Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale

 MESE di OTTOBRE 2

Come già anticipato, in questi numeri di ottobre del nostro settimanale vorrei riprendere con voi le omelie che il nostro Arcivescovo ha tenuto a Lourdes durante il pellegrinaggio diocesano dello scorso settembre. Credo rappresentino una preziosa riflessione adatta a questo mese del rosario e una integrazione significativa e preziosa al cammino pastorale di quest’anno. La prima omelia è che vi vorrei offrire è stata pronunciata nella S. Messa di apertura del pellegrinaggio, giorno in cui la liturgia ricordava San Matteo apostolo.

Non avete niente da festeggiare!

“I farisei contestano la festa di Matteo e dei suoi colleghi. Non avete niente da festeggiare, voi che siete pubblicani e peccatori! Come vi permettete di essere contenti, voi che siete impuri, voi che non digiunate! Credete forse di essere benedetti, voi che siete maledetti, che non praticate e non conoscete la legge?

Per molti motivi è contestata la festa nel nostro tempo. Per molti motivi sembra inopportuna la festa in questo luogo. Le malattie che straziano le carni e inquietano la vita sono una obiezione alla festa. La pandemia che ha umiliato l’umanità ha costretto a sospendere tutte le feste. I mali che affliggono le famiglie, la Chiesa, la società sono motivo di desolazione e di tristezza.

Non è fuori luogo la festa?

Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto, finché lo sposo è con loro?

Gesù risponde alle obiezioni dei farisei e ai motivi di desolazione di ogni tempo.E invita piuttosto a fare festa, perché c’è una festa di nozze, c’è una nuova alleanza da celebrare con la sua venuta, si inaugura il tempo della misericordia, è annunciata ai prigionieri la liberazione: liberati dai pregiudizi, liberati dal peccato, liberati da ogni male, liberati dalla disperazione, liberati dalla disperazione. C’è proprio motivo per fare festa, non perché sono scomparsi i problemi e i dolori, ma perché è presente Gesù. La festa dei cristiani è una testimonianza di fede: è presente lo sposo e ne gioiscono. È presente il Signor risorto e fanno festa intorno a lui.

Basta con i cristiani tristi!

Dalla festa che si tiene in casa di Matteo il pubblicano viene quindi un messaggio per tutti i peccatori, per tutti noi. Basta con un cristianesimo triste, depresso, lamentoso! Basta con le comunità cristiane scoraggiate, complessate, pessimiste, nostalgiche! Basta con la rassegnazione, la mancanza di speranza! Sì, siamo peccatori, ma siamo stati perdonati. Sì, il mondo è malato, ma è venuto il medico. Sì, il contesto è difficile, ma ecco un vino nuovo perché cominci la festa!  Se i cristiani sono tristi, come capiranno gli uomini e le donne del nostro tempo che il Signore è in mezzo a noi, che lo Sposo è presente!

La Chiesa lieta.

La festa di S. Matteo celebrata a Lourdes, la parola di Dio che è stata proclamata rivelano dove attingere la gioia.

Gesù vide un uomo … seduto e gli disse: “seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì. La parola di Gesù si rivolge a ciascuno e chiama per nome e diventa vocazione, invito, liberazione. L’uomo non è fatto per stare seduto, per essere vittima della situazione, mortificato nella banalità, imprigionato nell’inerzia. Seguimi! Non ti propongo una vita più facile, ma una speranza più desiderabile, una fierezza all’altezza della tua dignità, una amicizia che apra nuovi orizzonti. Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. La nostra vita è benedetta da Dio, la nostra vita è chiamata a partecipare alla vita di Dio. Siamo predestinati alla gloria di essere figli di Dio, figli adottivi, mediante Gesù Cristo. … In lui siamo stati fatti anche eredi predestinati ad essere lode della sua gloria. La nostra vita ha un significato, il mondo intero ha un senso: ricondurre a Cristo nostro capo tutte le cose. In una generazione smarrita e rassegnata, noi possiamo annunciare la direzione del nostro cammino e il senso del nostro vivere. Non siamo migliori di nessuno. Ma abbiamo ricevuto la rivelazione e creduto alla parola che ci svela il senso di ogni cosa e della nostra vita. Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù e ai fratelli di lui. Facciamo festa non per una convinzione solitaria, non per un discorso o un dovere. Ma perché siamo comunità con Maria, la madre. Siamo Chiesa in preghiera e la presenza di Maria è motivo di consolazione e di fiducia, “tu fortitudo mea”.

                                       + Mario Arcivescovo

 

CRESIMANDI 2021

 

ACCOGLIENZA  DELLE NUOVE  SUORE AGOSTINIANE DEL BENIN

Dedichiamo questo spazio alla conoscenza  la storia del Benin.

