Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
Foglietto straordinario per comunicazioni e avvisi dell’estate 2021/3
 

SETTIMANA dal 20 al 27 giugno

 
Canale Youtube Parrocchiale: 
 

CALENDARIO

 

Domenica 20 /06 IV dopo Pentecoste

15.30 Battesimi

16.30 Battesimi

 

Giovedi 24/06

ore 18.00: S. Messa per i defunti parr.

 

Sabato 26/06    Vacanza estiva oratorio - II turno

 

SUFFRAGI

 

Lunedi 21/06

ore 18.00 Coniugi Barbieri

 

Martedi 22/06

ore 18.00 Lazaric Ferruccio

 

Giovedi 24/06

ore 18.00: Defunti della parrocchia

 

Sabato 26/06

ore 18.00 : Def fam, Organo e Castellari

 

Sono tornati alla casa del Padre : 

Monga Franco di anni 90;

Medrano Perez Daniel Tito di anni 52

Scotti Maria di anni 79

Peli Amelia Maria ved. Zaniboni di anni...

 

Ricevono il S. Battesimo:

Mirabile Paolo Kenjer Alcivar;

Serrelli Marta; Visentin Lidia;

Oliva Adele;

PRINCIPALI SPESE DEL PERIODO

 

Acconto IMU  €5050,00

Lavori  ripristino tetti (I rata) € 3.500

Acconto lavori riscaldamento € 3.500

Interventi caritativi 6000,00

Utenze diverse : Euro 3.000

OFFERTE

 

Per parrocchia 1000  da NN;  Per funerali 200 + 300 +100 + 100 ; Per opere parrocchiali 150

Per progetti Caritas 5000 da NN ; + 1000 NN ;

 

Il Tempo estivo per rivitalizzare il nostro cammino...

 

In occasione della festa della Santissima Trinità, avevo proposto alcuni spunti di riflessione sul tema della speranza cristiana che vorrei riprendere qui nel contesto del nostro itinerario estivo verso la ripresa di settembre. “La Solennità della Santissima Trinità che ci ripropone la verità di fede in un Dio unico in tre persone, da cui tutto ha trovato origine e da cui tutto riceverà compimento. Questa è la nostra speranza, la speranza suscitata dall’avvenimento che è Gesù di Nazareth, il crocifisso risorto, rivelatore del vero volto del Dio unico - Padre Figlio e Spirito Santo. A partire da questo grande mistero, oggi siamo chiamati a  riscoprire la distinzione che esiste tra la speranza suscitata dalla fede nel Dio - Trinità e le aspettative  umane di futuro e di salvezza. In un mondo di aspettative – che nella maggior parte dei casi si rovesciano in delusioni, dove le ragioni di sconforto e disorientamento crescono, abbiamo bisogno di riscoprire la virtù della speranza. La radice di questa parola viene dal sanscrito : “spa”, e significa di per se tendere verso una meta. sporgersi, sbilanciarsi, protendersi, proiettarsi al di là della situazione, con le sue ristrettezze e le sue urgenze. Senza speranza  nessun cambiamento è possibile. La speranza – ricorda papa Francesco nella Fratelli tutti – è radicata nel profondo di ogni essere umano come «una sete, un’aspirazione, un anelito di pienezza, di vita realizzata, di un misurarsi con ciò che è grande, con ciò che riempie il cuore ed eleva lo spirito... La speranza è audace, sa guardare oltre la comodità personale... per aprirsi a grandi ideali che rendono la vita più bella e dignitosa» (n.55). Viceversa, la mancanza di speranza restringe gli orizzonti, chiude il futuro, spegne la condivisione. Nella tradizione biblica seminare la mancanza di speranza, la sfiducia, la diffidenza è strategia tipica del maligno con un evidente intendo di dominio. Mentre è tipico del Dio Trinità d’ amore  non dominare ma aprire il cuore umano  a percorsi di speranza che conducano l’uomo oltre se  stesso rendendolo capace  di  seminare il bene oggi “nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo”. Senza speranza non vale la pena seminare. Papa Giovanni XXIII  ebbe a scrivere : «Non consultatevi con le vostre paure, ma con le vostre speranze e i vostri sogni.  Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato.  Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare» . Non lasciamoci perciò corteggiare da diffidenza, disillusione, disincanto, anche se tutto ora sembra più difficile. E soprattutto - non facciamoci prendere dall ’ossessione per la 'sicurezza – mantra collettivo che ha trovato nuove declinazioni in tempo di Covid – perché questa spegne la speranza, riducendo la vita a sopravvivenza biologica individuale, e rimpicciolisce gli orizzonti fino a farli coincidere con le nostre bolle protettive, accuratamente sigillate. Ma così si soffoca, mentre l’affidarsi al Dio della Speranza  significa   affidarsi  ad una pienezza che ci attende anche se ora è solo intuita. Questo si chiama 'salvezza', e riguarda la nostra integralità, riguarda tutto l’uomo che siamo, non solo la sopravvivenza biologica, ma la dignità, la libertà, lo spirito che ci anima, il desiderio che ci muove, il senso del nostro esistere. Chi fa questo  non è 'sicuro' ma è 'salvo'. Cercare sicurezza è rincorrere il mito del 'rischio zero'.  Ma senza rischiare non si vive, e senza speranza non si rischia. Solo chi spera può rischiare, guardare in faccia la morte per amore della vita. «La speranza è un rischio da correre. È addirittura il rischio dei rischi », scriveva Georges Bernanos. La Speranza non è un generico afflato emotivo o un buon sentimento per pochi volonterosi.  Per questo, essa esige il coraggio e la capacità di combattere contro le difficoltà, la capacità di  resistere,   perché – lo sappiamo bene - la via della speranza è irta di sfide. Come scrive Thomas Merton, «la perfetta speranza si acquista sull’orlo della disperazione». Cambiare lo stato di fatto, lottare contro le ingiustizie, abbattere i muri di divisione, sono tutti movimenti complessi che possono dare frutti reali nel tempo solo grazie alla virtù della speranza.  Ma attenzione: la speranza non me la do da me stesso . E’ una virtù che mi precede , un dono , una grazia  che diventa, se accolta,  un saper fare, un saper vivere, un saper pensare secondo lo Spirito di Cristo, insieme alla capacità di mediare e di risolvere i conflitti che inevitabilmente insorgono.  «La speranza cristiana non è per nulla uguale all’ottimismo. Non è la convinzione che una cosa andrà a finire bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso, indipendentemente da come andrà a finire» scriveva il presidente Cecoslovacco Havel, e questo senso ce lo ha mostrato il Signore Gesù con la sua vita morte e risurrezione. Chi si muove sulla spinta di questa speranza sa che non è nel compimento dell’opera la prima e fondamentale ricompensa, non è nell’ esito o nel semplice risultato quantitativo, ma nel processo cui si dà inizio e che via via si apre al compimento.

                                 a cura di Don Marco