Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

INDICAZIONI DELL’ARCIVESCOVO PER IL 2016-17

«Vogliamo crescere nella dimensione culturale della fede. Ma attenzione: la cultura è un fatto di popolo, non va intesa librescamente, bensì a partire dall’esperienza». 

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Con questo invito a tornare all’essenzialità della fede, il cardinale Angelo Scola giovedì 8 settembre ha inaugurato il nuovo anno pastorale in Duomo, durante la celebrazione della solennità di Maria Nascente, a cui la cattedrale è dedicata.

Cristo interviene nella storia di ognuno di noi, e dunque anche in quella del mondo, ha ricordato Scola: «Dio è sempre all’opera tra i suoi, interviene nella storia, si fa incontrare nella realtà. Anche se i nostri occhi rimangono ciechi e i nostri orecchi sordi, lui comunque opera. Così avviene tra di noi oggi. Da questa certezza nasce il modo con cui vogliamo guardare, in questa ripresa di anno pastorale, al travaglio del tempo presente, definito al Convegno ecclesiale di Firenze da papa Francesco come un cambiamento di epoca più che un’epoca di cambiamenti».

Un travaglio, quello dei nostri tempi, che inevitabilmente pone un’urgenza alle Chiese, in particolare a quelle europee e a una Chiesa di popolo come la nostra ambrosiana, ha sottolineato l’Arcivescovo: «Si tratta di educarsi al modo di vedere la realtà e ai sentimenti di Gesù, approfondire la mentalità di Cristo: da lì scaturisce la consapevolezza che rende pieni di gioia e che ci permette di proporre a tutti Cristo risorto, verità vivente e personale, colui che non cessa di venire all’incontro con ogni uomo».

Per questo il cardinale Scola ha invitato i fedeli ad approfondire la lettera «Educarsi al pensiero di Cristo», attraverso le indicazioni contenute nel testo dal titolo «Maria, speranza e aurora di salvezza del mondo intero», edito dal Centro Ambrosiano (36 pagine, 0.95 euro) e da oggi disponibile nella libreria dell’Arcivescovado e nelle librerie cattoliche: «Vi ho consegnato questa lettera l’anno scorso: vogliamo continuare a seguire l’itinerario di Pietro alla sequela di Gesù, così che questo stile di vita segni ogni nostra giornata al di là dei momenti di fatica, fragilità e peccato. Quindi non vi invierò un’altra lettera pastorale, ma ho creduto di offrirvi alcune indicazioni pratiche in appoggio al calendario diocesano e ispirate alla lettera».

E parlando di anno pastorale il Cardinale ha ricordato l’importanza per la vita della Diocesi del cammino biennale della visita pastorale, che ha assunto un carattere feriale e che nel suo primo anno ha già toccato circa la metà dei decanati: «La visita pastorale sta individuando un tempo favorevole per una conversione missionaria, per un’uscita verso le periferie esistenziali e geografiche - come le definisce il Papa -, che sia verso la società, fuori dal campanile, fuori dalle stanze delle parrocchie. Perché abbiamo dentro qualcosa che nessun muro o locale può trattenere».

Il Cardinale ha espresso viva gratitudine per questi momenti di incontro con i decanati: «Sono rimasto edificato dalla notevole qualità della preparazione e dall numerosa e consapevole presenza di credenti e anche di non credenti, perché le assemblee sono state sempre aperte. Esse hanno avuto veramente la natura di non ridursi a semplice riunioni, ma di essere il prolungamento delle celebrazioni liturgiche». L’Arcivescovo ho poi fatto sapere che nella seconda parte della visita i vicari di zona stanno già incontrando in modo più capillare le diverse comunità di ogni decanato. Inoltre, a partire da questi giorni, si svolgerà la verifica del cammino biennale con il vicario generale, il che significa «identificare il passo nuovo che ogni comunità è chiamata a compiere».

