Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale

TEMPO DI PASQUA 2021

Buona Pasqua a tutti. Questo augurio sincero arrivi a ciascuno di voi e ad ogni parrocchiano/a, in particolare ai più provati e alle persone sole e messe in seria difficoltà da questa situazione di pandemia. L’Arcivescovo ha scritto, anche per il tempo pasquale, alcune riflessioni e suggerimenti che riprendiamo negli articoli del nostro foglio, così da rendere il suo pensiero conosciuto e fruibile a tutti.

“Il tempo pasquale è gioiosa attesa di colui che il Padre ha promesso: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra» (At 1,8).Alleluia!Alleluia! Alleluia! C’è un’esultanza nel canto dell’alleluia pasquale che ha un’intensità unica. Le espressioni “trattenute” del nostro giubilo sembrano quasi una costrizione della gioia nell’angustia di un adem-pimento. La storia della musica e del canto liturgico propongono tante interpretazioni dell’alleluia e le nostre corali nei giorni di Pasqua sanno far vibrare non solo le vetrate ma anche i cuori dei presenti”.

Mi permetto qui una parentesi di sincero ringraziamento proprio ai gruppi vocali che si sono dati il cambio durante le varie celebrazioni della Settimana Santa, insieme ai musicisti a lettori e voci guida coordinate dal gruppo liturgico affidato alla supervisione di don Daniele. Siamo stati aiutati a pregare bene grazie anche al loro impegno e alla loro costanza e dedizione. Non va dimenticato poi l’impegno a rendere ancor più solenni e decorose le celebrazioni da parte del fantastico gruppo chierichetti/e coordinato dalle nostre cerimoniere e cerimonieri. Come dimenticare poi chi ha preparato fiori e altari con amore e cura. A tutti un grazie sincero e gioioso. 

Come scrive l’Arcivescovo:” È la gioia che viene da Dio: alleluia! La morte è stata vinta, Gesù è risorto! Alleluia! Viviamo di una vita che non finisce, la vita di Dio! Alleluia! La morte in croce di Gesù ha rivelato il compimento dell’amore e la potenza di Dio che ha irradiato la sua gloria per riempire tutta la terra! Alleluia! Con il battesimo siamo introdotti nel popolo santo di Dio! Alleluia! La vita nuova che ci è donata è principio del popolo nuovo, Chiesa dalle genti, che percorre la terra per annunciare la speranza: Alleluia! I nostri peccati sono stati perdonati! Alleluia! L’amore che viene da Dio ci rende fratelli e sorelle con legami d’amore che ci rendono un cuore solo e un’anima sola: Alleluia! 

 Don Marco

 

ANGELUS DEL LUNEDI DI PASQUA

 

Il lunedì dopo Pasqua è detto anche Lunedì dell’angelo, perché ricordiamo l’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro di Gesù (cfr Mt 28,1-15). Ad esse l’angelo dice: «So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto» (vv. 5-6). Questa espressione “È risorto” va oltre le capacità umane. Anche le donne che erano andate al sepolcro e l’avevano trovato aperto e vuoto, non potevano affermare: “È risorto”, ma solo dire che il sepolcro era vuoto. Che Gesù fosse risorto lo poteva dire soltanto un angelo con il potere di essere un annunciatore del cielo, con il potere dato da Dio per dirlo, così come un angelo – solo un angelo - aveva potuto dire a Maria: «Concepirai un figlio […] e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo» (Lc 1,31). Per questo diciamo che è il Lunedì dell’angelo perché solo un angelo con la forza di Dio può dire: «Gesù è risorto».

L’evangelista Matteo narra che in quell’alba di Pasqua «vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa» (cfr v. 2). Quella grande pietra, che avrebbe dovuto essere il sigillo della vittoria del male e della morte, è stata messa sotto i piedi, diventa sgabello dell’angelo del Signore. Tutti i progetti e le difese dei nemici e dei persecutori di Gesù sono stati vani. I sigilli sono caduti tutti. L’immagine dell’angelo seduto sulla pietra del sepolcro è la manifestazione concreta, visiva, della vittoria di Dio sul male, la manifestazione della vittoria di Cristo sul principe di questo mondo, la manifestazione della vittoria della luce sulle tenebre. La tomba di Gesù non è stata scoperchiata per un fenomeno fisico, ma per l’intervento del Signore. L’aspetto dell’angelo, aggiunge Matteo, «era come folgore e il suo vestito bianco come neve» (v. 3). Questi dettagli sono simboli che affermano l’intervento di Dio stesso, portatore di un’era nuova, degli ultimi tempi della storia, perché con la risurrezione di Gesù comincia l’ultimo tempo della storia che potrà durare mille anni ma è l’ultimo tempo.

