Numeri precedenti

La sezione contiene le pubblicazioni del Foglio delle Campane relative alle settimane precedenti quella corrente.

 

 Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
               ANNO XXXII  domenica 27-4-2014 - In Albis               
 
 

TEMPO DI PASQUA TEMPO DI SANTI

 Come ormai tutti sanno da mesi, Domenica 27 aprile, che quest’anno coincide con la  domenica in Albis e della divina misericordia, Papa Francesco presiederà la cerimonia di canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. In questo articolo tratto dal  sito ufficiale della diocesi , sono evidenziati alcuni aspetti di reciproca e affettuosa  vicinanza tra la nostra chiesa milanese e i due futuri Santi.

 

Giovanni XXIII agli ambrosiani

Per quanto riguarda papa Giovanni, basti citare il discorso che egli fece, venerdì 1 giugno 1962, ad alcune delegazioni della gioventù femminile cattolica dell'Arcidiocesi di Milano. «Mentre Lei, Signor Cardinale - disse rivolgendosi a Giovanni Battista Montini - manifestava or ora i sentimenti di queste brave figliuole, ed esse li sottolineavano con vivacità lombarda che Ci tocca il cuore, davanti ai Nostri occhi si apriva come la visione della grande, della cara arcidiocesi Ambrosiana, la cui storia - nei suoi Santi, nelle sue tradizioni, nella sua liturgia e nel suo canto -, Ci è sempre motivo di commossa esultanza».

Il discorso poi diventava aneddoto col racconto di una personale visita a Milano: «Ci venni nel gennaio del 1919 l'invito, accolto di buon grado, a tenere a Milano uno dei tre discorsi che avviarono l'istituzione ufficiale della Gioventù Cattolica Femminile Ambrosiana. Parlammo in arcivescovado sul tema: Santa Caterina da Siena e la devozione al Papa. Non abbiamo ritrovato, tuttora, gli appunti di quella conversazione; ma è ben vivo il ricordo di aver offerto il Nostro umile contributo all'accendersi di una grande fiamma!».

Il Pontefice inoltre elencò in quella occasione nomi di personalità lombarde da lui assai stimate e conosciute: monsignor Francesco Olgiati, Niccolò Rezzara, Giuseppe Toniolo, Giovanni Grosoli. E, su tutti, il cardinale Andrea Carlo Ferrari, «benemerito tra i benemeriti. Lo venerammo in vita e dopo morte; e alla sua benedizione e protezione Ci affidammo sugli albori del nostro sacerdozio. Oh, il cardinale Ferrari, il cardinale Ferrari! In un quadernetto del 1920, alla data del 22 settembre, fissammo queste parole a edificazione Nostra, allora e per sempre». Le «custodimmo tra i ricordi più sacri, come un incoraggiamento venuto dall'alto, le sue parole, che apersero il solco della Nostra umile attività a Roma: Dove Dio chiama si va, senza esitazione, abbandonandosi in tutto alla amorosa sua provvidenza».

Il congedo infine si volse in invito: «Tornando a Milano, alle mille parrocchie che la tradizione di un clero buono e zelante mantiene in uno spirito di acceso fervore, recate a tutti, a tutti senza eccezione, il saluto del Papa; recate ai poveri e agli ammalati il suo conforto; ai bimbi la sua carezza; alle anime più fervorose il suo grazie e l'incoraggiamento al ben fare e al ben volere, sempre: con Cristo e per Cristo, con la Santa Chiesa nel tempo, e nella aspettazione del grande giorno, che S. Paolo ha definito il dies Christi Iesu».

 

Giovanni Paolo II a Milano

Oltre ad aver ricevuto a Roma numerose delegazioni lombarde, nella nostra regione papa Wojtyla venne diverse volte. A Milano per due anni di seguito: nel 1983, in occasione del XX Congresso eucaristico, e nel 1984, per il IV centenario della morte di S. Carlo. Tanti quindi furono i pensieri che egli rivolse con calore agli ambrosiani e molteplici le opportunità dei fedeli di manifestare direttamente a lui il loro affetto. I ricordi sono ancora vivi in tutti e non è necessario moltiplicare le parole. Qui citiamo solamente qualche passaggio di un discorso - poiché questo ambito è uno di quelli che ha caratterizzato il suo ministero - rivolto ai giovani.

Sabato 21 maggio 1983, all'autodromo di Monza, così concluse: «Carissimi giovani! Una delle prime parole, che ho detto nel giorno del solenne inizio del mio pontificato, è stata una parola di speciale fiducia nei giovani! Anche oggi, a voi giovani di Monza, di Milano, della Lombardia, dell’Italia tutta, dico: voi siete la mia speranza, la speranza della Chiesa, la speranza della società! Nella forza della vostra fede giovanile voi sostenete la speranza di un mondo rinnovato in Cristo! Sono certo che il prossimo futuro dimostrerà che non avrete deluso le aspettative che vengono oggi riposte in voi! Coraggio! Il Papa è con voi! La Chiesa è con voi! Cristo è con voi!». Parole dette dopo aver esplicitamente ricordato il proprio ruolo - «io sono in mezzo a voi per parlarvi di Cristo» - e aver incoraggiato i giovani a manifestare «la forza incoercibile della vostra giovinezza nella gioia e nel coraggio della fede cristiana, quella fede che produce la vittoria sulle forze del male!».

E per esplicitare il desiderio del Papa di incontrare quante più realtà diocesane possibili, basti solo l'elenco dei discorsi tenuti. Durante la prima visita, nel 1983, in soli tre giorni egli si rivolse alla città di Milano; alle religiose; alla popolazione di Desio, Seregno e Venegono, compresa una tappa in Seminario; ai giovani nell'autodromo di Monza; ai lavoratori di Sesto San Giovanni; al Teatro alla Scala; al Convento delle Orsoline di San Carlo; ai docenti della Cattolica; agli imprenditori e agli operatori economici; dal balcone del Duomo; ai degenti del Policlinico di Milano.

Anche durante il secondo viaggio, nel 1984, motivato dall'anniversario del Santo di cui egli portava il nome, papa Wojtyla ha dimostrato il suo attaccamento alla terra del co-patrono ambrosiano. Disse così a Varese, prima di intraprendere la salita delle Cappelle del Sacro Monte: «Ho sentito la necessità di compiere questo pellegrinaggio straordinario, sia per onorare San Carlo, vero gigante nella storia della Chiesa, sia per ritornare alle fonti della sua vita e del suo insegnamento, termine di confronto valido per la vita cristiana di oggi. Infatti la personalità di san Carlo è incancellabile dalla Chiesa».

 

 

 

 

  SPECIALE SANTE CRESIME 2014

 3 Maggio                                                  10 MAGGIO.

       Arcamone Rosario Samuele                        Arvizzigno Manuela

Bocchiola Carolina Letizia                          Bonetto Tommaso

Bodwell Alyssia Martina                             Bonomi Giulia

Casale Francesco                                       Caccamo Alice

Lupi Vanessa                                             Carrieri Simone

Lupi Massimo                                             Della Janna Agostino

Montoli Federico                                        Piacentini Carlotta

Pagano Davide                                           Trinchera Andrea

Perazzoni Lorenzo                                      Trovato Maria

Pinto Matteo Lorenzo                                  Villa Francesca

Salvaggio Valeria                                       Zubani Sara

Agostelli Gaia                                            Beccari Alessandro

Biasci Michelangelo                                   Cagioni Martina Jasmine

Brunetti Dennis                                         Eletto Fabio

Colombini Anna                                          Foti Eleonora Marisa

Colombini Davide                                        Giacobbi Alessia

Gascon Angelo Luis                                    Mariani Edoardo

Gattulli Matteo                                           Oliverio Francesco

Mirevole Lorenzo                                        Pigozzi Daniele

Roberti Anna                                              Rossi Alessandro

Ruiz Antelo Laura Maisa                             Tanza Ilaria

Colombo Allyson                                         Valente Giulia

De Meo Martina                                         Morton Emily

Frazzini Chiara                                           Zagaria Giulia

Lunesu Giorgia

Massaro Alessandro

Montiel Perez Alessandro Javier

Sansoni Carmen

Timpano Gabriele Damiano

   Valle Sofia

PREGHIERA PER I CRESIMANDI 2014

Fratelli carissimi, preghiamo Dio onnipotente             Dio onnipotente,

Per questi suoi figli:                                                         Padre del Signore nostro Gesù Cristo

egli che nel suo amore li ha rigenerati alla vita            che hai rigenerato questi tuoi figli

eterna mediante il Battesimo,                                        dall’acqua e dallo Spirito Santo

e li ha chiamati a far parte della sua famiglia,            liberandoli dal peccato,

effonda ora lo Spirito Santo,                                        infondi in loro

che li confermi con la ricchezza dei suoi doni,            il tuo santo Spirito Paràclito:

e con l’unzione crismale li renda                                    spirito di sapienza e di intelletto,

pienamente conformi a Cristo,                                      spirito di consiglio e di fortezza,

suo unico Figlio.                                                               spirito di scienza e di pietà,

                                                                                                                  e riempili dello spirito del tuo santo timore.

 Per Cristo nostro Signore.                                                                                       

 

CALENDARIO SETTIMANALE

Lunedì 28/4.

ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale

 
Martedì 29/4.
 
 
ore 15.00 Ritiro cresimandi (1° turno); ore 21.00 C.P.P./5
 
Venerdì 2/5.
 
ore 15,30 S. Messa Gecra
ore 18.00 1° venerdì del mese – adorazione – S. Messa e benedizione
ore 20,45 S. Rosario in chiesa
ore 21.00 Incontro cresimandi adulti con don Marco in chiesa.
 
Sabato 3/5.
 
ore 9,30 Ritiro comunicandi (1° turno); ore 15,30 S. Cresima (1° turno).
 
Domenica 4/5.
 
ore 11,30 Prime Comunioni (1° turno).
 
 
 
SUFFRAGI
 
Martedì 29/4.
ore 18.00 Miana Celeste.
 
 
Mercoledì 30/4.
ore 18.00 Ghilardi Pietro.
 
Giovedì 1 / 5.
ore 18.00 Manzoli Luigi
 
Venerdì 2/5.
ore 18.00 Quirino Malandrino e Rosa Martuscelli.
 
ARCHIVIO.
 
***Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Manzoli Luigi Oreste anni 55;
Pezzoni Paolina anni 90;
Donnarumma Francesco anni 67.
 
