Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale

Riprendiamo il Cammino...

 Mentre mi accingo a preparare questo primo articolo dell’anno pastorale 2021-22, è da poco trascorsa la festa dell’ Assunta, una celebrazione carica di tensione gioiosa perché ci rimanda al mistero grande della Pasqua, avvenimento di vita, di gioia e di speranza per eccellenza. Solitamente questo primo articolo era dedicato alla presentazione del nuovo anno pastorale, a partire dai temi e della proposta di cammino che l’Arcivescovo fa alla diocesi: Fino ad ora non è stato dato se non un indice generale molto sintetico.

Dall’arcivescovo però abbiamo avuto alcuni spunti di riflessione che trovo quanto mai adatti a questa ripartenza, nell’omelia tenuta in Duomo proprio il 15 agosto scorso.

L’arcivescovo partiva da alcune “obiezioni alla gioia” presenti nella realtà che stiamo vivendo.

Scriveva: “Ci sono tre obiezioni che inducono a respingere l’annuncio profetico della gioia.
La prima obiezione è che la vita è noiosa, grigia. Non c’è niente, nell’ordinario, che dia motivo per una gioia profonda, duratura. Tutto è prevedibile, scontato. La sapienza più alta e più condivisa sembra essere: nulla e nessuno merita fiducia. Quello che è sempre stato, sarà.
La seconda obiezione è: ”che Dio è lontano, anzi forse non ha nessun interesse per l’umanità, anzi forse neppure esiste. “Sono agnostico” sembra essere un modo per dire: “Sono intelligente”. Secoli di storia religiosa, i pensieri dei pensatori più acuti e sapienti, le intime convinzioni di popoli e persone che hanno costruito i capolavori dell’umanità, tutto è considerato come l’ingenuità di sempliciotti. “Io non ne so niente, io sono agnostico. E, francamente, non mi interessa”.

 
La terza obiezione all’annuncio della gioia - forse quella oggi  più avvertita - è il disastro della storia, soprattutto quella in cui siamo inseriti e che può generare apatia, indifferenza, egoismo. “La vicenda umana è nelle mani dei prepotenti. Chi sta bene cerca di stare meglio a spese di chi sta male, che quindi sta sempre peggio. I grandi poteri controllano tutto e decidono quello che si deve fare e quello che deve succedere. La gente semplice non conta niente per nessuno... Come ci può essere gioia nella vita se la vita è noiosa, Dio è lontano e la storia è irrimediabilmente sbagliata?”

Di fronte a queste obiezioni così impressionanti e indiscutibili,  cosa ci dice il Vangelo ? Hanno ancora qualcosa da dire la fede in Gesù  e la speranza che da essa ne deriva da sempre? Il vangelo di Luca offre non tanto risposte a queste  obbiezioni ma la testimonianza di persone in carne ed ossa che sperimentano la gioia.

In particolare il Vangelo di Luca, nella festa  dell’Assunta, ne presentava tre .

La prima è Elisabetta

Scrive Mons. Delpini: “Elisabetta nella sua esclamazione contesta l’obiezione di chi ritiene la vita noiosa e deprimente. Nelle parole di Elisabetta si offre testimonianza dell’invasione dello stupore.

Ecco un fatto sorprendente: la madre del mio Signore viene a me! Ecco una grazia
inaspettata: la vita! La vita che nasce! La vita che è abitata dalla riconoscenza incontenibile: la donna sterile aspetta un bambino, la casa desolata di una coppia devota, ma invecchiata senza futuro, si prepara ad accogliere una promessa di futuro, la casa ignorata riceve la visita della giovane donna che si è affidata alla parola  dell’annunciazione, alla promessa di Dio”.

E’ vero sempre che la vita offre inesauribili motivi per stupire e la capacità di stupirsi si sperimenta quando i nostri occhi sono abitati da uno sguardo che sa leggere nella vita lo svelarsi di un significato, di una vocazione, di un oltre…

La testimonianza di Elisabetta può suggerire anche a noi, alla ripresa del cammino di questa nostra comunità sicuramente provata e segnata da fatiche e stanchezze da noia e da sfiducia, il desiderio di lasciarci rivitalizzare  da uno sguardo  ancora capace di stupore. “Non esistono i fatti come cose che si accumulano in un magazzino, ma ogni fatto, ogni vicenda, ogni angolo del mondo è una parola che mi interroga, è una sorpresa che mi inquieta, è un dono che mi commuove. La vita, la vita che ho sotto gli occhi tutti i giorni è tutta una domanda, è tutta una grazia, è tutta una invocazione”.

C’è poi  la testimonianza di Giovanni.

“Giovanni risponde all’ obiezione di chi dice che Dio è lontano. Il bimbo che Elisabetta custodisce nel suo grembo sussulta di gioia, quando la voce di Maria risuona nella casa di Elisabetta. Giovanni sussulta perché sperimenta la vicinanza di Dio”.

