Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane       Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

                            ANNO XXXII  domenica 18-5-2014 - V di PASQUA                                

      

TEMPO DI PASQUA TEMPO DI MISSIONE

La prima delle due domeniche  comprese all’interno del nostro tradizionale “ Festone di Maggio “, è dedicata da alcuni anni al tema dell’accoglienza e dell’incontro nello stile “ missionario” proprio della comunità cristiana,  nei confronti di tutti coloro che per la diversa  provenienza geografica e nazionale, vengono comunemente considerati con il termine “ stranieri “. Ma questo termine  dal punto di vista della Sacra Scrittura, di per se si addice a tutti gli uomini su questa terra e in modo particolare ai credenti in Cristo . Si legge per es. nella lettera agli Ebrei ( Eb11,14)  “ noi siamo su questa terra come stranieri e pellegrini “. Negli Atti degli Apostoli, i cristiani sono definiti come “seguaci della via” perché tutta la loro esistenza  è una cammino, un esodo verso l’unica patria di tutti e per tutti che è la patria celeste (Fil 3,20), la città futura (Eb 13,14) cioè verso la comunione con Dio rivelata  come destino comune di tutti gli uomini proprio con la Pasqua di Gesù . La “ missione “ della comunità cristiana  nel campo del mondo in senso stretto coincide con l’annuncio di questa straordinaria e sconvolgente verità, per cui “ non vi è più ne giudeo ne greco, ne schiavo ne libero “, ma tutti siamo in cammino verso questo “divenire una cosa sola”  in  Cristo Gesù. Sempre San Paolo ricorda che, a partire dai fatti della Pasqua:“ voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù». Per il cristiano c’è  una “ civitas” che supera le divisioni umane e ci rende della stessa famiglia di  Dio. Se però  l'uomo vuole mantenere barriere, se non vuole riconoscere già da ora questa “ cittadinanza universale” , ha di fronte il rischio di perdere la propria identità diventando straniero a se stesso. Se si esclude dalla familiarità con Dio non riesce più a vedere l’altro quale suo fratello, quale specchio di se , come ricorda il comandamento : “Ama il prossimo tuo come te stesso “ perché il prossimo tuo “ E’ “ te stesso .  

 

 

