Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
 
ANNO XXXII  domenica 20-10-2013 DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE

OTTOBRE MISSIONARIO  :  la “ visita “ per il battesimo 

  In questo articolo mi sono permesso di prendere al parola per presentare, in maniera spero organica e significativa, l’esperienza dell’accompagnamento al Battesimo delle coppie che lo chiedono per i loro figli.  Nell’ anno de “ Il campo è il Mondo” e nel mese delle “ missioni “ e dell’evangelizzazione, mi è parso utile e quanto mai urgente dire le ragioni di un impegno assai notevole, sia in termini di tempo che di coinvolgimento personale da parte ( per ora… ma mi attendo nuove disponibilità... ) di sette coppie di sposi di diverse età - alcune anche con figli piccoli - che “ visitano “ nelle loro case le famiglie dei bambini che riceveranno il battesimo. Partirei dalla domanda che spesso hanno posto alcuni genitori quando, venendo per la cosiddetta “ iscrizione “ alla celebrazione, si sentono proporre almeno due momenti di incontro preparatori : uno con il parroco,  per tutte le famiglie nell’imminenza  della celebrazione, l’altro con una coppia della parrocchia che “ visita “ la famiglia a casa propria . La domanda la potete immaginare benissimo credo : perché vengono a casa ? Certo la risposta è un po’ articolata ma, se avrete la pazienza di seguire il discorso, vi aiuterà a cogliere la bellezza e il valore di questo gesto che, a tutti gli effetti, è  Evangelo portato  per le vie e le case della città .Quanto vi scrivo qui è frutto di un lavoro condiviso sai a livello diocesano che parrocchiale e questo dovrebbe garantire un più solido fondamento alla proposta. Come premessa vorrei ricordare quanto dice l’Arcivescovo nella  lettera pastorale circa il compito di tutta la comunità cristiana nell’opera di educazione - evangelizzazione a fronte della “ fatica “ di fede del nostro tempo soprattutto dei giovani “genitori”. “ Uno dei segni più evidenti di questa fatica è la condizione delle “generazioni intermedie”, di coloro cioè che, terminato il tempo dello studio, si immettono nel mondo del lavoro, costruendo legami affettivi, formandosi in genere una famiglia, desiderosi di una propria autonoma collocazione nella società. Sono proprio queste generazioni, tra i 25 e i 50 anni, ad essere particolarmente travagliate. Spesso l’annuncio del Vangelo e la vita delle nostre comunità appaiono loro astratti, lontani dal quotidiano. E per questo Dio sembra non interessare più.

 
Il cattolicesimo di popolo, ancora vitale sul nostro territorio, è chiamato a rinnovarsi. Il suo carattere popolare resta una condizione privilegiata per offrire la luce della fede ad ogni uomo. Nella vita del popolo ognuno, in qualunque situazione si trovi, può essere accolto e riconoscersi come parte singolare di una realtà più grande. E questo vale soprattutto per il popolo di Dio. Tuttavia anche il cattolicesimo popolare ambrosiano deve compiere tutto il tragitto che porta dalla convenzione alla convinzione, curando soprattutto la trasmissione del vitale patrimonio cristiano alle nuove generazioni “.La nostra pastorale battesimale e  di accompagnamento dei giovani  adulti vorrebbe  risponde a questa esigenza a parti e da questo “ modo “ di incontrare le persone là dove vivono.

 Il significato della casa

La vita nuova donata dal battesimo trova nella casa innanzitutto il luogo primario e privilegiato per esprimersi. “Gesù, come ogni bambino, è cresciuto in una casa dove ha imparato a vivere attraverso i gesti semplici della sua famiglia, partecipando alla fede dei suoi genitori” . Questo modo di vivere di Gesù impegna a riconsiderare il valore di ogni casa che ” nello scorrere della vita quotidiana è chiamata ad essere il tempio domestico in cui Dio viene cercato e le cose del Padre vengono custodite”. ( dal Documento della diocesi sulla pastorale battesimale 2008).Purtroppo non sempre i genitori di oggi ( e quelli di ieri ? ) sono consapevoli del valore cristiano, simbolico e insieme concreto, dell’ambiente che si crea tra le mura domestiche ed hanno bisogno di ricevere un annuncio forte che li coinvolga direttamente a partire dalla vita quotidiana. “ La richiesta del battesimo apre un dialogo tra genitori e comunità cristiana e questa non può esimersi dal portare il lieto annuncio di Gesù che “ancora oggi nelle case è profeta e maestro, sacerdote e salvatore, amico e pastore, nell’impegno educativo dei genitori”. Penso sia bello per i genitori e dia loro sicurezza sapere e sperimentare che con il sorriso, con un pianto consolato, con le loro cure, con le braccia che accolgono teneramente comunicano l’amore di Dio al loro bambino. La paternità-maternità di Dio è presente e si manifesta ai piccoli attraverso i gesti d’amore di papà e mamma, gesti e parole che nella logica del battesimo obbediranno in modo sempre più completo alla Parola di Gesù man mano che i figli crescono: “gesti semplici ed abituali ma ricchi di significato, fanno crescere il senso religioso e la coscienza della presenza di Dio nel cuore dei bambini .. Per questo la cura pastorale inerente al battesimo non può tralasciare di raggiungere la genitorialità e ‘farsi prossimo’ là dove essa ha le sue radici, il suo ambiente primario naturale e dove i genitori si sentono a loro agio : in una parola la casa “ .Ora, questa scelta non va senza fatiche  per i “ visitatori“ sia organizzative ma soprattutto relazionali,  in particolare nel momento iniziale, quando si proverà a dare concretezza all’incontro nelle case.

