Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 21-4-2013  IV Domenica  di Pasqua

 

Tempo di Pasqua...nell'anno della Fede 4

Catechesi del Santo Padre Francesco

di Mercoledì  24 aprile 2013

 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nel Credo noi professiamo che Gesù «di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti». La storia umana ha inizio con la creazione dell’uomo e della donna a immagine e somiglianza di Dio e si chiude con il giudizio finale di Cristo. Spesso si dimenticano questi due poli della storia, e soprattutto la fede nel ritorno di Cristo e nel giudizio finale a volte non è così chiara e salda nel cuore dei cristiani. Gesù, durante la vita pubblica, si è soffermato spesso sulla realtà della sua ultima venuta. Oggi vorrei riflettere su tre testi evangelici che ci aiutano ad entrare in questo mistero: quello delle dieci vergini, quello dei talenti e quello del giudizio finale. Tutti e tre fanno parte del discorso di Gesù sulla fine dei tempi, nel Vangelo di san Matteo. Anzitutto ricordiamo che, con l’Ascensione, il Figlio di Dio ha portato presso il Padre la nostra umanità da Lui assunta e vuole attirare tutti a sé, chiamare tutto il mondo ad essere accolto tra le braccia aperte di Dio, affinché, alla fine della storia, l’intera realtà sia consegnata al Padre. C’è, però, questo “tempo immediato” tra la prima venuta di Cristo e l’ultima, che è proprio il tempo che stiamo vivendo. In questo contesto del “tempo immediato” si colloca la parabola delle dieci vergini (cfr Mt 25,1-13). Si tratta di dieci ragazze che aspettano l’arrivo dello Sposo, ma questi tarda ed esse si addormentano. All’annuncio improvviso che lo Sposo sta arrivando, tutte si preparano ad accoglierlo, ma mentre cinque di esse, sagge, hanno olio per alimentare le proprie lampade, le altre, stolte, restano con le lampade spente perché non ne hanno; e mentre lo cercano giunge lo Sposo e le vergini stolte trovano chiusa la porta che introduce alla festa nuziale. Bussano con insistenza, ma ormai è troppo tardi, lo Sposo risponde: non vi conosco. Lo Sposo è il Signore, e il tempo di attesa del suo arrivo è il tempo che Egli ci dona, a tutti noi, con misericordia e pazienza, prima della sua venuta finale; è un tempo di vigilanza; tempo in cui dobbiamo tenere accese le lampade della fede, della speranza e della carità, in cui tenere aperto il cuore al bene, alla bellezza e alla verità; tempo da vivere secondo Dio, poiché non conosciamo né il giorno, né l’ora del ritorno di Cristo. Quello che ci è chiesto è di essere preparati all’incontro - preparati ad un incontro, ad un bell’incontro, l’incontro con Gesù -, che significa saper vedere i segni della sua presenza, tenere viva la nostra fede, con la preghiera, con i Sacramenti, essere vigilanti per non addormentarci, per non dimenticarci di Dio. La vita dei cristiani addormentati è una vita triste, non è una vita felice. Il cristiano dev’essere felice, la gioia di Gesù. Non addormentarci! La seconda parabola, quella dei talenti, ci fa riflettere sul rapporto tra come impieghiamo i doni ricevuti da Dio e il suo ritorno, in cui ci chiederà come li abbiamo utilizzati (cfr Mt 25,14-30). Conosciamo bene la parabola: prima della partenza, il padrone consegna ad ogni servo alcuni talenti, affinché siano utilizzati bene durante la sua assenza. Al primo ne consegna cinque, al secondo due e al terzo uno. Nel periodo di assenza, i primi due servi moltiplicano i loro talenti – queste sono antiche monete -, mentre il terzo preferisce sotterrare il proprio e consegnarlo intatto al padrone. Al suo ritorno, il padrone giudica il loro operato: loda i primi due, mentre il terzo viene cacciato fuori nelle tenebre, perché ha tenuto nascosto per paura il talento, chiudendosi in se stesso. Un cristiano che si chiude in se stesso, che nasconde tutto quello che il Signore gli ha dato è un cristiano… non è cristiano! E’ un cristiano che non ringrazia Dio per tutto quello che gli ha donato! Questo ci dice che l’attesa del ritorno del Signore è il tempo dell’azione - noi siamo nel tempo dell’azione -, il tempo in cui mettere a frutto i doni di Dio non per noi stessi, ma per Lui, per la Chiesa, per gli altri, il tempo in cui cercare sempre di far crescere il bene nel mondo. E in particolare in questo tempo di crisi, oggi, è importante non chiudersi in se stessi, sotterrando il proprio talento, le proprie ricchezze spirituali, intellettuali, materiali, tutto quello che il Signore ci ha dato, ma aprirsi, essere solidali, essere attenti all’altro. Nella piazza, ho visto che ci sono molti giovani: è vero, questo? Ci sono molti giovani? Dove sono? A voi, che siete all’inizio del cammino della vita, chiedo: Avete pensato ai talenti che Dio vi ha dato? Avete pensato a come potete metterli a servizio degli altri? Non sotterrate i talenti! Scommettete su ideali grandi, quegli ideali che allargano il cuore, quegli ideali di servizio che renderanno fecondi i vostri talenti. La vita non ci è data perché la conserviamo gelosamente per noi stessi, ma ci è data perché la doniamo. Cari giovani, abbiate un animo grande! Non abbiate paura di sognare cose grandi!  Infine, una parola sul brano del giudizio finale, in cui viene descritta la seconda venuta del Signore, quando Egli giudicherà tutti gli esseri umani, vivi e morti (cfr Mt 25,31-46). L’immagine utilizzata dall’evangelista è quella del pastore che separa le pecore dalle capre. Alla destra sono posti coloro che hanno agito secondo la volontà di Dio, soccorrendo il prossimo affamato, assetato, straniero, nudo, malato, carcerato - ho detto “straniero”: penso a tanti stranieri che sono qui nella diocesi di Roma: cosa facciamo per loro? - mentre alla sinistra vanno coloro che non hanno soccorso il prossimo. Questo ci dice che noi saremo giudicati da Dio sulla carità, su come lo avremo amato nei nostri fratelli, specialmente i più deboli e bisognosi. Certo, dobbiamo sempre tenere ben presente che noi siamo giustificati, siamo salvati per grazia, per un atto di amore gratuito di Dio che sempre ci precede; da soli non possiamo fare nulla. La fede è anzitutto un dono che noi abbiamo ricevuto. Ma per portare frutti, la grazia di Dio richiede sempre la nostra apertura a Lui, la nostra risposta libera e concreta. Cristo viene a portarci la misericordia di Dio che salva. A noi è chiesto di affidarci a Lui, di corrispondere al dono del suo amore con una vita buona, fatta di azioni animate dalla fede e dall’amore. Cari fratelli e sorelle, guardare al giudizio finale non ci faccia mai paura; ci spinga piuttosto a vivere meglio il presente. Dio ci offre con misericordia e pazienza questo tempo affinché impariamo ogni giorno a riconoscerlo nei poveri e nei piccoli, ci adoperiamo per il bene e siamo vigilanti nella preghiera e nell’amore. Il Signore, al termine della nostra esistenza e della storia, possa riconoscerci come servi buoni e fedeli.  

