Comunicazione  di Formazione Religiosa. 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

 
                ANNO XXXI  domenica 7-10-2012 VI dopo il Martirio di S.Giovanni Battista  
 

 

Introducendoci all'anno della Fede -4-

 

 

Proseguiamo la pubblicazione della lettera “Porta Fidei” di Papa Bendetto XVI per l’ANNO  DELLA FEDE .
 
8. In questa felice ricorrenza, intendo invitare i Confratelli Vescovi di tutto l’orbe perché si uniscano al Successore di Pietro, nel tempo di grazia spirituale che il Signore ci offre, per fare memoria del dono prezioso della fede. Vorremmo celebrare questo Anno in maniera degna e feconda. Dovrà intensificarsi la riflessione sulla fede per aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo.
 Avremo l’opportunità di confessare la fede nel Signore Risorto nelle nostre Cattedrali e nelle chiese di tutto il mondo; nelle nostre case e presso le nostre famiglie, perché ognuno senta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere alle generazioni future la fede di sempre. Le comunità religiose come quelle parrocchiali, e tutte le realtà ecclesiali antiche e nuove, troveranno il modo, in questo Anno, per rendere pubblica professione del Credo.
 
9. Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un'occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia, che è “il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta la sua energia” [14]. Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca nella sua credibilità. Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata [15], e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio, soprattutto in questo Anno.
 Non a caso, nei primi secoli i cristiani erano tenuti ad imparare a memoria il Credo. Questo serviva loro come preghiera quotidiana per non dimenticare l’impegno assunto con il Battesimo. Con parole dense di significato, lo ricorda sant’Agostino quando, in un’Omelia sulla redditio symboli,  la  consegna del Credo, dice: “Il simbolo del santo mistero che avete ricevuto tutti insieme e che oggi avete reso uno per uno, sono le parole su cui è costruita con saldezza la fede della madre Chiesa sopra il fondamento stabile che è Cristo Signore. Voi dunque lo avete ricevuto e reso, ma nella mente e nel cuore lo dovete tenere sempre presente, lo dovete ripetere nei vostri letti, ripensarlo nelle piazze e non scordarlo durante i pasti: e anche quando dormite con il corpo, dovete vegliare in esso con il cuore” . 
 
10. Vorrei, a questo punto, delineare un percorso che aiuti a comprendere in modo più profondo non solo i contenuti della fede, ma insieme a questi anche l’atto con cui decidiamo di affidarci totalmente a Dio, in piena libertà. Esiste, infatti, un’unità profonda tra l’atto con cui si crede e i contenuti a cui diamo il nostro assenso. L’apostolo Paolo permette di entrare all’interno di questa realtà quando scrive: “Con il cuore … si crede … e con la bocca si fa la professione di fede” (Rm 10,10). Il cuore indica che il primo atto con cui si viene alla fede è dono di Dio e azione della grazia che agisce e trasforma la persona fin nel suo intimo. 
 
L’esempio di Lidia è quanto mai eloquente in proposito. Racconta san Luca che Paolo, mentre si trovava a Filippi, andò di sabato per annunciare il Vangelo ad alcune donne; tra esse vi era Lidia e il “Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo” (At 16,14). Il senso racchiuso nell’espressione è importante. San Luca insegna che la conoscenza dei contenuti da credere non è sufficiente se poi il cuore, autentico sacrario della persona, non è aperto dalla grazia che consente di avere occhi per guardare in profondità e comprendere che quanto è stato annunciato è la Parola di Dio.
Professare con la bocca, a sua volta, indica che la fede implica una testimonianza ed un impegno pubblici. Il cristiano non può mai pensare che credere sia un fatto privato. La fede è decidere di stare con il Signore per vivere con Lui. E questo “stare con Lui” introduce alla comprensione delle ragioni per cui si crede. La fede, proprio perché è atto della libertà, esige anche la responsabilità sociale di ciò che si crede. La Chiesa nel giorno di Pentecoste mostra con tutta evidenza questa dimensione pubblica del credere e dell’annunciare senza timore la propria fede ad ogni persona. È il dono dello Spirito Santo che abilita alla missione e fortifica la nostra testimonianza, rendendola franca e coraggiosa.  
 