 Perché proprio nelle case

“Andare nelle case per incontrare mamme e papà è il modo migliore per attuare uno stile di rapporti belli che permettano di testimoniare la prossimità e l’attenzione della comunità cristiana.  Andare nelle case è comunicare l’annuncio di Gesù che ‘dice bene’ di ogni bambino, lo ama ed è morto e risorto anche per lui.
Andare nelle case è portare la pace secondo il comando dato da Gesù ai discepoli:  ”Entrando in una casa dite: <La pace sia con voi!>” (Mt 10,12); è seguire la strategia pastorale degli apostoli ereditata da Gesù, come è scritto nel libro degli Atti e nelle varie lettere indirizzate alle prime comunità cristiane.
Nei Vangeli vediamo come  Gesù ha sempre vissuto forti momenti di incontro prendendo spesso ’iniziativa di andare dove le persone abitavano. Fare questo oggi significa privilegiare il momento missionario su quello organizzativo e riflettere sul legame  che deve esistere fra la vita che si svolge nelle case e quella programmata in parrocchia .
“Questo agire pastorale desterà molte sorprese per chi si mette in ascolto degli ambienti familiari: una realtà di relazione e di dialogo con i genitori fa toccare con mano che lo Spirito del Signore spesso ci precede. In molti casi vi è attesa e disponibilità a prendere con serietà il Vangelo, si incontra stupore e gioia nello scoprire che non vi sono solo doveri da adempiere o giudizi sulle situazioni difficili delle persone, ma l’offerta di una prospettiva positiva di vita anche all’interno delle fatiche quotidiane “.
L’incontro nelle case ha un valore anche quando e situazioni che si incontrano presentano aspetti problematici o atteggiamenti non pienamente disponibili alla comunicazione e al dialogo.
Molte famiglie, pur chiedendo il battesimo, spesso hanno difficoltà o prevenzioni nei confronti della “ chiesa “ che lo amministra .
Ma queste difficoltà  non  devono costituire motivi sufficienti per desistere da un impegno paziente e da un’offerta fiduciosa di tempo e di opportunità per poter rilanciare una relazione  positiva con la comunità stessa .
 
L’equipe battesimale
La scelta di entrare nelle case è uno dei compiti affidati  all’ équipe battesimale.
Le singole coppie  si preparano sul campo a relazionarsi nell’ascolto e nel dialogo a leggere, riflettere e sui senso del Battesimo, a  scegliere qualche gesto concreto di vita cristiana o dei significati cristiani legati ai gesti di vita quotidiana da indicare ai genitori.
Le coppie che incontrano le famiglie, proprio da questo servizio sono aiutate a rendere maggiormente presenti nel proprio modo di rapportarsi con le persone i tratti dell’accoglienza, della disponibilità, dell’ascolto, dell’annuncio, del rispetto, della proposta, della riservatezza…
 Naturalmente con l’aumento dei battesimi nella nostra parrocchia il numero delle coppie visitatrici è ormai insufficiente per cui facciamo appello ad altre coppie che possano rendersi disponibili : contattatemi personalmente !
                                               Don Marco

 

