Foglio delle Campane

Comunicazione Informativa e di Formazione Religiosa.
 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
 
                 ANNO XXIX  domenica 29-5-2011 - VI Domenica dopo Pasqua - n°37       
 

 UNA STORIA LUNGA 100 ANNI 20

FEDE e ARTE NELLA NOSTRA PARROCCHIA  4

In questo numero ci portiamo a  “ visitare “ idealmente la zona della Chiesa detta “presbiterio” dove si trova l’altare maggiore. In essa noteremo alcuni particolari artistici interessanti e significativi .


LA PORTA DEL TABERNACOLO

 Donata dai parrocchiani al parroco don Gianni Marelli .in occasione del trentesimo anniversario della celebrazione della sua prima Messa  la porta del Tabernacolo dell'altare maggiore,  realizzata dagli artisti della "Scuola del Beato Angelico", intende raffigurare la cena di Gesù Cristo Risorto con i discepoli di Emmaus            (Vangelo di Luca 24,13-32) e quindi centrare il suo contenuto sull'importanza dell'Eucaristia, senza però trascurare numerosi altri particolari.”Osservandola notiamo anzitutto che Gesù sta al centro ed ha una corporatura leggermente più grande degli altri personaggi. È evidente che l'artista ha voluto indicare che è il personaggio più importante.

 

Ci sono poi due uomini, uno in piedi e l'altro in ginocchio. Gesù offre il pane e il calice del vino. Vengono subito alla memoria i gesti dell'ultima cena. Anche gli altri due commensali si ricordano dell'istituzione dell'Eucaristia ed uno balza in piedi, l'altro cade in ginocchio, ambedue sorpresi dalla improvvisa scoperta di avere Gesù Risorto lì con loro. L'Eucaristia custodita nel tabernacolo è proprio Gesù con noi, presente per noi. Sullo sfondo si intravede una donna che porta un vassoio, viene da pensare alla padrona di casa che serve gli ospiti sennonché sul suo vassoio si nota un libro aperto. Questo personaggio femminile non è ricordato nel brano di Vangelo è dunque un personaggio messo lì dall'artista a simboleggiare una realtà complessa. Quella donna è infatti la figura della Sinagoga, dell'Antico Testamento, che prepara alla comprensione e alla scoperta del Messia. Quella donna è anche il simbolo della Chiesa che, partendo dall'esperienza dei discepoli, serve il suo Signore portando il messaggio del suo Vangelo fino ai confini della terra (rappresentati dagli archi sullo sfondo).

 

 

Per ultimare la comprensione dell'opera occorre guardare meglio un altro particolare: lo sgabello vuoto. Quello sgabello vuole essere il posto d'onore riservato a chi vive "lontano" dalla Parola di Dio, dell'esperienza di Cristo e che deve essere avvicinato dalla forza evangelizzatrice di ogni cristiano “.

 

 LA VOLTA DELL'ALTARE MAGGIORE

 Passiamo ora ad analizzare i restauri apportati alle pareti e alle volte della Chiesa negli anni 80. 

 

“Cominciamo  a guardare al centro della volta che sta sopra la zona del presbiterio, sopra l'altare. Vediamo un cerchio di luce multicolore che si irraggia in tutte le direzioni e illumina i quattro campi o le quattro vele della volta. In ciascun campo una raffigurazione di un leggero rotolo di carta svolazzante impreziosito da un nastro che si involve e si annoda. Sui quattro cartigli troviamo scritto, a partire dal lato della sagrestia, PETITE ET DABITUR VOBIS ( = chiedete e vi sarà dato). È una frase del vangelo che troviamo in Matteo 7,7. E un invito ed una esortazione di grande significato e bellezza messa lì sopra l'altare. Ci viene rivolta la sollecitazione a chiedere perché lì nel presbiterio ci sono già pronti i doni destinati a noi: il dono della Parola di Dio letta e predicata, il dono dell'Eucaristia:"Prendete e mangiate, prendete e bevete il mio corpo ed il mio sangue offerto a tutti per la remissione dei peccati". Quando saremo distratti oppure oppressi da aridità spirituale, alzando gli occhi potremo trovare ispirazione da quello che i nostri occhi vedranno. Badiamo di non dimenticare che il cerchio di luce raggiante in lingue di fuoco verso tutte le direzioni che sta al centro delle quattro campiture della volta è il simbolo pittorico della divinità. Il pittore sembra volerci dire con i suoi colori: "Fate attenzione: qui c'è Dio.” Egli vi invita e vi ha già preparato un duplice dono. "Disponetevi a riceverli degnamente e attentamente. Ringraziatelo e lodatelo".

 

 

Questa preghiera di lode pare che salga dai quattro angoli del presbiterio, dai rami di palma stilizzati (ricorda l'ingresso di Gesù a Gerusalemme) e va su, su lungo i costoloni, quasi una processione variopinta e ritmicamente ordinata, fino alla luminosa divinità del centro”.

 

                           A cura di don Marco

 

RINGRAZIAMENTI

Prima di chiudere solennemente il nostro festone 2011, il festone del centenario, vorrei ringraziare tutti coloro che in diverso modo hanno collaborato alla buona riuscita di tutta la proposta. In particolare vorrei rivolgere un grazie sincero e affettuoso ai ragazzi , agli adolescenti e  ai giovani che , con entusiasmo e freschezza, hanno partecipato e aiutato i più grandi nei diversi e necessari servizi.

“ Noi “ adulti siamo ormai abituati a sapere quel che bisogna fare e lo facciamo, ma i più giovani dobbiamo sostenerli e incoraggiarli con grande simpatia e stima perché, un domani, sappiano custodire e portare avanti il bello dell’esperienza dell’essere comunità  cristiana che  opera e si spende “ per collaborare - come diceva San Paolo - alla gioia dei fratelli ” . 

 

Grazie  ancora  e … a LUNEDI  30  ore 21.00 con tutti i nostri preti …

 

CALENDARIO SETTIMANALE 

  Domenica 29 / 5 = Ore 10,15 s. Messa solenne di Maria Ausiliatrice – ore 12,30 Pranzo – Stands degli hobbisti – ore 15.00 Torneo di calcio e pallavolo. E’ aperta la tavola calda dalle 16.00 alle 23.00 – ore 21.00 Estrazione premi lotteria a seguire serata danzante con gli “Addams”.

Lunedì 30 / 5 = Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas – ore 17.00 corso di recitazione – ore 21.00 S. Messa in suffragio di tutti i defunti della Parrocchia, concelebrata da tutti i sacerdoti nativi o di ministero che si sono succeduti a Rogoredo, presiede Mons. Mascheroni. A seguire buffet con torte e bibite.

 

Mercoledì 1 / 6 = Ore 21.00 Incontro programmazione Teatro – ore 21.oo Incontro programmazione Primavera 2005.

 

Giovedì 2 / 6 = Incontro cresimandi ( 3° corso) a S. Siro – ore 15,30 S. Messa c/o Casa di riposo Gecra.

 

Venerdì 3 / 6 = Ore 14,30 pulizia chiesa 1° turno – ore 21.00 verifica festone di maggio.

Sabato 4 / 6 = Ore 9.00 ritiro catechiste, pranzo al sacco – ore 15.00 incontro gruppi famiglia Senior e Junior a Chiaravalle, merenda insieme. 

 

SUFFRAGI


Martedì 31 / 5= Ore 18.00 Rosignoli Dina, Orlando, Mauro.

Mercoledì 1 / 6 = Ore 18.00 Ernesta e Luigi.

Venerdì 3 / 6= Ore 8.30 Torti Ida – ore 18.00 Mezzera Stefano e Flaquelli Martina. 

 

 OFFERTE

 

Per la Parrocchia €250,00 +10,00 +40,00. Per S. Rita da una parrocchiana €200,00 – offerta per Battesimi €290,00.

 

 

ARCHIVIO

  

Con il sacramento del Battesimo entrano a fare parte della grande famiglia di Dio la ‘Chiesa’: Roman Aurora – Portinari Alessandro – Dongi Fabio – Brocca Riccardo – Fiorin Sofia – Bezzi Alice – Mantovani Eleonora.

 

 

S.O.S CARITAS

 

Necessitano: magliette cotone uomo, intimo uomo, possibilmente nuovo, calze uomo, pantaloni leggeri, anche corti, scarpe estive. Un frigorifero con freezer (anche piccolo).

 

                                            Grazie!

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
 
                 ANNO XXIX  domenica 22-5-2011 - V Domenica dopo Pasqua - n°36        
 

 UNA STORIA LUNGA 100 ANNI 19

FEDE e ARTE NELLA NOSTRA PARROCCHIA  3

Oggi completiamo la presentazione delle vetrate artistiche della nostra chiesa e in particolare riprendiamo dalla vetrata che rappresenta il Sacramento dell'Ordine , “ Il Sacerdote raffigurato raduna il popolo di Dio, presiede l'assemblea alla quale annuncerà la Parola del Signore, la commenta perché sia più recepibile ed attuabile e, infine, rinnova la Santa Cena in obbedienza al comando del Signore. Egli ha ordinato infatti, per evangelizzare, santificare e governare il popolo sacerdotale dei battezzati. Così facendo non solo esercita la sua missione di prete, ma promuove e serve la dignità sacerdotale, profetica e regale dei fedeli.

È simpatica l'ambientazione data a questo Sacramento: richiama egregiamente l'interno della nostra Chiesa parrocchiale: e lì che il Signore ci raggiunge, in una casa tra le nostre case, nel vissuto di tutti i giorni. L'ultima vetrata che si incontra sulla destra, quando si entra in Chiesa, vuole illustrare il sacramento del Matrimonio. L'artista ha colto uno dei momenti belli della vita di una famiglia: i figli e il dialogo educante tra genitori e figli. E’ bella la forma e la distribuzione delle figure nello spazio della finestra. Ma al di là della bellezza estetica c'è la bellezza del momento di vita familiare scelto da fra Damaso. Il dialogo che viene con tanta naturalezza tessuto tra genitori e figli dice di più di quanto si vede. Infatti i coniugi non stanno parlando tra loro e tuttavia esprimono una grande intesa comune nel modo di educare i figli, attraverso il dialogo appunto. Un dialogo terra terra con i più piccoli e uno più maturo con i più grandicelli. Non si può non vedere Gesù con la mano benedicente nella parte dello spettatore: benedice, è favorevole, approva la famiglia ed il dialogo, ma sta a vedere con una espressione che potrà apparire irriverente. L'irriverenza è solo apparente perché in realtà Gesù vuole davvero che siano gli sposi col loro amore ad indicare e significare il suo amore per l'umanità. È per questo motivo che il matrimonio è Sacramento cioè segno e strumento per rendere l'amore di Cristo per la sua Chiesa. È ancora per questo motivo che gli sposi cristiani guarderanno all'amore di Gesù Cristo per la Chiesa come ad un modello per imparare come devono volere e volersi bene. Certamente riuscire ad amare come ama Dio è un'impresa difficoltosa: è chiedere ad un uomo ed una donna di comportarsi come Dio. Fra Damaso ha rappresentato questa difficoltà con i gradini di una scala. Si tratta di crescere nell'amore un gradino alla volta, un'esperienza dopo l'altra con volenterosa pazienza e sicura speranza “.