OFFERTE
 
Per Battesimi €50,00+50,00. Per funerale €50,00. e 500,00

 

 

 

 

 Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
               ANNO XXXII  domenica 20-4-2014 - Pasqua di Risurrezione   
 
 

 Alleluia: CRISTO SIGNORE E' RISORTO

La crisi economica ci ha aiutato a rompere l’uovo artificiale del consumismo e la grande sorpresa è la riscoperta di relazioni umane più semplici e reali, più solidali. Rompiamo anche il guscio della formalità di auguri superficiali ed immergiamoci nel gioioso mistero della Pasqua.
La prima volta che appare il termine Pasqua è nella notte di fuga degli Ebrei dall’Egitto: ricorda il coraggio di rischiare la vita per sottrarsi alla prepotenza di chi strumentalizza la tua vita calpestando la tua dignità. È un programma  anche per noi tante volte schiavi di idoli terreni che ci impediscono di essere disponibili ai grandi sogni di Dio su di noi.
Subito dopo Pasqua è il passaggio del Mar Rosso a piedi asciutti, mentre i nemici sono travolti dalle acque: l’impossibile diventa esperienza vissuta contro ogni aspettativa. Quante volte con il Sacramento della Riconciliazione il Signore ci ha resi vittoriosi su abitudini che sembravano invincibili
e ci fatto sperimentare che nulla è impossibile a Dio.
«Ho tanto desiderato consumare la mia Pasqua con voi» è il grido d’amore che esce dal cuore di Cristo che chiama i suoi Apostoli attorno a sé, vero agnello pasquale, e nel segno del pane e del vino si unisce intimamente a ciascuno di loro, anche a Giuda. L’Eucaristia è Amore che chiama amore: decidiamoci ad abbandonarci alla forza dello Spirito Santo che vuole trasformare il nostro cuore di pietra in un cuore di carne, misericordioso come quello di Cristo. «Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino al segno supremo». Gesù muore, risorge, appare nel cenacolo e si fa riconoscere dalle ferite gloriose che provano inequivocabilmente un amore senza limiti. Pasqua è riconoscere che il sangue del Figlio immolato ci ha introdotto nella vita divina e la forza trasformante dello Spirito Santo ci ha resi figli dell’unico Padre.
Pasqua dunque è liberazione, è vittoria sul male, è speranza perché consapevoli di aver ricevuto la forza che ti dà il coraggio di pagare qualunque prezzo pur di vivere amando Cristo e i fratelli.
 

 Auguri   di  Buona  Pasqua a tutti voi e alle vostre famiglie

da  Don Marco, Don Andrea, il diacono Daniele, Matteo,

 

  

8 MAGGIO  - Professio FIDEI in Piazza Duomo

 

Le quattro tappe pomeridiane
della Professio fidei

L'8 maggio si articolerà in quattro tappe il percorso della Professio fidei col Santo Chiodo, che poi culminerà nel momento pubblico in Duomo alla sera. Ecco il programma della giornata.
Malattia e famiglia . Il primo appuntamento è l’incontro con il mondo della salute. L’Arcivescovo, che porterà in processione il Santo Chiodo visitando e ascoltando quattro diverse realtà della città, inizierà il cammino alle 14.30 presso la Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico - Aula Magna della Mangiagalli (via Commenda 12). L’incontro, al quale sono invitati particolarmente medici, infermieri, assistenti spirituali, associazioni di famiglie e di malati, sarà aperto e chiuso da due video realizzati da don Domenico Storri con la sua associazione di malati psichici - psichiatrici «I Semprevivi». Verranno proiettate storie di malattia mentale e mostrate esperienze di integrazione dei malati mentali nella parrocchia di San Pietro in Sala a Milano.
Incontro con il mondo della cultura .
Il secondo momento si terrà alle 15 alla Triennale di Milano (viale Alemagna 6) sul tema «Uscire dalla crisi maturando come uomini. L’anima di Milano nelle sue trasformazioni dal dopoguerra ad oggi». Sarà un incontro col mondo della cultura. Invitati particolarmente, oltre a docenti, alunni delle Università, Accademia di Brera, Naba, Ied, anche i professionisti del design, dell’architettura, della moda, coloro che operano nell’editoria e nella comunicazione, gli aderenti ai centri culturali., di un designer, di un architetto. La Chiesa milanese si metterà in ascolto di questo mondo che permea il tessuto culturale
della città per coglierne le attese e le sfide, le ferite e i fermenti fecondi.
Solidarietà nel lavoro. 
La reliquia del Santo Chiodo, che richiama alla Croce di Cristo, portata in processione dal cardinale Angelo Scola, alle 16.45 sosterà nella nuova piazza «Gae Aulenti», davanti al grattacielo della Unicredit, diventato un simbolo del lavoro e dell’economia a Milano. Dopo aver ascoltato il mondo della sofferenza alla Mangiagalli, quello della cultura alla Triennale, l’Arcivescovo incontrerà lavoratori, pensionati e coloro che sono in cerca di occupazione, le organizzazioni sindacali, le imprese, le istituzioni.
Infine in ascolto dei migranti, «moderni cirenei»
La quarta e ultima tappa della Professio fidei sarà alla parrocchia di San Giuseppe dei morenti (via Celentano 14) dove il cardinale Angelo Scola con il Santo Chiodo, alle 17, incontrerà i migranti e i fedeli del Decanato Turro. Sarà l’ultimo appuntamento del pomeriggio. Poi, alle 21, in piazza Duomo, ci sarà il momento conclusivo della giornata.
Ogni gruppo etnico rappresenterà in forma artistica (poesia, canto, drammatizzazione...) una propria testimonianza circa l’esperienza di migrazione. La compagnia sudamericana Alma Rosé e una compagnia della comunità filippine congiuntamente a quella salvadoregna daranno vita a due interventi teatrali.
 

  

 

 Se vuoi aiutare il nostro oratorio, puoi firmare il 5 per mille a favore della  Primavera 2005.   

  (società sportiva dell’ oratorio).

C.F. 97421790151

 

 
“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 
 
 
'Domenica  20 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni 20, 11-18.
In questo brano , al versetto 16 , leggiamo “«Rabbunì!» – che significa: «Maestro!».
Maria risponde «come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto» (Os 2,17). Rabbunì maestro mio”, era anche il modo con cui la donna sposata poteva rivolgersi al marito, nel qual caso assumeva la sfumatura di “mio signore” (v.14) come significano , in ebraico, i termini:>ʾădōnî , oppure baʿlî (Os 2,18). La relazione di ‘maestro’ vuol significare la sequela dei discepoli, iniziata con il primo incontro (Gv 1,38); la relazione di ‘marito’ significa la nuova realtà di amore che unisce la comunità-sposa al suo Messia-sposo (Os 2,21-22): Maria li incarna entrambi

   

 
 CALENDARIO
 
Domenica 20/4. Domenica di Pasqua.
S. Messe ore: 9.00 a S. Martino; 10,15 11,30 e 18.00 in Parrocchia.
L’Oratorio rimarrà chiuso fino al 27/4 .
 
Lunedì 21/4. Dell’Angelo.
S. Messe ore: 9.00 a S. Martino; 10,30 con Battesimi e 18.00 in Parrocchia.
Partenza III media per Roma
 
Mercoledì 23/4.
ore 21.00 Incontro Caritas unitario.
 
Giovedì 24/4.
ore 18.00 S. Messa defunti della Parrocchia
 
Venerdì 25/4.
Partenza pellegrinaggio decanale Ado
Ore 18.00 S. Messa con la partecipazione ex combattenti, reduci e simpatizzanti sez. Rogoredo.
 
 
SUFFRAGI
 
Mercoledì 23/4.
ore 18.00 Rivolta Giannina vedova Gruppi.
 
 
Giovedì 24/4.
ore 8,30 Arico Salvatore; ore 18.00 Defunti della Parrocchia.
 
ARCHIVIO.
 
***E’ tornato alla ‘Casa del Padre’ Albè Giovanni anni 76.
 
OFFERTE
 
In suffragio di Rivolta Giannina ved. Gruppi da Testini Cecilia €100,00; da Lanzetti per la Chiesa € 20,00; N.N. per fondo famiglia €100,00.
 
 
VARIE. SOS CARITAS.
 
Abbiamo varie richieste per: mobili da cucina (tavolo,sedie,frigorifero, cassettiere.).  Armadio guardaroba, materassi matrimoniali o singoli, 3 letti, 2 passeggini (uno per bimbo piccolo).
 
Prendere accordi con ufficio parrocchiale allo 02 514135 o Daniela 02 515331. Grazie.

 

 

 Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
               ANNO XXXII  domenica 13-4-2014 - Delle Palme    
 

 

LA SETTIMANA AUTENTICA

 “Il silenzio, commosso e reverente, con cui guardiamo la croce del Signore ci fa intuire quanto sia difficile entrare con spirito autentico di fede nel mistero tremendo del venerdì santo, quanto sia difficile credere e accettare che la liberazione dal male e dal peccato ci è ottenuta attraverso le sofferenze e la morte dell’innocente Gesù. Davanti al crocifisso siamo perciò chiamati non solo a credere e ad amare, ma a vigilare per capire qualcosa di più dell’insondabile mistero d’amore e di dolore di Cristo. Noi confessiamo di non trovare le parole e i gesti per esprimere i sentimenti profondi di cui ci compenetra quella croce. Sì, sulla croce rimangono ancora i segni della malvagità dell’uomo, quella che si scatena nei conflitti dove tanti sono i nuovi crocifissi. Ma nella croce di Gesù ciò che maggiormente risplende non è il peccato dell’uomo né la collera di Dio, ma l’amore di Dio senza misura “. Così scriveva il cardinal Martini contemplando il mistero della passione e morte del Signore . A questo testo fa eco un altro  pensiero che ci ha offerto il  card  Scola in una delle Via crucis di Quaresima :  «Padre perdona loro»: una delle ultime, preziose parole di Gesù sulla croce è spesa per ribadire, ancora una volta, la misericordia. A questa esperienza così indispensabile per la vita dell’uomo, della famiglia oltre che per la vita buona della società e del mondo, deve corrispondere l’assenso pieno e grato della nostra libertà: «Egli ti ama, ti guarda e ti ha riscattato, cammina con lui e vivi per lui. Ammira, ringrazia, ama, loda e adora»

Non permettiamo che alcun impegno ci rubi la necessità di vivere e condividere

ciò che ha reso “Eterna”  la nostra vita.

 Buona Settimana Santa

Vi attendiamo numerosissimi

 

Settimana Santa 2014

Domenica delle Palme

 

ore 10.00 partendo dalla Palestra dell’oratorio:

BENEDIZIONE DEGLI ULIVI E PROCESSIONE in Chiesa  -  S. Messa solenne

 

Lunedì santo

 

ore 21.00 CELEBRAZIONE PENITENZIALE  e confessioni comunitarie

 

 

Martedì santo

 

ore 17.00  CONFESSIONI 4° corso

 

 

Mercoledì santo

ore 17.00  CONFESSIONI 2° Corso                                                        ore 18.45  Via Crucis in uscita per Ado e Giovani

 

 

TRIDUO PASQUALE 2014

… nella Tua misericordia a tutti sei venuto incontro…

 

 

Giovedì santo

(  Sono sospese le S. Messe delle 8.30 e delle 18.00  )

ore 15.00  ACCOGLIENZA DEI SANTI OLI  e  RITO DELLA LAVANDA DEI PIEDI

CONFESSIONI dalle 16.00 alle 19.00

ore 18.00 S. MESSA  a S. Martino

ore 21.00 S. MESSA “IN COENA DOMINI” - Adorazione  -  Compieta  -  Adorazione  notturna

 

Venerdì santo

 Sono sospese le S. Messe delle 8.30 e delle 18.00  )

ore 8.15 LODI CELEBRATE

ore 15.00  CELEBRAZIONE SOLENNE  DELLA PASSIONE E  MORTE DEL                  SIGNORE e ADORAZIONE DELLA CROCE  

CONFESSIONI dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00

ore 18.00 VIA CRUCIS a S. Martino e Confessioni 

ore 21.00  CELEBRAZIONE DELLA DEPOSIZIONE DEL SIGNORE e                          ADORAZIONE DELLA CROCE 

 

 

Sabato santo

(  Sono sospese le S. Messe delle 8.30 e delle 18.00  )

ore 8.15 LODI CELEBRATE

CONFESSIONI dalle 9.00 alle 12.00 e  dalle 15.00 alle 19.00

ore 21.00 VEGLIA PASQUALE E S. MESSA DI RESURREZIONE

 

Pasqua

 ore  9.00 a  S. Martino -

ore 10.15  - 11.30 - 18.00  S. MESSE DELLA RESURREZIONE DEL SIGNORE in parrocchia

Lunedì dell'Angelo

S. Messe ore 9.00 a  S. Martino -  ore 10.30 e 18.00 in parrocchia

 

Buona Pasqua a tutti  dai sacerdoti, dal diacono e dalle suore .

