Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

 QUARESIMA 2017 e visita del PAPA A MILANO 2

La visita del Papa in Carcere

Per la prima volta nella storia un Papa entra a San Vittore. Una notizia che ha colto tutti di sorpresa, ma che ora si traduce in «entusiasmo». «Il Papa viene per i detenuti e per il personale - dice la direttrice Gloria Manzelli -, quindi sia per chi è privato della libertà, ma anche per chi lavora con impegno e dedizione nell’Istituto penitenziario.

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 Al di là degli aspetti organizzativi, siamo tutti molto, molto contenti, ma il termine giusto è emozionati. Il personale è entusiasta di incontrare il Papa, in particolare Francesco. Sarà un incontro di fede, dell’uomo che incontra l’uomo. Sono certa che andrà tutto bene».

Bergoglio incontrerà «il più elevato numero di detenuti», assicura Manzelli. Tuttavia in due ore di visita è difficile dare spazio a tutte le iniziative che si svolgono a San Vittore: «Tanti volontari che organizzano laboratori durante l’anno ci hanno chiesto di fare una piccola performance davanti al Santo Padre, ma non c’è il tempo». Comunque ciò che a San Vittore vogliono evitare è la formalità. «Lasceremo che le persone incontrino Francesco, senza il filtro dell’organizzazione, perché possa essere un incontro di anime, di persone», dice la direttrice. «Un po’ come avviene a San Pietro: il Papa va nella piazza e incontra i fedeli. Qui sarà la stessa cosa. Non vorremmo dare l’impressione di una differenza di approccio fra il cittadino libero che incontra il Santo Padre e il cittadino detenuto. Questo secondo me è il valore aggiunto». In piazza Filangieri stanno già lavorando sodo perché la visita sia gestita al meglio. «Si darà prevalentemente spazio ai detenuti - spiega il cappellano don Marco Recalcati -, e poi a chi opera in carcere: polizia penitenziaria, educatori, figure professionali, sanitari, volontari...». Il Papa sarà accolto all’ingresso, poi passerà da alcuni raggi, andrà in «rotonda» dove incontrerà un centinaio di detenuti, mentre il pranzo, con altri cento commensali, si terrà al terzo reparto, disponendo i tavoli nel grande corridoio. «I piatti saranno preparati dalla “Libera Scuola di Cucina” con uno chef affiancato dai detenuti - dice il cappellano -. È previsto un menù meneghino (risotto e cotoletta) e si è scelto che quel giorno tutto il carcere abbia lo stesso menù per non creare privilegi all’interno».

L’ipotesi è che a tavola, vicino a papa Francesco, siano seduti alcuni detenuti dell’America Latina così da permettergli di parlare nella sua lingua. «Abbiamo chiesto, per quanto possibile, di non selezionare i detenuti - dice ancora don Recalcati -, ma che pur dietro le sbarre, da lontano o mentre passa in “rotonda”, tutti riescano a sentire le parole del Papa e a vederlo. Ci sarà anche una rappresentanza del volontariato a salutare il Papa, perché Francesco vuole incontrare chi è in carcere: detenuti, polizia, operatori e volontari, che sentiamo come figure ben coinvolte nel lavoro che si fa in carcere. Non sono ospiti, ma una parte importante di San Vittore».

Al di là dei tanti aspetti pratici, da alcune settimane i cappellani stanno preparando i detenuti dal punto di vista spirituale all’incontro col Papa il 25 marzo. «Ogni domenica durante le Messe leggiamo un brano e raccontiamo un episodio delle visite dei Papi nelle carceri: siamo partiti da Giovanni XXIII a Regina Coeli, poi Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e infine le visite di Francesco in diversi istituti, non solo italiani, ma anche del mondo». Questi testi vengono utilizzati anche durante la settimana nei vari incontri di preghiera, recita del Rosario o momenti di carattere religioso, così da creare un dialogo con i carcerati in un tempo più lungo.

Intanto alcuni detenuti, di loro iniziativa, stanno preparando dei doni per Francesco: si va dalle classiche navi realizzate con gli stuzzicadenti e i fiammiferi, a un canto, uno scritto, una poesia... L’idea è che qualche detenuto in rappresentanza di tutti possa consegnare questi regali al Papa prima che lasci San Vittore e continui la sua visita milanese.

