Foglio delle Campane di Rogoredo
foglio domenicale
ANNO XXX domenica 13-11-2011 - I Domenica di Avvento -
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Tempo di Avvento
Eccoci alla ripresa dell’anno liturgico. Un nuovo Avvento ci viene regalato perchè sappiamo veramente vivere in tensione positiva e in atteggiamento di ricerca sincera del “Dio che si fa Carne e viene ad abitare in mezzo a noi “, un po’ come fecero i Magi della tradizione evangelica .
Certo , occorre dirlo, questo Avvento e questo Natale capitano, come già tante altre volte nella storia umana, in una stagione, in un tempo non privo di inquietudini, incertezze, paure, e fatiche … La crisi economica e le diverse problematiche sociali che essa porta con se, l’insicurezza sul piano della pace e della stabilità internazionale, la fatica di vivere di tanti giovani e la solitudine che si legge negli occhi e nel cuore di tanti anziani sembrano oggi ancor più accentuarsi e rendere meno desiderato e atteso il Natale del Signore . Ma quel che ancora una volta ci deve far riflettere e forse anche rianimare nella speranza è il fatto che, comunque, nonostante tutto e nonostante noi IL SIGNORE VIENE e continua a venire TRA NOI e oggi come allora, spesso pochi se ne accorgono . Nel Vangelo di Giovanni Si legge “ Venne tra la sua gente ma i suoi non lo hanno accolto”. Questi “ suoi “ siamo noi, resi proprio per grazia e per amore da Gesù “ Cittadini del cielo e familiari di Dio “, anche se, di questo speciale Fratello in umanità che è niente meno che il “figlio dell’Altissimo “, come disse Gabriele a Maria nella Annunciazione, non riusciamo molto spesso a cogliere fino in fondo e pienamente la vicinanza, la passione per la nostra vita , il desiderio che , per Lui e insieme a Lui, possiamo raggiungere la felicità nonostante tutto …
Ci aiuti l’avvento a riscoprire la Sua consolante Presenza . Don Marco
Cammino di Avvento
con
l'Arivescovo Il cardinal Angelo Scola dà un nuovo appuntamento ai fedeli. A partire dalla prima domenica di Avvento 13 Novembre l'arivescovo celebrerà la S.Messa in Duomo alle 17,30. La predicazione del cardinale in cattedrale lungo le domeniche di avvento è una proposta a percorrere insieme le strade che conducono alla grotta di Betlemme.
Chi non potesse seguire di persona la celebrazione può parteciparvi attraverso il sito della diocesi www.chiesadimilano.it oppure su Telenova NEWS (canale 664) RadioMarconi anche in differita alla 20,30 |
l nostro arcivescovo, nella sua agenda pastorale, ha esplicitamente indicato, tra le sollecitazioni di questo anno, l’attenzione a conoscere ed approfondire il magistero del Papa che verrà in visita tra noi il prossimo mese di Maggio . Il nostro foglio ha sempre ripreso i testi più significativi del Santo Padre ma , proprio in attenzione a quanto suggerito dal cardinale, vorrebbe dedicare uno spazio più ampio ai suoi interventi a partire da questo numero e per i numeri successivi di questo anno. Ringraziamo fin da ora un parrocchiano che si è impegnato a curare questa piccola rubrica inviandoci, periodicamente , alcuni testi che raccoglieremo sotto il titolo : “ Le perle della catechesi papale del mercoledì “ … Tra “Perle” e “Pillole” il nostro foglio si va arricchendo comunque del’apporto di diverse persone e questa è certamente cosa buona oltre che, ci auguriamo , gradita almeno ad alcuni tra voi...