La stessa professione della fede è un atto personale ed insieme comunitario. E’ la Chiesa, infatti, il primo soggetto della fede. Nella fede della Comunità cristiana ognuno riceve il Battesimo, segno efficace dell’ingresso nel popolo dei credenti per ottenere la salvezza. Come attesta il Catechismo della Chiesa Cattolica: “«Io credo»; è la fede della Chiesa professata personalmente da ogni credente, soprattutto al momento del Battesimo. «Noi crediamo» è la fede della Chiesa confessata dai Vescovi riuniti in Concilio, o più generalmente, dall’assemblea liturgica dei fedeli. «Io credo»: è anche la Chiesa nostra Madre, che risponde a Dio con la sua fede e che ci insegna a dire «Io credo», «Noi crediamo»” .  Come si può osservare, la conoscenza dei contenuti di fede è essenziale per dare il proprio assenso, cioè per aderire pienamente con l’intelligenza e la volontà a quanto viene proposto dalla Chiesa. La conoscenza della fede introduce alla totalità del mistero salvifico rivelato da Dio.
 
L’assenso che viene prestato implica quindi che, quando si crede, si accetta liberamente tutto il mistero della fede, perché garante della sua verità è Dio stesso che si rivela e permette di conoscere il suo mistero di amore .  D’altra parte, non possiamo dimenticare che nel nostro contesto culturale tante persone, pur non riconoscendo in sé il dono della fede, sono comunque in una sincera ricerca del senso ultimo e della verità definitiva sulla loro esistenza e sul mondo. Questa ricerca è un autentico “preambolo” alla fede, perché muove le persone sulla strada che conduce al mistero di Dio. La stessa ragione dell’uomo, infatti, porta insita l’esigenza di “ciò che vale e permane sempre” [19]. Tale esigenza costituisce un invito permanente, inscritto indelebilmente nel cuore umano, a mettersi in cammino per trovare Colui che non cercheremmo se non ci fosse già venuto incontro [20]. Proprio a questo incontro la fede ci invita e ci apre in pienezza.

 Segue

 

 

Lente di ingrandimento : il fondo famiglia lavoro

 Sotto questo titolo, vorremmo raccogliere una serie di articoli che riguardino temi di attualità o specifiche proposte che la comunità parrocchiale vive e vorrebbe far meglio conoscere e approfondire a tutti i fedeli. In questo numero vorremmo presentare quel che sta avvenendo in diocesi, a partire dalla  nuova forma che  assumerà il fondo Famiglia Lavoro . Riportiamo un’ intervista al presidente Luciano Gualzetti.

 

«Tra maggio e giugno abbiamo già contattato i Decanati, ritrovando tutte le persone disponibili che hanno così l’intenzione di portare avanti la fase due del FFL. Abbiamo già ricevuto risposte di una quarantina di Decanati che ci hanno detto che il Distretto c’è, indicando i loro riferimenti. Questa rete per noi è strategica».
Quali sono gli strumenti che userete?
Oltre all’erogazione a fondo perduto, la formazione mirata e il microcredito come già annunciato nei mesi scorsi. Ciascuno di questi deve essere tradotto a livello locale: la formazione deve essere ragionata e avviata, territorio per territorio, a seconda che ci siano le condizioni di nuovi posti di lavoro e quindi di qualifiche che devono essere rilanciate con corsi veri e propri. Insieme alle Acli stiamo ragionando su quali possono essere le attività lavorative che possono dare speranza a un inserimento concreto, prendendo i contatti anche con imprese, piccole ditte, artigiani e commercianti. Quindi ogni territorio si sta muovendo in modo diverso e laddove ci sono concrete
occasioni di lavoro allora si può costruire un percorso che può essere un corso o il tirocinio o entrambi. Questi corsi sono retribuiti: la persona che per due o tre mesi li frequenta ha comunque un reddito per poter sopravvivere.
Si attiverà anche il microcredito...“ Sì, anche se in questo caso l’approccio è diverso. Il microcredito è il classico supporto per l’avvio di attività economiche ed è stato quantificato in 10 mila euro. Si integra con altre forme che la Diocesi ha già attivato come il “prestito della speranza” o quelli della Fondazione San Bernardino e di altre fondazioni. Però devono essere chiari i criteri per evitare di aggravare la situazione. Perché se si concede un prestito a una persona che è già indebitata o che non ha proprio nessuna capacità di restituzione né presente, né futura, non la si aiuta perché così si indebita ancora di più.
Insomma l’obiettivo è unico: il lavoro… Infatti, il punto decisivo è mettere a disposizione strumenti in modo mirato, perché la soluzione è proprio ritrovare il lavoro. Sono strumenti utili se servono a questo scopo: il microcredito per riavviare un’attività lavorativa, la formazione per dare speranza concreta riqualificandosi per trovare un nuovo posto. Altrimenti rimane l’erogazione a fondo perduto, che è una boccata d’ossigeno, ma non è ciò che vogliamo in modo principale. L’ultimostrumento (cassa mutualistica o fondo mutualistico) è allo studio.
L’esperienza del Fondo però ha seminato molto, facendo fiorire molte iniziative collaterali… È così: le realtà sul territorio si sono attivate. La grande ricchezza del Fondo è che quando i Distretti hanno smesso di operare a luglio 2011, hanno però continuato ad andare avanti a promuovere fondi locali e aiuti per questa particolare forma di povertà o di impoverimento dovuto alla crisi, alla perdita di lavoro, anche con soluzioni non solo economiche. A partire da quelle relazionali: famiglie che ne aiutano altre, famiglie tutor, Gruppi di acquisto solidali ecc….
La Diocesi si è mossa in anticipo proprio su un terreno affrontato dal Papa e del cardinale Scola durante Family 2012...
Esatto, questa esperienza può essere vista come la modalità migliore per rilanciare e per sottolineare quello che il Papa ha detto e che poi il cardinale Scola ha ripreso durante Family 2012: il Fondo come possibilità per tradurre l’esortazione a promuovere gemellaggi tra parrocchie e tra famiglie. Una delle idee è appunto questa: rilanciare e provocare nelle comunità cristiane la moltiplicazione di soluzioni che possono essere sì economiche - e il Fondo farà la sua parte - ma soprattutto relazionali. Lo spirito iniziale del Fondo era che doveva essere integrativo a forme di aiuto
del territorio.
 

