Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 17-3-2013  V di Quaresima

 

La Quaresima...nell'anno della Fede 5

 

La pratica penitenziale in quaresima

 Tra le attenzioni che, da sempre, la proposta della Quaresima  sollecita,  vi è certamente la “ partica penitenziale, che non è semplicemente riducibile al solo celebrare il Sacramento della Riconciliazione o Confessione ma, in verità, va  intensa piuttosto come indicazione forte a vivere  un “ vero e proprio cammino di conversione “ a partire dall’ invito esplicito di Gesù all’ inizio del Vangelo di Marco “ Convertitevi e credete al Vangelo “. Tale invito risuona in apertura a questo sacro tempo dell’anno,  proprio durante il rito della “Imposizione delle Ceneri . Di fatto la quaresima è sempre stata caratterizzata da pratiche come l’osservare il magro e il digiuno e soprattutto  dalle “opere penitenziali“,  quali il pentimento sincero e la riparazione dei peccati, attraverso l’ esercizio  della  carità. Ora il digiuno obbligatorio, come minima espressione di questo aspetto penitenziale, si limita all'astinenza dalle carni tutti i venerdì, a cui si aggiunge anche il digiuno vero e proprio il primo venerdì e il Venerdì Santo. Questi modesti “obblighi” possono incoraggiare tante altre forme di “digiuno” ( televisivo , dal fumo, da spese superflue ecc…)  ma  soprattutto dovrebbero  stimolarci  a compiere opere di giustizia e di amore verso i fratelli . Il fine  giungere alla Pasqua interiormente purificati e resi più forti rispetto a ciò che tende a condizionarci e a renderci schiavi e che chiamiamo genericamente il “Peccato”.