 

 8 MAGGIO  -  PIAZZA DUOMO—Professio FIDEI

 «La missione scaturisce dalla gratitudine per il dono che il Signore fa di Sé al suo popolo e a tutta l’umanità. La professione della nostra fede per le vie della città vuole dire a tutti la nostra decisione di percorrere le vie dell’umano fino nelle periferie più lontane, per seminare la gioia del Vangelo nel “campo che è il mondo”». Così scrive il cardinale Angelo Scola nella lettera pastorale Il campo è il mondo per presentare la giornata dedicata alla professione pubblica e comunitaria della fede davanti alla Croce con la reliquia del Santo Chiodo. Questo appuntamento centrale dell’anno pastorale è in programma per giovedì 8 maggio.

La Chiesa ambrosiana si dà appuntamento alle 21 in piazza Duomo per questo grande evento di fede, comunità e arte intitolato «Venite a vedere questo spettacolo». Musica, teatro, danza, testimonianze, preghiera si uniranno per dare vita ad una serata che coinvolgerà i fedeli della Diocesi e la città tutta e che si concluderà con l’intervento dell’Arcivescovo. Sul palco di piazza Duomo si alterneranno grandi nomi della cultura (Philippe Daverio, Luca Doninelli), del cinema e del teatro (Massimo Popolizio, Pamela Villoresi, Giacomo Poretti), un cantautore (Davide «Van de Sfroos») l’orchestra giovanile «Futurorchestra» e il coro «Song» voluti da Claudio Abbado, la testimonianza di Gemma Capra Calabresi, i giganti della letteratura milanese Alessandro Manzoni e Giovanni Testori. A condurre la serata la narrazione evangelica della Passione secondo Luca.

Questo «grande spettacolo», un moderno sacro dramma per la regia di Andrea Chiodi, è strutturato in diverse tappe simboliche che permetteranno di osservare come l’amore che Gesù testimonia sulla Croce è all’opera nel quotidiano, ha già trasfigurato nel passato la società aiutandola a ritrovare un’anima e ora sta continuando a farlo. Al centro di piazza Duomo la croce con la reliquia del Santo Chiodo, solitamente conservato sull’abside del Duomo.

La partecipazione alla convocazione dell’8 maggio in piazza Duomo sarà un momento in cui, in modo pubblico, verrà dichiarato l’impegno, come cristiani, per stare con tutti e condividere le gioie e le fatiche, le speranze i problemi. E dimostrare che Gesù Cristo è la risposta che trasfigura la vita e che la Croce parla a ogni uomo. Insieme si professerà la fede: dopo aver visto come Dio sulla Croce del Figlio Gesù ha risposto alle domande dell’uomo e in che modo i cristiani le assumono portandole dentro la storia, convinti che proprio nella croce si incontra l’amore del Padre. L’Arcivescovo aiuterà a comprendere come il compito e la gioia dei cristiani, illuminati dall’amore sprigionato dalla Croce di Cristo, è essere in mezzo al mondo per ricevere speranza da questa missione da comunicare agli altri.

Parrocchie, comunità religiose, associazioni, movimenti e gruppi sono invitati a partecipare al gesto della «Professio fidei» in piazza Duomo, lasciandosi attrarre dalla bellezza della Croce 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica  13 Aprile, durante la Messa, leggeremo Colossesi 1, 15-20

In questo brano , al versetto 15 , leggiamo “primogenito di tutta la creazione”. Cristo è proclamato «primogenito (prôtotokos) di tutta la creazione». Il termine greco traduce l’ebraico “bekor” , che indica non solo il primo dei fratelli, ma anche colui che, in forza della sua relazione con il padre, esercita un influsso o ruolo nei confronti degli altri figli. Gesù Cristo dunque è «primogenito della creazione» in quanto, non solo la precede, ma ha nei suoi confronti, come già la sapienza biblica, il ruolo di mediatore, che chiama all’esistenza il mondo creato e lo pone in relazione con Dio.

 

CALENDARIO

Domenica 13/4. Domenica delle Palme.

Ore 10.00 Benedizione degli ulivi, processione e S. Messa.

Lunedì 14/4.

Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Celebrazione penitenziale comunitaria.

Martedì 15/4

Ore 17.00 Confessioni 4° corso; ore 18.00 Confessioni PreAdo.

Mercoledì 16/4.

Ore 17.00 Confessioni 2° corso; ore 18.00 Via crucis in uscita Adolescenti e giovani.

Giovedì Santo 17/4. Nel Triduo pasquale sono sospese le S. Messe delle ore 8,30 e 18.00.

Ore 8,15 Lodi mattutine, Confessioni: 16.00 – 19.00;

Ore 15.00 Preparazione Ultima Cena e lavanda dei piedi;

Ore 18.00 S. Messa a S. Martino

Ore 21.00 S. Messa in “Coena Domini”, Adorazione notturna.

Venerdì Santo 18/4.

Ore 8,15 Lodi mattutine,

Confessioni: 9.00 – 12.00 e 16.00 – 19.00;

Ore 15.00 Celebrazione della Passione e morte del Signore;

Ore 18.00 Via Crucis a S. Martino, seguono confessioni

Ore 21.00 Celebrazione della Deposizione del Signore

Sabato Santo 19/4.

Ore 8,15 Lodi mattutine; Confessioni: 9.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00;

Ore 21.00 Veglia pasquale di Risurrezione e Battesimi.

Domenica 20/4. S. PASQUA.

Orario S. Messe: 10,15; 11,30; 18.00; ore 9.00 a S. Martino.

Lunedì dell’Angelo 21/4.

S. Messe: ore 10.30 con Battesimi; 18.00; Ore 9.00 a S. Martino.

 

SUFFRAGI

Lunedì 14/4. Ore 18.00 Fam. Celle, Mercadelli e Rosina; Anna Salomoni Pelosi.

Martedì 15/4. Ore 18.00 Di Nunno Antonio

Mercoledì 16/4. Ore 18.00 Bosini Gianantonio.

 

ARCHIVIO

Con il sacramento del Battesimo entrano a fare parte della “Chiesa di Gesù”: Coppola Alice, Daga Gianpaolo (veglia pasquale); Gatti Manuela, Loiacono Elena, Santos Ramirez Melody (lunedì dell’Angelo).

***E’ tornata alla ‘Casa del Padre’: Toma Anna anni 77.

OFFERTE

Ricavato vendita torte pro lavori straordinari salone €929,00; offerta Messa ex combattenti, reduci e simpatizzanti sez. Rogoredo €80,00.

VARIE

SOS CARITAS. Necessita 1 passeggino per neonato . Grazie!

 

 

 

 Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
               ANNO XXXII  domenica 6-4-2014 - V di Quaresima    
 

 

TEMPO DI QUARESIMA 5

 

“ Per la Sua misericordia   siamo stati salvati”.

L’ultima opera di misericordia a cui dedichiamo lo spazio di questa riflessione, riguarda l’invito di Gesù : “ ero carcerato e siete venuti a visitarmi” . La scorsa domenica , nell'incontro promosso dalla nostra Commissione culturale parrocchiale,  abbiamo riflettuto insieme proprio su quest’opera di misericordia con il giudice Caccialanza del tribunale di Milano, che si è reso disponibile ad aiutarci con la sua esperienza e la sua personale testimonianza. Del suo intervento pubblichiamo almeno lo schema della riflessione così che possa essere occasione di approfondimento anche per chi non ha potuto essere presente.
 
“Ero carcerato…”
costruire la speranza tra sicurezza e marginalità
 
Sicurezza e marginalità sono come i binari della ferrovia: sempre paralleli, non si incontrano mai.  La speranza è come le traversine che li uniscono.
Un esempio letterario di questa affermazione si torva nel celebre romanzo I Miserabili ,di Victor Hugo : la sicurezza rappresentata da  Javert, implacabile, inflessibile; la marginalità da Jean Valjean, alla frenetica ricerca di qualcosa per sopravvivere e la speranza  dal vescovo Myriel, che nell’episodio del furto dei candelabri dice agli agenti che non è stato Valjean a rubarli, ma lui a donarglieli. In questo modo  getterà un ponte, che segnerà per sempre la vita di quel “galeotto”
Da giudice ho sempre cercato la speranza nel “fare giustizia”. Dove l’ho trovata? Nell’ insegnamento dei miei maestri Galli (29/01/1979) e Alessandrini (19/01/1980) uccisi negli ani di piombo. Affido il loro ricordo a uno scritto di alcuni bambini: “Vorremmo dire ai mafiosi, ai terroristi e a tutte quelle persone che pensano che con la violenza si ottiene tutto: ci saranno sempre uomini e donne di buona volontà che vi combatteranno.Loro saranno di esempio a noi bambini che vogliamo un mondo migliore. Galli... Alessandrini... Il vostro sacrificio ci ha fatto capire che la lotta per la giustizia è l’unica guerra giusta che gli uomini possono e devono combattere
Ma la speranza  mi è data anche  dalla legge:
Per es. dalla capacità dello Stato, in piena guerra, di abbattere la pena di morte (D. Lg. Lgt. 10 agosto 1944, n. 224) e di introdurre le circostanze attenuanti generiche (D. Lg. Lgt. 14 settembre 1944, n. 288)
Dalla Costituzione che all’art. 27 recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte” (fino al 2007 lo era nei casi previsti dalle leggi militari di guerra), ma anche dagli strumenti  dati dall’art. 133 c.p. le risorse dell’ordinamento penitenziario (legge 26 luglio 1975, n. 354) come : la semilibertà, l’affidamento in prova al servizio  sociale ; la liberazione condizionale; la liberazione anticipata ; l’opera dei volontari che  svolgono nelle carceri un’attività caritativa anche solo con l’ascolto e il conforto. 
Non va dimenticata poi la speranza nel carcere stesso e oltre il carcere, con  lo strumento detto “la pena vale la cura”, istituito nei Tribunali per comprendere se e quale percorso di recupero sia possibile fin dall’inizio: l’arrestato può chiedere di essere sentito; il Sert accerta se e dove sia seguito e fornisce utilissime indicazioni di prima mano al giudice...
Dice S. Agostino: “E’ necessario perseguire i peccati, non i peccatori... Amate gli uomini, condannate gli errori”.
In un luogo dove tutto sembra finalizzato alla privazione della libertà, può nascere una domanda di verità di sè, inizio di un percorso di riconquista dell’umano. Proprio il riconoscimento dell’errore e la richiesta di perdono agli uomini e a Dio è il principio di un cammino di redenzione...
E se la persona tradisce? Tradisce la nostra sicurezza, ritorna nella sua marginalità. Peggio per lui. Tutto qui.
Voglio essere testimone che non è tutto qui, che vale la pena di provare ancora a costruire la speranza, che – come è scritto nella Bibbia – anche se saranno cento, cinquanta, venti, dieci, vale la pena provarci, come ha fatto Dio, che per riguardo a quei dieci ha scelto la via della misericordia. Ce lo chiede, sia come laici che come cristiani, la ricerca del bene comune.
 
