La domenica del Perdono
100 anni di cammino insieme : Storia e memoria 3
Il primo “ delegato arcivescovile “ chiamato a reggere le sorti della comunità di Rogoredo fu don Lodovico Gasparoli . Arrivò a Rogoredo il 31ottobre del 1911 e vi rimase fino al 1920. Come sappiamo Rogoredo non era ancora “parrocchia”. La chiesa era stata costruita, ma occorreva decidere se e come stabilire una nuova parrocchia su un territorio fino ad allora soggetto alla giurisdizione di altre parrocchie già esistenti, che avrebbero dovuto cedere una parte della loro “sovranità” canonica, per formare la nuova realtà pastorale di Rogoredo. Tra pareri concordi e discordi, non senza qualche resistenza da parte di alcuni parrocchiani delle parrocchie limitrofe che, affezionati al loro “campanile natio” non volevano essere smembrati e accorpati alla nuova comunità, si arrivò comunque all’istituzione della nuova parrocchia con decreto del Cardinale Andrea Carlo Ferrari datato 1 Luglio 1915. Don Lodovico si ritrovò così ad essere finalmente parroco della sua comunità, che però andava di fatto “costruita“. La chiesa c’era (ma da arredare e decorare), la parrocchia anche (almeno formalmente sulla carta), ma … andavano “fatti” i parrocchiani. In un borgo prevalentemente agricolo, che stava diventando un quartiere industriale in un momento storico difficile tra la prima guerra mondiale e i fermenti politici del primo dopoguerra, non fu facile proporre la vita cristiana e mettere insieme una comunità che aveva le sue radici e tradizioni in cinque diverse parrocchie : S. Luigi, Santa Maria del Suffragio, Cascina Monluè, Chiaravalle milanese e San Donato. Eppure il buon don Lodovico, partito dal niente e con niente ( anche in termini economici) ma animato certamente dalla fede nel Signore, che stava facendo sorgere qualcosa di nuovo nonostante le difficoltà, tentò come poteva di superare con pazienza e abnegazione gli ostacoli che comportava il sorgere della nuova parrocchia, promovendo l’associazionismo cattolico, la cura della catechesi e la preghiera liturgica . Per es. il 13 marzo del 1915 chiedeva, in una lettera autografa al Cardinal Ferrari, la facoltà di poter celebrare una seconda Messa Domenicale alle ore 5.00 per la comodità degli operai della ferriera che, iniziando il turno alle ore 6.00 non potevano partecipare all’Eucaristia festiva se non ogni quindici giorni, cioè al cambio della turnazione periodica. Forse però le difficoltà furono superiori alle sue forze. Sta di fatto che don Lodovico decise di dare le dimissioni da Parroco. A lui subentrò don Luigi Rigamonti di soli 35 anni d’età. Ci voleva giovinezza ed entusiasmo per prendere in mano le redini della situazione Sia la vita pastorale che le risorse economiche davano segni di sofferenza. Così l’Arcivescovo non lo nominò subito parroco ma Vicario Economo fino al 1921. Il 2 gennaio arrivò la nomina a Parroco equivalente, di fatto, alla definitiva conferma di don Luigi alla guida della comunità di Rogoredo. Anche in questa situazione i parrocchiani più solerti non erano certo rimasti a guardare. In un autografo datato 4 novembre del 1920 e firmato da alcuni di loro tra cui il tesoriere Mons. Limonta e i membri della fabriceria parrocchiale Locatelli Giuseppe, Carella Alfredo, Pestoni Giuseppe, Ferrario Giovanni, Fontanini Carolina e Fanelli Giuseppe e indirizzato sempre al Cardinale Arcivescovo si legge: ” I sottoscritti parrocchiani di Rogoredo presentano all’Eminenza Vostra un voto, nella speranza che il comune desiderio venga accordato. Mentre ringraziano l’Eminenza vostra pel novello Pastore assegnato, che già seppe far risorgere il loro paese a vita religiosa, esternano il desiderio di vederlo promosso a Prevosto Parroco. Sarebbe questo dono che l’Eminenza Vostra ci fa, uno sprone a riconquistare anche gli altri che ancora sono lontani e, ci teniamo certi, che tutto il popolo verrebbe animato a voler festeggiare l’auspicato evento, col concorrere generosamente a sostenere ed abbellire la chiesa parrocchiale. Un parroco stabile e un “prevosto” dotato di tutti i “poteri di governo” poteva essere il miglior auspicio per il superamento delle difficoltà pastorali e economiche della neonata parrocchia. Don Luigi venne nominato parroco nel 1921 ma per averlo prevosto si dovette attendere il 1923, anno in cui Rogoredo divenne comune di Milano e quindi la parrocchia fu elevata al grado di Prepositura.
Settimana di spiritualità del centenario
23-28 febbraio
Settimana di spiritualità nello stile della missione
Chiamati a diffondere il “buon profumo” del Vangelo rileggendo l’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium
Orario giornaliero:
Calendario della settimana:
“La Bibbia in pillole”curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica, 8 febbraio, durante la Messa, leggeremo Osea 6, 1-6 . In questo brano , al versetto 2, leggiamo: “Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza.” Questo versetto, sulla bocca del popolo, esprime una speranza superficiale, riposta in un dio convenzionale, che, ricevendo offerte, ristabilisce le sorti favorevoli per i suoi fedeli. Nel contesto di Osea, però, il senso del versetto è negativo, in quanto esprime un ri-torno superficiale del popolo. Probabilmente, anche sulla base di questo testo, il kerygma di 1 Cor 15,3b-5, afferma che «Cristo è risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture».