TEMPO DI PASQUA 2021- 2
Nella lettera per il tempo Pasquale del nostro Arcivescovo ci aiuta a rileggere il senso dei cinquanta giorni che conducono alla Pentecoste. Scrive: “La celebrazione della Pasqua si distende per cinquanta giorni e lo Spirito di Dio ci aiuta a entrare nel mistero accompagnati dai riti della liturgia. Invito ogni comunità a curare le celebrazioni...
Tutta la comunità, nelle sue diverse componenti, deve sentirsi chiamati a contribuire per interpretare e predisporre i segni del convenire, la festosa cornice dell’ambiente, le luci, i profumi, i canti, tutto quello che precede e segue la celebrazione di queste settimane. Sarebbe bello che tutto l’ambiente circostante si rendesse conto che i cristiani stanno celebrando la Pasqua, la festa che dà origine a tutte le feste, non solo per un solenne concerto di campane, ma soprattutto con un irradiarsi della gioia, della carità, delle parole della speranza.
L’Arcivescovo richiama poi il tema della “sorgente della nostre fede” che è la Pasqua di Gesù. Noi siamo chiamati in un tempo difficile e indisponibile come questo ad un annuncio del genere, a ri-proclamare questa che è la ragione del nostro essere cristiani. «Proclamiamo la tua resurrezione» Il mistero pasquale risplende nel suo centro sorgivo dell’annuncio della risurrezione, impopolare, incomprensibile per la cultura del nostro tempo. Anche nei secoli passati, anche al principio della missione cristiana nel mondo, anche nella tradizione biblica il tema della speranza nella risurrezione è piuttosto straniero”.
Ci occuperemo di questo tema nelle prossime settimane proprio con alcuni articoli su questo foglio frutto del cammino che stiamo condividendo con il gruppo terza età della parrocchia. L’Arcivescovo ricorda come il tema è quasi completamente assente nella sapienza dall’antico testamento come testimonia per es. il libro del Siracide.
“La sapienza di Gesù Ben Sira offre molti spunti utili per la vita, ma non affronta i temi ultimi, come molta Lettera per il tempo di Quaresima e il tempo di Pasqua 23parte della tradizione biblica e della cultura antica. E il fallimento della predicazione di Paolo ad Atene attesta che la risurrezione della carne suonava fantasia ridicola alla sapienza della cultura ellenistica. Nel nostro tempo non siamo molto originali: anche la cultura contemporanea, almeno quella che si respira nel contesto europeo, mi sembra incline a escludere la risurrezione della carne dall’orizzonte del pensiero e dell’immaginazione”.
Don Marco
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“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica 11 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni 20, 19-31
Domenica 18 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni 20, 19-31
In questo brano, al versetto 2, leggiamo: “Molte dimore sono nella casa del Padre mio”. «La casa di mio Padre» (oikiai tou patros mou) non è il paradiso, né direttamente il tempio (Gv 2,16). Il senso è proprio quello di «casa», come luogo e comunità di vita. È l’intimità della famiglia (Gv. 4,53). La nuova alleanza non si stabilisce in un nuovo tempio e non vi sarà più l’anelito di vedere Dio nel suo tempio o il desiderio di abitare in esso (Sal 5,8). Come indicato dal nome di «Padre», Dio appartiene all’ambito familiare. Il timore e il mistero del sacro diventano fiducia e vicinanza. Dio sta e vive con l’uomo, per mezzo di suo figlio Gesù Cristo
CALENDARIO
18/4 Domenica III di PASQUA
ore 21.00: Incontro formativo operatori e volontari della salute
21/4 Mercoledì
ore 21.00 incontro con Mons. Martinelli su enciclica “Fratelli tutti”
23/4 Venerdì
ore 15.00: Incontro 3a età
ore 18.00: S.Messa defunti della Parrocchia
ore 21.00: Concerto
24/4 Sabato
ore 16.00: Incontro gruppo famiglie
25 Domenica IV di PASQUA
SUFFRAGI
19/4 Lunedì
ore 8.30 Tina e Franco Bellini
ore 18.00 Alberto Wolhfarht e Amalia Luoni
20/4 Martedì
ore 18.00 Pitar Egnes
21/4 Mercoledì
ore 18.00 Carmen Caroli
22/4 Giovedì
ore 18.00 Defunti della Parrocchia
ARCHIVIO
Ha fatto ritorno alla casa del Padre celeste; Chiesa Renata Maraschi di anni 67