Vorremmo ricordare qui ciò che diceva il nostro arcivescovo all’inizio del cammino quaresimale in Duomo durante la S, Messa di imposizione delle ceneri  : «Contro di te, contro te solo ho peccato» (Salmo responsoriale). Il peccato non è un generico errore, ma fin dall’origine il peccato è rottura della relazione con Chi ci fa. Riconoscere questa radice velenosa del nostro male significa aprirci al perdono, perché – come dice Sant’Agostino – «L'uomo è opera di Dio, il peccatore è opera tua, o uomo. Distruggi ciò che tu hai fatto, affinché Dio salvi ciò che egli ha fatto» (Agostino, In Io, 12, 13: CCL 36, 128).
Queste parole del santo Vescovo illuminano l’odierno frangente storico. Infatti, la cultura dell’oblio in cui viviamo rischia di dimenticare l’importanza del perdono. Per questo è avvelenata dal senso di colpa che non è il vero dolore dei peccati.  Direi che la mentalità dell’occidente contemporaneo è come una confessione senza assoluzione, quindi senza perdono.  Ma senza perdono non c’è neppure nuovo inizio, non c’è speranza”. Già, la questione del perdono oggi sta divenendo sempre più urgente e drammatica, una vera e propria emergenza culturale . Qualche settimana fa il sociologo milanese M . Magatti rilasciava al proposito una intervista che merita di essere ripersa qui in alcune sue parti. Chiedeva l’intervistatore : Prof. Magatti, perché in una società individualista si fa fatica a capire la necessità del perdono e della riconciliazione?
«Due le riflessioni. La prima: dare il perdono e richiederlo, e ottenerlo, presuppone l’idea che ci sia qualcosa che ha bisogno di essere emendato. Ci sono spinte culturali che arrivano a negare questa esigenza: quando il relativismo - quello che chiamo nichilismo contemporaneo - diventa radicale alla fine non c’è più bisogno di perdono, perché non c’è più nessun male da perdonare. Questo non è ancora vero di fronte a ciò che consideriamo inaccettabile come l’omicidio piuttosto che la pedofilia. Alcuni casi estremi mantengono questo carattere, tuttavia ci sono molte nostre relazioni in cui l’elemento del perdono sparisce perché si perde la coscienza morale, tutto diventa un’opzione, una possibilità, una sorta di normalità. Questa è una grave perdita». Seconda riflessione :  dall’altra parte, in realtà, questa è una cultura che per andare avanti avrebbe molto bisogno del perdono. Essendo una società di persone, tutti abbiamo consapevolezza di noi stessi, della nostra libertà, facciamo soffrire gli altri e gli altri fanno soffrire noi. Alla libertà capita spesso di essere causa del dolore. Quindi avremmo tutti bisogno di perdonare e di essere perdonati, anche perché molte relazioni libere possono sopravvivere proprio se si fa uso del perdono. Saper perdonare e chiedere perdono, e quindi accettare anche l’altro, è un antidoto fondamentale».
Proseguiva l’intervistatore : “ Monsignor Delpini nella lettera per la quaresima alla diocesi scriveva che «il digiuno gradito a Dio è operare la giustizia e soccorrere i bisognosi». Quindi una riproposizione della dimensione della giustizia e della solidarietà “. Rispondeva Magatti :  «Quello che dicevo riguarda il piano interpersonale, ma la stessa difficoltà e urgenza del perdono la si può vedere anche sul piano sociale. Non è un caso che ci troviamo con una società ingiusta, poco attenta ai bisognosi, che si richiude in se stessa. Laddove il senso morale si restringe è chiaro che anche la somma di tutti i comportamenti individualistici in modo radicale porta alla perdita di un senso morale più alto (il rapporto con Dio, con la creazione e così via), ma anche alla perdita della solidarietà sociale. I due aspetti sono strettamente correlati: relazioni più fragili, instabili e indifferenti producono una società meno solidale e diseguale».  Proseguiva l’intervistatore chiedendo : “Un altro aspetto importante è la richiesta di conversione  a chi sfrutta il lavoro altrui, chi sperpera il denaro pubblico, chi cerca un ingiusto vantaggio personale nell’esercizio di un servizio alla comunità .Cosa ne pensa “ ?   
 Magatti rispondeva : «In questo momento tutti vediamo l’urgenza di questo richiamo per i tanti comportamenti non solo di amministratori pubblici, ma anche di classe dirigente in generale. Non dimentichiamo infatti che ci sono molti scandali che coinvolgono diversi ambienti. Quello che spesso viene sottovalutato, non colto, rimosso, è che c’è una continuità fra un contesto culturale di fondo, un individualismo diffuso o l’indebolimento del senso morale, e questa crisi delle classi dirigenti e degli amministratori pubblici. È naturalmente più grave che un amministratore pubblico usi in maniera distorta le risorse di tutti, ma in un certo senso esprime su quel piano la cultura dominante di perdita del senso morale. Giustamente ci scandalizziamo dell’amministratore pubblico, ma è difficile averne di onesti, giusti e retti quando la cultura in cui viviamo non è più retta. Possiamo sempre augurarcelo, però diventa oggettivamente difficile». Forse  dovremmo decidere veramente un cammino di conversione personale per vedere i segni di un cammino di conversione sociale più ampio e più incisivo. Tutti ci lamentiamo sempre di tutto ma chi veramente “ ha il coraggio di cambiare rotta ( convertirsi letteralmente significa questo)  prima di tutto nel “pensiero” e poi nell’azione ?          

 

  cura di don Marco
 

PER INTRODURCI alla SETTIMANA SANTA 

 

 

 

Venerdì 22 Marzo: ore 21.00 in chiesa                                        

 

 “Verso Emmaus”,  

 suggestioni, parole e musica “dalle Palme alla Risurrezione”

