Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 22-12-2012  III di Avvento

 

L'A'nno della Fede 4

 

 

Anno della fede

Catechesi del Santo Padre

Mercoledi 31 ottobre 2012

 Cari fratelli e sorelle, continuiamo nel nostro cammino di meditazione sulla fede cattolica. La settimana scorsa ho mostrato come la fede sia un dono, perché è Dio che prende l’iniziativa e ci viene incontro; e così la fede è una risposta con la quale noi Lo accogliamo come fondamento stabile della nostra vita. E’ un dono che trasforma l’esistenza, perché ci fa entrare nella stessa visione di Gesù, il quale opera in noi e ci apre all’amore verso Dio e verso gli altri.

 

Oggi vorrei fare un altro passo nella nostra riflessione, partendo ancora una volta da alcune domande: la fede ha un carattere solo personale, individuale? Interessa solo la mia persona? Vivo la mia fede da solo? Certo, l’atto di fede è un atto eminentemente personale, che avviene nell’intimo più profondo e che segna un cambiamento di direzione, una conversione personale: è la mia esistenza che riceve una svolta, un orientamento nuovo. Nella Liturgia del Battesimo, al momento delle promesse, il celebrante chiede di manifestare la fede cattolica e formula tre domande: Credete in Dio Padre onnipotente? Credete in Gesù Cristo suo unico Figlio? Credete nello Spirito Santo? Anticamente queste domande erano rivolte personalmente a colui che doveva ricevere il Battesimo, prima che si immergesse per tre volte nell’acqua. E anche oggi la risposta è al singolare: «Credo». Ma questo mio credere non è il risultato di una mia riflessione solitaria, non è il prodotto di un mio pensiero, ma è frutto di una relazione, di un dialogo, in cui c’è un ascoltare, un ricevere e un rispondere; è il comunicare con Gesù che mi fa uscire dal mio «io» racchiuso in me stesso per aprirmi all’amore di Dio Padre. E’ come una rinascita in cui mi scopro unito non solo a Gesù, ma anche a tutti quelli che hanno camminato e camminano sulla stessa via; e questa nuova nascita, che inizia con il Battesimo, continua per tutto il percorso dell’esistenza. Non posso costruire la mia fede personale in un dialogo privato con Gesù, perché la fede mi viene donata da Dio attraverso una comunità credente che è la Chiesa e mi inserisce così nella moltitudine dei credenti in una comunione che non è solo sociologica, ma radicata nell’eterno amore di Dio, che in Se stesso è comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è Amore trinitario. La nostra fede è veramente personale, solo se è anche comunitaria:può essere la mia fede, solo se vive e si muove nel «noi» della Chiesa, solo se è la nostra fede, la comune fede dell’unica Chiesa.
Alla domenica, nella Santa Messa, recitando il «Credo», noi ci esprimiamo in prima persona, ma confessiamo comunitariamente l’unica fede della Chiesa. Quel «credo» pronunciato singolarmente si unisce a quello di un immenso coro nel tempo e nello spazio, in cui ciascuno contribuisce, per così dire, ad una concorde polifonia nella fede. Il Catechismo della Chiesa Cattolica riassume in modo chiaro così: «”Credere” è un atto ecclesiale. La fede della Chiesa precede, genera, sostiene e nutre la nostra fede. La Chiesa è la Madre di tutti i credenti. “Nessuno può dire di avere Dio per Padre, se non ha la Chiesa come Madre” [san Cipriano]» (n. 181). Quindi la fede nasce nella Chiesa, conduce ad essa e vive in essa. Questo è importante ricordarlo.
Agli inizi dell’avventura cristiana, quando lo Spirito Santo scende con potenza sui discepoli, nel giorno di Pentecoste - come narrano gli Atti degli Apostoli (cfr 2,1-13) - la Chiesa nascente riceve la forza per attuare la missione affidatale dal Signore risorto: diffondere in ogni angolo della terra il Vangelo, la buona notizia del Regno di Dio, e guidare così ogni uomo all’incontro con Lui, alla fede che salva. Gli Apostoli superano ogni paura nel proclamare ciò che avevano udito, visto, sperimentato di persona con Gesù. Per la potenza dello Spirito Santo, iniziano a parlare lingue nuove, annunciando apertamente il mistero di cui erano stati testimoni. Negli Atti degli Apostoli ci viene riferito poi il grande discorso che Pietro pronuncia proprio nel giorno di Pentecoste. Egli parte da un passo del profeta Gioele (3,1-5), riferendolo a Gesù, e proclamando il nucleo centrale della fede cristiana: Colui che aveva beneficato tutti, che era stato accreditato presso Dio con prodigi e segni grandi, è stato inchiodato sulla croce ed ucciso, ma Dio lo ha risuscitato dai morti, costituendolo Signore e Cristo. Con Lui siamo entrati nella salvezza definitiva annunciata dai profeti e chi invocherà il suo nome sarà salvato (cfr At 2,17-24). Ascoltando queste parole di Pietro, molti si sentono personalmente interpellati, si pentono dei propri peccati e si fanno battezzare ricevendo il dono dello Spirito Santo (cfr At 2, 37-41). Così inizia il cammino della Chiesa, comunità che porta questo annuncio nel tempo e nello spazio, comunità che è il Popolo di Dio fondato sulla nuova alleanza grazie al sangue di Cristo e i cui membri non appartengono ad un particolare gruppo sociale o etnico, ma sono uomini e donne provenienti da ogni nazione e cultura. E’ un popolo «cattolico», che parla lingue nuove, universalmente aperto ad accogliere tutti, oltre ogni confine, abbattendo tutte le barriere. Dice san Paolo: «Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti” (Col 3,11).
 