La solenne liturgia di Maria Nascente è anche l’occasione in cui la Chiesa di Milano tradizionalmente “ammette” i candidati al presbiterato e al diaconato permanente. L’Arcivescovo si è rivolto così ai 26 seminaristi che iniziano la terza teologia (la seconda parte della formazione al sacerdozio) e ai tre laici in cammino verso il diaconato permanente presenti in Duomo: «La Chiesa ambrosiana attraverso l’ammissione, toglie il velo della riservatezza alla vostra vocazione. L’impegno vi domanda di invocare la crescita di un rapporto diretto e personale con Gesù. Imparate a dargli del tu come a una persona realmente presente nella vostra vita. E fatelo attraverso la forma più semplice di preghiera, che è quella di domanda».

Dunque, la fede come relazione. Ma questo non può bastare, ha sottolineato il cardinale Scola: «Si parla sempre - anche nella due giorni decani appena terminata - del prete come uomo di relazione. Certo è vero e necessario, ma onestamente dobbiamo riconoscere che il contenuto di queste relazioni di comunione troppo raramente si radica nel dono che ci fa la Trinità in Gesù Cristo, attraverso il sacramento della Chiesa. È in questa dimensione verticale che la comunione si realizza, non bastano buone relazioni orizzontali. Il sì alla vocazione, qualsiasi cosa succeda, si fonda, come ebbe a dire il priore di Tibhirine al confratello terrorizzato davanti al martirio, su una vita già liberamente donata».

In conclusione l’Arcivescovo ha affidato la Diocesi a Maria Nascente, «madre del bell’amore. Un amore che vede l’altro, anche il nemico, sempre come un bene, che non chiede nulla in cambio e, nella prospettiva della vita già donata, vive in ogni istante come fosse l’ultimo». Infine, nel ringraziare ancora una volta i candidati al diaconato, «che si prendono un bel rischio nella società di oggi», il cardinale Scola ha invitato i giovani a chiedersi qual è la chiamata specifica che Dio fa a ciascuno di loro e a prepararvisi imparando il bell’amore della Vergine Santissima. L’Arcivescovo li ha incoraggiati a vincere le proprie paure: «Lasciate che i segni concreti della vita vi indichino il cammino, che sia il matrimonio o il sacerdozio. Perché senza uno stato preciso la vita è come quei ruscelli di montagna senza un alveo: possono fare grossi danni. La vita ha bisogno di argini perché noi siamo fragili, la libertà da sola non è costruttiva. Sono sicuro che molti di voi hanno nel cuore l’idea di dedicarsi a Dio e, magari per paura, si ritraggono. Ma la forza per camminare su questa strada non viene da noi, non dobbiamo guardare alle nostre debolezze ma alla potenza allo spirito di Gesù. Il Signore è venuto anche per vincere la paura del nostro carattere e per orientare il nostro temperamento».

 

SPECIALE TERREMOTO IN CENTRO ITALIA

 

