Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione  di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

TEMPO  DI  QUARESIMA , tempo di FIDUCIA 3

“Abbiate fede in Me”...

 perché non fidarsi è bene

MA FIDARSI E’ MEGLIO !

Siamo giunti già alla III settimana di  quaresima e proseguiamo insieme il nostro cammino sul tema della fede-fiducia-fedeltà mettendoci in ascolto di alcune voci del nostro tempo . Oggi ci accompagna e ci provoca la riflessione di Enzo Bianchi, priori di Bose . In una sua conferenza scriveva :«Viviamo in una situazione di grande crisi di fede. Non mi riferisco solo alla crisi che vivono i credenti, ma a una crisi che riguarda la fede nel suo essere un atteggiamento comunque umano. Il problema su cui si innesta questa crisi è la mancata fiducia negli altri, nella società. Non riusciamo a delineare un orizzonte convergente, non crediamo al domani, non crediamo alle storie d’amore, non crediamo in colui che ci è sconosciuto, che è straniero, non crediamo negli altri. Allora perché stupirci se non crediamo più in Dio?».

 

Già, la fede non è solo fiducia nella presenza del Dio di Gesù risorto e vivo dentro la Sua Chiesa e nella storia, ma è da intendersi anche come fiducia e condivisione con le persone, come “affidamento” negli altri. Un sentimento che nella società individualista di oggi si trova a essere in profonda crisi e che sta' alla base anche della “crisi” che le nostre società occidentali hanno attraversato in questi anni . Scive ancora Bianchi :  «La crisi di fede è un problema culturale, antropologico, prima che religioso. La parola “fede” non è solo un termine religioso, ma è anche l’anello che si porta al dito, segno di fiducia tra due persone che si amano e che vogliono stare insieme e puntano sul futuro. Non a caso esiste la parola fidanzati, che deriva sempre da fede».
Se ci pensiamo la “fede negli altri” è il primo atteggiamento umano che sperimentiamo, a partire dalla fiducia del bambino verso la mamma... un  sentimento che poi l’uomo sperimenta, nel bene e nel male, durante tutta la sua vita. Ma se questa “ fede “  nell’altro e negli altri viene a mancare si genera una situazione di forte problematicità e tensione nella 
vita delle persone.
«Il venir meno di istanze e persone affidabili in cui poter riporre la propria fiducia, il rarefarsi di uomini e donne pronti ad assumersi fino in fondo responsabilità per sé e per gli altri, la dilagante equazione tra lo straniero e il nemico hanno inquinato l’aria che respiriamo, hanno ferito in profondità la nostra consapevolezza di appartenere a un unico corpo, quello dell’umanità in comunione con il creato...
Come poter superare una simile situazione che dalla Fede poi tocca la Speranza e finisce per indebolire la Carità ? La terapia  non può che avere di mira la cura dei sintomi di disagio di cui si è detto combattendoli con strumenti uguali e contrari: Bianchi  riprende quanto da sempre il magistero della Chiesa ha sostento e proposto a partire evidentemente dal Vangelo e che ritroviamo anche negli scritti dei nostri arcivescovi milanesi :
dare fiducia e rendersi affidabili, assumersi responsabilità e chiedere conto degli impegni assunti, considerare l’altro come fratello o sorella in umanità e condividere un progetto di società nella giustizia e nella pace, rispettare la creazione come dono affidato all’uomo perché ne sia custode e ne tragga vita piena per sé, per i suoi simili e per tutte le creature.
Per rimanere al magistero attuale della chiesa milanese, il nostro Arcivescovo si è più volte espresso nella stessa direzione. In un dialogo con il Prof. Cacciari aveva detto : “ E’ la stessa realtà a parlarci della fede. Il bambino che guarda la madre sorridente e sorride a sua volta, in realtà si affida a lei, e l’affidarsi è l’esperienza originaria della fede”.
Anche noi vogliamo riscoprire la fede a partire dall’esperienza primordiale del “ fidarci” ma anche del crescere in “affidabilità”. Lo si pretende dalle automobili, da ciò che l’uomo produce per “ facilitarsi la vita”, non dovremmo “ pretenderlo” da noi stessi prima ancora che dagli altri e dalle cose ? 

