Numeri precedenti
La sezione contiene le pubblicazioni del Foglio delle Campane relative alle settimane precedenti quella corrente.
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Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXXII domenica 27-4-2014 - In Albis
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TEMPO DI PASQUA TEMPO DI SANTI
Come ormai tutti sanno da mesi, Domenica 27 aprile, che quest’anno coincide con la domenica in Albis e della divina misericordia, Papa Francesco presiederà la cerimonia di canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. In questo articolo tratto dal sito ufficiale della diocesi , sono evidenziati alcuni aspetti di reciproca e affettuosa vicinanza tra la nostra chiesa milanese e i due futuri Santi.
Giovanni XXIII agli ambrosiani
Per quanto riguarda papa Giovanni, basti citare il discorso che egli fece, venerdì 1 giugno 1962, ad alcune delegazioni della gioventù femminile cattolica dell'Arcidiocesi di Milano. «Mentre Lei, Signor Cardinale - disse rivolgendosi a Giovanni Battista Montini - manifestava or ora i sentimenti di queste brave figliuole, ed esse li sottolineavano con vivacità lombarda che Ci tocca il cuore, davanti ai Nostri occhi si apriva come la visione della grande, della cara arcidiocesi Ambrosiana, la cui storia - nei suoi Santi, nelle sue tradizioni, nella sua liturgia e nel suo canto -, Ci è sempre motivo di commossa esultanza».
Il discorso poi diventava aneddoto col racconto di una personale visita a Milano: «Ci venni nel gennaio del 1919 l'invito, accolto di buon grado, a tenere a Milano uno dei tre discorsi che avviarono l'istituzione ufficiale della Gioventù Cattolica Femminile Ambrosiana. Parlammo in arcivescovado sul tema: Santa Caterina da Siena e la devozione al Papa. Non abbiamo ritrovato, tuttora, gli appunti di quella conversazione; ma è ben vivo il ricordo di aver offerto il Nostro umile contributo all'accendersi di una grande fiamma!».
Il Pontefice inoltre elencò in quella occasione nomi di personalità lombarde da lui assai stimate e conosciute: monsignor Francesco Olgiati, Niccolò Rezzara, Giuseppe Toniolo, Giovanni Grosoli. E, su tutti, il cardinale Andrea Carlo Ferrari, «benemerito tra i benemeriti. Lo venerammo in vita e dopo morte; e alla sua benedizione e protezione Ci affidammo sugli albori del nostro sacerdozio. Oh, il cardinale Ferrari, il cardinale Ferrari! In un quadernetto del 1920, alla data del 22 settembre, fissammo queste parole a edificazione Nostra, allora e per sempre». Le «custodimmo tra i ricordi più sacri, come un incoraggiamento venuto dall'alto, le sue parole, che apersero il solco della Nostra umile attività a Roma: Dove Dio chiama si va, senza esitazione, abbandonandosi in tutto alla amorosa sua provvidenza».
Il congedo infine si volse in invito: «Tornando a Milano, alle mille parrocchie che la tradizione di un clero buono e zelante mantiene in uno spirito di acceso fervore, recate a tutti, a tutti senza eccezione, il saluto del Papa; recate ai poveri e agli ammalati il suo conforto; ai bimbi la sua carezza; alle anime più fervorose il suo grazie e l'incoraggiamento al ben fare e al ben volere, sempre: con Cristo e per Cristo, con la Santa Chiesa nel tempo, e nella aspettazione del grande giorno, che S. Paolo ha definito il dies Christi Iesu».
Giovanni Paolo II a Milano
Oltre ad aver ricevuto a Roma numerose delegazioni lombarde, nella nostra regione papa Wojtyla venne diverse volte. A Milano per due anni di seguito: nel 1983, in occasione del XX Congresso eucaristico, e nel 1984, per il IV centenario della morte di S. Carlo. Tanti quindi furono i pensieri che egli rivolse con calore agli ambrosiani e molteplici le opportunità dei fedeli di manifestare direttamente a lui il loro affetto. I ricordi sono ancora vivi in tutti e non è necessario moltiplicare le parole. Qui citiamo solamente qualche passaggio di un discorso - poiché questo ambito è uno di quelli che ha caratterizzato il suo ministero - rivolto ai giovani.
Sabato 21 maggio 1983, all'autodromo di Monza, così concluse: «Carissimi giovani! Una delle prime parole, che ho detto nel giorno del solenne inizio del mio pontificato, è stata una parola di speciale fiducia nei giovani! Anche oggi, a voi giovani di Monza, di Milano, della Lombardia, dell’Italia tutta, dico: voi siete la mia speranza, la speranza della Chiesa, la speranza della società! Nella forza della vostra fede giovanile voi sostenete la speranza di un mondo rinnovato in Cristo! Sono certo che il prossimo futuro dimostrerà che non avrete deluso le aspettative che vengono oggi riposte in voi! Coraggio! Il Papa è con voi! La Chiesa è con voi! Cristo è con voi!». Parole dette dopo aver esplicitamente ricordato il proprio ruolo - «io sono in mezzo a voi per parlarvi di Cristo» - e aver incoraggiato i giovani a manifestare «la forza incoercibile della vostra giovinezza nella gioia e nel coraggio della fede cristiana, quella fede che produce la vittoria sulle forze del male!».
E per esplicitare il desiderio del Papa di incontrare quante più realtà diocesane possibili, basti solo l'elenco dei discorsi tenuti. Durante la prima visita, nel 1983, in soli tre giorni egli si rivolse alla città di Milano; alle religiose; alla popolazione di Desio, Seregno e Venegono, compresa una tappa in Seminario; ai giovani nell'autodromo di Monza; ai lavoratori di Sesto San Giovanni; al Teatro alla Scala; al Convento delle Orsoline di San Carlo; ai docenti della Cattolica; agli imprenditori e agli operatori economici; dal balcone del Duomo; ai degenti del Policlinico di Milano.