Catechesi del Santo Padre al mondo della scuola

  Prima di tutto vi ringrazio, perché avete realizzato una cosa proprio bella! questo incontro è molto buono: un grande incontro della scuola italiana, tutta la scuola: piccoli e grandi; insegnanti, personale non docente, alunni e genitori; statale e non statale… Ringrazio il Cardinale Bagnasco, il Ministro Giannini, e tutti quanti hanno collaborato; e queste testimonianze, veramente belle, importanti. Ho sentito tante cose belle, che mi hanno fatto bene! Si vede che questa manifestazione non è “contro”, è “per”! Non è un lamento, è una festa! Una festa per la scuola. Sappiamo bene che ci sono problemi e cose che non vanno, lo sappiamo. Ma voi siete qui, noi siamo qui perché amiamo la scuola. E dico “noi” perché io amo la scuola, io l’ho amata da alunno, da studente e da insegnante. E poi da Vescovo. Nella Diocesi di Buenos Aires incontravo spesso il mondo della scuola, e oggi vi ringrazio per aver preparato questo incontro, che però non è di Roma ma di tutta l’Italia. Per questo vi ringrazio tanto. Grazie!
Perché amo la scuola? Proverò a dirvelo. Ho un’immagine. Ho sentito qui che non si cresce da soli e che è sempre uno sguardo che ti aiuta a crescere. E ho l’immagine del mio primo insegnante, quella donna, quella maestra, che mi ha preso a 6 anni, al primo livello della scuola. Non l’ho mai dimenticata. Lei mi ha fatto amare la scuola. E poi io sono andato a trovarla durante tutta la sua vita fino al momento in cui è mancata, a 98 anni. E quest’immagine mi fa bene! Amo la scuola, perché quella donna mi ha insegnato ad amarla. Questo è il primo motivo perché io amo la scuola.
Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. Almeno così dovrebbe essere! Ma non sempre riesce ad esserlo, e allora vuol dire che bisogna cambiare un po’ l’impostazione. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo è bellissimo! Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, - è questo il segreto, imparare ad imparare! - questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo Milani.
Gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realtà - ho sentito le testimonianze dei vostri insegnanti; mi ha fatto piacere sentirli tanto aperti alla realtà - con la mente sempre aperta a imparare! Perché se un insegnante non è aperto a imparare, non è un buon insegnante, e non è nemmeno interessante; i ragazzi capiscono, hanno “fiuto”, e sono attratti dai professori che hanno un pensiero aperto, “incompiuto”, che cercano un “di più”, e così contagiano questo atteggiamento agli studenti. Questo è uno dei motivi perché io amo la scuola.
Un altro motivo è che la scuola è un luogo di incontro. Perché tutti noi siamo in cammino, avviando un processo, avviando una strada. E ho sentito che la scuola – l’abbiamo sentito tutti oggi – non è un parcheggio. E’ un luogo di incontro nel cammino. Si incontrano i compagni; si incontrano gli insegnanti; si incontra il personale assistente. I genitori incontrano i professori; il preside incontra le famiglie, eccetera. E’ un luogo di incontro.E noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell’incontro per conoscerci, per amarci, per camminare insieme. E questo è fondamentale proprio nell’età della crescita, come un complemento alla famiglia. La famiglia è il primo nucleo di relazioni: la relazione con il padre e la madre e i fratelli è la base, e ci accompagna sempre nella vita. Ma a scuola noi “socializziamo”: incontriamo persone diverse da noi, diverse per età, per cultura, per origine,per capacità. La scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco. E le famiglie dei ragazzi di una classe possono fare tanto collaborando insieme tra di loro e con gli insegnanti. Questo fa pensare a un proverbio africano tanto bello: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente: famiglia, insegnanti, personale non docente, professori, tutti! Vi piace questo proverbio africano? Vi piace? Diciamolo insieme: per educare un figlio ci vuole un villaggio! Insieme! Per educare un figlio ci vuole un villaggio! E pensate a questo.
E poi amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. Vanno insieme tutti e tre. L’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla. E nell’educazione è tanto importante quello che abbiamo sentito anche oggi: è sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca! Ricordatevelo! Questo ci farà bene per la vita. Diciamolo insieme: è sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca. Tutti insieme! E’ sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca!
La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti “ingredienti”. Ecco perché ci sono tante discipline! Perché lo sviluppo è frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l’intelligenza, la coscienza, l’affettività, il corpo, eccetera. Per esempio, se studio questa Piazza, Piazza San Pietro, apprendo cose di architettura, di storia, di religione, anche di astronomia – l’obelisco richiama il sole, ma pochi sanno che questa piazza è anche una grande meridiana.
In questo modo coltiviamo in noi il vero, il bene e il bello; e impariamo che queste tre dimensioni non sono mai separate, ma sempre intrecciate. Se una cosa è vera, è buona ed è bella; se è bella, è buona ed è vera; e se è buona, è vera ed è bella. E insieme questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai problemi. La vera educazione ci fa amare la vita, ci apre alla pienezza della vita!
E finalmente vorrei dire che nella scuola non solo impariamo conoscenze, contenuti, ma impariamo anche abitudini e valori. Si educa per conoscere tante cose, cioè tanti contenuti importanti, per avere certe abitudini e anche per assumere i valori. E questo è molto importante. Auguro a tutti voi, genitori, insegnanti, persone che lavorano nella scuola, studenti, una bella strada nella scuola, una strada che faccia crescere le tre lingue, che una persona matura deve sapere parlare: la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani. Ma, armoniosamente, cioè pensare quello che tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai; e fare bene quello che tu pensi e quello che tu senti. Le tre lingue, armoniose e insieme! Grazie ancora agli organizzatori di questa giornata e a tutti voi che siete venuti. E per favore... per favore, non lasciamoci rubare l’amore per la scuola! Grazie!
 
