruolo fondamentale. Sarà coordinata dalla Fondazione S. Carlo della Diocesi e avrà l’obiettivo di aiutare i disoccupati ad acquisire competenze utili al reinserimento occupazionale: «Si tratta di una proposta qualificata rivolta a persone che hanno perso il lavoro e che esprimono la loro disponibilità e il loro interesse a un percorso di questo genere. Nei colloqui presso i Distretti del Fondo dovrà essere prestata particolare attenzione alle esperienze lavorative della persona incontrata: così l’intervento sarà personalizzato».
Contemporaneamente si cercherà di creare, nei vari territori, le condizioni per realizzare un percorso concreto di formazione per trovare lavoro. La durata di questa attività, che verrà programmata a seconda delle risorse e del sistema di imprese del territorio, sarà indicativamente di sei mesi. Nel frattempo le persone riceveranno un’indennità economica, secondo il progetto sottoscritto.
Dal prossimo gennaio inoltre sarà operativo il Microcredito. Coordinato dalla Fondazione San Bernardino, l’iniziativa si propone di sostenere le famiglie nell’impossibilità di ottenere un prestito dal sistema bancario per mancanza di lavoro: un fondo di garanzia per prestiti finalizzati all’avvio o al sostegno di piccole attività economiche. L’importo massimo è di 10 mila euro da rimborsare in 6 anni.
A febbraio poi partirà “Fare impresa insieme” coordinata dalle Acli. Sportelli territoriali gratuiti accompagneranno l’avvio di nuove imprese e assisteranno quelle a rischio chiusura.
N.B. Per sostenere i vari progetti è possibile contribuire con un versamento su un conto corrente dedicato e per seguire l’avanzamento delle iniziative si può visitare il sito: www.fondofamiglialavoro.it
 

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FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA 2013

Mercoledi 23 gennaio ore 21.00

INCONTRO DI RIFLESSIONE  E DIBATTITO  con don Luigi Galli  sul tema :

 La Famiglia e la fede  -  in sala conferenze

 

Domenica 27 gennaio 2013  alla S. Messa delle ore 11.30

CELEBRAZIONE DEGLI ANNIVERSARI

seguirà un aperitivo presso il bar dell’Oratorio per tutti i festeggiati e gli amici.

Nel pomeriggio, alle ore 16.00, in palestra -  Spettacolo Teatrale

preparato dai ragazzi/ e dell’oratorio

Seguirà la tradizionale merenda

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  LENTE DI INGRANDIMENTO … dalla Missione di padre Marco 

 

 