Anche durante il secondo viaggio, nel 1984, motivato dall'anniversario del Santo di cui egli portava il nome, papa Wojtyla ha dimostrato il suo attaccamento alla terra del co-patrono ambrosiano. Disse così a Varese, prima di intraprendere la salita delle Cappelle del Sacro Monte: «Ho sentito la necessità di compiere questo pellegrinaggio straordinario, sia per onorare San Carlo, vero gigante nella storia della Chiesa, sia per ritornare alle fonti della sua vita e del suo insegnamento, termine di confronto valido per la vita cristiana di oggi. Infatti la personalità di san Carlo è incancellabile dalla Chiesa».
SPECIALE SANTE CRESIME 2014
3 Maggio 10 MAGGIO.
Arcamone Rosario Samuele Arvizzigno Manuela
Bocchiola Carolina Letizia Bonetto Tommaso
Bodwell Alyssia Martina Bonomi Giulia
Casale Francesco Caccamo Alice
Lupi Vanessa Carrieri Simone
Lupi Massimo Della Janna Agostino
Montoli Federico Piacentini Carlotta
Pagano Davide Trinchera Andrea
Perazzoni Lorenzo Trovato Maria
Pinto Matteo Lorenzo Villa Francesca
Salvaggio Valeria Zubani Sara
Agostelli Gaia Beccari Alessandro
Biasci Michelangelo Cagioni Martina Jasmine
Brunetti Dennis Eletto Fabio
Colombini Anna Foti Eleonora Marisa
Colombini Davide Giacobbi Alessia
Gascon Angelo Luis Mariani Edoardo
Gattulli Matteo Oliverio Francesco
Mirevole Lorenzo Pigozzi Daniele
Roberti Anna Rossi Alessandro
Ruiz Antelo Laura Maisa Tanza Ilaria
Colombo Allyson Valente Giulia
De Meo Martina Morton Emily
Frazzini Chiara Zagaria Giulia
Lunesu Giorgia
Massaro Alessandro
Montiel Perez Alessandro Javier
Sansoni Carmen
Timpano Gabriele Damiano
Valle Sofia
PREGHIERA PER I CRESIMANDI 2014
Fratelli carissimi, preghiamo Dio onnipotente Dio onnipotente,
Per questi suoi figli: Padre del Signore nostro Gesù Cristo
egli che nel suo amore li ha rigenerati alla vita che hai rigenerato questi tuoi figli
eterna mediante il Battesimo, dall’acqua e dallo Spirito Santo
e li ha chiamati a far parte della sua famiglia, liberandoli dal peccato,
effonda ora lo Spirito Santo, infondi in loro
che li confermi con la ricchezza dei suoi doni, il tuo santo Spirito Paràclito:
e con l’unzione crismale li renda spirito di sapienza e di intelletto,
pienamente conformi a Cristo, spirito di consiglio e di fortezza,
suo unico Figlio. spirito di scienza e di pietà,
e riempili dello spirito del tuo santo timore.
Per Cristo nostro Signore.
CALENDARIO SETTIMANALE
ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale
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Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXXII domenica 20-4-2014 - Pasqua di Risurrezione
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Alleluia: CRISTO SIGNORE E' RISORTO
Auguri di Buona Pasqua a tutti voi e alle vostre famiglie
da Don Marco, Don Andrea, il diacono Daniele, Matteo,
8 MAGGIO - Professio FIDEI in Piazza Duomo
Le quattro tappe pomeridiane
della Professio fidei
Se vuoi aiutare il nostro oratorio, puoi firmare il 5 per mille a favore della Primavera 2005.
(società sportiva dell’ oratorio).
C.F. 97421790151
“La Bibbia in pillole”curiosità bibliche a cura di D. Di Donato'Domenica 20 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni 20, 11-18.In questo brano , al versetto 16 , leggiamo “«Rabbunì!» – che significa: «Maestro!».Maria risponde «come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto» (Os 2,17). Rabbunì “maestro mio”, era anche il modo con cui la donna sposata poteva rivolgersi al marito, nel qual caso assumeva la sfumatura di “mio signore” (v.14) come significano , in ebraico, i termini:>ʾădōnî , oppure baʿlî (Os 2,18). La relazione di ‘maestro’ vuol significare la sequela dei discepoli, iniziata con il primo incontro (Gv 1,38); la relazione di ‘marito’ significa la nuova realtà di amore che unisce la comunità-sposa al suo Messia-sposo (Os 2,21-22): Maria li incarna entrambi
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Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXXII domenica 13-4-2014 - Delle Palme
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LA SETTIMANA AUTENTICA
“Il silenzio, commosso e reverente, con cui guardiamo la croce del Signore ci fa intuire quanto sia difficile entrare con spirito autentico di fede nel mistero tremendo del venerdì santo, quanto sia difficile credere e accettare che la liberazione dal male e dal peccato ci è ottenuta attraverso le sofferenze e la morte dell’innocente Gesù. Davanti al crocifisso siamo perciò chiamati non solo a credere e ad amare, ma a vigilare per capire qualcosa di più dell’insondabile mistero d’amore e di dolore di Cristo. Noi confessiamo di non trovare le parole e i gesti per esprimere i sentimenti profondi di cui ci compenetra quella croce. Sì, sulla croce rimangono ancora i segni della malvagità dell’uomo, quella che si scatena nei conflitti dove tanti sono i nuovi crocifissi. Ma nella croce di Gesù ciò che maggiormente risplende non è il peccato dell’uomo né la collera di Dio, ma l’amore di Dio senza misura “. Così scriveva il cardinal Martini contemplando il mistero della passione e morte del Signore . A questo testo fa eco un altro pensiero che ci ha offerto il card Scola in una delle Via crucis di Quaresima : «Padre perdona loro»: una delle ultime, preziose parole di Gesù sulla croce è spesa per ribadire, ancora una volta, la misericordia. A questa esperienza così indispensabile per la vita dell’uomo, della famiglia oltre che per la vita buona della società e del mondo, deve corrispondere l’assenso pieno e grato della nostra libertà: «Egli ti ama, ti guarda e ti ha riscattato, cammina con lui e vivi per lui. Ammira, ringrazia, ama, loda e adora»
Non permettiamo che alcun impegno ci rubi la necessità di vivere e condividere
ciò che ha reso “Eterna” la nostra vita.