VEGLIA MISSIONARIA DIOCESANA nel 50°  dei “ Fidei Donum “

 La Diocesi di Milano festeggia 50 anni di impegno missionario  dei sacerdoti “ Fidei Donum “.
All’inizio degli anni ’60, fu l’allora Arcivescovo di Milano, il cardinale Montini, a inviare i primi sacerdoti ambrosiani nelle terre di missione, sollecitato dal precedente e accorato appello di papa Pio XII a favore della Chiesa africana, bisognosa di preti preparati e capaci nei primi e incerti anni della decolonizzazione. Da allora il contributo della Diocesi alle Chiese sorelle, attraverso l’invio di fidei donum, non è mai venuto meno. In cinque decenni sono stati 128 i presbiteri e i laici inviati da Milano a prestare un servizio temporaneo in un’altra diocesi. Negli anni si è anche ampliato il loro raggio di azione. Destinati inizialmente soprattutto in Africa (l’ex Rhodesia settentrionale, ora Zambia), i luoghi di missione sono stati estesi all’America Latina e poi via via agli altri continenti. Anche quando il numero delle vocazioni ha fatto registrare qualche calo, la Diocesi non ha mai smesso di essere prodiga. Attualmente sono ben 48 (37 presbiteri e 11 laici) i fidei donum ancora in servizio. Distribuiti in 12 Paesi del mondo (Albania, Argentina, Brasile, Burundi, Camerun, Colombia, Haiti, Messico, Niger, Perù, Turchia, Zambia). A costoro bisogna poi aggiungere altri laici missionari inviati non direttamente dalla Diocesi, ma attraverso istituti missionari e associazioni laicali.
Una presenza significativa della Chiesa ambrosiana nel mondo, soprattutto se si tiene conto delle necessità domestiche della vasta e complessa Diocesi di Milano. «Segno che i fidei donum sono sempre stati considerati come un dono non solo per chi lo riceve, ma anche per chi lo fa», sottolinea don Antonio Novazzi, responsabile dell’Ufficio per la pastorale missionaria.La testimonianza dei fidei donum ambrosiani sarà al centro del mese missionario che culminerà in una giornata teologica dedicata, in particolare, ad approfondire lo slancio missionario della Chiesa negli anni del post Concilio ( 25 ottobre, dalle 9 alle 17.30, al Centro pastorale ambrosiano di Seveso).
 Seguirà la veglia in Duomo, presieduta dall’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, il 26 ottobre dalle 20 alle 22, preceduta nel pomeriggio da una festa missionaria con gli stand di associazioni, onlus e istituti missionari in piazza Mercanti a Milano; infine, il 27 ottobre, la giornata missionaria nelle parrocchie.
Per i sacerdoti e i laici già rientrati dalle missioni e per alcuni ancora in servizio, che si concederanno qualche giorno a casa, è previsto un momento specifico nel vasto programma: due giorni di convivenza e preghiera al Centro pastorale di Seveso il 22 e il 23 ottobre.
 
 

 

  “La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica prossima, 20 Ottobre, durante la Messa, leggeremo Matteo 13,44-52

In questo brano , al versetto 46, leggiamo “Perché mi chiamate: "Signore, Signore!" e non fate quello che dico?” . Luca usa il termine greco “Kurie kurie” che indica: colui che ha il potere su cose e persone (gli imperatori romani si facevano chiamare così) . Nella Bibbia greca traduceva il nome generico del Signore: “Adonai”. Per tradurre l’impronunciabile nome Santo di Dio (Yhwh) mettevano davanti l’articolo : ho (oppure tou o ton) kyrios. Con il titolo Kyrios la comunità cristiana degli inizi (all’interno della quale sono stati scritti i Vangeli) , riconosce Gesù risorto come suo Signore.

 

  

 

   CALENDARIO 

 
Domenica 20/10.
Ore 10,15 S. Messa e Professione di fede; ore 15,30 castagnata e tombolata in oratorio; ore 15,30 Battesimi ( 2° turno).
 
Lunedì 21/10.
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale.
 
Martedì 22 /10.
Ore 21.00 Incontro per l’Avvento ( Caritas, liturgia, catechesi, missioni).
 
Mercoledì 23/10.
Ore 21.00 ‘Cenacolo’ in cappellina.
 
Giovedì 24/10.
Presentazione della Scuola della Parola adulti Azione Cattolica Diocesana; ore 18.00 S. Messa defunti della Parrocchia.
 
Venerdì 25/10.
Ore 15.00 Incontro Terza Età; ore 21.00 Concerto, in chiesa “Il fascino dei corni di Bassetto” Mozart e i suoi contemporanei.
 
Sabato 26 / 10.
Veglia Missionaria
 
Domenica 27/10.
Giornata Missionaria Mondiale. ‘Domenica Insieme’ 1° corso (terza elementare)
 
SUFFRAGI
 
Lunedì 21/10.
Ore 18.00 Catalano Raffaele.
 
Martedì 22/10.
Ore 18.00 Mafalda Vezzu’.
 
Mercoledì 23/10.
Ore 18.00 Leonardi Francesco.
 
Giovedì 24/10.
Ore 18.00 Defunti della Parrocchia.
 
Venerdì 25/10.
Ore 18.00 Orazio Lazzaro.
 
Sabato 26/10.
Ore 8,30 Liliana Verri.
ARCHIVIO
 
Con il sacramento del ‘Battesimo’ entrano a fare parte della ‘Chiesa di Gesù’: Zanalda Leonardo, Tesini Andrea, Serra Francesco.
 
Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ : Scagni Giuseppe anni 92 e Zambarbieri Giuseppe anni 78.
 
OFFERTE
 
Per una promessa € 150,00.
 
AVVISO IMPORTANTE.
 
Si comunica che i pacchi indumenti, coperte ecc, per la San Vincenzo, NON si ritirano più presso l’Ufficio Parrocchiale, ma vanno portati al SABATO dalle 9,30 alle 10,30 e LUNEDI’ dalle 17.00 alle 18.00 al CENTRO DI ASCOLTO.
(cancello sul marciapiede, a destra del portone della chiesa, al primo piano)
 
Si prega inoltre, per esigenze di spazio, di portare SOLO le cose richieste sul Foglio delle Campane.