Il 23 maggio 2010, Benedetto XVI ai partecipanti al convegno della fondazione Centesimus annus diceva : “Non c’è vero progresso senza bene comune. Riconoscere la vera scala dei beni-valori apre la via al progresso dell’intera famiglia dei popoli
 
Nella stessa direzione ci invitano a pensare tanti maestri, anche laici. Uno per tutti, Fabrizio De Andrè, nel suo affascinante “Recitativo”, un grido affinché la pietà non venga mai meno : “Giudici eletti, uomini di legge, noi che danziam nei vostri sogni ancora siamo l'umano desolato gregge di chi morì con il nodo alla gola. Quanti innocenti all'orrenda agonia votaste, decidendone la sorte, e quanto giusta pensate che sia una sentenza che decreta morte?”. A quale e quanta responsabilità ci invita questo testo !
 
E ancora, come dimentica la speranza testimoniata da  chi, anche nel dolore più grande, non spegne la fede nel perdono come fece Giovanni Bachelet, durante i funerali del padre Vittorio, assassinato dalle Brigate rosse il 12 febbraio 1980 :
«Preghiamo per tutti i giudici, per tutti i poliziotti, i carabinieri, gli agenti di custodia, per quanti oggi nelle diverse responsabilità, nella società, nel Parlamento, nelle strade continuano in prima fila la battaglia per la democrazia con coraggio e amore. Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perchè, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri»
O la mamma  di don Andrea Santoro, sacerdote italiano trucidato in Turchia il 5 febbraio 2006 : “Perdono con tutto il cuore la persona che si è armata per uccidere mio figlio e provo una grande pena per lui, essendo anche lui un figlio dell’unico Dio che è amore
 
Concludo con una frase che alla domanda se esista ancora il perdono, ci dice in che direzione guardare:
Sono i poveri che ci danno una risposta, che ci interpellano con la loro testimonianza di vita. Il perdono promuove il valore del bene, della verità. Se non siete sicuri, chiedetelo ai poveri”.
( schema della relazione
lasciatoci dal Giudice P. Caccialanza )
 

Evangelii Gaudium di Papa Francesco

 

 Pubblichiamo in numeri 33-36 dell’esortazione apostolica .

31. Il Vescovo deve sempre favorire la comunione missionaria nella sua Chiesa diocesana perseguendo l’ideale delle prime comunità cristiane, nelle quali i credenti avevano un cuore solo e un’anima sola (cfr At 4,32). Perciò, a volte si porrà davanti per indicare la strada e sostenere la speranza del popolo, altre volte starà semplicemente in mezzo a tutti con la sua vicinanza semplice e misericordiosa, e in alcune circostanze dovrà camminare dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indietro e – soprattutto – perché il gregge stesso possiede un suo olfatto per individuare nuove strade. Nella sua missione di favorire una comunione dinamica, aperta e missionaria, dovrà stimolare e ricercare la maturazione degli organismi di partecipazione proposti dal Codice di diritto canonico[34] e di altre forme di dialogo pastorale, con il desiderio di ascoltare tutti e non solo alcuni, sempre pronti a fargli i complimenti. Ma l’obiettivo di questi processi partecipativi non sarà principalmente l’organizzazione ecclesiale, bensì il sogno missionario di arrivare a tutti.
32. Dal momento che sono chiamato a vivere quanto chiedo agli altri, devo anche pensare a una conversione del papato. A me spetta, come Vescovo di Roma, rimanere aperto ai suggerimenti orientati ad un esercizio del mio ministero che lo renda più fedele al significato che Gesù Cristo intese dargli e alle necessità attuali dell’evangelizzazione. Il Papa Giovanni Paolo II chiese di essere aiutato a trovare « una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all’essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova ».Siamo avanzati poco in questo senso. Anche il papato e le strutture centrali della Chiesa universale hanno bisogno di ascoltare l’appello ad una conversione pastorale. Il Concilio Vaticano II ha affermato che, in modo analogo alle antiche Chiese patriarcali, le Conferenze episcopali possono « portare un molteplice e fecondo contributo, acciocché il senso di collegialità si realizzi concretamente ».Ma questo auspicio non si è pienamente realizzato, perché ancora non si è esplicitato sufficientemente uno statuto delle Conferenze episcopali che le concepisca come soggetti di attribuzioni concrete, includendo anche qualche autentica autorità dottrinale. Un’eccessiva centralizzazione, anziché aiutare, complica la vita della Chiesa e la sua dinamica missionaria.                                             
33. La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia. Esorto tutti ad applicare con generosità e coraggio gli orientamenti di questo documento, senza divieti né paure. L’importante è non camminare da soli, contare sempre sui fratelli e specialmente sulla guida dei Vescovi, in un saggio e realistico discernimento pastorale.
 

 Se vuoi aiutare il nostro oratorio, puoi firmare il 5 per mille a favore della  Primavera 2005.   

  (società sportiva dell’ oratorio).

C.F. 97421790151

 

“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 
 
 
Domenica  6 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni 11, 1-53
In questo brano , al versetto 27 , leggiamo “Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo”
Alla domanda di Gesù “credi?” non risponde con un semplice “credo”, come appare in traduzione, ma con “io ho creduto già”(ego pepisteuka): oltre alla presenza rafforzativa del pronome di prima persona singolare, il verbo è al tempo perfetto, come ad indicare che la fede di Marta è sì generosa, ma preconcetta ( lei ha già creduto, non ha bisogno di credere ora ! ), non aperta alla novità di Gesù: ciò si mostrerà in maniera evidente al v.39, quando Marta, pur avendo fatto la propria dichiarazione di fede al Signore, scoraggerà il Signore dall'aprire il sepolcro.
 
  
 

CALENDARIO

 

Domenica 6/4. V di Quaresima.

Giornata si spiritualità per le famiglie c/o Parr. di Caravaggio;

Vendita torte pro-opere parrocchiali al termine delle S. Messe;

ore 15,30 "Giochi dell’uovo" in Oratorio.

 

Lunedì 7/4.

ore 17.00 Gruppo del Vangelo con don Marco c/o Bar Oratorio;

ore 10.00 Centro d’Ascolto Caritas;

ore 21.00 Corale.

 

Mercoledì 9/4.

ore 9.00-10,30 guardaroba Caritas;

ore 17.00 S. Vincenzo.

ore 21.15 Ass. Soci “ Rogoredo Vivere “

 

Giovedì 10/4.

ore 15.30 S. Messa Gecra;

ore 20.00 Emmaus decanale giovani

(a Fatima)

ore 21.00 Incontro animatori gruppi del Vangelo (per aprile e maggio)..

 

Venerdì 11/4.

ore 8,30 e 18.00: Via crucis per tutti (preAdo);

ore 17.00 Confessioni 3° corso;

ore 19,30 Cena povera;

ore 21.00 Concerto di Pasqua testi e musica (in chiesa).

 

Sabato 12/4.

ore 16.00 Incontro genitori battesimi per il 21 aprile;

ore 16,15 Incontro gruppo famiglie;

ore 20,45 Veglia in Traditione Symboli in Duomo per giovani.

 

Domenica 13/4.

DOMENICA DELLE PALME.

ore 10.00 Benedizione ulivi, processione e S. Messa.

 

SUFFRAGI

Giovedì 10/4.

Ore 18.00 Coniugi Anna e Elvio Cassola.

 

ARCHIVIO

 E’ tornata alla ‘Casa del Padre’ Bisoni Attilia anni 75.

 

OFFERTE

 Per sala Teatro € 150,00.

 

VARIE.

MODELLO 730 Chi desidera un aiuto per la compilazione del MOD.730 può telefonare per appuntamento in ufficio parrocchiale dal lunedì al venerdì ore 15,00-18.00.

 

 Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
ANNO XXXII  domenica 30-3-2014 - IV di Quaresima
 

 

 

 

TEMPO DI QUARESIMA 4

“ Per la Sua misericordia siamo stati salvati”.