Buona Settimana Santa
Vi attendiamo numerosissimi
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Settimana Santa 2014 |
Domenica delle Palme |
ore 10.00 partendo dalla Palestra dell’oratorio: BENEDIZIONE DEGLI ULIVI E PROCESSIONE in Chiesa - S. Messa solenne
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Lunedì santo |
ore 21.00 CELEBRAZIONE PENITENZIALE e confessioni comunitarie
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Martedì santo |
ore 17.00 CONFESSIONI 4° corso
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Mercoledì santo |
ore 17.00 CONFESSIONI 2° Corso ore 18.45 Via Crucis in uscita per Ado e Giovani
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TRIDUO PASQUALE 2014 “… nella Tua misericordia a tutti sei venuto incontro…” |
Giovedì santo |
( Sono sospese le S. Messe delle 8.30 e delle 18.00 ) ore 15.00 ACCOGLIENZA DEI SANTI OLI e RITO DELLA LAVANDA DEI PIEDI CONFESSIONI dalle 16.00 alle 19.00 ore 18.00 S. MESSA a S. Martino ore 21.00 S. MESSA “IN COENA DOMINI” - Adorazione - Compieta - Adorazione notturna
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Venerdì santo |
( Sono sospese le S. Messe delle 8.30 e delle 18.00 ) ore 8.15 LODI CELEBRATE ore 15.00 CELEBRAZIONE SOLENNE DELLA PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE e ADORAZIONE DELLA CROCE CONFESSIONI dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00 ore 18.00 VIA CRUCIS a S. Martino e Confessioni ore 21.00 CELEBRAZIONE DELLA DEPOSIZIONE DEL SIGNORE e ADORAZIONE DELLA CROCE
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Sabato santo |
( Sono sospese le S. Messe delle 8.30 e delle 18.00 ) ore 8.15 LODI CELEBRATE CONFESSIONI dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00 ore 21.00 VEGLIA PASQUALE E S. MESSA DI RESURREZIONE
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Pasqua |
ore 9.00 a S. Martino - ore 10.15 - 11.30 - 18.00 S. MESSE DELLA RESURREZIONE DEL SIGNORE in parrocchia |
Lunedì dell'Angelo |
S. Messe ore 9.00 a S. Martino - ore 10.30 e 18.00 in parrocchia |
Buona Pasqua a tutti dai sacerdoti, dal diacono e dalle suore .
8 MAGGIO - PIAZZA DUOMO—Professio FIDEI
«La missione scaturisce dalla gratitudine per il dono che il Signore fa di Sé al suo popolo e a tutta l’umanità. La professione della nostra fede per le vie della città vuole dire a tutti la nostra decisione di percorrere le vie dell’umano fino nelle periferie più lontane, per seminare la gioia del Vangelo nel “campo che è il mondo”». Così scrive il cardinale Angelo Scola nella lettera pastorale Il campo è il mondo per presentare la giornata dedicata alla professione pubblica e comunitaria della fede davanti alla Croce con la reliquia del Santo Chiodo. Questo appuntamento centrale dell’anno pastorale è in programma per giovedì 8 maggio.
La Chiesa ambrosiana si dà appuntamento alle 21 in piazza Duomo per questo grande evento di fede, comunità e arte intitolato «Venite a vedere questo spettacolo». Musica, teatro, danza, testimonianze, preghiera si uniranno per dare vita ad una serata che coinvolgerà i fedeli della Diocesi e la città tutta e che si concluderà con l’intervento dell’Arcivescovo. Sul palco di piazza Duomo si alterneranno grandi nomi della cultura (Philippe Daverio, Luca Doninelli), del cinema e del teatro (Massimo Popolizio, Pamela Villoresi, Giacomo Poretti), un cantautore (Davide «Van de Sfroos») l’orchestra giovanile «Futurorchestra» e il coro «Song» voluti da Claudio Abbado, la testimonianza di Gemma Capra Calabresi, i giganti della letteratura milanese Alessandro Manzoni e Giovanni Testori. A condurre la serata la narrazione evangelica della Passione secondo Luca.
Questo «grande spettacolo», un moderno sacro dramma per la regia di Andrea Chiodi, è strutturato in diverse tappe simboliche che permetteranno di osservare come l’amore che Gesù testimonia sulla Croce è all’opera nel quotidiano, ha già trasfigurato nel passato la società aiutandola a ritrovare un’anima e ora sta continuando a farlo. Al centro di piazza Duomo la croce con la reliquia del Santo Chiodo, solitamente conservato sull’abside del Duomo.
La partecipazione alla convocazione dell’8 maggio in piazza Duomo sarà un momento in cui, in modo pubblico, verrà dichiarato l’impegno, come cristiani, per stare con tutti e condividere le gioie e le fatiche, le speranze i problemi. E dimostrare che Gesù Cristo è la risposta che trasfigura la vita e che la Croce parla a ogni uomo. Insieme si professerà la fede: dopo aver visto come Dio sulla Croce del Figlio Gesù ha risposto alle domande dell’uomo e in che modo i cristiani le assumono portandole dentro la storia, convinti che proprio nella croce si incontra l’amore del Padre. L’Arcivescovo aiuterà a comprendere come il compito e la gioia dei cristiani, illuminati dall’amore sprigionato dalla Croce di Cristo, è essere in mezzo al mondo per ricevere speranza da questa missione da comunicare agli altri.
Parrocchie, comunità religiose, associazioni, movimenti e gruppi sono invitati a partecipare al gesto della «Professio fidei» in piazza Duomo, lasciandosi attrarre dalla bellezza della Croce
“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica 13 Aprile, durante la Messa, leggeremo Colossesi 1, 15-20
In questo brano , al versetto 15 , leggiamo “primogenito di tutta la creazione”. Cristo è proclamato «primogenito (prôtotokos) di tutta la creazione». Il termine greco traduce l’ebraico “bekor” , che indica non solo il primo dei fratelli, ma anche colui che, in forza della sua relazione con il padre, esercita un influsso o ruolo nei confronti degli altri figli. Gesù Cristo dunque è «primogenito della creazione» in quanto, non solo la precede, ma ha nei suoi confronti, come già la sapienza biblica, il ruolo di mediatore, che chiama all’esistenza il mondo creato e lo pone in relazione con Dio.
