Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
 
ANNO XXXII  domenica 29-9-2013 Domenica V dopo Il Martirio di San Giovanni B.
 

Festa degli Oratori 2013 - "A tutto Campo"

 

Messaggio del cardinale

 

Carissimi, con l’ormai tradizionale Festa di apertura degli oratori, riprendono in tutte le comunità della diocesi le attività educative ordinarie. Ho potuto sperimentare di persona come gli oratori non chiudano mai. L’oratorio estivo e le vacanze comunitarie ne intensificano l’esperienza educativa. La scelta educativa dei nostri oratori per il nuovo anno pastorale «A tutto campo» si innesta nella proposta diocesana denominata «Il campo è il mondo: vie da percorrere incontro all’umano». In questo inizio di millennio la nostra Chiesa è chiamata a documentare il fascino della sequela di Cristo abitando il mondo e la storia attraverso l’incontro ed il dialogo sincero e appassionato con tutti. I cristiani, come tutti gli uomini, sono immersi nell’umano, sia a livello personale, sia a livello sociale. A partire dall’umanità di Gesù, essi incontrano la Sua divinità. In Lui e attraverso Lui è possibile riconoscere che tanto più l’uomo si abbandona a Dio tanto più si scopre pienamente uomo. Vogliamo, quindi, mostrare che Cristo «svela anche pienamente l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione»(Gaudium et spes 22). Si tratta dunque di documentare la qualità fortemente umanizzante del Vangelo. Gesù Cristo è sorgente dell’umanesimo. L’oratorio, per la sua stessa natura, si propone come luogo privilegiato per apprendere e vivere tutto ciò. In particolare vorrei indicare due piste di riflessione a partire dalla parabola evangelica del buon grano e della zizzania. La prima pista da seguire è quella di valorizzare ogni aspetto della vita dei ragazzi come ambito di evangelizzazione: negli affetti e nello studio, attraverso il tempo libero e l’appartenenza alla comunità cristiana e alla società civile. Il campo della nostra vita è il mondo e niente di meno che il mondo. Del resto la fede se è autentica non può mai essere separata dalla vita. In tal senso il compito principale degli educatori - dai sacerdoti alle religiose, ai genitori, ai catechisti, agli insegnanti, agli accompagnatori sportivi e agli animatori - sarà quello di tener sempre presente, in tutta la sua interezza, la persona del ragazzo e del giovane. Un secondo suggerimento per questo anno pastorale è quello di riconoscere, custodire e valorizzare il buon grano, ovvero tutto il bene che c’è nella vita dei nostri ragazzi. Non si tratta di ingenuo ottimismo, ma di realismo cristiano. Non è da tutti saper cogliere il tanto bene che c’è nel mondo e negli altri. Tale atteggiamento è decisivo soprattutto per quanti sono chiamati alla responsabilità educativa. L’anno pastorale che inizia sarà poi carico di momenti significativi per i nostri oratori, con particolare riferimento alla Peregrinatio dell’urna di don Bosco e al centenario della Fom. Chiedo infine a tutti gli oratori uno sforzo di riflessione sul tema della “Comunità educante” secondo le indicazioni e gli appuntamenti che verranno segnalati, in particolare nell’ambito della Settimana dell’educazione.Su tutti coloro che vivono a diverso titolo nei nostri oratori invoco di cuore la benedizione della Trinità affinché il Signore porti a compimento in ciascuno l’opera buona che ha cominciato.