Quanta gente oggi pensa che Dio sia lontano  indifferente, che forse non esiste nemmeno e altro non è che una fantasia, una fiaba, un pregiudizio, una superstizione per ignoranti e tontoloni. Questo modo di pensare non è  solo di chi non è battezzato o contrario alla fede. Spesso è il modo di sentire anche di chi un po’ ad alti e bassi, in qualche modo ancora si sente dentro un orizzonte religioso, ma non si lascia più coinvolgere, non ne vede più la necessità e, anche se Dio c’è, infondo cosa centra con me. Si vive anche senza Dio, la fede ecc.. Invece Dio si rende presente, si fa vicino, si fa conoscere in Gesù. Dio si rivela con volto d’uomo, con carne d’uomo, con fragilità d’uomo, con parole d’uomo dentro una comunità fatta di uomini fragili e limitati.

È vicino Dio, e chi ancora oggi ne sperimenta la vicinanza vive un’ esperienza che fa sussultare di gioia. Di questo abbiamo bisogno come comunità per ripartire: riconoscere che Dio è presente “tra noi” e questo fa la differenza dando qualità e spessore inossidabile alla gioia che altrimenti resta solo emozione di un istante fugace e deludente.

Infine abbiamo Maria

Scrive l’Arcivescovo: “Maria risponde alla obiezione alla gioia che nasce dalla storia sbagliata. Maria dà testimonianza della sua gioia con il suo cantico. È il cantico della storia giusta, della storia vera, della storia condotta da Dio. È la rivelazione che la superbia, la ricchezza indifferente ai bisogni degli altri, la potenza opprimente sono destinate alla sconfitta”.

Gli uomini creati liberi, hanno sempre tentato di far girare la storia a favore dei loro interessi senza porre mai troppo ascolto a quel che Dio diceva loro. “Ma sulla storia Dio pronuncia il suo giudizio e opera secondo la sua promessa. Sì, ha innalzato gli umili, ha saziato gli affamati, ha sconvolto coloro che si ritenevano padroni del mondo. Maria attesta questa fede, perché crede nell’adempimento di ciò che  il Signore dice. Maria, assunta in cielo, sperimenta questo compimento e chiama anche tutti noi a vedere la storia umana con il suo sguardo, nella luce della risurrezione di Gesù. Ecco dove va la storia, verso la risurrezione di Gesù.

Nella comunità c’è un momento insostituibile,  che ha sofferto in questi due anni per limitazioni e restrizioni imposte dall’emergenza Covid, ma che rimane decisivo per rigenerarci, per ridare slancio alla nostra testimonianza quotidiana, per riaprirci al dono della gioia, ed è la celebrazione comune del Mistero di Cristo nella liturgia. E’ in questo “momento unico e originale” che diventa possibile fare esperienze di meraviglia e di stupore,  perché è li che riconosciamo che Dio è vicino e che la storia va verso il giudizio di Dio che guarda all’umiltà dei sui servi e compie in loro grandi opere “sorprendendo” il mondo.

 Don Marco

 AIUTACI AD AIUTARE …

Come negli anni passati è possibile sostenere l’aspetto “economico” della parrocchia attraverso versamenti e offerte che possono essere rimborsate fiscalmente se si ha partita iva.

Nei mesi scorsi abbiamo  sistemato il tetto della chiesa . Ora dovremo adeguare l’appartamento delle suore per le nuove in arrivo e portare a termine il progetto del riscaldamento nuovo della chiesa più le spese ordinarie…

Il conto su cui è possibile effettuare anche detrazioni fiscali è quello intestato alla parrocchia su: 

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“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica 5 Settembre, durante la Messa, leggeremo Giovanni 3, 25-36 

In questo brano, al versetto 29, leggiamo: “ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, si rallegra vivamente alla voce dello sposo”Secondo le usanze ebraiche, l’amico dello sposo aveva il compito di provvedere a tutto ciò che occorreva per la buona riuscita della festa di nozze, cosicché gli sposi e gli invitati fossero contenti per tutti i giorni dei festeggiamenti. Al termine lo sposo ringraziava pubblicamente l’amico per tutto l’operato, ed esultava di gioia per essersi sposato. Come l’amico partecipa alla gioia dello sposo, così il Battista gioisce al Cristo. 

 

 

 

CALENDARIO

 

5/9 Domenica dopo il Martirio 

Ripresa orario invernale delle S.Messe

ore 15 Ritiro delle catechiste

ore 15.30 Battesimi

 

6/5 Lunedì

Apertura Segreteria parrocchiale

dal Lunedì al Venerdì 16.30-18.30

 

9/9 Giovedì

ore 21.00: Equipe gruppo famiglie

 

11/9 Sabato

Pulizia generale degli ambienti

Concerto

Incontro Caritas unitario di inizio anno

 

12/9 II Domenica dopo il Martirio

BENEDIZIONE DEGLI ZAINI alle S.MESSE

Pulizia generale degli ambienti

 

SUFFRAGI

 

7/9 Martedì

ore 18.00 Capiglioni Giulia

 

11/9 Sabato

ore 18.00 Anna e Antonio, Pietro Pavia, Gina Baggi, fam. Conca, fam. Titani, Antonio Baldassarre

 

RINGRAZIAMENTI

Un grazie speciale a tutto coloro che,  durante i mesi estivi, hanno prestato il loro servizio per l’animazione della liturgia, le pulizie, le emergenze caritative...