Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 
 
 

LA QUARESIMA NELL’ ANNO DELLA MISERICORDIA 5

Eccoci a presentare altre  due  opere di misericordia spirituale tra le più necessarie oggi e nello stesso tempo tra le più impegnative per l’uomo del XXI secolo, educato fin dall’infanzia, ad avere sostanzialmente sempre ragione ( il XX secolo ci ha presentato uomini potenti  e sistemi di potere dove la ragione era sempre e solo da una parte e il perdonare era segno di debolezza ecc… ) e, soprattutto, a mal sopportare gli altri esseri umani perché in genere visti tutti come concorrenti alla realizzazione della propria volontà di potenza , successo , dominio , possesso, ecc…

 

PERDONARE LE OFFESE

Tra le coraggiose e provocatorie indicazioni evangeliche questa è forse la più sorprendente "Se tuo fratello pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte al giorno ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai" (Lc 17,4). Già questa è un'impresa difficile ; ma almeno si tratta di un offensore che si scusa. In realtà, l'insegnamento complessivo di Gesù è più ampio e ancor più esigente: "Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati" (Mc 11,25). A questa scuola gli apostoli insegneranno alle loro comunità a : "Non rendere a nessuno male per male (Rm 12,17); anzi, "benedite coloro che vi perseguitano" (Rm 12,14). E' un linguaggio che abbiamo in orecchio e non ci impressiona più di tanto . Ma la sua attuazione pratica è lontanissima dalle consuetudini umane, nelle quali dominano i risentimenti e i rancori coltivati a volte anche per anni. Una delle cause più forti del malessere sociale è data proprio dall'imperversare dell'odio e delle vendette, che innescano una catena interminabile di rappresaglie e quindi di sofferenze. Di qui l'importanza della quinta opera di misericordia che la Chiesa è chiamata a consegnare al mondo: l'incitamento a far prevalere in tutti la "cultura del perdono" come direbbe Papa Francesco che, proprio perché insiste particolarmente su questo tema è amato da tanti che si sentono “bisognosi di perdono” ma anche “ temuto” da molti potenti della terra di questo nostro tempo. Ogni volta che viene celebrata l'Eucaristia si immette nella nostra storia di uomini un'energia di bene che ci rende capaci di fronteggiare in noi stessi gli assalti sempre ricorrenti dello spirito di animosità e di rivalsa, perché ogni volta si riattualizza nel mistero il trionfo della redenzione e della clemenza divina più forte del mistero del male e per questo capace di mettere fuori gioco la malvagità umana interrompendo la spirale della violenza e della faida . Sena contare che io posso ricevere offese ma sempre anche posso essere offensore di altri. Nessuno può e deve considerarsi troppo giusto  e impeccabile… “ Perdonate e vi sarà perdonato “ e la vita vi risulterà certamente meno insostenibile…

 

6) SOPPORTARE PAZIENTEMENTE LE PERSONE MOLESTE

Anche questa sesta opera ci impegna e ci provoca non poco…se vogliamo lasciarci provocare… Ci dobbiamo mettere tutti nel numero delle "persone moleste", chi più chi meno naturalmente. Il suggerimento va dunque a vantaggio di tutti. E tutti dobbiamo imparare la virtù della sopportazione, che - la parola latina ce lo insegna – non va intesa come un rassegnato e faticoso esercizio ma come una vera e propria opera di carità, di amore, di condivisione dell’ agire stesso di Gesù che “ sopportò sopra di se il grande peso dei peccati dell’umanità”. Solo con una certa ingenuità facilona - destinata ben presto alla delusione – si potrebbe ritenere che gli uomini siano nativamente “simpatici o antipatici” e che su questo principio possa fondarsi e reggersi la nostra filantropia. Come al solito, il cristianesimo è più attento alla verità delle cose. Non perché siamo buoni e amabili di carattere allora siamo più capaci di voler bene agli altri, ma perché è buono Dio che per amore ci ha creati tutti e tutti ci considera figli, noi e loro. Sarebbe interessante, anche se un po' rischioso, fare un elenco almeno per categoria delle "persone moleste" che ci venissero alla mente. Potrebbero esserci persone che hanno delle indubbie qualità , gente stimabile e bene intenzionata. Per esempio, coloro che hanno uno zelo religioso eccessivo e non si rendono conto che se il male non va fatto mai, il bene non può essere fatto sempre tutto e da tutti alla medesima maniera. Un esempio potrebbero essere oggi gli amici giornalisti che devono pur guadagnarsi il pane, ma qualche volta se lo guadagnano cercando di farti dire non ciò che a te preme di dire, bensì ciò che a loro pare più adatto a costituire una notizia interessante e vendibile. Ma anche certi uomini di chiesa, bravissimi e piissimi, che certamente ritengono di far bene tenendo discorsi e conferenze spesso però troppo lunghi e alla fine noiosi… Ciò che importa di più è che ci convinciamo di essere tutti, per il verso o per l'altro, potenzialmente fastidiosi e irritanti per il nostro prossimo. Meno vigiliamo su di noi, più presumiamo d’essere e peggio facciamo in questo senso… D'altronde, finché non entreremo nel Regno dei cieli nessuno di noi è dispensato dalla necessità di aver pazienza...in primo luogo con se stesso e i propri difetti… E appunto l'abitudine alla pazienza è la sesta misericordia che la comunità cristiana può offrire ad un'umanità che si fa ogni giorno più intollerante e più esosa. Secondo una celebre definizione di Newman, il gentiluomo è colui che non dà mai pena agli altri. E' un ideale perfettamente evangelico che dobbiamo proporre a tutti e prima ancora dobbiamo tentare di rendere vero nelle nostre parole e nei nostri comportamenti.

