Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione  di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale 
  
  
 
 
 

AVVENTO 2015 : In cammino verso il GIUBILEO

Manca ormai poco più di  una settimana all’apertura del Giubileo della misericordia fortemente voluto da Papa Francesco proprio a partire dalle fatiche e dalle difficoltà sempre crescenti del nostro mondo contemporaneo a vivere  nella logica virtuosa della misericordia dovuta ad una altrettanto crescente  mancanza di Fede e di vita “evangelica” nelle  nostre società occidentali definite ormai come “post cristiane”.

 

La speranza di Papa Francesco è che, questo anno, ci aiuti ed aiuti tutti gli uomini e le donne del nostro tempo, a riscoprire la bellezza e la carica di vita e felicità che comporta il riconoscere d’essere amati da un Dio che è  Padre di misericordia e “alla punizione della colpa preferisce un generoso perdono”, come ricorda una preghiera della liturgia di Avvento ( prefazio della II domenica ). La misericordia di Dio lungi dall’essere indulgenza  facile  per i nostri peccati, vizi e difetti, volenze e altro di simile, che male si chiamano e male rimangono. La misericordia è piuttosto l’esperienza dell’essere amati nonostante noi stessi e i nostri peccati di un amore che ci induca al cambiamento, alla conversione , al “farla finita” con ciò che fa male a noi stessi , agli altri e alle cose create e alla fine ci fa prendere le distanze dal Signore più per imbarazzo,  vergogna e forse anche paura che non altro. Eppure è Lui a dirci costantemente “Venite a me voi che siete affaticati e oppressi, schiavi di un sistema maligno che vi impedisce d’essere uomini liberi perché vi impone il giogo di ogni genere di dipendenza e – non senza subdole mosse di diverso genere - vi fa credere che il Signore non sia amico e Padre buono, ma un padrone, un dittatore, uno che sta ad aspettare un minimo nostro errore per “farcela pagare“ come purtroppo ancora tantissima gente pensa quando immagina l’agire di Dio. Ma quale dio ? Non certo quello che ci fatto conoscere  Gesù di Nazareth. Lui è sempre stato e sempre sarà Dio d’amore che “non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva”. E la chiesa c’è proprio per annunciare questo: il resto non è essenziale come invece lo è il mostrare il volto della misericordia di Dio agli uomini di tutti i tempi e più che mai a quelli di questo nostro tempo !

A conforto di quanto detto fin qui, cito le parole del Papa nella Bolla di indizione del Giubileo “ Misericordiae vultus” quando definisce la misericordia l’architrave portante della missione della chiesa: ”L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui si indirizza ai credenti; nulla del suo annuncio e della sua testimonianza verso il mondo può essere privo di misericordia. La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole. La Chiesa «vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia». Forse per tanto tempo abbiamo

dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordia. La tentazione, da una parte, di

pretendere sempre e solo la giustizia ha fatto dimenticare che questa è il primo passo, necessario e indispensabile, ma la Chiesa ha bisogno di andare oltre per raggiungere una meta più alta e più significativa. Dall’altra parte, è triste dover vedere come l’esperienza del perdono nella nostra cultura si faccia sempre più diradata. Perfino la parola stessa in alcuni momenti sembra svanire.

Senza la testimonianza del perdono, tuttavia, rimane solo una vita infeconda e sterile, come se si vivesse in un deserto desolato. È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza “.

Con la luce che ci offrono queste riflessioni, nonostante tutte le “forze e i venti contrari” che sembrano  opporsi in tanti modi  a questo “ cuore della missione della chiesa “ a questo “ senso autentico del suo esistere “ andiamo avanti e andiamo con gioia verso il giubileo e il Natale del Signore che, della manifestazione dell’amore di Dio per noi in Gesù, è stato cronologicamente il primo decisivo segno dopo la creazione stessa dell’universo .

 Don Marco

 

  

LENTE D’INGRANDIMENTO : LAUDATO SI’ e CONFERENZA DI PARIGI

In continuazione con la riflessione introdotta dall’incontro con l’ing. Gargantini la scorsa domenica sui tempi della “Laudato Si’“ di Papa Francesco, riportiamo un articolo dedicato alla  conferenza sul clima che si tiene a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre . Le speranze sono molte, ma la possibilità di un accordo dipende dalla soluzione della dicotomia tra responsabilità storiche ed emissioni attuali di gas inquinanti. Si spera che, anche per le osservazioni proposte   dal Papa la Conferenza segni l’inizio di un processo di cambiamento delle mentalità  anche se il lavoro sarà lungo e non privo di difficoltà essendoci di mezzo ovviamente interessi economici enormi.