+ Card. Angelo Scola

Arcivescovo

PRESENTAZIONE DEL  TEMA E DEI

CONTENUTI DELLA PROPOSTA 

EDUCATIVA DEGLI

 ORATORI  2013 2014

 

  Preghiera

Dio Padre, hai tanto amato il mondo
da dare il tuo unico Figlio.
Egli nel dono di se stesso
ha seminato ovunque la speranza
e ha generato per te nuovi figli
perché siano il riflesso della tua bontà su questa terra.
Questi figli siamo noi,
chiamati dallo Spirito Santo ad esseregrano buono che sazia la fame dell’umanità.
Non ci siano confini, non ci siano muri
che ci separano dall’incontro con gli altri: l’amore che portiamo investa il mondo A TUTTO CAMPO.
Insieme vogliamo essere comunità educante che accoglie, riflette, propone e incoraggia.
Non vorremmo mai stancarci di stare accanto ai più giovani
per condividere con loro la bellezza di una vita piena e felice
e proporre a tutti l’incontro vivo con il Signore Gesù.
Non vogliamo chiudere gli occhi di fronte alle fatiche, al male e al peccato
ma ti chiediamo di avere uno sguardo limpido che è stato educato dalla tua Parola
e che sa educare con pazienza, tenacia e fiducia
.
Rendici ascoltatori attenti della ricchezza che ogni ragazzo porta con sé:
l’umanità di ciascuno sia l’orizzonte su cui giocare la nostra testimonianza.
Mandaci nel campo che è il mondo:
con tutti, in ogni istante e ovunque tu vorrai saremo il Vangelo della gioia.  
Amen
 