A cura di don Marco

Una piccolo proposta per contribuire alle spese di restauro della facciata chiesa…

 

Riceviamo questa offerta di contributo e pubblichiamo

Ricamo tovaglie, tovaglioli all’americana, ranner , bavaglie, sacchetti par bambini asilo, asciugamani, tende per finestre ecc... Chi fosse interessato ad alcuni di questi capi contatti Tiziana Negri tel 3474485753.

Il ricavato verrà devoluto totalmente in beneficenza alla nostra parrocchia per sostenre le spese più urgenti.

                                                                                                                    Grazie

 

VISITA AL SANTUARIO di DON CARLO GNOCCHI per il GIUBILEO della MISERICORDIA 

 

Sabato scorso, con un nutrito gruppo di parrocchiani ( quasi 80 ), siamo andati in pellegrinaggio presso il Santuario – chiesa giubilare dell’Opera don Gnocchi in Via Capecelatro a San Siro. Abbiamo vissuto così insieme  un  piccolo gesto dell’anno della Misericordia, pregando e ascoltando le riflessioni preziose del cappellano Don Maurizio, accompagnati da alcuni ragazzi disabili ospiti dell’istituto…Un parrocchiano ha voluto inviarci un breve riassunto della vita e dell’opera di don Carlo Gnocchi, a 60 anni dalla sua morte, che vi riproponiamo qui in maniera sintetica.

Quest’anno ricorrono i sessantanni della morte del beato Carlo Gnocchi , sacerdote, educatore e animatore di una delle opere più straordinarie di assistenza per i bambini mai istituite in Italia. Nato a San Colombano al Lambro, il 25 ottobre 1902; morto a Milano, 28 febbraio 1956, è venerato come beato dalla Chiesa.  «Un volto, uno sguardo che viene da lontano: l’amore per i giovani, la passione educativa, lo slancio di un lungo e mai finito cammino, tra i sentieri della guerra, nei silenzi smarriti della terra russa, l’affetto tenero ed appassionato per i suoi mutilatini» (Carlo Maria Martini, prefazione agli Scritti di don Carlo Gnocchi). Eccone in breve la vita.

I primi anni

«Due miei figli li hai già presi, Signore. Il terzo te l'offro io, perché tu lo benedica e lo conservi sempre al tuo servizio » (Clementina Pasta, madre di Don Gnocchi)

Il Beato Carlo Gnocchi nacque in un paese della pianura lombarda, a pochi chilometri da Lodi, da Enrico e Clementina Pasta, sarta. Ultimo di tre fratelli, perse il padre nel 1907, all'età di 5 anni. Trasferitosi a Milano con la famiglia, perse in pochi anni i due fratelli, Mario, nel 1908, ed Andrea, nel 1915, a causa della tubercolosi... Entrare in seminario, venne ordinato sacerdote nel 1925, dall'Arcivescovo di Milano, Eugenio Tosi, e lo stesso anno celebrò la sua prima messa a Montesiro.

Educatore

La passione primaria di Carlo Gnocchi, fin dai primi anni di sacerdozio, fu la crescita e l'educazione dei giovani avvicinatisi alla chiesa e all'oratorio. Affidato prima alla parrocchia di Cernusco sul Naviglio e, nel 1926, alla popolosa San Pietro in Sala di Milano, protrasse per anni la sua vocazione, creando un profondo legame con i suoi parrocchiani. La fama di educatore giunse al cardinale arcivescovo di Milano, Ildefonso Schuster che, nel 1936, lo nominò direttore spirituale del prestigioso Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

 

