Quaresima e carità
Nel nostro precorso di quaresima , abbiamo collocato come “ esito indispensabile e naturale conseguenza “ dell’itinerario di conversione ( speriamo sostenuto e favorito da tutto quel che nei precedenti articoli abbiamo provato a chiarire ) l’esercizio della Carità che “ nasce dalla fede” .
Riportiamo qui un esteso passaggio della lettera apostolica “ Porta Fidei “ del Papa Emerito Benedetto XVI che scriveva al riguardo : “ L’Anno della fede sarà anche un’occasione propizia per intensificare la testimonianza della carità. Ricorda san Paolo: “Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!” (1Cor 13,13). Con parole ancora più forti - che da sempre impegnano i cristiani - l’apostolo Giacomo affermava: “A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede»” (Gc 2,14-18).
La fede senza la carità non porta frutto e la carità senza la fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio. Fede e carità si esigono a vicenda, così che l’una permette all’altra di attuare il suo cammino. Non pochi cristiani, infatti, dedicano la loro vita con amore a chi è solo, emarginato o escluso come a colui che è il primo verso cui andare e il più importante da sostenere, perché proprio in lui si riflette il volto stesso di Cristo. Grazie alla fede possiamo riconoscere in quanti chiedono il nostro amore il volto del Signore risorto. “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40): queste sue parole sono un monito da non dimenticare ed un invito perenne a ridonare quell’amore con cui Egli si prende cura di noi. E’ la fede che permette di riconoscere Cristo ed è il suo stesso amore che spinge a soccorrerlo ogni volta che si fa nostro prossimo nel cammino della vita. Sostenuti dalla fede, guardiamo con speranza al nostro impegno nel mondo, in attesa di “nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia” (2Pt 3,13; cfr Ap 21,1).
L’Anno della fede sarà anche un’occasione propizia per intensificare la testimonianza della carità. Ricorda san Paolo: “Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!” (1Cor 13,13). Con parole ancora più forti - che da sempre impegnano i cristiani - l’apostolo Giacomo affermava: “A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede»” (Gc 2,14-18).
La fede senza la carità non porta frutto e la carità senza la fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio. Fede e carità si esigono a vicenda, così che l’una permette all’altra di attuare il suo cammino. Non pochi cristiani, infatti, dedicano la loro vita con amore a chi è solo, emarginato o escluso come a colui che è il primo verso cui andare e il più importante da sostenere, perché proprio in lui si riflette il volto stesso di Cristo. Grazie alla fede possiamo riconoscere in quanti chiedono il nostro amore il volto del Signore risorto. “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40): queste sue parole sono un monito da non dimenticare ed un invito perenne a ridonare quell’amore con cui Egli si prende cura di noi. E’ la fede che permette di riconoscere Cristo ed è il suo stesso amore che spinge a soccorrerlo ogni volta che si fa nostro prossimo nel cammino della vita. Sostenuti dalla fede, guardiamo con speranza al nostro impegno nel mondo, in attesa di “nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia” (2Pt 3,13; cfr Ap 21,1).
Questo deve essere il “ modo “ e la forma che anche il nostro “ impegno di carità , a tutti i livelli e per tutte le età deve via via assumere se vogliamo non correre il rischio di “ fare senza frutto” o peggio di sentire il peso di interventi sempre “ inadeguati e insufficienti “ rispetto alla “ domanda” perché sostanzialmente costruiti ancora una volta e solo sulle nostre povere risorse e non sulla Carità che sola sa “ moltiplicare per grazia quei cinque miseri pani e qui due pesciolini che abbiamo nella bisaccia “.
cura di don Marco
LA SETTIMANA SANTA 2013
Domenica delle palme ore 10.00 dal campetto di via S. Mirocle
BENEDIZIONE DEGLI ULIVI E PROCESSIONE in Chiesa - S. Messa solenne
Lunedi santo ore 21,00 CELEBRAZIONE PENITENZIALE e confessioni comunitarie
Martedi santo ore 17,00 CONFESSIONI 4° corso
ore 21.00 CONCERTO in chiesa
Mercoledi santo ore 18.45 Via Crucis in uscita per Ado e Giovani
TRIDUO PASQUALE 2013
“Se Cristo non fosse risorto la nostra FEDE sarebbe vana…”
Giovedi santo ore 8.15 LODI CELEBRATE
ore 15,00 PREPARAZIONE DELL’ULTIMA CENA e LAVANDA DEI PIEDI
CONFESSIONI dalle 16,00 alle 19,00
ore 18.00 S. MESSA a S. Martino
ore 21,00 S. MESSA “IN COENA DOMINI” - Adorazione - Compieta - Adorazione notturna
Venerdi santo ore 15,00 CELEBRAZIONE SOLENNE DELLA PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE
e ADORAZIONE DELLA CROCE
CONFESSIONI dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 16,30 alle 19,0
ore 18.00 VIA CRUCIS a S. Martino e Confessioni
ore 21.00 CELEBRAZIONE DELLA DEPOSIZIONE DEL SIGNORE
e ADORAZIONE DELLA CROCE
Sabato santo ore 8.15 LODI CELEBRATE
CONFESSIONI dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 19,00
ore 21,00 VEGLIA PASQUALE E S. MESSA DI RESURREZIONE
Domenica di Pasqua ore 8,00 - 9,00 a S. Martino - 10,15 – 11,30 - 18,00 S. MESSE
DELLA RESURREZIONE DEL SIGNORE
Lunedì dell’ANGELO S. Messe ore 9.00 a S. Martino
Ore 10.30 e 18.00 in parrocchia
Buona Pasqua a tutti dai sacerdoti, dal diacono e dalle suore .