Carissimi 
                  amici e benefattori.
Anche quest'anno il Natale diventa l'occasione per riallacciare il nostro dialogo. Da qualche giorno siamo ormai entrati nell'anno della fede, anno proclamato da Papa Benedetto che ha lo scopo di confermarci nella fede in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Ogni volta che ci troviamo a celebrare un evento speciale a livello mondiale, si rinnova in noi la coscienza del fatto che nella fede tutte le distanze, geografiche, linguistiche e culturali si azzerano facendoci sentire parte di una unica famiglia. L'anno della fede ci porterai a riflettere anche sulla nostra missione facendo il punto sulla strada gia' fatta per poter orientare meglio cio' che ancora rimane da fare.
Un'attenzione particolare va data ai giovani che sono chiamati a far propria la fede che hanno ricevuto dai propri genitori per farla diventare invece una realta' viva e piena di significato per la propria vita.
Il Signore non ci chiede di credere in lui come ad una storiella che i nostri genitori ci hanno raccontato e che rimane fissa nella nostra memoria; la fede che il Signore vuole da noi e' una adesione personale a questo Dio che guida la nostra storia e ci e' costantemente accanto. La vicinanza di Dio diventa chiara proprio a partire dal Natale che e' la scelta estrema, libera e gratuita dell'amore di Dio che per starci accanto si fa uomo tra gli uomini. Nella Pasqua invece abbiamo il significato pieno di questa venuta, il Dio che viene ha il volto colmo di amore di chi accetta di sacrificare tutto, compresa la propria vita, per noi!
E' questa fede che dobbiamo rinnovare in noi vivendo il Natale non come una semplice festa, ma come un evento che ci riguarda e che si rinnova ogni anno, ogni giorno! In tempi di diffuso pessimismo, accentuati forse anche dall'attuale crisi finanziaria, e' di grande aiuto dirci e ridirci la Buona Novella di questo Dio che non si scoraggia ma che continua a nascere in noi e per noi.
Nella nostra società appare sempre più chiaro l'invito ad un individualismo che ci porta piano piano a considerare tutto lecito purché' serva a soddisfare ciò che noi desideriamo ed è così che ci troviamo in un momento di forte corruzione e di disinteresse del bene comune.
C'e' bisogno di un riscatto civile e sociale che deve partire anzitutto dalla riscoperta della nostra fede che e' in grado di ridare senso alle nostre esistenze e qualità al nostro vivere insieme. Un'altra considerazione si e' fatta strada in me ed e' la considerazione del fatto che ormai nella nostra società sembra quasi sparito il riferimento al futuro. Segno di questa mancanza e' la scarsa fiducia data ai giovani e la contemporanea caduta dei tassi di natalità; tutti segni questi di una generazione che tende a bastare a se stessa. Spero che il Natale ci aiuti a capire che il presente deve essere aperto e orientato alla vita e al futuro, questo e' il significato di ogni nascita -e anche della nascita di Gesù.
Concludo ringraziandovi per la generosità e l'amicizia con i quali da sempre ci seguite, anche in tempi difficili come quelli attuali, il vostro amore e' un gesto carico di altruismo che ci dona ulteriore speranza. A nome dei nostri bambini vi faccio i nostri migliori auguri di Buon Natale e felice anno nuovo.
 
P.S: Per sostenere le opere della missione di Padre Marco 
 
 
Attraverso il PIME: Pimedit Onlus via Mosè Bianchi 94, 20149 Milano ccp 39208202, specificando nella causale Padre Marco Ribolini  e la missione (Thailandia) La ricevuta serve anche per la detrazione fiscale'.
Direttamente via Banca: tramite Bonifico Bancario, intestato a: Catholic Clfurch Lampang A/C1 # 523-2-00544-6 Thai Military Bancc Pub. Com. Lint. Branch Centrai Plasa Lampang 319 HiWay-Lampang-Ngao Rd. Lampang 52100 -Thailand Cod. SW!FT: TMBKTHBK.
Si prega di precisare mittente e destinatario ( Padre Marco Ribolini)
 

  

    “La Bibbia in pillole”

 curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

 Domenica, 13 gennaio, durante la Messa, leggeremo Isaia 55,4-7 e Luca 3,15-16.21-22 Al versetto 6 di Isaia , leggiamo :”Cercate il SIGNORE, mentre lo si può trovare” . Il verbo ‘cercare’ (in ebraico: darash) in effetti significa : fare la sua volontà, conformarsi a Lui. Infatti, più avanti, dice: “Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri” . La ‘conversione’ è anche il grande tema del battesimo di Giovanni, che, come richiede anche Isaia, avviene “come testimonio ai popoli”. Giovanni testimonia, ciò che Isaia aveva già detto del Messia (41:1):” Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto di cui mi compiaccio; io ho messo il mio spirito su di lui, egli manifesterà la giustizia alle nazioni.”

 

 
CALENDARIO SETTIMANALE 
 
Domenica 13/1.
Ore 9.00 2° Incontro fidanzati.
 
Lunedì 14 /1.
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas;
ore 21.00 Corale.
 
Mercoledì 16 /1.
Ore 9,00-10,30 guardaroba Caritas;
ore 17.00 S. Vincenzo; ore 21.00 Cenacolo (invito a operatori della carità).
 
Giovedì 17/1.
GIORNATA PER IL DIALOGO CON I FRATELLI EBREI.
Ore 21.00 Lectio divina adulti decanale promossa dall’AC (a Fatima).
Sevizio Navetta alle 20.30
 
Venerdì 18 /1.
SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI 
 
Ore 21.00 :Equipe Famiglie (per febbraio).
 
