Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
               ANNO XXXII  domenica 16-2-2014 - VI dopo l'Epifania    
 

 

L’AC diocesana si rinnova...

In occasione della domenica in cui si svolge in diocesi l’assemblea elettiva del nuovo consiglio di presidenza dell’AC, a cui interverrà l’Arcivescovo Card. Scola, riprendiamo qui un articolo della presidente uscente, Valentina Soncini che riflette sulla sua esperienza e rilancia due urgenze: la preoccupazione per i giovani e la cura pastorale
Provare a stilare un bilancio di una esperienza intensa come quella della Presidenza dell’Azione Cattolica ambrosiana in un momento nel quale ancora non è conclusa, pur se ormai al termine, è impresa non facile.
Moltissimi gli eventi di rilevanza ecclesiale e civile accaduti dal 2011 da tenere in considerazione: dall’arrivo del nuovo Arcivescovo Angelo Scola al congedo definitivo dall’Arcivescovo emerito Carlo Maria Martini, dalle dimissioni di un Pontefice all’avvento del primo Papa sudamericano e gesuita, dalla crisi economico finanziaria alla crisi del sistema politico; da un tempo di crescita ed espansione alla drammatica consapevolezza che diventeremo tutti più poveri. Questi e altri sono eventi di tutti: l’originalità per me è stata quella di poterli vivere da Presidente di una associazione con quasi centocinquanta anni di storia, un respiro nazionale e universale e insieme un forte radicamento territoriale nella vastissima e amata diocesi di Ambrogio.
Questa collocazione mi ha permesso di stare dentro i gangli vitali di un tempo, di un corpo ecclesiale, di una realtà civile di cui ho imparato a cogliere attese, speranze, sussulti, inquietudini, respiri affannosi e nuovi slanci. Direi che questa è stata una collocazione privilegiata per fare esperienza concreta innanzitutto della Chiesa come corpo vitale e degli eventi storico-sociali. Ciò ha significato fare esperienza dei legami che uniscono alla propria gente, a un popolo, di cui appassionarsi, al servizio del quale tramite l’associazione porre energie, intelligenza, passione e creatività, uscendo dallo stretto orizzonte individualistico. Ancor più profondamente significa fare esperienza di appartenere al quel Popolo di Dio che ha per condizione la libertà e la dignità dei figli di Dio, ha per legge il nuovo precetto di amare come Cristo stesso ha amato, ha per fine il Regno iniziato sulla terra da Dio, ma aperto al compimento con la parousia.
Cercare di redigere un bilancio di questa ricca esperienza sociale ed ecclesiale, carica di volti concreti, situazioni, testimoni eccezionali incontrati nella quotidianità, significa per me raccogliere alcuni elementi sui quali credo si debba ancora investire riflessione, creatività, azioni coraggiose. Ne presento alcuni tra loro in relazione dialettica: da un lato colgo l’avanzare di una società secolarizzata, frammentata, individualistica, “slegata”, in balia di un pensiero debole e di poteri forti; dall’altro lato sale dal basso, da giovani, famiglie, da anziani soli, la domanda di nuove forme di convivenza capaci di ricostruire coesione sociale, rapporti di fiducia. Se da una parte avverto un forte spaesamento di fronte a scenari politici, sociali e culturali confusi, dall’altra sono cercati come l’oro i luoghi che attuano forme di discernimento, rilanciano orizzonti di senso, ricerche serie. Da un lato c’è un forte disillusione che distrae e scoraggia, dall’altro si cercano punti di riferimento credibili, come mostra l’attenzione crescente verso Papa Francesco.
In questo contesto solo velocemente tratteggiato, mi interrogano due questioni: come curarci dei giovani e del loro futuro di uomini e donne, padri e madri, e non di consumatori; dall’altro lato come ridisegnare e rilanciare in un contesto del tutto nuovo con elementi inediti la cura pastorale. Quel tipo di Chiesa che ci ha generato alla fede in parte è al tramonto, sta cambiando fortemente la forma di Chiesa presente sul territorio, il ruolo dei sacerdoti, le modalità di sentirsi parte della comunità. A fronte di queste sfide che si possono forse sintetizzare nella nuova questione antropologica ritengo per me e per molti che l’appartenenza associativa, e in particolare a una associazione con le caratteristiche ecclesiali e civili dell’Azione Cattolica, sempre aperta alla cura dell’insieme e attenta a sostenere il cammino di ciascuno in risposta all’universale vocazione alla santità, sia di grande valore profetico per la sua capacità di ricondurre a Gesù Cristo e di rigenerare legami, fiducia, corresponsabilità e passione gratuita per il bene comune e per il bene di ciascuno.
 