La guerra

«In quei giorni fatali posso dire di aver visto finalmente l'uomo. L'uomo nudo; completamente spogliato, per la violenza degli eventi troppo più grandi di lui, da ogni ritegno e convenzione, in totale balìa degli istinti più elementari emersi dalle profondità dell'essere.» (Carlo Gnocchi, "Cristo con gli Alpini") Nel 1939 morì la madre, a cui era molto legato. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, don Gnocchi partì volontario nel battaglione Val Tagliamento degli alpini, destinato al fronte greco/albanese. Terminata la campagna dei Balcani nel 1941, nel 1942 Carlo Gnocchi ripartì per il fronte russo, a seguito della Divisione alpina "Tridentina", dove partecipò in veste di cappellano alla Battaglia di Nikolaevka. Raccolse dai feriti e dai malati le loro ultime volontà, che lo porteranno, al rientro in patria, ad un viaggio per la penisola, messaggero tra le famiglie degli scomparsi. Scrisse articoli sulla rivista clandestina il Ribelle e sul quotidiano diocesano L'Italia. Fu rinchiuso più di una volta nel carcere di San Vittore, ma ottenne la liberazione grazie all'intervento dell'arcivescovo di Milano, Ildefonso Schuster. In quegli anni nacque l'idea di creare un centro caritatevole che potesse seguire le vittime di questa guerra, che si sviluppò in futuro con la nascita della Pro Juventute. Nel 1945 don Gnocchi venne nominato direttore dell'"Istituto Grandi Invalidi" di Arosio, accogliendo così i primi orfani e mutilati di guerra. Nel 1948 fondò la "Fondazione Pro Infanzia Mutilata", riconosciuta l'anno seguente con decreto del Presidente della Repubblica Italiana.  Egli rivolse dapprima la sua opera assistenziale agli orfani degli alpini, ospitandoli nell'Istituto Arosio; successivamente dedicò le sue cure ai mutilatini ed ai piccoli invalidi di guerra e civili, fondando per essi una vastissima rete di collegi in molte città d'Italia e, infine, aprì le porte di modernissimi Centri di rieducazione ai bambini affetti di poliomielite.

La morte

«Grazie di tutto...Altri potrà servirli meglio ch'io non abbia saputo e potuto fare; nessun altro, forse, amarli più ch'io non abbia fatto.» (Tratto dal Testamento di Don Carlo Gnocchi) Il 28 febbraio 1956 verso le 18:45 spirò a causa di un tumore,  con un crocifisso fra le mani, donatogli dalla madre anni prima e voluto fortemente da don Gnocchi in quelle ultime ore di vita.  Morendo fece dono delle sue cornee a due giovani ciechi, ospiti della sua fondazione, Silvio Colagrande e Amabile Battistello. La donazione, allora non ancora normata, accellerò in Italia la  promulgazione della  legge sulla donazione di Organi .

 

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

 

Domenica, 13 Marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 11, 1-53

Al versetto 4  leggiamo :”Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio (doxês tou theou). Anche la malattia del cieco nato, era “perché in lui sia manifestata la doxês tou theou, e chiude quel cerchio, che si era aperto, col primo dei sette segni miracolosi di Gesù (Gv 2,11) : “Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria (dòxan).  Vediamo come, dal primo al settimo di questi segni miracolosi, il fine è sempre che questa gloria, al pari della luce del mondo, si manifesti a tutti,  affinchè  gli altri credano. Come questa gloria, al pari della luce del mondo, sia fatta per essere partecipata.

 

 

 
 
 CALENDARIO 
 

13/3 Domenica V di Quaresima

ore 10.00: Domenica insieme 2°corso (4ael)

ore 14.30: PRIME CONFESSIONI (4ael)

ore 17.00: Basket

 

14/3 Lunedì 

Inizio del Pellegrinaggio di Quaresima (fino a sabato 19)

Ore 21.00 Corale

 

15/3 Martedì

 

16/3 Mercoledì

 

17/3 Giovedì

 ore 21.00: Sc. Parola dec. Giovani

 

18/3 Venerdì

ore 8.30 e 18.00: Via Crucis per tutti (PreAdo) 

ore 17.00: Conf. 3°c. (5ael)

ore 19.30: Cena povera

ore 21.00: Concerto (in salone Sianesi)

 

19/3 Sabato

ore 10.00: Catechesi 1° anno (2ael) /7 

ore 15.45: Pallavolo U14 young

ore 17.45: Pallavolo U14 old

ore 20.45: Veglia in Duomo per giovani

  

20/3 Domenica DELLE PALME

ore 10.00: Benedizione degli ulivi, processione e S. Messa

ore 15.30: GIOCHI D1ELL’UOVO in Oratorio

 

SUFFRAGI

 

14/3 Lunedì 

ore 18.00 Teresa Gagliardi; Ferri Vanni.

 

15/3 Martedì

 ore 18.00 Alfa Corrado; Rainoldi  Anna.

 

16/3 Mercoledì 

ore 18.00 Annina , Gaetano e Gianni.

 

17/3 Giovedì 

ore 18.00 Santini Giovanni;  Silvestri Giulia; Luciana.

 

ARCHIVIO 

Ha fatto ritorno alla casa del Padre celeste: Tarquinio Natale di ani 86

  

OFFERTE

N.N.per opere straordinarie €1000,00. Per l’ Oratorio €100. Per la Palestra €50