Sabato 19/1.
Ore 9.00 Lavori utili in Oratorio ;
ore 9,30-10,30 Centro d’Ascolto Caritas; ore 16,30 Confessioni 4° corso.
 
Domenica 20/1.
Ore 9.00 3° incontro fidanzati; ore 17,30 Vespri e Benedizione eucaristica;  ore 18.00 S. Messa presieduta da Mons. Ghidelli;
ore 20.00 Pizza giovani “CVS” a seguire
incontro aperto ore 21.
 
SUFFRAGI
 
Martedì 15/1.
Ore 18.00 Tito Tragella e famiglia.
 
Mercoledì 16/1.
Ore 18.00 Casana Nella e Valentino.
 
Giovedì 17/1.
Ore 18.00 Gaeta Gustavo.
 
Sabato 19/1.
Ore 8,30 Luigi, Luigina e familiari.
 
OFFERTE
 
Per le opere parrocchiali Euro 50 + 50 .
 
AVVISO
 
In occasione della Festa della Famiglia del 27 gennaio 2013 come ogni anno verrà celebrata la S. Messa solenne per gli anniversari di matrimonio alle ore 11,30.
Le coppie di sposi che nel 2013 festeggiano i 5,10,15,20 ecc; anni di matrimonio sono invitate a segnalare il loro nominativo presso la segreteria parr. Dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00, oppure chiamando 02514135 sempre negli stessi orari.

 

 

 

 

 

 

Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 6-1-2013  Epifania

 

Buon Anno... nell'anno della Fede 

 

 

