Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 
 
 

TEMPO di PASQUA NELL’ ANNO DELLA MISERICORDIA 

"Alla vittima pasquale i cristiani innalzino il sacrificio di lode, l’Agnello ha redento le pecore: Cristo innocente ha riconciliato i peccatori col Padre. La morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello: il Signore della vita era morto, ora, vivo, regna. Dicci, o Maria, cosa vedesti sulla via? Ho visto il sepolcro del Cristo vivente e la gloria di colui che risorge, gli angeli testimoni, il sudano e le vesti. Cristo mia speranza è risorto e precede i suoi in Galilea. Sappiamo che Cristo da morte è risorto veramente: Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi. Amen. Alleluia”.

  

Così recita un’ antica sequenza medioevale, cantata la notte di Pasqua e forse più conosciuta come “Victimae Paschali”. Oggi canti più contemporanei hanno spesso sostituito queste antifone ma certamente la qualità dei testi ( e spesso anche della musica …)  non rende allo stesso modo la grandezza del contenuto. A buon conto il Tempo pasquale ci offre ogni anno la possibilità di rileggere e approfondire i temi che le grandi celebrazioni della Settimana santa ci ripropongono e che sono riassunti non solo da preghiere e testi della tradizione liturgica, ma anche dalle professioni di fede che recitiamo nella Messa, il cosiddetti “Credo”. In queste sette settimane del Tempo di Pasqua nell’anno della misericordia, oon l’ausilio dia lcune riflessioni del vescovo di Novara Mons. Franco Giulio Brambilla, vorremmo riproporvi i principali contenuti della professione di Fede cristiana che riguardano proprio la Pasqua di Gesù, momento decisivo di quella  rivelazione del volto misericordioso del Padre a cui ci richiama costantemente Papa Francesco. Il Credo Apostolico indica quattro grandi momenti:  

  1. Patì sotto Ponzio Pilato
  2. Fu crocifisso, morì e fu sepolto.
  3. Discese agli inferi.
  4. Il terzo giorno è risuscitato dai morti.

Prima però di affrontare questi capitoli occorre fare una necessaria premessa che riguarda quel che accadde la sera del Giovedì Santo quando Gesù disse:  «Fate questo in memoria di me». Siamo infatti davanti  al comando più chiaro e perentorio di Gesù ai suoi  discepoli. Perciò è essenziale sapere e capire il significato di queste parole pronunciate da Gesù con la forza che è rimasta loro attaccata dalla serietà decisiva del contesto in cui le ha pronunciate alla vigilia della sua Passione per amore. Possiamo chiederci: «C’è un fatto, un gesto nella vita di Gesù che lo possa identificare nella sua totalità di persona divino - umana ed insieme che sia la sintesi perfetta che racchiude il senso e il vertice della missione?». La risposta ce la consegna Gesù stesso con le parole del suo comando. La Croce e la Risurrezione di Gesù, cioè la sua Pasqua, sintetizzano il senso e la missione del Verbo di Dio fatto uomo. Così i discepoli e gli amici di Gesù non debbono fare altro che “questo”; “questo” è il Mistero della Pasqua da celebrare quotidianamente per poi essere vissuto dai discepoli con la forza dello Spirito santo. E i discepoli quando si radunano per la celebrazione, facendo “questo”, danno vita a quella comunità che noi chiamiamo Chiesa. La presentazione che Mons. Franco Giulio Brambilla fa del Triduo Pasquale può essere un aiuto formidabile per una seria, preparata ed efficace celebrazione della Pasqua. Si può fare alla Chiesa la stessa domanda fatta a Gesù: «Dove la Chiesa è presente in pienezza “una, santa, cattolica e fondata sugli apostoli?”». La Chiesa è pienamente santa (e quindi se stessa) quando si dedica, senza riserve, all’abbraccio del suo Sposo nei giorni in cui tutto dimentica, e celebra, per obbedienza d’amore, la memoria del gesto di Gesù che l’ha creata e che la tiene in vita ogni giorno della storia umana. La Chiesa realizza totalmente il suo significato e la sua missione nella celebrazione nuziale della Pasqua dell’Agnello che per lei dona la vita. Tutto il resto di ciò che è e che fa la comunità cristiana dipende da “questo”.  Vien da chiedersi: «Quanta coscienza pasquale c’è nel popolo cristiano oggi ? Qual è la qualità interiore e spirituale della celebrazione della Pasqua? Quanto di ciò che i cristiani (la Chiesa) dicono e fanno nasce e dipende — in toto — dalla Pasqua di Gesù?». Ma soprattutto: «Quale evidenza pubblica, nel parlare e nell’agire della Chiesa, ha l’annuncio della Pasqua di Gesù? In qeusto nostro tempo così segnato dalla pedita del  riferimento al divino e qundi ad una “ vita eterna“ dopo questa vita mortale ?  Sono domande gravi che vengono prima di ogni altra preoccupazione pur importante e nobile.  Se si parte dalla Pasqua di Gesù non ci sono rischi per il futuro della Chiesa; se — in primo piano — ci sono invece altri criteri. Il rischio per la Chiesa è grave; i cristiani, infatti, altro non hanno di originale da dire e da dare a se stessi e al mondo se non la gioia del vangelo della Misericordia; e la presenza della Misericordia del Padre — sperando contro ogni speranza — diventa evidente quando i cristiani “fanno la Pasqua”.

