CALENDARIO
Domenica 06/06 II dopo Pentecoste
Ultima domenica con orario invernale S.Messe
15.30 Battesimi
16.30 Battesimi
Lunedì 07/06
Orario estivo S. Messa feriale solo ore 18.00
Martedì 08/06
ore 21.00 in salone teatro: plenaria consigli parrocchiali e ERESP.
Mercoledì 09/06 Uscita Summerlife
(iscrizioni numero limitato).
Venerdi 11/06
ore18.30 Incontro di preghiera dei gruppi del Vangelo in chiesa
Sabato 12/06
ore 7.30 Uscita gruppo famiglie
ore 16.30 Confessioni
ore 18.00 S. Messa Vigiliare
Domenica 13/06 III dopo Pentecoste
S. Messe - Orario Estivo : 9.00 San Martino; 10.30 (con video) - 18.00
ore 14.30 Ritiro catechiste a Copreno
Ore 17.00 Pastorale della salute
N.B. Per ragioni tecniche le trasmissioni in streaming sono per ora sospese.
LE GITE SUMMERLIFE 2021
mercoledì 09/06
MACUGNAGA
ore 08.00: Ritrovo in Oratorio
con Mascherina e Gel nello Zaino
Pranzo al sacco
Pomeriggio Miniera della Guia
ore 18.30 circa arrivo a Milano
Costo 20 € Seggiovia + miniera
Adesioni telefonando a don Daniele entro martedì 08/06 ore 18.00
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SUFFRAGI
Martedì 08/06
ore 18.00 Simighini Emilio e Monica
Giovedì 10/06
ore 18.00 : Livia e Giulio vai
Venerdì 11/06
ore 18.00 : Piovani Angela e Fulvio
Sabato 12/06
ore 18.00 : Fam . Celle e Fam. Mercandelli - Stefano Censini
Puoi destinare il 5x1000
alla società Sportiva dell’Oratorio “Primavera 2005” compilando il 730, il CUD o il modello unico alla voce “Sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche” e inserendo il codice fiscale: 97421790151 nell’apposito spazio
Il Tempo estivo per rivitalizzare il nostro cammino...
In questi foglietti settimanali di giugno 2021,vorremo riproporre alcuni testi utili per guardare all’estate come occasione per riprendere respiro e ripartire, con rinnovata voglia di rimetterci in cammino, dal prossimo mese di settembre.
Il primo testo riprende una catechesi di Papa Francesco che fa da sfondo decisivo per quel che vorremmo ridirci in queste settimane. In questa catechesi il Papa si sofferma sul primo e centrale impegno dei battezzati: essere “Missionari di speranza oggi”. Scrive:” Il cristiano non è un profeta di sventura. Noi non siamo profeti di sventura. L’essenza del suo annuncio è l’opposto, l’opposto della sventura: è Gesù, morto per amore e che Dio ha risuscitato al mattino di Pasqua. E questo è il nucleo della fede cristiana. Se i Vangeli si fermassero alla sepoltura di Gesù, la storia di questo profeta andrebbe ad aggiungersi alle tante biografie di personaggi eroici che hanno speso la vita per un ideale. Il Vangelo sarebbe allora un libro edificante, anche consolatorio, ma non sarebbe un annuncio di speranza.
Ma i Vangeli non si chiudono col venerdì santo, vanno oltre; ed è proprio questo frammento ulteriore a trasformare le nostre vite. I discepoli di Gesù erano abbattuti in quel sabato dopo la sua crocifissione; quella pietra rotolata sulla porta del sepolcro aveva chiuso anche i tre anni entusiasmanti vissuti da loro col Maestro di Nazareth. Sembrava che tutto fosse finito, e alcuni, delusi e impauriti, stavano già lasciando Gerusalemme.
Ma Gesù risorge! Questo fatto inaspettato rovescia e sovverte la mente e il cuore dei discepoli. Perché Gesù non risorge solo per sé stesso, come se la sua rinascita fosse una prerogativa di cui essere geloso: se ascende verso il Padre è perché vuole che la sua risurrezione sia partecipata ad ogni essere umano, e trascini in alto ogni creatura. E nel giorno di Pentecoste i discepoli sono trasformati dal soffio dello Spirito Santo. Non avranno solamente una bella notizia da portare a tutti, ma saranno loro stessi diversi da prima, come rinati a vita nuova. La risurrezione di Gesù ci trasforma con la forza dello Spirito Santo. Gesù è vivo, è vivo fra noi, è vivente e ha quella forza di trasformare.
Com’è bello pensare che si è annunciatori della risurrezione di Gesù non solamente a parole, ma con i fatti e con la testimonianza della vita! Gesù non vuole discepoli capaci solo di ripetere formule imparate a memoria. Vuole testimoni: persone che propagano speranza con il loro modo di accogliere, di sorridere, di amare. Soprattutto di amare: perché la forza della risurrezione rende i cristiani capaci di amare anche quando l’amore pare aver smarrito le sue ragioni. C’è un “di più” che abita l’esistenza cristiana, e che non si spiega semplicemente con la forza d’animo o un maggiore ottimismo. La fede, la speranza nostra non è solo un ottimismo; è qualche altra cosa, di più! È come se i credenti fossero persone con un “pezzo di cielo” in più sopra la testa. È bello questo: noi siamo persone con un pezzo di cielo in più sopra la testa, accompagnati da una presenza che qualcuno non riesce nemmeno ad intuire.
Così il compito dei cristiani in questo mondo è quello di aprire spazi di salvezza, come cellule di rigenerazione capaci di restituire linfa a ciò che sembrava perduto per sempre. Quando il cielo è tutto nuvoloso, è una benedizione chi sa parlare del sole. Ecco, il vero cristiano è così: non lamentoso e arrabbiato, ma convinto, per la forza della risurrezione, che nessun male è infinito, nessuna notte è senza termine, nessun uomo è definitivamente sbagliato, nessun odio è invincibile dall’amore... In Cristo risorto possiamo continuare a sperare. Gli uomini e le donne che hanno un “perché” vivere resistono più degli altri nei tempi di sventura. Ma chi ha Cristo al proprio fianco davvero non teme più nulla.
Ecco, cari fratelli e sorelle, perché il cristiano è un missionario di speranza. Non per suo merito, ma grazie a Gesù, il chicco di grano che, caduto nella terra, è morto e ha portato molto frutto (cfr Gv 12,24).