 
Eccoci ad un nuovo anno civile che muove i suoi primi passi in un “ tempo “ certamente complesso e segnato da fatiche e  non poche contraddizioni… Ma è mai esistito un tempo della storia senza “contraddizioni“ ? Vorrei, come pensiero augurale per il nuovo anno , offrirvi la povertà delle mie riflessioni in occasione dell’omelia di  Capodanno , nella speranza che possano essere un contributo umile e discreto alle vostre. 
Buon Anno del Signore 2013, nell’ Anno della Fede.
La celebrazione solenne del ottavo giorno dal Natale del Signore , coincide ogni anno con la conclusione e l’inizio dell’anno civile, quasi a ricordare ai credenti in Cristo che il tempo, nel suo inizio e nella sua fine, è dono di Dio affidato alla nostra libertà per cui della qualità e dell’uso del tempo noi tutti siamo corresponsabili più di quel che non ci sembri . Se la prima lettura ci invita ad invocare la benedizione del Signore su ciascuno di noi  così come Aronne fece sugli Israeliti  nel cuore della non facile esperienza dell’Esodo,  la II lettura e il Vangelo ci ricordano che questa benedizione e le sue conseguenze si sono già realizzate per noi e per tutti gli uomini mediante il fatto dell’Incarnazione, cioè del venire di Dio  nel  figlio Gesù, mediante l’azione dello Spirito Santo dentro la storia umana . Tutto ciò è splendidamente sintetizzato, nel suo significato autentico, dalle parole di Paolo  “ Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, 7ma vuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, 8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce“. Questo testo non indica tanto un contenuto teologico  o una verità di fede astratta, ma dice  il modo , la forma concreta, il fatto storico  attraverso il quale  Dio ci ha benedetti in Cristo non fuori dal tempo ma dentro il tempo e rendendo il tempo e la storia stessa le realtà  nelle quali accogliere e vivere questa straordinaria benedizione . Quello che nella Prima lettura suonava come un augurio, ripreso nella tradizione cristiana da San Francesco nella celebre benedizione a Frate Leone e che dice :
“Ti benedica il Signore  e ti custodisca.  Il Signore faccia risplendere per te il suo volto  e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto  e ti conceda pace”,  dopo il Natale del Signore e la sua Pasqua,  è già diventato  realtà, si è già  realizzato per noi uomini e per la nostra salvezza.  I Padri della chiesa antica, quando, prima a Nicea  e poi a Costantinopoli, vollero offrire  un simbolo di fede comune - quello che chiamiamo il Credo della Messa - usando molte espressioni   simili a quelle usate qui da Paolo,  posero al centro e al cuore di questo Credo quei fatti storici  che ci dicono  proprio come il Signore Gesù  : “ Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e si è Incarnato, si è fatto uomo , fu  Crocefisso, morì e fu sepolto è resuscitato  e vive per sempre “…   E’ alla luce di questa fede che noi rileggiamo un anno passato e guardiamo ad un nuovo anno che viene , riconoscendo che tutto , ma proprio tutto , bene e male, vita e morte, salute e malattia, pace e guerra , violenza e non violenza, comprensioni e incomprensioni, santità e peccato,   sono dentro una storia che , all’inizio  e alla fine ha comunque e sempre una prospettiva di vita , tanto che , come credenti in Cristo , siamo chiamati a  riconoscere e a proclamare  che la storia trascorre dalla vita alla vita, appunto come si legge in San Paolo e come il Credo ci ricorda ogni volta che lo preghiamo.  L’anno della fede  che stiamo vivendo vorrebbe aiutarci a tenere viva in noi questa coscienza credente per poter tenere insieme la vita stessa  soggetta oggi come nel passato - ma forse oggi più che  nel passato – alla frammentazione e quindi ad una perdita  di significato assai  rischiosa per le sorti dell’umanità   sulla terra . Già , perché se il Signore , chiamato di nome  Gesù cioè salvatore, ha di fatto già salvato e liberato  la storia nel suo complesso dal negativo e dal nulla, tuttavia il tempo nel quale viviamo è ancora tempo di provvisorietà e come tale  ancora ci fa sperimentare in modo separato e contrapposto bene e male . vita e morte , santità e peccato , provocando  ciascuno di noi a non fare che questi opposti diventino ingovernabili e quindi distruttivi.  Non a caso il primo giorno dell’anno nuovo è  dedicato ormai da decenni a riflettere e  meditare sulla Pace come realtà che certamente troverà il suo compimento pieno nell’eternità , così come ci fanno pregare  i due canoni della Messa dettidella  “Riconciliazione” quando ci fanno dire : “Allora nella creazione nuova , finalmente liberata dalla corruzione della morte  godremo in eterno la pienezza della pace “ . Tuttavia, è proprio dentro lo scorrere del quotidiano  che occorre  realizzare  un anticipo di quella Pace portata nel tempo da Cristo e cantata dagli angeli del Natale ,  e questo grazie proprio all’impegno della nostra libertà per rendere il tempo della storia  più bello, più vero e più giusto. Questo  è il frutto più vero della stessa Eucaristia che celebriamo , come  dice sempre una preghiera della liturgia :  “nella partecipazione a questo convitto eucaristico, donaci il tuo Spirito perché sia tolto ogni ostacolo sulla via della concordia e la Chiesa risplenda in mezzo agli uomini come segno di unità e strumento della tua pace “. In questa medesima direzione si muovono ogni anno i messaggi del Santo Padre per la giornata della pace e quello di quest’anno non fa eccezione. Ben coscienti del limite storico in cui viviamo, questi messaggi non smettono di indicarci quali scelte concrete e quotidiane  occorre realizzare sia a livello di azione personale e sociale, culturale e politica perché si possa “ godere un poco di quella Pace che – per parafrasare  un canto di qualche anno fa – è scesa dall’alto in Gesù e con Gesù , ma fatica ad entrare nei cuori e  a vedersi sui volti e nei fatti della vita della gente . Se vogliamo augurarci veramente buon anno senza retorica ne luoghi comuni, auguriamoci reciprocamente che questa logica, che la fede ci offre, diventi sempre più la nostra logica di vita e forse saremo un po’ più in pace e un po’ più capaci di generare pace … Certo solamente un po’ … ma sarebbe già tanto.. sarebbe un vero anticipo di paradiso…

 Don Marco

 

P.S: In questo anno che si è chiuso, ancora tante, troppe sono state le violazioni dei diritti fondamentali della persona in tutti i paesi del mondo , anche in quelli meno sospettabili ... Come cristiani siamo chiamati  sempre di più ad impegnarci in un’opera di educazione capillare delle coscienze, al rispetto della persona umana  e con essa di tutto il creato . Da questa sfida  e solo da questa sfida potremo misurare il reale “ sviluppo della civiltà ”  e il vero “ progresso “. Questa opera di educazione  inizia da ciascuno di noi , dai luoghi della nostra vita quotidiana, dove dobbiamo sentirci sempre più chiamati a costruire relazioni buone, evitare inutili conflitti ( per cose superflue!) , imparare a “fare” agli altri quel che vorremmo fatto a noi.

