Foglio delle Campane

Comunicazione Informativa e di Formazione Religiosa.
 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                 ANNO XXX  domenica 15-1-2012 - II Domenica dopo l'Epinania   
 

 

 

 Incontro Mondiale delle Famiglie

 

Oggi, nella nostra parrocchia , viviamo una giornata speciale di sensibilizzazione e raccolta delle disponibilità per ospitare le famiglie che verranno, da diverse parti del pianeta, qui a Milano per il prossimo incontro mondiale delle famiglie dal 28 maggio al 3 giugno 2012.
Di cosa si tratta ? Ecco alcune notizie essenziali.  
Monsignor Erminio De Scalzi, presidente della Fondazione Milano Famiglia 2012, lancia un appello ai milanesi perché aprano le porte delle loro case ai partecipanti all’Incontro mondiale delle famiglie (dal 30 maggio al 3 giugno 2012), stimati in circa un milione. «Basta anche un divano...», ha detto monsignor De Scalzi nel corso dell’incontro svoltosi stamane alla Casa della Carità. «Mancano meno di 200 giorni - ha sottolineato ancora De Scalzi -. L’evento riguarderà tutti, italiani e non, credenti e non credenti, cristiani e appartenenti ad altre religioni».
Servono 100 mila famiglie che diano ospitalità alle persone provenienti da altre parti d’Italia e da tutto il mondo. L’organizzazione vuole garantire a tutti un luogo per soggiornare gratuitamente, in modo da favorire anche chi proviene da Paesi meno ricchi. «Cerchiamo famiglie che accolgano altre famiglie - ha detto De Scalzi -. Serve un’ospitalità fisica e un’ospitalità del cuore. Chi offrirà accoglienza finirà per lasciarsi interpellare dagli stili di vita personali e familiari diversi dai nostri e anche per riscoprire virtù familiari come la semplicità e la sobrietà andate perdute da noi in Europa». Ha aggiunto monsignor De Scalzi: «Milano è una città con tanti abitanti senza casa e tante case senza abitanti, mi piacerebbe che l’Incontro mondiale delle famiglie diventasse occasione per aprire queste case».
Il termine per dare disponibilità all’accoglienza è fissato per il 31 marzo, ha spiegato don Luca Violoni, segretario generale della Fondazione Milano Famiglie 2012. Si può segnalare la disponibilità a ospitare scrivendo ll’indirizzo:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
«Meglio rivolgersi al proprio parroco - ha spiegato don Luca  -, che ci girerà i nominativi delle persone / famiglie disponibili Poi noi li contatteremo direttamente». Da monsignor De Scalzi, a questo proposito, una raccomandazione precisa: «Accogliete solo le famiglie che vi mandiamo e che hanno la nostra certificazione». Una mail a cui scrivere per dare la disponibilità ad accogliere è stata attivata anche dal Comune di Milano
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
L’amministrazione fin dai primi giorni del proprio insediamento si è messa al servizio della Fondazione Milano famiglie 2012 e del Prefetto, che è il commissario straordinario per l’evento, affinché la complessa macchina organizzativa sia in grado di accogliere il grande numero di persone previste. Ora rilanciamo l’appello alla città perché si apra alle famiglie che arriveranno». Per quanto riguarda il Parco Nord nei pressi dell’aeroporto di Bresso - area in cui si svolgeranno le celebrazioni presiedute dal Papa -, il vicesindaco ha assicurato che «sarà pronta la linea 5 della metropolitana. Stiamo lavorando con Milano ristorazione per la fornitura dei pasti». Tra le iniziative annunciate dal vicesindaco vi è anche la messa a disposizione delle strutture delle Scuole dell’infanzia per l’animazione e l’accoglienza e l’attivazione di tutor che possano assistere gli anziani soli nel mettere a disposizione le loro case.
A gennaio sono in programma 8 serate in diverse città della diocesi di Milano per sensibilizzare all’accoglienza e chiarire le modalità di partecipazione.
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Per approfondire ...
 Mancano ormai meno di 200 giorni all’inizio del VII Incontro mondiale delle famiglie: fervono i preparativi e molto è già stato fatto. Pronte da tempo sono le Catechesi che ormai stanno iniziando il loro itinerario nelle parrocchie e nei gruppi familiari. Decisi sono i luoghi d’incontro e il programma del Convegno teologico-pastorale, con tutto il corteo dei laboratori pomeridiani che animeranno molti luoghi della città di Milano e le città più vicine. La Fondazione ha predisposto la modulistica per le iscrizioni, la segnalazione di chi si rende disponibile come volontario e, infine, anche per chi vuole ospitare le molte famiglie che giungeranno a Milano un po’ da ogni dove. Ora quest’opera di preparazione aspetta solo noi per far diventare realtà l’Incontro. Noi famiglie, parrocchie, associazioni, gruppi, movimenti...
Ciascuno secondo le sue possibilità e disponibilità. E in questo cammino d’accoglienza l’ospitalità avrà una parte rilevante, poiché arriveranno persone in carne e ossa che vorranno vivere tutto o in parte questa grande occasione di festa e riflessione sulla famiglia. Non si tratterà solo, beninteso, di offrire un letto e un tetto, questi saranno essenziali, ma soprattutto di offrire il nostro vivo desiderio di incontrare storie ed esperienze concrete, di farci ospitali e accoglienti così come da sempre ci è raccomandato dall’intero messaggio biblico. Abramo per primo accolse una parola e un invito e si mise in cammino, poi nell’arco della sua vita non smise di farsi ospitale con i tre misteriosi stranieri, con la stessa Parola di Dio anche quando drammatica... Maria e Giuseppe iniziano la loro storia insieme all’insegna dell’accoglienza, di un figlio misterioso l’una, di una moglie «in condizione sconveniente» l’altro. E dalla loro splendida apertura deriverà per noi tutti e per l’umanità intera quel messaggio di vita e di salvezza che ancora oggi ci sostiene. L’accoglienza è all’origine di tutte le cose che contano, se può apparire un rischio, è certamente accettabile. Siamo al mondo grazie a qualcuno che ha corso il rischio rischio di ospitarci nella sua carne, nei suoi desideri, nella sua immaginazione, siamo cresciuti grazie ai mille gesti di accoglienza e di ascolto che qualcuno ci ha riservato, rispondendo ai nostri bisogni, alle nostre domande, al nostro desiderio di amore e di considerazione. A nostra volta abbiamo imparato che farci accoglienti è condizione necessaria perché la nostra vita riceva, dall’incontro con l’altro, quel nutrimento che vince l’inedia e il grigiore. segnalato eventi culturali ed ecclesiali.
Accogliere significa mettersi in gioco, far spazio all’altro in noi, è occasione di dinamismo nelle nostre vite di sposi, genitori, sacerdoti, nelle nostre vite di comunità cristiane che rischiano il tran-tran tanto rassicurante quanto tedioso ed evangelicamente improduttivo. Perché l’altro che si affaccia al nostro cuore, alla nostra porta, alla nostra chiesa, lo possiamo tenere a distanza, pur garantendo un galante interloquire in nome della carità cristiana, o possiamo accoglierlo in noi e fargli spazio così da poter sperimentare la sorprendente dialettica del dare e del ricevere. Cosa faticosa certo, che può scombinare il nostro quieto vivere, può mettere in crisi i nostri luoghi comuni e le nostre "sane" abitudini, ma se adotteremo occhi curiosi e benevoli potrà costituire occasione di rinnovamento delle nostre stesse vite. Tanto più che essere accoglienti può riservarci sorprese inedite che mai hanno trovato spazio nemmeno nei nostri desideri come si legge nella Lettera agli Ebrei 13,2: «Non dimenticate l’ospitalità, perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo degli angeli». Che questo Incontro sia occasione per noi di aprire le nostre case, invitare con gioia famiglie lontane, escogitare i modi più fantasiosi per rendere possibile l’accoglienza. Perché non mandare i nostri figli grandicelli a casa di un qualche amico per quei 5 giorni così che la loro stanza possa essere occupata da una famiglia? Festa grande per loro e per noi. Perché non offrire ai nostri anziani spesso soli un bel soggiorno al mare così che la loro casa sia luogo di accoglienza? Con stile ovviamente perché tanti "angeli" possano riempire le nostre case e la nostra Diocesi in un momento unico e da non sprecare per crescere grazie all’apertura e all’incontro.
«Mancano poco meno di 200 giorni: dobbiamo fare entrare “negli occhi e nel cuore” delle nostre comunità ecclesiali questo evento che si avvicina. È una sfida interessante ed entusiasmante». È molto soddisfatto monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare, delegato dall’Arcivescovo per il VII Incontro mondiale delle famiglie. Benedetto XVI, parlando giovedì al Pontificio Consiglio per la famiglia, ha infatti lanciato la nuova fase in vista di questo evento così significativo non solo per la Chiesa ambrosiana. È dunque il tempo di preparazione sia per i contenuti, sia per l’accoglienza. Si prevede infatti l’arrivo di un milione di persone che dovranno essere ospitate. Un’occasione unica di comunione universale 
 
   Don Marco 

 

 
“La Bibbia in pillole”
Curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

 Domenica, 15 Gennaio, durante la Messa, leggeremo Giovanni 2,1-11

In questo brano , al versetto 10, leggiamo “tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono” .  Questo episodio è una catechesi costruita su Isaia 25, 6-10 e presenta la missione del Messia nel suo compito di ridare vigore e gioia alla fede di Israele, ormai spenta e priva di gioia.  In particolare, bisogna ritenere che Giovanni presenta Gesù come colui che offre ora il banchetto atteso fino a questo giorno, e leggere il racconto dello sposalizio di Cana, come la storia del banchetto offerto ai piccoli e agli oppressi . Il segno di Cana è il “principio” dei segni di Gesù. Il termine usato da Gv è seméia, segni. Il termine, che ricorre 17 volte nel IV Vangelo, fa parte della terminologia religiosa biblica per indicare l’attività rivelatrice e salvifica di Dio a favore del suo popolo. 

 

 

 CALENDARIO

 Domenica 15/1. Ore 9.00 2° incontro fidanzati – ore 10,15 ‘Domenica Insieme’ PreAdo – Domenica informativa I.M.F.

 

Lunedì 16/1. Ore 17.00 Centro d’ascolto Caritas – ore 21.00 Corale.

Martedì 17/1.  Giornata per il dialogo con gli Ebrei.

Mercoledì 18/1. Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani (fino al 25)  Ore 21.00 ‘Cenacolo’, invito a operatori della carità.

Giovedì 19/1.  Ore 21.00 Scuola della Parola decanale giovani.

Venerdì 20/1.  Ore 21.00 Equipe Gruppo famiglie.

Sabato 21/1.   Ore 16,30 Confessioni 4° corso, ore 19,30 cena missionaria.

Domenica 22/1. Ore 9.00 3° incontro fidanzati – ore 9,00-15,30 ospitalità CVS zona 1 Milano – CVS giovani a Fatima.

 

SUFFRAGI

Lunedì 16/1.   Ore 18.00 Luciana, Tito Tragella e familiari.

Martedì 17/1.  Ore 18.00 Gaeta Gustavo.

Mercoledì 18/1 Ore 18.00 Casana Valentino e Nella.

Giovedì 19/1.   Ore 18.00 Fragola Michele, Giuseppe, Luigi e Bressi Franceschina.

Venerdì 20/1.  Ore 8,30 Suore – ore 18.00 Lucia Santini.

 

ATTENZIONE: per il pellegrinaggio in GIORDANIA E LUOGHI SANTI è necessario dare l’iscrizione in segreteria entro il 20 gennaio, versando la caparra di EURO 390,00 Il saldo si deve versare  entro il 20 febbraio . Controllare la validità dei PASSAPORTI .

 

 

OFFERTE.

Gruppo famiglie per Capodanno 135,00; offerta per funerale 100,00; per funerale 50,00; offerte da S. Martino 20,00; offerta per S. Messa 150,00 e 100,00; per la Parrocchia 300,00.

ARCHIVIO.