Antico regno dell'Africa centroccidentale che si estendeva a cavallo del fiume Benin (da cui presero il nome sia il regno sia la sua capitale). Le origini del regno, risalente al sec. XII, sono incerte: la leggenda lo ricollega al Regno di Ile-Ife riconosciuta da Benin quale capitale religiosa e al cui capo (Oni) il re di Benin inviava doni al momento dell'incoronazione; sembra che, seguendo il consiglio dell'ultimo capo autoctono, i notabili avessero chiesto all'oni di Ile-Ife di inviare loro un sovrano, che assunse poi il titolo di Oba. I successori di Eveka, il primo Oba, modificarono gradualmente la vita del regno: introdussero un cerimoniale che doveva affermare anche esteriormente la loro autorità, fortificarono la capitale, estesero i confini del regno e gli diedero una solida organizzazione amministrativa. Verso la fine del sec. XV, Okpamé, dodicesimo Oba (secondo altri Evare, quindicesimo Oba), ricevette a corte il portoghese João Affonso d'Aveiro, attraverso il quale ebbero inizio i rapporti tra il Benin e i Portoghesi. Si svilupparono così intensi scambi: rame, tessuti e armi venivano dati in cambio di pepe, avorio e pelli. Intorno alla metà del sec. XVI si ebbero i primi viaggi isolati degli Inglesi verso il golfo di Guinea; nel 1553 T. Windham trovò la morte alle foci del Niger; più tardi, nel 1562, J. Hawkins catturò il primo carico di trecento schiavi, che vendette a Hispaniola (Haiti); nel 1564 e nel 1567 egli ripeté il tentativo. Col sec. XVII Inglesi e Olandesi riconobbero formalmente i diritti monopolistici che le flotte di Alessandro VI avevano riconquistato al Portogallo sulle coste dell'Africa e fecero della tratta la loro principale attività nella regione. Con l'abolizione della tratta progressivamente attuata dagli Stati europei a partire dal 1807 (Inghilterra), le fortune degli Oba del Benin, che fino a tutto il sec. XVIII controllavano l'intera costa da Lagos fino a Bonny, sulla parte orientale del delta del Niger, tramontarono e il territorio fu in gran parte sottoposto al protettorato britannico a partire dal 1852, quando fu nominato un console inglese a Lagos. In seguito a incidenti, verificatisi nel 1892 e nel 1897, gli Inglesi si assicurarono poi il completo controllo del Benin.

 

 

AIUTACI AD AIUTARE …

Come negli anni passati è possibile sostenere l’aspetto “economico” della parrocchia attraverso versamenti e offerte che possono essere rimborsate fiscalmente se si ha partita iva.

Nei mesi scorsi abbiamo  sistemato il tetto della chiesa . Ora dovremo adeguare l’appartamento delle suore per le nuove in arrivo e portare a termine il progetto del riscaldamento nuovo della chiesa più le spese ordinarie…

Il conto su cui è possibile effettuare anche detrazioni fiscali è quello intestato alla parrocchia su: 

BPM / Milano : Iban: IT 39 G 05034 01750 0000 000 10716

Parrocchia Sacra Famiglia in Rogoredo  - Sostegno opere parrocchiali

E’ sempre possibile continuare a sostenere l’azione della nostra  Caritas Parrocchiale con offerte semplici su

UNICREDIT : Iban:  IT 70 J 02008  01637 0001 054 96001 Caritas parrocchiale Rogoredo    

  

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica 17 Ottobre, durante la Messa, leggeremo Giovanni 10,22-30

In questo brano, al versetto 24, leggiamo: “Fino a quando vorrai tenerci in sospeso?”

I Giudei domandano con irritazione: tên psuchên hêmôn aireis (fino a quando non ci lascerai vivere?). Il parallelo con l’interrogatorio di Giovanni Battista, fa sì che la domanda includa, sulla bocca dei capi, un sospetto simile a quello che conteneva allora. Secondo la concezione comune, che più tardi sarà espressa dalla moltitudine (Gv 12,13), il Messia doveva essere il re d’Israele.

I dirigenti temono pertanto che Gesù voglia impadronirsi del trono. D’altra parte, dato lo scontro di Gesù con le istituzioni, che essi appoggiano e che sono lo strumento del loro potere, l’intronizzazione di Gesù come re-Messia significherebbe per loro la rovina.

 

 

CALENDAR

 

17/10 Domenica Dedicazione Cattedrale

ore 16.00 S.CRESIME gruppo di Kate

ore 18.00: Coordinamento Pastorale della Salute (in presenza).

 

18/10 Lunedì

ore 18.30 Incontro Genitori II elem. /2

ore 20.45 I° Incontro gruppo Ado

 

20/10 Mercoledì

ore 21.00: Cenacolo

 

21/10 Giovedi

ore 21.00 Equipe gruppo famiglie

ore 21.00 I Incontro Gruppo Giovani

 

22/10 Venerdì

ore 15.00: Incontro 3ªetà (presenza e video)

ore 18.00: S. Messa defunti della Parrocchia

ore 18.00: Incontro Animatori dei gruppi del Vangelo (per novembre)

ore 18.30 Accoglienza 1a Media gruppo Preado

 

 

23/10 Sabato - Centenario del Campanile

ore 16.00 Incontro d’inizio gruppo famiglie

ore 17.30 Preghiera sotto il campanile 

 

24/10 Domenica I dopo la Dedicazione

Giornata missionaria mondiale

Centenario del campanile

ore 15.30 Animazione in oratorio a cura di 4 gatti e federazione campanari ambrosiani

ore 15.30 e 16.30 Battesimi

ore 18.00 S. Messa presieduta da Monsignor Vittorio Madè nel suo 50° di Ordinazione

 

SUFFRAGI

 

20/10 Mercoledì

ore 18.00: Vezzù Mafalda

 

22/10 Venerdì

ore 18.00: S. Messa defunti della Parrocchia

 

 ARCHIVIO

 

Hanno fatto ritorno alla casa del Padre celeste: Morena Santino e Lazzari Marilena Sara