CALENDARIO
Domenica 13/4. Domenica delle Palme.
Ore 10.00 Benedizione degli ulivi, processione e S. Messa.
Lunedì 14/4.
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Celebrazione penitenziale comunitaria.
Martedì 15/4
Ore 17.00 Confessioni 4° corso; ore 18.00 Confessioni PreAdo.
Mercoledì 16/4.
Ore 17.00 Confessioni 2° corso; ore 18.00 Via crucis in uscita Adolescenti e giovani.
Giovedì Santo 17/4. Nel Triduo pasquale sono sospese le S. Messe delle ore 8,30 e 18.00.
Ore 8,15 Lodi mattutine, Confessioni: 16.00 – 19.00;
Ore 15.00 Preparazione Ultima Cena e lavanda dei piedi;
Ore 18.00 S. Messa a S. Martino
Ore 21.00 S. Messa in “Coena Domini”, Adorazione notturna.
Venerdì Santo 18/4.
Ore 8,15 Lodi mattutine,
Confessioni: 9.00 – 12.00 e 16.00 – 19.00;
Ore 15.00 Celebrazione della Passione e morte del Signore;
Ore 18.00 Via Crucis a S. Martino, seguono confessioni
Ore 21.00 Celebrazione della Deposizione del Signore
Sabato Santo 19/4.
Ore 8,15 Lodi mattutine; Confessioni: 9.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00;
Ore 21.00 Veglia pasquale di Risurrezione e Battesimi.
Domenica 20/4. S. PASQUA.
Orario S. Messe: 10,15; 11,30; 18.00; ore 9.00 a S. Martino.
Lunedì dell’Angelo 21/4.
S. Messe: ore 10.30 con Battesimi; 18.00; Ore 9.00 a S. Martino.
SUFFRAGI
Lunedì 14/4. Ore 18.00 Fam. Celle, Mercadelli e Rosina; Anna Salomoni Pelosi.
Martedì 15/4. Ore 18.00 Di Nunno Antonio
Mercoledì 16/4. Ore 18.00 Bosini Gianantonio.
ARCHIVIO
Con il sacramento del Battesimo entrano a fare parte della “Chiesa di Gesù”: Coppola Alice, Daga Gianpaolo (veglia pasquale); Gatti Manuela, Loiacono Elena, Santos Ramirez Melody (lunedì dell’Angelo).
***E’ tornata alla ‘Casa del Padre’: Toma Anna anni 77.
OFFERTE
Ricavato vendita torte pro lavori straordinari salone €929,00; offerta Messa ex combattenti, reduci e simpatizzanti sez. Rogoredo €80,00.
VARIE
SOS CARITAS. Necessita 1 passeggino per neonato . Grazie!
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Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXXII domenica 6-4-2014 - V di Quaresima
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TEMPO DI QUARESIMA 5
“ Per la Sua misericordia siamo stati salvati”.
Evangelii Gaudium di Papa Francesco
Pubblichiamo in numeri 33-36 dell’esortazione apostolica .
Se vuoi aiutare il nostro oratorio, puoi firmare il 5 per mille a favore della Primavera 2005.
(società sportiva dell’ oratorio).
C.F. 97421790151
“La Bibbia in pillole”curiosità bibliche a cura di D. Di DonatoDomenica 6 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni 11, 1-53In questo brano , al versetto 27 , leggiamo “Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo”Alla domanda di Gesù “credi?” non risponde con un semplice “credo”, come appare in traduzione, ma con “io ho creduto già”(ego pepisteuka): oltre alla presenza rafforzativa del pronome di prima persona singolare, il verbo è al tempo perfetto, come ad indicare che la fede di Marta è sì generosa, ma preconcetta ( lei ha già creduto, non ha bisogno di credere ora ! ), non aperta alla novità di Gesù: ciò si mostrerà in maniera evidente al v.39, quando Marta, pur avendo fatto la propria dichiarazione di fede al Signore, scoraggerà il Signore dall'aprire il sepolcro.
CALENDARIO
Domenica 6/4. V di Quaresima.
Giornata si spiritualità per le famiglie c/o Parr. di Caravaggio;
Vendita torte pro-opere parrocchiali al termine delle S. Messe;
ore 15,30 "Giochi dell’uovo" in Oratorio.
Lunedì 7/4.
ore 17.00 Gruppo del Vangelo con don Marco c/o Bar Oratorio;
ore 10.00 Centro d’Ascolto Caritas;
ore 21.00 Corale.
Mercoledì 9/4.
ore 9.00-10,30 guardaroba Caritas;
ore 17.00 S. Vincenzo.
ore 21.15 Ass. Soci “ Rogoredo Vivere “
Giovedì 10/4.
ore 15.30 S. Messa Gecra;
ore 20.00 Emmaus decanale giovani
(a Fatima)
ore 21.00 Incontro animatori gruppi del Vangelo (per aprile e maggio)..
Venerdì 11/4.
ore 8,30 e 18.00: Via crucis per tutti (preAdo);
ore 17.00 Confessioni 3° corso;
ore 19,30 Cena povera;
ore 21.00 Concerto di Pasqua testi e musica (in chiesa).
Sabato 12/4.
ore 16.00 Incontro genitori battesimi per il 21 aprile;
ore 16,15 Incontro gruppo famiglie;
ore 20,45 Veglia in Traditione Symboli in Duomo per giovani.
Domenica 13/4.
DOMENICA DELLE PALME.
ore 10.00 Benedizione ulivi, processione e S. Messa.
SUFFRAGI
Giovedì 10/4.
Ore 18.00 Coniugi Anna e Elvio Cassola.
ARCHIVIO
E’ tornata alla ‘Casa del Padre’ Bisoni Attilia anni 75.