Sono tornati alla ‘Casa del Padre’: De Stefano Paolo anni 57 e Negri Primina Francesca anni 72

IMPORTANTE

Incontro in preparazione al FAMILY DAY 2012 con don Luca Violoni  mercoledì 18 gennaio alle ore 21.00 presso la parrocchia di S. Michele Arc. e S. Rita: ingresso in via dei Cinquecento 1a (cancello oratorio – salone Cristo Re)  Sarebbe opportuna la presenza dei sacerdoti , dei membri  della commissione pastorale familiare,  di tutte le famiglie interessate all’accoglienza e di coloro che desiderano diventare volontari al servizio dell’evento…

 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                 ANNO XXX  domenica 8-1-2012 - Battesimo del Signore    
 

 

 

 Pensieri per nuovo Anno

Ripresento qui il testo dell’omelia per la fine dell’anno scorso, a modo di provocazione per iniziare quello nuovo con qualche “avvertenza “ in più, che mi auguro possa aiutare la riflessioni dei tutti e di ciascuno e contribuire a rendere un poco più “ felice” il tempo che verrà. 
Come è d’uso ,alla fine dell’anno civile e all’inizio del nuovo anno , il parroco è chiamato a dare alla comunità qualche valutazione sulla vita pastorale della comunità stessa  e, più ampiamente, sulla situazione storico - culturale che segna il momento presente e che  determina le scelte e la direzione della vita della comunità parrocchiale,  la quale vive inserita dentro un preciso tempo della storia,  il suo quotidiano incontro con il Signore Gesù vivo e presente in mezzo a noi,  il cui Natale , ancora una volta, abbiamo  avuto la grazia di celebrare e rivivere .
Credo non sia difficile riconoscere in una parola, che è divenuta la più frequente e la più ripetuta, la cifra sintetica con cui sembra di dover interpretare questo tempo che si chiude e certamente anche l’anno che si apre . La parola, tristemente famosa, è “ crisi “ e certamente la sua interpretazione maggiore è di senso negativo. Anche il Papa ne fa menzione nel suo tradizionale messaggio per la giornata mondiale della pace, quest’anno dedicato al tema :  Educare i giovani alla giustizia e alla pace . Scrive il Papa : Nell’anno che termina è cresciuto il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l’economia; una crisi le cui radici sono anzitutto culturali e antropologiche. Sembra quasi che una coltre di oscurità sia scesa sul nostro tempo e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno “. Ma, se ci riflettiamo bene, soprattutto alla luce degli avvenimenti della fede che celebriamo nell’intero arco dell’anno liturgico, possiamo e dobbiamo riconoscere che  nel concetto stesso di “crisi” è inclusa la sua caratteristica essenziale di transitorietà: cioè da una crisi in qualche modo prima o poi  si esce, come Gesù è uscito da quella forma di “crisi “ che fu la sua Morte, attraverso l’esperienza della Risurrezione. Qualcuno ha scritto che : “ Una crisi fa passare dalla condizione di normalità, nella quale gli eventi si susseguono secondo una regola, ad una situazione che può avere diversi esiti, diverse  “uscite”.  Quella che stiamo vivendo non è allora una semplice crisi, ma più onestamente dovremmo dire il “crollo di un sistema “ . Ed è – evidentemente – un crollo inesorabile.
Sempre di questi tempi qualcun altro ha scritto che per la “tradizione ebraico - cristiana   la realtà è percepita come ultimamente positiva, anche quando mostra un volto negativo e contraddittorio” e su questo non si può che essere d’accordo. Questa è la nostra risorsa in un momento così cruciale della storia del mondo contemporaneo . Ma forse è proprio questa stessa visione, ultimamente positiva, che ci deve far comprendere come da qui non si uscirà senza un cambiamento radicale e profondo.  Una ventina di anni fa si era parlato, appropriatamente, di crollo delle ideologie, di fallimento di un sistema. Il sistema nato, come tutte le cose umane, con delle istanze buone, ma poi rivelatosi spesso violento e con esiti perversi nei fatti. Pochi ormai si ricordano che il mondo in quei decenni viveva nel pericoloso equilibrio di “sistemi contrapposti”  Nessuno sospetta che, crollato un sistema, quello contrapposto abbia oggi dei seri problemi strutturali ! La storia ci ha mostrato come sistemi che generano   opposte ingiustizie tentano di giustificarsi reciprocamente, non ultimo l’ esempio dell’impero romano e del sinedrio di Gerusalemme ai tempi di Gesù : nemici acerrimi  tra loro ma subito d’accordo quando si è trattato do far fuori un giusto ! La “crisi” attuale non riguarda l’“eurozona ” come si dice , ma tutto l’occidente, e sarebbe certamente banale vederla come semplice conseguenza del crollo di vent’anni fa. Piuttosto è figlia di quella che il Papa stesso ha chiamato la globalizzazione della finanza, dell’economia, dei commerci e del lavoro e che – secondo il pontefice -  non  deve violare la dignità e la centralità della persona umana né la libertà e la democrazia dei popoli., cosa che invece , purtroppo , sembra oggi sempre più possibile e diffusa.     Come mai vent’anni fa parlavamo di “crollo”  e oggi ci si ostina  a parlare di solo di “crisi”?  Perché non vedere che il sistema capitalistico occidentale sta facendo crollare sé stesso? Perché non dire che  quello che avevamo chiamato “terzo mondo” sta diventando il nostro mondo, perché di mondo ce n’è alla fine uno solo? Perché non riconoscere questa verità ? Come  cristiani di fronte a questa realtà  che cosa possiamo e dobbiamo dire e fare  ? Al di là e prima di ogni giudizio, è compito irrinunciabile riconoscere e dire la verità, che può essere guardata in faccia solo da chi non ne ha paura. Se temiamo di impoverirci continueremo a parlare di “crisi” ma non ne usciremo . Come  cristiani dovremmo invece  avere il coraggio di levare alta la voce evangelica che dice al   ricco epulone : o mangia anche Lazzaro o alla fine  non mangi più nemmeno Tu ! Dobbiamo accogliere l’idea, impopolare certamente, di diventare tutti un po’ più poveri per potere essere tutti un po’ più “ricchi”,  proprio come ci insegna a fare il  Natale guardano a quel Bambino che “ da ricco che era si è fatto povero perchè noi potessimo diventare più ricchi non di beni materiali, ma di UMANITA e di SPERANZA . 
Assistiamo oggi  all’avvilente e tragico spettacolo di quelle vedette tecnologiche che ogni giorno hanno gli occhi incollati a decine di monitor con migliaia di cifre per scrutare “il nemico” in ogni sua mossa e cogliere l’occasione di un minimo sbaglio per saltargli addosso e cannibalizzarlo, perché saltando addosso ad un altro puoi alzare un po’ più la cresta tu… e il gioco è alzare tutti la cresta, ma questo è il gioco del massacro collettivo che ci sta portando tutti nel baratro!
Quello che i cristiani dovrebbero urlare è che occorre abbassarla tutti. Tutti insieme la cresta ! Utopia, certo! Ma da più di duemila anni c’è chi dà la vita perché questa “utopia”, questo sogno  “abbia luogo” da qualche parte su questa terra, in questo mondo, e non solo in quello che verrà. Se non si vuol comprendere questo via di santificazione collettiva, c’è anche un argomento meno elevato ma che potrebbe rendere più sensibili e ragionevoli tutti: siamo ormai nella situazione in cui ciò che non daremo “per amore”, ci verrà preso “con la forza”.
O si attuano politiche di equità nazionale e internazionale, o i troppi che sono troppo poveri si riprenderanno ciò che – per diritto originario – è loro. E già accade… anche in questo quartiere.
In nome di quella “tradizione ebraico cristiana” che tanto ha dato al mondo intero,  dobbiamo saper suggerire agli uomini e a chi li governa ,  il modo evangelico di vivere il crollo inesorabile del capitalismo liberista con il suo credo assoluto in quella che il nostro arcivescovo chiama la tecno-scienza e che sembra avere  come esito ultimo il tecno-nichilismo , cioè il nulla e l’annientamento del reale al quale non possiamo e non dobbiamo in nessun modo rassegnarci . D.M.
 Sempre di questi tempi qualcun altro ha scritto che, per la “tradizione ebraico - cristiana,   la realtà è percepita come ultimamente positiva, anche quando mostra un volto negativo e contraddittorio”. Su questo non si può che essere d’accordo. Questa è la nostra risorsa in un momento così cruciale della storia del mondo contemporaneo . Ma forse è proprio questa stessa visione, ultimamente positiva, che ci deve far comprendere come da qui non si uscirà senza un cambiamento radicale e profondo.  Una ventina di anni fa si era parlato, appropriatamente, di crollo delle ideologie, di fallimento di un sistema. Il sistema nato, come tutte le cose umane, con delle istanze anche buone, ma poi rivelatosi spesso violento e con esiti perversi nei fatti. Pochi ormai si ricordano che il mondo in quei decenni viveva nel pericoloso equilibrio di “sistemi contrapposti”  Nessuno sospetta che, crollato un sistema, quello contrapposto abbia oggi dei seri problemi strutturali ! La storia ci ha mostrato come sistemi che generano   opposte ingiustizie tentano di giustificarsi reciprocamente, non ultimo l’ esempio dell’impero romano e del sinedrio di Gerusalemme ai tempi di Gesù : nemici acerrimi  tra loro, ma subito d’accordo quando si è trattato do far fuori un giusto ! La “crisi” attuale non riguarda l’“eurozona ” come si dice , ma tutto l’occidente, e sarebbe certamente banale vederla come semplice conseguenza del crollo di vent’anni fa. Piuttosto è figlia di quella che il Papa stesso ha chiamato la globalizzazione della finanza, dell’economia, dei commerci e del lavoro e che -  secondo il Pontefice -  non  deve violare la dignità e la centralità della persona umana né la libertà e la democrazia dei popoli., cosa che invece , purtroppo , sembra oggi sempre più possibile e diffusa.  C’è chi dice aggiunge : “Come mai vent’anni fa parlavamo di “crollo”  e oggi ci si ostina  a parlare  solo di “crisi”?  Perché non vedere che il sistema capitalistico occidentale sta facendo crollare sé stesso? Perché non dire che  quello che avevamo chiamato “terzo mondo” sta diventando il nostro mondo, perché di mondo ce n’è alla fine uno solo? Perché non riconoscere questa verità “ ?
 
Come  comunità e singoli cristiani,  di fronte a questa realtà ,  che cosa possiamo e dobbiamo dire e fare  ? Al di là e prima di ogni giudizio, è compito irrinunciabile riconoscere e dire la verità, che può essere guardata in fac-
cia solo da chi non ne ha paura : se temiamo di impoverirci continueremo a parlare di “crisi” ma non ne usciremo . Come  cristiani dovremmo invece  avere il coraggio di levare alta la voce evangelica che dice al   ricco epulone : o mangia anche Lazzaro o alla fine  non mangi più nemmeno Tu ! Dobbiamo accogliere l’idea, impopolare certamente, di diventare tutti un po’ più poveri per poter essere tutti un po’ più “ricchi”,  proprio come ci insegna a fare il  Natale guardano a quel Bambino che “ da ricco che era si è fatto povero perchè noi potessimo diventare più ricchi non di beni materiali, ma di UMANITA e di SPERANZA . 
Assistiamo oggi  all’avvilente e tragico spettacolo di quelle “vedette tecnologiche” che ogni giorno hanno gli occhi incollati a decine di monitor con migliaia di cifre per scrutare “il nemico” in ogni sua mossa e cogliere l’occasione di un minimo sbaglio per saltargli addosso e cannibalizzarlo, perché saltando addosso ad un altro puoi alzare un po’ più la cresta tu… e il gioco è alzare tutti la cresta, ma questo è il gioco del massacro collettivo che ci sta portando tutti nel baratro...!
Quello che i cristiani dovrebbero urlare è che occorre abbassarla tutti insieme la cresta ! Utopia, certo! Ma da più di duemila anni c’è chi dà la vita perché questa “utopia”, questo sogno,  “abbia luogo” da qualche parte su questa terra, in questo mondo, e non solo in quello che verrà. Se non si vuol comprendere questo via di santificazione collettiva, c’è anche un argomento meno elevato ma che potrebbe rendere più sensibili e ragionevoli tutti: siamo ormai nella situazione in cui ciò che non daremo “per amore”, ci verrà preso “con la forza”. O si attuano politiche di equità nazionale e internazionale, o i troppi che sono troppo poveri si riprenderanno ciò che – per diritto originario – è loro.  In nome di quella “tradizione ebraico cristiana” che tanto ha dato al mondo intero,  dobbiamo saper suggerire agli uomini e a chi li governa ,  il modo evangelico di vivere il crollo inesorabile del  liberismo selvaggio, con il suo credo assoluto in quella che il nostro arcivescovo chiama la tecno-scienza e che sembra avere  come esito ultimo il tecno-nichilismo, cioè il nulla tecnicamente sostenibile, ma che porta al l’annientamento del reale, cosa a cui, noi credenti,  non possiamo e non dobbiamo in nessun modo rassegnarci .        
  Don Marco

 

 

 
“La Bibbia in pillole”
Curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

 Domenica, 8 Gennaio, durante la Messa, leggeremo Marco 1,7-11

In questo brano , al versetto 10, leggiamo “E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba” . Da sempre nella Scrittura il termine ‘cielo’ indica il mondo di Dio e la colomba è il simbolo di Israele ( Osea 11,11 ) . Questo episodio, chiaramente ispirato a Isaia 61, 1-11 ( “Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione” ) vuole presentare le caratteristiche messianiche che Gesù incarna :  è di origine umile (arriva dalla Galilea e non da Gerusalemme) ; e colui che apre un ponte tra Dio e l’umanità (i cieli finalmente aperti) ; è il rappresentante del nuovo popolo di Dio secondo lo Spirito (la colomba) ; è il servo amato da Dio, che si carica sulle spalle i peccati di tutti (Isaia 42,1) (la voce grande)

Il Battesimo di Gesù guarda avanti, verso la Croce: in Mc. 10, 39 la morte in Croce è chiamata, appunto, battesimo.

