Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale

TEMPO DI PASQUA 3

 

In questo articolo, propongo la conclusione della riflessione dell’Arcivescovo nella lettera pastorale dedicata al tempo pasquale. Il tempo che viviamo evidenzia la fatica a custodire i frutti  della Pasqua nel quotidiano della vita.

“Quando mi chiedo perché il papà e la mamma si sono sentiti inadeguati all’educazione cristiana dei loro figli, perché il testimone si è intimidito, perché il maestro si è confuso, perché l’apostolo si è stancato, perché i cristiani si sono omologati allo stile mondano, non sono portato a rimproverare le sorelle e i fratelli o me stesso, a cercare colpevoli o a denunciare l’arroganza delle potenze mondane, dei principati e delle potestà. Piuttosto sono convinto che siamo chiamati a essere più docili allo Spirito Santo e a ricevere da lui fortezza e pace per perseverare nella testimonianza del Risorto. Rimane sempre il comandamento di Gesù: «Voi re-state in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto» (Lc 24,49). La missione, la “Chiesa in uscita”, la fortezza dei martiri, la sapienza dei maestri, la perseveranza nell’opera educativa non sono frutto di un volontarismo più tenace, di un gusto più temerario per affrontare le sfide. Piuttosto la missione in tutte le sue forme è frutto della docilità allo Spirito. Perciò rinnovo l’invito a vivere i cinquanta giorni del tempo pasquale come i giorni del Cenacolo: «Salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi [...]. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui» (At 1,13.14). Con questa immagine della prima comunità raccolta in preghiera intendo richiamare la dimensione contemplativa della vita, quel tempo dedicato all’ascolto della Parola di Dio, delle confidenze di Maria, madre di Gesù, perché la nostra vita sia rivestita della potenza che viene dall’alto. Per portare a compimento la nostra vocazione, infatti, abbiamo bisogno non di una forza che ci garantisce risultati, ma di una conformazione allo stile di Gesù, della fortezza nella coerenza, della fedeltà fino alla fine”.

Entriamo nel mese di maggio, con la speranza di poter condividere momenti di incontro e confronto che facciano di questo stile del “dimorare nel Cenacolo lasciandosi ispirare dalla parola di Gesù e dai doni dello Spirito”, lo stile che guida sempre più l’agire della nostra comunità in quanto cristiana.

Vivere la vita nella sua decisiva “dimensione contemplativa”, significa infatti compiere le proprie scelte in ascolto dello Spirito che parla oggi a noi qui.

 

Don Marco 

Le ragioni per custodire le nostre terre 

 

Riprendiamo qui dai media diocesani, l’’intervento del Presidente dei Vescovi italiani, il cardinale Gualtiero Bassetti, al convegno online promosso da alcune Commissioni episcopali e Uffici nazionali Cei e dalla Caritas italiana.

«Le ragioni del custodire le terre sono molteplici. E la prima ragione è che “Dio pensa in modo semplice”: Dio “dice” e mentre dice “crea” e “vede”»... «Dio ama in modo semplice l’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio», ma «amare, e amare nella semplicità, non è sufficiente: una terza dimensione da coltivare – e su cui riflettere – è quella del custodire. Un verbo e un agire profondamente biblico: san Giuseppe è definito “custode del Redentore”; Maria “custodiva” nel suo cuore le profezie sul figlio Gesù, e fin dalla Genesi l’umanità ha il mandato di coltivare e custodire la creazione». Il porporato ha precisato: «Custodire è proprio il “prendersi cura” in modo diretto e personale, nel cuore e con i fatti». Custodire quindi «si traduce in un “prendersi cura” diretto, impegnativo, personalmente coinvolgente, soprattutto indelegabile, ognuno deve fare la propria parte fino in fondo».

«Gli effetti ambientali incidono sulla salute di tutti»… «La custodia, o la mancata custodia, della casa comune – in quanto siamo tutti parte dell’umanità – incide direttamente sulla nostra salute. Gli effetti ambientali prodotti dalle nostre scelte hanno una incidenza diretta sulla salute fisica, psichica e sociale di tutti...