Don Marco
Cogliamo alcune perle della catechesi del Mercoledì di Benedetto XVI.Questa rubrica vuole presentare in sintesi qualche spunto tratto dalla catechesi di Benedetto XVI il Mercoledì in Vaticano.Per chi usa Internet il legame da cliccare per un recupero completo del suo Magistero è il seguente: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2011/index_it.htm Il 28 settembre scorso la catechesi è stata destinata ad illustrare il suo viaggio in Germania
2. Il diritto e la sua fondazione (al di là del positivismo) Occorre dunque cercare una nuova fondazione del diritto e tale fondazione va nella direzione di ripensare il concetto di natura, andando oltre quello prevalente di matrice positivistica...“ È fondamentale anzitutto la tesi secondo cui tra l’essere e il dover essere ci sarebbe un abisso insormontabile. Dall’essere non potrebbe derivare un dovere, perché si tratterebbe di due ambiti assolutamente diversi. La base di tale opinione è la concezione positivista, oggi quasi generalmente adottata, di natura. Se si considera la natura – con le parole di Hans Kelsen – “un aggregato di dati oggettivi, congiunti gli uni agli altri quali cause ed effetti”, allora da essa realmente non può derivare alcuna indicazione che sia in qualche modo di carattere etico. Una concezione positivista di natura, che comprende la natura in modo puramente funzionale, così come le scienze naturali la riconoscono, non può creare alcun ponte verso l’ethos e il diritto, ma suscitare nuovamente solo risposte funzionali. La stessa cosa, però, vale anche per la ragione in una visione positivista, che da molti è considerata come l’unica visione scientifica. In essa, ciò che non è verificabile o falsificabile non rientra nell’ambito della ragione nel senso stretto. Per questo l’ethos e la religione devono essere assegnati all’ambito del soggettivo e cadono fuori dall’ambito della ragione nel senso stretto della parola. Dove vige il dominio esclusivo della ragione positivista – e ciò è in gran parte il caso nella nostra coscienza pubblica – le fonti classiche di conoscenza dell’ethos e del diritto sono messe fuori gioco. Questa è una situazione drammatica che interessa tutti e su cui è necessaria una discussione pubblica; invitare urgentemente ad essa è un’intenzione essenziale di questo discorso. “Torniamo ai concetti fondamentali di natura e ragione da cui eravamo partiti. Il grande teorico del positivismo giuridico, Kelsen, all’età di 84 anni – nel 1965 – abbandonò il dualismo di essere e dover essere. Aveva detto prima che le norme possono derivare solo dalla volontà. Di conseguenza – aggiunge – la natura potrebbe racchiudere in sé delle norme solo se una volontà avesse messo in essa queste norme. Ciò, d’altra parte – dice – presupporrebbe un Dio creatore, la cui volontà si è inserita nella natura. “Discutere sulla verità di questa fede è una cosa assolutamente vana”, egli nota a proposito. Lo è veramente? – vorrei domandare. È veramente privo di senso riflettere se la ragione oggettiva che si manifesta nella natura non presupponga una Ragione creativa, un Creator Spiritus?...A questo punto dovrebbe venirci in aiuto il patrimonio culturale dell’Europa. Sulla base della convinzione circa l’esistenza di un Dio creatore sono state sviluppate l’idea dei diritti umani, l’idea dell’uguaglianza di tutti gli uomini davanti alla legge, la conoscenza dell’inviolabilità della dignità umana in ogni singola persona e la consapevolezza della responsabilità degli uomini per il loro agire. Queste conoscenze della ragione costituiscono la nostra memoria culturale. Ignorarla o considerarla come mero passato sarebbe un’amputazione della nostra cultura nel suo insieme e la priverebbe della sua interezza. La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma – dall’incontro tra la fede in Dio di Israele, la ragione filosofica dei Greci e il pensiero giuridico di Roma. Questo triplice incontro forma l’intima identità dell’Europa. Nella consapevolezza della responsabilità dell’uomo davanti a Dio e nel riconoscimento della dignità inviolabile dell’uomo, di ogni uomo, questo incontro ha fissato dei criteri del diritto, difendere i quali è nostro compito in questo momento storico.”
“La Bibbia in pillole” Oggi 13 Novembre, I domenica di Avvento, durante la Messa, ci viene proposto il testo di Matteo 13: 1-27 . In questo brano, al versetto 8, leggiamo “Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta.” È la memoria della tecnica di semina dell'epoca, in cui prima si gettava il seme e dopo si mischiava alla zolla con l'aratro. Una tecnica poco fruttifera : in Palestina un sacco di semi ne fruttificava massimo altri 7/8 (oggi si può arrivare a 30). Gesù ne promette 30,60, e addirittura 100 (i numeri della parabola indicano i sacchi, non una percentuale ! ) : sono l’immagine della sovrabbondanza di frutti che da la Parola di Dio. |