UN NUOVO ANNO SI APRE... e Inserto Speciale a ricordo del Papa Emerito Benedetto XVI
Si apre un nuovo anno civile e siamo soliti augurarcelo buono. Ma negli ultimi anni questo augurio sembra sempre più formale e sempre meno vero. Le inquietudini dell’anno che si chiude ci attendono puntuali il primo giorno del nuovo anno, dandoci la sensazione d’essere dentro un cerchio forzoso di problematiche che non pare possano trovare una soluzione a breve termine.
Nel suo annuale messaggio per la giornata della Pace che si celebra il 1 gennaio, il Papa ci offre una sintesi molto schietta ma anche una prospettiva per il futuro che ci attende, che meritano di essere meditate e interiorizzate da tutti noi in questo inizio d’anno. Scrive il Papa: ”Il Covid-19 ci ha fatto piombare nel cuore della notte, destabilizzando la nostra vita ordinaria, mettendo a soqquadro i nostri piani e le nostre abitudini, ribaltando l’apparente tranquillità anche delle società più privilegiate, generando disorientamento e sofferenza, causando la morte di tanti nostri fratelli e sorelle.
Spinti nel vortice di sfide improvvise e in una situazione che non era del tutto chiara neanche dal punto di vista scientifico, il mondo della sanità si è mobilitato per lenire il dolore di tanti e per cercare di porvi rimedio; così come le Autorità politiche, che hanno dovuto adottare notevoli misure in termini di organizzazione e gestione dell’emergenza.
Assieme alle manifestazioni fisiche, il Covid-19 ha provocato, anche con effetti a lungo termine, un malessere generale che si è concentrato nel cuore di tante persone e famiglie, con risvolti non trascurabili, alimentati dai lunghi periodi di isolamento e da diverse limitazioni di libertà. Inoltre, non possiamo dimenticare come la pandemia abbia toccato alcuni nervi scoperti dell’assetto sociale ed economico, facendo emergere contraddizioni e disuguaglianze. Ha minacciato la sicurezza lavorativa di tanti e aggravato la solitudine sempre più diffusa nelle nostre società, in particolare quella dei più deboli e dei poveri... Raramente gli individui e la società progrediscono in situazioni che generano un tale senso di sconfitta e amarezza: esso infatti indebolisce gli sforzi spesi per la pace e provoca conflitti sociali, frustrazioni e violenze di vario genere. In questo senso, la pandemia sembra aver sconvolto anche le zone più pacifiche del nostro mondo, facendo emergere innumerevoli fragilità.
Dopo tre anni, è ora di prendere un tempo per interrogarci, imparare, crescere e lasciarci trasformare, come singoli e come comunità; un tempo privilegiato per prepararsi al “giorno del Signore”. Ho già avuto modo di ripetere più volte che dai momenti di crisi non si esce mai uguali: se ne esce o migliori o peggiori. Oggi siamo chiamati a chiederci: che cosa abbiamo imparato da questa situazione di pandemia? Quali nuovi cammini dovremo intraprendere per abbandonare le catene delle nostre vecchie abitudini, per essere meglio preparati, per osare la novità? Quali segni di vita e di speranza possiamo cogliere per andare avanti e cercare di rendere migliore il nostro mondo? Nel momento in cui abbiamo osato sperare che il peggio della notte della pandemia da Covid-19 fosse stato superato, una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità. Abbiamo assistito all’insorgere di un altro flagello: un’ulteriore guerra, in parte paragonabile al Covid-19, ma tuttavia guidata da scelte umane colpevoli. La guerra in Ucraina miete vittime innocenti e diffonde incertezza, non solo per chi ne viene direttamente colpito, ma in modo diffuso e indiscriminato per tutti, anche per quanti, a migliaia di chilometri di distanza, ne soffrono gli effetti collaterali – basti solo pensare ai problemi del grano e ai prezzi del carburante.