 A cura di Luisa Bove

 

Omelia del Cardinale Scola  per l’inizio della Quaresima

 

All’inizio dell’Assemblea Liturgica abbiamo pregato: «Assisti, o Dio di misericordia, la tua Chiesa – che entra in questo tempo di penitenza…». La Quaresima è il tempo favorevole per la conversione, cioè del cambiamento profondo (penitus: dal profondo) del nostro io. A che scopo? «Perché possa giungere in novità di vita alla gioia della Pasqua» (All’inizio dell’Assemblea Liturgica). Quaranta giorni di cammino verso la rigenerazione profonda della nostra persona.Per la nostra Chiesa milanese, la Quaresima si configura con una certa precisione fin dai tempi di Sant’Ambrogio, nello scorcio finale del IV secolo, quando la società si andava progressivamente convertendo al cristianesimo e molti pagani chiedevano il Battesimo. La Quaresima nacque proprio come tempo in cui i catecumeni si preparavano a ricevere il Battesimo nella veglia pasquale. Per questo essa ebbe da subito un forte carattere battesimale, oltre a quello penitenziale. «La Chiesa ha l'acqua e le lacrime: l'acqua del Battesimo, le lacrime della Penitenza» (Ambrogio, Epistula extra collectionem, 1 [41], 12, citato al 1428 del Catechismo della Chiesa Cattolica).

L’anima della penitenza cristiana è l’amore

«È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? […] Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?» (Lettura, Is 58,5.7). La penitenza, il digiuno cristiano non indica prevalentemente una posizione che si attua nella negazione. Essa è una posizione “positiva”, che si attua nel donare. L’anima della penitenza cristiana è l’amore: «Sciogliere le catene inique, togliere il legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo» (Is 58,6). Un amore che libera, non un possesso che asserve. Torniamo così al battesimo che ci fa figli. Qui vanno inseriti i gesti tradizionali propri di questo tempo, quelli della penitenza, del digiuno in senso stretto e dell’astinenza, della carità come condivisione anche del bisogno materiale (elemosina) e, soprattutto, della preghiera. In quest’ottica si situa quest’anno la Via Crucis guidata dall’Arcivescovo con il Santo Chiodo nelle sette zone della Diocesi

Struggimento amoroso del Padre e stima della nostra libertà

«Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. […] vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio» (Epistola, 2Cor 20b-21. 6,1b). Il Padre non si rassegna alla separazione dai suoi figli, ma per poterli riabbracciare accetta, in un certo senso, di volgersi contro se stesso (espressione molto forte usata da Benedetto XVI): nel Figlio Gesù, assume la Croce per loro. Le parole di Paolo – «vi supplichiamo, lasciatevi riconciliare con Dio, non accogliete invano la grazia» – dicono tutto lo struggimento d’amore di Gesù, ed in Lui di tutta la Santa Trinità, per noi. La loro è una stretta che ci accompagna dal concepimento fino al termine naturale della vita. Dio si “prende cura” per orientare gioie e dolori di ciascuno di noi alla felicità eterna. Ma lascia anche emergere tutto lo spessore della nostra libertà davanti alla Sua iniziativa.

La lotta del Tentatore per strapparci dalla comunione

La prova della libertà è descritta con efficacia dal vangelo delle tentazioni di Gesù. Riprendiamolo brevemente insieme. Anzitutto: «Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto» (Vangelo, Mt 4,1). Gesù non ci va da solo. Lo Spirito è per Gesù una presenza interiore costante che guida il suo cammino. Nello Spirito Santo Gesù rimane continuamente unito al Padre in una comunione che riempie il suo cuore anche quando è solo.

Proprio questa relazione, come fu all’inizio quella dei nostri progenitori, suscita l’invidia del diavolo. Il racconto delle tentazioni narra proprio questo tentativo che il diavolo fa di spezzarla. Egli non si limita a mettere alla prova le virtù di Gesù. Va più a fondo. Attenta al suo rapporto filiale con il Padre, nell’amore dello Spirito Santo. Il tentatore avvelena, con il sospetto, questa correlazione costitutiva della persona del Signore. Non a caso il diavolo introduce le tentazioni con le parole: «Se tu sei figlio di Dio» (Mt 4,3 e 6).

Gesù ci insegna, però, un buon metodo per vincere la tentazione: «Ma egli [Gesù] rispose: “Sta scritto”» (Mt 4,4.7.10). Egli si rifà alla Parola di Dio per entrare sempre più a fondo in dialogo con il Padre. E lo fa con il desiderio di obbedirGli. È questo un tema centrale del Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima di quest’anno. Commentando la parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro, egli scrive: «La radice dei mali [del ricco] è il non prestare ascolto alla Parola di Dio; questo lo ha portato a non amare più Dio e quindi a disprezzare il prossimo. … Chiudere il cuore a Dio che parla ha come conseguenza il chiudere il cuore al dono del fratello» (Messaggio per la Quaresima 2017).