 

 
CALENDARIO SETTIMANALE
 

 

Domenica 8/1 =

Ripristino orario domenicale. S.Messe ore 8,00:10,15 ;11,30;18,00.  S. Martino ore 9,00

Lunedì 9/1 =

Ore 17.00 Centro d’Ascolto

Caritas

Ore 21,00 Equipe Fidanz.

Ore 21.00 Corale.

Martedì 10/1=

Ore 21.00 CPP/3.

Mercoledì 11/1 =

Ore 9,00-10,30 Guardaroba Caritas.

Ore 17,00 S.Vincenzo

Ore 21.00 Cenacolo-invito animatori gruppo liturgico e musicale

Giovedì 12/1 =

Ore 15,30 S.Messa GecraOre 21,00 Lectio Divina Decanale adulti promossa dalla AC

Ore 21,00 Animatori gruppo del Vangelo(Febbraio)

Venerdì 13/1 =

Ore 15.00 Incontro 3ª Età

ore 17.00 Adorazione per le Vocazioni.

Ore 21.00 I Incontro Fidanzati.

Sabato 14/11 =

Ore 9,00 Lavori utili in Oratorio.

Ore 14,30 Caritas Decanale a S.Luigi

Ore 16,00 Incontro genitori dei Battesimi del 15/1

Ore 16,30 Confessioni 3° Corso

Domenica 15/ 1 =

Ore 9,00 II Incontro Fidanzati

Ore 10,15 Domenica Insieme PreAdo.

Ore 18,00 S.Messa e Battesimi

SUFFRAGI

 

Lunedì 9/1 = Ore 18.00 Simpatizzanti dei Combattenti.e Lonati Carlo

 

Martedi 10/1 = Ore 8,30 Zappa Ferruccia e Clelia.

Ore 18,00 Cecarelli Luciano,Cottone Giuseppa Pace Giacomo-

 

Mercoledì 11/1= Ore 18,00 Quirini Malandrino,Rosa Martuscelli,Emanuele Spadaro

Giovedì 12/1 =  Ore 18,00 Cerri Mirella

 

Venerdì 13/1 = Ore 18,00

Don Gianni Marelli.

 

OFFERTE

 

Per la parrocchia 500;e 10; per Maria Ausiliatrice 50; Offerta per Funerali 100, e 59

 

Anniversari di Matrimonio

 

In occasione della Festa della Famiglia del 29-1-12 come ogni anno verrà celebrata S.Messa solenne per gli anniversari di matrimonio alle ore 11,30. Le coppie di sposi che nel 2012 festeggiano i 5,10,15, ecc. anni di matrimonio sono invitate a segnalare il loro nominativo presso la segreteria parrocchiale dal Lun-Ven. dalle 15,00-18,00 oppure chiamando tel.02514135 sempre negli stessi orari.

 

 


 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                 ANNO XXX  domenica 18-12-2011 - VI Domenica di Avvento -    
 

 

 

 Auguri di Natale 2011

 

Con questo numero del nostro settimanale “ Le campane di Rogoredo”, entriamo ormai decisamente nel clima delle prossime solennità Natalizie . Vorrei cogliere l’occasione per augurare a tutta la comunità  parrocchiale di Rogoredo e “ a tutti gli uomini  di buona volontà”  che con noi condividono la vita di questa porzione di città e di mondo, un tempo natalizio ricco di frutti di serenità  e di speranza, soprattutto per le famiglie e per i più piccini, per i nostri anziani e chi sta vivendo un momento di malattia fisica o di disagio psicologico e spirituale. Nella bellissima preghiera detta del Benedictus, che sarà riproposta anche nelle letture liturgiche di questi giorni e tratta dal Vangelo dell’infanzia di Gesù secondo  Luca, l’evangelista fa dire a Zaccaria , Padre di Giovanni Battista “ Benedetto il Signore Dio di Israele perché ha visitato e redento il suo popolo” ...
Siamo invitati così tutti a “ benedire “ e lodare il Signore per questa Visita che ancora una volta si rinnova  per tutti , per   una presenza del Signore che facendosi compagno di viaggio dell’uomo dentro la concretezza della storia,  lo “redime” cioè  lo riscatta e lo libera   da tutto ciò che sa di oscuro e tenebra . Sempre in questa stessa preghiera si legge “ perché verrà a visitarci dall’ alto un Sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte”. E’ proprio questo il senso più vero del Natale quale festa della visita di Dio in Gesù suo figlio:  riaprire alla luce e alla speranza le nostre esistenze, i nostri cuori, le nostre menti e magari anche le  scelte economiche, sociali, politiche, di nazioni e popoli così come da sempre il Signore vorrebbe che fosse per quella creatura speciale e tanto amata che è l’uomo, una creatura che  è veramente “ costata tanto “ , anzi  “ Tutto “ al suo creatore , come ci ricorda l’antico canto natalizio a tutti caro e che commuove il cuore : “ a quanto ti costò l’avermi amato “.
Don Marco         
 
 

UN PENSIERO PER IL  NATALE...

 

 È Natale... 
È Natale ogni volta che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano;
ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare un altro;
ogni volta che volgi la schiena ai principi
che cacciano gli oppressi ai margini del loro isolamento;
ogni volta che speri con i "prigionieri"
*gli oppressi dal peso della povertà fisica, morale e spirituale*;
ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza!
È Natale ogni volta che permetti al Signore
di amare gli altri attraverso di te…


 Beata Madre Teresa di Calcutta

 

 

  Auguri a tutti da don Marco e  don Andrea ,

Suor Ornella,  Suor Carla, Suor Giuseppina

e il diacono Daniele

 

 

 
“La Bibbia in pillole”
Curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

 Oggi , 18 Dicembre, durante la Messa, leggeremo Filippesi 4:4-9

In questo brano, al versetto 8, leggiamo “quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.”. Una traduzione più conforme al greco sarebbe: “se c’è qualche virtù”. La parola greca tradotta “virtù” è “aretè” e ricorre solo qui nel Nuovo Testamento in greco. Era molto usata dai filosofi stoici, intesa come: abilità operativa che fa eccellere (quindi nulla che vedere con le virtù morali). Paolo suggerisce che i discepoli presentino una sintesi armonica anche di tutto ciò che di buono c’è nel mondo pagano. Questo è un punto su cui alcuni gruppi religiosi che si richiudono in se stessi dovrebbero fare forse una buona autocritica.

 

NOVENA DI NATALE 

Da Lunedì 19 a venerdì 23 dicembre

Ore 7,20 Appuntamento in chiesa  per i Preadolescenti (segue colazione nel bar dell'Oratorio fino alle 7,50)

   Ore 17,00 in chiesa per bambini ragazzi e adulti

 

CALENDARIO SETTIMANALE
 

 

Domenica 18/12. 
VI Domenica di Avvento. Ore 15,30 giochi sotto l’albero in Oratorio.
 
Lunedì 19/12. 
Ore 17.00 Centro d’ascolto Caritas
ore 17.00 Novena di Natale ore 21.00 Celebrazione Penitenziale comunitaria.
 
Martedì 20/12. 
Ore 17.00 Novena di Natale e confessioni 4° corso.
 
Mercoledì 21/12. 
Ore 17.00 Novena di Natale.
 
Giovedì 22/12. 
Ore 17.00 Novena di Natale.
 
Venerdì 23/12. 
Ore 15.00 Incontro Terza Età: S. Messa e auguri di Natale –
ore 17.00 Novena di Natale  ore 18.000 S. Messa defunti della Parrocchia.
 
 
 Sabato 24/12
Orario confessioni:
ore 16.00-19.00 / 22.00 – 23,15 – ore 17,30 S. Messa per i bambini…in attesa della Notte Santa – 23,30 Veglia e S. Messa solenne di Natale.
 
Domenica 25/12.
S. Natale,
orario S. Messe: 8.00 – 10,30 – 18.00 e 9.00 S. Martino. E’ sospesa la Messa delle ore 11,30.
 
SUFFRAGI
 
Martedì 20/12.
Ore 18.00 Orlando Antonio e Giovanna – De Donato Ettore.
 
Mercoledì 21/12. 
Ore 18.00 Nostro Teresa.
 
Giovedì 22/12. 
Ore 8,30 Lucia Santini.
 
Venerdì 23/12. 
Ore 8,30 Margarita Quijandria Ramos
 
Ore 18.00 Defunti della Parrocchia.
 
 OFFERTE

Per la palestra  40,00+60,00; funerale offerta 100,00; funerale offerta 50,00.
 
 ARCHIVIO  
 
Con il Sacramento del ‘Matrimonio’ hanno formato una nuova famiglia Bia Fabio e Ferrari Barbara.
 
Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Lanati Carlo Ernesto anni 75 e Giuseppe Santinato anni 50

 

 


 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                 ANNO XXX  domenica 11-12-2011 - V Domenica di Avvento -    
 

 

 

 L'Avvento Ambrosiano 3

 

Prosegue la nostra ricerca sul senso e il significato della liturgia ambrosiana dell’avvento  che celebriamo ogni domenica e nei giorni feriali perché sostenga illumini e orienti la nostra vita quotidiana di credenti .
Dal 17 al 24 dicembre decorrono le cosiddette “ferie prenatalizie”, che nel rito ambrosiano hanno conservato l’antico nome di feriae de exceptato; il nuovo Lezionario, facendo propria una spiegazione non condivisa da tutti gli studiosi, ma indubbiamente suggestiva ed evocativa, interpreta questa espressione nel senso del verbo “accogliere”  (exceptato da exceptare = accogliere, accettare): in effetti sono gli ultimi giorni di Avvento, nei quali la Chiesa si prepara più intensamente a incontrare il Signore Gesù atteso, “accolto” e “accettato”; da notare che questi giorni pre-natalizi, insieme alla commemorazione di San Giuseppe, vengono a comporre una vera e propria “novena” liturgica di preparazione al Natale;
la VI domenica è la primitiva festa mariana della liturgia ambrosiana e commemora il mistero dell’incarnazione del Signore e della divina maternità della Vergine: è la mèta ultima del cammino di Avvento, prima che si passi al tempo natalizio vero e proprio ed è l’occasione per celebrare con Maria “ le grandi cose che ha operato per noi L’onnipotente ;
Infine occorre ricordare come anche i giorni feriali sono caratterizzati da una “mensa” più abbondante della Parola di Dio. Ogni giorno, infatti, prevede tre letture: le prime due tratte dall’Antico Testamento (attinte dalle pagine dei profeti che preannunziano la venuta del Messia), seguite dal Vangelo, tratto da Matteo, l’evangelista che più degli altri è attento a mettere in evidenza la realizzazione nella vicenda di Gesù di Nazaret delle antiche profezie.