Segue II parte
 

 

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UN GRAZIE PARTICOLARE AL CORO PARROCCHIALE … e al  Coro dell’Oratorio…

 La scorsa domenica , presso la parrocchia della Medaglia Miracolosa , si è svolto l’ormai tradizionale “ Festival dei cari del decanato Viegntino “, giunto alla sua quarta edizione. Ance il nostro coro ha dato modo di lasciarsi apprezzare per la delicatezza  e la cura dell’ esecuzione . Cogliamo dunque l’ occasione per ringraziare tutti i  membri del coro e invitare altri parrocchiani/e volonterosi/e a parteciparvi con passione . Così pure ringraziamo per il costante servizio domenicale anche il coro dell’oratorio  e i suoi animatori musicali.  

                                                                                                                                d. M. e d. A.   

 

 

LENTE D’INGRANDIMENTO : SPECIALE TERREMOTO EMILIA

 Milano aiuta Mantova

GEMELLAGGIO POST-TERREMOTO

 

«Quando è caduto il campanile la nostra campana ha suonato un’ultima volta... Mi viene ancora la pelle d’oca, come a dire: Vi saluto!», racconta una donna mantovana a proposito del terremoto, che oltre all’Emilia ha duramente colpito città e paesi di Lombardia e Veneto.
 
Quest'anno con tutto il nostro decanato Vigentino saremo gemellati con la parrocchia SANTI PIETRO E PAOLO di SERMIDE (Diocesi di Mantova).
La chiesa parrocchiale di Sermide è chiusa dal 17 luglio 2011.
 
A un mese dal Natale, c’è chi sa già che non avrà disponibile la sua chiesa per celebrarlo. Con la nostra raccolta fondi aiuteremo la ricostruzione, per ridare un po’ di speranza e offrire qualche possibilità in più di fare festa.
 
Monsignor Busti ( Vescovo di Mantova ) ha raccontato lo sconforto di tanti parrocchiani colpiti dal sisma – il primo dopo quattro secoli – proprio durante una visita pastorale che inaugurava edifici appena restaurati; ma ha parlato anche degli esempi di fede di chi ringraziava Dio per avere tenuto le scosse lontane dalle celebrazioni del mattino (che avrebbero mietuto vittime tra i bambini alle Comunioni e Cresime) e aver fatto riscoprire i vincoli di solidarietà fraterna.
 