 

 

IL FESTONE DI MAGGIO…

 

Lun 19        21.00   
 
Parliamo di… Amici per la strada
                             con la Comunità di Sant’Egidio
                         e il dott. Luigi  Grigis
                         Sala Conferenze dell’Oratorio
 
Mar 20        18.30   
 
Serata per i gruppi di catechismo
        Cena condivisa per  il 3° e 4°
                         Corso. A seguire giocone
        Cucina aperta dalle 19.00
 
Mer 21 18.30
 
Serata per i gruppi di catechismo
                         Cena condivisa per  il 1° e 2°
                         corso - A seguire giocone
                         Cucina aperta dalle 19.00
 
Gio 22 18.00
 
Happy hour
 
 
 
21.00Concerto dell’Orchestra
dell’Assunta in Vigentino
                  In chiesa parrocchiale
 
Ven 23   15.30 
 
Unzione degli  Infermi
Presso la  GECRA
 
                20.00  
 
“Assassinio sul Panino Express”
                            Paninotecacon delitto
 
Sab 24 15.30
              
Family games  - Giochi, attività e tanto altro 
                           per bambini, ragazzi e famiglie
 
18.00
 
Happy hour
 
20.45
 
Processione di Maria Ausiliatrice
                          Partenza da Parco Trapezio - 
                          Via S. Venerio - Medea -
 
   

 “La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica 18 Maggio durante la S.Messa leggeremo Atti 10,1-5

In questo branoal Versetto1, Leggiamo”Vi era a Cesarea un uomo di nome Cornelio”.Il nome Cornelio è il nome di una famosa famiglia romana. La grande diffusione del nome è dovuta al fatto che Publio Cornelio Silla(morto nel 45a.C) liberò molti schiavi, che presero il suo nome in segno di ringraziamento per la liberazione. Corneo è definito:”un pio e timorato di Dio”, questo attributo indica un non giudeo che simpatizzava per il Giudaismo, senza sottomettersi alla circoncisione, ma praticando un monoteismo etico e partecipando alle funzioni religiose della sinagoga. Nella tradizione rabbinica questi “timorati di Dio” sono detti jire samajim timorati dei cieli”.Anche la pratica dell’elemosina ricordata al (v.$) è una conferma del suo stato di uomo “religioso”.

 

  

CALENDARIO SETTIMANALE

Domenica 18/05
Ore 11.00 S.Messa Missionaria al Campo Rogoredo 85
Ore 15.30 Battesimi I° Turno
 
Lunedi 19/05
Ore 21.00 Serata Testimonianza con la Comunità di Sant’Egidio e il dott. Luigi  Grigis presso Sala Conferenze dell’Oratorio
 
Martedì  20/05
Ore 18.30 Serata finale per i gruppi di Catechismo 3° e 4° Corso  - Cena al sacco e Grande Gioco
 
Mercoledi 21/05
Ore 18.30 Serata finale per i gruppi di Catechismo 1° e 2° con le Catechiste - Cena al sacco e Grande Gioco
Ore 20.45 S.Rosario cortile Via Rogoredo 113
 
Giovedi 22/05
Ore 21.00 Concerto in Chiesa con l’Orchestra dell‘Assunta
 
Venerdì 23/05
Ore 15.30 Rito Unzione Infermi  alla GECRA
 
Domenica 25/05
Ore 10.15 S.Messa Solenne del Festone
Ore 12.30 Pranzo Comunitario (prenotazione entro 22/5 in Uff.Parroc.)
Ore 15.30 Battesimi II°Turno
 
SUFFRAGI
Lunedì 19/05
Ore 18.00 Bosini Giannantonio
 
Martedì 20/05
Ore 18.00 Carnevalini Renzo e Ermelinda Grossi Emilia
 
Mercoledì 21/05
Ore 18.00 Donnarumma Francesco
 
Venerdì 23/05
Ore 18.00 Rossi Mario e Amalia, Celle Giovanni
 
OFFERTE
Vendita Rose pro Lavori Parr.€935,00. Offerta pro Lavori Parr.€4000,00 Da Auser €30,00 Offerta Cresime 2° Turno €200,00 Offerta  Comunioni €95,00 Offerta Torte San Martino €200,00
 
ARCHIVIO
E’ Tornato alla casa del Padre Martucci Antonio anni 81.Sono entrati a far parte della Chiesa con il Battesimo Peretta Giorgia, Loaldi Asia, Pio Loco Ginevra, Lorini Dafne, Tognoli Diego, Menijuar Aguliar Isis Charlotte
 
VARIE
Si ringrazia Il Panificio”Dolce Forno per il contributo fornito con le merende in occasione della S.Messa degli Ammalati e Gruppo III Età in apertura del Festone.
Mercatino Hobbisti
 
 
Domenica 25/5 sarà possibile ammirare e comperare molti oggetti (bigiotteria,articoli da regalo,oggettistica per la casa) fatti a mano dai nostri amici “artisti” presso l’Oratorio ed il Bar Parrocchiale