L’opera di misericordia a cui dedichiamo lo spazio di questa riflessione, risulta essere forse la meno conosciuta  e oggi anche la più impopolare, ma forse, per ovvie ragioni, rimane ancora  la più vissuta da tutti, perché la morte è una questione che tocca ciascuno e chiama ciascuno a farsene carico volendo o non volendo.
L’ultima pagina del Vangelo di Matteo (25, 31-46), prima della Passione di Gesù, con le “sue” sei opere di misericordia corporale, ci  offre anche una prospettiva che potremmo definire  escatologica ( che getta luce sul destino ultimo dell’uomo e del cosmo ).  Le opere di misericordia sono infatti  una traccia per la vita sulla terra, per vivere al meglio in famiglia, nella Chiesa, nella società, ma anche “preparazione” e anticipo del Regno di Dio, del regno dei Cieli, inaugurato da Gesù  risorto e, del quale,  attendiamo la  piena manifestazione. Così l’ultima delle opere di misericordia corporale, che di per se non si trova nell’elenco di Mt 25, ci riporta però con la mente proprio alla questione decisiva della vita che è appunto la morte, quando cioè sarà svelato a noi stessi quello che veramente siamo,  quello che abbiamo vissuto e come lo abbiamo vissuto. In tutte le culture e religioni si sono sviluppati dei rituali per la sepoltura e il commiato dei  morti. La tradizione cristiana ci indica di “seppellire” i corpi dei nostri morti nella terra, di inumarli  -  dal latino  in humus, “nella terra “  -   o comunque di porli  in un sepolcro, in una tomba nella pietra , come avvenne per Cristo, ma con la fede nella risurrezione della carne. Nel Vangelo di Giovanni leggiamo che Gesù ha pianto sulla tomba dell’amico Lazzaro e lo ha risuscitato (Gv 11,1-45); siamo posti di fronte  al comportamento di Gesù davanti  alla morte di due giovani con la risurrezione della figlia di Giairo (Mc 5, 22-43) e del ragazzo di Nain (Lc 7, 11- 17). Tutte risurrezioni di corpi morti, certo ancora in questa vita,  ma anche  preludio della risurrezione alla vita senza fine e del potere di dare  vita ai corpi mortali, potere   che è proprio e solo del Figlio, il Crocefisso  e risorto mediante l’azione dello Spirto che “è Signore e da la vita “.  Come cristiani siamo invitati, inoltre, a tener conto delle modalità della sepoltura di Gesù: cosparso di unguenti, avvolto in una sindone e deposto in un sepolcro nuovo scavato nella roccia, chiuso da una pietra; tutto questo dice  la cura e l’attenzione delle donne e di Giuseppe d’Arimatea nel seppellire Gesù. La sepoltura del Signore fa parte del kerigma ( primo annuncio ) della Chiesa delle origini, tanto che nei grandi simboli di fede del IV secolo si trova inserita la frase “ morì e fu sepolto”. Il Nuovo Testamento ci offre anche la testimonianza della sepoltura di Giovanni Battista (Mc 6, 29) e di Stefano (At 8, 2). Ma anche  nell’Antico Testamento è presentata l’attenzione e la cura per i morti e la loro sepoltura: Gen 25, 9 (la sepoltura di Abramo);  La mancanza di sepoltura è invece un segno di disprezzo e di maledizione (2 Re 9, 10; Ger 16, 6). La storia di Tobia è emblematica circa questa opera di misericordia : egli  cura la sepoltura dei suoi fratelli deportati, anche a rischio della sua stessa vita.  Ora veniamo a noi e al nostro contesto culturale. La nostra società ormai post cristiana, vive oggi un certo disagio verso la questione della morte e verso il “ seppellire i morti“. Cerca di allontanare la questione, di relegarla lontano, nascosta e dimenticata oppure resa il più formale possibile  come nelle pratiche legate alle famose “Funeral Houses”. Ma forse non ha dimenticato e nascosto anche le altre sei opere di misericordia che, in fondo, trovano senso e compimento in  questa settima? Seppellire i morti, consegnarli  alla terra da cui sono stati tratti, è espressione infatti di pietà umana, ma anche testimonianza della nostra fede nella vita eterna che realizza in pienezza  ogni nostro “ farci prossimo “ terreno, che  è consegna di tutto il nostro essere ed agire al Padre misericordioso, come fece il Signore Gesù Cristo  sulla Croce “ Padre nelle tue mani affido il mio spirito “. C’è poi la questione della  cremazione. Oggi  è  permessa dalla Chiesa e accompagnata da apposite preghiere nel nuovo Rituale. Occorre però valutare bene tutte le  problematiche connesse con la conservazione  delle ceneri e la loro collocazione o dispersione, proprio perché  tutto ciò che   ruota attorno alla morte  chiede ai credenti di non smarrire la dimensione di fede nella risurrezione della carne  propria del morire in Cristo e del risorgere di Cristo. Altrettanta cura, spirito di fede e di speranza chiede l’accompagnamento del morente , con l’attenzione a non ingannare i moribondi e con vera carità offrire loro i necessari  Sacramenti. Oggi poi, si corre il rischio di seppellire senza esequie cristiane anche chi è battezzato o, viceversa,  volere il funerale cristiano anche per chi non è battezzato. Ancora : l’impegno per la cura delle tombe e dei cimiteri, non deve ridursi solo al 1° novembre. La pratica della visita e della preghiera al cimitero, soprattutto nel giorno del Signore, può essere una buona  testimonianza della nostra fede nella risurrezione. Ci chiediamo poi:  come vivere personalmente e comunitariamente quest’ opera di misericordia ? Come esprimere  la giusta pietà cristiana  per nostri morti? Anzitutto accompagnando le salme dei propri parenti, degli amici, dei conoscenti, dei  compagni di lavoro, dei vicini di casa  e dei fratelli della propria comunità parrocchiale al funerale,  partecipando  con una presenza  attiva alla preghiera, alla liturgia, al canto  alla comunione Eucaristia. E’ espressione di fede poi che il defunto non venga  semplicemente dimenticato come suggerisce il pessimo detto “ chi muore giace e chi vive si da pace “, quasi che il defunto andasse cancellato o dovesse smettere  di “esistere” per poter quietare il lutto o il dolore. I culti dei morti partono sempre dal presupposto che il defunto continuerà a vivere in un  modo diverso, ma a vivere, e questa è la vera consolazione per chi rimane , non l’oblio… C’è poi la questione del morire soli. Oggi, in una città grande come Milano, ci sono molte sepolture anonime e molti funerali desolanti . Si fa visibile, anche in questo caso,  un po’ di quella de-umanizzazione della vita, che sta diffondendo nel nostro frenetico tempo. Talvolta i familiari di un defunto chiamano troppo in fretta l’impresa di pompe funebri e lasciano  agli addetti la salma , senza essersi accomiatati a propria volta dal defunto con la dovuta calma e  magari chiamando il sacerdote per condividere una preghiera. Seppellire i morti non significa poi soltanto prendersi cura del morire e  della sepoltura , ma anche “suffragare”  i morti .  Ricordiamo i defunti in ogni Celebrazione Eucaristica, in cui viviamo una vera comunione con loro .  Ricordare i morti non significa vivere solo nel passato, ma si tratta di comprendere il messaggio che  ci rivolgono con la loro vita e la loro morte e rispondere a questo messaggio imitandone le virtù nella nostra esistenza.  L’atto del seppellire i morti presenta infine il  coinvolgimento da parte di  tutta la comunità . Comprende la compassione e il sostegno per i parenti, aiutandoli ad affrontare la perdita e incoraggiandoli a  continuare a vivere con i loro cari che sono dei “ viventi “. Ognuno, che ha perso una persona cara, capisce anzitutto la pena  profonda e l’angoscia associata alla perdita, sia essa di un coniuge, un genitore, un bambino, un  fratello, un altro membro della famiglia, un amico caro o un compagno di scuola. I più giovani, che soffrono per la morte di qualcuno, hanno bisogno di più aiuto perché, figli di questo tempo, non sanno spesso affrontare circostanze particolarmente difficili, men che meno la morte.    Come nelle precedenti opere di misericordia, e concludo,  anche in questa settima di fatto noi diventiamo  come le mani di Dio su questa Terra, possiamo alleviare le sofferenze di chi sta per morire e di chi soffre la morte, divenendo nello stesso tempo “consolatori di Dio” che in Gesù suo figlio “ muore in ogni figlio che muore “per risorgere con Lui a vita nuova. .

A cura di Don Marco

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche a cura di D. Di Donato

Domenica 30 Marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 9,1-38. In questo brano , al versetto 7 , leggiamo “gli disse: <<Va' a lavarti nella piscia di Siloe>> - che significa Inviato" . E' un luogo storico; la piscina inferiore era scavata in direzione sud-est del tempio, allo sbocco di un canale superficiale, che portava acqua dalla fonte di Ghicon, all'interno della città. Sapiamo che il re Ezechia (720-692 a.C) nel 701 a.C. per difendere Gerusaleme nella guerra con il re assiro Sennacherib, interrò il canale costruendo una galleria(2Re 20,20). I preparativi di Ezechia sono ampiamente descritti in 2Cron.Il nome ebraico Shaliah, <<canale emittente>> e, simbolicamente <inviato>>,apostolo. Un rotolo di rame, trovato a Qumram, parla in questo senso della piscina di Siloè. Gesù è l'inviato per eccellenza.

 

 CALENDARIO
 
Domenica 30/3. IV di Quaresima.
Ore 10,15 “Domenica Insieme” 3° corso e Candidatura alla Cresima;
ore 16,30 Incontro con il giudice Caccialanza, in Oratorio.
 
Lunedì 31/3.
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas;
ore 21.00 Corale.
ore 21.00 Equipe Famiglie;
 
Mercoledì 2/4.
Ore 21.00 Gruppo liturgico
 
Venerdì 4/4.
Ore 8,30 e 18.00: Via crucis per tutti;
ore 14,30 pulizia chiesa 1° turno;
ore 19,30 Cena povera (prenotazione in ufficio parr.);
ore 21.00 In cammino verso la Pasqua.
 
Sabato 5/4
Ore 9,30-10,30 Centro d’Ascolto Caritas;
ore 9,30 Uscita del 4° corso con le famiglie.
 
Domenica 6/4 V di QUARESIMA.
Giornata di Spiritualità Diocesana Famiglie a Caravaggio; ore 15,30 giochi dell’uovo in Oratorio.
 
 
SUFFRAGI
 
Lunedì 31/3.
Ore 18.00 Mercandelli Rosina, Grassi Teresa.
 
ARCHIVIO
 
Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ : Comotti Teresa anni 90 e Petrillo Maria Cristina anni 60.

 

OFFERTE

 N.N. per Fondo Famiglie €100,00. Offerte per guardaroba Caritas €50,00+50,00.

 

 Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
               ANNO XXXII  domenica 23-3-2014 - III di Quaresima    
 

 

TEMPO DI QUARESIMA 3

Per la Sua misericordia   siamo stati salvati”.

Proseguiamo la nostra meditazione sulle opere di misericordia così come le avevamo presentate nelle sere del cenacolo d’Avvento e in particolare ci soffermiamo oggi su :” Opsitare i pellegrini“, che nel Vangelo di Matteo corrisponde all’ espressione di Gesù:“Ero straniero e mi avete ospitato, soffermandoci questa sera sull’opera di misericordia che viene elencata come quarta nell’ elenco del catechismo  e che  nella versione più tradizionale suonava come “ ospitare i pellegrini” mentre  nel testo di Matteo si legge “ ero straniero e mi avete ospitato “.  Nel  tempo  storico che stiamo vivendo  risulta quanto mai prezioso riflettere su quest’opera di misericordia  anche per la sua attualità,  vista la drammatica situazione che accompagna l’ immigrazione di molti popoli da paesi in grave difficoltà politica ed economica , con tutte le questioni che da essa sono derivate anche per il nostro paese, tradizionalmente fatto di emigranti ma che , forse, non si aspettava di diventare terra di immigranti.  La Scrittura sacra  ci ricorda, proprio in questo tempo liturgico,  la condizione di pellegrini/ migranti che fu della stessa Famiglia di Nazareth. Di essa il vangelo dice per es.  che  non aveva trovato alloggio a Betlemme se non in una grotta vicino ad una mangiatoia, tra gli animali.  Gesù stesso dirà di se e del ministero itinerante e senza fissa dimora  su questa  terra :” lI Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo”. Ma forse i testi più significativi del Nuovo testamento su questo tema si trovano nella lettera agli Ebrei  che definisce la condizione della nostra vita di uomini e discepoli di  Gesù, in riferimento alla vicenda dei patriarchi della Genesi, proprio mettendo in relazione le due espressioni   “ stranieri e pellegrini.  Dice il testo : “ Nella fede  morirono tutti costoro ( i patriarchi ) , pur non avendo conseguito i beni promessi,  ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere  stranieri e pellegrini sopra la terra “. I discepoli di Gesù  sono ancor più stranieri e pellegrini dei Padri antichi, perché sanno bene che la loro vera e definitiva patria non è in questo mondo . Si legge in una bella antifona della liturgia ambrosiana : “ La nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo Cristo come salvatore …”   Uno dei possibili significati del  termine Parrocchia, che usiamo comunemente per indicare proprio la comunità cristiana 
e abita più o meno stabilmente un certo territorio,  derivando dal  greco “paroikìa” (para + oìkos) può voler anche significare  “la casa provvisoria “ appunto quella  del forestiero, dell’uomo di passaggio. Ma proprio perché siamo di fatto tutti forestieri e pellegrini non possiamo  dimenticare chi è pellegrino e forestiero, dobbiamo anzi vivere il dovere dell’ospitalità  come una occasione di benedizione. La Bibbia benedice sempre chi ospita .Ancora nella Lettera agli ebrei già citata  si legge : "Non dimenticate l'ospitalità; alcuni,  praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo". Il  riferimento è ad Abramo che accolse i tre misteriosi uomini che erano venuti a vedere di persona cosa stesse succedendo a Sodoma e Gomorra,  ma ancor di più a Lot suo parente, che accolse due angeli nella sua casa senza saperlo.  Gli abitanti di Sodoma , nella tradizione ebraica, non furono giudicati  malvagi tanto per i loro peccati o per le loro usanze  sessuali,  quanto per la totale assenza di amore verso i forestieri anzi per il loro odio verso gli stranieri. Per questo Lot, unico abitante – straniero a sua volta in quella città – ma  che praticò l'ospitalità, fu salvato, insieme alla sua famiglia, dalla distruzione.  Certo non è facile praticare l’ospitalità . Spesso l'ospite ci disturba, è scomodo, è un costo, è diverso da noi per usi e costumi, ci priva della nostra libertà, ci porta via il lavoro come si sente dire spesso… S. Pietro nella sua prima lettera scriveva :  “Praticate l'ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare”.   C'è qui  un invito ad  ospitare gli altri  non solo in senso materiale ma anche in senso relazionale . Spesso ospitiamo più facilmente   le nostre mormorazioni, i nostri pensieri negativi , il nostro parlare e parlarci addosso e siamo invece poco ospitali nei confronti dell'altro, dei suoi  pensieri, delle sue difficoltà, delle sue parole.  Forse esercitandoci con gli uomini possiamo diventare anche  ospitali  verso Dio stesso, verso il suo Spirito che è chiamato " ospite dolce  dell'anima " e che così facilmente lasciamo da parte per segui re le  nostre idee e i nostri pensieri.  Oggi per noi alloggiare i pellegrini» impegna sempre  più al dovere per es. di dare una casa con un affitto equo e non – come accade anche a Rogoredo - strozzando con affitti carissimi per case fatiscenti, soprattutto gli stranieri e le persone meno abbienti .   Recita il libro dell’Esodo: «Non affliggerai e non opprimerai il  forestiero: voi stessi infatti siete stati forestieri nella terra d’Egitto» (22, 21) ; e ancora si legge : «Non molesterai il pellegrino: conoscete infatti lo  stato d’animo dei forestieri, poiché voi stessi lo  siete stati della terra d’Egitto » (23, 9). Ma si fa in fretta a dimenticarsi di quel che si è spesso sofferto così che si rischia di non voler vedere  quel che altri oggi soffrono o peggio di generare sofferenza  perché si è diventati degli egoisti assetati di guadagno …