Ci fermiamo ora brevemente ad analizzare insieme le due vetrate poste nell'abside. Esse vanno considerate nell'insieme dell'altare maggiore inteso come luogo dove è ripresentato il sacrificio di Gesù Cristo, la “nuova alleanza nel suo sangue” e luogo “dove sta il Signore Gesù giorno e notte nel Tabernacolo” .

Don Gianni Marelli aveva suggerito a fra Damaso di rifarsi al libro dell'Apocalisse per mettere attorno all'altare, dove sta "l'agnello immolato", quei segni di presenza, di gloria, di onore utilizzati proprio da S. Giovanni evangelista.“ Ecco perché sono rappresentati quei quattro esseri viventi. Essi sono delle raffigurazioni di Gesù considerato sotto diversi aspetti: il Leone della tribù di Giuda, re e vincitore; il Toro indicante Gesù vittima offerta in sacrificio; l'Aquila simbolo della accondiscendenza di Gesù che dalle altezze della divinità discende dal ciclo; l'essere con il volto di un uomo rappresentante l'incarnazione di Dio (angelo).

Poiché questi quattro aspetti della persona del figlio di Dio fatto uomo li abbiamo conosciuti attraverso il Vangelo, col passare dei secoli si sono fatti identificare con i quattro evangelisti: Matteo = angelo. Marco = leone. Luca = toro, Giovanni = aquila. Quando saremo in Chiesa per l'adorazione eucaristica, sarà meglio considerarli come li ha contemplati Giovanni nella visione dell'Apocalisse, rivelazione e anticipo in forme accessibili alla mente umana di quella che sarà la visione beatifica.

Uno sguardo meritano anche i dei due dipinti che stanno sopra le porte della sacrestia e della cappellina .”Rappresentano i due Patroni della Chiesa Ambrosiana cioè Sant'Ambrogio (a sinistra) e San Carlo (a destra) con i loro rispettivi motti episcopali: "Humilitas" per San Carlo e "Ubi Petrus ibi ecclesia" per Sant'Ambrogio. Grazie a queste opere di pregio e valore contenutistico, la nostra Chiesa ha assunto un aspetto più dignitoso, predisponendo così il fedele ad una maggiore devozione e all'adorazione grata del Signore che ce ne ha fatto dono attraverso l’impegno e l’opera dei benefattori e dell’artista che la ha realizzate .

 A cura di Don Marco

 

AFFRETTATEVI AD ISCRIVERVI AL PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE AD IVREA di SABATO 28 MAGGIO . UNA OCCASIONE PER CONDIVIDERE TUTTI INSIEME, GRANDI E PICCOLI , UNA GIORNATA DI FRATERNITA’ E DI AMICIZIA, UNITI IN COMUNIONE E IN RINGRAZIAMENTO ALLE NOSTRE SUORE PER IL LORO PREZIOSO LAVORO E LA LORO PRESENZA TRA NOI.

 

Quarta pagina: proposte  e attività della comunità


Speciale ricordo … nel centenario della chiesa…

Abbiamo ritrovato, nell’ archivio parrocchiale, una foto ( 1948) del parroco che più a lungo ha accompagnato il cammino della parrocchia di Sacra Famiglia

Mons. Luigi Rigamonti ( parroco dal 1920- al 1966) Abbiamo pensato di fare cosa gradita nel pubblicarla in occasione del centenario della Chiesa, invitando la comunità a ringraziare il Signore per l’opera svolta da Don Rigamonti per ben 46 anni nella nostra parrocchia vero “innamorato” di Maria “Ausiliatrice dei cristiani” .

CALENDARIO SETTIMANALE 

 Domenica 22 / 5 = Ore 11.00 S. Messa “delle Genti” al campo sportivo Rogoredo 84 – ore 15.00 Il “Motoratorio” Giochi, animazione per grandi e piccoli. E’ Aperta la tavola calda dalle ore 15.00 alle 21.00 – ore 21.00 Spettacolo teatrale, in palestra. 

Lunedì 23 / 5 = Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas – ore 18,15 Incontro ragazzi 5 elementare e prima media in sala conferenze “Occhi aperti sulle meraviglie dell’universo” – Paninoteca per tutti dalle ore 19.00 alle 23.00 – ore 21,30 gioco a quiz per adolescenti e giovani.
 
Martedì 24 / 5 = Ore 21.00 Processione di Maria Ausiliatrice, partenza campetto via s. Mirocle.
 
Mercoledì 25 / 5 = Ore 20,45 s. Rosario in un cortile di Santa Giulia – ore 21.00 corale – ore 21.00 pulizia chiesa 4° turno.
 
Giovedì 26 / 5 = Ore 18.00 apre la tavola calda fino alle ore 21.00 – ore 21.00 Spettacolo “Il vestito dell’Imperatore” per bambini e famiglie.
 
Venerdì 27 / 5 = Ore 21.00 Concerto “del centenario” con orchestra in chiesa.
 
Sabato 28 / 5 = Pellegrinaggio parrocchiale a Ivrea. Iscrizioni in ufficio parrocchiale dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
 
Domenica 29 / 5 = Ore 10,15 s. Messa solenne di Maria Ausiliatrice (vedi programma festone) – ore 12,30 pranzo – ore 21.00 Estrazione Lotteria.
 
SUFFRAGI
 
Lunedì 23 / 5= Ore 18.00 Sulsenti Giovanni.
 
Martedì 24 / 5= Ore 18.00 Grossi Emilia.
 
Mercoledì 25 / 5 = Ore 18.00 Carnevalini Renzo – Ermelinda – Elio.
 
Giovedì 26 / 5 = Ore 18.00 Romano Adriana e Celle Giovanni.
 
Venerdì 27 / 5= Ore 8.30 Ivano – ore 18.00 Scalcucci Nello – Marocchi Leonello – Casacci Anna.
 
Sabato 28 / 5= Ore 8.30 Tisa Saverio e Dossena Ambrogina.
 
 
OFFERTE
 
Offerta per funerale €100,00 – offerta per la chiesa €50,00.
 
 
ARCHIVIO
 
Con il sacramento del battesimo entrano a fare parte della grande famiglia di Dio la ‘Chiesa’: Monti Davide, Tomasi Leonardo, Cangiani Gabriele, Zuccaro Alessandro, Gusmini Elisa Sofia, Fabbri Riccardo.
 
S.O.S CARITAS
 
Cerchiamo con urgenza un passeggino-carrozzina e un frigorifero.   Grazie!

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
 
                 ANNO XXIX  domenica 15-5-2011 - IV Domenica dopo Pasqua - n°35       
 

 UNA STORIA LUNGA 100 ANNI 19

FEDE e ARTE NELLA NOSTRA PARROCCHIA  2

 

Proseguendo il nostro itinerario di visita ideale alla chiesa parrocchiale, dopo il Battistero ci soffermiamo sulle vetrate artistiche che decorano le finestre delle navate laterali .LE VETRATE  furono  offerte negli anni 80, da alcune  persone generose e  affezionate alla nostra parrocchia . Vorrebbero  proporre una  vera e propria catechesi visiva  sui Sette Sacramenti. L'aspetto artistico fu curato da fra Damaso Bianchi dei Cappuccini di Viale Piave.

Lasciamoci allora guidare dalle note preparatorie dello stesso artista.

“ Il soggetto unico per le sette vetrate dovevano essere i sette Sacramenti.

Elemento unificante comune a tutte le vetrate poteva essere un corso d'acqua. Simbolo del fluire della grazia dai Sacramenti. Della realtà dei Sacramenti l’allora parroco don Gianni Marelli ha chiesto che venisse illustrata la natura dei gesti compiuti da Dio per Cristo nello Spirito Santo: la SS. Trinità doveva così essere rappresentata in ogni vetrata. Un altro elemento da rappresentare doveva essere la figura dell'uomo che cresce corroborato nelle istituzioni di base della vita, dal dono della grazia sacramentale. Infine, poiché questo dono di Dio giunge anche fino a noi ora e qui nella comunità cristiana di Rogoredo, è stato richiesto, non per leziosità o esibizione, ma per dare uno spessore storico alla crescita della nostra vicenda cristiana, che venisse raffigurata qualche veduta della nostra Rogoredo: il Redefossi, l'Oratorio, la campagna, l'ex-acciaieria Redaelli, la Casa di Cura, la Chiesa parrocchiale e le case della cooperativa ( osservare bene gli sfondi ). Ciascuno  può  leggere le vetrate almeno sotto l'aspetto del segno grafico e verificare come e fin dove è riuscito l'artista a tenere quanto proposto e cosa la sua ispirazione ed il suo stile hanno saputo aggiungere di bellezza, di luce e di forme.

“Cominciamo a contemplare le vetrate partendo da quella vicino al Battistero che illustra proprio il Sacramento del Battesimo. 

Col Battesimo entriamo a far parte della famiglia di Dio: l'alone luminoso che simboleggia la divinità scende fino all'uomo e lo aggrega dandogli così una nuova possibilità di vita, quella divina. Il bambino è stato disegnato con i piedi nella sorgente che emette un fiotto abbondante. L'artista ci vuoi dire che il Sacramento del Battesimo è il principio di una vita ricca di beni abbondanti. È lo stesso insegnamento che viene dall'altro segno pittorico dell'alone luminoso simbolo della divinità che scende ad avvolgere il bambino. 

Infine abbiamo in primo piano Gesù che vuole ogni uomo battezzato per potersi chinare su di lui, tendergli le braccia per accoglierlo e riconoscerlo come fratello e coerede del Regno.

La vetrata che raffigura il Sacramento della Cresima è molto particolare. Infatti l'artista è riuscito a supplire, con una originale rappresentazione estetica, alla tradizionale figura del soldato di Cristo. Nella vetrata è evidente la figura di Gesù mediatore. La sua immagine è presente sia nel cerchio luminoso della divinità, sia nella realtà terrena. In Gesù c'è la natura divina e la natura umana. Il momento della donazione dello Spirito di Gesù può essere riconosciuto in tre particolari. Gli occhi di Gesù dolci e penetranti si incontrano con quelli del ragazzo. Sono due persone che si intuiscono senza bisogno di discorsi: basta guardarsi negli occhi per capirsi. Sono animati dal medesimo Spirito. Le mani di Gesù: una sulla spalla del ragazzo, quasi un gesto di solenne investitura, analogo a quello dei cavalieri medioevali, l'altra che indica una meta da raggiungere, una missione da andare a compiere. Le mani del ragazzo esprimono la corrispondenza a questo messaggio, l'accettazione della missione a cui si sente chiamato: la sinistra infatti si sta alzando per arrivare ad indicare la stessa meta indicata da Cristo, la destra esprime la disponibilità generosa, entusiasta a collaborare all'opera di Cristo, sembra voglia dire: "ci sto, vengo anch'io". I piedi dell'uno e dell'altro sono ben robusti grandi e forti, adatti per un lungo e faticoso cammino. E c'è ancora qualche particolare pittorico che completa il discorso. La comunicazione dello Spirito di Gesù avviene in un ambiente preciso, la comunità parrocchiale rappresentata da  due immagini messe come sfondo: la Chiesa e l'Oratorio.

