Comunicazione  di Formazione Religiosa.

 

Campane  Foglio delle Campane di Rogoredo

foglio domenicale

ANNO XXVIII  domenica 17-10- 2010 DEDICAZIONE della CATTEDRALE  n°7

OTTOBRE MESE MISSIONARIO

 Nei prossimi numeri del nostro foglio domenicale parrocchiale, vorremmo offrire  alla conoscenza e alla riflessione di tutta la comunità, alcune attenzioni pastorali suggerite dall’arcivescovo nel contesto della proposta diocesana per l’ anno 2010-2011. La prima attenzione  è sicuramente rivolta alla conoscenza anche storica della figura e dell’opera di San Carlo Borromeo alla cui azione pastorale non solo la nostra diocesi, ma la chiesa tutta, deve moltissimo. Forse tanti conoscono almeno a grandi linee la vita del nostro compatrono. Speriamo di fare cosa utile nel ripresentarla brevemente.

Nella notte del 2 ottobre 1538, presso la Rocca di Arona, nella stanza detta “ dei tre Laghi “ , nasce il quartogenito del conte Giberto II  Borromeo e di Margherita Medici. Famiglia famosissima e allora all’apice degli onori: un fratello di Margherita sarà papa Pio IV, un altro fratello sarà un grande condottiero detto il Medeghino (il suo cenotafio è nel transetto destro del Duomo). Il bambino viene chiamato Carlo: qualcuno disse poi che era apparsa una luce particolare al momento della sua nascita, ma al di là del fatto prodigioso, era comunque un bambino “fortunato “ con una famiglia due volte nobile e di grande tradizione cristiana, destinato a fare la carriera ecclesiastica non essendo il primogenito.

Nel 1555 a Pavia, la città universitaria del ducato di Milano. Carlo studia diritto. È un ragazzo non bello (il suo naso aquilino sarà segno di riconoscimento nei molti ritratti…), ma alto e dignitoso, che studia, si impegna, ci tiene all’eleganza e al suo rango (c’è una lettera al padre in cui si lamenta di avere pochi soldi e di non poter così essere all’altezza della sua dignità…). Quando è in vacanza, va a caccia sulle colline di Arona godendo del mite clima e dello splendido paesaggio del Lago Maggiore. Nel 1560 lo ritroviamo a Roma ;   Carlo ha 22 anni ma è già cardinale: lo zio è appena diventato papa e lo riempie di onori, di rendite e di incarichi, anche quello di seguire (da Roma, però) la diocesi di Milano. Vive in modo principesco: ha 150 servitori vestiti di velluto nero, lui veste di seta fiammante; ci tiene alle sue insegne: scrive al conte Guido Borromeo: «Vogliate subito far dipingere sopra una carta tutte le Arme Borromee, distintamente, cioè il morso, l’umiltà, l’alicorno, il camelo, e l’Arma Vitaliana e la Borromea, cioè le bussole e quell’arma sbarrata, nei suoi colori come vanno». Ha collezioni di opere d’arte, coltiva la musica (suona egli stesso il violoncello), ama il gioco (della palla e degli scacchi) e la cultura. Diventeranno famose le “notti vaticane”, incontri serali da lui organizzati per discutere di filosofia, scienza, arte, teologia, ecc. in un contesto raffinatissimo con gli ospiti più dotti che si potessero incontrare nella  Roma del tempo . A differenza di altri colleghi non passa le giornate soprattutto in feste e danze, ma  in eventi culturali. I biografi dicono che era giovane di preghiera e che sulla sua condotta morale non c’era niente da ridire nonostante fosse costume del tempo un certa “ vivacità” nelle alte sfere .
È un cardinale rinascimentale certo , ma, diversamente da altri suoi colleghi è, un giovane serio e impegnato, soprattutto nel suo lavoro come Cardinale Segretario di Stato, primo collaboratore del papa in particolare nell’opera di portare a conclusione il Concilio di Trento.
Nel 1566 lo ritroviamo a  Milano. Carlo vi è entrato come Arcivescovo dopo decenni che un vescovo non risiedeva in città . Ha ridotto la servitù all’essenziale, ha distribuito ai poveri il contenuto dei 70 carriaggi con cui era  venuto da Roma, ha tolto dal suo stemma ogni arma e ogni motto se non la parola “humilitas”, sta vendendo per i poveri le proprietà della famiglia e ha incominciato a visitare ogni più piccola parrocchia della sua vastissima diocesi (con rischi personali: cade in un torrente in Valsassina, precipita da una rupe a Valbrona, cade in un fossato sotto la mula a Barlassina, …), ma soprattutto inizia a richiamare con forza  clero, religiosi e laici a una vita santa.
Ha un’attività frenetica e si spende senza sosta nell’opera di riforma della chiesa  milanese arrivando a celebrare ben  11 sinodi diocesani.
 10 anni  più tardi scoppierà la peste e Carlo, che era fuori sede,  rientrerà in città in tutta fretta (il “pastore”…) – mentre il governatore spagnolo scapperà. (“il mercenario”… potremmo dire con una immagine biblica tratta dal Vangelo della sua Festa ) – per aiutare gli appestati . Ci furono circa 18.000 morti a Milano – città di allora di 180.000 abitanti – in quella peste non per niente chiamata peste di San Carlo. Viene spontaneo chiedersi : dov’era finito il Cardinale rinascimentale, devoto certo ma altrettanto elegante e raffinato? Cos’era successo? Che cosa l’aveva trasformato in maniera così evidente ? Nel novembre 1562 era morto  il fratello Federico, l’erede dei Borromeo, il capitano delle galere spagnole Tutti si aspettavano che Carlo ne prendesse il posto, chiedendo la dispensa al Papa per potersi sposare e diventare così il conte Borromeo. Invece Carlo decide che era giunto il momento di prendere seriamente il  Signore: fa un corso di esercizi spirituali guidato dai Gesuiti, si fa ordinare prete e poi vescovo ( il cardinalato allora era un titolo anche per chi non era prete ! ) e vincendo le resistenze dello zio papa lascia Roma per andare a Milano e dedicarsi alla sua gente. Carlo non si accontenta più di essere stato un bravo bambino, un bravo ragazzo e di essere ora un bravo giovane, un dignitoso ed elegante ecclesiastico “ di titolo” , per essere poi in seguito – a servizio dell’onore della sua famiglia – un bravo conte e padre di famiglia: vuole mettere in pratica  il Vangelo e dedicarsi totalmente al Signore e alla sua Chiesa. Cercheranno di fermarlo dandogli del fanatico bigotto (in una sua lettera Annibal Caro, il celebre traduttore dell’Eneide, lo chiamerà “acconciastagni e candelieri”), sparandogli  un colpo di archibugio, ma lui continuerà a prodigarsi senza risparmio per il Signore fino alla morte avvenuta il 3 novembre 1583.

