Formazione Adulti

Introduzione - di Stefania Ragusa

Buon pomeriggio a tutti!
Vi ringraziamo di aver accettato l’invito della Commissione culturale e soprattutto ringraziamo il nostro graditissimo ospite di essere qui tra noi per questa Guida all’ascolto dello Stabat Mater di Pergolesi.
Andrea Milanesi è Giornalista e critico musicale, è responsabile artistico della rivista Amadeus e titolare delle rubrica settimanale “Dischi sacra” del quotidiano Avvenire;
Scrive di musica e tecnologia, cultura e società per varie riviste (tra cui Class, Luoghi dell’Infinito, Sette del Corriere della Sera, SportWeek della Gazzetta dello Sport, Tracce e Ulisse. Si è occupato di coordinamento editoriale e di comunicazione per diverse istituzioni culturali e, in veste di relatore e  coordinatore, ha partecipato a numerosi incontri e conferenze promosse da
Feltrinelli, Salone Internazionale del Libro di Torino, FNAC, Società del  quartetto di Milano, Utet.
Grandi Opere, Il Sipario Musicale e Centro Culturale di Milano.
Ha realizzato e condotto trasmissioni musicali per Radio Svizzera Italiana e Radio Classica. Infine, ha coordinato il progetto editoriale dell’opera “Grande Storia della Musica” pubblicata da Fabbri-Rizzoli.


Questa iniziativa risponde a un triplice desiderio:
1. Essere aiutati a vivere con maggior coscienza il tempo quaresimale, e in particolare contemplare il Mistero della Croce, la modalità misteriosa con cui il Padre ha scelto di redimerci. Nel sacrificio del Figlio sono stati vinti per sempre il peccato e la morte. Siamo invitati a fare una esperienza di immedesimazione forte, aiutati dalla potenza della musica e dalla profondità delle parole che arrivano a noi dalla grande «tradizione musicale della Chiesa, che – recita il Catechismo della Chiesa Cattolica - costituisce un tesoro di inestimabile valore, e che eccelle tra le altre espressioni dell'arte». Avremo l’occasione di
fissare lo sguardo sul «dolore più vero e più grande che sia esistito», il dolore più cruciale del mondo, quello provato da Maria sotto la Croce mentre tutto l’odio del mondo (presente e futuro) si accaniva su suo Figlio fino a ucciderlo, Lui che era venuto a salvare il mondo. Ma la Croce e la Morte non sono l’ultima parola. Lo Stabat Mater di Pergolesi, con il suo Amen glorioso, ci introduce già alla vittoria pasquale, e quindi alla speranza, alla «gioia misteriosa, alla consolazione paradossale, alla certezza piena di vigore e di sfida alle cose che accadono» (come ebbe a dire un grande educatore come Don Giussani).

2. Regalarci una esperienza di bellezza che ci rigeneri nel profondo. «La bellezza – affermava Dostoevskij – salverà il mondo». E papa Francesco ha declinato l’intuizione del grande scrittore russo affermando che «la bellezza educherà il mondo». Papa Francesco ha dato speciale importanza alla via della bellezza, anche come modalità privilegiata per trasmettere la fede cristiana. Nella Esortazione apostolica Evangelii Gaudium leggiamo:
«Annunciare Cristo significa mostrare che credere in Lui e seguirlo non è solamente una cosa vera e giusta, ma anche bella, capace di colmare la vita di un nuovo splendore e di una  gioia profonda, anche in mezzo alle prove». Occorre «recuperare la stima della bellezza per poter giungere al cuore umano delle persone e suscitare l’amore che attrae». Come anche affermava Benedetto XVI: «La chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione».

3. Ma l’entusiasmo di fronte a ciò che è bello – ad esempio un capolavoro musicale - quasi sempre non basta. Rischia di rimanere una emozione passeggera che poi lascerà un vuoto ancor più grande quando finisce la magia dell’esecuzione. Per godere della bellezza fino in fondo e riuscire a nutrirsene, occorre essere educati, accompagnati. Occorre seguire uno più avanti di noi che – forte della sua storia di scoperte e riflessioni – ci faccia accorgere di
cosa ci sia dentro o dietro la commozione che la bellezza ci suscita. Scoprire quindi che dietro uno spartito c’è un uomo – il compositore – con il suo dramma e la sua storia; comprendere con quale perizia o genialità siano state scelte le note per riuscire a comunicare uno struggimento che nessuna parola potrebbe descrivere; e infine aprirsi con la mente, oltre che con i sensi, al Mistero che si dischiude in una esperienza estetica. Sono solo alcuni esempi di un tentativo di vivere in modo più umano e profondo il gusto per la musica e per l’arte in generale.
La guida all’ascolto di questo pomeriggio vuole aiutarci a trattenere il vero, il giusto e il bello di cui godremo fa pochi istanti. Affinché non sia un semplice “passare il tempo”, ma un’occasione di scoperta, di crescita di tutto la nostra umanità e anche della nostra fede.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conclusione

 Preghiera di sant’Anselmo d’Aosta (1033-1109)

Ti prego, Signore,

fa' che io gusti attraverso l'amore

quello che gusto attraverso la conoscenza.

