Comunicazione di Formazione Religiosa.
Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXX domenica 15-4-2012 - In Albis
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Tempo di Risurrezione
Don Marco
Durante la quaresima appena trascorsa abbiamo dedicato uno spazio del nostro foglio per ridire il senso della celebrazione e le forme pratiche della partecipazione all’Eucaristia, forma più alta, vertice e culmine della preghiera cristiana . In queste pagine ve le riproponiamo a modo di sintesi ...per non dimenticare...
I Riti di Introduzione : la Messa inizia con un “saluto” segno di accoglienza reciproca nell’Assemblea che si raduna nel giorno del Signore per Ascoltare al sua Parola e Condividere il Suo Pane, riconoscendo la presenza viva di Gesù che ci Parla oggi e che si fa per noi Cibo di Vita Eterna qui ed ora. Come dice la parola questi riti introducono alla celebrazione, favorendo così la cura del passaggio tra quel che si stava facendo prima e l’entrare in preghiera con la comunità . Come vivere la meglio questi riti? Arrivando certamente prima dell’inizio della Messa e non alle letture già iniziate, ritirando il foglietto della messa e il libretto dei canti dai carrelli appositi, occupando i posti nella prima parte della chiesa, se fossero liberi e curando il silenzio anche prima del suono della campana che indica l’avvio della celebrazione
La LITURGIA DELLA PAROLA , rappresenta la prima delle due grandi parti di cui è costituita la grande preghiera della Messa . Siamo chiamati ad ascoltare la Parola della Divina Scrittura letta e ricompresa alla luce della Tradizione cristiana e dell’esperienza viva di Gesù Vivo e Risorto , che è “ LA PAROLA fatta CARNE “ , che ci parla oggi, invitando ciascun credente e la comunità tutta, a riconoscere che “ il regno di Dio è presente “ e dunque occorre costantemente “ convertirsi e credere al Vangelo”. La liturgia della Parola propone sempre , nella Messa festiva , una prima lettura tratta dal Primo/ Antico Testamento, una salmo tra i 150 che si trovano nella Bibbia, una Epistola ( lettera ) dal Secondo/ Nuovo Testamento e il Vangelo. Fanno parte della liturgia della Parola anche il canto al Vangelo e dopo il vangelo, solitamente letti o cantati dall’Assemblea o dal Coro, l’omelia del sacerdote sui testi Sacri proclamati e la preghiera detta “dei fedeli” che rappresenta la risposta dell’assemblea, in forma di preghiera, a ciò che la Parola di Dio ha suscitato negli ascoltatori . Decisivo qui è l’ esercizio dell’ ascoltare con attenzione, in un clima di silenzio e di disponibilità ad accogliere quel che il Signore ci dice oggi, coltivando il coraggio di lasciarci mettere “ in crisi” dalla Sua Parola autorevole e capace di generare, grazie all’azione decisiva dello Spirito Santo , speranza e vita nuova in chi si affida a Lui con tutto se stesso .
La LITURGIA EUCARISTICA, unitamente alla liturgia della Parola, rappresenta la seconda grande parte della Celebrazione della Messa . Al centro di essa vi è certamente il gesto e le parole di Gesù con le quali, durante la cosiddetta ” ultima cena” , vissuta con i suoi discepoli prima di morire sulla Croce , egli anticipa il senso stesso della sua morte donando quel Pane e quel Vino che sono di fatto, la Presenza Reale del suo Corpo e del suo Sangue offerti sulla Croce “ in remissione dei peccati ” , per la salvezza di tutti gli uomini e per edificare la Sua Chiesa . La liturgia eucaristica si apre con lo Scambio della Pace e il rito dell’ Offertorio , dove si portano all’altare il pane e il vino che poi verranno consacrati . Segue la Professione di Fede, cioè recita del “Credo” nelle sue tre diverse forme ( Battesimale– Apostolico e Niceno-costantinopolitano ) , l’ orazione del sacerdote e il Prefazio che introducono la grande Preghiera Eucaristica o di Consacrazione che conosce diverse versioni ma al centro della quale sempre vi sono le parole di Gesù : Questo è il mio corpo—questo è il mio Sangue . Per l’azione dello Spirito Santo, il pane e il vino diventano per noi il Corpo e il Sangue del Signore e noi ricevendolo nella Comunione, partecipiamo così alla “ Sua morte e Risurrezione nell’attesa della sua venuta “. L’assemblea vive , attraverso le preghiere, i canti e la condivisione dei gesti liturgici, questo straordinario evento che è l’Eucaristia, lasciandosi educare dal Suo Signore, a fare della vita di ciascuno e di tutta la comunità un gioioso servizio “per la vita del mondo”.
