Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
 
ANNO XXXII  domenica 8-9-2013 Domenica II dopo Il Martirio di San Giovanni B.
 
 

 Nel 'anno de "Il CAMPO è IL MONDO"

 

Riprende, dopo la consueta pausa estiva, la pubblicazione del nostro foglio delle campane di Rogoredo. E’ un piccolo strumento di comunicazione tra la parrocchia e i fedeli , che vorrebbe  offrire, oltre alle semplici informazioni su fatti e appuntamenti della vita della comunità cristiana, anche qualche  spunto ed occasione di riflessione e di approfondimento   personale per chi legge, a partire da articoli e documenti che presentino il magistero della chiesa, del papa e del vescovo o pensieri e giudizi su fatti e avvenimenti significativi del tempo in cui viviamo. In fedeltà a quanto qui detto,  vi presentiamo  ciò che il cardinale arcivescovo ha voluto comunicare alla diocesi come linee per la vita dei singoli e delle comunità   in apertura del nuovo anno pastorale che avrà come slogan ” IL CAMPO E’ IL MONDO : vie da percorrere incontro all’umano”.
Scrive il Cardinale Scola : “Se guardiamo alla forte evoluzione in atto nella nostra società lombarda, sullo sfondo dei mutamenti che stanno interessando tutto il paese e l’Europa, dobbiamo riconoscere che lo Spirito ci sta provocando ad una più decisa comunicazione di Gesù Cristo come Evangelo dell’umano. Parrocchie, Unità e Comunità pastorali, Associazioni e Movimenti, Decanati, Zone Pastorali, Diocesi sono chiamati a riscoprire tutto il peso dell’affermazione di Gesù nella parabola della zizzania quando dice: “Il campo è il mondo” (Mt 13,38).
Il mondo va concepito dinamicamente come luogo della vita delle persone e dell’esprimersi delle loro relazioni. In questo senso, esso è costituito da tutti gli ambienti dell’esistenza quotidiana degli uomini e delle donne: famiglie, quartieri, scuole, università, lavoro in tutte le sue forme, modalità di riposo e di festa, luoghi di sofferenza, di fragilità, di emarginazione, ambiti di edificazione culturale, economica e politica. In sintesi, il mondo è la società civile in tutte le sue manifestazioni. Un invito pressante a muoverci in questa direzione ci viene da un’importante affermazione dell’allora Cardinale Bergoglio, ora Papa Francesco: “Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare, diviene autoreferenziale e allora si ammala.” 
(Avvenire, 27 marzo 2013).
 
In che cosa consiste
 
In cosa consiste questa iniziativa per il prossimo anno pastorale? Per precise ragioni abbiamo escluso il ricorso ad una visita pastorale, da una parte, e alla missione popolare, dall’altra. Lo scopo che vuole animarci è quello di far maturare nel cuore di tutti i nostri fedeli e di tutte le forme di realizzazione della Chiesa, una maggior coscienza missionaria che scaturisce dal dono della fede e dalla grata tensione a proporre l’incontro con Gesù, verità vivente e personale, come risorsa decisiva per l’uomo postmoderno. L’incontro con Gesù, infatti, è la strada verso il compimento, verso la felicità (“Se vuoi essere compiuto-perfetto”, Mt 19,21) e l’autentica libertà (“sarete liberi davvero”, Gv 8,36).
 
Lo scopo dell’iniziativa
 
Lo scopo dell’iniziativa si caratterizza per: un’apertura a 360°. Con un’immagine potremmo esprimerla nel modo seguente: la Chiesa non ha bastioni da difendere, ma solo strade da percorrere per andare incontro agli uomini; una proposta integrale. Vogliamo annunciare in tutti gli ambiti Gesù Cristo morto e risorto, che incarnandosi si è fatto via alla verità e alla vita per ciascun uomo. Il cattolicesimo popolare ambrosiano è chiamato a immaginare risorse innovative per radicarsi più profondamente negli ambiti dell’umana esistenza attraverso l’annuncio esplicito della bellezza, della bontà e della verità dell’evento di Gesù Cristo presente nella comunità ecclesiale. Un annuncio che giunge fino alla proposta di tutte le sue umanissime implicazioni antropologiche, sociali e di rapporto con il creato. Un annuncio che con semplicità ridice la consapevolezza che l'azione della Trinità è già all'opera in ogni uomo e in ogni donna;  testimonianza, non egemonia. Come già ebbe a dire Paolo VI: “L'uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni” (Evangelii Nuntiandi 41). Il testimone, il terzo che sta tra i due, nel nostro caso tra Gesù e il fratello uomo. Non è senza significato che sistematicamente i Vangeli leghino il riconoscimento di Gesù risorto da parte dei discepoli al loro invio fino ai confini del mondo: la testimonianza diventa in tal modo il criterio di evidenza della fede. Essa non è solo necessario buon esempio, ma è conoscenza della realtà (anzitutto riconoscimento del Risorto) e, pertanto, comunicazione della verità.
 
La verifica dell’Iniziativa
 
La verifica dell’attuarsi dell’iniziativa “Il campo è il mondo”, sarà la progressiva maturazione di tutte le forme di realizzazione della comunità cristiana, secondo i quattro pilastri individuati dalla Lettera Pastorale Alla scoperta del Dio vicino, sulla mappa di Atti 2,42-48 (cf. Alla scoperta del Dio vicino n. 8). A tale comunità si potrà invitare, in ogni momento, chiunque: «vieni e vedi» (Gv 1,46).
 