 

     Don Marco    

 Conoscere il  Magistero di Papa Benedetto XVI in attesa dell'incontro mondiale delle famiglie
 
Del recente viaggio in Benin per la consegna  dell’Esortazione  Apostolica post-sinodale ai vescovi dell’Africa, riportiamo parte dell’omelia  del Santo Padre BENEDETTO XVI allo Stadio dell’Amicizia - Cotonou
, Domenica, 20 novembre 2011.n essa si rovescia la logica “tradizionale” della missione affidando alla Chiesa africana il compito di evangelizzare i popoli.
Cari Fratelli nell’episcopato e nel sacerdozio,
 cari fratelli e sorelle! Sulla scia del mio beato Predecessore, il Papa Giovanni Paolo II, è per me una grande gioia visitare per la seconda volta questo caro Continente africano, venendo tra voi, in Benin, e rivolgervi un messaggio di speranza e di pace. ..
Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato ci dice che Gesù, il Figlio dell’uomo, il giudice ultimo delle nostre vite, ha voluto prendere il volto di quanti hanno fame e sete, degli stranieri, di quanti sono nudi, malati o prigionieri, insomma di tutte le persone che soffrono o sono messe da parte; il comportamento che noi abbiamo nei loro confronti sarà dunque considerato come il comportamento che abbiamo nei confronti di Gesù stesso. Non vediamo in questo una semplice formula letteraria, una semplice immagine! Tutta l’esistenza di Gesù ne è una dimostrazione. Lui, il Figlio di Dio, è diventato uomo, ha condiviso la nostra esistenza, sino nei dettagli più concreti, facendosi il servo del più piccolo dei suoi fratelli. Lui che non aveva dove posare il capo, sarà condannato a morire su una croce. Questo è il Re che celebriamo!
Indubbiamente questo ci può sembrare sconcertante! Ancor oggi, come 2000 anni fa, abituati a vedere i segni della regalità nel successo, nella potenza, nel denaro o nel potere, facciamo fatica ad accettare un simile re, un re che si fa servo dei più piccoli, dei più umili, un re il cui trono è una croce. E tuttavia, ci dicono le Scritture, è così che si manifesta la gloria di Cristo: è nell’umiltà della sua esistenza terrena che Egli trova il potere di giudicare il mondo. Per Lui, regnare è servire! E ciò che ci chiede è di seguirlo su questa via, di servire, di essere attenti al grido del povero, del debole, dell’emarginato. Il battezzato sa che la sua decisione di seguire Cristo può condurlo a grandi sacrifici, talvolta persino a quello della vita. Ma, come ci ha ricordato san Paolo, Cristo ha vinto la morte e ci trascina dietro di Sé nella sua risurrezione. Ci introduce in un mondo nuovo, un mondo di libertà e di felicità. Ancora oggi tanti legami con il mondo vecchio, tante paure ci tengono prigionieri e ci impediscono di vivere liberi e lieti. Lasciamo che Cristo ci liberi da questo mondo vecchio! La nostra fede in Lui, che è vincitore di tutte le nostre paure, di ogni nostra miseria, ci fa entrare in un mondo nuovo, un mondo in cui la giustizia e la verità non sono una parodia, un mondo di libertà interiore e di pace con noi stessi, con gli altri e con Dio. Ecco il dono che Dio ci ha fatto nel Battesimo!
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo” (Mt 25,34). Accogliamo questa parola di benedizione che il Figlio dell’uomo rivolgerà, nel giorno del Giudizio, agli uomini e alle donne che avranno riconosciuto la sua presenza fra i più umili dei loro fratelli, in un cuore libero e pieno dell’amore del Signore! Fratelli e sorelle, questo passo del Vangelo è veramente una parola di speranza, poiché il Re dell’universo s’è fatto vicinissimo a noi, servo dei più piccoli e dei più umili. E io vorrei rivolgermi con affetto a tutte le persone che soffrono, ai malati, a quanti sono colpiti dall’AIDS o da altre malattie, a tutti i dimenticati della società. Abbiate coraggio! Il Papa vi è vicino con la preghiera e con il ricordo. Abbiate coraggio! Gesù ha voluto identificarsi con i piccoli, con i malati; ha voluto condividere la vostra sofferenza e riconoscere in voi dei fratelli e delle sorelle, per liberarli da ogni male, da ogni sofferenza! Ogni malato, ogni povero merita il nostro rispetto e il nostro amore, perché attraverso di lui Dio ci indica la via verso il cielo.

 

  E quest’oggi vi invito ancora a rallegrarvi con me. In effetti, sono 150 anni che la croce di Cristo è stata piantata sulla vostra terra, che il Vangelo è stato annunciato in essa per la prima volta. In questo giorno rendiamo grazie a Dio per l’opera compiuta dai missionari, dagli “operai apostolici” originari di casa vostra o venuti da altre parti, vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, catechisti, tutti coloro che, ieri come oggi, hanno permesso l’estendersi della fede in Gesù Cristo sul Continente africano! Saluto qui la memoria del venerato Cardinale Bernardin Gantin, esempio di fede e di sapienza per il Benin e per tutto il Continente Africano.
 Cari fratelli e sorelle, tutti coloro che hanno ricevuto il dono meraviglioso della fede, questo dono dell’incontro con il Signore risorto, sentono anche il bisogno di annunciarlo agli altri. La Chiesa esiste per annunciare questa Buona Novella! E tale compito è sempre urgente! Dopo 150 anni, molti sono coloro che non hanno ancora udito il messaggio della salvezza di Cristo! Molti sono anche quanti fanno resistenza ad aprire il proprio cuore alla Parola di Dio! Molti sono coloro la cui fede è debole, e la cui mentalità, le abitudini, il modo di vivere ignorano la realtà del Vangelo, pensando che la ricerca di un benessere egoista, del guadagno facile o del potere sia lo scopo ultimo della vita umana. Con entusiasmo siate testimoni ardenti della fede che avete ricevuto! Fate risplendere in ogni luogo il volto amorevole del Salvatore, in particolare davanti ai giovani alla ricerca di ragioni di vita e di speranza in un mondo difficile!
La Chiesa in Benin ha ricevuto molto dai missionari: essa deve a sua volta recare questo messaggio di speranza ai popoli che non conoscono o non conoscono più il Signore Gesù. Cari fratelli e sorelle, vi invito ad avere questa preoccupazione per l’evangelizzazione, nel vostro Paese e tra i popoli del vostro Continente e del mondo intero. Il recente Sinodo dei Vescovi per l’Africa lo ricorda insistentemente: uomo di speranza, il cristiano non si può disinteressare dei propri fratelli e sorelle. Questo sarebbe in aperta contraddizione con il comportamento di Gesù. Il cristiano è un costruttore instancabile di comunione, di pace e di solidarietà, doni che Gesù stesso ci ha fatto. Nell’esservi fedeli, noi collaboriamo alla realizzazione del piano di salvezza di Dio per l’umanità.
Cari fratelli e sorelle, vi invito perciò a rafforzare la vostra fede in Gesù Cristo, operando un’autentica conversione alla sua persona. Soltanto Lui ci dà la vera vita e ci può liberare da tutte le nostre paure e lentezze, da ogni nostra angoscia. Ritrovate le radici della vostra esistenza nel Battesimo che avete ricevuto e che fa di voi dei figli di Dio! Che Cristo Gesù dia a tutti voi la forza di vivere da cristiani e di cercare di trasmettere generosamente alle nuove generazioni ciò che avete ricevuto dai vostri Padri nella fede!

  

 

 
“La Bibbia in pillole”
Curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

 Oggi, domenica  11 Dicembre, durante la Messa, leggeremo Isaia 11, 1-10

 In questo brano , al versetto 1, leggiamo “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse” . Se al messianismo ebraico vogliamo trovare un punto di partenza, questo è quello giusto. Inoltre ha il vantaggio di essere databile in maniera precisa: siamo intorno all'anno 700 a.C. In questo passo Isaia afferma che verrà un "tempo buono" e che questo tempo buono sarà legato alla figura di un discendente di Davide, dotato di particolari carismi (il mashìah, che significa “unto”). Abbiamo pertanto i due elementi fondamentali di ogni messianismo: il mondo buono del futuro e lo strumento umano, in questo caso un discendente della casa di Davide. Si parla perciò di messianismo davidico: alle sue origini il messianismo fu regale e davidico.

NOVENA DI NATALE 

Da Lunedì 19 a venerdì 23 dicembre

Ore 7,20 Appuntamento in chiesa  per i Preadolescenti (segue colazione nel bar dell'Oratorio fino alle 7,50)

   Ore 17,00 in chiesa per bambini ragazzi e adulti

 

CALENDARIO SETTIMANALE
 

 

Domenica 11/12

V Domenica di Avvento. 


Lunedì 12/12

 Ore 17.00 Centro d’ascolto Caritas – ore 21.00 Corale.


Martedì 13/12.

Ore 21.00 Equipe Fidanzati, 1° incontro.


Mercoledì 14/12

 Ore 9-10,30 Guardaroba Caritas – ore 17.00 S. Vincenzo – ore 18.00 Liturgia della

Parola in cappellina – ore 21.00 Cenacolo di Avvento e S. Messa (ultimo incontro).


Giovedì 15/12

Ore 15,30 S. Messa Gecra – ore 17.00 o 21.00 Corso biblico decanale a Fatima.


Venerdì 16/12

Ore 17.00 Confessioni 3° corso – ore 20,45 Meeting decanale adolescenti – ore 21.00

Concerto di Natale in chiesa.


Sabato 17/12

Ore 16.00 Sabato di fraternità gruppo famiglie.


Domenica 18/12

Sesta Domenica di Avvento. Ore 15,30 Giochi sotto l’albero in Oratorio.

 

 
SUFFRAGI

Lunedì 12/12
Ore 18.00 Emanuele Spadaro.
 
Martedì 13/12
Ore 18.00 Sulsenti Giovanni e Graziella Galli.
 
Mercoledì 14/12.
Ore 8,30 Dordoni Walter e Francesco.
 
Giovedì 15/12
Ore 18.00 Defunti Condominio Monte Popera 16/10-12-14.
 
Venerdì 16/12
Ore 8,30 Alessandrina – Antonio – Luciana – Isidoro. Ore 18.00 Crippa Emilio e
Franceschini Dante.
 
  
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   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                 ANNO XXX  domenica 4-12-2011 - III Domenica di Avvento -    
 

 

 

 L'Avvento Ambrosiano 2

 

Da tre anni la Diocesi celebra l’Avvento con il nuovo Lezionario Ambrosiano, promulgato nel 2008 dal cardinale Dionigi Tettamanzi. Per comprendere il valore di questo tempo liturgico di preparazione al Natale, è opportuno interrogare il  Legionario ( libro delle letture ) , per comprendere quali sono i messaggi spirituali e teologici che l’Avvento ambrosiano ci può trasmettere.  Troviamo dunque la seguente successione di temi:
-  le prima domenica ha un contenuto prettamente escatologico: invita cioè a rivivere la dimensione dell’attesa del ritorno di Cristo alla fine dei tempi nella sua venuta gloriosa e definitiva;
-  la seconda e la terza domenica introducono la figura di Giovanni Battista, il precursore, che prepara la via alla venuta del Signore: una preparazione che recupera i temi della conversione (seconda domenica) e dell’adempimento delle antiche profezie (terza domenica);
-  la quarta domenica propone la pagina evangelica dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme, tipica della tradizione ambrosiana, da leggere e interpretare non dal punto di vista storico (quello che avvenne nella cosiddetta “Domenica delle Palme”), ma attraverso il filtro simbolico dell’Avvento, cioè come invito all’incontro salvifico con Cristo che fa il suo ingresso nella storia umana;
-  la quinta domenica vede di nuovo in primo piano la figura di Giovanni Battista, il precursore: il Vangelo è tratto però non dai sinottici (come nella seconda e nella terza domenica), ma sempre e solo da Giovanni e mette in luce in modo particolare il rapporto del Battista con il Messia che sta per manifestarsi; ormai infatti i giorni dell’Avvento stanno raggiungendo la loro piena maturazione;
-  il 16 dicembre, riprendendo una tradizione ambrosiana che lo stesso San Carlo volle confermare, è stata re-introdotta la cosiddetta “commemorazione dell’annuncio a Giuseppe”, per mettere in giusta evidenza il ruolo che questo uomo giusto e santo ebbe, con la sua obbedienza, nel mistero dell’incarnazione del Verbo;

 

    Don Marco    

 Pagine dal Magistero di Papa Benedetto XVI.
 