Di certo, non è questa l’era post-Covid che speravamo o ci aspettavamo. Infatti, questa guerra, insieme a tutti gli altri conflitti sparsi per il globo, rappresenta una sconfitta per l’umanità intera e non solo per le parti direttamente coinvolte. Mentre per il Covid-19 si è trovato un vaccino, per la guerra ancora non si sono trovate soluzioni adeguate. Certamente il virus della guerra è più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l’organismo umano, perché esso non proviene dall’esterno, ma dall’interno del cuore umano, corrotto dal peccato (cfr Vangelo di Marco 7,17-23).
Fin qui la rilettura che il Papa ci offre guardando dietro a noi. Ma noi siamo chiamati a guardare avanti ogni anno e ogni giorno chiedendoci: cosa dobbiamo e possiamo realisticamente fare nel nostro piccolo quando ci sentiamo come sopraffatti da tante difficoltà? Il Papa scrive :”Anzitutto, lasciarci cambiare il cuore dall’emergenza che abbiamo vissuto, e permettere che, attraverso questo momento storico, Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà. Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un “noi” aperto alla fraternità universale. Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l’ora di impegnarci tutti per la guarigione della nostra società e del nostro pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune.
Per fare questo e vivere in modo migliore dopo l’emergenza del Covid-19, non si può ignorare un dato fondamentale: le tante crisi morali, sociali, politiche ed economiche che stiamo vivendo sono tutte interconnesse, e quelli che guardiamo come singoli problemi sono in realtà uno la causa o la conseguenza dell’altro. E allora, siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione. Dobbiamo rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà; prenderci cura in maniera concertata della nostra casa comune e attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico; combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo e sono in grande difficoltà. Lo scandalo dei popoli affamati ci ferisce. Abbiamo bisogno di sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione, in particolare nei confronti dei migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società. Solo spendendoci in queste situazioni, con un desiderio altruista ispirato all’amore infinito e misericordioso di Dio, potremo costruire un mondo nuovo e contribuire a edificare il Regno di Dio, che è Regno di amore, di giustizia e di pace”.
Ho voluto condividere con voi queste riflessioni del Papa, perché in questo nuovo anno possiamo veramente camminare come singoli e come comunità facendo tesoro di quanto la storia ci insegna. Sarà un po' più buono l’anno che viene, se sapremo più convintamente costruire giorno per giorno, come artigiani della vita, un pezzetto di mondo più bello e più in pace a partire da me, dai mie cari, dai mie vicini ,dal mio condomino, ufficio o officina, classe scolastica, compagnia di amici, quartiere, città... Mondo.
ANCHE A NOME DI TUTTI I CONFRATELLI SACERDOTI E DELL SUORE BUON ANNO A TUTTI (Don. Marco)
Settimana dell’Educazione 2023 : Festa della Sacra Famiglia
Sabato 28 Gennaioore 16.00 Incontro comune corso fidanzati-gruppo famiglie
Domenica 29 gennaioFESTA DELLA SACRA FAMIGLIA eS. Messa ore 10.15 : premiazione concorso presepi domestici 2022.S. Messa solenne ore 11.30presieduta dal Arcivescovo emeritodi Camerino Sua Ecc.za Mons. FRANCESCO BRUGNAROCelebrazione degli anniversari di matrimonioDomenica 29 Gennaioore 13.00 : Pranzo comunitario in palestra preparato dalla scuola di formazione d’alta cucina Galdus.
Le coppie che festeggiano un anniversario particolare possono dare la loro adesione alla celebrazione delle 11.30 presso l’Ufficio Parrocchiale. (lunedì / venerdì ore 16.30-18.30 oppure tel. 02.514135 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
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CONCORSO PRESEPI DOMESTICI
Se preparate il presepe in casa o nel condominio potete mandare una foto all’indirizzo mail : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. - Premiazione alla Festa della Famiglia
La situazione economica generale ci obbliga a invitare tutti ad un costante aiuto economico alla parrocchia per le sempre più crescenti spese di gestione e di sostegno caritativo. Per eventuali donazioni con bonifico manterremo un unico conto in cui specificare nella causale se offerte per attività caritative o offerte per le necessità della parrocchia. Conto BPM / Milano : IBAN: IT 39 G 05034 01750 0000 000 10716 Parrocchia Sacra Famiglia in Rogoredo
Il Parroco e il CAEP