Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

 

BUONA SANTA PASQUA DEL SIGNORE 2017

 

Cristo è Risorto… ma pochi ormai sembrano ancora credere e sperare in questo annuncio decisivo per la fede cristiana e che da duemila anni risuona in tutte le chiese del mondo allo scopo di ridare gioia e forza per affrontare le fatiche., le incertezze e le paure  e della vita , in primo luogo quella della morte. 

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A questo proposito, un amico mi ha mandato degli originali auguri di “Buona Pasqua“ che ho pensato di condividere con voi. Attraverso al forma del racconto si dicono da sempre verità grandi che forse sono più comprensibili ed efficaci se dette  attraverso al narrazione, piuttosto che con lunghe e articolate disquisizioni.

”C'era una volta un gelso centenario, pieno di rughe e di saggezza, che ospitava una colonia di piccoli bruchi. Erano bruchi onesti, laboriosi, di poche pretese. Mangiavano, dormivano e, salvo qualche capatina al bar del penultimo ramo a destra, non facevano chiasso. La vita scorreva monotona, ma serena e tranquilla. Faceva eccezione il periodo dei campionati tra rami, durante i quali i bruchi si “surriscaldavano” divisi in squadre e pronti a tutto per  difendere i colori del ramo   dove abitavano, oppure quando nascevano dispute tra le fazioni dello stesso ramo divise destra, sinistra e centro. I bruchi di destra sostengono che si comincia a mangiare la foglia da destra, i bruchi di sinistra sostengono il contrario, quelli di centro cominciano a mangiare dove capita. Alle foglie naturalmente nessuno chiedeva mai un parere. Tutti trovavano naturale che fossero fatte per essere rosicchiate. Il buon vecchio gelso nutriva tutti e passava il tempo sonnecchiando, cullato dal rumore delle instancabili mandibole dei suoi ospiti. Bruco Giovanni era tra tutti il più curioso, quello che con maggiore frequenza si fermava a parlare con il vecchio e saggio gelso. "Sei veramente fortunato, vecchio mio", diceva Giovanni al gelso. "Te ne stai tranquillo in ogni caso. Sai che dopo l'estate verrà l'autunno, poi l'inverno, poi tutto ricomincerà. Per noi la vita è così breve. Un lampo, un rapido schioccar di mandibole e tutto è finito". Il gelso rideva e rideva, tossicchiando un pò: "Giovanni, Giovanni, ti ho spiegato mille volte che non finirà così! Diventerai una creatura stupenda, invidiata da tutti, ammirata...". Giovanni agitava il testone e brontolava: "Non la smetti mai di prendermi in giro. Lo so bene che noi bruchi siamo detestati da tutti. Facciamo ribrezzo. Nessun poeta ci ha mai dedicato una poesia. Tutto quello che dobbiamo fare è mangiare e ingrassare. E basta".

"Ma Giovanni", chiese una volta il gelso, "tu non sogni mai?". Il bruco arrossì. "Qualche volta", rispose timidamente. "E che cosa sogni?". "Gli angeli", disse, "creature che volano, in un mondo stupendo". "E nel sogno sei uno di quelli?". "...Sì", mormorò con un fil di voce il bruco Giovanni, arrossendo di nuovo. Ancora una volta, il gelso scoppiò a ridere.

"Giovanni, voi bruchi siete le uniche creature i cui sogni si avverano e non ci credete!". Qualche volta, il bruco Giovanni ne parlava con gli amici. "Chi ti mette queste idee in testa?", brontolava Pierbruco. "Il tempo vola, non c'è niente dopo! Niente di niente. Si vive una volta sola: mangia, bevi e divertiti più che puoi! "Ma il gelso dice che ci trasformeremo in bellissimi esseri alati...". "Stupidaggini. Inventano di tutto per farci stare buoni", rispondeva l'amico. Giovanni scrollava la testa e ricominciava a mangiare. "Presto tutto finirà...scrunch... Non c'è niente dopo...scrunch... Certo, io mangio..scrunch, bevo e mi diverto più che posso...scrunch... ma...scrunch...non sono felice...scrunch. I sogni resteranno sempre sogni. Non diventeranno mai realtà. Sono solo illusioni !", bofonchiava, lavorando di mandibole. Ben presto i tiepidi raggi del sole autunnale cominciarono ad illuminare tanti piccoli bozzoli bianchi tondeggianti sparsi qua e là sulle foglie del vecchio gelso. Un mattino, anche Giovanni, spostandosi con estrema lentezza, come in preda ad un invincibile torpore, si rivolse al gelso. "Sono venuto a salutarti. E' la fine. Guarda sono l'ultimo. Ci sono solo tombe in giro. E ora devo costruirmi la mia!". "Finalmente! Potrò far ricrescere un pò di foglie! Ho già incominciato a godermi il silenzio! Mi avete praticamente spogliato! Arrivederci, Giovanni!", sorrise il gelso.