  Relazione dal Verbale del CPP di Novembre 2012

 

Tra gli argomenti trattati nel Consiglio pastorale di Novembre, particolare attenzione merita  il dibattito, dedicato al ruolo dei laici nella chiesa a 50 anni dal Vaticano II. Eccone uno stralcio  tratto dal verbale .

Il punto di debolezza è rappresentato dall’ inadeguatezza della formazione da parte del laicato - la ministerialità dei laici va intesa come presenza matura negli ambienti di vita più che il solo  “ fare servizio” nella parrocchia.

Danilo : per noi parlare di attese realizzate o disattese e difficile per questioni di età...Tuttavia il grande impegno dei laici nella vita della Chiesa era impensabile allora. Negli ultimi quarant’anni  vi è stato un capovolgimento:  possono fare di più però la formazione è estremamente carente soprattutto nella conoscenza della Parola. Questo non per mancanza di stimoli o di offerte ma spesso per pigrizia. Interessante la riflessione sul fatto che dove la Chiesa usa mezzi poveri le cose avanzano a differenza delle realtà ricche in cui la Chiesa arretra. Si deve smettere di contarci!  Rossella: più che ripensare ad una “parrocchia nuova” è bene avere sempre l’ attenzione a trovare nuove modalità e opportunità per non fermarsi per il solo fatto che negli ultimi trent' anni ci sono stati molti miglioramenti. Tutti dobbiamo sentirci chiamati dall'esigenza della formazione vincendo la pigrizia.

Roberto : è necessario mettersi in ascolto dei problemi della Chiesa. Diventa una deviazione ideologica  il fatto di seguire il gregge, la “truppa” che potrebbe far imboccare la direzione sbagliata. La  formazione e la flessibilità a servizio del cammino (e non della  pigrizia) sono proprie del laico. Che rapporto mettiamo tra  il servizio in parrocchia e la fede?   Enzo: sottolinea l’ importanza del laico nelle vicende quotidiane del mondo che deve essere se stesso laddove si trova vivendo con lo spirito di fede. La formazione è fatta stando “davanti al Signore”: non bastano le nozioni, ci vuole la fede intesa come rapporto personale con il Signore. Ci si è fermati davanti alle difficoltà nel post-Concilio anche perché il clero ha bloccato a volte le novità.

Claudia : punto cruciale è la formazione ma più che sul "fare" bisognerebbe puntare sull' "essere". Quando si sente una testimonianza forte su come si è incontrato il Signore ci si sente contagiati e passa il messaggio in modo vero: è questo che tocca il cuore e suscita una rinascita nel vissuto di tutti i giorni in tutti gli ambienti. Si diventa così lievito e si contagia poi anche altri.  Don Andrea: ci sono stati molti occasioni di speranza. I laici però non sono arrivati e  la parrocchia è ancora clero centrica: Si tratta di non fare altre cose aggiuntive rispetto ad ora ma di essere dentro le cose in modo totale.            Samuel: i laici sono molto presenti ma con la consapevolezza che comunque c'è il sacerdote che rimane un punto di riferimento. E' dunque necessario che le persone prendano a cuore le cose della parrocchia; bisogna ripartire dalle motivazioni. Andrea : un laico ha vincoli familiari e temporali. Una nuova prospettiva storica potrebbe essere quella di creare una professionalità laica di riferimento per la parrocchia e l' oratorio. 

Franco : il passaggio alla condizione di non avere il prete in parrocchia comporta il fatto di cominciare a vivere in un altro modo un po' come quando si diventa genitore: ci si prepara prima ma si comincia ad essere padre solo con la nascita del figlio. Va vissuta con fiducia: alcune risposte vengono quando si viene chiamati, non prima... Diego : il problema non è domandarsi “perché” ma “per chi” si fanno tante cose. La formazione non è sapere cose in più ma ri-formare in un altro senso quello che si sa.