E’ da notare come le vetrate seguano il corretto ordine dei sacramenti secondo la tradizione antica della chiesa che si può oggi veder rispettata nel rito della iniziazione cristiana degli adulti ove la cresima precede il sacramento dell’ Eucaristia ( così  come sarà, dal 2018, anche per i bambini , ndr.)  

Procedendo nella "lettura" delle vetrate incontriamo così quella destinata ad illustrare il Sacramento dell'Eucaristia. “ In essa si riconosce sullo sfondo un campo di grano che rievoca il pane ed anche la crescita fino alla maturazione. Tra i molteplici aspetti di questo Sacramento l’autore  ha voluto rappresentare quello di essere alimento per l'anima. A tale proposito va citato il discorso di Gv. 6 "II mio corpo è vero cibo, il mio sangue è vera bevanda, chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna". Gesù vuole entrare in comunione con ciascuno di noi non solo mediante il segno del pane ma anche per mezzo della sua Parola. Lo vediamo infatti mentre offre il pane della vita e intesse un dialogo con i fanciulli” .  

Guardando  alle finestre che stanno sul lato destro della Chiesa  vediamo la vetrata che raffigura il Sacramento della Riconciliazione o Confessione. “ Gesù è al centro della vicenda della Riconciliazione. Al centro, nel senso verticale, come mediatore fra Dio e gli uomini; al centro, nel senso orizzontale, come mediatore di riconciliazione tra gli uomini. Il genere umano è rappresentato da un uomo e una donna che dovrebbero richiamare Adamo ed Eva, il primo peccato. Non c'è albero del bene e del male, ma al suo posto c'è Gesù. È ormai su di lui, è nei suoi confronti che si determina il bene e il male. Però Gesù, per ora, non è presente come giudice ma come Redentore che anche a costo della vita vuol promuovere il perdono e la riconciliazione degli uomini con Dio e tra loro. Eccolo infatti con le braccia allargate sia per indicare la croce, sia per indicare l'abbraccio di pace verso cui spinge l'uomo e la donna, sia infine per indicare con l'indice della mano destra che le ragioni del perdono e della riconciliazione vengono dall'alto, da Dio. 

A guardare bene sembra che la donna sia già disponibile alla riconciliazione, mentre l'uomo è ancora titubante, incerto tra il Si e il No. Perdonare e farsi perdonare è veramente difficile! 

Se facciamo attenzione scorgiamo altri particolari che completano l'artistica vetrata. ”Gli abiti sono "quelli di tutti i giorni", sono abiti da lavoro, proprio per suggerire che la riconciliazione è un lavoro di tutti i giorni, ogni giorno è buono per fare la pace.  Sullo sfondo poi si intravedono quelli che furono due edifici caratterizzanti: l'acciaieria Redaelli. Ora che quelli veri sono stati abbattuti, queste figure assumono anche il valore di documento storico per le future generazioni. Comunque sia, questi particolari furono inseriti nella vetrata per indicare che la riconciliazione è un bene da non ridurre alla sfera individuale e privata, ma va perseguito con sincero impegno anche nelle relazioni socio-politiche della vita di una nazione e delle nazioni. Nella vetrata non manca il simbolo della colomba col ramo d'ulivo. E un simbolo biblico: è un dono, una proposta offerta da Dio all'umanità. Infine provate a mettere i vostri occhi in quelli di Gesù. Vi incontrerete con uno sguardo intenso e mite, con uno sguardo paziente in attesa che l'uomo si decida a cambiare mentalità, con uno sguardo che infonde coraggio. Lo sguardo di Gesù provoca e guida il cambiamento di mentalità, il processo di riconciliazione tra gli uomini e con Dio. 

La vetrata posta immediatamente a fianco, rappresenta il Sacramento dell'Unzione degli Infermi. 

La grazia propria del Sacramento dell'Unzione degli Infermi è quanto ci occorre per vivere la malattia col conforto e secondo lo spirito che ha accompagnato Gesù nelle sue sofferenze. Questo Sacramento allora non è per sfuggire alla malattia, realtà inevitabile della vita umana, ma per riuscire a vivere questo elemento o brano di vita, come lo ha vissuto Gesù. Qui vien bene dare uno sguardo alla vetrata. L'immagine di Gesù crocifisso non è posta lì come un modello statico da ricopiare, come se dicesse: "Guarda come ho fatto io, guarda cosa mi hanno fatto." Ma nella sua sofferenza. Gesù si volge e si china sull'ammalato, stacca una mano dalla croce e la sta abbassando per offrirla come soccorso all'infermo. Anzi c'è di più nell'opera di fra Damaso: per indicare questa voglia di partecipazione e di soccorso, dal cuore di Cristo, è tracciato un Flusso diretto che trascina con sé petali o fìammelle. È da Cristo, che nella mortale sofferenza emise lo Spirito, che giunge a noi questo dono.  

Nel prossimo numero proseguiremo la nostra vista ideale con le ultime vetrate artistiche .

                                                                                               A cura di don Marco

Solo in questi giorni la nostra contabilità ha ricevuto l’estratto conto di aprile. Vorremmo ringraziare sinceramente tutte le famiglie che hanno voluto contribuire alle spese che stiamo sostenendo per le riparazioni dei danni causati dal fulmine del 19 marzo scorso.  

 


Quarta pagina: proposte  e attività della comunità


Riceviamo da un parrocchiano e volentieri pubblichiamo :

Il silenzio in chiesa

ROMA, mercoledì, 23 marzo 2011 (ZENIT.org).- Sin dalle origini della Chiesa, si incontrano testimonianze che mostrano come la Celebrazione Eucaristica esiga necessariamente una preparazione previa, non solo da parte del sacerdote celebrante, bensì di tutto il popolo fedele (cf. J.A. Jungmann, Missarum sollemnia, p. 227). A questo riguardo, afferma R. Guardini: «A mio avviso la vita liturgica inizia con il silenzio. Senza di esso tutto appare inutile e vano […]. Il tema del silenzio è molto serio, molto importante e purtroppo molto trascurato. Il silenzio è il primo presupposto di ogni azione sacra» (Il testamento di Gesù, p. 33)…   Pertanto, conviene che tutti osservino il silenzio: sia il celebrante…sia i fedeli che, prima che inizi la celebrazione, devono prepararsi per l’incontro con il loro Signore. Cristo non li convoca solo per parlare loro della sua futura Passione, morte e risurrezione; bensì il suo mistero pasquale si fa realmente presente nella Santa Messa, perché possano partecipare di Lui. 

In questa linea, annota il Catechismo della Chiesa Cattolica: «L’assemblea deve prepararsi ad incontrare il suo Signore, essere un popolo ben disposto. Questa preparazione dei cuori è opera comune dello Spirito Santo e dell’assemblea, in particolare dei suoi ministri. La grazia dello Spirito Santo cerca di risvegliare la fede, la conversione del cuore e l’adesione alla volontà del Padre. Queste disposizioni sono il presupposto per l’accoglienza delle altre grazie offerte nella celebrazione stessa e per i frutti di vita nuova che essa è destinata a produrre in seguito» (n. 1098)…

Il sacro silenzio dovrebbe essere osservato anche al termine della celebrazione. Come ricordano le note al Messale Romano,   il silenzio dopo la comunione favorisce la preghiera interiore di lode e di supplica. E appare logico che lo stesso silenzio che precede e prepara la Messa conduca al silenzio che ringrazia e prolunga nelle opere ciò che si è vissuto in essa. Si comprende allora perché san Josemaría Escrivá de Balaguer ci ricordi: «L’amore per Cristo, che si offre per noi, ci fa trovare, al termine della Messa, alcuni minuti per un ringraziamento personale, intimo, che prolunghi nel silenzio del cuore l’azione di grazie dell’Eucaristia. [...] Se si vive bene la Messa, come è possibile poi, per tutto il resto del giorno, non avere il pensiero in Dio, non aver la voglia di restare alla sua presenza per lavorare come Egli lavorava e amare come Egli amava?» (È Gesù che passa, nn. 92 e 154).

La fatica a fare silenzio in chiesa rispecchia una fatica ben più profonda del nostro animo di credenti , quella di saper ancora  percepire la “presenza  sacramentale “ di Cristo vivo in mezzo a noi che, certamente, rumore e chiacchiere non favoriscono… 

 

CALENDARIO SETTIMANALE 

Domenica 15 / 5 = Giornata di preghiera per le vocazioni. Ore 11.30 S. Messa , Prime Comunioni e Battesimi. 

Lunedì 16 / 5 = Inizio pre – vendita Teatro del 22/5 – Replica “Nel bel mezzo di un gelido inverno”. Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas – ore 17.00 corso di recitazione – ore 21.00 Corale. 

Martedì 17 / 5 = Ore 17.00 catechesi Prima media, incontro conclusivo e merenda insieme. 

Mercoledì 18 / 5 = Ore 20,45 s. Rosario cortile via Medea 11. 

Giovedì 19 / 5 = Ore 15,30 s. Messa dell’Ammalato, Rito dell’Unzione (in palestra dell’Oratorio) segue rinfresco, servizio auto su richiesta – ore 21.00 pulizia chiesa 3° turno. 

Venerdì 20 / 5 = FINE CORSI PALESTRA. Ore 21.00 serata di riflessione per tutti sul tema: “Santità nel quotidiano” (S. Gianna Beretta Molla). 

Sabato 21 / 5 = Ore 16.00 Incontro genitori Battesimi del 22/5 e 29/5 – ore 21.00 serata danzante con gli “Addams” in caso di cattivo tempo si farà in palestra. E’ aperta la tavola calda dalle 17,30 alle 23.00. 

Domenica 22 / 5 = Ore 11.00 S. Messa delle genti (nel campo della Rogoredo ’84) vedi programma Festone.    

 

SUFFRAGI

 

 
Lunedì 16 / 5= Ore 8.30 Mantovani Angela e Zoncada Domenico – ore 18.00 La Face Gaetano e Spano’ Lilla.
 
Martedì 17 / 5= Ore 18.00 Pasquale Troiano.
 
Mercoledì 18 / 5 = Ore 18.00 Sanesi Giancarlo , Teresa e Arturo Sicolo.
 
Giovedì 19 / 5 = Ore 18.00 De Gaspari Alfonsina. 
 
Venerdì 20 / 5= Ore 8.30 Baldo Giuseppe – ore 18.00 Carla e Antonio Ciccarelli. 
 