OFFERTE
Per sala Teatro € 150,00.
VARIE.
MODELLO 730 Chi desidera un aiuto per la compilazione del MOD.730 può telefonare per appuntamento in ufficio parrocchiale dal lunedì al venerdì ore 15,00-18.00.
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Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXXII domenica 30-3-2014 - IV di Quaresima
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TEMPO DI QUARESIMA 4
“ Per la Sua misericordia siamo stati salvati”.
A cura di Don Marco
“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica 30 Marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 9,1-38. In questo brano , al versetto 7 , leggiamo “gli disse: <<Va' a lavarti nella piscia di Siloe>> - che significa Inviato" . E' un luogo storico; la piscina inferiore era scavata in direzione sud-est del tempio, allo sbocco di un canale superficiale, che portava acqua dalla fonte di Ghicon, all'interno della città. Sapiamo che il re Ezechia (720-692 a.C) nel 701 a.C. per difendere Gerusaleme nella guerra con il re assiro Sennacherib, interrò il canale costruendo una galleria(2Re 20,20). I preparativi di Ezechia sono ampiamente descritti in 2Cron.Il nome ebraico Shaliah, <<canale emittente>> e, simbolicamente <inviato>>,apostolo. Un rotolo di rame, trovato a Qumram, parla in questo senso della piscina di Siloè. Gesù è l'inviato per eccellenza.
CALENDARIO
OFFERTE
N.N. per Fondo Famiglie €100,00. Offerte per guardaroba Caritas €50,00+50,00.
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Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXXII domenica 23-3-2014 - III di Quaresima
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TEMPO DI QUARESIMA 3
“ Per la Sua misericordia siamo stati salvati”.
Proseguiamo la nostra meditazione sulle opere di misericordia così come le avevamo presentate nelle sere del cenacolo d’Avvento e in particolare ci soffermiamo oggi su :” Opsitare i pellegrini“, che nel Vangelo di Matteo corrisponde all’ espressione di Gesù:“Ero straniero e mi avete ospitato, soffermandoci questa sera sull’opera di misericordia che viene elencata come quarta nell’ elenco del catechismo e che nella versione più tradizionale suonava come “ ospitare i pellegrini” mentre nel testo di Matteo si legge “ ero straniero e mi avete ospitato “. Nel tempo storico che stiamo vivendo risulta quanto mai prezioso riflettere su quest’opera di misericordia anche per la sua attualità, vista la drammatica situazione che accompagna l’ immigrazione di molti popoli da paesi in grave difficoltà politica ed economica , con tutte le questioni che da essa sono derivate anche per il nostro paese, tradizionalmente fatto di emigranti ma che , forse, non si aspettava di diventare terra di immigranti. La Scrittura sacra ci ricorda, proprio in questo tempo liturgico, la condizione di pellegrini/ migranti che fu della stessa Famiglia di Nazareth. Di essa il vangelo dice per es. che non aveva trovato alloggio a Betlemme se non in una grotta vicino ad una mangiatoia, tra gli animali. Gesù stesso dirà di se e del ministero itinerante e senza fissa dimora su questa terra :” lI Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo”. Ma forse i testi più significativi del Nuovo testamento su questo tema si trovano nella lettera agli Ebrei che definisce la condizione della nostra vita di uomini e discepoli di Gesù, in riferimento alla vicenda dei patriarchi della Genesi, proprio mettendo in relazione le due espressioni “ stranieri e pellegrini. Dice il testo : “ Nella fede morirono tutti costoro ( i patriarchi ) , pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra “. I discepoli di Gesù sono ancor più stranieri e pellegrini dei Padri antichi, perché sanno bene che la loro vera e definitiva patria non è in questo mondo . Si legge in una bella antifona della liturgia ambrosiana : “ La nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo Cristo come salvatore …” Uno dei possibili significati del termine Parrocchia, che usiamo comunemente per indicare proprio la comunità cristiana
e abita più o meno stabilmente un certo territorio, derivando dal greco “paroikìa” (para + oìkos) può voler anche significare “la casa provvisoria “ appunto quella del forestiero, dell’uomo di passaggio. Ma proprio perché siamo di fatto tutti forestieri e pellegrini non possiamo dimenticare chi è pellegrino e forestiero, dobbiamo anzi vivere il dovere dell’ospitalità come una occasione di benedizione. La Bibbia benedice sempre chi ospita .Ancora nella Lettera agli ebrei già citata si legge : "Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo". Il riferimento è ad Abramo che accolse i tre misteriosi uomini che erano venuti a vedere di persona cosa stesse succedendo a Sodoma e Gomorra, ma ancor di più a Lot suo parente, che accolse due angeli nella sua casa senza saperlo. Gli abitanti di Sodoma , nella tradizione ebraica, non furono giudicati malvagi tanto per i loro peccati o per le loro usanze sessuali, quanto per la totale assenza di amore verso i forestieri anzi per il loro odio verso gli stranieri. Per questo Lot, unico abitante – straniero a sua volta in quella città – ma che praticò l'ospitalità, fu salvato, insieme alla sua famiglia, dalla distruzione. Certo non è facile praticare l’ospitalità . Spesso l'ospite ci disturba, è scomodo, è un costo, è diverso da noi per usi e costumi, ci priva della nostra libertà, ci porta via il lavoro come si sente dire spesso… S. Pietro nella sua prima lettera scriveva : “Praticate l'ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare”. C'è qui un invito ad ospitare gli altri non solo in senso materiale ma anche in senso relazionale . Spesso ospitiamo più facilmente le nostre mormorazioni, i nostri pensieri negativi , il nostro parlare e parlarci addosso e siamo invece poco ospitali nei confronti dell'altro, dei suoi pensieri, delle sue difficoltà, delle sue parole. Forse esercitandoci con gli uomini possiamo diventare anche ospitali verso Dio stesso, verso