 Le parole di Papa Francesco possono aiutare gli animatori e gli educatori e tutta la comunità  ad assumersi la responsabilità di accompagnare la crescita integrale dei ragazzi con rinnovato entusiasmo, con la «voglia di fare» e soprattutto con lo spirito di chi vuole «trasformare il mondo» con il Vangelo: «Pensiamo a che cosa significa quella moltitudine di giovani che hanno incontrato Cristo risorto a Rio de Janeiro, e portano il suo amore nella vita di tutti i giorni, lo vivono, lo comunicano. Non vanno a finire sui giornali, perché non compiono atti violenti, non fanno scandali, e dunque non fanno notizia. Ma, se rimangono uniti a Gesù, costruiscono il suo Regno, costruiscono fraternità, condivisione, opere di misericordia, sono una forza potente per rendere il mondo più giusto e più bello, per trasformarlo! Vorrei chiedere adesso ai ragazzi e alle ragazze, che sono qui in Piazza: avete il coraggio di raccogliere questa sfida?»(Papa Francesco nell’Udienza generale di mercoledì 4 settembre 2013). Un «sì» convinto può farci iniziare l’avventura dell’anno oratoriano 2013-2014 sapendo che occorre il lavoro di ciascuno per rendere il mondo un «campo» in cui ancora il «seme buono» gettato possa crescere, maturare, portare frutto, sino al suo compimento. E ancora Papa Francesco, rivolgendosi ai giovani presenti alla Veglia della GMG a Copacabana, può aiutarci a capire che: «Non è che il Signore voglia dirci che il vero campo della fede, il vero “Campus Fidei”, non è un luogo geografico, bensì siamo noi stessi? Sì! È vero! Ciascuno di noi, ciascuno di voi, io, tutti! Ed essere discepolo missionario significa sapere che siamo il Campo della Fede di Dio!».                                   
Gli obiettivi educativi Se tutti sono il «campo» e, per noi in particolare, lo sono i ragazzi e i più giovani che ci vengono affidati, allora due sono gli obiettivi che ci poniamo affinché la fede possa smuovere la vita:  1) prendere in mano la propria vita (tutta la vita); 2) prendersi a cuore la vita dei ragazzi (tutta la vita). Perché la propria vita e quella dei ragazzi possano crescere armoniosamente. Se la nostra vita è plasmata interamente dal Vangelo e trova il suo senso e la sua direzione nell’incontro con il Signore Gesù, essa può diventare «contagiosa»: così la nostra testimonianza (cfr. lettera pastorale) può diventare autentica. Allo stesso tempo, occorre assumersi la responsabilità della vita dei ragazzi perché anch’essa possa maturare alla luce del Vangelo, a 360°. Occorre aiutare i più giovani a comprendere come non ci sia contraddizione o opposizione nel «fare bene ogni cosa» sia essa studiare, aiutare chi è nel bisogno, giocare, fare sport, riposarsi nel tempo libero, pregare, frequentare una comunità, affidarsi ai propri genitori o educatori, uscire con gli amici, ecc.
Gli ambiti da considerare  Una vita A TUTTO CAMPO non si spende solo in oratorio, ma la si gioca in ogni momento, nella coerenza del pensiero, dell’azione, del comportamento, delle scelte. Il significato dei cinque ambiti presi in considerazione nel logo dell’anno 2013-2014 diventa un impegno ad «abitare» i luoghi e i tempi dei ragazzi perché possano essere vissuti con gioia e come opportunità di crescita. Entra in causa, ancora una volta, la responsabilità degli educatori perché ogni ambito abbia il supporto di un «accompagnamento» discreto che getta luce sul valore e le potenzialità che ogni situazione apporta alla vita. La città, i luoghi dello sport e del tempo libero, la scuola e l’impegno di studio, l’oratorio come casa che accoglie e introduce alla vita di fede, le relazioni di amicizia e familiari sono il «campo» in cui deve intervenire la cura educativa della comunità educante, del gruppo degli animatori delle équipe di educatori per fascia d’età ecc. In oratorio quest’anno si punta a non «giocare e basta» né tantomeno a «pregare e basta» o a «fare catechesi e basta»… la creatività di chi educa «abbatte i bastioni» e si mette in circolo con l’obiettivo di integrare il più possibile la fede con la vita grazie a iniziative concrete e alla valorizzazione delle esperienze che coinvolgono già i ragazzi, tutti i giorni. L’obiettivo dell’oratorio consiste, quest’anno in particolare, nell’essere «luogo in cui si fa esperienza di vita» e si trovano gli elementi che possano valorizzare l’«umanità» di ciascuno. Occorre innanzitutto assumere la «creatività» come criterio per proporre le iniziative e le attenzioni da avere fuori e dentro l’oratorio. Si può fare leva sul- l’«espressività» come dimesione su cui possono ruotare le attività, così da rendere protagonisti i ragazzi in quello che fanno in oratorio e non solo. Lavoreremo per «formare un oratorio a 360°» utilizzando metodi come il teatro, la rappresentazione artistica, lo sport, la manualità per rendere l’oratorio ancora più abitato anche durante l’anno. Assumeremo il valore della «cultura» come dimensione in cui sperimentare un nuovo modo di fare animazione con i ragazzi. Non ci tireremo indietro nel valutare la dimensione emotiva dei ragazzi; facendosi accanto con attenzione affinché ciascuno possa vivere l’ambiente dell’oratorio sempre nella gioia e possa «tornare a casa» e vivere le proprie relazioni senza paura, senza pregiudizi o esclusioni. Cureremo senz’altro la dimensione della «spiritualità» come luogo in cui riportare ogni esperienza di vita, proponendo la pratica di una preghiera semplice e costante che «riempia» le giornate e dia senso ad ogni azione (cfr. sussidio da pag. 25 a pag. 28).
Oratorio e carità L’educazione alla carità è l’elemento unificante di tutta la proposta oratoriana di quest’anno: «sopra tutte queste cose rivestitevi della carità» (Col 3, 14). Ciò impegna l’oratorio ad una assunzione di responsabilità affinché i ragazzi possano provare che cosa significa amare e «farsi prossimo» degli ammalati, dei bisognosi, degli anziani, delle persone sole, ecc. Gli educatori e gli animatori in collaborazione con Caritas, San Vincenzo ecc… sono chiamati a trovare le forme per rendere concreta questa esperienza perché sia anche «riassuntiva» di uno stile e di uno sguardo che solo attraverso la carità si fa «A TUTTO CAMPO».
L’Icona evangelica Non si può trascurare il riferimento alla parabola del buon grano e della zizzania (così com’è presentata brevemente a pag. 11 del sussidio) per presentare la proposta «A TUTTO CAMPO». In questo brano evangelico si intravede lo stile educativo del Signore Gesù, il Figlio dell’uomo che semina come se «mandasse in missione» e che si fida di quel seme che ha gettato nel mondo. La pazienza è la virtù che emerge dalla parabola. Pur riconoscendo il male, non siamo chiamati a estirparlo ma a curare il «campo» perché crescendo con il grano non procuri i danni temuti. C’è dunque da imparare molto da questa parabola per essere educatori dal cuore attento e responsabile.
«Siamo la speranza» Il nostro Arcivescovo Angelo Scola così scrive nella lettera pastorale «Il campo è il mondo»: «La responsabilità della fede ci domanda di generare una realtà umana nuova, presente in tutti gli ambiti in cui l’uomo vive, spera e progetta il suo domani». Generare «uomini nuovi» è quanto vogliamo fare nel nostro impegno educativo. «Artigiani del futuro» come ha detto Papa Francesco ai giovani della diocesi di Piacenza-Bobbio il 28 agosto scorso: «Non si capisce un giovane, un ragazzo, una ragazza, che non vogliano fare una cosa grande, scommettere su ideali grandi, grandi per il futuro». È questo che vogliamo fare anche nel nostro servizio di educatori e animatori che prendono in mano tutta la vita per farne un «capolavoro» e nella carità trovano lo stile per essere autenticamente cristiani e autenticamente umani.
Condividi Gesù Cristo con tutti
è il messaggio «finale» con cui sintetizzare  la proposta di quest’anno oratoriano «A TUTTO CAMPO».