Quando la terra trema, la persona trema. È impossibile non provare panico e autentico terrore. Per se stessi, per i propri cari e per il mondo che ci siamo, con fatica, costruiti intorno e che costituisce il grembo in cui viviamo.
L’emergenza non è quella generata dall’ansia dell’ignoto, del possibile futuro ma quella di una realtà che, incombendo, minaccia e distrugge.
La ridda degli interrogativi è il terremoto psichico e di fede che impedisce di conservare uno sguardo di fiducia e di speranza al guardarsi intorno.
Quando il grido del terrore si innalza a Dio significa che, tutto sommato, Egli in un qualche modo che solo Lui conosce, è presente. Lasciar quindi esplodere paura, risentimento, accusa non fa altro che avvicinarci a Giobbe e a rendercelo fratello. Anche per lui ci fu distruzione completa e totale.
Il benessere infatti recuperato successivamente, se viene osservato dalla parte delle cose e delle proprietà, forse ripaga la perdita. Se invece viene osservato dalla parte dei figli, quand’anche nascano dei figli, non saranno mai gli stessi che sono periti.
Me ne sto tranquilla nella mia casa che non ha subito danni e non posseggo proprietà o figli di cui poter essere orbata. Parlo quindi a freddo.Il mio protestare la vicinanza ai terremotati mi suona falso o ipocrita. Come riuscire ad entrare in un simile, improvviso dramma? Non so dare risposta. Rimango attonita e vacillo. In simili situazioni non conta la prontezza, la capacità di cavarsela sempre, la lungimiranza. Non conta nulla. Si è in balia del destino, dell’azzardo, dell’assurdo. L’unica possibilità che resta è quella di stendere la propria mano in aiuto, sperando, sotto sotto, di non dover mai affrontare una simile sventura.
La nostra scienza, la nostra tecnica, rischiano di essere tacciate di scientismo e, per di più, di superficialità. Siamo degli incapaci.
Chi, in questi giorni, non si è chiesto, nel suo contesto quotidiano, quale fosse la via di fuga più rapida e sicura qualora fosse avvertita una scossa nei suoi paraggi?
Affrontare il piano della fede fa tremare le vene ai polsi.
Potrebbero scorrere davanti agli occhi frasi devozionali, invocazioni deludenti. In fin dei conti degli insulti alla razionalità e alla sofferenza altrui.
Se Dio è Padre come può accadere tutto questo? Perché è capitato ad alcuni e non ad altri? Perché le famiglie si sono ritrovate in lutto?
Non so dare risposta. Potrei arrampicarmi sui muri teologici ed abbozzare la risposta che conduce al Dio che si prende cura di noi. Sarebbe disonesto e un insulto a me stessa.
Trovo una sola via d’uscita che mi consente di stare vicino a tutti i sofferenti e di abbracciare ogni sofferenza. Non chiedermi dove è Dio ma chiedermi: «Dove stiamo noi persone? La cura del creato come la gestiamo?».
Il Dio, che mi si è fatto conoscere nel Figlio incarnato, è quel Dio che piange con noi, che è partecipe del nostro dolore. Di ogni nostro dolore.
Il Dio che ha attrezzato la persona di ogni possibile qualità per rendere bella la terra, renderla abitabile e rendere felici tutti.
Non è una grande schivata che evita la risposta, è l’unica postura che, in me, genera speranza. L’unica che mi consente di pensare ad un futuro in cui noi saremo capaci di controllare la terra e tutte le sue manifestazioni.
Dio non punisce, Dio ama e conduce.
Perdere affetti e cose lascia nella desolazione. Una sorta di deserto di sale che non si può percorrere con le proprie forze, bisogna guardare in alto e osservare le stelle che pur nella notte indicano la direzione. Lasciarsi portare alla meta.
La nostra meta non può che guardare a Lui e chiedergli, nella strettoia dell’urlo, che stia vicino a chi soffre ed è innocente, che illumini chi ha avuto il dono della scienza a trovare strade di sicurezza.
Non vuole dire sdraiarsi sicuri nel proprio letto ed addormentarsi ma rischiare la propria vita in un Amen che guarda al Crocifisso, sofferente e dolente, per poterlo pensare Risorto. È la sfida che urla a Dio: guardaci, tutto da Te dipende.
Per poter coltivare, malgrado tutto e proprio poggiando i piedi sulle macerie pietrose e sulle macerie spirituali dei nostri fratelli, uno sguardo che guarda più in là su quella strada che conduce a Lui, a quel Volto che tutti i morti ora contemplano con gioia e serenità. Egli solo può donarla e chiede di versarla nei nostri cuori dolenti.
Diamogli credito nel dolore, nella sventura. Diamogli credito perché il nostro terremoto interiore si plachi e possa guardare alla vita.
(dal sito della Diocesi )
 
Come Aiutare : raccolta fondi in diocesi
Avviata su invito del cardinale Angelo Scola nelle ore immediatamente successive al terremoto che ha devastato un’ampia fascia territoriale del Centro Italia, tra Lazio e Marche, provocando quasi trecento morti e ingenti danni materiali, la raccolta fondi promossa dalla Caritas Ambrosiana a favore delle popolazioni colpite dalla calamità ammonta oggi a circa 150 mila euro.
È possibile fare subito donazioni on line con la carta di credito sul sito di Caritas ambrosiana:
www.caritasambrosiana.it

Colletta nazionale: in Diocesi - Domenica 11 settembre
 
La Cei ha proposto a tutta la Chiesa italiana una colletta straordinaria che si terrà domenica 18 settembre. In Diocesi la colletta si terrà domenica 11 settembre (e non il 18 perché tradizionalmente si celebra la Giornata del Seminario). Le offerte raccolte dalle parrocchie dovranno essere versate sul conto della Diocesi di Milano (IBAN: IT 22 I 0521601631000000071601) indicando come causale: “Colletta terremoto Centro Italia”.
 