“Pellegrini” del nostro tempo sono certamente  tutti coloro che non hanno casa o perché nomadi o senza fissa dimora o, comunque, in viaggio perché sfrattati, cacciati  da casa o  allontanatisi di cerca lavoro ,  madri che, per qualsiasi motivo, non hanno un  luogo dove partorire o accudire un figlio, padri che dopo una separazione rimangono a vivere per strada …  Non può esserci oggi ne futuro ne speranza su  questi grandi temi se non ci sarà un cambiamento di mentalità , una vera e propria conversione  capace di agire sulle cause culturali e sociali che generano da una parte l'immigrazione e,  dall’altra  quegli atteggiamenti di rifiuto e di disprezzo verso chi è “ forestiero e pellegrino”, per valorizzarne, invece, la presenza come occasione storica per uno scambio di valori e  per vivere un vero pluralismo sociale, culturale e religioso che arricchisca tutti e non impoverisca nessuno . Si esercita questa opera di misericordia anche  contribuendo  economicamente a sostenere la formazione e l’inserimento  lavorativo di chi è straniero o immigrato , offrendo un  lavoro dignitoso e legalmente retribuito così che  possa raggiungere una propria autonomia . Ecco dunque la ricchezza  che quest’opera di misericordia, così come le altre sette contiene in se stessa e che non possiamo omettere di vivere per quel che possiamo,  pena il rischio di “ non aver fatto  al Signore stesso quel che non si è fatto per uno di questi  fratelli più piccoli .

A cura di Don Marco

 

Celebriamo per la prima volta la Riconciliazione

Oggi , in nostri piccoli di II corso di catechismo vivranno pe rla prima vola la Confessione, o Riconciliazione , o Sacramento della Penitenza, secondo i tre nomi con cui la tradizione cristiana ha indicato questo sacramento.

Riceverlo nel cuore del tempo di Quaresima dovrebbe aiutare i Bambini ( e anche noi adulti ) a comprendere il legame che esiste tra questo prezioso momento di grazia personale e comunitario ( la confessione ci riconcilia sempre con Dio e con i fratelli... ) e la Pasqua di Gesù  a cui la quaresima ci prepara. Come dice una bella preghiera della liturgia:  ” Eravamo morti a causa del peccato e incapaci di accostarci a te, ma tu ci hai dato

la prova suprema della tua misericordia, quando il tuo Figlio, il solo giusto, si è consegnato nelle nostre mani e si è lasciato inchiodare sulla croce “.

Immagino l’emozione che c’è nel cuore di questi piccoli ma sinceri amici di Gesù, nel sapere che è Lui , attraverso il sacerdote, a  raggiungerli personalmente e a dire a ciascuno di loro :“ proprio perché ti voglio bene ti perdono tutti i tuoi peccati. Anche tu va e fai lo stesso con i tuoi amici e tutti quelli con i quali hai dei “ conti in sospeso”. L’esecizio della misericordia e del eprdono che si impara “ solamente” se ci si lascia perdonare fin da piccoli, se ci si accorge prima ancora di avere bisogno di perdono perché non si è perfetti ma, anzi, pieni di difetti e  bisognosi d’essere corretti con  amore  per essere per essere uomini e donne migliori , è una necessità sempre più impellente nel nostro tempo così conflittuale  e così povero di misericordia, dove ogni occasione è buona per farsi  la guerra ma difficilmente per ritrovare concordia e pace…

Forse anche perché ci si confessa sempre meno , sempre meno ci sì affida all’amore del Padre misericordioso, sempre meno si rilegge la propria coscienza e il proprio modo di pensare ed agire, così come ci ha insegnato a fare la grande tradizione cristiana  e soprattutto figure grandi di uomini e donne cha hanno visto la loro vita trasformata dall’azione potente dell’amore del padre , del figlio e dello Spirito Santo incontrato e sperimentato proprio attraverso l’esperienza bella ed intensa della Confessione e della Direzione Spirituale . Già … anche la Direzione Spirituale è una grande occasione, non sacramentale, ma certamente non meno significativa sul piano personale e di formazione della coscienza .

Come non ricordare infine le parole di papa Francesco sulla Confessione quando diceva : Anche dal punto di vista umano, per sfogarsi, è buono parlare con il fratello e dire al sacerdote queste cose, che sono tanto pesanti nel mio cuore. E uno sente che si sfoga davanti a Dio, con la Chiesa, con il fratello. Non avere paura della Confessione! Uno, quando è in coda per confessarsi, sente tutte queste cose, anche la vergogna, ma poi quando finisce la Confessione esce libero, grande, bello, perdonato, bianco, felice. E' questo il bello della Confessione! Io vorrei domandarvi - ma non ditelo a voce alta, ognuno si risponda nel suo cuore -: quando è stata l'ultima volta che ti sei confessato, che ti sei confessata? Ognuno ci pensi… Sono due giorni, due settimane, due anni, vent’anni, quarant’anni? Ognuno faccia il conto, ma ognuno si dica: quando è stata l'ultima volta che io mi sono confessato? E se è passato tanto tempo, non perdere un giorno di più, vai, che il sacerdote sarà buono. E' Gesù lì, e Gesù è più buono dei preti, Gesù ti riceve, ti riceve con tanto amore. Sii coraggioso e vai alla Confessione!

Auguri allora ai nostri bambini, nella speranza che possano vivere questo gesto con gioi serenità e senza "paura" perchè l'amore vero non può mai fare paura, semmai ci fa un po' vergognare del male che facciamo Ma è una vergona santa e benedetta come dice Papa Francesco...

Con affetto paterno Don Marco

 

“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 
Domenica  23 Marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 8,31-59
 
In questo brano , al versetto 35 , leggiamo “lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta sempre”. Si nota il contrasto tra doulos - schiavo e huios - figlio. L'allusione del presente versetto è alla duplice identità dei due figli di Abramo: Ismaele - figlio della schiava egiziana Agar colui che non può stare per sempre nella casa di Abramo e Isacco  figlio della libera <<principessa>> Sara, colui che invece ha diritto alla eredità. Il versetto è dunque da interpretare su un duplice piano: Gesù è come Isacco, colui che procede da Dio ed è figlio della promessa; coloro che sono schiavi, perchè non sono nati da Dio e appartengono al mondo, sono come Ismaele.
 
 

CALENDARIO

Domenica 23/3. III di Quaresima
Ore 10,15 Domenica ‘Insieme’ 2° corso; ore 14,30 Prime Confessioni.
 
Lunedì 24/3.
Pellegrinaggio di Quaresima a Roma e Assisi dal 24 al 27 marzo;
ore 15.00 Inizio iscrizioni vacanza estiva;
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas;
ore 18.00 S. Messa defunti della Parrocchia; ore 21.00 Corale.
 
Giovedì 27/3.
Ore 21.00 catechesi giovani decanale (a S. Rita).
 
Venerdì 28/3.
Ore 8,30 e 18.00: Via crucis per tutti; ore 19,30 Cena povera (con prenotazione);
ore 21.00 In cammino verso la Pasqua, in chiesa.
 
Domenica 30/3. IV di Quaresima.
Ore 10,15 Domenica ‘Insieme’ 3° corso e Candidatura Cresima
 
 SUFFRAGI


Lunedì 24/3. Ore 18.00 Defunti della Parrocchia.


Martedì 24/ 3. Ore 18.00 Rainoldi Anna


Giovedì 27/3. Ore 18.00 Graziella , Maria e Saro.

 

ARCHIVIO


E’ sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Rivolta Giannina ved. Gruppi anni 90; Di Nunno Antonio anni 59.

 

VARIE

S.O.S Caritas
Dal Centro di Ascolto ci richiedono: 1 armadio per abiti e mobili per camera da letto.

Dal Guardaroba: 1 passeggino gemellare, lenzuola, coperte per lettino, corredini per neonati, 1 passeggino, scarpe uomo-donna sportive, lenzuola matrimoniali e singole, coperte, jeans, magliette.
Grazie.

Pesca di Beneficenza . Raccogliamo oggetti vari, nuovi o in buono stato, per il Festone di Maggio. Ritiro in orari d’ufficio. Grazie

 

OFFERTE

 Vendita torte per opere parrocchiali €1355,00; per funerale €100,00 + €50,00

 

 Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
               ANNO XXXII  domenica 16-3-2014 - II di Quaresima    
 

 

TEMPO DI QUARESIMA 2

 

“ Per la Sua misericordia   siamo stati salvati”.

La scorsa settimana ci siamo introdotti al cammino della quaresima presentando sinteticamente il percorso che vede riproposta a tutta la comunità la riscoperta delle cosiddette “opere di misericordia”. Nelle prossime settimane, partendo da questa domenica, vorremmo riproporre alcune delle catechesi tenute da noi sacerdoti nei mercoledì dello scorso avvento, perché possano contribuire ad arricchire la riflessione e alla preghiera di tutti voi in questo prezioso e originale tempo di grazia .                             