 
OFFERTE

 

 Offerta per lavori straordinari €1000.
 
ARCHIVIO

 

 Con il sacramento del battesimo entrano a fare parte della grande famiglia di Dio la ‘Chiesa’ Buccheri Chiara e Liccardi Riccardo. 
 Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Liuzzi Antonio anni 50 e Prevosti Angela in Ghilardi anni 79.

 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
 
                 ANNO XXIX  domenica 8-5-2011 - III Domenica dopo Pasqua - n°34       
 

 UNA STORIA LUNGA 100 ANNI 18

Il FESTONE di MAGGIO nel centenario della Chiesa di Rogoredo

 

FEDE e ARTE NELLA NOSTRA PARROCCHIA  1

In questi ultimi numeri del nostro foglio settimanale, vorrei dare spazio ad alcuni  articoli  di carattere storico - culturale in occasione delle celebrazioni del Festone di Maggio e soprattutto del Centenario della costruzione della nostra Chiesa. Si tratta di materiale d’archivio che ritroviamo  in una pubblicazione del 1991 a cura dell’allora  parroco don Giovanni Battista Marelli tornato al Signore qualche  anno fa a causa di una grave malattia . A lui , alla sua passione,  al suo impegno e al sacrificio generoso dei parrocchiani di allora, dobbiamo i complessi restauri della Chiesa compiuti negli anni 80,   mentre all’ultimo parroco,  don Maurizio Pezzoni,  va  il merito della realizzazione dell’attuale  altare maggiore ,  opera  elegante e raffinata che  ben si integra con l’architettura preesistente.  Immaginiamoci ora di entrare nella nostra centenaria Chiesa con uno sguardo attento a cogliere i contenuti di fede che attraverso l’arte vi troviamo espressi .  “ La prima cosa che occorre notare, entrando in Chiesa è  IL FONTE BATTESIMALE, collocato secondo la tradizione antica , proprio nell’area di ingresso all’ Aula Sacra un tempo riservata ai catecumeni che non potevano accedere alla parte di chiesa  riservata ai già battezzati, ma dovevano attendere di ricevere il Sacramento della Rigenerazione appunto il Battesimo . “ Oggi i rinnovati elementi decorativi ed architettonici oltre che dar maggior rilievo e dignità al Battistero offrono l'occasione per prendere piena e matura coscienza del proprio Battesimo. Infatti ogni singolo elemento, se analizzato nel profondo, ha un suo significato particolare che fa riscoprire la grandezza e la bellezza dell'essere cristiano.

Ponendoci davanti al fonte battesimale possiamo osservare:

 

·         La vasca ottagonale che simboleggia le grandi opere compiute da Dio per l'uomo nei sette giorni della creazione e nel giorno della risurrezione di Cristo( l’ Ottavo giorno ) . L'uomo nato nella natura, ne supera i limiti unendosi per mezzo del Battesimo a Cristo Redentore.

 

·         I tre gradini, da scendere per farsi battezzare e da risalire dopo il Battesimo, vogliono significare l'unione dei battezzati alla morte, alla sepoltura ed alla risurrezione di Gesù; inoltre i tre gradini ricordano che il nostro essere "uomini vecchi" è ormai morto e già fin d'ora siamo costituiti nuove creature.

 

·         Davanti alla vasca ottagonale e ai tre gradini vediamo il pavimento mosaicato, artisticamente bello ma soprattutto ricco di significato. Infatti indica quanto avviene realmente nel Sacramento del Battesimo. Il mosaico a forma di medaglione ottagonale il cui sfondo costituito da un prezioso gioco di tessere affiancate, comunica a chi lo guarda la precisa sensazione di trovarsi di fronte ad una fonte luminosa, che è segno della presenza e dell'attività di Dio che illumina la nostra vita. In primo piano la figura di un uomo a braccia aperte rivolte verso la fonte di luce, esprime l'atteggiamento che dobbiamo tenere di fronte a Dio: la disponibilità a lasciarsi investire e trasformare dallo Spirito. Conseguenza di questa disponibilità sarà la conversione. Appare evidente come quest'uomo si liberi dalle bende che lo avvolgevano e che vogliono rappresentare l'abbandono delle vecchie abitudini del peccato, il cambiamento di mentalità.

Altri tre  elementi architettonici spiccano sullo sfondo e, naturalmente, la loro presenza si rivela fondamentale per la comprensione del Sacramento del Battesimo che è il Segno della nostra appartenenza a Cristo e alla Sua Chiesa. Lo Spirito che ci è donato ci rende simili a Cristo Risorto.

 

·         La CROCE, che ci richiama la dignità sacerdotale per cui ogni singolo cristiano è chiamato a porre nel mondo i segni del Regno, vivendo la carità negli ambiti della vita familiare, sociale, culturale, economica e politica, offrendo a Dio il sacrificio spirituale della sua giornata.

 

·         La CORONA che indica la dignità regale che non trova corrispondenza nella mentalità del mondo (potere, ricchezza, onore) ma è servizio, amore offerta della propria vita per gli altri. Con il Battesimo siamo anche costituiti in Cristo profeti.

 

·         La PENNA ( molti non la notano…) esprime la nostra partecipazione alla missione di Cristo per la quale Egli comunicò il Vangelo. Essere profetici vuol dire aprirsi a Dio per conoscere la sua volontà e servire il prossimo valutando la realtà in base al progetto di Dio.”

 

Nel prossimo numero continueremo il nostro viaggio di Fede e d’arte dedicandoci alle Navate e alle vetrate artistiche della nostra bella Chiesa .

              

                                                                                                                                  a cura di      Don Marco

 

______________________________

 

Quarta pagina: proposte e attività della comunità

 

SANTA CRESIMA

 La comunità accompagna questi ragazzi che ricevono il Sacramento della cresima. Il Signore faccia crescere in loro il desiderio di una vera vita cristiana e aumenti la nostra responsabilità perché con la forza dello Spirito santo, sappiamo loro offrire una autentica testimonianza del nostro impegno educativo.

Ecco l’elenco dei nostri ragazzi:                       Primo Turno 7 maggio 2011

 

Arculeo Alessia, Baldo Matteo, Bersi Aurora, Binacchi Arianna, Bonetto Francesca Maria, Brunelli Davide, Calub Christian, Casciaro Gaia, Chunga Josè, Cicerone Matteo, Fantoni Giorgia, Franco Alessandra, Gagliardi Serena, Gardenghi Claudio, Gianoncelli Mattia, Giudici Alessandra, Grassi Beatrice, La Montagna Simone, Pocai Martina, Rossi Isabella, Torre Mattia.

Secondo Turno 14 maggio 2011

 

Arcamone Domenico,Balzano Anderson, Bocchiola Giulia Beatrice, Cantoni Sabrina, Casiroli Manuel, Cimaschi Corinna, Comune Anna, Cosentino Luca, Cotelli Andrea, Dondoni Roberto, Ferrari Alessandro, Foti Beatrice, Furone Federica, Germani Giada, Grassi Christian, Guarino Alessia, Macchi Silvia, Maiolo Bruno Pio, Mariani Sofia, Pedrini Marco, Salazar Valeria, Suraci Chiara Maria.

Ringraziamo in particolare le catechiste che li hanno accompagnati: Baldo Maria, Brambilla Daniela, Dell’Acqua Luisella, Don Andrea, Grassi Dania.

 

PRIME COMUNIONI

 Ecco l’elenco dei nostri bambini che per la prima volta Domenica 8 /5 e Domenica 15/5 2011 alla S. Messa delle ore 11,30 faranno la loro Prima Comunione:

 

Comunione Domenica 8 maggio

ALVARADO TABATA, ASENCIO FRANCESCA, BASELLINI SVEVA, BENEDINI DANIELE, BENEDINI DAVIDE, BINACCHI MARTINA, BONFITTO LUCA, CALASSO GIULIA, CAMAGNA MATTEO, CAMPISI STEFANO, CANTONE PIETRO, CASSOLA ALESSANDRO, CATANI ALESSANDRA, CIANCI CRISTIAN, DE PALO NASER, DURANTE MARTINA, ESPINALES GUERRERO, IRENE FABBRI, BIANCA FERRARI, FEDERICO FOTI, YLENIA GILARDI, AGNESE GIULIANI, KEVIN IPPOLITO, CARLOS MARZOLA, CHIARA MASI, ELEONORA MATTINZOLI, NICOLO' MATTIOLI, CATERINA PASCARELLA, LORENZO PEPE, FEDERICO PETTENATI, FABRIZIO FILIPPO, ROSSINI MARTA, SALAZAR GABRIELE, SANSONI ANA MILENA,SCARATI NICCOLO,' TOMEA FEDERICA, TORRE GIORGIA, VASCONI ISABEL, ZUBANI TOMMASO.

 

Comunione Domenica 15 maggio

AMENDOLA REBECCA, BARBIERI LUCA, BEGGI ANDREA, BERTACCHI LUCA MATTIA, BERTON ALESSIO, BIANCHI FEDERICO, BORGHI BEATRICE, BUCCHERI CHIARA, CAMILO POLANCO, JOHN CARLOS, CARRIERI GIULIA, CARROCCIO THOMAS, CAVAGLIANO NICOLO', CILIA MARGHERITA, CONVERTI DELIA, DESIATO ELISA, DROCCHI CATERINA, FAVA RICCARDO, GRAMAJO TAMARA, JARAMILLO GONZALES

ASTRID CAROLINA, LICCARDI RICCARDO, LIZARBE KRISS, LUPI VANESSA, MANNARA' FABIANA, MERLA SIMONE, MIGALE IRIS, MITOLO ILARIA, NOVATI SIMONE, ROMEI LONGHENA, GIACOMO TUROLLA, RICCARDO LUIGI.

 

Ringraziamo il Signore che non fa mai mancare alla sua Chiesa nuovi discepoli e ringraziamo le catechiste: Suor Carla, Suor Ornella, Chiara Legnazzi, Bruna Balzarotti, Daniela Del Sorbo, Patrizia Chinelli.

 


CALENDARIO SETTIMANALE

 

Domenica 8 / 5 = Ore 11.30 S. Messa , Prime Comunioni e Battesimi – ore 15.00 prove teatro.

 

Lunedì 9 / 5 = Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas – ore 17.00 corso di recitazione – ore 21.00 Corale.

 

Martedì 10 / 5 = Dalle ore 15.00 alle 18.00 Ritiro 2° gruppo Cresimandi e confessioni – ore 17.00 catechesi 4° corso – ore 21.00 C.D.O.

 

 

Mercoledì 11 / 5 = Dalle 9.00 alle 10,30 guardaroba Caritas – ore 17.00 S. Vincenzo – ore 20,45 S. Rosario in Via Monte Popera 16/10-12-14.