Passato, presente e futuro delle emissioni

Tra il 30 novembre e l’11 dicembre l’attenzione dei media di tutto il mondo sarà concentrata sulla 21ª conferenza delle parti della Convenzione quadro sul cambiamento climatico, la cosiddetta Cop 21, che si terrà a Parigi.
Come accade dai tempi del protocollo di Kyoto (Cop3, dicembre 1997) il mondo si divide tra paesi industrializzati, che hanno una responsabilità storica imprescindibile nel determinare quante emissioni sono state prodotte a partire dalla rivoluzione industriale, e paesi in via di industrializzazione ed economie emergenti, che sono invece i protagonisti principali delle emissioni attuali.

Per emissioni cumulate complessive (1890-2012) il mondo si divide grossomodo in tre blocchi: il primo comprende Stati Uniti e Unione Europea, responsabili per poco più della metà; Cina, che rappresenta da sola il 25 per cento di queste emissioni; resto del mondo, che copre il restante 25 per cento. Nel linguaggio di Kyoto, i paesi del cosiddetto Annex 1, ovvero i paesi industrializzati, sono responsabili per il 70 per cento delle emissioni complessive. Rispetto alla realtà storica si possono considerare le emissioni attuali. La Cina rappresenta da sola il 25 per cento delle emissioni complessive, numero destinato probabilmente a crescere ancora nei prossimi anni. Nella top 10 per livello delle emissioni (in totale il 73 per cento del totale delle emissioni) fanno bella mostra di sé anche Iran, Indonesia, Brasile, India e Russia.

L’essenza dell’accordo sul clima

È su questa dicotomia – responsabilità storiche rispetto a emissioni attuali – che si gioca l’intera partita sul futuro accordo sul clima . Considerando che i paesi che hanno le maggiori responsabilità storiche generano anche la maggiore fetta del prodotto interno lordo mondiale, quello che ci si attende dal negoziato non è che i paesi industrializzati riducano le loro emissioni, cosa che hanno cominciato a fare da tempo, ma anche e soprattutto che finanzino la riduzione delle emissioni dei paesi meno industrializzati. Il conto però potrebbe essere salato. Secondo l’ultimo World Energy Outlook appena pubblicato dalla Iea (International Energy Agency), per dare la piena attuazione agli impegni sul clima che le diverse nazioni hanno enunciato in vista del vertice di Parigi, sarebbe necessario un investimento complessivo di 13,5 trilioni (migliaia di miliardi) di dollari. Nonostante sia un investimento da spalmare nel tempo, resta una cifra di tutto rispetto se si considera che il Pil mondiale, secondo il Fondo monetario internazionale, nel 2014 era pari a circa 54 trilioni.

E nonostante l’importante e assai ipotetico investimento, quegli impegni ancora non sarebbero sufficienti per operare la correzione di rotta necessaria per raggiungere l’obiettivo concordato a livello globale di limitare l’aumento medio della temperatura a 2 gradi centigradi.

La forma dell’accordo

Il tema dell’equità rappresenta dunque un elemento ancora fondamentale: conteranno di più le emissioni di oggi e di domani o quelle di ieri? La questione è ancora aperta.
Non è chiaro che forma di documento verrà adottata. Rispetto al tema del cambiamento climatico i paesi sono legati da una convenzione, la Convenzione quadro sul clima adottata Rio de Janeiro nel 1992 (Unfccc, United Nations Framework Convention on Climate Change).
La Convenzione, tuttavia, prevede obblighi generici e assai poco stringenti. È stata accompagnata, per un tratto di strada, da un protocollo specifico – il protocollo di Kyoto – che fissava limiti assoluti alle emissioni per alcuni paesi nel periodo 2008-2012. Finito il protocollo di Kyoto, si tratta ora di offrire alla Convenzione un nuovo insieme di strumenti per poter proseguire.

Le scaramucce sono già iniziate: il segretario di Stato americano Kerry ha dichiarato giorni fa che le decisioni che verranno prese a Parigi non saranno “legally binding” ovvero giuridicamente vincolanti, anche perché “l’accordo non sarà un trattato”. Sembra una grande novità, ma in realtà è la riproposizione dello schema adottato a Kyoto. Il protocollo non era giuridicamente vincolante, ovvero non esistevano sanzioni significative per un paese che non avesse rispettato gli obblighi.