Dall’ intervento del Santo  Padre  Papa BENEDETTO XVI ad Assisi. Basilica di Santa Maria degli Angeli

Cerchiamo di identificare un po’ più da vicino i nuovi volti della violenza e della discordia. A grandi linee – a mio parere – si possono individuare due differenti tipologie di nuove forme di violenza che sono diametralmente opposte nella loro motivazione e manifestano poi nei particolari molte varianti. Anzitutto c’è il terrorismo, nel quale, al posto di una grande guerra, vi sono attacchi ben mirati che devono colpire in punti importanti l’avversario in modo distruttivo, senza alcun riguardo per le vite umane innocenti che con ciò vengono crudelmente uccise o ferite. Agli occhi dei responsabili, la grande causa del danneggiamento del nemico giustifica ogni forma di crudeltà. Viene messo fuori gioco tutto ciò che nel diritto internazionale era comunemente riconosciuto e sanzionato come limite alla violenza. Sappiamo che spesso il terrorismo è motivato religiosamente e che proprio il carattere religioso degli attacchi serve come giustificazione per la crudeltà spietata, che crede di poter accantonare le regole del diritto a motivo del “bene” perseguito. La religione qui non è a servizio della pace, ma della giustificazione della violenza. La critica della religione, a partire dall’illuminismo, ha ripetutamente sostenuto che la religione fosse causa di violenza e con ciò ha fomentato l’ostilità contro le religioni. Che qui la religione motivi di fatto la violenza è cosa che, in quanto persone religiose, ci deve preoccupare profondamente. In un modo più sottile, ma sempre crudele, vediamo la religione come causa di violenza anche là dove la violenza viene esercitata da difensori di una religione contro gli altri.
I rappresentanti delle religioni convenuti nel 1986 ad Assisi intendevano dire – e noi lo ripetiamo con forza e grande fermezza: questa non è la vera natura della religione. È invece il suo travisamento e contribuisce alla sua distruzione. Contro ciò si obietta: ma da dove sapete quale sia la vera natura della religione? La vostra pretesa non deriva forse dal fatto che tra voi la forza della religione si è spenta? Ed altri obietteranno: ma esiste veramente una natura comune della religione, che si esprime in tutte le religioni ed è pertanto valida per tutte? Queste domande le dobbiamo affrontare se vogliamo contrastare in modo realistico e credibile il ricorso alla violenza per motivi religiosi. Qui si colloca un compito fondamentale del dialogo interreligioso – un compito che da questo incontro deve essere nuovamente sottolineato. Come cristiano, vorrei dire a questo punto: sì, nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza. Lo riconosciamo, pieni di vergogna. Ma è assolutamente chiaro che questo è stato un utilizzo abusivo della fede cristiana, in evidente contrasto con la sua vera natura. Il Dio in cui noi cristiani crediamo è il Creatore e Padre di tutti gli uomini, a partire dal quale tutte le persone sono tra loro fratelli e sorelle e costituiscono un’unica famiglia. La Croce di Cristo è per noi il segno del Dio che, al posto della violenza, pone il soffrire con l’altro e l’amare con l’altro. Il suo nome è “Dio dell’amore e della pace” (2 Cor 13,11). È compito di tutti coloro che portano una qualche responsabilità per la fede cristiana purificare continuamente la religione dei cristiani a partire dal suo centro interiore, affinché – nonostante la debolezza dell’uomo – sia veramente strumento della pace di Dio nel mondoSe una tipologia fondamentale di violenza viene oggi motivata religiosamente, ponendo con ciò le religioni di fronte alla questione circa la loro natura e costringendo tutti noi ad una purificazione, una seconda tipologia di violenza dall’aspetto multiforme ha una motivazione esattamente opposta: è la conseguenza dell’assenza di Dio, della sua negazione e della perdita di umanità che va di pari passo con ciò. I nemici della religione – come abbiamo detto – vedono in questa una fonte primaria di violenza nella storia dell’umanità e pretendono quindi la scomparsa della religione. . 
 
Ma il “no” a Dio ha prodotto crudeltà e una violenza senza misura, che è stata possibile solo perché l’uomo non riconosceva più alcuna norma e alcun giudice al di sopra di sé, ma prendeva come norma soltanto se stesso. Gli orrori dei campi di concentramento mostrano in tutta chiarezza le conseguenze dell’assenza di Dio.
Qui non vorrei però soffermarmi sull’ateismo prescritto dallo Stato; vorrei piuttosto parlare della “decadenza” dell’uomo, in conseguenza della quale si realizza in modo silenzioso, e quindi più pericoloso, un cambiamento del clima spirituale. L’adorazione di mammona, dell’avere e del potere, si rivela una contro-religione, in cui non conta più l’uomo, ma solo il vantaggio personale. Il desiderio di felicità degenera, ad esempio, in una brama sfrenata e disumana quale si manifesta nel dominio della droga con le sue diverse forme. Vi sono i grandi, che con essa fanno i loro affari, e poi i tanti che da essa vengono sedotti e rovinati sia nel corpo che nell’animo. La violenza diventa una cosa normale e minaccia di distruggere in alcune parti del mondo la nostra gioventù. Poiché la violenza diventa cosa normale, la pace è distrutta e in questa mancanza di pace l’uomo distrugge se stesso. L’assenza di Dio porta al decadimento dell’uomo e dell’umanesimo. Ma dov’è Dio? Lo conosciamo e possiamo mostrarLo nuovamente all’umanità per fondare una vera pace? …..Riassumiamo anzitutto brevemente le nostre riflessioni fatte finora. Ho detto che esiste una concezione e un uso della religione attraverso il quale essa diventa fonte di violenza, mentre l’orientamento dell’uomo verso Dio, vissuto rettamente, è una forza di pace. In tale contesto ho rimandato alla necessità del dialogo, e parlato della purificazione, sempre necessaria, della religione vissuta. Dall’altra parte, ho affermato che la negazione di Dio corrompe l’uomo, lo priva di misure e lo conduce alla violenza. Accanto alle due realtà di religione e anti-religione esiste, nel mondo in espansione dell’agnosticismo, anche un altro orientamento di fondo: persone alle quali non è stato dato il dono del poter credere e che tuttavia cercano la verità, sono alla ricerca di Dio. Persone del genere non affermano semplicemente: “Non esiste alcun Dio”. Esse soffrono a motivo della sua assenza e, cercando il vero e il buono, sono interiormente in cammino verso di Lui. Sono “pellegrini della verità, pellegrini della pace”. Pongono domande sia all’una che all’altra parte. Tolgono agli atei combattivi la loro falsa certezza, con la quale pretendono di sapere che non c’è un Dio, e li invitano a diventare, invece che polemici, persone in ricerca, che non perdono la speranza che la verità esista e che noi possiamo e dobbiamo vivere in funzione di essa. Ma chiamano in causa anche gli aderenti alle religioni, perché non considerino Dio come una proprietà che appartiene a loro così da sentirsi autorizzati alla violenza nei confronti degli altri. Queste persone cercano la verità, cercano il vero Dio, la cui immagine nelle religioni, a causa del modo nel quale non di rado sono praticate, è non raramente nascosta. Che essi non riescano a trovare Dio dipende anche dai credenti con la loro immagine ridotta o anche travisata di Dio. Così la loro lotta interiore e il loro interrogarsi è anche un richiamo a noi credenti, a tutti i credenti a purificare la propria fede, affinché Dio – il vero Dio – diventi accessibile. Per questo ho appositamente invitato rappresentanti di questo terzo gruppo al nostro incontro ad Assisi, che non raduna solamente rappresentanti di istituzioni religiose. Si tratta piuttosto del ritrovarsi insieme in questo essere in cammino verso la verità, dell’impegno deciso per la dignità dell’uomo e del farsi carico insieme della causa della pace contro ogni specie di violenza distruttrice del diritto. In conclusione, vorrei assicurarvi che la Chiesa cattolica non desisterà dalla lotta contro la violenza, dal suo impegno per la pace nel mondo. Siamo animati dal comune desiderio di essere “pellegrini della verità, pellegrini della pace”. Vi ringrazio.

A cura di S. Restelli

 

         

 


CALENDARIO SETTIMANALE
 


Domenica 4/12.
IV Domenica di Avvento. Ore 10,15 Domenica Insieme 4° corso (1° media) – ore 11.30 S. Messa e Battesimi.
 
Lunedì 5/12.
Ore 17.00 Centro d’ascolto Caritas – ore 21.00 Corale.
 
Mercoledì 7/12.
Sant’Ambrogio – Gita parrocchiale di Avvento a Vienna – ore 18.00 S. Messa pre-festiva.
 
Giovedì 8/12.
 Immacolata concezione B.V.Maria Orario Festivo S. Messe.
 
Domenica 11/12.
V Domenica di Avvento.
 
 
SUFFRAGI
 
Venerdì 9/12.
Ore 18.00 Bonizzoni Angela in Briaschi.
 
Sabato 10/12.
Ore 8.30 Dordoni Walter.
 
 
ARCHIVIO
 
**Con il sacramento del Battesimo entrano a fare parte della grande famiglia di Dio la ‘Chiesa’ Clema Francesco Pio; Mattioli Alessandro; Raffaelli Samuel.
 
**Sono tornate alla ‘Casa del Padre’ Guerrini Silvana Marcella anni 59 e Gandelli Esterina anni 99.
 
 
 
 
OFFERTE
 
Offerte per i  Battesimi 100,00+100,00; Offerta per Oratorio 200,00; per la Parrocchia 50,00; in memoria di Bonizzoni Angela in Briaschi offrono alla Chiesa 30,00 la figlia e il fratello; offerta per S. Messa di Graziella Galli dalle amiche della Terza Età del Circolo Mondini 90,00.
 
 
S.O.S. CARITAS
 
Necessitano: 2 passeggini; giacconi invernali bambino 0/14 anni; abbigliamento 1/2/3 anni. Grazie!
 


 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                 ANNO XXX  domenica 27-11-2011 - III Domenica di Avvento -    
 

 

 

 L'Avvento Ambrosiano

 

Vi proponiamo  brevemente  in questo spazio,   un  editoriale che ci aiuta a comprendere il senso dell’avvento ambrosiano che stiamo vivendo.  Questo tempo   - che nella tradizione ambrosiana si dispiega lungo sei settimane - apre il cammino di un nuovo anno liturgico.«Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi» (Sal 79[80]): è la preghiera che nasce dall’ascolto della Parola di Dio e ci richiama con insistenza al dovere della vigilanza. Nell’intenzione della liturgia, l’Avvento si offre come «il tempo che prepara la Chiesa a celebrare il mistero della manifestazione nella carne del Verbo di Dio»  La Parola di Dio, attraverso il linguaggio “ apocalittico” che richiede di essere interpretato correttamente, ci invita a non fuggire dalle difficoltà e dalle situazioni di profonda precarietà dell’esistenza quotidiana, per camminare invece con rinnovata speranza incontro al Signore che viene. «Dopo quella tribolazione (...) le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria» (Vangelo: Mc 13,1-27): “la venuta del Signore” non deve suscitare smarrimento o timore, ma il desiderio e l’impegno di orientare a Lui tutta la nostra vita. La nostra attenzione non deve fissarsi tanto sull’ansiosa attesa della “fine” del tempo , ma sulla certezza del compimento della nostra storia; non assisteremo alla rivincita delle forze della natura sull’uomo, ma saremo partecipi di ciò che il nostro Dio, buono e fedele, ci promette: “Come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vittoria “.  L’Avvento quindi non è in prima linea un tempo penitenziale nella prospettiva del ritorno del Signore per il giudizio, bensì celebrazione dell’Incarnazione, e solo a partire da ciò, attesa anche della parusia ( cioè della venuta di Cristo  alla fine dei tempi ) » (M. Augé). Il nostro pellegrinaggio terreno è illuminato da una certezza: solo il Signore Gesù può condurci a salvezza e, «quando verrà di nuovo nello splendore della gloria, potremo ottenere, in pienezza di luce, i beni promessi che ora osiamo sperare, vigilando nell’attesa» 

   Don Marco    

 La comunità parrocchiale "cresce"...
 