 

  

  “La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato 

 

Domenica, 7 Ottobre, durante la Messa, leggeremo Matteo 20, 1-16 .

In questo brano , al versetto 11, leggiamo: “Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa” .  In greco “egogguzon kata tou oikodespotou”  , dal verbo gongùzo: unica attestazione in Matteo di un verbo di profonda risonanza teologica: è il termine per eccellenza che designa il mormorare contro il piano di Dio da parte di Israele nel deserto. Infatti (Esodo 17,3)  : In quel luogo il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorava (gongùzo) contro Mosè e disse…” . Il verbo assume lo stesso grave significato in Numeri 14,17 “Fino a quando sopporterò questa malvagia comunità che mormora contro di me?”

 

 
CALENDARIO SETTIMANALE 
 
Domenica 7/10.
Ore 11,30 S. Messa e Battesimi.
 
Lunedì 8 /10.
INIZIO di TUTTE LE CATECHESI. Ore 17.00 Centro d’Ascolto Caritas; ore 21.00 Corale.
 
Martedì 9 /10.
Inizio doposcuola; ore 21.00 Direttivo Rogoredo Vivere.
 
Mercoledì 10 /10.
Ore 9.00 – 10,30 Guardaroba Caritas; ore 17.00 S. Vincenzo;
ore 21.00  Cenacolo invito a CPP–CAEP–CDO.
 
Giovedì 11/10.
Ore 15.00 Terza Età; ore 21.00 Incontro di preghiera gruppi del Vangelo.
 
Venerdì 12/10 .
2 giorni famiglie ad Assisi (13 e 14).
 
Sabato 13/10.
Ore 9.30 Centro d’Ascolto Caritas.
 
SUFFRAGI
 
Lunedì 8/10. Ore 18.00 Gasparini Franco.
 
Martedì 9/10. Ore 18.00 Bice Garganico.
 
Mercoledì 10/10. Ore 18.00 Beltrami Giuseppina e Pisati Giuseppe.
 
Giovedì 11/10. Ore 18.00 Cremonesi e Zucca.
 
ARCHIVIO.
 
Con il Sacramento del Battesimo entrano nella famiglia di Gesù: Carbone Melissa –Cirillo – Salvagnini Davide.
E’ tornata alla ‘Casa del Padre’ De Palo Olinda Rosaria anni 45.
 
RINGRAZIAMENTI
 
A tutti coloro che hanno preparato al festa per suor Ornella e suor Rosanna e a chi ha preparato e animate le giornate Eucaristiche.
A tutti quelli che hanno rifatto, stampato e impaginato i nuovi libretti dei canti.
 
SPECIALE CARITAS
 
Il centro di ascolto Caritas riceve il lunedì dalle ore 17.00 alle 18.00, il sabato mattina dalle 9.30 alle 10.30. Due volte al mese , o su prenotazione, c’è la possibilità d’avere la presenza di un Consulente legale -  Tel.Caritas 02/51621707
 
OFFERTE
 
Per lavori straordinari Euro 2000 - per i lavori in oratorio Euro 1000
Da Fondazione Cariplo  per lavori in Oratorio Euro 15.000