 

 

Giovedì 12 / 5 = Ore 21.00 Veglia Decanale Caritas – Pastorale giovanile c/o Parr. S. Luigi Via Tagliamento 10 Milano, sono invitati tutti i collaboratori Caritas / S. Vincenzo e Centro d’Ascolto.

 

 

Venerdì 13 / 5 = Dalle ore 18.00 alle 22.00 ritiro sacchi gialli in Oratorio vicino sacrestia.

 

 

Sabato 14 / 5 = Raccolta Diocesana Caritas a sostegno dei minori stranieri, ritiro sacchi gialli entro ore 10,30 in oratorio – ore 9,30 Ritiro 2° corso e confessioni – ore 15,30 S. Cresime 2° turno.

Domenica 15 / 5 = Giornata di preghiera per le vocazioni. Ore 11.30 S. Comunioni 2° turno e Battesimi.

 

 

SUFFRAGI

 

 

Mercoledì 11 / 5 = Ore 18.00 Spadaro Emanuele.

Venerdì 13 / 5= Ore 18.00 Facchinetti Maria Pia e Beretta Regina Consonni. 

Sabato 14 / 5 = Ore 8.30 Silde. 

 

OFFERTE

Offerta per la Parrocchia €40,00 N.N. 

 

ARCHIVIO

Con il sacramento del battesimo entrano a fare parte della grande famiglia di Dio la ‘Chiesa’ Salazar Gabriele e De Palo Naser.


Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Premoli Giorgio anni 70 e Mezzera Stefano anni 91.

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
 
                 ANNO XXIX  domenica 1-5-2011 - I Domenica dopo Pasqua - n°33       
 

 UNA STORIA LUNGA 100 ANNI 17

Il FESTONE di MAGGIO nel centenario della Chiesa di Rogoredo

 

Carissimi tutti ,

l’anno 2011 offre alla nostra parrocchia una particolare occasione per rendere ancora più bello e intenso il nostro “ FESTONE “ dedicato a Maria “Aiuto dei cristiani“. Per molti di noi , giunti magari da poco in quartiere, questa Festa non suscita certamente nessuna risonanza interiore, poiché non la si percepisce come “ propria” e non se ne conosce né il senso né la storia. A maggior ragione dunque, coloro che sono nati e cresciuti a Rogoredo, che hanno fatto e fanno la storia quotidiana di questa comunità,  si sentono chiamati a ridire , a rivitalizzare, a riproporre il Festone, come momento  prezioso di incontro e di trasmissione della memoria storica della vita di questa “ porzione di mondo  ” che può vedere nella sua “ centenaria chiesa parrocchiale “ un segno e un simbolo di vita vissuta, di gioie, dolori, fatiche e speranze condivise , che costituiscono l’esistenza concreta di singoli uomini e di famiglie intere . Nella chiesa “ di pietre “, segno visibile di una realtà Invisibile ma Presente, si identifica da sempre anche la Chiesa fatta di “ persone “, di uomini e donne con i loro volti e le loro storie. Nella chiesa “ di pietre “ si ritrova un popolo a lodare e ringraziare il Suo Signore per i tanti doni ricevuti , ma anche a supplicare , implorare e intercedere nei momenti di prova e di fatica. Nella chiesa” di pietre “ si viene per “ Spezzare il pane , ascoltare la Parola di Dio , condividere la gioia per battesimi e matrimoni, chiedere perdono nella certezza di essere amati e accolti dall’amore misericordioso di Dio. Nella chiesa “di pietre” si celebra il dolore e la morte dei propri cari, morte ormai intesa non come “ separazione” ma come “ comunione” nella pienezza della vita risorta … Quanto ci arricchisce interiormente   e quanto “ ci parla “ anche la chiesa “di pietre “, quanto custodisce e racconta della nostra vita e della nostra storia. In questo anno dedicato alla “santità”, in occasione del IV centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo, anche la nostra “chiesa” di Rogoredo diventa luogo che ha custodito e custodisce tanti cammini di incontro con Dio, di conversione, di santità semplice e quotidiana… In un bellissimo testo biblico, al capitolo 3 del Primo libro dei Re, si legge questa invocazione del grande Salomone, pronunciata per la consacrazione del tempio di Gerusalemme : “ Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita!  Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo”. Questa preghiera antica ci ricorda che nessun tempio può contenere l’Incontenibile … eppure è Dio stesso che ha deciso di “venire ad abitare tra noi” in Gesù suo Figlio , di venire ad abitare presso le case degli uomini per condividere tutto con loro, e la chiesa “ di pietre” ce lo ricorda anche con la sua presenza fisica. Ma allora commemorare 100 anni di esistenza e di vita della chiesa “di pietre ” è ricordare e celebrare la presenza viva del Signore, la fede in Lui e la possibilità che Egli realizza di darsi e di dirsi ancora oggi e nel tempo come in quell’ “ultima cena“, come sul Calvario o in casa di Lazzaro di Betania o di Pietro o in quel Cenacolo con le porte chiuse per paura del “mondo di fuori”, che la potenza dello Spirito Santo fa spalancare, spingendo i discepoli, spauriti e umanamente inadeguati, ad iniziare la straordinaria e sconvolgente avventura dell’ annuncio cristiano : dire la Buona Notizia del Vangelo a tutte le creature… E pensare che erano solo 12 uomini, poveri, limitati, peccatori come noi…  

                                                                                                

                                                                                                                                             Don Marco

 

______________________________

 

Preghiera a Maria “ Aiuto dei Cristiani “ del Beato GiovannI Paolo II

Pubblichiamo qui di seguito una preghiera del Beato Giovanni Paolo II, dedicata a Maria Ausiliatrice  con la speranza che, in questi giorni di festa , ogni famiglia trovi un momento per pregarla insieme e in comunione con tutta la nostra comunità in questo anno centenario della sua presenza a Rogoredo.

 

Vergine Immacolata,
la tua intatta bellezza spirituale
è per noi sorgente viva
di fiducia e di speranza.
Averti per Madre,Vergine Santa,
ci rassicura nel cammino della vita
quale pegno di eterna salvezza.
Per questo a Te, o Maria, fiduciosi ricorriamo.
Aiutaci a costruire un mondo dove
la vita dell’uomo sia sempre amata e difesa,
ogni forma di violenza bandita,
la pace da tutti tenacemente ricercata.

BeatoGIOVANNI PAOLO II 

 

 

Quarta pagina: proposte e attività della comunità

 

 

 

RACCOLTA ANNUALE CARITAS INDUMENTI USATI

 

 

Come tutti gli anni la Caritas Diocesana organizza la raccolta di indumenti, scarpe e borse in tutte le Parrocchie della Diocesi.

Quest’anno la raccolta si farà sabato 14 Maggio 2011. Per il corretto svolgimento delle operazioni occorre seguire scrupolosamente le seguenti indicazioni:

 

1.                Ritirare in fondo alla chiesa il numero di sacchi gialli utilizzabili personalmente o da distribuire nel proprio caseggiato;

 

2.                avere cura di riempire i sacchi gialli solo con indumenti usati, scarpe e borse;

 

3.                consegnare i sacchi gialli riempiti dalle ore 18.00 alle ore 22.00 di venerdì 13 maggio 2011 e nella mattinata di sabato 14 maggio 2011 entro le ore 10.30;

 

4.                i sacchi gialli riempiti vanno deposti dentro il cancello d’entrata (oratorio) presso l’ingresso della sacrestia;

 

5.                nella mattinata di sabato 14 maggio 2011 un camion provvederà a caricare il materiale raccolto e a consegnarlo presso il centro di raccolta Caritas decanale;

 

6.                il camion non girerà in quartiere a ritirare i sacchi. 

 

Il ricavato della raccolta di quest’anno andrà a finanziare progetti di sostegno per  minori stranieri.

 
LA CARITAS PARROCCHIALE 

 

  

 CALENDARIO SETTIMANALE

 

Domenica 1 / 5 = Ore 15.00 Momento di preghiera particolare per il Beato Giovanni Paolo II in chiesa. Ore 19,30 Incontro Fratelli Giovani CVS Milano e Rogoredo e presentazione Pellegrinaggio a Lourdes 2011.

 

Lunedì 2 / 5 = Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas – ore 17.00 corso di recitazione – ore 20,45 Recita s. Rosario, da lunedì a venerdì sino al 31/5 – ore 21.00 Corale.

Martedì 3 / 5 =  Ore 15.00 – 18.00 Ritiro 4° corso in preparazione alla s. cresima, confessioni (gruppo di Daniela e Maria) – ore 17.00 catechesi 4° corso (gruppo Dona Andrea e Luisella).

Mercoledì 4 / 5 = Ore 20,45 S. Rosario nei cortili.

Giovedì 5 / 5 = Ore 21.00 Incontro cresimandi adulti.

 Venerdì 6 / 5 = Ore 14,30 pulizia chiesa 1° turno.

Sabato 7 / 5 = Ore 9,30 Ritiro 2° corso catechesi e confessioni in preparazione alla Prima Comunione – ore 15,30 S. Cresime (1° turno) e adulti.

Domenica 8 / 5 = Ore 11.30 Prime Comunioni (1° turno) – ore 15.00 prove teatro. 

 

 

SUFFRAGI

 


Lunedì 2 / 5 = Ore 18.00 Ghilardi Pietro.

Martedì 3 / 5 = Ore 8,30 Fam. Borsotti – ore 18.00 Defunti Combattenti, Reduci e simpatizzanti sez. Rogoredo.

Venerdì 6 / 5= Ore 18.00 Mariuccia e Piero Maraschi. 

Sabato 7 / 5 = Ore 8.30 Figini Esterina e Carlo. 

 

OFFERTE

  Per la Messa dai Combattenti e reduci €100,00 – per uova CVS €110+1818 – offerta per campanile €50,00.

 

  ARCHIVIO 

 


E’ tornata alla ‘Casa del Padre’ Giovannini Pierina anni 89 (vedova Satinato).