 
Valentina Soncini
 

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 Lente d’ingrandimento :   EVANGELII GAUDIUM 

Prosegue la proposta di lettura di alcuni numeri dell'esortazione Apostolica del Papa sulla nuova evangelizzazione 

14. In ascolto dello Spirito, che ci aiuta a riconoscere comunitariamente i segni dei tempi, dal 7 al 28 ottobre 2012 si è celebrata la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana. Lì si è ricordato che la nuova evangelizzazione chiama tutti e si realizza fondamentalmente in tre ambiti.[10] In primo luogo, menzioniamo l’ambito della pastorale ordinaria, «animata dal fuoco dello Spirito, per incendiare i cuori dei fedeli che regolarmente frequentano la Comunità e che si riuniscono nel giorno del Signore per nutrirsi della sua Parola e del Pane di vita eterna».[11] Vanno inclusi in quest’ambito anche i fedeli che conservano una fede cattolica intensa e sincera, esprimendola in diversi modi, benché non partecipino frequentemente al culto. Questa pastorale si orienta alla crescita dei credenti, in modo che rispondano sempre meglio e con tutta la loro vita all’amore di Dio.
In secondo luogo, ricordiamo l’ambito delle «persone battezzate che però non vivono le esigenze del Battesimo»,[12]non hanno un’appartenenza cordiale alla Chiesa e non sperimentano più la consolazione della fede. La Chiesa, come madre sempre attenta, si impegna perché essi vivano una conversione che restituisca loro la gioia della fede e il desiderio di impegnarsi con il Vangelo.
Infine, rimarchiamo che l’evangelizzazione è essenzialmente connessa con la proclamazione del Vangelo a coloro che non conoscono Gesù Cristo o lo hanno sempre rifiutato. Molti di loro cercano Dio segretamente, mossi dalla nostalgia del suo volto, anche in paesi di antica tradizione cristiana. Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile. La Chiesa non cresce per proselitismo ma «per attrazione».[13]
15. Giovanni Paolo II ci ha invitato a riconoscere che «bisogna, tuttavia, non perdere la tensione per l’annunzio» a coloro che stanno lontani da Cristo, «perché questo è il compito primo della Chiesa».[14] L’attività missionaria «rappresenta, ancor oggi, la massima sfida per la Chiesa»[15] e «la causa missionaria deve essere la prima».[16]Che cosa succederebbe se prendessimo realmente sul serio queste parole? Semplicemente riconosceremmo che l’azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa. In questa linea, i Vescovi latinoamericani hanno affermato che «non possiamo più rimanere tranquilli, in attesa passiva, dentro le nostre chiese»[17] e che è necessario passare «da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria».[18] Questo compito continua ad essere la fonte delle maggiori gioie per la Chiesa: «Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione» (Lc 15,7).
 
Papa Francesco
 
 
Speciale : l’ ora di religione a scuola
 
Cari studenti e cari genitori,
         anche quest’anno sarete chiamati a decidere se avvalervi o non avvalervi dell’insegnamento della religione cattolica. Si tratta di un servizio educativo che la Chiesa offre alla scuola italiana in conformità a quanto stabilito dall’Accordo del 18 febbraio 1984 che ha modificato il Concordato Lateranense e dalle Intese attuative che negli anni si sono succedute. Nel quadro delle finalità della scuola, cioè aderendo agli scopi educativi che motivano l’esistenza delle scuole di ogni ordine e grado in Italia, l’insegnamento della religione cattolica consente a tutti, a prescindere dal proprio credo religioso, di comprendere la cultura in cui oggi viviamo in Italia, così profondamente intrisa di valori e di testimonianze cristiane.
Parlando a un gruppo di studenti, papa Francesco ha ricordato che «la scuola è uno degli ambienti educativi in cui si cresce per imparare a vivere, per diventare uomini e donne adulti e maturi, capaci di camminare, di percorrere la strada della vita. Come vi aiuta a crescere la scuola? Vi aiuta non solo nello sviluppare la vostra intelligenza, ma per una formazione integrale di tutte le componenti della vostra personalità» (Discorso agli studenti delle scuole gestite dai gesuiti in Italia e Albania, 7 giugno 2013).
Sulla scia di queste parole, la Chiesa in Italia vuole ribadire il proprio impegno e la propria passione per la scuola... Riprendendo le parole del Papa, riteniamo che sia necessaria una formazione completa della persona, che dunque non trascuri la dimensione religiosa. Non si potrebbero capire altrimenti tanti fenomeni storici, letterari, artistici; ma soprattutto non si potrebbe capire la motivazione profonda che spinge tante persone a condurre la propria vita in nome dei principi e dei valori annunciati duemila anni fa da Gesù di Nazareth. È per questo che vogliamo ancora una volta invitare ogni studente e ogni genitore a guardare con fiducia e con simpatia al servizio educativo offerto dall’insegnamento della religione cattolica.
Per rendere tale servizio sempre più qualificato e adeguato alla realtà scolastica, con l’Intesa stipulata nel 2012 tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sono stati fissati livelli sempre più elevati di formazione accademica degli insegnanti di religione cattolica, almeno pari a quelli di tutti gli altri insegnanti e spesso anche superiori. Ringraziamo questi insegnanti, oggi in gran parte laici,che con la loro passione educativa testimoniano nella scuola il valore della cultura religiosa, attraverso il cui servizio cerchiamo di venire incontro alle esigenze più autentiche degli alunni che oggi frequentano le scuole italiane, alle loro domande di senso, alla loro ricerca di una valida guida. Tutto questo è ben espresso nelle Indicazioni didattiche recentemente aggiornate e attualmente in vigore nelle scuole di ogni ordine e grado. In quelle specifiche per il primo ciclo di istruzione si dichiara in maniera impegnativa che «il confronto con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti». Nella fase storica che attualmente stiamo vivendo il contributo dell’insegnamento della religione cattolica può essere determinante per favorire la crescita equilibrata delle future generazioni e l’apertura culturale a tutte le manifestazioni dello spirito umano.
Con questi sentimenti, e confortati dall’elevata adesione fino ad oggi registrata, vi rinnoviamo l’invito a scegliere l’insegnamento della religione cattolica per completare e sostenere la vostra formazione umana e culturale.
 