A cura di Don Marco

 


    Proposte e attività della comunità  

 

Il mese del Rosario e le missioni
 
Come il “sì” di Maria, ogni generosa risposta della Comunità ecclesiale all’invito divino all’amore dei fratelli susciterà una nuova maternità apostolica ed ecclesiale (cfr Gal 4,4.19.26), che lasciandosi sorprendere dal mistero di Dio amore, il quale “quando venne la pienezza del tempo… mandò il suo Figlio, nato da donna” (Gal 4,4), donerà fiducia e audacia a nuovi apostoli. Tale risposta renderà tutti i credenti capaci di essere “lieti nella speranza” (Rm 12,12) nel realizzare il progetto di Dio, che vuole “la costituzione di tutto il genere umano nell’unico popolo di Dio, la sua riunione nell’unico corpo di Cristo, la sua edificazione nell’unico tempio dello Spirito Santo” (Ad gentes, 7).
           
In questa ultima parte del mese di ottobre, vogliamo, come singoli e come comunità, dedicare la preghiera del S. Rosario, particolarmente per i missionari e le missionarie sparsi nel mondo ma anche perché le nostre comunità vivano sempre più nella logica della missione… 
 
Ogni sera siamo invitati a concludere la giornata con questa preghiera
 
 

SALVE REGINA MISSIONARIA

 da uno scritto di Tonino BelloMaria.JPG

 Salve Regina, missionaria

tonifica la nostra vita cristiana

con quell'ardore che spinse te, portatrice di luce,

sulle strade della Palestina. Anche se la vita ci lega ai meridiani

e ai paralleli dove siamo nati,

fa' che sentiamo egualmente sul collo

il fiato delle moltitudini che ancora non conoscono Gesù.

Spalancaci gli occhi perché sappiamo scorgere

le afflizioni del mondo.

Non impedire che il clamore dei poverici

tolga la quiete.

E liberaci dalla rassegnazione

di fronte alle tante sofferenze del mondo.

 O clemente, o pia, o dolce Vergine, Maria.

 


  CALENDARIO SETTIMANALE

 

 

 Domenica 17/10 =  Ore 10,15 s. Messa e Domenica insieme 1° corso catechesi – ore 15,30 Castagnata e Tombolata in Oratorio..

Lunedì 18/10 =  Ore 17,00 Centro di Ascolto - Caritas- ore 21,00 Corale
 
 Martedì 19/10 = Ore 15,00 doposcuola – ore 16,30 Inizio Piccoloratorio
 
 Mercoledì 20/10 = Ore 21.00 Cenacolo in cappellina.
 
 Giovedì 21/10 = Ore 15.00 incontro 3a Età - ore 21.00 Incontro animatori gruppi del Vangelo
 
 Venerdì 22 /10 =Ore 21,00 pulizia chiesa 3° turno –
 
 Sabato 23/10 = .Ore 20,45 Veglia  Missionaria in S.Eustorgio
 
 Domenica 24/10 = ore 15,30 Battesimi

 


 SUFFRAGI

 Lunedì 18 / 10 =  Ore 18.00 Riomano Adriana, Catalano Raffaele.

 Martedì 19 / 10= Ore 8,30 Gennaro, Emilia, Maria, Raffaella.

 Mercoledì 20 / 10 = Ore 18.00 Scandola Carlo.

 Giovedì  21 /10 = Ore 8,30 Gianna Fiorista -18.00 Def. condominio di via Monte Popera 16/48 - Mafalda Vezzù

 Venerdì 22 / 10= Ore 18.00 Pavesi Marina

 


ARCHIVIO

E' tornata alla casa del Padre celeste:  Filipello Sabrina di anni 37 

 

 OFFERTE

Battesimi 100€; N.N.20€; Palestra 50€

 S.O.S Caritas

Ci è stata richiesto: 1 letto singolo (senza materasso) - 2 sedie - 2 armadi per la biancheria