il suo Spirito che è chiamato " ospite dolce dell'anima " e che così facilmente lasciamo da parte per segui re le nostre idee e i nostri pensieri. Oggi per noi alloggiare i pellegrini» impegna sempre più al dovere per es. di dare una casa con un affitto equo e non – come accade anche a Rogoredo - strozzando con affitti carissimi per case fatiscenti, soprattutto gli stranieri e le persone meno abbienti . Recita il libro dell’Esodo: «Non affliggerai e non opprimerai il forestiero: voi stessi infatti siete stati forestieri nella terra d’Egitto» (22, 21) ; e ancora si legge : «Non molesterai il pellegrino: conoscete infatti lo stato d’animo dei forestieri, poiché voi stessi lo siete stati della terra d’Egitto » (23, 9). Ma si fa in fretta a dimenticarsi di quel che si è spesso sofferto così che si rischia di non voler vedere quel che altri oggi soffrono o peggio di generare sofferenza perché si è diventati degli egoisti assetati di guadagno …
“Pellegrini” del nostro tempo sono certamente tutti coloro che non hanno casa o perché nomadi o senza fissa dimora o, comunque, in viaggio perché sfrattati, cacciati da casa o allontanatisi di cerca lavoro , madri che, per qualsiasi motivo, non hanno un luogo dove partorire o accudire un figlio, padri che dopo una separazione rimangono a vivere per strada … Non può esserci oggi ne futuro ne speranza su questi grandi temi se non ci sarà un cambiamento di mentalità , una vera e propria conversione capace di agire sulle cause culturali e sociali che generano da una parte l'immigrazione e, dall’altra quegli atteggiamenti di rifiuto e di disprezzo verso chi è “ forestiero e pellegrino”, per valorizzarne, invece, la presenza come occasione storica per uno scambio di valori e per vivere un vero pluralismo sociale, culturale e religioso che arricchisca tutti e non impoverisca nessuno . Si esercita questa opera di misericordia anche contribuendo economicamente a sostenere la formazione e l’inserimento lavorativo di chi è straniero o immigrato , offrendo un lavoro dignitoso e legalmente retribuito così che possa raggiungere una propria autonomia . Ecco dunque la ricchezza che quest’opera di misericordia, così come le altre sette contiene in se stessa e che non possiamo omettere di vivere per quel che possiamo, pena il rischio di “ non aver fatto al Signore stesso quel che non si è fatto per uno di questi fratelli più piccoli .
A cura di Don Marco
Celebriamo per la prima volta la Riconciliazione
Oggi , in nostri piccoli di II corso di catechismo vivranno pe rla prima vola la Confessione, o Riconciliazione , o Sacramento della Penitenza, secondo i tre nomi con cui la tradizione cristiana ha indicato questo sacramento.
Riceverlo nel cuore del tempo di Quaresima dovrebbe aiutare i Bambini ( e anche noi adulti ) a comprendere il legame che esiste tra questo prezioso momento di grazia personale e comunitario ( la confessione ci riconcilia sempre con Dio e con i fratelli... ) e la Pasqua di Gesù a cui la quaresima ci prepara. Come dice una bella preghiera della liturgia: ” Eravamo morti a causa del peccato e incapaci di accostarci a te, ma tu ci hai dato
la prova suprema della tua misericordia, quando il tuo Figlio, il solo giusto, si è consegnato nelle nostre mani e si è lasciato inchiodare sulla croce “.
Immagino l’emozione che c’è nel cuore di questi piccoli ma sinceri amici di Gesù, nel sapere che è Lui , attraverso il sacerdote, a raggiungerli personalmente e a dire a ciascuno di loro :“ proprio perché ti voglio bene ti perdono tutti i tuoi peccati. Anche tu va e fai lo stesso con i tuoi amici e tutti quelli con i quali hai dei “ conti in sospeso”. L’esecizio della misericordia e del eprdono che si impara “ solamente” se ci si lascia perdonare fin da piccoli, se ci si accorge prima ancora di avere bisogno di perdono perché non si è perfetti ma, anzi, pieni di difetti e bisognosi d’essere corretti con amore per essere per essere uomini e donne migliori , è una necessità sempre più impellente nel nostro tempo così conflittuale e così povero di misericordia, dove ogni occasione è buona per farsi la guerra ma difficilmente per ritrovare concordia e pace…
Forse anche perché ci si confessa sempre meno , sempre meno ci sì affida all’amore del Padre misericordioso, sempre meno si rilegge la propria coscienza e il proprio modo di pensare ed agire, così come ci ha insegnato a fare la grande tradizione cristiana e soprattutto figure grandi di uomini e donne cha hanno visto la loro vita trasformata dall’azione potente dell’amore del padre , del figlio e dello Spirito Santo incontrato e sperimentato proprio attraverso l’esperienza bella ed intensa della Confessione e della Direzione Spirituale . Già … anche la Direzione Spirituale è una grande occasione, non sacramentale, ma certamente non meno significativa sul piano personale e di formazione della coscienza .
Come non ricordare infine le parole di papa Francesco sulla Confessione quando diceva : Anche dal punto di vista umano, per sfogarsi, è buono parlare con il fratello e dire al sacerdote queste cose, che sono tanto pesanti nel mio cuore. E uno sente che si sfoga davanti a Dio, con la Chiesa, con il fratello. Non avere paura della Confessione! Uno, quando è in coda per confessarsi, sente tutte queste cose, anche la vergogna, ma poi quando finisce la Confessione esce libero, grande, bello, perdonato, bianco, felice. E' questo il bello della Confessione! Io vorrei domandarvi - ma non ditelo a voce alta, ognuno si risponda nel suo cuore -: quando è stata l'ultima volta che ti sei confessato, che ti sei confessata? Ognuno ci pensi… Sono due giorni, due settimane, due anni, vent’anni, quarant’anni? Ognuno faccia il conto, ma ognuno si dica: quando è stata l'ultima volta che io mi sono confessato? E se è passato tanto tempo, non perdere un giorno di più, vai, che il sacerdote sarà buono. E' Gesù lì, e Gesù è più buono dei preti, Gesù ti riceve, ti riceve con tanto amore. Sii coraggioso e vai alla Confessione!