Per questa attenzione dovuta al bene delle persone, la Chiesa ritiene suo dovere farsi carico del tema della salute di tutti e di ciascuno, in forza del comandamento dell’amore che anima la propria azione e dell’esplicito mandato evangelico di evangelizzare e guarire. Per la responsabilità che abbiamo e che conosciamo, possiamo affermare che può risultare riduttivo, quando non addirittura discriminante, parlare di “terra” e di “terre dei fuochi”: perché dobbiamo piuttosto affermare con forza che siamo responsabili della “custodia di tutte le terre”, di tutto il Creato»… «Di fatto quale ambiente vogliamo lasciare ai nostri figli?»

In chiusura il presidente della Cei ha offerto due suggestioni conclusive e ricordato un appuntamento. «Il primo criterio di “gestibilità” della vita – ha osservato -è la semplicità: ridurre agli elementi essenziali la vita dell’uomo, e al tempo stesso togliere una serie di sovrastrutture, mentali o indotte da una cultura del superfluo. In termini evangelici, si tratta di convertirsi e diventare come bambini, per entrare nel Regno dei cieli».

Il secondo criterio è «quello di una comprensione dei fatti inserita nell’annuncio del Vangelo e nella fede: concreta, intelligente, operosa, non inerte, tantomeno indifferente. L’appello che nasce dalla convocazione di oggi è quello di agire essendo chiamati da Cristo a rispondere alla domanda essenziale: quando hai fatto, o non hai fatto, qualcosa al più piccolo dei miei fratelli, l’hai fatto, o non lo hai fatto, a Me. In più, papa Francesco ci ricorda che esistono i complici dei briganti – i “segreti alleati” –, coloro che passano e guardano altrove, o sono indifferenti, o soffocano la speranza”.

Di qui l’invito: «Diamo questa risposta di ritorno al vero, all’essenziale, all’evangelico, tenendo presente che un’ampia parte del territorio italiano è inquinato, ma che qui sono riunite quell’ottantina di diocesi che sono segnate da territori e acque particolarmente caratterizzati da un inquinamento specifico. Diventa quasi una chiamata, un appello nominale. Dal Sud al Nord, dall’Est all’Ovest».

 Dal sito della diocesi

 

“Progettare con cura” - Giovani IN cammino 20/21

 

Ad un anno dall’inizio della pandemia non si ferma la riflessione sulle sfide educative poste da questa difficile situazione. «Progettare con cura» è il titolo di un evento regionale rivolto a giovani e ai responsabili della pastorale giovanile coinvolti nel progetto «Giovani IN cammino 2020/2021».

«Giovani IN cammino» è un progetto realizzato da Regione Ecclesiastica Lombardia e cofinanziato da Regione Lombardia  per realizzare attività di promozione dell’aggregazione giovanile e di prevenzione di forme di disagio. Si inserisce nel filone di collaborazione tra Regione Lombardia e Regione Ecclesiastica Lombardia e, per questa annualità, prevede la realizzazione di 150 azioni attualmente in corso negli oratori delle 10 diocesi lombarde.

Le attività sono orientate sulle seguenti linee di intervento: protagonismo giovanile (esperienze di corresponsabilità dei giovani nel prendersi cura della comunità); collaborazione (con altre realtà a contatto con il mondo giovanile, per esempio scuola e società sportive); accompagnamento studio/doposcuola; pastorale ordinaria (esperienze di animazione e valorizzazione del gruppo dei pari). In ogni azione progettuale sono coinvolti attivamente dei giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che curano e seguono iniziative rivolte ad altri giovani e adolescenti. Il grande bisogno rilevato è quello di un’attenzione verso le forme di disagio giovanile che imperversa all’interno delle comunità: carenza di dinamiche relazionali, isolamento, dispersione scolastica, presenza di nuove fragilità, nuove forme di povertà ed emarginazione sociale, difficoltà nello sviluppo dell’identità personale, insieme alle diverse conseguenze scaturite dalla presenza della pandemia di Covid-19. È la problematica più frequente, ed è la conseguenza di tutte le altre dinamiche progettuali di intervento. All’interno del progetto è previsto anche un percorso di formazione finalizzato all’acquisizione di competenze per fare rete con il territorio. «Stiamo raccogliendo da tante istituzioni educative, e dalla nostra stessa esperienza diretta, molteplici allarmi – osserva don Stefano Guidi responsabile degli oratori della diocesi di Milano. -  Ma l’oratorio non si accontenta di lanciare l’allarme: vuole soprattutto capire e poi accompagnare ragazzi e  adolescenti in questa delicatissima fase sociale.

