100 anni di cammino insieme : storia e memoria
Come già ricordavamo nell’articolo precedente, il 30 novembre 1966 Mons. Luigi Rigamonti, rassegna le dimissioni da Parroco. Il Card. Giovanni Colombo designò come successore don Giovanni Villa, che a Rogoredo già risiedeva da un anno e mezzo come Vicario Adiutore. Don Giovanni era arrivato nel luglio 1965 con l'incarico di coadiuvare il Prevosto a motivo dell'età avanzata e della salute malferma.
L'ingresso ufficiale come Parroco avvenne il 15 gennaio 1967. Si legge nelle cronache della parrocchia : " Il venerdì precedente la festa, la notizia che il neo-parroco aveva 38,5 di febbre ha fatto stare in ansia tutti i parrocchiani che, con entusiasmo stavano preparando i festeggiamenti. Ma, la' Divina Provvidenza e un pò di penicillina hanno vinto l'influenza. Pure il bel tempo ha voluto contribuire alla riuscita della festa. Attorniato da moltissimi parrocchiani partì dalla chiesetta di San Martino per raggiungere la Parrocchia".
Appena giunto a Rogoredo il nuovo Prevosto cercò di conoscere meglio la sua gente, passando di casa in casa, tutte le famiglie soprattutto grazie alla benedizione natalizia delle case. Il quartiere allora contava circa 5.000 abitanti e, si può dire, che tutti si conoscevano a causa anche della conformazione urbanistica di Rogoredo. Tuttavia si vide un primo ingrandimento verso Via Medea e Via Monte Popera e diversi palazzi sorgevano nei punti periferici del quartiere stesso che fino ad allora erano aperta campagna. Con le abitazioni aumentarono anche le anime da curare e don Giovanni si rese subito conto che nel giro di pochi anni sarebbe divenuto necessario dotare la Parrocchia di nuove strutture adatte per realizzare le nuove linee pastorali proposte dal Concilio Ecumenico Vaticano II, da poco conclusosi. Non furono quelli anni facili e le cronache parrocchiali registrano non poche fatiche e tensioni anche dentro al comunità : il 68 agitava gli animi di tanti e una nuova stagione della storia sembrava ormai aprirsi davanti agli occhi attoniti e alle menti un po’ smarrite e confuse di tanta gente : forte era il desiderio di rinnovamento, spesso compromesso però da azioni estremiste che portarono anche violenza e morte, come sempre accade nelle “umane rivoluzioni”. Il neo-prevosto era certamente un grande programmatore che, pur tenendo presenti le necessità immediate, puntava lo guardato al futuro e per il futuro tese ad operare nonostante le non poche critiche e opposizioni che dovette affrontare. La parrocchia gli riconosce oggi il merito di averla dotata, grazie a non pochi sacrifici e al suo inarrestabile impegno, di locali e strutture adatte alle numerose iniziative catechetiche, culturali e ricreative che via via sono andate crescendo negli anni al crescere delle esigenze dei ragazzi e della società contemporanea. Il primo intervento che volle fare, quando ancora era vicario, fu la costruzione, nel 1966, della Chiesetta di San Martino, ubicata su un terreno demaniale e quindi di fatto proprietà del Comune di Milano fino ad oggi. La parrocchia, occupante con regolare contratto, paga annualmente un affitto per l’utilizzo di circa 2360,00 Euro. Di fatto, già allora, le circa cinquecento famiglie di quel rione, in particolare gli anziani, erano un po’ in difficoltà nel raggiungere la Chiesa parrocchiale posta quasi a due Km di distanza. Così don Giovanni pensò di offrire loro, sia pure nella provvisorietà dell’ambiente, un piccolo luogo per celebrare la Messa e dare uno spazio di incontro fraterno che perdura tutt’oggi grazie alla cura costante di tante persone generose di quella piccola ma vivace comunità, che negli anni si sono prodigate a curare, pulire e custodire la “chiesetta” e che cogliamo qui l’occasione ufficiale per ringraziare a nome di tutta la parrocchia.
Gli anni 70 vedono la comunità cristiana di Rogoredo, così come tutta a chiesa cattolica del tempo, impegnata ad attuare le novità conciliari da quelle liturgiche a quelle caritative. Buona parte di questo rinnovamento fu affidata ad un giovane e dinamico sacerdote don Chino Pezzoli, coadiutore dal 1966 al 1970, che con il suo slancio giovanile e il suo entusiasmo, cercò di rivitalizzare l'interesse per lo spirito evangelico nei giovani di quel complesso tempo storico.