 Presentazione e invito

 Come indica bene il sottotitolo , “ Verso Emmaus “, non è una semplice “ Rappresentazione “ della Passione del Signore ne un “Teatro a soggetto Sacro”. Verso Emmaus è piuttosto un “esperienza”, un “viaggio dell’animo umano” un vero e proprio “ pellegrinaggio interiore “ compiuto in primo luogo dall’autore e dagli  “attori” che si succedono nella narrazione, ma teso a coinvolgere in esso  tutti coloro  che saranno presenti, non solo “spettatori , ma  “ coprotagonisti “ del viaggio medesimo.
Nato dalle “ suggestioni” suscitate da un pellegrinaggio in Terra Santa , mescola con sapiente alchimia  l’umile potenza della Parola di Dio, la bellezza  della poesia , la forza dirompente  della musica , l’emozione  profonda delle immagini e dei profumi di quella terra straordinariamente unica  - la “Herez Israel” - dove ha posto i suoi piedi Dio stesso camminando per le nostre strade umane.
La domanda con cui si introduce l’ultima parte del testo .” Ma tu ci credi a quel che dicono i suoi amici , che è risorto “ ?  Ci conduce al cuore della nostra fede , a ciò che la fonda e le da significato . Cammina verso Emmaus chi porta dentro di se la delusione e la sfiducia … ma ritorna da  Emmaus chi ha incontrato di nuovo la vita che “ vince il dolore e la morte “ e porta a tutti un annuncio di speranza e ritrovata fiducia : “ E’ risorto ! Sia lode a Dio !
 
Vi attendiamo numerosissimi ...

 

SPECIALE CENTRO DI ASCOLTO - CARITAS

 
 
In questo tempo di quaresima  sentiamo la necessità di sollecitare tutta la comunità, e in essa qualche persona in particolare, per incrementare gli operatori del Centro di Ascolto che avrebbe bisogno di nuove forze motivate e sensibili , magari anche con qualche esperienza giuridica  o competenza nel campo del diritto del lavoro e assistenziale .

 

 

 “La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

 

Domenica, 17 marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 11, 1-53

 

Al versetto 33 , leggiamo :” vide piangere anche i Giudei …, si commosse profondamente” .

(..enebrimêsato tôi pneumati , in greco) . E’ imbarazzante la presenza del verbo brimàomai, il cui significato è 'fremo di collera', intensificato dalla preposizione en-, ulteriormente rafforzato con ‘nell'animo’  (tôi pneumati) e ripetuto al v. 38. La traduzione “si commosse” non rende conto del fatto che il verbo non è connesso al pianto di Maria, ma a quello dei Giudei, e soprattutto all'affermazione di alcuni di loro del v. 37, chiaramente responsabile del nuovo eccesso di sdegno del v.38. Quest'ira del Signore, non va sminuita o nascosta, come ci rassicura il salmo 104 : “Non toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti”

 

 CALENDARIO
 

Domenica 17/3.

Ore 15,30 giochi dell’uovo in Oratorio; ore 17,30 Vespri e adorazione; ore 18.00 S. Messa.

Lunedì 18 /3.

Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 18.00 S. Messa defunti della Parrocchia; ore 21.00 Corale.

Martedì 19/3.

Ritiro Decanale 3ª Età (Fatima); ore 18.00 confessioni PreAdo; ore 21.00CAEP/3.


Giovedì 21/3.

Ore 21.00 Animatori gruppi del Vangelo per Aprile.

Venerdì 22/3.

Ore 17.00 confessioni 3° corso; ore 18.00 Via Crucis per tutti (animata dal 2° corso); ore 21.00 Sacra rappresentazione “Verso Emmaus” in chiesa.

Sabato 23 /3.

 Ore 9,30 Centro d’Ascolto Caritas; ore 20,45 Veglia in Traditione Symboli in Duomo per giovani.


Domenica 24/3.

Ore 10.00 Benedizione ulivi, processione e S. Messa.



SUFFRAGI

 Lunedì 18/3.

Ore 18.00 defunti della Parrocchia.

Martedì 19/3.

Ore 18.00 Bonomi Edoardo e Russi Francesco; Galeazzi Giuseppe, Pasquale.

Mercoledì 20/3.

Ore 18.00 Rainoldi Anna.

Giovedì 21/3.

 Ore 18.00 Meazzi Orsola e Antonio e nonna Flora.

Sabato 23/3.

Ore 8,30 Walter, Francesco e Ivana Dordoni.

 

AVVISO

 

Sono sempre in distribuzione, alle porte della chiesa, le buste con il rendiconto parrocchiale e la lettera per la raccolta straordinaria di fondi a sostegno delle spese sostenute per la ristrutturazione  dell’ ex teatro