"Ti sbagli gelso. Questo...sigh...è...è un addio, amico!", disse il bruco con il cuore gonfio di tristezza. "Un vero addio. I sogni non si avverano mai, resteranno sempre e solo sogni. Sigh!". Lentamente, Giovanni cominciò a farsi un bozzolo. "Oh", ribatté il gelso, "vedrai". E cominciò a cullare i bianchi bozzoli appesi ai suoi rami. A primavera, una bellissima farfalla dalle ali rosse e gialle volava leggera intorno al gelso. "Ehi, gelso, cosa fai di bello? Non sei felice per questo sole di primavera?". "Ciao Giovanni! Hai visto, che avevo ragione io?" sorrise il vecchio albero. "O ti sei già dimenticato di come eri poco tempo fa"?

Parlare di risurrezione agli uomini del nostro tempo è proprio come parlare di farfalle ai bruchi. Molti ormai pensano e vivono come i bruchi. Mangiano, bevono e si divertono più che possono: dopotutto non si vive una volta sola? Nulla di male, sia ben chiaro... Ma la vita è tutta qui? Per tanti ormai la parola risurrezione non significa nulla. E per noi “ cristiani”? Ha ancora un significato ?

Di nuovo Auguri di Buona Pasqua a tutti

da don Marco, don Andrea 

e dal diacono Daniele, Suor Carla, Suor Angelica  e Suor Rosanna 

 

Don Marco 

 

IL PAPA AI GIOVANI  in occasione della GMG 2017

 

Cari giovani,

grazie di essere qui! Questa sera è un doppio inizio: l’inizio del cammino verso il Sinodo, che ha un nome lungo: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, ma diciamo: “il Sinodo dei giovani”, si capisce meglio! E anche il secondo inizio, del cammino verso Panama. Abbiamo ascoltato il Vangelo, abbiamo pregato, abbiamo cantato; abbiamo portato i fiori alla Madonna, alla Madre; e abbiamo portato la Croce, che viene da Cracovia e domani sarà consegnata ai giovani del Panama. Da Cracovia a Panama; e, in mezzo, il Sinodo. Un Sinodo dal quale nessun giovane deve sentirsi escluso, Il Sinodo è il Sinodo per e di tutti i giovani! I giovani sono i protagonisti. “Ma anche i giovani che si sentono agnostici?”. Sì! “Anche i giovani che hanno la fede tiepida?”. Sì! “Anche i giovani che si sono allontanati dalla Chiesa?”. Sì! “Anche i giovani che – non so se c’è qualcuno… forse ci sarà qualcuno – i giovani che si sentono atei?”. Sì! Questo è il Sinodo dei giovani, e noi tutti vogliamo ascoltarci. Ogni giovane ha qualcosa da dire agli altri, ha qualcosa da dire agli adulti, ha qualcosa da dire ai preti, alle suore, ai vescovi e al Papa. Tutti abbiamo bisogno di ascoltare voi...

Abbiamo ascoltato il Vangelo (cfr Lc 1,39-45). Quando Maria riceve quel dono, quella vocazione tanto grande di portare il dono di Dio a noi, dice il Vangelo che, avendo avuto anche la notizia che la sua cugina anziana aspettava un bambino e aveva bisogno di aiuto, se ne va “in fretta”. In fretta! Il mondo di oggi ha bisogno di giovani che vadano “in fretta”, che non si stanchino di andare in fretta; di giovani che abbiano quella vocazione di sentire che la vita offre loro una missione.  Abbiamo bisogno di giovani in cammino. Il mondo può cambiare soltanto se i giovani sono in cammino. Ma questo è il dramma di questo mondo: che i giovani – e questo è il dramma della gioventù di oggi! – che i giovani spesso sono scartati. Non hanno lavoro, non hanno un ideale da seguire, manca l’educazione, manca l’integrazione… Tanti giovani devono fuggire, emigrare in altre terre… I giovani, oggi, è duro dirlo, ma spesso sono materiale di scarto. E questo noi non possiamo tollerarlo! E noi dobbiamo fare questo Sinodo per dire: “Noi giovani siamo qui!”. E noi andiamo a Panama per dire: “Noi giovani siamo qui, in cammino. Non vogliamo essere materiale di scarto! Noi abbiamo un valore da dare”…   E inoltre vorrei invitarvi a fare questo cammino, questa strada verso il Sinodo e verso Panama, a farla con gioia, farla con le vostre aspirazioni, senza paura, senza vergogna, farla coraggiosamente. Ci vuole coraggio. E cercare di prendere la bellezza nelle piccole cose, come ha detto Pompeo, quella bellezza di tutti i giorni: prenderla, non perdere questo. E ringraziare per quello che sei: “Io sono così: grazie!”. Tante volte, nella vita, perdiamo tempo a domandarci: “Ma chi sono io?”. Ma tu puoi domandarti chi sei tu e fare tutta una vita cercando chi sei tu. Ma domandati: “Per chi sono io?”. Come la Madonna, che è stata capace di domandarsi: “Per chi, per quale persona sono io, in questo momento? Per la mia cugina”, ed è andata. Per chi sono io, non chi sono io: questo viene dopo, sì, è una domanda che si deve fare, ma prima di tutto perché fare un lavoro, un lavoro di tutta una vita, un lavoro che ti faccia pensare, che ti faccia sentire, che ti faccia operare. I tre linguaggi: il linguaggio della mente, il linguaggio del cuore e il linguaggio delle mani. E andare sempre avanti. Ci saranno momenti in cui voi non capirete nulla, momenti oscuri, brutti, momenti belli, momenti oscuri, momenti luminosi… ma c’è una cosa che io vorrei sottolineare. Noi siamo nel presente. Alla mia età, stiamo per andarcene… ah no? [ride] Chi garantisce la vita? Nessuno. La vostra età ha il futuro davanti. Ai giovani, oggi, ai giovani la vita chiede una missione, la Chiesa chiede loro una missione, e io vorrei dare a voi questa missione: tornare indietro e parlare con i nonni. Oggi più che mai abbiamo necessità, abbiamo bisogno di questo ponte, del dialogo tra i nonni e i giovani, tra i vecchi e i giovani. Il profeta Gioele, nel capitolo 3, versetto 2, ci dice questo, come una profezia: “Gli anziani avranno sogni, sogneranno, e i giovani profetizzeranno”, cioè porteranno avanti con le profezia le cose concrete. Questo è il compito che io vi do in nome della Chiesa: parlare con gli anziani. “Ma è noioso…, dicono sempre le stesse cose…”. No. Ascolta l’anziano. Parla, domanda le cose. Fa’ che loro sognino e da quei sogni prendi tu per andare avanti, per profetizzare e per rendere concreta quella profezia. Questa è la vostra missione oggi, questa è la missione che vi chiede oggi la Chiesa.