Grazie.

 

 

 

 

 

 GIORNATA PARROCCHIALE  dell’ AC -  MESSAGGIO del CARDINALE 
 
 
«I cristiani sono presenti nella storia come l’anima del mondo, sentono la responsabilità di proporre la vita buona del Vangelo in tutti gli ambiti dell’umana esistenza. Non pretendono una egemonia e non possono sottrarsi al dovere della testimonianza» (Alla scoperta del Dio vicino, p. 50).
 
Oggi, nella ricorrenza della giornata parrocchiale dell’Azione Cattolica, invito tutte le parrocchie a considerare che la responsabilità della testimonianza ecclesiale, che riguarda tutti i battezzati, non può fare a meno del contributo specifico dell’Azione Cattolica. Pertanto chiedo a tutti coloro che hanno a cuore la loro parrocchia nell’orizzonte più reale e concreto della Chiesa diocesana di confrontarsi con la proposta dell’Azione Cattolica e di sentirsi chiamati ad aderire con semplicità e disponibilità perché la forma dell’associazione è di grande aiuto per intensificare la propria vita spirituale, approfondire la comunione ecclesiale, approfondire la formazione.
Per motivare questa mia proposta e questo cordiale invito richiamo alcuni tratti tipici di questa storica Associazione che mi hanno motivato a indicarla come prezioso riferimento per una formazione di base dei laici delle nostre comunità.
Un primo elemento è legato alla educazione integrale della persona. La grande tradizione dell’Ac mostra di essere capace di farsi carico di questo compito, partendo dalla primissima infanzia fino a all’età anziana. L’impegno educativo dell’Azione Cattolica, realmente si estende lungo tutto l’arco dell’esistenza e riguarda ogni aspetto della vita della persona.
Un secondo elemento è un peculiare carisma dell’Ac, in nome del quale questa Associazione fa propria la preoccupazione fondamentale di chi guida la Chiesa, cioè, di Pietro e dei suoi successori, degli Apostoli e dei loro successori. Tutta l’azione formativa dell’Azione Cattolica nasce, cresce e indirizza alla comunione nella Chiesa, attraverso un imprescindibile riferimento al Vescovo e al suo magistero.
Un terzo elemento, veramente centrale, è che la formazione è proposta attraverso la condivisione di una esperienza associativa, che “non solo arricchisce le singole persone, ma consente di elaborare una cultura associativa: atteggiamenti comuni di fronte alla realtà, sensibilità condivise, accenti che ritornano con insistenza nei pensieri e nello stile delle persone di Ac” (Progetto formativo di Ac, n. 6).
Con queste sue peculiarità l’Ac ha già svolto un prezioso servizio nella storia della nostra Chiesa diocesana ed è mia convinzione che debba e possa continuare ancora più intensamente la sua azione di servizio alla formazione di laici in un’ottica comunionale e missionaria. Auspico pertanto che si guardi all’Ac con simpatia, che la si promuova in tutte le comunità nelle sue diverse articolazioni: Acr, giovani, adulti; che la si riconosca come una risorsa opportuna per l’oggi della nostra vita di Chiesa.
La proposta che rivolgo non potrà essere incisiva se i soci dell’Azione Cattolica non saranno i primi a offrire testimonianza persuasiva e a intraprendere iniziative coraggiose per favorire la conoscenza dell’Azione Cattolica, discutere le obiezioni, contagiare molti con la loro gioia e presenza costruttiva. La proposta che rivolgo dovrà trovare il sostegno di tutti i preti, che vivono il loro servizio alla Chiesa diocesana in comunione con il Vescovo e in una prospettiva che supera la tentazione del protagonismo personale che lega a sé e la tentazione del localismo riduttivo che limita gli orizzonti dell’esercizio della responsabilità dei laici.
 