Avevo Fame… Avevo sete…    La sapienza della Chiesa - servendosi della Bibbia, ma anche della propria esperienza bimillenaria - riassume l'atteggiamento positivo verso le diverse situazioni di  difficoltà che l’uomo può sperimentare , con due serie di opere di misericordia: quelle corporali e quelle spirituali. Ricorrendo al numero sette per due volte, la Chiesa intende dare a quel numero un valore simbolico senza voler ridurre o semplificare la complessità della vita reale. Come a dire che in quel numero, che significa completezza, si vuol esprimere tutto ciò che riguarda l'aiuto verso il prossimo nelle più diverse e svariate forme. Veniamo quindi sollecitati, specialmente in questo tempo di crisi  ad esercitare una cura  concreta, un reale  farsi  prossimo nelle più svariate  situazione di  periferia, cioè di  disagio materiale spirituale sociale ecc...   Come già raccomandava S. Giovanni ai primi cristiani: " Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità" (1Gv 3,18). E S. Giacomo faceva eco dicendo : "Siate di quelli che mettono in pratica la parola, non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi" (Gc 1,22). Questa sera iniziamo a riflettere sulle prime due opere di misericordia : “ Dar da mangiare a gli affamati e da bere agli assetati“. Occorre dire innanzitutto  che queste due  necessità fisiologiche essenziali della "fame" e della "sete", indispensabili per il mantenimento in vita dell'uomo e di ogni creatura vengono spesso usate nella Bibbia, quali  metafore di bisogni spirituali ugualmente vitali e non meno trascurabili . Per es. il profeta Amos ricorda :   "Ecco, verranno giorni, dice il Signore Dio - in cui manderò la fame nel paese, non fame di pane, né sete di acqua, ma d'ascoltare la parola del Signore". Nel libro del profeta Isaia ritroviamo il tema della Fame e sete che il Signore stesso appagherà . Diventano così   segno per il popolo di Israele e per ogni credente, dell'assistenza divina lungo il cammino della vita,   che avrà la sua piena realizzazione e il suo compimento nel regno di Dio. Così per es. nel libro dell’Apocalisse  si descrive   proprio con l'immagine di fame e sete che vengono  soddisfatte,  la condizione di pienezza di vita alla quale sono chiamati i credenti rimasti fedeli a Dio durante le varie prove della storia.  Si legge infatti  :  "Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né  arsura di sorta" (Ap 7,16) Il tema della "fame"  lo ritroviamo costantemente presente nel nuovo testamento.   Matteo lo usa per es. nel suo  vangelo per riferirsi a qualcosa  che va indubbiamente oltre  la mera  necessità fisica come nel racconto delle tentazioni di Gesù : "E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti [Gesù], ebbe fame" (Mt 4,2); Decisiva è la risposta  che viene data al Satana : "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce  dalla bocca di Dio" (Mt 4,4);  Come dimenticare poi la beatitudine : “ Beati gli affamati e assetati di  giustizia, perché saranno saziati “. Anche qui si va ben oltre il solo aspetto della necessità fisica  per introdurre la questione essenziale che sta poi dietro ogni opera di misericordia e che è proprio la questione della giustizia. Se ci domandassimo infatti di cosa l’uomo ha più fame e sete oggi come ieri , proprio di fronte a quelle situazioni che portano spesso alla fame e alla sete fisica migliaia di esseri umani, la risposta è proprio di Giustizia . Dunque nella scrittura fame e sete come bisogni primari sono inscindibilmente legate ad una fame ed una sete più profonde , tanto da far intendere che se non si provvede alla fame e alla sete del cuore umano , se non si ricerca la giustizia secondo il cuore di Dio , ci sarà sempre più fame e sete nel mondo , anche e proprio fisica . Ecco la ragione del fatto che le prime due opere di misericordia sono  proprio dedicate a soddisfare la fame e la sete. Va detto ancora che la pratica della "giustizia" secondo il vangelo, si traduce sempre nel soccorso  concreto, da parte di Dio e degli uomini, verso le categorie più deboli. Un salmo recita "[Dio] rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati"  Se la giustizia si realizza nel dare "il pane agli affamati", la sua  assenza si manifesta nell'avidità di chi affama gli uomini per il proprio tornaconto ed interesse.  Matteo  va direttamente alle cause della situazione che provoca affamati e assetati e le individua nella cupidigia  di quanti servono "mammona" (cf Mt 6,24).  Quando l'orientamento dominante della propria esistenza consiste nell'accumulo dei beni, questi vengono divinizzati e il culto che richiedono è  uno dei più cruenti: vittime del desiderio di ricchezza sono i più poveri e i più deboli della società, che vanno ad aggiungersi alla schiera degli  "oppressi" e "diseredati" (cf Mt 5,4.5) sacrificati dall'avidità dell'uomo al mai sazio dio-denaro. E’ quanto avvenuto in maniera mai prima vista nella storia del pianeta, proprio qui da noi  nel mondo occidentale , negli ultimi 50/60  anni. E le conseguenze ormai sono sotto gli occhi di tutti… quelli che le vogliono vedere. Le prime due opere di misericordia sembrano suggerire  la via di uscita evangelica da questa situazione che potremmo sintetizzare con uno slogan : o ci si sazia saziando chi ha fame e dissetando chi ha sete o non ci sarà mai vera sazietà per nessuno… L'uso intenzionale del verbo "saziare", adoperato proprio dall'evangelista Matteo nell'episodio della condivisione dei "cinque pani e due pesci" è voluto. Esso indica  che solo nutrendo chi ha  fame  si può saziare la propria fame e solo dissetando chi ha sete si può calmare la propria  sete . La situazione d'ingiustizia dovuta all'accaparramento, che produce fame materiale , può venire di fatto alleviata,  solo mediante lacondivisione. Ma proprio questa condivisione rende sazio anche chi dona .  Così nell‘episodio della condivisione dei pani,  l'evangelista non vuole tanto  mettere in evidenza le  meravigliose capacità di Gesù atte a sbalordire la folla, come può fare erroneamente pensare  l'espressione "moltiplicazione" che nel  testo non c’è : i pani e i pesci non vengono tanto "moltiplicati" dal potere magico di Gesù, quanto condivisi dalla generosità dei discepoli. I discepoli intendono risolvere il problema della fame della gente mediante il "comprare", mentre Gesù, li invita a "dare", cioè a condividere  quello che già hanno : "Congeda la folla perché vada  nei villaggi a comprarsi da mangiare" (Mt 14,15b); " Ma Gesù rispose: Non occorre che vadano; date loro voi stessi  da mangiare" Quando i discepoli di Gesù sono  capaci di condividere , non solo si sfama ma si crea  l'abbondanza come dice il racconto : "portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati". E' evidente che solo quando si uscirà  dalla mentalità del solo  accumulo  si potrà   veramente rivedere la luce  accogliendo così  l'invito di Gesù "date loro voi stessi da mangiare" che poi è ripreso nelle due opere di misericordia “ Avevo fame , avevo sete” e mi avete dato… Ma potremmo concludere : solo quando non ci si affannerà più per "il mangiare e il bere" intesi in senso ampio,  sarà possibile iniziare a dare spazio un po’ più concreto "al regno di Dio e la sua giustizia". Al contrario, se continueremo  di fatto a pensare solo a “saziare” noi stessi, diverremo sempre più affamati e scontenti …    

 

A cura di Don Marco


La quaresima nell’anno del “Il campo è il Mondo”

 Presentiamo qui  l'introduzione alla quaresima nel contesto del progetto pastorale di quest’anno “ il Campo è il Mondo”, proposta su avvenire della scorsa domenica da Mons. Luca Bressan, viccario. episcopale del Card. Scola. 
«Come si realizza questo uscire da se stessi per portare a tutti l’Evangelo dell’umano? Rischiando la propria libertà, esponendo se stessi. Il Vangelo, soprattutto quello di Giovanni, chiama questo testimonianza» (Il campo è il mondo, 41).
All’inizio del tempo quaresimale, queste parole della lettera pastorale assumono ancora più significato. Tempo di ascesi e di concentrazione, la quaresima di questo anno pastorale può diventare il luogo in cui approfondire e dare maggiore qualità alla nostra testimonianza di fede. Per ripulirla da riduzioni e semplificazioni che ne indeboliscono il funzionamento. «Il necessario “buon esempio” non basta per renderci testimoni autentici», ci ricorda il nostro Arcivescovo; invece si è testimoni, quando «attraverso le nostre azioni, parole e modo di essere, un Altro appare e si comunica».
La contemplazione della croce di Cristo diventa un esercizio formidabile per comprendere il contenuto profondo di queste affermazioni. Nel crocifisso noi vediamo l’apparire del volto di Dio, così come Lui si è voluto comunicare a noi: un Dio inedito, profondamente diverso dalle tante immagini idolatriche che anche noi cristiani spesso ci costruiamo. La quaresima diventa così per noi quest’anno luogo privilegiato di riapprendimento della testimonianza cristiana. I gesti di ascesi che ci apprestiamo a vivere, l’intensificazione del ritmo della nostra preghiera, l’identificazione di forme di carità e di solidarietà possono, quest’anno, essere assunti come forme di esercizio della nostra contemplazione e della nostra azione.
Perché, per essere riappresa, la testimonianza ha bisogno anzitutto di contemplazione: occorre senza stancarsi ritornare continuamente alla sorgente, e fissare i nostri occhi su quella croce che ci rivela l’eccesso di autoesposizione di Dio per noi, per amore. Come ci insegnano l’evangelista Giovanni e l’apostolo Paolo, è proprio questo esercizio di contemplazione, questo testardo fissare i nostri sul crocifisso che trasfigura la nostra volontà, le nostre emozioni, e ci rende uomini nuovi, uomini e donne capaci di raccontare l’esperienza dell’incontro con l’amore di Dio dentro la quale il crocifisso risorto ci attrae.
Una contemplazione che non genera un nuovo stile di presenza tra le persone e dentro la società sarebbe tuttavia segno di un cammino interrotto, di una pratica non giunta a buon fine, come ci ricorda l’apostolo Giacomo nella sua lettera. Ecco perché la quaresima è anche palestra in cui esercitare la nostra testimonianza, verificando e affinando i nostri comportamenti. Papa Francesco non si stanca di stimolarci, con le sue immagini pregnanti, in questi esercizi. Come lui ci chiede, approfittiamo di questa quaresima per spogliarci dell’individualismo triste che rende sterile la nostra vita, per fare nostra la gioia che ci viene dalla contemplazione della misericordia di Dio per noi, dando così freschezza e slancio al nostro quotidiano.
Saremo così capaci di vivere quella testimonianza a cui il cardinale ci invita con decisione, nella sua proposta pastorale.
 
 
 
 

16 Marzo 2014 : Per vivere le opere di misericordia...

"......perché ero straniero e mi avete accolto..." (cfr. Mt. 25,36)

ore 16,30 - 18.00 :  “Caffè con l’ospite”  presso l'oratorio Don Bosco... ...

Incontriamo l'esperienza di chi si occupa di accoglienza degli stranieri per professione, porgiamo le nostre domande e interroghiamoci sul nostro impegno cristiano di fronte a chi viene da un altro paese per fuggire da guerre e miseria...

 

 

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica  16 Marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 4, 5-42

In questo brano , al versetto 6 , leggiamo “qui c’era un pozzo”  (in greco peghè, pozzo) Termine fondamentale del brano, richiama immediatamente agli uditori, episodi celebri dell'AT quali l'incontro fra il servo di Abramo e Rebecca, futura sposa di Isacco (Gn 24,13-14); fra Giacobbe e la futura sposa Rachele (Gn 29,1-12), fra Mose e la futura sposa Sippora (Es 2,16-21): vicende tutte dal risvolto nuziale. Si celebrerà un matrimonio anche per il pozzo di Sicar ? 

Inoltre, “il pozzo”  nella tradizione giudaica, si trasforma in elemento mitico, che sintetizza i pozzi dei patriarchi e la sorgente che Mose aprì nella rupe nel deserto. Raffigura la Legge stessa, che si considerava osservata già dai patriarchi e formulata più tardi da Mosè .

CALENDARIO

  
Domenica 16/3. II di Quaresima.
Ore 10,15 Domenica ‘Insieme’ 1° corso;
ore 18.00 Assemblea soci Rogoredo vivere.
 
Lunedì 17/3.
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale.
 
Martedì 18/3.
Ore 9.00 Ritiro Terza Età a S. Maria Liberatrice; ore 21.00 CAEP/2 (bilancio).
 