 

 CALENDARIO 

Domenica 29/9.

Ore 10,15 S. Messa di apertura dell’Oratorio e “mandato a catechisti ed educatori”; ore 17.00 chiusura giornate eucaristiche; ore 21.00 foto vacanze estive in palestra.

Lunedì 30/9

INIZIO CORSI PALESTRA.

Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas;

ore 21.00 Corale.

 Martedì 1 /10

 Ore 18,30 Incontro genitori pre-Ado; ore 21.00 CDO/1 (verifica estate).

 Mercoledì 2/10

Ore 21.00 Ripresa ‘Cenacolo’ in cappellina.

 Giovedì 3/10.

Ore 14,30 pulizia chiesa 1° turno; ore 17.00 catechiste 3° corso, programmazione con don Andrea; ore 21.00 inizio catechesi giovani; ore 21.00 inizio equipe visitatori Battesimi.

 Venerdì 4/10

 Inizio 2 giorni itinerante famiglie; ore 18.00 1° venerdì del mese: adorazione, s. Messa e benedizione Eucaristica; ore 20,45 Redditio Symboli in Duomo.

Sabato 5 / 10

Ore 9,30-10,30 Centro d’Ascolto Caritas; ore 16.00 Incontro genitori Battesimi del 5 e 20/10.

 Domenica 6/10

Ore 11,30 S. Messa e Battesimi (1° turno).

 

SUFFRAGI

 Lunedì 30/9.

Ore 8,30 Manuel e Aida Mayorga, Paniccia – ore 18.00 Fam. Francavilla Anastasia e Carbone Francesco.

 

Martedì 1/10

Ore 18.00 Ivana Dordoni, De Palo Olinda.

 

Mercoledì 2/10.

 Ore 18.00 Dott. Amedeo Crippa.

Giovedì 3/10.

Ore 18.00 Gasparini Franco, Giovanni e Filomena.

 

ARCHIVIO.

 

Con il sacramento del Battesimo  entra fare parte della Chiesa di Gesù: Conte.

 Con il sacramento del ‘Matrimonio’ hanno formato una nuova famiglia: Conte Filippo e Balicco Nadia.

OFFERTE

 

Per Battesimi: 20,00+50+50+100.

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S.O.S. Caritas.

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Grazie!