Carissimo/a responsabile di Oratorio,
nelle prossime settimane entrerà nel vivo la programmazione delle attività dell’oratorio estivo e si concluderanno – con feste ed eventi – le molte attività sportive svolte nelle strutture parrocchiali. Queste iniziative chiedono un grande impegno di risorse e tempo nonché il coinvolgimento di moltissimi e preziosi collaboratori affinché l’attività educativa degli oratori possa essere realmente accogliente ed efficace strumento di evangelizzazione.
Non vi è dubbio che tutto ciò avvenga a fin di bene, ma nel contempo, anche a motivo di una certa disattenzione, potrebbe accadere che (talvolta) non sia rispettosa delle persone che vivono e lavorano nei pressi delle strutture oratoriane a causa del rumore generato dalle attività a favore dei numerosi bambini, ragazzi e giovani presenti. La sensibilità sociale nei confronti del rumore è molto cresciuta negli anni recenti, talvolta anche in modo unilaterale, non prestando, cioè, attenzione al fatto che le nostre città e i nostri paesi si sono strutturati senza prestare adeguata attenzione alle condizioni che rendono possibile la convivenza delle iniziative rumorose e il “quieto vivere”. Ora la tutela del solo “quieto vivere” renderebbe di fatto impossibile qualsiasi attività aggregativa ed educativa, con costi sociali non difficilmente immaginabili (per es. una città senza cortili per le scuole o senza sport di squadra svolti all’aperto, oppure senza luoghi ove i ragazzi possono aggregarsi in modo sano e con la presenza di figure educative). Altrettando deve però dirsi qualora si pretenda una tutela assoluta e senza limiti delle attività aggregative a discapito del “quieto vivere”.
Il giusto equilibrio è una sfida urgente anzitutto per la società civile e non solo - ma non senza - la politica.
Non mancano però esempi di una maggior attenzione al contemperamento delle esigenze, come di recente è accaduto a Milano: il Comune ha riammesso d’ufficio il diritto di giocare nei cortili dei palazzi, fatto salvo il rispetto di determinate fasce orarie a tutela della quiete e del riposo:
Regolamento di Polizia Locale
“Il Comune di Milano riconosce il diritto dei bambini al gioco e alle attività ricreative proprie della loro età. Nei cortili, nei giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private deve essere consentito il gioco dei bambini, fatte salve le fasce orarie di tutela della quiete e del riposo stabilite nei regolamenti condominiali” (art. 83bis)
È, dunque, necessario che coloro ai quali è affidata la responsabilità delle attività ricreative e sportive si attivino per richiamare la doverosa attenzione nei confronti dei vicini a tutti coloro che “vivono” i nostri oratori nel tempo estivo, soprattutto in alcune fasce orarie (prime ore del pomeriggio e tardo dopo cena).
In particolare si richiama l’attenzione in ordine all’uso degli strumenti di amplificazione evitando un livello di volume scriteriato e/o con una continuità che non risponde ad alcuna apprezzabile utilità (diverso è trasmettere una base musicale a volume moderato per qualche attività all’aperto, diverso è l’uso di avere in oratorio musica a volume altissimo come accade in alcuni concerti).
La questione è davvero delicata da risolvere in astratto o attraverso regole cartesiane; tuttavia si tenga presente che non poche amministrazioni comunali hanno disciplinato il cosiddetto “diritto di reclamo” predisponendo un documento che qualsiasi persona può utilizzare per chiedere l’intervento dell’autorità preposta per verificare la violazione dei limiti previsti dalla normativa e – anche – vietare il perpetuarsi della fonte del rumore.
In questo caso si tenga presente che più il rumore non trova giustificazione in un apprezzabile interesse (per es. il normale gioco dei bambini o l’ordinaria attività sportiva) e non è contenuto entro limiti ragionevoli, maggiore è la probabilità che l’autorità preposta disponga la sospensione dell’attività rumorosa, “senza se e senza ma”. Infine, si raccomanda di verificare le disposizioni adottate da ciascuna amministrazione comunale in ordine al “rumore” per quanto riguarda le attività di festa che anche la parrocchia può promuove al di fuori delle normali fasce orarie di attività (per es. le feste che si svolgono dopo cena, e che si protraggono fino a tardi). Può accadere che le norme amministrative impongano agli organizzatori di presentare un’apposita domanda e di impegnarsi a terminare le attività “rumorose” entro un determinato orario.