Intorno al 1969 iniziarono i lavori per il nuovo Centro Parrocchiale e , occorre dirlo per ragioni di verità storica, la cosa non andò via liscia, anzi, le cronache registrano note di tensione, fatiche e fermenti nella comunità parrocchiale del tempo. Ma, dopo parecchi sacrifici e non poche incomprensioni, finalmente il Centro Parrocchiale entrava in funzione. Coadiutore, solo per un anno scolastico (1970-71), fu con simpatia e allegria don Ennio Campoleoni che da allora è felicemente parroco di Pino sul Lago Maggiore e che ogni anno, dal centenario della chiesa nel 2011, cerchiamo di invitare alla festa di Maggio . Ma la distanza da Milano è tanta e alla sera non se la sente di muoversi. Tuttavia ricorda sempre con molta gioia quell’anno passato a Rogoredo e puntualmente ci manda i suoi saluti e i sui auguri per il festone.
Più a lungo rimase invece il coadiutore don Vittorio Madè (1971-1978) che si premurò da subito di per rendere vivo e frequentato il nuovo ambiente parrocchiale. Venne da subito usato per le riunioni di catechismo, per riunire i giovani, per organizzare tornei ecc...
Con Don Vittorio diventa tradizione fare alcuni pellegrinaggi mariani a Caravaggio e alla Madonna del Bosco ma soprattutto rimarrà praticamente in uso fino ad oggi il pellegrinaggio annuale a Lourdes con gli ammalati del CVS .
L'oratorio maschile con il coadiutore e l'oratorio femminile con le Rev.de Suore promuoveranno numerose iniziative volte a sostenere il cammino cristiano di giovani e adulti . Don Vittorio darà pure inizio, con l'aiuto dei giovani di allora , alla prima edizione della prima Strarogoredo: siamo nel 1977.
L’anno precednete, 1976, l'Arcivescovo Card. Giovanni Colombo veniva in visita pastorale a Rogoredo . S'interessò del cammino spirituale della comunità, visitò gli ammalati, s'incontrò con i giovani e a conclusione della visita tra le altre lasciò queste indicazioni : “ Si dia sempre molta importanza ai due oratori, distinti e collaboranti, intesi come palestra di formazione alla fede e alla vita cristiana; si formino due gruppi di educatori, l'uno di giovani per l'oratorio maschile, l'altro di signorine per l'oratorio femminile; si istituisca il gruppo dei catechisti, addestrandoli al delicato compito con una preparazione culturale, spirituale e didattica”.
Queste indicazioni per la comunità, le linee dei piani pastorali annuali, la proposta dei Vescovi Italiani sull'Evangelizzazione e i Sacramenti diventarono il primario impegno dei sacerdoti, delle suore e dell'intera comunità in quegli anni dove si sentiva avanzare sempre più inesorabile la crisi della fede e della tradizione cattolica anche nella società italiana.
Piccolo rendiconto delle spese del periodo settembre-ottobre 2015
Pagamento rata fatture sospese per lavori ex teatro €6208,00
Mutuo costruzione Palestra rata di settembre €18000,00
Conguaglio Tares €1700,00
Tari 2a Rata(31 ottobre) €3006,00
Tasse diverse (affitti ecc.) €2390,00
Per chi volesse aiutarci oltre l'ordinario ricordiamo le coordinate Bancarie:
IBAN IT62S0558401632000000010716 intestato a "Parrocchia Sacra Famiglia in Rogoredo"
“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica, 11 Ottobre, durante la Messa, leggeremo Matteo 13, 24-43 .
Domenica, 18 Ottobre, durante la Messa, leggeremo Giovanni 10:22-30 .
In questo brano , al versetto 10, leggiamo: “In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione” La festa qui accennata, non è quella del tempio di Salomone (festa dei “Tabernacoli”) , né quella della dedica del tempio ricostruito da Zorobabele, che si celebrava a febbraio. Fu Giuda Maccabeo che istituì questa festa nel nono mese (Kisleu), per ricordare la sconfitta dei Siri (164 a.C.), la riedificazione dell'altare (e la sua purificazione) che Antioco IV Epifane aveva contaminato, sacrificando una scrofa sull'altare. Si chiamava "hanuka" , ma veniva detta "Festa dei lumi" ,per le grandi luminarie con la quali veniva celebrata
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