 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
 
                 ANNO XXIX  domenica 24- 4-2011 - S. Pasqua - n°32        
 

 UNA STORIA LUNGA 100 ANNI 16

 La Settimana Santa Ambrosiana
 
LA PASQUA CUORE E CENTRO DELLA NOSTRA FEDE
 
Scrive un autore contemporaneo “ La Pasqua non è semplicemente una festa tra le altre feste, è "la festa delle feste", "la solennità delle solennità", così come l’Eucaristia è il sacramento dei sacramenti, perché la risurrezione di Cristo è il supremo intervento di Dio nella storia. La risurrezione è il sigillo dell’autenticità divina di Cristo e della verità del suo Vangelo. La risurrezione, infatti, attesta che Cristo è veramente quello che ha affermato di essere, il Figlio: « Veramente quest’uomo era il Figlio di Dio ! ». E’ fondandoci su questo avvenimento che noi possiamo anzi dobbiamo dare a Cristo la nostra personale adesione di fede così come fece Tommaso : « Signore mio e Dio mio ! ». Sant’Agostino diceva : « La fede dei cristiani è la risurrezione di Cristo » (S. Agostino). Se oggi noi possiamo continuare ad essere cristiani e a vivere dentro  la storia degli uomini la nostra fede è perché possiamo contare “ sulla presenza di Cristo che si è fatto uomo, è morto sulla croce, è stato sepolto ed è risorto « come aveva predetto “.Un altro grande testimone del novecento, Romano Guardiniaffermava  : « La fede cristiana tiene o si perde a seconda che si creda o no alla risurrezione del Signore. Essa è il suo cuore ».. E’ l’evangelista Giovanni che fissa con precisione il tempo della risurrezione quando scrive :  « Il primo giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino… ». Questa è la Pasqua, il giorno del Signore, il primo della nuova storia, generato dal grande evento di morte e risurrezione di Gesù .Ci chiediamo incuriositi : ma cosa è avvenuto in quel primo giorno dopo il sabato? Ci aiuta sempre il pensiero di un commentatore che afferma: Maria di Magdala, con sollecitudine, va al sepolcro di Gesù mentre è ancora buio: vede la pietra ribaltata ma non riesce a capire cosa sia accaduto. Pensa: « Hanno portato via il corpo di Gesù ! » e corre da Pietro e da Giovanni: « Hanno portato via il Signore ! ». Il grido di questa donna attraversa il sorgente mattino della Pasqua: il suo è un grido di dolore e di amore: « Hanno portato via il Signore…! » Nei primi discepoli si sente presente  la percezione che qualcosa di grande, decisivo, di essenziale  è stato tolto loro: ci hanno portato via il Signore ! Maria di Magdala sapeva che Gesù era  l’unico grande bene della sua vita e gli è stato portato via!. Allora, lo sappiamo,  corre da Pietro e da Giovanni, corre dai dodici quasi a volerli risvegliare, quasi a voler ridestare in loro una consapevolezza precisa : hanno portato via il Signore, il “nostro” Signore , il “nostro” Maestro!  Il vangelo della risurrezione continua:  “Pietro e Giovanni alle parole della donna escono dal Cenacolo e corrono verso il sepolcro di Gesù: « Correvano insieme tutti e due », è il segno del loro attaccamento a Gesù. Quanto significativo questo correre dei due discepoli di Gesù nel mattino di Pasqua: corrono incontro alla Pasqua, corrono incontro alla vita. Il correre di Pietro e di Giovanni assurge a simbolo del cammino di ogni uomo verso la fede nel mistero di Cristo risorto, e in quell’avventura è rappresentata l’avventura di ogni credente, anche la nostra; è la corsa verso la certezza della risurrezione. Perché « se Cristo non è risorto – è il messaggio di Paolo ai primi cristiani – è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede ». Ma poiché Cristo è risorto, nella storia dell’uomo ha fatto irruzione una potenza che porta il nostro mondo e la nostra esistenza in una dimensione nuova.
Veramente dunque Cristo risorto è l’inizio di una nuova umanità: dobbiamo assolutamente riscoprire oggi con gioia e stupore che  il dono pasquale della luce che fuga le tenebre della paura e della tristezza è il primo e il grande annuncio necessario alla vita di tutti e contiene in esso un dono decisivo , il dono  della pace che spezza le catene della violenza e dell’odio. A partire dalla coscienza di questo dono ricevuto dalla Pasqua di Gesù , tutta la vita del cristiano deve diventare annuncio di Pace e Riconciliazione ! E' assolutamente necessario portare nel nostro quartiere , nella nostra  città, nelle nostre famiglie, dentro il mondo del lavoro e della scuola come nel mondo della sofferenza, la serenità, la speranza e la fiducia, la pace interiore profonda  che nascono dalla certezza della risurrezione di Gesù.  
Va considerato poi come la verità della Pasqua sia parte integrante della vita della Chiesa. Una Chiesa senza la risurrezione sarebbe inconcepibile e noi saremmo le più misere di tutte le creature. Scrive sempre il commentatore già citato “ La Pasqua ha una caratteristica qualificante, per cui san Paolo può dire con forza: se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede e inutile la nostra predicazione. Ora, nel Cristo viene annunciata la risurrezione dai morti. Non meraviglia l'insistenza del Nuovo Testamento e della tradizione della Chiesa sul tema della risurrezione. Per questo gli apostoli annunciano nella persona di Gesù la risurrezione dei morti. Da qui appare chiaro che la risurrezione non è una delle verità cristiane, ma è la verità essenziale.
Le celebrazioni liturgiche di questi giorni  hanno posto al centro la risurrezione del Cristo, in quanto questo fatto è l'immagine centrale di tutta la liturgia di Dio che si celebra nella storia dell'uomo, nella nostra storia e nella nostra vita quotidiana che dalla Pasqua riceve così  nuova luce e nuova linfa. Confortati ancora una volta e nonostante tutto, da questa esperienza decisiva, riprendiamo il nostro cammino di comunità cristiana e di singoli,  dopo 2000 anni di storia, per dire ancora una volta , per annunciare ancora una volta Cristo al mondo, ancora e sempre Speranza di “ vita eterna “ PER TUTTI ! ANCORA AUGURI !
.                                             
                                                                                           A cura di don Marco

 

Quarta pagina: proposte e attività della comunità
 

Preghiera di Pasqua

 Risurrezione.JPG

Signore, tu stai alla porta e bussi: fa’ che ti apriamo quando ascoltiamo la tua voce, ma se anche le nostre porte restano chiuse, tu vinci il timore ed entra lo stesso, perché dalla tua Resurrezione abbiamo la pienezza della vita e la tua pace.

Signore, tu conosci più di noi il nostro cuore e tu sai che nel profondo non cerca e non desidera se non Te. Rendici capaci di rispondere alla tua chiamata e di lasciarci condurre dove tu vuoi, perché in noi si compia il tuo disegno d’amore e di predilezione.

Signore Gesù, Buon Pastore, insegnaci ad ascoltare la tua voce, a riconoscerla fra mille altre voci che promettono e non mantengono, e a seguire in Te la via della Verità e della Vita che ci porta al Padre.

Padre, che nella Passione e Resurrezione del tuo Figlio, hai mostrato agli uomini il tuo amore, fa’ che alla scuola della sua carità impariamo a farti dono della nostra vita, perché noi crediamo e il mondo creda che tu lo hai mandato.

Fa’, o Signore, che per la luce del tuo Spirito, ti riconosciamo presente in noi e la tua Parola metta radici e porti frutto nella vita di ogni giorno.

Padre, che da sempre ci chiami alla comunione con te, rivela a noi la via sulla quale, dietro al Cristo, tuo Figlio, possiamo tornare a te con fiducia di figli.

Signore, che hai promesso di non lasciarci soli, manda a noi il tuo Spirito, perché ci guidi alla Verità tutta intera e alla conoscenza del dono inestimabile della tua chiamata e della tua amicizia.

 

 Abbiamo ricevuto da una parrocchiana la richiesta di pubblicare, in occasione del 25 aprile, un pensiero di ricordo per un sacerdote della parrocchia , don Camillo Giavini , coadiutore a Rogoredo negli anni 40 che , durante la II guerra mondiale , portò conforto ( e viveri ) ai giovani patrioti di Rogoredo imprigionati a San Vittore … una piccola testimonianza e un ricordo di “ storia” vissuta  e di  impegno civile della nostra comunità .

 
 CALENDARIO SETTIMANALE
 
 
DOMENICA 24/4: Pasqua di RIsurrezione S.Messe: ore  8,00-10,30 -18,00-   San Martino ore 9,00
 
MLUNEDI’ 25/4: Lunedì dell'Angelo S.Messe: ore  8,00-10,30 -18,00-   San Martino ore 9,00-Pellegrinaggio Decanale medie e adolescenti
 
 
MERCOLEDI’ 27/4: ore 21.00  Caritas (centri di asclto San VIncenzo)
 
GIOVEDI’ 28/4: ore 21,00 Incontro Animatori gruppi del Vangelo
 
SABATO 29/4: Caritas decanale c/0 parrocchia Medaglia Miracolosa
 
DOMENICA 1/5: Beatificazione di Papa GIovanni Paolo II . Momento di preghiera recitando la corona della DIvina Misericordia come voluta dallo stesso Pontefice in tutta la chiesa la Domenica in ALBIS. Ore 15.00 seguirà Adorazione mensile delle vocazioni.Ore 19,30 Incontro fratelli giovani CVS Milano e presentazione pellegrinaggio a Lourdes 2011 
 
SUFFRAGI
 
MARTEDI’ 26/4: ore 18.00 Gina e Giuseppe.
 
MERCOLEDI’ 27/4: ore 18.00 Sulsenti Giovanni
 
VENERDI’ 29/4: ore 18.00 Anna e Elvio Cassola- Miana Celeste 
ARCHIVIO
 
Sono rinati nel Battesimo: Clementi Camilla e Clementi Carlotta (veglia Pasquale)
 
OFFERTE
 
Per Per campanile: N.N. €1500.00;  per la parrocchia €25,00+€50,00; per le campane €50,00 e N.N €150.00 
 

Grazie sempre a tutti per l'attenzione !

AVVISI

Per il Pellegrinaggio III età del 3 maggio in Duomo, adesioni in segreteria fino al 1 maggio costo €3,00, portare 2 biglietti ATM.

Partenza ore 14,30 piazzale della Chiesa. 

 

 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
 
                 ANNO XXIX  domenica 17- 4-2011 - Domenica delle Palme - n°31         
 

 UNA STORIA LUNGA 100 ANNI 15

 La Settimana Santa Ambrosiana
 
Molte persone che giungono da altre regioni d’Italia o da altri paesi, spesso chiedono come mai, a Milano, vi è un diverso rito liturgico detto “ ambrosiano ”. Spiegare qui le ragioni della presenza di questo rito particolare all’interno della Chiesa  cattolica è cosa che richiederebbe  troppo tempo . Tuttavia se vi sono delle celebrazioni che differiscono in maniera evidente dal rito “romano” sono proprio quelle della  Settimana Santa. Entrando ormai in essa ho pensato di raccogliere qui alcuni spunti di riflessione che aiutino tutti a cogliere il senso di ciò che la liturgia ci inviterà a vivere ancora una volta e , in particolare, le sottolineature proprie del rito ambrosiano in relazione alla liturgia pasquale. Mi  permetto di riprendere qui alcune note di Mons. Navoni già vice cerimoniere del Duomo e fine liturgista. Scrive don Navoni : “Le celebrazioni liturgiche della settimana santa non sono la semplice ripresentazione cronachistica di quanto è avvenuto nella prima settimana santa di duemila anni fa. E non sono neppure il ricordo psicologico e nostalgico di fatti irrimediabilmente congelati nel passato, senza che abbiano attinenza alcuna con il nostro presente. Attraverso la celebrazione liturgica, infatti, gli eventi commemorati (la passione, morte e risurrezione del Signore) si rendono presenti nell’oggi e la loro efficacia salvifica si fa per noi attuale. E così i credenti sono chiamati annualmente a fare esperienza della redenzione, partecipando ai sacramenti che trovano nella pasqua di Cristo la loro origine e fonte . Il protagonista unico e assoluto della settimana santa è Cristo Signore. Ma chi ne celebra la commemorazione liturgica, per attingere alle sorgenti della salvezza, è la sua Chiesa. Potremmo chiederci, da questo punto di vista, di quale natura sia il rapporto che lega questi due soggetti ( Cristo e la Chiesa) nella prospettiva specifica della liturgia che si celebra nei giorni della settimana santa.