 + Card. Angelo Scola

Arcivescovo

 

  ATTENZIONE

 

 LE ISCRIZIONI AL PELLEGRINAGGIO DECANALE DELLA III ETA' A SOTTO IL MONTE  SI RICEVONO IN SEGRETERIA ENTRO IL 30 APRILE !!!

  

 

 “La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica, 28 Aprile, durante la Messa , leggeremo Giovanni  13, 31-35

Al versetto 13 , leggiamo :” Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato e Dio è glorificato in lui” .

Il verbo ‘è stato glorificato’ (edoxasthê in greco) è espresso al tempo verbale ‘aoristo’. Quindi esprime una azione che, iniziata nel passato, continuerà per un tempo indefinito, ma è colta nel suo momento ‘decisivo’ ( il kairos greco ) . Si riferisce in modo globale alla sua passione, morte, risurrezione e ascensione, viste come sintetizzate nell’innalzamento sulla croce. Il concetto di glorificazione ,richiama il quarto canto del Servo di JHWH, nel quale la morte del Servo , viene fatta precedere da una dichiarazione riguardante il suo successo, come conseguenza della sua dedizione totale a Dio e al suo popolo (Is 52,13).

 

  

 
 

  

CALENDARIO

 

Domenica 28/4.

Ore 15,30 Battesimi (2° turno); ore 21.00 Gruppo del Vangelo c/o Mocciola tel.02515160.

 

Lunedì 29 /4.

Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale.

 

Martedì 30/4.

Ore 15.00 Ritiro Cresimandi 2° turno; ore 18.00 S. Messa defunti della Parrocchia.

 

Mercoledì 1/5.

Ore 15,30 S.Cresima 2° turno.

 

Giovedì 2/5.

Ore 20,45 S. Rosario.

 

Venerdì 3/5.

Ore 14,30 pulizia chiesa 1° turno; ore 15,30 S. Messa c/o Gecra.

 

Sabato 4/5.

Ore 9.30-10,30 Centro d’Ascolto Caritas; ore 9,30 ritiro comunicandi 1° turno.

 

Domenica 5/5.

Ore 11,30 Prime Comunioni 1° turno.

SUFFRAGI

 

Lunedì 29/4.

Ore 18.00 Ghilardi Pietro e Bianchi Clara.

 

Martedì 30/4.

Ore 18.00 defunti della Parrocchia

 

Venerdì 3/5.

Ore 18.00 Fam. Ardemagni

 

Sabato 4/5.

Ore 8,30 Fam. Rubio.

 

OFFERTE

 

Per lavori Parrocchia €500,00; per le S. cresime €490,00; offerta per funerale €200,00.

 

ARCHIVIO

 

Con il sacramento del Battesimo entrano a fare parte della ‘Chiesa di Gesù’: Cellamare Stefanie, Conte Lorenzo, Cosi Anita, Giaquinta Riccardo, Lauro Alberto, Lauro Alessandro, Pagano Andrea, Tomasi Jacopo.

 

Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Zerneri Rolando Giacomo Pietro anni 76 e Orlandi Luigia Pierina anni 92.

 

RACCOLTA CARITAS DIOCESANA INDUMENTI

 

Come tutti gli anni la Caritas Diocesana organizza la raccolta di indumenti, scarpe e borse .

La raccolta si farà sabato 11 maggio. Per il corretto svolgimento occorre seguire scrupolosamente le seguenti indicazioni:

 

1) Ritirare i sacchi gialli in fondo alla chiesa utilizzabili per sè o da distribuire nel proprio caseggiato;

 

2) Attenzione: Riempire i sacchi gialli solo con indumenti usati, scarpe e borse

 

3) Quando? I sacchi andranno consegnati dalle ore 18.00 alle 22.00 di venerdì 10 maggio e nella mattinata di sabato 11 entro le ore 10,30;

 

4) Dove? I sacchi vanno deposti dentro il cancello d’entrata (oratorio), presso l’ingresso della Sacrestia;

 

5) Sabato 11 mattina un camion provvederà a caricare il materiale raccolto e farlo pervenire al Centro di raccolta Caritas decanale;

 

Grazie