L’umile speranza che ci spinge è che questa meditazione  aiuti i credenti, e — perché no? — anche i non credenti che leggessero questo foglio, a comprendere meglio il significato della Pasqua di Gesù, speranza di vita umanamente piena e sicura per chiunque a lei ancora oggi si affida.

 

                                                                                                

don Marco 

 

 

  

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

 

Domenica, 3 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni 20,19-31 .

In questo brano , al versetto 22, leggiamo “Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo”.  La promessa più grande, che ora si compie, e senz'altro l'alito dello Spirito Santo (pneuma haghion): il verbo scelto per quest'azione, al v. 22 (enephusesen) e assai raro e prezioso: emphusào,'soffiò' (alla lettera 'in-sufflo'). Come utilizzato in Gn 2,7: “Allora il Signore Dio plasmo l'uomo con polvere del suolo e soffiò (enephusesen) nelle sue narici un respiro di vita (pnoen zoes) e l'uomo divenne un essere vivente.”  In questi versetti troviamo sempre i tre elementi del soffio, dello Spirito e della vita. Comprendiamo allora che, il medesimo Spirito che aveva dato la vita ad Adamo, ora ha ridato la vita a Gesù,  affinche Egli la doni, eterna, a chi voglia riceverla.

 

 
 
 CALENDARIO 
 

3/4 Domenica II di PASQUA

ore 15.30: Battesimi (1° turno) ore

ore 15.30: Basket young – 17.00: Basket old

ore 21.00: Incontro formativo operatori e volontari della salute

 

4/4 Lunedì

ore 21.00 Corale

 

5/4 Martedì

ore 21.00 CPP

 

7/4 Giovedì

 ore 21.00: Equipe gruppo famiglie (per maggio e giugno)

 

8/4 Venerdì

ore 15.00: Incontro 3a età

ore 21.00: Animatori gruppi del Vangelo (per Maggio )

 

9/4 Sabato

ore 16.00: Incontro gruppo famiglie – pellegrinaggio decanale a S. Ambrogio

 

10/4 Domenica III di PASQUA

Uscita 4° corso (1amd)

ore 16.00: Vieni a prendere un caffè con noi: Problemi attuali di bioetica

ore 17.45: Pallavolo U18

SUFFRAGI

4/4 Lunedì

ore 8.30 Per Emma  (da vivo)

 

7/4 Giovedì

ore 18.00 Arnaldo Rabuffetti

 

8/4 Venerdì

ore 18.00  Anna ; Elvio Cassola

 

9/4 Sabato

ore 8.30 Ventura Teresina

 

 ARCHIVIO

Hanno fatto ritorno alla casa del Padre celeste: Dellera Alessandro di anni 87; Fornoni Faustino di anni 66

Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo : Zuccaro Giulia; Margionti Andrea; Lusian Flavio Giovanni; Pressamariti Leonardo