IL TEMA: TUTTI A TAVOLA
Il tema dell'oratorio estivo 2015 non rappresenta semplicemente una doverosa assunzione sul piano pastorale di un grande evento mondiale quale EXPO 2015 «Nutrire il pianeta, energia per la vita» che bussa alla porta della città di Milano e della diocesi. La scelta del tema del mangiare, certamente propiziata dalla felice opportunità dell'esposizione universale, è frutto della rilevanza antropologica, sociale e teologica che questo tema riveste. Negli oratori estivi siamo partiti dalle dimensioni e dalle esperienze fondamentali della vita dell'uomo: la parola (2012), il corpo (2013), l'abitare (2014). Tutti questi temi dicono qualcosa circa le tre grandi direttrici dell'esistenza umana: l'identità, la relazione e la trascendenza. In questo solco di significato si colloca anche l'esperienza del mangiare. Tale atto è insieme profondamente naturale, spontaneo, istintivo e umanissimo, ma anche foriero di un'altissima carica simbolica, che lo proietta oltre la materialità propria dell'atto stesso, attraverso la capacità di dire qualcosa di ciò che l'uomo stesso è e evidentemente anche del suo rapporto con Dio. L'uomo non può fare a meno di mangiare e non può vivere senza nutrirsi. Il mangiare, per l'uomo, è dunque anzitutto un bisogno. Questo bisogno fa dell'uomo stesso un essere mancante ed è segno di fragilità, conseguenza della sua condizione di creatura. Tale mancanza non è mai colmabile perché costitutiva della vita dell'uomo; essa è proprio ciò che rende l'uomo uomo. Tuttavia, nel rapporto con il cibo, l'uomo non si limita al bisogno. Certo, parte sempre e inevitabilmente da esso, ma lo dilata, lo supera, meglio, lo trasfigura, facendolo diventare desiderio. L'uomo che ha bisogno di mangiare è lo stesso che ha inventato l'arte della cucina. Il bisogno è sempre in qualche modo punto di partenza, ma mai anche di arrivo. L'uomo si compie solo in una prospettiva globale e integrale. L'esperienza del mangiare rivela dunque all'uomo ciò che è in profondità: fame, ovvero bisogno e desiderio, o forse ancora meglio bisogno per il desiderio. L'uomo è sempre e da sempre essere in relazione per una comunione. Anche l'esperienza del mangiare si colloca in questa prospettiva fondamentale. Il cibo è origine e occasione di relazione tra gli uomini L'immagine della tavola, nelle diverse declinazioni del focolare domestico, del refettorio comune o del banchetto festoso, simboleggia bene questa dinamica che porta l'uomo oltre se stesso. Il mangiare non è semplicemente una necessità del corpo, ma sempre anche un atto di rapporto. Il pasto è sempre qualcosa in più dell'assumere cibo, al punto che in compagnia, solitamente, si mangia meglio e di più. Tutto ciò ci rende ancora più consapevoli del fatto che l'uomo è creato per la comunione e solo in essa trovo il suo compimento. L'esperienza del cibo costituisce un richiamo molto forte alla responsabilità verso il creato e verso l'umanità. La responsabilità è la risposta più umana che l'uomo può dare davanti al dono di Dio che è la creazione e nel vivere la bellezza della fraternità con gli altri uomini. Dio affida all'uomo il creato e tutto ciò che deriva da esso, invitandolo a custodirlo. Esso costituisce per l'uomo non solo il luogo della vita ma anche la sua sorgente, perché origine del nutrimento. La creazione è così il primo luogo dell'Alleanza tra Dio e gli uomini. La responsabilità poi si allarga al bisogno del fratello e diventa condivisione, a partire dal principio della destinazione universale dei beni. Dividere, quando si parla di cibo, non significa separare, bensì moltiplicare. È la logica della condivisione, da applicare anzitutto nella prospettiva del diritto al cibo per tutti, al fine di debellare l'immane tragedia della fame nel mondo.
“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica, 7 Giugno, durante la Messa, leggeremo Luca 12, 22-31.
In questo brano , al versetto 29, leggiamo: “non state a cercare che cosa mangerete e che cosa berrete, e non state in ansia” . Il vocabolo greco “non state sospesi” (kai mê meteôrizesthe) ,viene impiegato in sensi molto vari, in particolare per una nave alternativamente innalzata e abbassata dai flutti. Applicato qui ai discepoli, invita loro a non essere sempre fluttuanti fra la speranza ed il timore. Le due negazioni non cercate (mè zeteite) e non state in ansia (o non state sospesi ) (mè meteorizesthe) , e un'affermazione (si preoccupano, o cercano con bramosia: (epizetousin), presentano l'atteggiamento dei pagani di fronte “a tutte queste cose”
CALENDARIO
7/6 Domenica II dopo Pentecoste
ore 15.30: Battesimi (1° turno)
ore 17.00 Esposizione e adorazione del Corpus Domini
8/6 Lunedì INIZIO GREST RAGAZZI
Inizio orario estivo S. Messe feriali: ore18.00
9/6 Martedì
ore 21.00: Commissione cultura
10/6 Mercoledì
ore 9.00 -10.30 : Guardaroba Caritas
ore 17.00: San Vincenzo
ore 21.00: Animatori liturgici tutti per verifica sistema turni
11/6 Giovedì
ore 21.00: Incontro di preghiera dei gruppi del Vangelo
12/6 Venerdì
Tre giorni di convivenza del gruppo famiglie
13/6 Sabato
Tre giorni di convivenza del gruppo famiglie
Meeting decanale Adolescenti e Giovani
14/6 Domenica III dopo Pentecoste
Inizio orario estivo S. Messe festive: ore 10.30; 18.00 e 9.00 a S. Martino
Tre giorni di convivenza del gruppo famiglie
SUFFRAGI
8/6 Lunedì
Ore18.00 Bonomi Enrica e Russi Francesco
9/6 Martedì
ore 18.00 In memoria di Sergio
10/6 Mercoledì
ore 18.00 Grechi Domenica; Paolo Chettini
11/6 Giovedì
ore 18.00 Luigi e Marisa Manzoli; Angelo e
Rosa Mancini; Giovanna e Alberto MiIanesi
12/6 Venerdì
ore 18.00 Da vivi.
Per i nipoti Riccardo, Daniel, Dario
ARCHIVIO
Hanno ricevuto il sacramento del Battesimo: Canciani Sarah; Damini Daniele;Robelli Ginevra; Rabuffi Alessandro;Cotone Alice; Lombardo Mattia Francesco
OFFERTE
In memoria della cara mamma €100.00
Caritas
Guardaroba
Necessitano: Lenzuola matrimoniali e singole, federe.Asciugamani di spugna.
Grazie
In occasione del Centenario della Parrocchia sono stati realizzati dei piccoli ricordi:
Biro e Calamite, che è possibile ritirare presso l’ufficio parrocchiale lasciando un offerta a sostegno delle spese straordinarie. Grazie