I Riti di Comunione , così come dice la parola, indicano quel momento della S. Messa nel quale tutti insieme, sacerdote e fedeli , ci uniamo “ come in un solo Corpo “ tra noi e con il Cristo Risorto , attraverso ”la Comunione all’Unico Pane e all’unico Calice “, come si legge in un bellissimo scritto della chiesa antica conosciuto come “ la Didachè - l’insegnamento “ : Come i grani di frumento che sono germinati sparsi sulle colline, raccolti e fusi insieme, hanno fatto un solo pane, così, o Signore, fa' di tutta la tua Chiesa, che è sparsa su tutta la terra, una cosa sola; e come questo vino risulta dagli acini dell'uva che erano molti ed erano diffusi per le vigne coltivate di questa terra e hanno fatto un solo prodotto, così, o Signore, fa' che nel tuo sangue la tua Chiesa si senta unita e nutrita di uno stesso alimento “. I fedeli , nella forma più diffusa , ricevono la comunione solo con il Pane consacrato ,o direttamente in bocca o sulla mano sinistra posta sopra la destra . Mentre si esce in ordine , partendo da quelli che sono più in fondo alla chiesa , si accompagna il gesto con un canto o mantenendo il silenzio . Giunti davanti al sacerdote, se si vuol ricevere la comunione sulle mani si deve farlo intendere chiaramente tenendole bene alzate verso il sacerdote che dice : “ Il Corpo di Cristo “, mentre il fedeli risponde : “ Amen “ , si porta di un passo a lato, porta l’Ostia alla bocca con la destra e torna al posto. Non si devono fare in nessun caso genuflessioni o segni di Croce durante la Comunione .
I Riti di Conclusione, hanno l’evidente funzione di chiudere la celebrazione con una Benedizione e un Mandato Missionario. A differenza di quel che sostengono alcune sette religiose moderne, nella scrittura si conoscono due forme di Benedizione : dichiarativa e costitutiva. Per intenderci : . la prima ha come soggetto Dio che dona vita (si pensi alla pagina della creazione, Gen 1 ): quando Dio benedice dona fecondità alle piante, agli animali e agli uomini, così che vita e prosperità abbondano; la seconda, invece, ha come protagonista l'uomo che benedice Dio, riconoscendolo come principio e origine della vita. Tuttavia anche un uomo può benedire un altro uomo, pregando Dio di accordargli vita e fecondità . Oppure un uomo può riconoscere che nell'altro uomo opera la benedizione di Dio. Nella Scrittura la benedizione è sempre strettamente legata al tema della vita e della fecondità. Il mandato missionario invece, è rappresentato dall’ “ Andate in Pace “ del diacono che di fatto ci impegna tutti “ a testimoniare con la vita quello che abbiamo celebrato nella fede “.Se si fa un canto all'uscita, si aspetterà che termini e poi ci si avvierà alla porta con calma.Sarebbe buona cosa allontanarsi dal proprio posto solo dopo che il sacerdote è entrato in sacrestia. Si eviti, terminata la messa, di "fare salotto" in chiesa, per non disturbare chi volesse fermarsi a pregare. Usciti di chiesa avremo certamente la possibilità di intrattenerci con amici e conoscenti.
“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica, 15 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni 20, 19-30.
In questo brano , al versetto 19, leggiamo “Gesù venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» . L’uso del verbo greco ‘erchomai’ (venire,andare) nel contesto delle apparizioni, è tipicamente giovanneo, e possiede una profonda risonanza cristologia. E’ infatti da mettere in relazione con la promessa di tornare di Gv 14,18 e 28 ("Io me ne vado, e torno da voi") .
Nel saluto (l’ebraico: šālōm alêkem ) bisogna cogliere una assicurazione ai destinatari , legata a quella promessa di pace di Gv14, 27-28 (“Vi lascio pace; vi do la mia pace. Non come il mondo la dà” ) come adempimento della pace preannunciata dei Profeti .
CALENDARIO SETTIMANALE
Domenica 15/4 Ospitalità CVS zona 1 – ore 15,30 Battesimi (2° turno)
Lunedì 16 /4 Ore 17.00 Centro d’ascolto Caritas – ore 21.00 Corale.
Martedì 17/4 Ore 21.00 CPP/5.
Mercoledì 18 /4 Ore 10.00 gruppo del Vangelo con Lucrezia in Parrocchia – ore 17.00 S. Vincenzo – ore 21.00 Incontro Caritas unitario di Aprile.
Giovedì 19/4 Ore 15,30 S. Messa c/o Gecra – ore 21.00 Lectio Divina adulti decanato /AC presso Parr. Medaglia Miracolosa, viale Lucania.
Venerdì 20/4 Ore 21.00 Incontro animatori gruppi del Vangelo per Maggio.
Sabato 21/4 Pellegrinaggio Decanale 2ª media.
Domenica 22/4 Ore 11,30 Domenica di fraternità gruppo famiglie – ore 16.00 Concerto di musicaclassica.
SUFFRAGI
Lunedì 16/4 Ore 8,30 Sebastianelli Benedetto, Profiri Elena ; ore 18.00 Luciana, Bellani Luigia e Bonizzoni Albino.
Martedì 17/4 Ore 8,30 Wolhfart Wilia.
Giovedì 19/4 Ore 18.00 Romagnoli Luciano.
OFFERTE
Per la Parrocchia €500,00; offerta funerale €10,00; vendita uova per CVS del 1/4 €515,00; offerta in memoria combattenti, Reduci e Simpatizzanti sez. Rogoredo €100,00.
ARCHIVIO.
Con il sacramento del Battesimo entrano a fare parte della grande famiglia di Dio la ‘Chiesa’ Crocè Sofia, Scalzotto Jacopo, Rovelli Leonardo Kai, Defendenti Michael, Mattinzoli Alex Giacomo, Sala Elena Sofia.
Sono tornati alla ‘Casa del Padre’ Ramaioli Ludovica anni 87 e Romagnoli Luigi anni 91.
PELLEGRINAGGIO.
Sono aperte le iscrizioni al pellegrinaggio Decanale Terza Età e chi desidera a Mesero , Santuario della Famiglia del 4/5 pomeriggio.