 

Le novità dell’oggi

Quello che appare evidente è un certo superamento del modello scaturito alla Cop15 di Copenaghen, dove si erano sentite battere a morto le campane rispetto al tradizionale multilateralismo delle Nazioni Unite. Erano i tempi del nascente spirito del G2, dell’idea che Stati Uniti e Cina insieme potessero risolvere o comunque condizionare il dibattito sul futuro del clima nel mondo. Oggi sembra di essere andati oltre e l’alto numero di paesi che hanno presentato la loro Intended Nationally Determined Contribution è lì a dimostrarlo.
Parigi rappresenterà al massimo l’inizio di un processo lungo e ancora irto di difficoltà. Basti pensare che qualunque sarà la decisione che emergerà da Parigi, dovrà fare i conti con la nuova amministrazione americana, con le elezioni nei principali paesi europei e con il nuovo piano quinquennale della Cina.

 di Marzio Galeotti e Alessandro Lanza

 

AVEVO FAME… in collaborazione con la San Vincenzo Parrocchiale

 In questo AVVENTO , in collaborazione con la San Vincenzo parrocchiale, per far fronte al crescente bisogno di alimenti per i poveri, porteremo ogni settimana un alimento specifico che sarà raccolto alle Sante Messe durante l’OFFERTORIO, in cesti appositi messi, sui gradini dell’ALTARE.

Per la prossima domenica  6 /12  siamo invitati a portare :   IL CAFFE’

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica, 29 Novembre, durante la Messa, leggeremo Isaia 45, 1-8

In questo brano , al versetto 8, leggiamo: “le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia” . Il  testo  ebraico, ha  una valenza, mitologica:  la madre terra è  il grembo che accoglie  il seme (la pioggia) per  farlo germinare  e  il suo «aprirsi» è accogliere quel seme, per poi «dare alla luce» il frutto. L’immagine mitologica  di  partenza  è  trasformata  dalla  visione monoteistica  di Isaia  e  la  triade  «salvezza» (in ebraico: sedeq )«aiuto» ( ješaʿ ) e  «giustizia» ( edāqâ ) diventa  personificazione  di  JHWH, che  interviene nella storia degli uomini.  «Io sono  JHWH! Io  l’ho creato (In ebraico berātîw) ! ». Il suffisso di berāʾtîw sta a significare proprio che la triade in realtà è  l’unico progetto che JHWH sta attuando.

 

 

CALENDARIO

29/11 Domenica III d’Avvento

ore 15.00: Festival decanale dei cori

ore 18.00: Pallavolo U18

 

30/11 Lunedì

ore 18.30: Incontro per genitori/educatori: “L’arte di educare oggi”

ore 21.00 Corale

 

2/12  Mercoledì  Fine gita parrocchiale di Avvento (1° turno)

ore 21.00: Cenacolo di Avvento: S. Messa e adorazione

 

3/12  Giovedì

ore 14.30: Pulizia Chiesa (Turno )

ore 21.00: Incontro Caritas unitario

 

4/12  Venerdì Vita Comune gruppo Famiglie

ore 17.30: 1° venerdì del mese: adorazione, S. Messa, benedizione

ore 17.00 e 21.00: Corso biblico decanale (a Fatima)

 

5/12  Sabato Vita Comune gruppo Famiglie

 

6/12  Domenica  IV d’Avvento Vita Comune gruppo Famiglie

 

 

SUFFRAGI

 

30/11 Lunedì

ore 8.30:Carlo, Angela e fam. defunti; ore 18.30: Bertolini Maria e Folegnani Irrio

 

1/12  Martedì

ore 8.30: Fam.Russo e Pinzello

 

2/12  Mercoledì

ore 8.30: Luigi, Luigina e fam. defunti

 

3/12  Giovedì

ore 18.00:   Leonardi Francesco

 

4/12  Venerdì

ore 18.00:   Grechi Domenica

 

ARCHIVIO

Hanno fatto ritorno alla casa del Padre celeste: Gemelli Patrizia Susanna di anni 59; Tessera Luigi di anni 76

  

SPECIALE EDUCAZIONE 

Lunedì 30 novembre 2015 dalle 18,30 alle 20,30 in Oratorio tenuti dalla Dot.ssa Dania Cusenza in collaborazione con l'Associazione Passo dopo Passo... Insieme, tre bellissimi incontri per genitori, educatori, catechisti, insegnanti dei ragazzi Preadolescenti sul tema : l'arte di educare oggi.