Mercoledì 19/3.
Ore 10.00 Gruppo del vangelo con Lucrezia c/o Bar Oratorio;
 ore 21.00 Corso liturgico: liturgia e gestualità.
 
Giovedì 20/3.
Ore 18.00 Riunione vacanza estiva ragazzi, per
 
nuovi iscritti e per chi non ha mai partecipato; ore 21.00 catechesi decanale ( a S. Luigi).
 
Venerdì 21/3.
Ore 8,30 e 18.00: Via crucis per tutti (terzo corso); ore 19,30 Cena povera (prenotazioni in ufficio parrocchiale);
ore 21.00 In cammino verso la Pasqua, in chiesa.
 
Sabato 22 /3.
Ore 9,30 Centro d’Ascolto Caritas; ore 16,30 confessioni preAdo, Ado e giovani.
 
Domenica 23/3.III di QUARESIMA.
Ore 10,15 Domenica ‘Insieme’ 2° corso;
ore 11.00 Elezioni Consiglio Direttivo Rogoredo Vivere;
ore 14,30 Prime confessioni.
 
SUFFRAGI
 
Martedì 18/ 3.
Ore 18.00 Bianchi Caterina e Vittorio; Vittorio e Andreina.
 
 
Mercoledì 19 /3.
Ore 18.00 Galeazzi Giuseppe; Silvestri Giulia.
 
 
Giovedì 20/3.
Ore 18.00 Meazzi Orsola e Antonio; Salvà Anna.
 
ARCHIVIO
 
 
 E’ tornato alla ‘Casa del Padre’ Tedesi Battista (Tino) anni 70.
 
VARIE
 
 
S.O.S Caritas. Necessitano: lenzuola, scarpe tennis n° 34-35-36-37. Grazie.

 

 

 Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
               ANNO XXXII  domenica 9-3-2014 - I di Quaresima    
 

 

TEMPO DI QUARESIMA

 

“ Per la Sua misericordia   siamo stati salvati”.

 Tempo di deserto, tempo di fidanzamento, tempo di intimità, di conoscenza approfondita, di preparazione ad un incontro decisivo con un amore solido e duraturo. Questa è da sempre la Quaresima. I profeti  ci ricordano ( Osea ) che quando Dio ha voluto affascinare il suo Popolo per stringere con lui un’ alleanza  eterna, l’ha portato nel deserto per poter parlare al suo cuore e farlo innamorare di Lui. Non solo  dunque un tempo per fare penitenza, ma soprattutto un’occasione per sperimentare che non abbiamo altri sostegni se non Dio e che “ per il suo amore e la sua misericordia siamo stati salvati”.  Lui accompagna la nostra vita, la orienta, ci difende dalle minacce insidiose che abitano perfino i nostri cuori, ci cura le ferite, ci nutre e ci rende a nostra volta “ operatori di  misericordia “ gli uni per gli altri.  Papa Francesco nel suo Messaggio per la Quaresima sottolinea il desiderio di prossimità di Gesù  che non esita a donarsi e sacrificarsi per ciascuno di noi e ci invita a fare lo stesso per i fratelli.

 

 “Da ricco che era, si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati”. Con lo sguardo già orientato alla Pasqua meditiamo sulla scelta di Gesù che si è spogliato, svuotato, per rendersi in tutto simile a noi proprio per poter realizzare una reale comunione d’amore con ciascuno di noi. “Il suo è un amore trasformante che ci rende capaci di diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito”, scrive il Papa.  In una esistenza spesso frammentata e lacerata da mille diverse esigenze è essenziale trovare un punto di riferimento, una “stella polare”. In questa Quaresima la cercheremo nell’ascolto della  Parola di Dio, accompagnato dalla preghiera e dalle opere di misericordia, affinché la nostra vita possa ritrovare il giusto “respiro”. Una lettura orante della Scrittura, sull’esempio di Maria che meditava nel suo cuore tutto ciò che le accadeva, ci permetta di ritrovare “unità” nella nostra vita .

 Buon cammino quaresimale

 

 

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A cura di Don Marco


 PROPOSTA per la QUARESIMA 2014

 

 1.  LE DOMENICHE DI QUARESIMA
 
Ogni gruppo di catechismo a turno sarà chiamato a vivere la bella occasione delle domeniche insieme:
1° corso 16 marzo; 2° corso 23 marzo; 3° corso 30 marzo. Il 4° corso ha un’uscita sabato 5 aprile.
Cureremo in modo particolare il silenzio prima e dopo la celebrazione delle S. Messe
Tutte le  domeniche di Quaresima alle ore 18.00 S. Messa a cui seguirà la Esposizione con i Vesperi e
la S. Benedizione (animati da  adolescenti e giovani ).
 
2. LA PREGHIERA IN QUARESIMA
 
Preghiera comunitaria quotidiana:        la recita delle lodi alle 8.15 e la S. Messa alle 8.30,
la recita del S. Rosario alle 17.30 e la S. Messa alle 18.00.
I preadolescenti  vivranno un momento di preghiera al mattino alle 7.15  nei tre giorni di lunedì, martedì e mercoledì santo (14-16 aprile).
Il mercoledì santo sera (15 aprile) gli adolescenti e i giovani vivranno un momento di Via Crucis in un luogo significativo per fede e arte, fuori dalla Parrocchia.
Saranno messi a disposizione per tutti i libretti per la preghiera personale per ogni giorno della settimana.
Per favorire la preghiera personale di chi lavora in quartiere, dal lunedì al venerdì in Quaresima la Chiesa rimarrà aperta anche nell’intervallo del pranzo.
 
3. LA VIA CRUCIS  E MEDITAZIONE DELLA PASSIONE
 
Ogni venerdì:
- ore 8.30: Via Crucis  tradizionale in cappellina;
- ore 18.00: Via Crucis meditata solenne per bambini, ragazzi e adulti;
- ore 19,30: Cena povera (riso in bianco e patate lesse) con la possibilità di dare il corrispondente economico come offerta per la carità
(Iscriversi in ufficio parrocchiale o via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il giovedì precedente);
- ore 21.00: Celebriamo la Passione di Gesù: ascolto, preghiera e breve riflessione in Chiesa.
 
Ogni martedì ore 21.00 in Duomo la via Crucis del Cardinale da seguire attraverso Radio Marconi o attraverso Telenova e sul sito web www.chiesadimilano.it - Il 25 marzo andremo insieme in Duomo ritrovandoci davanti alla chiesa alle ore 20.00.
 
 
4. LA RICONCILIAZIONE ( confessioni )
 
Ogni sabato mattina dalle 10 alle 12 e il pomeriggio dalle 16.30 alle 18.00.
Celebrazione penitenziale comunitaria lunedì 14 aprile  alle ore 21.00.
Ricordiamo poi, tra le pratiche penitenziali, l’uso del magro nei venerdì di Quaresima e del digiuno il primo venerdì e il venerdì Santo.
 
5. L’IMPEGNO DI CARITà: viviamo le Opere di Misericordia
 
In avvento avevamo cercato di riscoprire (nei mercoledì) il significato delle opere di misericordia. Ora vorremo proporre ai singoli ragazzi e adulti e alla comunità tutta, settimana per settimana alcune forme “pratiche” per viverle personalmente o comunitariamente.
 
Ecco di eseguito le proposte :
 
I settimana:     Avevo fame, Avevo sete ( a cura del Gruppo Missionario )
                          Raccolta alimenti in collaborazione con la Comunità di S. Egidio
 
II settimana:   Ospitare gli stranieri (a cura della Commissione Cultura)
Verifichiamo lo stile con cui accogliamo le presone nella nostra vita / casa / quartiere.
Domenica 16 marzo  ore 16.30 in oratorio: proposta di ascolto e confronto sul tema dell’immigrazione con
                          Visitare i malati (a cura della Commissione Salute)
Poniamo attenzione ai malati del nostro condominio,  visitiamoli o segnaliamoli ai sacerdoti e alle suore per una  visita, se gradita.
 
 
III settimana:  Vestire gli ignudi (a cura del guardaroba Caritas )
Saranno date precise indicazioni  dai volontari  tramite il volantino domenicale.
 
 
 
IV settimana:  Visitare i carcerati (a cura della Commissione Cultura)
Verifichiamo la nostra reale conoscenza dei problemi legati alle carceri oggi
domenica 30 marzo ore 16.30 in oratorio : Proposta di ascolto e confronto sul tema con il giudice Caccialanza.
 
 
 
V settimana:   Seppellire i morti ( a cura della  Commissione liturgica )
Poniamo attenzione a chi viene a mancare nei nostri  condomini proponendo magari la preghiera del Rosario alla  vigilia dei funerali . Impegnarsi a partecipare alla S. Messa del funerale almeno dei defunti del proprio condominio.
                            
 
6. PELLEGRINAGGIO DI QUARESIMA
a Roma da Papa Francesco e ad Assisi da San Francesco nei giorni dal 24 al 27 marzo
 

 
CALENDARIO
  
Domenica 9/3  I di Quaresima
ore 8.00 : S. Messa 
Per vivere le opere di misericordia : alle S. Messe raccogliamo: bottigliette di acqua (500 ml) cracker, grissini, taralli, schiacciatine, ecc. (vedi proposte Quaresima)
ore 18.45 : Esposizione e Vesperi  di Quaresima
ore 21.00 AC decanato
 
Lunedì 10/3
Ore 10.00 Gruppo del Vangelo con don Marco c/o bar dell’oratorio
Ore 21.00 Corale.
 
Martedì 11/3
ore 21.00 Via Crucis con il Cardinale da seguire su Radio Marconi o Telenova (canale 14 DGT)
ore 21.00 Incontro di preparazione pellegrinaggio a Roma e Assisi.
 
Mercoledì 12/3
ore 09.00 Gurdaroba Caritas
ore 17.00 S. Vincenzo
ore 21.00 Equipe Corso Fidanzati
 
Giovedì 13/3
ore 15.30 S. Messa alla Gecra
ore 21.00 Catechesi giovani decanale (a Ognissanti)
ore 21.00: Conclusione Lectio divina Adulti AC  .
 
Venerdì 14/3
ore 8.30 Via Crucis
in Cappellina
Ore 18.00 Via Crucis per tutti (3° corso) in Chiesa
ore 19.30 Cena povera (con prenotazione obblig.)
ore 21.00 Preghiera : In cammino verso la Pasqua, ( in Chiesa )
 
Sabato 15/3
ore 16.00 Incontro Gruppo Famiglie
ore 16.30 Confessioni 4° Corso
 
Domenica 16/3
II di Quaresima
ore 10.15 S. Messa e inizio “domenica insieme” 1° Corso
ore 16.30 : Incontro in oratorio su “ Ospitare gli stranieri” ( con caffè presso il Bar ) 
ore 18.00 Assemblea soci “Rogoredo Vivere”
ore 18.45 : Esposizione e Vesperi di Quaresima
 
SUFFRAGI
 
Lunedì 10/3
Ore 08.30 Paganoni Nicodemo e Milesi Amabile
 
Martedì 11/3
Ore 18.00 Emanuele Spadaro
 
Giovedì 13/3
Ore 18.00 Mario Bardizza
 
ARCHIVIO
 
E’ tornato alla ‘Casa del Padre’ Tombolini Alberto, anni 81; Pusterla Teresa, anni 100
 
 OFFERTE
 
N.N.: per Maria Ausiliatrice euro 50.00 ; Per lavori straordinari salone ( in prestito ) Euro 5.000 ; Per funerali Euro 150 +100 ; N.N. per parrocchia Euro 50,00
 

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