Di fronte a questo intervento di Dio avviene una doppia reazione. Quella delle guardie, che non riescono a fronteggiare la forza travolgente di Dio e sono sconvolte da un terremoto interiore: erano tramortite (cfr v. 4). La potenza della Risurrezione abbatte coloro che erano stati utilizzati per garantire l’apparente vittoria della morte. E cosa dovevano fare queste guardie? Andare da coloro che gli avevano dato l’ordine di custodire e dire la verità. Erano davanti a un’opzione: o dire la verità o lasciarsi convincere da coloro che gli avevano dato il mandato di custodire. E l’unico modo di convincerli erano i soldi, e questa povera gente, poveri, hanno venduto la verità e con i soldi in tasca sono andati a dire: “No, sono venuti i discepoli e hanno rubato il corpo”. Il “signore” denaro, anche qui, nella risurrezione di Cristo è capace di avere potere, per negarla. La reazione delle donne è assai diversa, perché esse vengono invitate espressamente dall’angelo del Signore a non temere: «Voi non abbiate paura!» (v. 5) e a non cercare Gesù nella tomba. E alla fine non temono.

Dalle parole dell’angelo possiamo raccogliere un prezioso insegnamento: non stanchiamoci mai di cercare il Cristo risorto, che dona la vita in abbondanza a quanti lo incontrano. Trovare Cristo significa scoprire la pace del cuore. Le stesse donne del Vangelo, dopo il turbamento iniziale, si capisce, provano una grande gioia nel ritrovare vivo il Maestro (cfr vv. 8-9). In questo tempo pasquale, auguro a tutti di fare la medesima esperienza spirituale, accogliendo nel cuore, nelle case e nelle famiglie il lieto annuncio della Pasqua: «Cristo risorto più non muore, la morte non ha più potere su di Lui»(Antifona alla Comunione). L’annuncio della Pasqua è questo: “Cristo è vivo, Cristo accompagna la mia vita, Cristo è accanto a me”. Cristo bussa alla porta del mio cuore perché Lo lasci entrare, Cristo è vivo. In questi giorni pasquali ci farà bene ripetere questo: “il Signore vive”.

Questa certezza ci induce a pregare, oggi e durante tutto il periodo pasquale: «Regina Caeli, laetare – cioè Regina del Cielo, rallegrati». L’angelo Gabriele l’aveva salutata così la prima volta: “Rallegrati, piena di grazia!» (Lc 1,28). Ora la gioia di Maria è piena: Gesù vive, l’Amore ha vinto. Che possa essere anche la nostra gioia!

Papa Francesco

 

NOTE per la CELEBARZIONE dei SACRAMENTI  dell’INIZIAZIONE CRISTIANA

Carissimi presbiteri, diaconi, catechiste e catechisti, rappresentanti delle Comunità educanti parrocchiali, membri dei Consigli Pastorali, fedeli tutti un cordiale saluto. Desidero condividere con voi alcune indicazioni e disposizioni che ci aiutino a ben celebrare, come è avvenuto lo scorso anno pastorale, i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana anche nel tempo complicato che stiamo vivendo. Anche quest’anno, pur con molte difficoltà, il percorso dei ragazzi con le loro famiglie si sta attuando attraverso i molteplici elementi dell’itinerario diocesano: gli incontri di catechesi in presenza o on line. Anche questa modalità, pur nella sua evidente differenza e pur con i limiti che essa manifesta rispetto alla catechesi in presenza, è adeguata a garantire un effettivo cammino dei ragazzi, soprattutto quando è attuata in forma realmente interattiva, secondo le potenzialità che offrono le piattaforme e le applicazioni digitali; le altre forme di accompagnamento: la celebrazione domestica della grazia di Dio nell’ascolto della Parola e nella preghiera; la valorizzazione delle famiglie secondo la responsabilità battesimale dei genitori e la loro relazione con la comunità educante e i catechisti; l’invito a partecipare alla celebrazione eucaristica domenicale con modalità diversificate e creative, anche se la risposta non è sempre in linea con le attese. 