Fragilità e grandezza dell’uomo

«Egli sa bene di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere» (Salmo responsoriale 103 [102] 14). Il Padre conosce la nostra fragilità di creature, ma anche la nostra grandezza. Ce lo ricorda il gesto dell’imposizione delle ceneri che vivremo tra poco. Accoglieremo, sulla soglia della Quaresima, l’invito: “Convertiti e credi al Vangelo”. Un grande pensatore francese, Charles Péguy, ha scritto: «Ora io sono loro padre, dice Dio, e conosco la condizione dell’uomo… tutte le sottomissioni del mondo mi ripugnano e darei tutto per un bello sguardo d’uomo libero. […] Per ottenere questa libertà, questa gratuità ho sacrificato tutto... Per insegnargli la libertà» (C. Péguy, Il Mistero dei Santi Innocenti).

Ci prepariamo a ricevere il Papa

Il Papa verrà, tra venti giorni, tra noi per confermarci nella fede e nell’amore. Ci prepariamo a riceverlo con «volonterosa letizia» (Orazione a conclusione della Parola), desiderosi di godere fino in fondo della sua testimonianza per impararne la gratuità. Amen.

  

+Angelo Scola Card.

 

DONNE E UOMINI PER LA VITA NEL SOLCO DI S.TERESA DI CALCUTTA             “

Con questo slogan si è da poco celebrata la 39° Giornata per la Vita e  il nostro operato è solo “una piccola goccia nell’oceano” ma non ci sarebbe se non ci fosse il Vostro sostegno e aiuto in occasione di iniziative come questa. Grazie anche da parte delle nostre mamme alle quali possiamo donare alimenti per lo svezzamento del loro bimbo, pannolini e ancor prima al momento della nascita il dono del primo corredino che, oltre che soddisfare un bisogno, vuol essere anche un segno di un’accoglienza particolare per una nuova vita,Con la certezza di poter contare sulla Vostra collaborazione futura, calorosamente Vi salutiamo !

                                    GRAZIE !

 

 
“La Bibbia in pillole
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato

Domenica, 12 Marzo, durante la Messa, leggeremo Matteo  4, 1-11.

In questo brano , al versetto 21, leggiamo “Gesu le dice: "Credimi, donna”

Gesù la chiama “gunai(donna in greco): la stessa parola proferita alla madre, a Maria, durante le nozze di Cana e (ulteriore legame fra pozzo e croce)  durante la passione (Gv 19,26). Analogamente Gesù, con quest'epiteto, si rivolgera all'adultera di Gv 8,10-27.  A Gesù non interessa quanti amanti abbia avuto l'adultera, o quanti mariti abbia avuto la samaritana: quel che conta è la persona : è questo richiamo d'amore che la rinnova: donna!  Cosi come anche sarà detto alla Maddalena, non sulla croce questa volta, ma nel giardino della resurrezione: la dove  risponderà, al posto della samaritana e con le proprie lacrime, a quella sete di noi che Gesù aveva manifestato a Sicar.

 

 

CALENDARIO

 

12/3 Domenica II di Quaresima

ore 10.00: Domenica insieme 2° corso (4ael)

ore 14.00: PRIME CONFESSIONI

 

13/3 Lunedì

 Equipe fidanzati /3 (verifica corso)

 

14/3 Martedì

ore 20.45: Via Crucis con il Cardinale (ritrovo ore 20.00)

 

15/3 Mercoledì

ore 9.00: Ritiro 3a età decanale a Santa Maria Liberatrice (con pranzo)

ore 9.00 – 10.30: Guardaroba caritas - ore 17.00: San Vincenzo

 

16/3 Giovedì

ore 15.30: S. Messa GECRA

ore 21.00: Equipe gruppo famiglie (per aprile)

ore 21.00: Scuola della Parola decanale giovani

 

17/3 Venerdì

ore 8.30 e 18.00: Via Crucis per tutti (4ael)

ore 21.00: 2° incontro Quaresimale

 

18/3 Sabato

ore 10.00: Catechesi 1° anno (2ael) /Tappa 7b

ore 10.00: Corso zonale coordinatori

ore 21.00 Concerto

 

19/3 Domenica III di Quaresima

 

 

SUFFRAGI

13/3 Lunedì

ore 8.30 Costingo Carmen e Famiglia

ore 18.00 Piovani Angela; Mario Bardizza; Immacolata

 

14/3 Martedì

ore 8.30 Per le anime del Purgatorio

ore 18.00 Caroli Cesare

 

15/3 Mercoledì

ore 8.30: Dina; Giovanni; Vincenzo; Saverio ore 18.00: Sulsenti Giovanni; Ernesto e famiglia

 

16/3 Giovedì

ore 18.00: Luciana

 

18/3 Sabato

ore 8.30 Mecagni Luca

 

OFFERTE

 

In ringraziamento da ANPI sez di Rogoredo per giornata della memoria €100 ; da N.N. per lavori facciata : € 5000 ; Per lavori chiesa € 100; per la parrocchia € 50 ; Da fam. Guidotti per la parrocchia € 1000 ;

 

SPESE principali di febbraio

 

Utenze ( luce - gas mensili ) € 4.440,00. II Rata facciata € 11.000,00