Cari giovani, siate coraggiosi! “Ma, Padre, io ho peccato, tante volte cado…”. Mi viene in mente una canzone alpina, bellissima, che cantano gli alpini: “Nell’arte di salire, l’importante non è non cadere, ma non rimanere caduti”. Avanti! Cadi? Alzati e vai avanti. Ma pensa a quello che ha sognato il nonno, che ha sognato il vecchio o la vecchia. Falli parlare, prendi quelle cose e fai il ponte al futuro. Questo è il compito e la missione che oggi vi dà la Chiesa.

 

 

“La Bibbia in pillole”

Curiosità bibliche a cura di D. Di Donato

Domenica, 16 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni  20, 11 – 18.

In questo brano , al versetto 14 , leggiamo “Detto questo, si voltò indietro e vede Gesù”

Maria, che nel brano rappresenta la nuova comunità Sposa di Cristo, prima di poter incontrare il suo sposo e  Signore, deve «convertirsi» (estrafê eis ta opisô  “si volse indietro”). E’ molto importante: sta a significare che, anche nel v. 16, il movimento ricordato, non può valere  come movimento fisico, ma deve essere inteso in senso spirituale «convertitasi». Soltanto questa conversione permette alla comunità-sposa di comprendere e rispondere correttamente alla domanda cruciale: ti klaieis? tina zêteis?; «Perché piangi? Chi cerchi?».

 


CALENDARIO
  

16/4 Domenica S. PASQUA

  1. Messe: 10.15; 11.30; 18.00 e 9.00 a S. Martino

 

17/4 Lunedì dell’Angelo

Pellegrinaggio decanale a Roma 3amd S.Messe: 9.00 a S. Martino,10.30 e 18.00

ore 10.30: Battesimi

 

18/4 Martedì

Pellegrinaggio decanale a Roma 3amd

 

19/4 Mercoledì

Pellegrinaggio decanale a Roma 3amd

 

20/4 Giovedì

ore 21.00: Incontro Animatori dei gruppi del Vangelo (per Maggio)

 

21/4 Venerdì

ore 15.30: S. Messa GECRA

 

22/4 Sabato

 Pellegrinaggio decanale adolescenti

 

23/4 Domenica II di PASQUA

Pellegrinaggio decanale adolescenti

ore 21.00: Incontro formativo operatori e volontari della salute

 

SUFFRAGI

 

19/4 Mercoledì

ore 8.30 Annamaria Manzon Da Re

ore 18.00 Buione e Lanzetta 

20/4 Giovedì

ore 18.00 Enrichetta, Stefano, e Mario 

21/4 Venerdì

ore 18.00 Rosa Martuscelli e Quirino Malandrino; Donnarumma Francesco

 

Ricorrenza Anniversario

 

20/4 Giovedì

ore 18.00 nella S.Messa 50° Anniversario di Matrimonio dei coniugi Brescia e Arvizzigno

 

 ARCHIVIO

 

Hanno fatto ritorno alla casa del Padre celeste : Simighini Emilio Giovanni di anni 86

Pasini Maria Livia Rosa di anni 90

 

Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo

Costantino Alessia;

Ajelar Ramirez Alessandra

 

OFFERTE

 

Per lavori Parrocchia €100,00