Si potrebbero dare, a questo proposito, molte risposte. Ma forse ve n’è una che in modo particolare può essere considerata la più ricca ed esaustiva dal punto di vista spirituale e liturgico: il cosiddetto rapporto “sponsale “. Infatti, per usare un’espressione che da san Paolo (Ef 5,25-27) attraverserà tutta la tradizione cristiana, Cristo è lo Sposo della Chiesa; e la Chiesa ne è dunque la Sposa.
 o meglio, è la prospettiva peculiare secondo la quale la Chiesa ambrosiana rivive nella liturgia i fatti della pasqua di Cristo. In effetti, un cronista si accontenterebbe di ripercorrere e ricostruire la cronaca dei fatti capitati a Gesù di Nazaret negli ultimi giorni della sua vita terrena. E, con ogni probabilità, riuscirebbe a fare tanto meglio il proprio mestiere, quanto più fosse in grado di offrirci una ricostruzione oggettiva, imparziale, gelidamente obiettiva di quanto è accaduto. Ma la liturgia non è cronaca. Chi infatti, attraverso la celebrazione liturgica, ripercorre le tappe cronologiche di quei giorni cruciali è per l’appunto la Chiesa, cioè la Sposa, che rivive con emozione, coinvolgimento e tensione gli ultimi giorni della vita terrena del proprio Sposo, Gesù Cristo. È proprio questa prospettiva che permette di interpretare correttamente alcune caratteristiche tipiche della liturgia ambrosiana del triduo pasquale. E nel contempo questa stessa prospettiva educa i fedeli a vivere le celebrazioni della settimana santa non come spettatori di una sacra rappresentazione, ma, in quanto membra vive della Chiesa, come protagonisti di un dramma che li coinvolge direttamente, anche dal punto di vista emotivo.
E così – solo per fare una rapida sintesi delle principali celebrazioni del triduo pasquale ambrosiano – nella messa del giovedì santo sera,
che si celebra nei vesperi,  la Chiesa Sposa è chiamata a condividere la notte dell’eucaristia, dell’agonia, del tradimento di Giuda e del rinnegamento di Pietro ( il rito ambrosiano legge ogni anno la prima parte della passione secondo Matteo), attenta a non farsi coinvolgere «nelle tenebre del discepolo infedele».Al venerdì santo la Sposa accompagna il suo Signore fino al Calvario, ne contempla la morte salvifica ed entra in una specie di lutto, di “stato di vedovanza”, facendo l’esperienza bruciante della perdita del proprio Sposo. L’assenza nel nostro rito della comunione eucaristica  – come diceva l’arcivescovo Montini – fa percepire ai fedeli in qualche modo «la perdita del Dio vivo», rasentando «il confine dello spavento e della disperazione».Ma la Chiesa non è vedova disperata, è Sposa fedele e fiduciosa: e infatti, sorretta dalla speranza e dalla Parola di Dio, nella veglia pasquale , aperta dal grande canto del Preconio con un testo proprio del rito ambrosiano,   ritrova Cristo Signore risorto, e fa esperienza della sua potenza salvifica attraverso i sacramenti del battesimo e dell’eucaristia. Giustamente – come diceva un antico autore dei primi secoli cristiani – la notta di pasqua è la “notte ninfagoga”,cioè  la notte che, dopo i giorni della passione e del lutto, fa reincontrare nella gioia pasquale lo Sposo e lo Sposa “.
Nella speranza che, queste poche note, possano aiutare a scoprire almeno in piccola parte l’originalità di alcuni gesti della preghiera liturgica ambrosiana , colgo l’occasione di questo articolo per porgere a voi tutti e alle vostre famiglie un sincero augurio di Buona e Santa Pasqua La speranza è che possiamo incontrarci veramente tutti nella preghiera di questi giorni e nelle celebrazioni liturgiche, per vivere e condividere insieme la stessa fede e la medesima speranza in Cristo Gesù morto “ per noi uomini e per la nostra salvezza”, risuscitato il terzo giorno perché anche noi, immersi nell’acqua del Battesimo , potessimo risorgere con Lui a vita nuova .
.                                             
                                                                                           A cura di don Marco

 

Quarta pagina: proposte e attività della comunità
 
Prima delle vacanze pasquali vi anticipiamo alcuni appuntamenti da ricordare già fin d’ora …
 
SPECIALE Terza Età – Rogoredo
Pellegrinaggio decanale della 3° età all‘urna di
San Carlo per il IV° centenario della canonizzazione
                                        
        Martedì 3 maggio 2011
Ritrovo qui in piazza alle ore 14.30
Ritrovo sul sagrato del Duomo alle ore 15,15 e inizio visita.
Costo Euro 3 + due biglietti ATM
Iscrizioni in segreteria entro l’ 1 maggio.
 
 
 
 Pellegrinaggio di tutte le età e i gruppi parrocchiali a IVREA
 
In occasione della prossima Beatificazione della fondatrice delle nostre suore, durante il Festone di maggio abbiamo pensato di organizzare un pellegrinaggio per i ragazzi dell’oratorio di tutte le età , le famiglie , i gruppi parrocchiali, la III età ecc… ad Ivrea , presso il Santuario dell’Immacolata dei Miracoli.
Il programma della giornata prevede momenti di visita, preghiera , gioco per i ragazzi ecc… Per ragioni organizzative proponiamo a tutti il pranzo al sacco che potremo consumare presso la grande casa delle Suore …
Occorrerà però iniziare a dare l’adesione in segreteria a partire da lunedì 2 Maggio. Al più presto distribuiremo e esporremo i volantini con il programma , gli orari precisi e i costi della giornata . 

 A tutti auguriamo una buona e Santa Pasqua  del Signore
I sacerdoti , il diacono e le suore .

 

 CALENDARIO SETTIMANALE

 
 
DOMENICA 17/4: Domenica delle Palme: ore 10.00 Benedizioni ulivi - Processione e S. Messa -  ore 15.30 giochi dell’uovo, in oratorio.
 
LUNEDI’ 18/4: ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas - ore 17.00 Scuola di recitazione - ore 18.00 Confessioni pre-adolescenti - ore 21.00 Celebrazione penitenziale Comunitario, in Chiesa.   
 
MARTEDI’ 19/4: ore 17.00 Confessioni 4° Corso (prima media)   
 
MERCOLEDI’ 20/4: ore 10.00 Gruppo del Vangelo con Lucrezia c/o bar parrocchiale:  testo lettera di San Giacomo cap. 4.
 
GIOVEDI’ SANTO 21/4: Nel triduo Pasquale sono sospese le S. Messe delle ore 8.30 e 18.00; Confessioni: dalle 16.00 alle 19.00. Ore 8.15 Lodi - ore 15.00 Liturgia della Parola e lavanda dei piedi per ragazzi e terza età - ore 18.00 S. Messa a San Martino - ore 21.00 S. Messa in Coena Domini.
 
VENERDI’ SANTO 22/4: Confessioni ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00.
Ore 8.15 Lodi - ore 15.00 Celebrazione della Passione per ragazzi e terza età - ore 18.00 Via Crucis San Martino - Confessioni - ore 21.00 Celebrazione della Passione e Morte del Signore.
 
SABATO SANTO 23/4: Confessioni 9.00-12.00 e 15.00-19.00.
ore 8.15 Lodi - ore 10.00 Celebrazione per ragazzi a San Martino (“navetta” da qui)  - ore 21.00 Veglia Pasquale di Risurrezione e Battesimi.
 
DOMENICA DI PASQUA 24/12:
S. Messe: ore 8.00 - 10.15 - 11.30 - 18.00.  San Martino: ore 9.00.
 
 
SUFFRAGI
 
LUNEDI’ 18/4: ore 18.00 Pasquale.
 
MARTEDI’ 19/4: ore 18.00 Bice e Carganico
 
MERCOLEDI’ 20/4: ore 18.00 Martuscelli Rosa e  Malandrino Quirino.  Pratesi Gesuina.
 
ARCHIVIO
 
Sono rinati nel Battesimo: Clementi Camilla e Clementi Carlotta (veglia Pasquale)
 
OFFERTE
 
Per campanile: euro 50.00 + 50.00.  N.N. 100.00;  per palestra: euro 1.000.00 + 70.00

 

 