Pubblichiamo volentieri e sottoscriviamo questo articolo del nostro diacono Daniele,  che ci aiuta a riflettere sul “ felice “ disagio per i posti in chiesa ... 
C'è una cosa che colpisce chi si inserisce nella nostra Comunità parrocchiale: la partecipazione massiccia e puntuale dei ragazzi dell'Iniziazione cristiana insieme alle loro catechiste alla Messa delle 10,15 la domenica. Non che nelle altre parrocchie non avvenga, ma non in modo così curato e preciso come a Rogoredo. Questo avviene grazie alla dedizione e alla costanza di catechiste, famiglie e ragazzi che per decenni hanno consolidato questa tradizione. Inoltre la Messa delle 10,15 è diventata punto di riferimento anche della comunità degli adulti che vi partecipano attivamente. E la nostra Chiesa, in questi primi cento anni, ha saputo accogliere questa composita comunità celebrante senza grosse difficoltà. 
Ma come tutti sanno la nostra Comunità parrocchiale è cresciuta in modo esponenziale con le urbanizzazioni dei primi anni 2000 e quelle odierne di Santa Giulia: siamo passati dai 5000 abitanti della fine del secolo scorso ai quasi 15000 di oggi. Fortunatamente anche la partecipazione alla Messa domenicale e all'iniziazione cristiana è aumentata ma, paradossalmente, questo sta comportando una serie di problemi con gli spazi, dalle aule di catechismo ai posti in chiesa. Infatti sono alcune domeniche che una cinquantina di persone partecipano alla Messa delle 10,15 in piedi in fondo alla Chiesa; inoltre stanno iniziando a frequentare il Catechismo i ragazzi di III elementare che, solo loro, sono un'ottantina; presumiamo quindi che nelle prossime domeniche aumenteranno ancora di numero le persone che non avranno posto a sedere. 
Nella nostra chiesa abbiamo 42 panche per 168 posti più 200 sedie che danno in totale 368 posti. I ragazzi dell'Iniziazione cristiana sono circa 250 (tra le terza elementare e la prima media), i preadolescenti, gli adolescenti e i giovani sono circa un centinaio. Occupano circa 30 panche (a volte anche in 5 o 6 per panca) più una cinquantina di sedie. Stimiamo che i genitori che accompagnano questi ragazzi siano circa 200 e che ci siano inoltre un centinaio di adulti che non abbiano coinvolgimento diretto con l'iniziazione cristiana per un totale di quasi 500 persone. 
Questo dato obbliga tutta la comunità parrocchiale ad un ripensamento delle Messe domenicali anche tenendo conto che alle ore 11,30 la frequenza media si aggira intorno ai 150/200 partecipanti. Quindi 100 persone in più alle 10,15 e 200 posti liberi alle 11,30. Sarà sicuramente uno dei primi compiti che il neoeletto Consiglio Pastorale dovrà affrontare ma sarà anche uno dei temi che dovrà essere affrontato con un'ampia consultazione diretta dei vari gruppi parrocchiali e di ogni singola persona che potrà esprimere il proprio consiglio. 
Intanto invitiamo coloro che non sono direttamente collegati al cammino della Iniziazione cristiana a farsi carico di queste difficoltà e partecipare alle Celebrazioni Eucaristiche in orario diverso dalle 10,15; questo loro “farsi prossimo” ai ragazzi e ai loro genitori sarà ricompensato dal Signore Gesù e sarà segno di gratitudine della Comunità parrocchiale tutta.
 
            Daniele diacono
 

 

 

 

 In cammino verso il VII incontro mondiale delle famiglie

 

 
Nelle scorse settimane e nelle prossime, insieme alle buste con gli auguri per il Natale alle famigle del quartiere, sono stati distribuiti o saranno distribuiti i volantini—invito per  sensibilizzare le famiglie della comunità  a decidere di ospitare una “famiglia”  che verrà dal resto d’Italia o dall’estero in occasione dell’incontro Mondiale con il Papa a Milano nel maggio 2012.
Di cosa tratta concretamente ?
 
Papa Benedetto XVI ha convocato il VII IncontroMondiale delle Famiglie a Milano dal 30maggio al 3 giugno 2012.
Alle famiglie della nostra parrocchia insieme a quelle di tutta la diocesi  è chiesto di aprire le porte all’accoglienza per condividere con tante altre famiglie questo importante evento di fede.
Tale disponibilità offre a ciascuna famiglia l’occasione per  aprirsi all’universalità della Chiesa e alla mondialità., per mettere in pratica l’ospitalità cristiana e per collaborare con le diocesi lombarde nella realizzazione di questa grande occasione di scambio .
Alle famiglie che si  rendessero disponibili viene chiesto di fatto uno spazio fisico, e ancor più del cuore, per accogliere una famiglia proveniente dall’Italia, dall’Europa o da un altro paese del mondo naturalmente garantita dalla diocesi di Milano .
QUANDO:
Si può scegliere tra tre diversi periodi di ospitalità 
 
 
 Periodo 1: dal 28maggio (pomeriggio) al 3 giugno (mattino).
 
 
 Periodo 2: dal 1 giugno (pomeriggio) al 3 giugno (pomeriggio).
 
 Periodo 3: eventuale disponibilità per un periodo più ampioITÀ:
 
 L’accoglienza alle famiglie e alle comunità è coordinata dal Comitato Organizzatore del VII Incontro Mondiale, in collaborazione con gli uffici di pastorale familiare delle Diocesi, parrocchie, associazioni e movimenti.
 Il parroco o un altro sacerdote insieme alla commissione istituita in ogni parrocchia  raccoglieranno le adesioni da inviare  al Comitato Organizzatore del VII IncontroMondiale delle Famiglie

L’Organizzazione contatterà le famiglie accreditate e provvederà ad inviare il modulo di adesione da compilare. .
 

CI AUGURIAMO UNA RISPOSTA MASSICCIA !

 La commissione Family 2012

 

      

 

 
“La Bibbia in pillole”
Curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato
 

Domenica, 27 Novembre, durante la Messa, leggeremo Giovanni 5:33-39

In questo brano , al versetto 33, leggiamo “Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità”.  Il concetto di ‘testimonianza’, nella mentalità ebraica, non intende solo un semplice “parlare a favore di” , ma sottintende sempre il concetto di “attestare un evento prendendovi parte” . E’ quindi significativo notare che Gesù, in questo brano, indica che a “testimoniare” di Lui vi siano 4 ‘personaggi’ : Giovanni, le opere che Lui compie, il Padre stesso e le Scritture. E siccome in ebraico il numero 4 rappresenta ‘tutta la realtà del creato’ , è facile intuire ciò che si intende: tutta la realtà entro la quale noi viviamo testimonia di Lui perché ne fa parte .

 

CALENDARIO SETTIMANALE
 

Domenica 27/11.
III Domenica di Avvento Ritiro Ado – Ospitalità CVS – ore 15,30 Battesimi (2° turno).
 
Lunedì 28/11 .
Ore 17.00 Centro d’ascolto Caritas – ore 21.00 Corale – ore 21.00 Incontro presentazione gita a Vienna e saldo quote.
 
Martedì 29/11.
Ore 21.00 C.D.O./2 + Commissione organizzativa Family Day.
 
Mercoledì 30/11.
Ore 10.00 gruppo del Vangelo con Lucrezia, c/o Bar Parrocchiale – ore 18.00 Liturgia della Parola – ore 21.00 S. Messa, Cenacolo d’Avvento.
 
Giovedì 1/12.
Ore 17.00 o 21.00 Corso biblico decanale presso Parr. Di Fatima – ore 20.00 Emmaus giovani.
 
Venerdì 2/12.
Ore 14,30 pulizia chiesa 1° turno – ore 17.00 Adorazione per le vocazioni, 1° venerdì del mese – ore 21.00 Equipe famiglie.
 
Sabato 3/12.
Ore 9.00 lavori utili in Oratorio – ore 16.00 incontro genitori Battesimi del 4/12.
 
Domenica 4/12.
 Quarta Domenica di Avvento. Ore 100,15 Domenica ‘Insieme’ 4° corso – ore 11,30 S. Messa e Battesimi.
 
SUFFRAGI

Lunedì 28/11. Ore 8,30 Per la salute e il lavoro della Fam. Matties - ore 18.00 Naimo Demetrio, Domenica e Pitasi Anna, Lattanzio Anna.
 
Martedì 29/11.
Ore 18.00 Parmigiani Maria, Salvatore e Lola, Bice Carganico.
 
Mercoledì 30/11.
Ore 8,30 Luigi e Luigina.
 
Giovedì 1/12.
Ore 8,30 Per la salute e serenità di Andrea – ore 18.00 Francavilla Anastasia e Carbone Francesco.
 
Venerdì 2/12.
Ore 8,30 Suore – ore 18.00 Lucia Santini, Cesana Giuseppina e Fumagalli Rachele.
 
Sabato 3/12.
Ore 8.30 Luigina e Luigi.
 
ARCHIVIO
 
**Con il sacramento del Battesimo entrano a fare parte della grande famiglia di Dio la ‘Chiesa’: Brigo Alessandro, Sommariva Martina e Manitta Marco.
 
**Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Meazzi Natalina Teresina anni 74 e Nostro Teresa cgt. Varbaro anni 67.
 
OFFERTE.

Per la Chiesa, in memoria di papà Lunardi 60,00.
 
GUARDAROBA CARITAS
 
Sino a nuovo avviso non si ritirano indumenti. Segnaleremo tramite questo ‘Foglio’ le varie necessità. Grazie!
 
GRUPPI FAMILIARI Parrocchiali

Date Incontri nelle case:
Lunedì 28/11  - Binacchi

Martedì 29/11 - Contro

Giovedì 1/12  -  Dieci


 

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                 ANNO XXX  domenica 20-11-2011 - II Domenica di Avvento -    
 

 

 

 

 

Iniziate le Visite Natalizie alle Famiglie

 

Come ogni anno, nei mesi di novembre e dicembre, noi sacerdoti , suor Carla e, due sere la settimana, anche il nostro diacono Daniele, viviamo l’esperienza della visita alle famiglie in occasione del prossimo Natale. Per ora abbiamo sola mente diviso in due la parrocchia e alterniamo un anno una e l’anno successivo l’altra finche il numero di noi consacrati presenti in parrocchia sarà quello attuale . Ma la diocesi di Milano ha già fatto scelte diverse e , nella buona parte delle parrocchie , non si vede più il sacerdote girare casa per casa perché , spesso vi è un solo sacerdote per più parrocchie . E per questo anno cosa si propone in diocesi ? 
«Già nel Percorso pastorale dello scorso anno  si era insistito sulla opportunità di vivere la visita alle famiglie come momento caratteristicamente missionario, come occasione per incontrare le persone nel loro contesto di vita, “là dove esse vivono, amano, soffrono” . L’esperienza positiva dell’anno scorso ( invio di laici preparati e visitare le famiglie ) suggerisce di rilanciare  questo stile, coinvolgendo l’intera comunità, comunicando che la visita alle famiglie sarà caratterizzata quest’anno dal riferimento all’Incontro mondiale di giugno ». Si propone allora che  la  Visita sia  predisposta in modo coordinato con la benedizione dei luoghi di lavoro».  e si scelgano e si  formino   visitatori laici . “ La Visita richiede una formazione accurata dei laici e delle famiglie impegnate in essa. Può essere avviata comunitariamente attraverso un mandato ai visitatori consegnato in un’Eucaristia domenicale, e con l’invito a tutti a partecipare con la preghiera, in comunità e in famiglia, e con l’impegno a creare, nei propri caseggiati, il clima, i contatti, le attenzioni idonee all’accoglienza di questo momento». Come si vede i cambiamenti sono notevoli … Per  ora noi “ci siamo” e  veniamo in visita alle famiglie che lo desiderano e poi…il Signore vedrà Lui...