 

Lente d’ingrandimento - Il nuovo libro del cardinale: “Capaci di infinito”

  Presentiamo qui una prima recensione ufficiale del  ultimo libro del Cardinale dal titolo ”Capaci di infinito” (Marcianum Press) che rappresenta un prezioso contributo alla nostra riflessione sul tema della fiducia.
“L’Arcivescovo Scola così, disegna l’essenza dell’uomo: desidera l’infinito, eppure è conchiuso nel finito. Dunque, è possibile cogliere, scrive il Cardinale, il «mistero dall’interno della concretezza della vita di tutti i giorni». Questo mistero è ciò che chiamiamo Dio.
Tre sono i passi verso tale mistero. Anzitutto la facoltà di interessarsi e afferrare la realtà fuori di noi: è già un modo per oltrepassare il semplice qui e ora. Il secondo passo, più importante, è la relazione interpersonale: è nel rapporto con l’altro che l’Altro mi interpella. Il terzo passo verso il mistero sta nel cogliere la nostra finitudine, percezione che si acuisce nel tempo della maturità.
Questi tre passi devono essere illuminati da Gesù Cristo; Lui, via, verità e vita, ricorda Scola, «ci aiuta a dare un nome proprio, un nome preciso, all’esperienza umana che noi compiamo». Ciò anzitutto perché tutto è creato per mezzo di Lui, e perché una vita autentica è vocazione, cioè continua conversione, come è stato per Pietro, per Paolo, per tutti i veri cristiani che, nonostante i propri limiti, si lasciano animare e rianimare dal dono della fede, un dono che nasce dalla relazione con Gesù e che coinvolge e matura ogni aspetto della vita umana, anche la razionalità. La fede - è un equivoco superato - non si colloca dove la ragione non arriva: la fede anzi incoraggia e rafforza la ragione umana. Scriveva Giovanni Paolo II nell’enciclica Fides et ratio: «La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità», anzi «si può dire che la fede sia la dimensione più elevata, la dimensione critica della ragione».
È seducente una vita immersa in Gesù: in lui il Dio della vita svela un tale amore per l’uomo da osare lo scandalo della morte di croce. Afferma l’Arcivescovo: «Il Crocifisso è la misericordia personificata. Alla fine non si capisce nulla dell’umano se non si capisce qualcosa dell’amore». E questo Crocifisso non si chiude nella morte, ma si apre nell’evento unico della Risurrezione, che è fatto storico inseparabile dalla fede. I discepoli, terrorizzati dopo lo strazio del Golgota, mai avrebbero trovato motivo per uscire e proclamare la Risurrezione di Cristo se non avessero incontestabilmente incontrato il Risorto. L’Arcivescovo rimarca: «Questo per me è il segno che racchiude tutti i segni» del Risorto.
Il Risorto ci insegna anche che non è la teoria a fornirci una risposta al dramma del dolore innocente: il dolore va affrontato e condiviso, Gesù non scende dalla croce e offre a ogni uomo sofferente lo sguardo di chi ben conosce il patire. Si schiude così una solidarietà unica tra Dio e l’uomo sofferente: «La risposta a questa questione è [...] l’esperienza dell’amore accolto e dell’amore donato, non c’è un’altra risposta - si legge nel libro -. Così persino il male morale, persino il peccato che io compio, è vinto dall’amore di Cristo che lo perdona, se io domando questo perdono riconoscendo il mio peccato». Il credente, così, è il testimone dell’unicità e la ricchezza di una vita fondata su quest’incontro con Cristo.
 
 Quaresimali 2015 : EDUCARE CHE PASSIONE

In ascolto di alcuni  amici preti che ci hanno aiutato a crescere “fidandoci di Dio”.

