LA PASQUA CUORE E CENTRO DELLA NOSTRA FEDE
Scrive un autore contemporaneo “ La Pasqua non è semplicemente una festa tra le altre feste, è "la festa delle feste", "la solennità delle solennità", così come l’Eucaristia è il sacramento dei sacramenti, perché la risurrezione di Cristo è il supremo intervento di Dio nella storia. La risurrezione è il sigillo dell’autenticità divina di Cristo e della verità del suo Vangelo. La risurrezione, infatti, attesta che Cristo è veramente quello che ha affermato di essere, il Figlio: « Veramente quest’uomo era il Figlio di Dio ! ». E’ fondandoci su questo avvenimento che noi possiamo anzi dobbiamo dare a Cristo la nostra personale adesione di fede così come fece Tommaso : « Signore mio e Dio mio ! ». Sant’Agostino diceva : « La fede dei cristiani è la risurrezione di Cristo » (S. Agostino). Se oggi noi possiamo continuare ad essere cristiani e a vivere dentro la storia degli uomini la nostra fede è perché possiamo contare “ sulla presenza di Cristo che si è fatto uomo, è morto sulla croce, è stato sepolto ed è risorto « come aveva predetto “.Un altro grande testimone del novecento, Romano Guardiniaffermava : « La fede cristiana tiene o si perde a seconda che si creda o no alla risurrezione del Signore. Essa è il suo cuore ».. E’ l’evangelista Giovanni che fissa con precisione il tempo della risurrezione quando scrive : « Il primo giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino… ». Questa è la Pasqua, il giorno del Signore, il primo della nuova storia, generato dal grande evento di morte e risurrezione di Gesù .Ci chiediamo incuriositi : ma cosa è avvenuto in quel primo giorno dopo il sabato? Ci aiuta sempre il pensiero di un commentatore che afferma: Maria di Magdala, con sollecitudine, va al sepolcro di Gesù mentre è ancora buio: vede la pietra ribaltata ma non riesce a capire cosa sia accaduto. Pensa: « Hanno portato via il corpo di Gesù ! » e corre da Pietro e da Giovanni: « Hanno portato via il Signore ! ». Il grido di questa donna attraversa il sorgente mattino della Pasqua: il suo è un grido di dolore e di amore: « Hanno portato via il Signore…! » Nei primi discepoli si sente presente la percezione che qualcosa di grande, decisivo, di essenziale è stato tolto loro: ci hanno portato via il Signore ! Maria di Magdala sapeva che Gesù era l’unico grande bene della sua vita e gli è stato portato via!. Allora, lo sappiamo, corre da Pietro e da Giovanni, corre dai dodici quasi a volerli risvegliare, quasi a voler ridestare in loro una consapevolezza precisa : hanno portato via il Signore, il “nostro” Signore , il “nostro” Maestro! Il vangelo della risurrezione continua: “Pietro e Giovanni alle parole della donna escono dal Cenacolo e corrono verso il sepolcro di Gesù: « Correvano insieme tutti e due », è il segno del loro attaccamento a Gesù. Quanto significativo questo correre dei due discepoli di Gesù nel mattino di Pasqua: corrono incontro alla Pasqua, corrono incontro alla vita. Il correre di Pietro e di Giovanni assurge a simbolo del cammino di ogni uomo verso la fede nel mistero di Cristo risorto, e in quell’avventura è rappresentata l’avventura di ogni credente, anche la nostra; è la corsa verso la certezza della risurrezione. Perché « se Cristo non è risorto – è il messaggio di Paolo ai primi cristiani – è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede ». Ma poiché Cristo è risorto, nella storia dell’uomo ha fatto irruzione una potenza che porta il nostro mondo e la nostra esistenza in una dimensione nuova.
Veramente dunque Cristo risorto è l’inizio di una nuova umanità: dobbiamo assolutamente riscoprire oggi con gioia e stupore che il dono pasquale della luce che fuga le tenebre della paura e della tristezza è il primo e il grande annuncio necessario alla vita di tutti e contiene in esso un dono decisivo , il dono della pace che spezza le catene della violenza e dell’odio. A partire dalla coscienza di questo dono ricevuto dalla Pasqua di Gesù , tutta la vita del cristiano deve diventare annuncio di Pace e Riconciliazione ! E' assolutamente necessario portare nel nostro quartiere , nella nostra città, nelle nostre famiglie, dentro il mondo del lavoro e della scuola come nel mondo della sofferenza, la serenità, la speranza e la fiducia, la pace interiore profonda che nascono dalla certezza della risurrezione di Gesù.
Va considerato poi come la verità della Pasqua sia parte integrante della vita della Chiesa. Una Chiesa senza la risurrezione sarebbe inconcepibile e noi saremmo le più misere di tutte le creature. Scrive sempre il commentatore già citato “ La Pasqua ha una caratteristica qualificante, per cui san Paolo può dire con forza: se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede e inutile la nostra predicazione. Ora, nel Cristo viene annunciata la risurrezione dai morti. Non meraviglia l'insistenza del Nuovo Testamento e della tradizione della Chiesa sul tema della risurrezione. Per questo gli apostoli annunciano nella persona di Gesù la risurrezione dei morti. Da qui appare chiaro che la risurrezione non è una delle verità cristiane, ma è la verità essenziale.
Le celebrazioni liturgiche di questi giorni hanno posto al centro la risurrezione del Cristo, in quanto questo fatto è l'immagine centrale di tutta la liturgia di Dio che si celebra nella storia dell'uomo, nella nostra storia e nella nostra vita quotidiana che dalla Pasqua riceve così nuova luce e nuova linfa. Confortati ancora una volta e nonostante tutto, da questa esperienza decisiva, riprendiamo il nostro cammino di comunità cristiana e di singoli, dopo 2000 anni di storia, per dire ancora una volta , per annunciare ancora una volta Cristo al mondo, ancora e sempre Speranza di “ vita eterna “ PER TUTTI ! ANCORA AUGURI !