   Don Marco    

 Testimonianza dalle Missione ... in Avvento 
 
Articolo Di Piero Gheddo Segnalato Da Luca Roberti
“...Nelle missioni nasce la Chiesa, lo Spirito Santo è sempre all’opera ed a volte si manifesta in modo imprevisto.  Parlo a Milano col mio confratello mons. Cesare Bonivento, vescovo di Vanimo in Papua Nuova Guinea, che mi racconta la sua ultima avventura in quel grande paese dell’Oceania. “Ho inaugurato, mi dice, una parrocchia della quale non sapevo nulla”. Gli chiedo perché e dice: “I miei cristiani sono giovani ed entusiasti della fede, la mia diocesi è molto grande, montagnosa e forestale, con poche strade. È successo che un gruppo di battezzati, nell’interno del territorio non ancora del tutto esplorato, ha costruito la sua parrocchia e poi mi ha chiamato a inaugurarla. Allora dico a chi è venuto ad invitarmi: come mai avete fatto una parrocchia senza dirlo al vescovo?”. E mi ha raccontato la storia. In una parte della diocesi di Vanimo considerata “territorio protestante”, un gruppo di cattolici molto fervorosi lavorano per una “Logging Company”, una Compagnia che viene dalla Malesia e disbosca la foresta. Vivono in un accampamento di baracche di legno con le loro famiglie, ma non avevano una chiesa. Così vanno dal datore di lavoro e gli dicono che hanno bisogno di una chiesa cattolica. Il datore di lavoro ha tergiversato un po’, poi ha capito che la costruzione della chiesa è a vantaggio della Compagnia, perché quando c’è la religione e la chiesa, viene il prete e la gente è più contenta, va d’accordo, lavora meglio. Il datore di lavoro, che è un protestante malesiano, ha costruito la chiesa in legno, ma fatta bene, solida, elegante, bella. Mons. Bonivento continua: “Sono andato in quell’accampamento e sono rimasto davvero meravigliato. Pensa che io, come vescovo cattolico, non mi sarei nemmeno osato di avventurarmi in quel territorio che i protestanti si erano riservati. Invece, nasce una parrocchia cattolica, proprio in una posizione centrale per il territorio, dalla quale si possono visitare facilmente molti villaggi. Comunque sono andato ad inaugurare la chiesa ed è stata una bella festa, sono venuti tutti, cattolici e protestanti, animisti e musulmani, non ho mai visto una chiesa così strapiena. Non passava più nessuno, una chiesa piena dentro e fuori, bambini da tutte le parti... “Dopo la Messa e l’inaugurazione, abbiamo fatto i discorsi e la consegna dei doni. Dopo il discorso del governo, che era presente, arriva il discorso del Land Owner, il proprietario di quella terra che era un uomo grande e grosso. Io avevo paura perché in Papua il problema della terra è complicato, i conflitti e guerre di famiglie e tribali  nascono spesso dai problemi della terra. Poteva dire che non era d’accordo e che dovevamo distruggere la chiesa. Infatti incomincia a dire: 'Vorrei ricordare subito al vescovo, che questo è un territorio protestante. Io lo dico a tutti e anche al vescovo'. Io pensavo: qui va a finir male! Invece l’uomo continua: 'Però dico anche che sono contentissimo che venga qui la Chiesa cattolica e se qualcuno ha qualcosa in contrario, venga da me e aggiusteremo i conti'. Gli applausi e le grida di gioia salivano al cielo”.“Naturalmente il proprietario della terra è contento perché quando arriva la Chiesa cattolica le cose vanno meglio per tutti, arrivano il prete e poi le suore che sono a servizio della gente. La Chiesa dà sicurezza, stabilità, continuità, educa i figli e cura i malati, porta la mediazione e la pace. Chiunque sa che quando arriva la Chiesa cattolica, la situazione migliora, certo in senso morale, ma anche in senso educativo. Ad esempio, in quella nuova 'parrocchia' i cattolici hanno subito fatto domanda alla società che gestisce i lavori di fare una scuola primaria, cioè elementare e media, per i molti bambini e ragazzi che ci sono nell’accampamento e anche per tutti i giovani che dei villaggi vicini senza scuola. Quando avremo questa scuola, fra un anno o due, la parrocchia diventerà un centro di penetrazione evangelica. Tutto questo mi ha convinto di una grande verità. Io vescovo non avrei mai potuto organizzare una cosa simile, non l’immaginavo nemmeno. Lo Spirito Santo ha agito attraverso dei buoni cattolici e ha portato il vescovo a ringraziare Dio per il grande dono di questa nuova parrocchia”.

 

 Coretto, Corale e.... dintorni

Approfittiamo di questo spazio del “Foglio delle campane” per illustrare brevemente il servizio liturgico svolto dal coretto e dalla corale parrocchiale.
Entrambi i gruppi hanno il compito di animare le celebrazioni, soprattutto eucaristiche, attraverso il canto accompagnato da strumenti musicali (principalmente organo e chitarre).
 
Il coretto coinvolge bambini e ragazzi che ravvivano la Messa delle ore 10.15, chiamata appunto “Messa dei ragazzi” perché partecipata in  modo particolare da coloro che frequentano la catechesi e la vita dell’oratorio (piccoloratorio, catechesi di iniziazione cristiana, gruppi preadolescenti-adolescenti-giovani). Due sono le finalità principali del coretto: sostenere l’assemblea nel canto ed introdurre i partecipanti al coretto stesso al “ministero” liturgico, cioè a “servire” la comunità parrocchiale mettendone a disposizione i talenti (la voce in questo caso!).
Con il passare degli anni si è constatato che la partecipazione al coretto è andata scemando, per vari motivi, nonostante l’impegno richiesto non sia molto gravoso e consista nel ritrovarsi in chiesa alle ore 9.40 per provare i canti della Messa, partecipare alle prove effettuate ogni tanto in oratorio al termine della Messa delle 10.15 e, soprattutto, fedeltà alla Messa stessa!
 
La corale è il gruppo di cantori, perlopiù adulti, che anima le celebrazioni più “solenni” tramite un repertorio di canti misto: esegue infatti sia canti che si ispirano ad una tradizione classica (invitando così l’assemblea all’ascolto partecipe) che canti tradizionali (coinvolgendo l’assemblea stessa all’esecuzione di canti).
Anche per questo gruppo c’è la stessa necessità del coretto, cioè aumentare il numero dei suoi componenti! Non è necessario conoscere la musica, basta avere il desiderio di cantare in coro, anche qui per svolgere un servizio alla comunità parrocchiale.
La corale si ritrova tutti i lunedì alle ore 21 in chiesa.
 
In merito alle richieste dei dintorni: cerchiamo chitarristi o suonatori di altri strumenti, compatibili con le celebrazioni, che mettano a disposizione la propria capacità per accompagnare in particolar modo il coretto, ma anche per animare altre Messe domenicali (ad esempio quella delle ore 11.30) o alcune celebrazioni liturgiche.
Invitiamo quindi tutti coloro che sono sensibili a queste realtà a proporsi, a donare un po’ del loro tempo e delle loro capacità per animare sempre più e sempre meglio le celebrazioni proposte alla nostra comunità parrocchiale.
 
Come vedete c’è posto per tutti!!
 
Chi fosse interessato può contattare:
per il coretto:                                    Cristina            cellulare 333.1204399;
per la corale:                                     Rossella          cellulare 380.3932151;
per le chitarre e gli strumenti:      Annamaria          cellulare 349.5466379.

 

 

    

 

 
“La Bibbia in pillole”
Curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato
 
Oggi , domenica  20 Novembre, durante la Messa, leggeremo Matteo 3: 1-12
In questo brano , al versetto 6, leggiamo “confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano”  . La parola ‘battesimo’ deriva dal verbo greco baptisma , che significa “immergere (nell’acqua)” .  Il battesimo era un rito comune nella antica cultura giudaica. Significava la morte a un passato, che rimaneva simbolicamente sepolto nell´acqua, per un cambiamento di vita.  La  funzione del battesimo, secondo Giovanni, se accolto con sincera decisione, é di aiutare a realizzare un cambiamento di vita. Non é, quindi, sufficiente sottomettersi a un rito esterno, senza compiere la condizione richiesta di correggere la condotta personale. Infatti ai Sadducei dice: “Fate dunque un frutto degno della conversione” 


 

 
CALENDARIO SETTIMANALE
 

Domenica 20/11. II di Avvento – Meeting Decanale PreAdo – ore 11.30 Domenica di fraternità gruppo famiglie (Messa-pranzo-incontro) – Mercatino Hobbisti in Oratorio. Ore 21.00 gruppo del Vangelo c/o Mocciola.
 
Lunedì 21/11 .Ore 17.00 Centro d’ascolto Caritas – ore 21.00 Corale.
 
Mercoledì 23/11. Dalle ore 9.00 alle 10,30 Guardaroba Caritas – ore 18.00 Liturgia della Parola, in cappellina – ore 21.00 S. Messa, meditazione e adorazione.
 
Giovedì 24/11. Ore 19,30 Proposta “Alla ricerca del Cristo”.
 
Venerdì 25/11. Ore 15.00 incontro terza età – ore 18.00 s. Messa defunti della Parrocchia – ore 21.00 serata aperta missionaria con Testimonianza.
 
Sabato 26/11. Ritiro Ado 26 e 27 novembre.
 
Domenica 27/11. Terza Domenica di Avvento. Ospitalità CVS Milano zona 1 – ore 15,30 Battesimi (2° turno).
 
 
 
SUFFRAGI
 
 
Lunedì 21/11. Ore 8,30 Vollono Carmine e Carmela. Ore 18.00 Anna e Elvio Cassola e mamma Vittoria.
 
Martedì 22/11. Ore 8,30 Gerolama- Giovanna e Antonio – ore 18.00 Ferro Angela ved. Poletti , Ghilardi – Prevosti.
 
Mercoledì 23/11. Ore 8,30 Angela e Carlo – ore 21.00 Mons. Luigi Rigamonti.
 
Giovedì 24/11. Ore 18.00 Carnevalini Renzo e genitori.
 
Venerdì 25/11. Ore 18.00 Defunti della Parrocchia.
 
Sabato 26/11. Ore 8.30 Carlo e Angela.
 
ARCHIVIO
 
 
Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Bardizza Mario Antonio anni 60 e Galli Graziella anni 77.
 
OFFERTE
 
 
Per la Parrocchia 50,00 – N.N. 50,00 – Ass. Naz. Donatori sangue Ist.Tumori 150,00 – per funerale 100,00 – per Battesimo 100,00.

 

 

   Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                 ANNO XXX  domenica 13-11-2011 - I Domenica di Avvento -    
 

 

Tempo di Avvento

 

Eccoci alla ripresa dell’anno liturgico. Un nuovo Avvento ci viene regalato perchè sappiamo veramente vivere in tensione positiva e in atteggiamento di ricerca sincera del “Dio che si fa Carne e viene ad abitare in mezzo a noi “, un po’ come fecero i Magi della tradizione evangelica .

Certo , occorre dirlo, questo Avvento e questo Natale capitano, come già tante altre volte nella storia umana, in una stagione, in un tempo non privo di inquietudini, incertezze, paure, e fatiche … La crisi economica e le diverse problematiche  sociali che essa porta con se, l’insicurezza sul piano della pace e della stabilità internazionale, la fatica di vivere di tanti giovani e la solitudine che si legge   negli occhi e nel cuore  di tanti anziani  sembrano oggi ancor più accentuarsi e rendere meno desiderato e atteso il Natale del Signore . Ma quel che ancora una volta ci deve far riflettere e forse anche rianimare nella speranza è il fatto che, comunque, nonostante tutto e nonostante noi IL SIGNORE VIENE e continua a venire TRA NOI e oggi come allora, spesso pochi  se ne accorgono . Nel Vangelo di Giovanni Si legge “ Venne tra la sua gente ma i suoi non lo hanno accolto”.  Questi “ suoi “ siamo noi, resi proprio per grazia e per amore da Gesù “ Cittadini del cielo e familiari di Dio “, anche se, di questo speciale Fratello in umanità che è niente meno che il “figlio dell’Altissimo “, come disse Gabriele a Maria nella Annunciazione, non riusciamo molto spesso a  cogliere fino in fondo e pienamente la vicinanza, la passione per la nostra vita , il desiderio che , per Lui e insieme a Lui,  possiamo raggiungere la felicità nonostante tutto …

Ci aiuti l’avvento a riscoprire la Sua consolante Presenza .    Don Marco    

 

Cammino di Avvento
con
l'Arivescovo
Il cardinal Angelo Scola dà un nuovo appuntamento ai fedeli. A partire dalla prima domenica di Avvento 13 Novembre l'arivescovo celebrerà la S.Messa in Duomo alle 17,30. La predicazione del cardinale in cattedrale lungo le domeniche di avvento è una proposta a percorrere insieme le strade che conducono alla grotta di Betlemme.