Fammi sentire attraverso l'affetto

quello che sento attraverso l'intelletto.

Tutto ciò che è Tuo per condizione

fa' che sia Tuo per amore.

Attirami tutto al Tuo Amore.

Fa' Tu, o Cristo,

quello che il mio cuore non può.

Tu che mi fai chiedere, concedi!

 

Video dell'Opera

 

Testo

Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736)

Stabat Mater

in fa minore per soprano, contralto, archi e basso continuo

Testo attribuito a Jacopone da Todi

Stabat Mater dolorósa

juxta crucem lacrimósa,

dum pendébat Fílius.


Cujus ánimam geméntem,

contristátam et doléntem

pertransívit gládius.


O quam tristis et afflícta

fuit illa benedícta

Mater Unigéniti!


Quae moerébat et dolébat,

Et tremebat, dum videbat

nati poenas íncliti.


Quis est homo, qui non fleret,

Christi Matrem si vidéret

in tanto supplício?


Quis non posset contristári,

Pia Matrem contemplári

doléntem cum Filio?


Pro peccátis suae gentis

vidit Jesum in torméntis

et flagéllis subditum.


Vidit suum dulcem natum

moriéndo desolátum,

dum emísit spíritum.


Eja, mater, fons amóris,

me sentíre vim dolóris

fac, ut tecum lúgeam.


Fac ut árdeat cor meum

in amándo Christum Deum,

ut sibi compláceam!


Sancta Mater, istud agas,

crucifíxi fige plagas

cordi meo válide.


Tui Nati vulneráti,

tam dignáti pro me pati,

poenas mecum dívide.


Fac me vere tecum flere,

Crucifíxo condolére,

donec ego víxero.


Juxta crucem tecum stare,

Te libenter sociáre

in planctu desídero.


Virgo vírginum praeclára,

mihi jam non sis amára,

fac me tecum plángere.


Fac ut portem Christi mortem,

passiónis fac consortem

et plagas recólere.


Fac me plagis vulnerári,

cruce hac inebriári

ob amorem Fílii.


Inflammatus et accensus,

per te, Virgo, sim defénsus

in die judícii.


Fac me cruce custodíri

morte Christi praemuníri,

confovéri grátia!

Quando corpus moriétur,

fac ut ánimae donétur

paradísi glória!


Amen.



La Madre addolorata stava

in lacrime ai piedi della Croce

mentre pendeva il Figlio.


E il suo animo gemente,

contristato e dolente

era trafitto da una spada.


Oh, quanto triste e afflitta

era quella benedetta

Madre dell'Unigenito!


Ella era afflitta e addolorata

e tremava vedendo

le pene del Figlio glorioso!


Quale uomo non piangerebbe

vedendo la Madre di Cristo

in tanta sofferenza?


Chi potrebbe non affliggersi

guardando la  Madre pietosa

addolorata accanto al Figlio?


A causa dei peccati del suo popolo

Ella vide Gesù nei tormenti,

sottoposto ai flagelli.


Vide il suo dolce Figlio

che moriva abbandonato

fino a quando è spirato.


Orsù, Madre, fonte d'amore,

fa’ che io senta la violenza del dolore,

perché possa piangere con te.


Fa' che il mio cuore arda

nell'amare Cristo Dio

per piacere a lui!


Santa Madre, fai questo:

imprimi le piaghe del tuo Figlio crocifisso

fortemente nel mio cuore.


Del tuo figlio ferito

che si è degnato di patire per me,

dividi con me le pene.


Permetti che io possa piangere con te,

che condivida il dolore per il Crocifisso,

finché sarò in vita.


Stare con te ai piedi della Croce,

con te volentieri associarmi

nel pianto desidero.


O Vergine gloriosa fra le vergini

nei miei riguardi non essere più dura,

permettimi di piangere con te.


Fa' che io porti la morte di Cristo,

fammi partecipe della sua passione

e fa’ che io ricordi sempre le sue piaghe.


Fa' che sia trafitto delle sue ferite,

che mi inebri di questa Croce

per amore di tuo Figlio.


Così ardente e appassionato,

attraverso di te, o Vergine, io sia difeso

nel giorno del giudizio.


Fa' che io sia protetto dalla Croce,

difeso dalla morte di Cristo,

confortato dalla grazia.


Quando il corpo morirà

fa' in modo che all'anima sia donata

la gloria del Paradiso!