Per abitazioni, luoghi di lavoro e scuole si stanno muovendo lo stato e le istituzioni. Per le chiese la situazione è diversa e drammatica, e per questo le Diocesi si stanno dando da fare. Perdere una chiesa non è perdere solo il sim­bolo fisico della fede, ma anche un luogo di identità della comunità. Da qui è nata la necessità di una raccolta fondi, per evitare che questi luoghi di aggre­ga­zione, festa e preghiera – oltre che patrimonio culturale e artistico dell’intero Paese – per mancanza di soldi rimangano abbandonati per decenni.
 
«Certo, prima bisogna recuperare le case, perché sono la cosa più importante. E proprio per questo nella casa di tutti che è la Chiesa ci s’incontra, lì tutti rie­scono a dire quelle cose che forse non si riescono a dire in un altro luogo. Lì tutti si raccolgono per ritrovare quella serenità e quella pace che poi, uscendo, costituisce anche la vita di una città, la civiltà di un paese».
 
Ben 14 comuni sui 51 lesi dal terremoto sono mantovani, con oltre 3.000 sfollati e gravi danni economici (la maggioranza delle forme di Grana Padano e Parmigiano Reggiano rovinate), mentre dopo quattro provvedimenti di legge finalmente si sta chiarendo l’orizzonte finanziario statale di supporto.
 
Nella Diocesi di Mantova il terremoto ha colpito il 42% del totale degli edifici di culto. Si calcola che una cinquantina delle chiese inagibili abbiano bisogno da 500 mila a 5 milioni di euro per tornare alla normalità, rimanendo quindi con tutta probabilità chiuse per anni. Anche per questo la Diocesi di Milano ha scelto di aiutare la Chiesa sorella.
 
Per il decanato
Don Federico
 

 

 

    “La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

Domenica, 2 Dicembre, durante la Messa, leggeremo Isaia 45,1- 8 .

In questo brano , al versetto 1, leggiamo: “Così parla il SIGNORE al suo unto, a Ciro”

Il termine ‘unto’ (in ebraico ‘mashiach’ – in greco ‘christos’ ) è il participio di: “colui che è unto (dal Signore)” . L’unzione con l’olio simboleggiava la penetrazione dello Spirito di Dio nell’uomo, che veniva così investito di una missione, sia che si trattasse del re (2 Sam 5,3), del sacerdote (Es 29,7) o del profeta (1 Re 19,16; Is 61,1). Tanti sono i messia, quanti sono quelli che il Signore sceglie per una missione particolare. In questo caso, il messia è il re persiano Ciro (un non ebreo)

 

 
CALENDARIO SETTIMANALE 
 

Domenica 2/12.

III DOMENICA DI AVVENTO.
Ore 10.00 Domenica ‘Insieme’ 4° corso;
ore 11.30 S.Messa e Battesimi.
 
Lunedì 3 /12.
Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas.
 
Mercoledì 5 /12.
Ore 14,30 pulizia chiesa 1° turno;
ore 21.00 Cenacolo di Avvento, in cappellina.
 
Giovedì 6/12.
Vita comune gruppo famiglie a S. Margherita Ligure dal 6 al 9 /12.
 
Venerdì 7/12 .
S. Ambrogio. Ore 18.00 S. Messa vigilia dell’Immacolata.
 
Sabato 8/12.
IMMACOLATA CONCEZIONE: S. Messe orario festivo
 
SUFFRAGI
 
Lunedì 3/12.
Ore 18.00 Rosignoli Dina-Orlando – Mauro; Marianna.
 
Martedì 4/12.
Ore 18.00 Maria Mantino e Giuseppe Candela.
 
ARCHIVIO
 
 Con il sacramento del Battesimo entrano a fare parte della famiglia di Dio: Destro GianMattia – Serri Ginevra – Serri Alessandro – Paparo Marco.
 
E’ tornato alla ‘Casa del Padre’ Rutigliano Luigi anni 80.
 
OFFERTE
 
In memoria defunti Donatori Sangue Rogoredo 150,00.