Chi non potesse seguire di persona la celebrazione può parteciparvi attraverso il sito della diocesi www.chiesadimilano.it oppure su Telenova NEWS (canale 664) RadioMarconi anche in differita alla 20,30


 Insegnamenti di Papa Benedetto XVI

 

 
 

l nostro arcivescovo, nella sua agenda pastorale,  ha esplicitamente indicato,  tra le sollecitazioni di questo anno, l’attenzione a conoscere ed approfondire il magistero del Papa che verrà in visita tra noi il prossimo mese di  Maggio . Il nostro foglio ha sempre ripreso i testi più significativi del Santo Padre ma , proprio in attenzione a quanto suggerito dal cardinale, vorrebbe dedicare uno spazio più ampio ai suoi interventi a partire da questo numero e per i numeri successivi di questo anno. Ringraziamo fin da ora un parrocchiano che si è impegnato a curare questa piccola rubrica inviandoci, periodicamente , alcuni testi che raccoglieremo sotto il titolo : “ Le perle della catechesi papale del mercoledì “ … Tra “Perle” e “Pillole”  il nostro foglio si va arricchendo comunque del’apporto di diverse persone  e questa è certamente cosa buona  oltre che, ci auguriamo , gradita almeno ad alcuni tra voi...

                    Don Marco 

 Cogliamo alcune perle della catechesi del Mercoledì di Benedetto XVI.Questa rubrica vuole presentare in sintesi qualche spunto tratto dalla catechesi di Benedetto XVI il Mercoledì in Vaticano.Per chi usa Internet il legame da cliccare per un recupero completo del suo Magistero è il seguente: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2011/index_it.htm Il 28 settembre scorso la catechesi è stata destinata ad illustrare il suo viaggio in Germania

1. Il discorso al Prlamento tedesco.
Di tutti gli interventi fatti in questo storico viaggio ho scelto il discorso al Parlamento tedesco
“In tale occasione ho voluto esporre il fondamento del diritto e del libero Stato di diritto, cioè la misura di ogni diritto, inscritto dal Creatore nell’essere stesso della sua creazione. E’ necessario perciò allargare il nostro concetto di natura, comprendendola non solo come un insieme di funzioni ma oltre questo come linguaggio del Creatore per aiutarci a discernere il bene dal male.”
La crisi dei nostri tempi è legata per il Pontefice soprattutto all’incapacità di discernere il bene dal male. L’uomo di oggi  non ha più gli strumenti culturali per rilevare ciò che è giusto e ciò che non lo è, abbandonandosi in questo modo ad una situazione di relativismo etico per la quale l’unico criterio di comportamento diventa la dimensione istintiva  della vita, slegata da ogni tradizione e da ogni valore che non sia l’autorealizzazione soggettiva e individuale. Tutto questo ha profonde conseguenze sul vivere comune poiché il limite non valicabile di tale autorealizzazione  è affidato solo alla logica della forza e non più alla forza del diritto.
“Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?” ha sentenziato una volta sant’Agostino. Noi tedeschi sappiamo per nostra esperienza che queste parole non sono un vuoto spauracchio. Noi abbiamo sperimentato il separarsi del potere dal diritto, il porsi del potere contro il diritto, il suo calpestare il  diritto, così che lo Stato era diventato lo strumento per la distruzione del diritto – era diventato una banda di briganti molto ben organizzata, che poteva minacciare il mondo intero e spingerlo sull’orlo del precipizio. Servire il diritto e combattere il dominio dell’ingiustizia è e rimane il compito fondamentale del politico. In un momento storico in cui l’uomo ha acquistato un potere finora inimmaginabile, questo compito diventa particolarmente urgente. L’uomo è in grado di distruggere il mondo. Può manipolare se  stesso. Può, per così dire, creare esseri umani ed escludere altri esseri umani dall’essere uomini. Come riconosciamo che cosa è giusto? Come possiamo distinguere tra il bene e il male, tra il vero diritto e il diritto solo apparente? La richiesta salomonica resta la questione decisiva davanti alla quale l’uomo politico e la politica si trovano anche oggi.”
 

2. Il diritto e la sua fondazione (al di là del positivismo) Occorre dunque cercare una nuova fondazione del diritto e tale fondazione va nella direzione di ripensare  il concetto di natura, andando oltre quello prevalente di matrice positivistica...“ È fondamentale anzitutto la tesi secondo cui tra l’essere e il dover essere ci sarebbe un abisso insormontabile. Dall’essere non potrebbe derivare un dovere, perché si tratterebbe di due ambiti assolutamente diversi. La base di tale opinione è la concezione positivista, oggi quasi generalmente adottata, di natura. Se si considera la natura – con le parole di Hans Kelsen – “un aggregato di dati oggettivi, congiunti gli uni agli altri quali cause ed effetti”, allora da essa realmente non può derivare alcuna indicazione che sia in qualche modo di carattere etico. Una concezione positivista di natura, che comprende la natura in modo puramente funzionale, così come le scienze naturali la riconoscono, non può creare alcun ponte verso l’ethos e il diritto, ma suscitare nuovamente solo risposte funzionali. La stessa cosa, però, vale anche per la ragione in una visione positivista, che da molti è considerata come l’unica visione scientifica. In essa, ciò che non è verificabile o falsificabile non rientra nell’ambito della ragione nel senso stretto. Per questo l’ethos e la religione devono essere assegnati all’ambito del soggettivo e cadono fuori dall’ambito della ragione nel senso stretto della parola. Dove vige il dominio esclusivo della ragione positivista – e ciò è in gran parte il caso nella nostra coscienza pubblica – le fonti classiche di conoscenza dell’ethos e del diritto sono messe fuori gioco. Questa è una situazione drammatica che interessa tutti e su cui è necessaria una discussione pubblica; invitare urgentemente ad essa è un’intenzione essenziale di questo discorso. “Torniamo ai concetti fondamentali di natura e ragione da cui eravamo partiti. Il grande teorico del positivismo giuridico, Kelsen, all’età di 84 anni – nel 1965 – abbandonò il dualismo di essere e dover essere. Aveva detto prima che le norme possono derivare solo dalla volontà. Di conseguenza – aggiunge – la natura potrebbe racchiudere in sé delle norme solo se una volontà avesse messo in essa queste norme. Ciò, d’altra parte – dice – presupporrebbe un Dio creatore, la cui volontà si è inserita nella natura. “Discutere sulla verità di questa fede è una cosa assolutamente vana”, egli nota a proposito. Lo è veramente? – vorrei domandare. È veramente privo di senso riflettere se la ragione oggettiva che si manifesta nella natura non presupponga una Ragione creativa, un Creator Spiritus?...A questo punto dovrebbe venirci in aiuto il patrimonio culturale dell’Europa. Sulla base della convinzione circa l’esistenza di un Dio creatore sono state sviluppate l’idea dei diritti umani, l’idea dell’uguaglianza di tutti gli uomini davanti alla legge, la conoscenza dell’inviolabilità della dignità umana in ogni singola persona e la consapevolezza della responsabilità degli uomini per il loro agire. Queste conoscenze della ragione costituiscono la nostra memoria culturale. Ignorarla o considerarla come mero passato sarebbe un’amputazione della nostra cultura nel suo insieme e la priverebbe della sua interezza. La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma – dall’incontro tra la fede in Dio di Israele, la ragione filosofica dei Greci e il pensiero giuridico di Roma. Questo triplice incontro forma l’intima identità dell’Europa. Nella consapevolezza della responsabilità dell’uomo davanti a Dio e nel riconoscimento della dignità inviolabile dell’uomo, di ogni uomo, questo incontro ha fissato dei criteri del diritto, difendere i quali è nostro compito in questo momento storico.”

 

    

 

 “La Bibbia in pillole”
Curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

 Oggi  13 Novembre, I domenica di Avvento,  durante la Messa,  ci viene proposto  il testo di  Matteo 13: 1-27 . In questo brano, al versetto 8, leggiamo “Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta.”  È la memoria della tecnica di semina dell'epoca, in cui prima si gettava il seme e dopo si mischiava alla zolla con l'aratro. Una tecnica poco fruttifera : in Palestina un sacco di semi ne fruttificava massimo altri 7/8 (oggi si può arrivare a 30). Gesù ne promette 30,60, e addirittura 100 (i numeri della parabola indicano i sacchi, non una percentuale ! ) : sono l’immagine della sovrabbondanza di frutti che da la Parola di Dio. 


 

 
CALENDARIO SETTIMANALE
 

Domenica 13/11. Prima Domenica di Avvento - Domenica ‘Insieme’ terzo corso (5ª elem.). Ore 10,15 S. Messa con A.D.S.I.N.T. sez. Rogoredo – ore 15.00 Festival dei cori a S. Rita.
 
Lunedì 14/11 .Ore 17.00 Centro d’ascolto Caritas – ore 21.00 Corale.
 
Martedì 15/11. Ore 21.00 C.D.O.
 
Mercoledì 16/11. Dalle ore 9.00 alle 10,30 Guardaroba Caritas – ore 17.00 S. Vincenzo – ore 18.00 Liturgia della Parola – ore 21.00 Cenacolo e S. Messa.
 
Giovedì 17/11. Ore 19,30 Proposta “Alla ricerca del Cristo”.
 
Venerdì 18/11. Ore 17.00 Catechiste 1° corso, programmazione con Don Andrea – ore 21.00 Animatori gruppi del Vangelo (per dic. E gen.) – ore 21.00 gruppo missionario.
 
Sabato 19/11. Ore 16,30 Confessioni PreAdo e Ado.
 
Domenica 20/11. Seconda Domenica di Avvento. Meeting decanale PreAdo – ore 11.30 S. Messa e Domenica di fraternità gruppo famiglie – Mercatini Hobbisti in Oratorio, dalle ore 10,30 sino alle ore 18.00 circa.
 
 SUFFRAGI
 
Lunedì 14/11. Ore 8,30 Profiri Marco - Molfi Lucia, Laura e Anna. Ore 18.00 Fam. Troiano – Rosignoli Orlando, Dina e Mauro.
 
Martedì 15/11. Ore 18.00 Sulsenti Giovanni, Domenico, Giuseppina e parenti.
 
Mercoledì 16/11. Ore 18.00 Papà di Don Claudio Lunardi.
 
Giovedì 17/11. Ore 18.00 Pierluigi Tragella e Tonussi Pietro.
 
Venerdì 18/11. Ore 18.00 Salvotelli Stefano e Yuri Garrido.
 
Sabato 19/11. Ore 8.30 Benicchi Magnanensi.
 
 
ARCHIVIO
 
Con il Sacramento del ‘Battesimo’ entrano a fare parte della grande famiglia di Dio la ‘Chiesa’ Colombo Lorenzo e Fusari Melissa.
 
OFFERTE. Offerta per S. Messa defunti e condomini di via Medea 10,11,15 305,00- offerta per la Chiesa, per una promessa €100,00.
 
S.O.S. CARITAS. Cerchiamo con urgenza 1 passeggino. Grazie.
 
**Itinerario in preparazione al Sacramento del Matrimonio 2011. Sono aperte le iscrizioni. Per informazioni ufficio parrocchiale dalle ore 15.00 alle 18.00.

Sottocategorie

La sezione contiene le pubblicazioni del Foglio delle Campane relative alle settimane precedenti quella corrente.