Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale

Tempo di Pasqua..."e ripartirono senza indugio" 3

Proseguendo la nostra riflessione offriamo qui al seconda parte del testo di don Egidio sulle “consegne dell’Arcivescovo a partire dalla visita pastorale dello scorso 19 marzo.

SPERANZA

Mons. Delpini parlando dell’emergenza educativa ai membri del Consiglio Pastorale, proponeva l’esercizio della virtù della speranza come via per curare questa situazione problematica. “Crediamo nella promessa di speranza: per affrontare e superare la questione dell’emergenza educativa è necessario seminare speranza. Questo è compito di tutti gli adulti e dei cristiani in modo particolare”. La speranza quindi contro la lamentosità e il disfattismo che vede sempre e solo ciò che non funziona dimenticandosi del bello, dei segni promettenti di vita nuova e di sguardi nuovi e liberanti, oltre che riconcilianti, presenti nella nostra comunità cristiana e nelle pieghe della vita del nostro quartiere. In seconda battuta l’Arcivescovo commentando il Vangelo durante la sua omelia, richiamava il tema della speranza, connotata cristianamente,  invitando tutti a prendere coscienza del fatto che “noi siamo popolo della speranza, siamo presenza inquietante in un contesto in cui sembra che il pensiero più alto è quello che ti raccomanda la rassegnazione: ricordati che devi morire! Noi siamo quelli che non pensano  ad essere destinati al nulla ma chiamati alla vita. Siamo popolo che crede nella risurrezione. Siamo popolo che crede nella speranza di vita eterna, la speranza di rimanere nella verità cioè di vivere la vita di Dio”. Speranze umane e speranza cristiana si integrano e completano; la speranza cristiana invera quelle umane portandole a compimento.

RELAZIONE

Siamo contenti che questa tematica stia a cuore all’ Arcivescovo e che trasversalmente sia emersa in tutti i suoi interventi nel corso della visita pastorale. Sul tema delle relazioni ci siamo confrontati e delineato orientamenti concreti nel corso dell’Assemblea parrocchiale del 18 Settembre 2021. L’auspicio che nulla di quanto emerso in quella sede vada perduto troppo in fretta o caduto nel dimenticatoio.

Partendo dall’incontro con le catechiste Mons. Delpini ha consegnato loro questa importante parola inquadrata nella cornice del rapporto catechista-ragazzo:“Il catechismo ha l’aspetto di una lezione ma l’incontro con i ragazzi deve essere motivante e affettivo. La nostra fedeltà di catechiste stabilisce una relazione”. È nella relazione catechista-ragazzo che prende forma “l’immagine del seminatore; il seme va dove vuole ma poi rimane e cresce. Il terreno è buono e il seme porterà frutto”. Nella logica della relazione personale anche il gruppo Caritas ha trovato la sua collocazione precisa. Si tratta di “rendere capaci di aiutare coloro che aiutiamo. La logica della Caritas è la relazione. Quella relazione che si instaura con chi aiutiamo. Questo ci distingue dal lavoro di un servizio sociale o di altre associazioni. Da questa relazione nasce il coinvolgimento di chi è aiutato a mettere a disposizione anche lui quello che ha. Può essere il tempo, le capacità… È importante abilitare anche chi riceve a fare il bene”. Questa capacità e qualità umana del saper entrare in relazione pone in essere l’arte del buon vicinato. Essa è stata indicata dall’Arcivescovo incontrando i rappresentanti delle diverse associazioni di quartiere: “Quali relazioni si stabiliscono tra gli abitanti del quartiere? Avete tantissime occasioni per promuovere, ciascuno secondo le proprie finalità, eventi e manifestazioni. Questo è importante ma non basta da solo. Occorre curare le relazioni. È necessario coltivare la capacità di invitare  e conoscere le persone. Sforziamoci di sottrarre le persone che arrivano in quartiere alla solitudine e all’anonimato. Coltiviamo l’arte del buon vicinato. Ciò che facciamo siano occasioni per coltivare buone relazioni. Nessuno si senta lasciato solo”. In questa direzione l’Arcivescovo si è mosso parlando con i giovani e rispondendo alla domanda: Cosa fare se si vive in un quartiere degradato? La risposta è stata netta: “mettete al bando lo scoraggiamento. Per vivere meglio la realtà locale bisogna integrarsi nei gruppi esistenti, o crearli in occasione della messa domenicale e del famoso sagrato. Tutti hanno la possibilità di incidere nella storia, se ci si attrezza per essere una presenza significativa. Pertanto la fuga dalla politica (arte di costruire la città per il bene comune) non è giustificabile: persone fiduciose e convinte possono trasfigurare un quartiere. Il primo passo concreto è la creazione di rapporti di buon vicinato”.

QUALI PASSI CONCRETI FARE?

Cogliamo dagli interventi dell’Arcivescovo tre sue parole che possono diventare  passi concreti da compiere come comunità cristiana.

APRITEVI

Guardiamo con fiducia al futuro che ci sta di fronte: la costituzione della Comunità Pastorale  con la parrocchia Beata Vergine Addolorata in Morsenchio. Questo concretamente vorrà dire avviare il processo di preparazione attraverso l’apertura dei cuori e delle menti di tutti e di ciascuno; identificare alcuni ambiti di condivisione per dare vita a qualche proposta pastorale comune; momenti di confronto e di riflessione in sede di Consigli pastorali anche congiunti; il formarsi del volto della diaconia chiamata a guidare la comunità pastorale.