L’attuazione concreta
 
Concretamente, l’iniziativa “Il campo è il mondo” si attuerà a vari livelli:
valorizzando tutto ciò che già si pone in quest’ottica nelle Parrocchie, nelle Unità e nelle Comunità Pastorali, nelle Associazioni e nei Movimenti, nelle Congregazioni religiose, nei Decanati … Sono tante le forme di condivisione di questo bisogno radicale di evangelizzazione già in atto. Sarà però necessario riferirle esplicitamente agli scopi dell’iniziativa pastorale “Il campo è il mondo”; chiamando alla pluriformità nell’unità tutte le realtà ecclesiali che vivono in Diocesi. Nel coinvolgimento e nell’accoglienza dei diversi carismi di Religiosi, Associazioni, Movimenti a livello diocesano dovrà brillare quell’unità che è condizione necessaria per testimoniare Gesù Cristo come Evangelo dell’umano; proponendo qualche iniziativa comune a tutta la Diocesi.
 
        + Angelo Card. Scola

 

Appello del Papa per la pace  - Angelus del 1 settembre

 

 Riprendiamo qui le forti parole di Papa, Francesco pronunciate nell’Angelus della scorsa domenica  con l’intento di provocare   tutti gli uomini di buona volontà ad una seria presa di coscienza delle responsabilità gravi che si assumono tutti coloro che usano  la guerra  e le potenti armi del nostro tempo per la risoluzione di problemi che invece possono e devono essere affrontati con spirito di fraternità e di condivisione e non di violenza e di cieca e e interessata opposizione. Ma ecco il testo del Santo Padre Papa Francesco .  “ Quest’oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato. Vivo con particolare sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra, ma, in questi giorni, il mio cuore è profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano. Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dall’intimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire! Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza! Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Con altrettanta forza esorto anche la Comunità Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana. Non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi è colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilità di prestare il necessario aiuto. Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza  nella giustizia e nell’amore (cfr Lett. enc. Pacem in terris ). Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà! E’ un forte e pressante invito che rivolgo all’intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità. Ripeto a voce alta: non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace. Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito di pace. Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà... L’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione. A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli!                     

   Papa Francesco

  COMUNICAZIONE A TUTTA LA COMUNITA’

In questi giorni  è stato ufficialmente comunicato alla nostra parrocchia dalla congregazione delle suore di Carità dell’Immacolata di Ivrea tramite la  superiora provinciale competente che, a partire dal 31 agosto, suor Carla – dopo 17 anni di presenza nella nostra comunità – per necessità della congregazione stessa, veniva trasferita ad altra destinazione. Pur rammaricati per la notizia, non possiamo che rimetterci alla volontà dei superiori competenti e affidare suor Carla nella preghiera al Signore perché renda fecondo di bene il suo nuovo incarico così come è stato per il ministero che ha svolto con amore, puntualità e grande spirito di servizio qui a Rogoredo . La congregazione  ha comunque provveduto a destinare Suor Angelica che, con  suor Rosanna e suor Giuseppina,  consentirà di proseguire la fruttuosa collaborazione pastorale tra la nostra parrocchia e l’istituto stesso.

Suor Carla ha fatto tanto e certamente ne avvertiremo la mancanza. Ma ci ha anche dato l’esempio di cosa significhi  “ servire  “  nella fedeltà al Vangelo e per amore del Signore  prima di ogni altra cosa.  Continuiamo a lavorare come ci ha insegnato lei certi che il suo lavoro tra noi non mancherà di dare frutto e darlo in abbondanza.

                                                                                                            Don Marco 

 

CALENDARIO 

 

Domenica 8/9.
Ritiro Educatori. Orario estivo S.Messe, ultima domenica
 
Lunedì 9/9.
Inizio orarrio S.Messe feriali Ore 8,30 e 18.00 Inizio MiniGres (14,00-17,30) ore 17,00 Centro d’Ascolto Caritas;  ore 21.00 Equipe G.Famiglie
 
Martedì 10/9
ore 21.00  C.P.P
 
Mercoledì 11/9
Ore 21,00 Incontro Animatori liturgico musicali
 
Giovedì 12/9.
 
Ore 18,30 Incontro genitori 1°Corso(3a Elem.) ore 21,00 Incontro Animatori Gruppi  Vangelo.
 
Venerdì 13/9.
Ore 15,30 S.Messa Gecra; ore 20,45 Corso Educatori zonale;ore 21,00 Commissione Culturale
 
Sabato 14/9.
Ore 16,00 Incontro genitori Battesimi del 15 e 22 Settembre.
 
Domenica 15/9
Inizio orario invernale S.Messe (8,00-10,15-11,30-18,00 e 9,00  a S.Martino). Ore 18,00 S.Messa e Battesimi 1° Turno .
 
SUFFRAGI
 
Lunedì 8/9.   
Ore 18.00 Facchinetti Maria Pia
 
Martedì 10/9
Ore 18,00 Quaini Cesare
 
Giovedi 12/9
Ore 18,00 Fam. Eusebio, Cerliani, Figini, Giannotti, Refaldi
 
 
 
ARCHIVIO
 
Con il  sacramento del Matrimonio  hanno formato una nuova famiglia: Forina Italo Daniele e LIbutti Giada
 
Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ :
 
Tibaldi Giacomina età 89
Gandini Enrico       “    86
Gambino Nunzio    “    90
Berton Isola           “    89
Prono Mario          “     73
Frazzei Angelina    “    91
Boldarino Maria     “    96
Rubbiati  Maria      “    81
Gatti Oreste           “    82
Mauceri Luisa       “     54
Cavalieri Guido     “     78
Bellotti Livio          “     71
 
VARIE
 
Contributo a prestito di €5000 per spese Lavori Teatro.