Don Marco: l'anno delle fede ci deve provocare ed aiutare a mettere ordine nel caos. Il problema è credere o non credere, fidarsi o non fidarsi; se il profilo della fede è basso, non ti sostiene in nessuna “ ministerialità “... La fede ha come esito la comunione. Lo  sguardo deve essere positivo sul mondo, “le gioie e le fatiche del mondo sono quelle della Chiesa “. La necessità di un anno dedicato alla fede scaturisce dal fatto che ormai molti cristiani davano e danno  la fede stessa per scontata.

 

 

 

    “La Bibbia in pillole”

 curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

 Domenica, 6 gennaio, durante la Messa, leggeremo Isaia 60:1-6 e Matteo 2:1-12

 

Al versetto 5 di Isaia leggiamo : “la ricchezza delle nazioni verrà da te”. Nel linguaggio tipico del Terzo-Isaia , il profeta prospetta un tipo nuovo di salvezza, che non arriva da una azione di tipo ‘militare’ da parte di Dio, ma piuttosto da un ‘astro’ che sorge per illuminare i popoli. A questo fa riferimento l’episodio dei Magi di Matteo, che rilegge la Scrittura per dirci che Gesù è la stella che i popoli aspettavano. Aggiunge ad Isaia solo il simbolo funereo della mirra ( utilizzata per l’imbalsamazione dei corpi), prospettando già il tema della passione.

 

 

 
CALENDARIO SETTIMANALE 
 

Domenica 6/1/13  Epifania

 S. Messe ore 10,30 – 18.00; ore 9.00 S. Martino.

Lunedì 7/1

Ore 17,00 Centro di Ascolto Caritas.
Ore  21,00 Equipe Fidanzati
Riprendono i Corsi in Palestra 

Martedì 8/1

Riprendono i Corsi di Catechesi

Ore 21,00 Consiglio Pastorale

Mercoledì 9/1

Ore 21,00 Cenacolo Invito ad animatori liturgico -musicali

Ore 21,00 AnimatoriGruppi del Vangelo

 

Giovedì 10/1

 

Venerdì 4 /1

Ore 15,30 S.Messa presso GECRA

Ore 21,00 I incontro fidanzati in preparazione al Matrimonio

 

Sabato 5/1

Ore 9,30-10,30 Centro di Ascolto Caritas

Ore 16.30 COnfessioni 3° Corso

 

Domenica 6/1 

Ore 9,00 II incontro fidanzati in preparazione al Matrimonio

S. Messe ore 8.00 - 10,15 -11,30 – 18.00; ore 9.00 S. Martino.

 

SUFFRAGI

 

Lunedì 7 /12 Ore 8.30 Suor Maria

 Martedì 8/1 Ore 8.30 Suor Rosa .Ore 18,00 Cottone Giuseppa e Pace Giacomo

Giovedì 10/1 Ore 8.30 Luciano Ceccarelli.Ore 18,00  Rosa Martuscellie Quieino Malandrino

 

ARCHIVIO

 

E' tornata alla ‘Casa del Padre’ : Baratella Antonietta di anni 86 

CORSO FIDANZATI

 

Inizio venerdì 11 gennaio ore 21.00—Ultime iscrizioni in questa settimana c/o ufficio parr.

 

OFFERTE.

 

1000,00 + 1000,00 Per i Lavori straordinari ; per fondo famiglia 100 ; 365 + 60  da gruppo  famiglie per opere parr.

 

AVVISO.

 

In occasione della Festa della Famiglia del 27 gennaio 2013 come ogni anno verrà celebrata la S. Messa solenne per gli anniversari di matrimonio alle ore11,30.

Le coppie di sposi che nel 2013 festeggiano i 5,10,15,20 ecc; anni di matrimonio sono invitate a segnalare il loro nominativo presso la segreteria parr. Dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00, oppure chiamando 02514135 sempre negli stessi orari.

 

 

 

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