Amen.

Sottocategorie

La catechesi degli adulti          

1.      DARE IL PRIMATO A DIO

 a) Valore e prospettive

Occorre tornare a Cristo per scoprire il volto del Padre. Nella nostra vita concreta, restituire il primato a Dio significa conformarci a Cristo e assumerlo come modello della nostra vita.
Gesù si pone come modello e ci indica la strada per quanto riguarda la preghiera, la carità e la giustizia, sia in ambito personale che comunitario.
Dobbiamo educarci a motivare il nostro comportamento, personale e comunitario, affinché il senso del nostro impegno sia la sequela di Cristo, trasformando la semplice solidarietà umana in carità cristiana.

 b) In concreto

Per maturare la fede:

Nella preghiera personale e comunitaria, nella catechesi e nella liturgia, dovremo trovare delle modalità, attraverso le quali la comunità si ritrovi a porre Dio al centro della propria azione.

  • Per rimettere Dio al primo posto nella propria vita occorre una scelta. Cosa deve fare la Parrocchia innanzitutto perchè la domanda dei sacramenti diventi scelta?
  • Il sacramenti della iniziazione cristiana, sono i momenti più importanti per poter coinvolgere anche gli adulti, che a volte solo in queste occasioni trovano gli spunti per una revisione della propria vita di fede.
  • In questo senso è importante la catechesi battesimale e postbattesimale, perché è occasione di incontro ed annuncio della fede accogliente della comunità. La Parrocchia deve anche saper parlare di Dio , dando nuovo vigore all’esperienza della Parola annunciata nella propria comunità, dove tutti siano
  • coinvolti, indipendentemente dalla propria preparazione.  Dare importanza al percorso di preparazione al matrimonio per i fidanzati
  • Predisporre momenti di preghiera, per gli aderenti ai vari gruppi e per tutti, che coprano alcune ore del mattino o del pomeriggio, in particolari circostanze momenti dedicati all’ascolto e studio della Parola.
  •        Sembra importante riproporre con forza un cammino di educazione al senso della liturgia. Ogni “gruppo” parrocchiale è parte importante della comunità e deve quindi vivere con speciale impegno gli appuntamenti unitari che vengono proposti (esercizi spirituali, incontri in Avvento e Quaresima,
  • il Cenacolo settimanale del mercoledì.Se una adeguata presenza dei sacerdoti lo permette, si dovrebbe dare maggior importanza e risalto al sacramento della Riconciliazione e alla guida spirituale, momenti importanti per rimetter Dio al centro della nostra vita

 

Missione che passione

Fiocco azzurro (o rosa) nella nostra parrocchia è nato il gruppo missionario. Con tante iniziative già presenti, c’era bisogno anche di questa novità e di questo impegno, potrebbe dire qualcuno. La risposta è SI! C’era e c’è bisogno di risvegliare in ognuno di noi questa attenzione perché noi siamo la Chiesa di Gesù e, come ci ricorda il Santo Padre nel messaggio in occasione della prossima giornata missionaria mondiale, citando anche altri suoi predecessori: “la Chiesa è missionaria per sua natura, cioè esiste per evangelizzare”. Il Papa ci ricorda anche che “non possiamo rimanere tranquilli al pensiero che, dopo duemila anni, ci sono ancora popoli che non conoscono Cristo e non hanno ancora ascoltato il suo Messaggio di salvezza.” Ovviamente accanto a questo obiettivo principale c’è poi tutto un contorno fatto di diritti negati, di fame, di mancanza del necessario per vivere… Così negli ultimi tempi le varie esperienze di alcune persone hanno trovato il naturale sbocco nella nascita di questo nuovo gruppo, la spinta missionaria è differente in ognuno di noi, ma la passione citata nel titolo è comune a tutti. Evidentemente il desiderio è quello di risvegliare una passione analoga in ognuno di voi che legge questo breve articolo in modo che chi lo desidera possa trovare un suo spazio all’interno per proporre iniziative, attenzioni e dare il proprio contributo in tutti i modi che la fantasia umana e la Provvidenza ci suggerisce. Non crediamo sia superfluo ricordare che chi ha vissuto esperienze di tipo missionario o di qualsiasi tipo di attenzione agli altri, in realtà, pensando di dare un po’ del suo tempo o delle sue competenze, si accorge poi di avere ricevuto molto di più di quello che le sue povere mani hanno saputo donare. Dunque quella di far parte del gruppo missionario della nostra parrocchia è davvero un’opportunità per tutti, adulti e giovani perché ognuno ha qualche piccolo pesciolino o panino da poter donare, sarà poi la grandezza e la bontà di Dio a trasformarle in cibo per tutti

 Vi aspettiamo

Il Gruppo Missionario 

 

  Vi aspettiamo

Il Gruppo Missionario