Auguri allora ai nostri bambini, nella speranza che possano vivere questo gesto con gioi serenità e senza "paura" perchè l'amore vero non può mai fare paura, semmai ci fa un po' vergognare del male che facciamo Ma è una vergona santa e benedetta come dice Papa Francesco...
Con affetto paterno Don Marco
CALENDARIO
Lunedì 24/3. Ore 18.00 Defunti della Parrocchia.
Martedì 24/ 3. Ore 18.00 Rainoldi Anna
Giovedì 27/3. Ore 18.00 Graziella , Maria e Saro.
ARCHIVIO
E’ sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Rivolta Giannina ved. Gruppi anni 90; Di Nunno Antonio anni 59.
VARIE
S.O.S Caritas
Dal Centro di Ascolto ci richiedono: 1 armadio per abiti e mobili per camera da letto.
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Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXXII domenica 16-3-2014 - II di Quaresima
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TEMPO DI QUARESIMA 2
“ Per la Sua misericordia siamo stati salvati”.
La scorsa settimana ci siamo introdotti al cammino della quaresima presentando sinteticamente il percorso che vede riproposta a tutta la comunità la riscoperta delle cosiddette “opere di misericordia”. Nelle prossime settimane, partendo da questa domenica, vorremmo riproporre alcune delle catechesi tenute da noi sacerdoti nei mercoledì dello scorso avvento, perché possano contribuire ad arricchire la riflessione e alla preghiera di tutti voi in questo prezioso e originale tempo di grazia .
Avevo Fame… Avevo sete… La sapienza della Chiesa - servendosi della Bibbia, ma anche della propria esperienza bimillenaria - riassume l'atteggiamento positivo verso le diverse situazioni di difficoltà che l’uomo può sperimentare , con due serie di opere di misericordia: quelle corporali e quelle spirituali. Ricorrendo al numero sette per due volte, la Chiesa intende dare a quel numero un valore simbolico senza voler ridurre o semplificare la complessità della vita reale. Come a dire che in quel numero, che significa completezza, si vuol esprimere tutto ciò che riguarda l'aiuto verso il prossimo nelle più diverse e svariate forme. Veniamo quindi sollecitati, specialmente in questo tempo di crisi ad esercitare una cura concreta, un reale farsi prossimo nelle più svariate situazione di periferia, cioè di disagio materiale spirituale sociale ecc... Come già raccomandava S. Giovanni ai primi cristiani: " Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità" (1Gv 3,18). E S. Giacomo faceva eco dicendo : "Siate di quelli che mettono in pratica la parola, non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi" (Gc 1,22). Questa sera iniziamo a riflettere sulle prime due opere di misericordia : “ Dar da mangiare a gli affamati e da bere agli assetati“. Occorre dire innanzitutto che queste due necessità fisiologiche essenziali della "fame" e della "sete", indispensabili per il mantenimento in vita dell'uomo e di ogni creatura vengono spesso usate nella Bibbia, quali metafore di bisogni spirituali ugualmente vitali e non meno trascurabili . Per es. il profeta Amos ricorda : "Ecco, verranno giorni, dice il Signore Dio - in cui manderò la fame nel paese, non fame di pane, né sete di acqua, ma d'ascoltare la parola del Signore". Nel libro del profeta Isaia ritroviamo il tema della Fame e sete che il Signore stesso appagherà . Diventano così segno per il popolo di Israele e per ogni credente, dell'assistenza divina lungo il cammino della vita, che avrà la sua piena realizzazione e il suo compimento nel regno di Dio. Così per es. nel libro dell’Apocalisse si descrive proprio con l'immagine di fame e sete che vengono soddisfatte, la condizione di pienezza di vita alla quale sono chiamati i credenti rimasti fedeli a Dio durante le varie prove della storia. Si legge infatti : "Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta" (Ap 7,16) Il tema della "fame" lo ritroviamo costantemente presente nel nuovo testamento. Matteo lo usa per es. nel suo vangelo per riferirsi a qualcosa che va indubbiamente oltre la mera necessità fisica come nel racconto delle tentazioni di Gesù : "E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti [Gesù], ebbe fame" (Mt 4,2); Decisiva è la risposta che viene data al Satana : "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt 4,4); Come dimenticare poi la beatitudine : “ Beati gli affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati “. Anche qui si va ben oltre il solo aspetto della necessità fisica per introdurre la questione essenziale che sta poi dietro ogni opera di misericordia e che è proprio la questione della giustizia. Se ci domandassimo infatti di cosa l’uomo ha più fame e sete oggi come ieri , proprio di fronte a quelle situazioni che portano spesso alla fame e alla sete fisica migliaia di esseri umani, la risposta è proprio di Giustizia . Dunque nella scrittura fame e sete come bisogni primari sono inscindibilmente legate ad una fame ed una sete più profonde , tanto da far intendere che se non si provvede alla fame e alla sete del cuore umano , se non si ricerca la giustizia secondo il cuore di Dio , ci sarà sempre più fame e sete nel mondo , anche e proprio fisica . Ecco la ragione del fatto che le prime due opere di misericordia sono proprio dedicate a soddisfare la fame e la sete. Va detto ancora che la pratica della "giustizia" secondo il vangelo, si traduce sempre nel soccorso concreto, da parte di Dio e degli uomini, verso le categorie più deboli. Un salmo recita "[Dio] rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati" Se la giustizia si realizza nel dare "il pane agli affamati", la sua assenza si manifesta nell'avidità di chi affama gli uomini per il proprio tornaconto ed interesse. Matteo va direttamente alle cause della situazione che provoca affamati e assetati e le individua nella cupidigia di quanti servono "mammona" (cf Mt 6,24). Quando l'orientamento dominante della propria esistenza consiste nell'accumulo dei beni, questi vengono divinizzati e il culto che richiedono è uno dei più cruenti: vittime del desiderio di ricchezza sono i più poveri e i più deboli della società, che vanno ad aggiungersi alla schiera degli "oppressi" e "diseredati" (cf Mt 5,4.5) sacrificati dall'avidità dell'uomo al mai sazio dio-denaro. E’ quanto avvenuto in