La situazione di emergenza che stiamo vivendo chiede di essere affrontata come tale, senza pretendere di risolvere difficoltà di lungo corso (partecipazione alla Messa domenicale, coinvolgimento dei genitori…) con decisioni affrettate: in nome di un “ottimo” idealizzato o raggiungibile solo in futuro si rischia di impedire di raggiungere un “bene possibile” ora. Perciò, in vista della celebrazione dei sacramenti dei ragazzi, è buona cosa tenere presente il loro bene spirituale che chiede di non rimandare eccessivamente e senza valide ragioni la ricezione del dono sacramentale. Non dobbiamo programmare le celebrazioni senza aver valutato lo svolgimento del percorso formativo compiuto, ma senza esigere un recupero meramente formale degli incontri perduti. La celebrazione della Prima Comunione e delle Cresime, secondo le indicazioni previste nel percorso diocesano “Con Te!”, può avvenire sia nel tempo pasquale di quest’anno pastorale sia prima dell’Avvento del prossimo. Essendo ridotta la capienza delle chiese, per non moltiplicare eccessivamente i turni per la celebrazione, si aiutino le famiglie ad accogliere l’indicazione di una partecipazione limitata allo stretto nucleo familiare; e si provveda a garantire, dove possibile, la trasmissione in streaming della celebrazione. Si valuti anche la possibilità di celebrazioni all’aperto. Per ovviare all’impossibilità di soddisfare ad una massiccia richiesta di ministri ordinari e straordinari per la celebrazione della Cresima, si estenderà ancora per questo anno solare la facoltà di amministrare il sacramento ai parroci. Per quanto riguarda le modalità celebrative, in specie quelle legate alle norme igienico-sanitarie, si seguano le indicazioni diocesane, aggiornate al momento della celebrazione. Ringraziandovi per la dedizione creativa al bene dei ragazzi e delle famiglie, invoco la benedizione del Signore.                                                

Il vicario generale  + Mons Franco Agnesi

 

 

AIUTACI AD AIUTARE …

Il conto su cui è possibile effettuare anche detrazioni fiscali è quello intestato alla parrocchia su 

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1« Interventi in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemia da COVID-19» (comma. 1)

2«A sostegno delle misure di contrasto all'emergenza epidemiologica da COVID

3«Misure urgenti di solidarietà alimentare» (Circ. 8/E/2020, punto 5.4).

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Causale : Offerte per le attività caritative della parrocchia


 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica 11 Aprile, durante la Messa, leggeremo Giovanni 20, 19-31

In questo brano, al versetto 23, leggiamo: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati. Dei verbi usati per perdonare’ (aphìemi: 'allontano, rimetto') e non perdonare (kratèo: 'trattengo') si nota l'uso diverso del tempo: il perdono usa il tempo greco che si realizza in un'azione puntuale: da quel momento quel peccato non esiste più. Il non perdono invece è al presente, indicando un'azione continuata nel tempo: se non perdonato quel peccato perdura nel tempo. Altra caratteristica è l'impiego del tempo passivo (apheontai...kekratentai): indica che, il compimento di tale perdono (o non perdono), è possibile soltanto a Dio. In italiano i due verbi sono 'perdonare', in greco l'uso di due verbi diversi, rispecchia la profezia di Isaia 22,20-22: “Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide: se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire.”

 

 

 CALENDARIO

11/4 Domenica II di PASQUA

ore 15.30 e 16.30 Battesimi

 

18/4 Domenica III di PASQUA

ore 21.00: Incontro formativo operatori e volontari sanitari

 

SUFFRAGI

12/4 Lunedì

ore 18.00 Piovani Angela e Fulvio; Carapini Angela

 

16/4 Venerdì

ore 18.00 Zelioli Irma Antonia; Sandrini Luciano

 ARCHIVIO

 Ha fatto ritorno alla casa del Padre celeste: Luè Angela di anni 91