Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXXI domenica 3-3-2013 III di Quaresima
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La Quaresima...nell'anno della Fede 3
La cura della preghiera
personale in quaresima
e .. sempre !
Certo per noi “ immersi nella confusione caotica del mondo contemporaneo “, anche solo trovare tempo per la preghiera sembra essere spesso una lotta . E poi ci pare di non sapere pregare, di non sapere cosa dire, di non avere strumenti che ci aiutino adeguatamente , di non avere forse nemmeno un “ linguaggio ” per pregare ... Anche qui ci viene in aiuto al rifelssione di Benedetto XVI che scrive :” E’ partecipando alla liturgia, che facciamo nostra la lingua della madre Chiesa, apprendiamo a parlare in essa e per essa. Naturalmente, come ho già detto, questo avviene in modo graduale, poco a poco. Devo immergermi progressivamente nelle parole della Chiesa, con la mia preghiera, con la mia vita, con la mia sofferenza, con la mia gioia, con il mio pensiero. E’ un cammino … Come imparo a pregare, come cresco nella mia preghiera? Guardando al modello che ci ha insegnato Gesù, il Padre nostro, noi vediamo che la prima parola è «Padre» e la seconda è «nostro». La risposta, quindi, è chiara: apprendo a pregare, alimento la mia preghiera, rivolgendomi a Dio come Padre e pregando-con-altri, pregando con la Chiesa, accettando il dono delle sue parole, che mi diventano poco a poco familiari e ricche di senso. Il dialogo che Dio stabilisce con ciascuno di noi, e noi con Lui, nella preghiera include sempre un «con»; non si può pregare Dio in modo individualista. Nella preghiera liturgica, soprattutto l’Eucaristia, e - formati dalla liturgia - in ogni preghiera, non parliamo solo come singole persone, bensì entriamo nel «noi» della Chiesa che prega. E dobbiamo trasformare il nostro «io» entrando in questo «noi».
SPECIALE CENTRO DI ASCOLTO - CARITAS
In questo tempo di quaresima sentiamo la necessità di sollecitare tutta la comunità, e in essa qualche persona in particolare, per incrementare gli operatori del Centro di Ascolto che avrebbe bisogno di nuove forze motivate e sensibili , magari anche con qualche esperienza giuridica o competenza nel campo del diritto del lavoro e assistenziale .
I
I QUARESIMALI 2013
Incontri sul CREDO
“Questa è la nostra fede”
Ore 21.00 – chiesa parrocchiale
Le ragioni di questa proposta ce le ha suggerite il Santo Padre Benedetto XVI nella Lettera di promulgazione dell’anno della fede “Porta Fidei”.
“ Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata , e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio, soprattutto in questo Anno. Non a caso, nei primi secoli i cristiani erano tenuti ad imparare a memoria il Credo. Questo serviva loro come preghiera quotidiana per non dimenticare l’impegno assunto con il Battesimo…La professione della fede è un atto personale ed insieme comunitario. E’ la Chiesa, infatti, il primo soggetto della fede. Nella fede della Comunità cristiana ognuno riceve il Battesimo, segno efficace dell’ingresso nel popolo dei credenti per ottenere la salvezza. Come attesta il Catechismo della Chiesa Cattolica: “«Io credo»; è la fede della Chiesa professata personalmente da ogni credente, soprattutto al momento del Battesimo. «Noi crediamo» è la fede della Chiesa confessata dai Vescovi riuniti in Concilio, o più generalmente, dall’assemblea liturgica dei fedeli. «Io credo»: è anche la Chiesa nostra Madre, che risponde a Dio con la sua fede e che ci insegna a dire «Io credo», «Noi crediamo»”.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Venerdì 8 Marzo: Sua Ecc. Mons Mario Delpini Vicario generale della Diocesi.
Tema: Io Credo in Gesù Cristo suo unico figlio
Venerdì 15 Marzo : Prof. Don Antonio Zani : Ordinario di storia della teologia
presso la Facoltà Teologica dell’ Italia Settentrionale.
Tema: Io Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica…
Il testo di riferimento sarà il “Simbolo degli Apostoli” nel confronto con il Simbolo di Nicea-Costantinopoli e con gli altri Simboli di fede.
Le riflessioni saranno collocate all’interno della celebrazione dei Vesperi ambrosiani del venerdì di Quaresima.
INOLTRE
Venerdì 22 Marzo: “Verso Emmaus”,
suggestioni, parole e musica “dalle Palme alla Risurrezione”
“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica, 3 marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 8, 31-59
Al versetto 35 , leggiamo :” lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre” . L’allusione è alla identità dei due figli di Abramo, Ismaele (figlio della schiava egiziana Agar,che non può stare per sempre nella casa di Abramo) e Isacco (figlio della libera Sara, colui che invece ha diritto all’eredità) . Il versetto è dunque da interpretare su un duplice piano. Il primo piano si riferisce ad Abramo e ai suoi due figli. Il secondo piano si riferisce a Dio: Gesù è come Isacco, colui che procede da Dio ed è il figlio della promessa; coloro che sono schiavi, perché non sono nati da Dio e appartengono al mondo, sono come Ismaele.