maniera mai prima vista nella storia del pianeta, proprio qui da noi nel mondo occidentale , negli ultimi 50/60 anni. E le conseguenze ormai sono sotto gli occhi di tutti… quelli che le vogliono vedere. Le prime due opere di misericordia sembrano suggerire la via di uscita evangelica da questa situazione che potremmo sintetizzare con uno slogan : o ci si sazia saziando chi ha fame e dissetando chi ha sete o non ci sarà mai vera sazietà per nessuno… L'uso intenzionale del verbo "saziare", adoperato proprio dall'evangelista Matteo nell'episodio della condivisione dei "cinque pani e due pesci" è voluto. Esso indica che solo nutrendo chi ha fame si può saziare la propria fame e solo dissetando chi ha sete si può calmare la propria sete . La situazione d'ingiustizia dovuta all'accaparramento, che produce fame materiale , può venire di fatto alleviata, solo mediante lacondivisione. Ma proprio questa condivisione rende sazio anche chi dona . Così nell‘episodio della condivisione dei pani, l'evangelista non vuole tanto mettere in evidenza le meravigliose capacità di Gesù atte a sbalordire la folla, come può fare erroneamente pensare l'espressione "moltiplicazione" che nel testo non c’è : i pani e i pesci non vengono tanto "moltiplicati" dal potere magico di Gesù, quanto condivisi dalla generosità dei discepoli. I discepoli intendono risolvere il problema della fame della gente mediante il "comprare", mentre Gesù, li invita a "dare", cioè a condividere quello che già hanno : "Congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare" (Mt 14,15b); " Ma Gesù rispose: Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare" Quando i discepoli di Gesù sono capaci di condividere , non solo si sfama ma si crea l'abbondanza come dice il racconto : "portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati". E' evidente che solo quando si uscirà dalla mentalità del solo accumulo si potrà veramente rivedere la luce accogliendo così l'invito di Gesù "date loro voi stessi da mangiare" che poi è ripreso nelle due opere di misericordia “ Avevo fame , avevo sete” e mi avete dato… Ma potremmo concludere : solo quando non ci si affannerà più per "il mangiare e il bere" intesi in senso ampio, sarà possibile iniziare a dare spazio un po’ più concreto "al regno di Dio e la sua giustizia". Al contrario, se continueremo di fatto a pensare solo a “saziare” noi stessi, diverremo sempre più affamati e scontenti …
A cura di Don Marco
La quaresima nell’anno del “Il campo è il Mondo”
16 Marzo 2014 : Per vivere le opere di misericordia... "......perché ero straniero e mi avete accolto..." (cfr. Mt. 25,36) ore 16,30 - 18.00 : “Caffè con l’ospite” presso l'oratorio Don Bosco... ... Incontriamo l'esperienza di chi si occupa di accoglienza degli stranieri per professione, porgiamo le nostre domande e interroghiamoci sul nostro impegno cristiano di fronte a chi viene da un altro paese per fuggire da guerre e miseria...
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“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica 16 Marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 4, 5-42
In questo brano , al versetto 6 , leggiamo “qui c’era un pozzo” (in greco peghè, pozzo) Termine fondamentale del brano, richiama immediatamente agli uditori, episodi celebri dell'AT quali l'incontro fra il servo di Abramo e Rebecca, futura sposa di Isacco (Gn 24,13-14); fra Giacobbe e la futura sposa Rachele (Gn 29,1-12), fra Mose e la futura sposa Sippora (Es 2,16-21): vicende tutte dal risvolto nuziale. Si celebrerà un matrimonio anche per il pozzo di Sicar ?
Inoltre, “il pozzo” nella tradizione giudaica, si trasforma in elemento mitico, che sintetizza i pozzi dei patriarchi e la sorgente che Mose aprì nella rupe nel deserto. Raffigura la Legge stessa, che si considerava osservata già dai patriarchi e formulata più tardi da Mosè .
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Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXXII domenica 9-3-2014 - I di Quaresima
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TEMPO DI QUARESIMA
“ Per la Sua misericordia siamo stati salvati”.
Tempo di deserto, tempo di fidanzamento, tempo di intimità, di conoscenza approfondita, di preparazione ad un incontro decisivo con un amore solido e duraturo. Questa è da sempre la Quaresima. I profeti ci ricordano ( Osea ) che quando Dio ha voluto affascinare il suo Popolo per stringere con lui un’ alleanza eterna, l’ha portato nel deserto per poter parlare al suo cuore e farlo innamorare di Lui. Non solo dunque un tempo per fare penitenza, ma soprattutto un’occasione per sperimentare che non abbiamo altri sostegni se non Dio e che “ per il suo amore e la sua misericordia siamo stati salvati”. Lui accompagna la nostra vita, la orienta, ci difende dalle minacce insidiose che abitano perfino i nostri cuori, ci cura le ferite, ci nutre e ci rende a nostra volta “ operatori di misericordia “ gli uni per gli altri. Papa Francesco nel suo Messaggio per la Quaresima sottolinea il desiderio di prossimità di Gesù che non esita a donarsi e sacrificarsi per ciascuno di noi e ci invita a fare lo stesso per i fratelli.
“Da ricco che era, si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati”. Con lo sguardo già orientato alla Pasqua meditiamo sulla scelta di Gesù che si è spogliato, svuotato, per rendersi in tutto simile a noi proprio per poter realizzare una reale comunione d’amore con ciascuno di noi. “Il suo è un amore trasformante che ci rende capaci di diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito”, scrive il Papa. In una esistenza spesso frammentata e lacerata da mille diverse esigenze è essenziale trovare un punto di riferimento, una “stella polare”. In questa Quaresima la cercheremo nell’ascolto della Parola di Dio, accompagnato dalla preghiera e dalle opere di misericordia, affinché la nostra vita possa ritrovare il giusto “respiro”. Una lettura orante della Scrittura, sull’esempio di Maria che meditava nel suo cuore tutto ciò che le accadeva, ci permetta di ritrovare “unità” nella nostra vita .
Buon cammino quaresimale
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A cura di Don Marco
PROPOSTA per la QUARESIMA 2014
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