La ricerca di volontari
 
Sempre su invito del cardinale Angelo Scola e in collaborazione con Caritas Italiana, Caritas Ambrosiana raccoglie anche le disponibilità dei volontari. Gli operatori e volontari saranno inviati in base anche alle indicazioni che verranno fornite dalle istituzioni. Parrocchie, associazioni e singoli possono sin d’ora comunicare la disponibilità compilando l’apposito modulo.
 

 

 

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche a cura di D. Di Donato

Domenica, 11 Settembre, durante la Messa, leggeremo Matteo 21, 28 - 32 .

In questo brano , al versetto 32, leggiamo “i pubblicani e le prostitute vi precedono”

I due figli dicono due categorie all’interno d’Israele. Da una parte, vi sono i ăsîdîm «i fedeli», coloro che vivono nell’osservanza ostentata della Legge. Dall’altra parte, vi sono i aṭṭāîm «i peccatori», coloro che non osservano la Legge, e tra loro soprattutto i grandi peccatori pubblici che con il loro stesso stato di vita, o la professione, manifestano da subito a tutti la loro defezione dalla hălākâ (il cammino) rabbinica; al tempo di Gesù, specialmente i pubblicani (hoi telônai) e le prostitute (hai pornai).

 

 

CALENDARIO

 

11/9  Domenica II dopo il Martirio

Ultima domenica di orario estivo delle S. Messe

 

12/9  Lunedì Esaltazione S. Croce

Rientro pellegrinaggio a Lourdes

Inizio iscrizioni corsi palestra

Inizio orario S.Messe feriali: ore 8.30 e 18.00

ore 20.45 Quattro giorni catechiste diocesana

ore 21.00 Corale

13/9  Martedi

 ore 21.00: CPP e CDO uniti /1 (verifica e programmazione)

 

14/9 Mercoledì

ore 9.00-10.30: Guardaroba Caritas

ore 17.00: S. Vincenzo

ore 18.30: Incontro genitori 3° corso (5ael)

ore 20.45: Quattro giorni catechiste diocesana

 

15/9  Giovedì

ore 15.30: S. Messa GECRA

ore 18.30: Incontro genitori 2° corso (4ael)

ore 21.00: Gruppo visitatori dei battezzandi (verifica dell’attività)

 

16/9  Venerdì

ore 18.30: Incontro genitori 2° anno (3ael)

ore 20.45: EduCare zonale a Ognissanti

ore 21.00:Animatori dei gruppi del Vangelo (programmazione)

 

18/9  Domenica III dopo il Martirio

Ripresa orario invernale S. Messe festive

ore 9.00(S.Martino); ore 10.15; 11.30 e 18.00

Giornata diocesana per il Seminario

ore 21.00: Incontro formativo operatori e volontari della salute (programmaz.)

 

 SUFFRAGI

 

12/9  ore 8.30 Quaini Cesare

Ore 18.00 Villa Erminio; Fan Rui Boldarino; Piovani Angela; Caroli Cesare

 

13/9  ore 8.30 Albina Angelo e Fam.

Ore 18.00 Eusebio Massimo e Def. Fam.Figini e Cerliani

 

14/9  Ore 18.00 Def,Fam Refaldi, Eusebio e Gianotti; Francesco Leonardi

 

15/9  Ore 18.00  Aiolfi Francesco;Orlando Francesco,Giovanna e Giuseppe

 

16/9  Ore 18.00 Armida Tragella; Alessandro Nodari

OFFERTE

 

Lavori facciata  €300.00 N.N €200,00 restauro facciata, Per funerale €200+ €50.00

 

 ARCHIVIO

 

Sono tornati ala casa del Padre celeste

Bocchiola Bruno anni 87; Milena Salvadori anni 85; Franco Balzarotti anni 83

 

Defunti nei Mesi estivi 2016:

Angelotti Luigi anni 75

Biavati Gianfranco anni 76

Lombardi Vito anni 63

Bonincontro Stella anni83

Tion Adriano anni 69

Lodigiani Giovanna anni 88

Migliorini Natale anni 88

Esposti Mario anni 90