 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
 
                 ANNO XXIX  domenica 10-4-2011 - V di Quaresima - n°30         
 

 UNA STORIA LUNGA 100 ANNI 14

 QUARESIMA 2011- Santità battesimale 5
 Essere “sacerdoti” nella parrocchia


Il tema di questa quaresima, che ormai volge al termine, spero ci abbia aiutato a riflettere   e a riscoprire  la nostra comune vocazione alla santità mediante il dono del Battesimo.  Anche il cosiddetto “ Sacerdozio comune o regale o battesimale “ appartiene ad ogni battezzato in forza di questo stesso  sacramento. Così il laico e il sacerdote, in funzione dell'unico sacerdozio battesimale, ciascuno nel proprio stato, ( come abbiamo cercato di spiegare poveramente nei primi articoli di questa serie)  hanno la comune tensione verso la santità, verso quella profondità dell'amore a cui deve essere indirizzata la vita e del sacerdote ordinato e del fedele cristiano . Il primo impegno che ci siamo riproposti di  rilanciare in questa quaresima  è  proprio quello di ricostituire o costituire la coscienza che siamo tutti sacerdoti, chiamati ad offrire la nostra vita quotidianamente per Dio e i fratelli e a realizzare la comune chiamata alla santità, con la tensione ad essere santi nella famiglia, nel lavoro, negli impegni che la vita ci pone davanti, nelle gioie e nei dolori, nelle fatiche, nel servizio che svolgiamo nella Chiesa, ciascuno secondo i propri carismi.  Le parole del libro biblico dell'Esodo "Voi siete un popolo sacerdotale e una nazione santa " dovrebbero risuonare sempre nelle nostre menti e nei nostri cuori ed essere alla base del senso di ogni nostro servizio offerto come preti e come laici; così pure quelle che leggiamo nella Prima Lettera di Pietro, che presenta i battezzati come "pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo", la "stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di Lui".  Dovrebbe  avere una eco profonda in ciascuno, oltre a ciò che leggiamo nella Parola, anche ciò che troviamo nei documenti della Chiesa a cui ci siamo riferiti più volte negli scorsi interventi , in particolare lo splendido testo di  "Lumen gentium" dove si dice  : "Per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo i battezzati vengono consacrati a formare un tempio spirituale e un sacerdozio santo, per offrire, mediante tutte le opere del cristiano, spirituali sacrifici e far conoscere i prodigi di Colui che dalle tenebre li chiamò all'ammirabile sua luce". Riflettere su tutte queste parole è molto utile, perché ogni nostra azione  di chiesa, ogni gesto che facciamo e viviamo nella nostra comunità parrocchiale sia un celebrare questo immenso dono che ci è stato fatto, un celebrare l'amore di Dio per noi, un'offerta continua al Padre per mezzo del Figlio, in comunione col quale e con la forza e la luce dello Spirito svolgiamo ogni opera. In questa prospettiva anche  il più piccolo gesto nella Chiesa diventa gesto sacerdotale di profondo valore che dà senso alla nostra vita di battezzati: tutto ciò ci conduce a vivere in uno stato  di continua offerta, di  donazione gratuita e in una tensione verso la comunione e la partecipazione alla vita della Chiesa, "che è donata ai singoli fedeli in quanto formano l'unico Corpo del Signore." E' uno stile che certamente rende bella ed affascinante l'atmosfera delle nostre parrocchie e dà luce e qualità al nostro quotidiano, dovunque esso si svolga. Al termine di questo itinerario quaresimale , ci auguriamo che ognuno senta  la grandezza di questa dignità sacerdotale che ci è conferita dal Battesimo e si rivesta di questa dignità: avrà così la sensibilità, la tenerezza e la giusta compassione a modello del Figlio che è " sacerdote per sempre" per volontà del Padre . Questa nostra dignità sacerdotale ricevuta in dono deve essere però sempre mantenuta viva attingendo alle "sorgenti della santità", prima di tutto a Cristo, all'acqua battesimale "che ci ha resi figli nel Figlio", alla Cresima"che ci ha reso capaci di testimoniarlo fino al martirio" e a tutti gli altri sacramenti che radicano sempre più la presenza di Cristo Risorto nella nostra vita, perché ci possiamo configurare a Lui ed acquisire quel "cuore biblico" di cui scrive l'Arcivescovo, che non è, come invece spesso accade, " il turbine dei sentimenti o delle emozioni oggi tanto dominanti", ma "il centro profondo dell'uomo, il luogo dell'identità personale, delle decisioni definitive, del per sempre". Numerosi documenti di questi ultimi anni sottolineano come  il sacerdote ordinato deve imparare " l'arte della sintesi": ciò è fondamentale anche per il fedele investito del sacerdozio battesimale, infatti la fede, che è la immediata conseguenza di questo, va coltivata perché doni l'unità "a ciò che sembra episodico e sparso", sicché ogni nostra esperienza, ogni evento vissuto, non restano a sé, separati gli uni dagli altri, ma costituiscono " una linea sensata" nella quale è possibile vedere il dispiegarsi del progetto di Dio e la sua grande fedeltà. I laici, “sacerdoti comuni” per il Battesimo, "possono fare moltissimo per i sacerdoti ordinati , anzitutto sostenendoli con la preghiera personale, con l'azione, con la sensibilità e la parola,  affiancandoli, "pur nel rispetto dei diversi ruoli, con generosità" e" favorire le vocazioni stesse al sacerdozio" mediante "un' attenzione e una sensibilità crescente verso l'insostituibile presenza del prete". Allora , in fin dei conti , come  vivere la nostra comune tensione battesimale alla santità? Ci viene in aiuto il Catechismo della Chiesa Cattolica: "il sigillo battesimale abilita e impegna i cristiani a servire Dio mediante una viva partecipazione alla santa Liturgia della Chiesa...e la testimonianza di una vita santa...e una operosa carità"… Già vivessimo questo in maniera un po’ più convinta e appassionata , mettendo in secondo piano quel che è meno significativo e lasciando prevalere quello che di  buono, giusto, vero, fa crescere la comunità e produce il bene dei singoli, avremmo fatto già tanto per realizzare la “ santità “ nel quotidiano  e per mostrare il volto “ santo della comunità” più che non quello “ peccatore “ che pure c’è e con il quale dobbiamo fare i conti e vigilare costantemente .                                             
                                                                                           A cura di don Marco


Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo …

IL PAPA SULLA CONFESSIONE … utile riflessione in tempo di Quaresima
Cari amici,sono molto lieto di rivolgere a ciascuno di voi il più cordiale benvenuto…
Desidero soffermarmi con voi su un aspetto talora non sufficientemente considerato, ma di grande rilevanza spirituale e pastorale: il valore pedagogico della Confessione sacramentale. Se è vero che è sempre necessario salvaguardare l’oggettività degli effetti del Sacramento e la sua corretta celebrazione secondo le norme del Rito della Penitenza, non è fuori luogo riflettere su quanto esso possa educare la fede, sia del ministro, sia del penitente. La fedele e generosa disponibilità dei sacerdoti all’ascolto delle confessioni, sull’esempio dei grandi Santi della storia, da san Giovanni Maria Vianney a san Giovanni Bosco, da san Josemaría Escrivá a san Pio da Pietrelcina, da san Giuseppe Cafasso a san Leopoldo Mandić, indica a tutti noi come il confessionale possa essere un reale "luogo" di santificazione. In che modo il Sacramento della Penitenza educa? In quale senso la sua celebrazione ha un valore pedagogico, innanzitutto per i ministri? Potremmo partire dal riconoscere che la missione sacerdotale costituisce un punto di osservazione unico e privilegiato, dal quale, quotidianamente, è dato di contemplare lo splendore della Misericordia divina. Quante volte nella celebrazione del Sacramento della Penitenza, il sacerdote assiste a veri e propri miracoli di conversione, che, rinnovando l’"incontro con un avvenimento, una Persona" (Lett. enc. Deus caritas est, 1), rafforzano la sua stessa fede. In fondo, confessare significa assistere a tante "professiones fidei" quanti sono i penitenti, e contemplare l’azione di Dio misericordioso nella storia, toccare con mano gli effetti salvifici della Croce e della Risurrezione di Cristo, in ogni tempo e per ogni uomo. Non raramente siamo posti davanti a veri e propri drammi esistenziali e spirituali, che non trovano risposta nelle parole degli uomini, ma sono abbracciati ed assunti dall’Amore divino, che perdona e trasforma: "Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve" (Is 1,18). Conoscere e, in certo modo, visitare l’abisso del cuore umano, anche negli aspetti oscuri, se da un lato mette alla prova l’umanità e la fede dello stesso sacerdote, dall’altro alimenta in lui la certezza che l’ultima parola sul male dell’uomo e della storia è di Dio, è della sua Misericordia, capace di far nuove tutte le cose (cfr Ap 21,5). Quanto può imparare poi il sacerdote da penitenti esemplari per la loro vita spirituale, per la serietà con cui conducono l’esame di coscienza, per la trasparenza nel riconoscere il proprio peccato e per la docilità verso l’insegnamento della Chiesa e le indicazioni del confessore. Dall’amministrazione del Sacramento della Penitenza possiamo ricevere profonde lezioni di umiltà e di fede! E’ un richiamo molto forte per ciascun sacerdote alla coscienza della propria identità. Mai, unicamente in forza della nostra umanità, potremmo ascoltare le confessioni dei fratelli! Se essi si accostano a noi, è solo perché siamo sacerdoti, configurati a Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote, e resi capaci di agire nel suo Nome e nella sua Persona, di rendere realmente presente Dio che perdona, rinnova e trasforma. La celebrazione del Sacramento della Penitenza ha un valore pedagogico per il sacerdote, in ordine alla sua fede, alla verità e povertà della sua persona, e alimenta in lui la consapevolezza dell’identità sacramentale.
Qual è il valore pedagogico del Sacramento della Penitenza per i penitenti? Dobbiamo premettere che esso dipende, innanzitutto, dall’azione della Grazia e dagli effetti oggettivi del Sacramento nell’anima del fedele. Certamente la Riconciliazione sacramentale è uno dei momenti nei quali la libertà personale e la consapevolezza di sé sono chiamate ad esprimersi in modo particolarmente evidente. È forse anche per questo che, in un’epoca di relativismo e di conseguente attenuata consapevolezza del proprio essere, risulta indebolita anche la pratica sacramentale. L’esame di coscienza ha un importante valore pedagogico: esso educa a guardare con sincerità alla propria esistenza, a confrontarla con la verità del Vangelo e a valutarla con parametri non soltanto umani, ma mutuati dalla divina Rivelazione. Il confronto con i Comandamenti, con le Beatitudini e, soprattutto, con il Precetto dell’amore, costituisce la prima grande "scuola penitenziale"…

Benedetto XVI


CALENDARIO SETTIMANALE

Domenica 10/4 = Pellegrinaggio 1ª media in preparazione alla s. Cresima. Ore 11.30 Incontro famiglie Junior.


Lunedì 11/4 = Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas – ore 17.00 corso di recitazione –ore 21.00 Corale.


Martedì 12/4=  Ore 21.00 C.P.P.


Mercoledì 13/4=  Dalle ore 9.00 alle 10,30 Guardaroba Caritas – ore 17.00 incontro s. Vincenzo.


Giovedì 14/4 = Ore 18.00 s. Messa per tutti i defunti della Parrocchia.


Venerdì 15/4 = Ore 17.00 Confessioni 3° corso – ore 18.00 via Crucis – ore 21.00 Quaresimale: Via Crucis meditata “Le sette parole di Gesù”, Introduzione alla Settimana Autentica.


Sabato 16/4 = Ore 16.00 Incontro genitori Battesimi del 23 e 24 /4 – ore 20,45 Veglia in Traditione Symboli in Duomo.


Domenica 17/4 = Domenica delle Palme. Ore 10.00 Benedizione ulivi, processione e s. Messa ( si parte dal cortile dell’Oratorio) – ore 15,30 giochi dell’uovo in Oratorio per bimbi e famiglie.



SUFFRAGI


Lunedì 11 / 4= Ore 18.00 Don Gaetano Cosentino e Emanuele Spadaro.


Martedì 12/ 4= Ore 18.00 Dott. Crippa Amedeo.


Mercoledì 13  4 = Ore 18.00 Romano Adriana.


Giovedì 14 /4= Ore 18.00 Defunti della Parrocchia.


Sabato 16 / 4= Ore 8.30 Tasca Vincenzina.


OFFERTE


Per funerale €100,00.


ARCHIVIO


E’ tornata alla ‘Casa del Padre’ Riganti Enrica anni 80.



VENDITA UOVA PER C.V.S.


Sabato 16 e Domenica 17 aprile, davanti alla chiesa e in Oratorio saranno vendute uova di cioccolato. Il ricavato andrà in aiuto del centro Volontari della Sofferenza.

 

 

Sottocategorie

La sezione contiene le pubblicazioni del Foglio delle Campane relative alle settimane precedenti quella corrente.