Venerdì  13 Marzo ore 21.00: testimonianza di Mons. Vittorio Madè

 

 L’IMPEGNO COMUNITARIO SETTIMANALE  :

Esercizi di fiducia “ per tutte le età”

 III SETTIMANA:      Mi fido di chi mi corregge e mi richiama, di chi mi dice no e di chi in vario modo si prende cura di me e mi aiuta a fare scelte impegnative e coraggiose

 

PELLEGRINAGGIO nella QUARESIMA del Centenario

Riunione organizzativa  e saldi  mancanti : 11 marzo ore 21.00 sala conferenze

 

CALENDARIO

 

8/3 Domeniica III di Quaresima

ore 10.15: Domenica insieme 1° corso

ore 16.00: Spettacolo teatrale per  famiglie (nella polisala dell’Oratorio): “L’albero del Signor Magritte”

9/3 Lunedì

Ore 21.00 Corale

10 /3Martedì

 

11/3 Mercoledì

ore 9.15 : ritrovo per andare al ritiro decanale 3ª età a OGNISSANTI

ore 9.00 - 10.30: Guardaroba Caritas

ore 17.00: San Vincenzo

ore 21.00 : Presentazione pellegrinaggio a Barcelona e Monserrat

 12/3 Giovedì

ore 15.30: S. Messa GECRA

ore 21.00: Scuola della Parola decanale giovani /3

ore 21.00: Equipe gruppo famiglie (per aprile - estate)

 13/3 Venerdì

ore 8.30 e 18.00: Via Crucis per tutti (1°corso) – ore 19.30: Cena povera

ore 21.00: QUARESIMALE – predicazione

14/3 Sabato

ore 16.00: Incontro gruppo famiglie

ore 16.30: Confessioni PreAdo e Ado

15/3 Domenica  IV di Quaresima

ore 10.15: Domenica insieme 2° corso

ore 14.30: PRIME CONFESSIONI

 

SUFFRAGI

 9/3 Lunedì

Ore 8.30 Dina Vincenzo e Saverio

Ore 18.00 Cassola Anna e Elvio; Borlenghi Andrea

 11/3 Mercoledì

Ore 18.00 Angela Emanuele e Gaetano Spadaro

 12/3 Giovedì

Ore 18.00 Mario Bardizza

 14/3 Sabato

Ore 18.00 Di Dio Anna(Maisto)

 

OFFERTE

Per il centenario € 50.00.Offerta gruppo famiglie  225.00 Per al parrocchia  €300.00+  €250.00

 

 “La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica, 8 Marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 8, 31-59 . In questo brano , al versetto 58 , leggiamo: prima che Abramo fosse, Io Sono” (prin Abraam genesthai). I nemici di Gesù interpretano le sue parole in modo sarcastico: Gesù non ha ancora cinquant’anni e pensa di aver visto Abramo?  Gesù stesso chiude il dialogo con una frase solenne, di cui però non bisogna esagerare la portata. È errato pensare all’uso dell’assoluto egô eimi(io sono) come allusione del nome sacro di Dio (Es 3,13-15): ʾehjeh ʾăšer ʾehjeh (Io sono Colui che sarò). Infatti, unita alla frase sulla nascita di Abramo , l’affermazione di Gesù è da leggere nel quadro di una tematica molto in voga nel Giudaismo del I secolo. La tôrâ, Israele e il Messia erano realtà che i Giudei pensavano create prima della creazione del mondo. Anche Gesù-Messia c’era prima che Abramo nascesse: da sempre, il Messia (come la tôrâ e Israele) sta davanti agli occhi di Dio

 

COMUNICAZIONE
 
La biro del 100nario
 
 
In occasione di questo anno centenario abbiamo realizzato un piccolo ricordo  che è possibile ritirare in fondo alla chiesa lasciando un offerta che ci servirà per sostenere alcune spese organizzative.Si tratta di una biro con incise l 100nario e il nome della parrocchia.
La biro ci ricorda la storia scritta con la propria vita di fede da chi ci ha preceduto in questi cento anni ma  anche con il compito di continuare a scrivere con la nostra vita di fede la storia della comunità parrocchiale di Rogoredo