Oggi più che mai siamo tutti consapevoli che la nostra società può ripartire solo dai giovani, dai loro sogni, dai loro progetti. Gli oratori vogliono camminare accanto a loro e con onestà si stanno domandando quale volto assumere nel presente e nel futuro.Da qui nascono l’impegno ad approfondire la situazione che stiamo attraversando e la collaborazione con interlocutori autorevoli per un impegno intelligente».

 a cura di d.M.

 

 

AIUTACI AD AIUTARE …

Il conto su cui è possibile effettuare anche detrazioni fiscali è quello intestato alla parrocchia : su BPM / Milano : Iban: IT 39 G 05034 01750 0000 000 10716 Parrocchia Sacra Famiglia in Rogoredo- Sostegno opere parrocchiali 

ATTENZIONE:

Non avendo le autorità ancora chiarito se anche per il 2021 varranno le detrazioni fiscali “emergenza covid 19” già messe in atto per le dichiarazioni 2020 , non siamo in grado di confermare se anche le offerte, con le causali già utilizzate lo scorso anno, saranno detraibili nelle dichiarazioni per il 2021 da privanti non in possesso di partita iva.

 


 

Puoi destinare il 5x1000

All’associazione “Passo dopo Passo Insieme” (doposcuola in oratorio) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.passodopopassoinsieme.it  5 passi x 1000 buoni motivi:  C.F. 03933330965

 

Puoi destinare il 5x1000

Alla società Sportiva dell’Oratorio “Primavera 2005” compilando il 730, il CUD o il modello unico alla voce “Sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche” e inserendo il codice fiscale: 97421790151 nell’apposito spazio

 

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica 25 Aprile, durante la Messa, leggeremo 1 Timoteo 4, 12-16

In questo brano, al versetto 13, leggiamo: “dedicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento” In questo versetto si parla di tre incarichi assegnati a Timoteo. Tutti gli studiosi precisano che “anagnôsei e paraklêsei” («lettura ed esortazione») richiamano, rispettivamente, la lettura cultuale della Tôrâ nella Sinagoga e il suo commento. La «lettura» andava oltre la semplice proclamazione, in quanto comportava lo studio previo del testo. L’anagnostés era dunque una persona competente. Nel culto sinagogale il compito del lettore era tanto più delicato in quanto il testo da lui proclamato in ebraico, doveva essere successivamente tradotto nel più comprensibile aramaico. Gesù nella sinagoga di Nazareth, in giorno di sabato, svolse questo ruolo (Lc 4,16).

 

 CALENDARIO

25/4 Domenica IV di PASQUA

27/4 Martedì

ore 21.00: ERESP e volontari per Incontro org. Maggio/Festone

 

29/4 Giovedì

ore 21.00: Equipe gruppo famiglie

 

1/5 Sabato

ore 16.00 Prima Comunione turno 1

ore 18.00 S.Messa apertura mese mariano

2/5 Domenica V di PASQUA

ore 16.00 Prima Comunione turno 2

 

SUFFRAGI

 

29/4 Giovedì

ore 18.00 Carmen e Cesare Caroli

 

ARCHIVIO

Hanno fatto ritorno alla casa del Padre celeste:

Sperandeo Antonino di ani 73

Benvenuti Piero di anni 93

 

RINGRAZIAMENTI

Ai volontari della parrocchia che hanno donato e sostituito i fari della chiesa in occasione della Santa Pasqua 2021

 

COMUNICAZIONE

Siamo entrati nella fase prossima di realizzazione del nuovo riscaldamento della chiesa che andrà in funzione il prossimo 15 ottobre. Nei prossimi numeri vi daremo tutte le necessarie informazioni