              La presidenza della
     Conferenza Episcopale Italiana
 

 

“La Bibbia in pillole

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica 16 Febbraio, durante la Messa, leggeremo Matteo 12, 9-21

In questo brano , al versetto 20 , leggiamo: “Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta” . Matteo cita il primo canto del “Servo Sofferente” del secondo Isaia ( Is.42,1-4) , dove si fa riferimento, probabilmente, ad una antica usanza legale semita. Il giudice, se emetteva una condanna alla pena capitale, faceva seguire la sentenza, dal gesto rituale dello spegnere una fiamma. Veniva poi comunicato al popolo la sentenza, pubblicamente, da un araldo, che rompeva simbolicamente una canna. Il Servo di Jhavè amministrerà la giustizia, ma non si comporterà come i potenti di questo mondo.

 

 

  

PROPOSTA dei GIOVANI a tutta  la comunità

 DOMENICA 16 febbraio ore 20.45 in Palestra 

Speciale CONCERTO benefico a sostegno delle iniziative 

dell’ oratorio per i giovani

Vi attendiamo

NUMEROSISSIMI….

 

 CALENDARIO
 
Domenica 16/2.
Ore 9.00 7° incontro fidanzati; ore 20,45 Concerto “pro Terra Santa giovani”.
 
Lunedì 17/2.
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale.
 
Martedì 18/2.
Ore 21.00 CPP/4.
 
Mercoledì 19/2.
Ore 10.00 gruppo del Vangelo con Lucrezia presso Bar Parrocchiale; ore 21.00 ‘Cenacolo’ in cappellina.
 
Giovedì 20/2.
Ore 21.00 Lectio Divina decanale adulti, in cappellina.
 
Venerdì 21/2.
Ore 21.00 Equipe gruppo famiglie (per marzo).
 
Sabato 22 /2.
Ore 9,30-10,30 Centro d’Ascolto Caritas;
Ore 9.00-13.00 Corso uso defibrillatore per gli iscritti. RITIRO DECANALE GIOVANI
 
Domenica 23/2.
Ore 9.00 8° incontro fidanzati; ore 15,30 Battesimi (2° Turno) RITIRO DECANALE GIOVANI
 
SUFFRAGI
 
Lunedì 17/2.
Ore 18.00 Rosario; Coruzzi Piera e Dante.
 
Martedì 18/2.
Ore 8,30 Bosini Gianantonio; ore 18.00 Egda Castro; Giacinto Angrisani.
 
Mercoledì 19/2.
Ore 18.00 Napoli Giuseppina e Piccinno Cosimo.
 
Giovedì 20/2.
Ore 18.00 Primo – Angelo e Tina; Baioni Gaspare.
 
ARCHIVIO
 
Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ :
Volpini Raffaella anni 88 e Fossaghi
Alda vedova Limonta anni 90.
 
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Per Messa condominio Monte Popera 16/10-12-14 €160,00; Incasso vendita primule €1143,00.