POPOLO ORIGINALE

Scoprire il volto della profezia per questo tempo. La nostra “originalità” di popolo di Dio in questa comunità cristiana, si identifica nel suo nucleo profondo e incandescente: acquisire la consapevolezza che solo attorno all’Eucaristia nasce il popolo di Dio capace di andare e portare la Parola della vita, della gioia, della speranza e della verità cristiana. Viviamo questo mandato missionario in modo concreto, così come la fantasia dello Spirito suggerirà a ciascuno, nei singoli gruppi parrocchiali e, in modo personale, nei nostri luoghi di vita e di impegno.

ARTE DEL BUON VICINATO

Educhiamoci come comunità cristiana e come associazioni di quartiere nel saperci prendere cura gli uni degli altri, nel creare circuiti relazionali forti e solidi per diventare comunità umana e cristiana abile nel lavorare in “rete”, capace di sano e leale sforzo “sinergico” per ottenere un risultato non ottenibile singolarmente, desiderosa di “tessere legami” attraverso l’arte del buon vicinato che segnala situazioni di bisogno, di disagio, di sofferenza e di solitudine. Educhiamoci alla cultura della prossimità, educhiamoci alla cultura della presenza.

Un sincero grazie a don Egidio per il lavoro di sintesi che ci ha offerto e da cui ripartiremo insieme a settembre per guardare al cammino futuro delle “nostre” comunità.

 

 (continua)

 

 

AIUTACI AD AIUTARE

Nei prossimi del Foglio avremo occasione di darvi il rendiconto annuale dell’esercizio economico della parrocchia per l’anno 2021. Fin da subito ringraziamo che ci sostiene con le offerte straordinarie tramite il seguente IBAN:  

BPM / Milano IBAN: IT 39 G 05034 01750 0000 000 10716 - Parrocchia Sacra Famiglia in Rogoredo  - 

Causale: Offerta liberale per riqualificazione dell’impianto termico della chiesa di Sacra Famiglia in Rogoredo Pratica 310/2020

 

E’ sempre necessario continuare a sostenere anche l’azione della nostra  Caritas Parrocchiale con offerte semplici su UNICREDIT  IBAN:  IT 70 J 02008  01637 0001 054 96001 - Caritas parrocchiale Rogoredo -

Causale : Offerte per le attività di Caritas parrocchiale.

 

 

 Puoi destinare il 5x1000

 

All’associazione “Passo dopo Passo.Insieme” (doposcuola in oratorio)

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.passodopopassoinsieme.it  5 passi x 1000 buoni motiviC.F. 03933330965

 


Alla società Sportiva dell’Oratorio “Primavera 2005” compilando il 730, il CUD o il modello unico alla voce “Sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche” e inserendo il codice fiscale: 97421790151 nell’apposito spazio

 


 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica, 1 Maggio, durante la Messa, leggeremo Giovanni 8, 12-19.

Al versetto 12, leggiamo:” Io sono la luce del mondo” (to fôs tou kosmou).

Durante la festa delle capanne (detta dei tabernacoli), il tempio veniva illuminato in maniera particolare. C’erano dei candelabri molto grandi che venivano posti all’interno del tempio. Erano alimentati ad olio, alti circa 20 metri, che emanavano una gran luce! Rendevano il tempio illuminato e ben visibile anche da lontano. Tutto ciò, insieme alla lode al Signore per il raccolto contribuiva all’atmosfera gioiosa che caratterizzava la festa. Non ci stupisce quindi che Gesù, approfittando di tale usanza, volle attirare ancora una volta l’attenzione su di sé. Quelle luci nel tempio, che ricordavano la presenza di Dio in mezzo a loro, diventavano poca cosa se confrontate alla presenza di Gesù stesso, Immanuʻel, che significa proprio “Dio con noi”! 

 

 

CALENDARIO

 

10/5 Martedì

ore 21.00: Incontro CPP uniti e rapp. Caritas Rogoredo/Morsenchio (a Morsenchio)

ore 21.15 Direttivo Primavera 2005

 

11/5 Mercoledì

 ore 20.45: Rosario per tutti nel cortile di via San Mirocle/Venerio (altezza torre n 9)

 

12/5 Giovedì ISMI

13/5 Venerdì ISMI

Conclusione anno straordinario Ado e Festa Animatori in piazza Duomo

 

14/5 Sabato Uscita corta Branco Scout

ore 10-11.30 Catechismo 3elem/ 10

ore 11 Prime COMUNIONI Gruppo di Don Daniele

ore 16 Prime COMUNIONI Gruppo di Alexia

 

15/5 Domenica V di Pasqua

ore 16 Prime COMUNIONI Gruppo di Cristina DI CUI 2 BATTESIMI

 

SUFFRAGI

 

12/5 Giovedì

ore 18.00 Piovani Fulvio e Angela; Cencioni Carmen e Caroli Cesare

 

13/5 Venerdì

ore 9.00 Cardinale Bernardin Gantin

ore 18.00 Ana Paulino; Caligiuri Antonio

 

 ARCHIVIO

Riceveranno il Sacramento del Battesimo Ramirez Dennisse Valentina (8/5)

Martino Alessio (15/5)

 

COMUNICAZIONE

La comunità partecipa unita in preghiera al lutto di Suor Leontine per la morte della mamma. I funerali si svolgeranno in Benin il 14 maggio prossimo. La ricorderemo nelle S. Messe di quel giorno.