Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale

CELEBRIAMO UNA PASQUA NUOVA 3

Il tempo di quaresima passa velocemente e tra una domenica entreremo, di fatto, nell’ultimo periodo che precede la Pasqua. Anche la lettura della lettera del nostro Arcivescovo volge ormai verso la sua ultima parte, dedicata in particolare al sacramento della riconciliazione.

Scrive :” Il tempo di Quaresima è tempo di grazia, di riconciliazione, di conversione. Lo Spirito di Dio tiene vivo in ciascuno di noi un desiderio di santità, un dolore per i propri peccati, un desiderio di perdono. Il sacramento della riconciliazione è un dono troppo trascurato. Il tempo della pandemia ha fatto constatare con maggior evidenza una sorta di insignificanza della confessione dei peccati nella vita di molti battezzati. Il tema è molto ampio e complesso. La proposta di questa Quaresima è di affrontare in ogni comunità il tema dei percorsi penitenziali e delle forme della confessione per una verifica della consuetudine in atto, un confronto critico con le indicazioni del rito e le diverse modalità celebrative indicate”.

Facendo nostra l’indicazione dell’Arcivescovo, noi vivremo, come parrocchia, una settimana dedicata proprio al Sacramento della riconciliazione, la V di quaresima, da lunedì 22 a sabato 27 marzo, secondo un programma che sarà pubblicato nel foglio  prossima settimana. Soprattutto vorremmo approfondire il senso del sacramento e riprendere alcune pagine significative del magistero di Papa Francesco sul tema del perdono. Oggi più che mai occorre riscoprire  l’urgenza del perdono nelle relazioni quotidiane ad ogni livello. Scrive ancora l’Arcivescovo: “Il peccatore perdonato vive nella gratitudine e riconosce che la docilità allo Spirito di Dio l’ha condotto a quell’incontro con il Padre buono che lo attrae e lo attende: desidera che si faccia festa. La confessione nella forma individuale o nella celebrazione comunitaria con assoluzione individuale sempre porta frutti di carità e di gioia. Prepara cioè alla Pasqua. La preparazione alla gioia della Pasqua è frutto della docilità allo Spirito che rende disponibili alla gioia. La gioia cristiana, infatti, non è l’euforia di un mo-mento, ma un frutto dello Spirito che rende capaci di accogliere le parole che Gesù ha confidato ai suoi discepoli: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11). Non si tratta quindi di uno “star bene con se stessi” che si presenta come il frutto desiderabile di una spiritualità egocentrica, ma di una irradiazione della grazia ricevuta che coinvolge fratelli e sorelle. Si sperimenta infatti che la gioia secondo lo Spirito deriva spesso dalla dedizione a prendersi cura della gioia degli altri.

La sollecitudine per gli altri si manifesta in concreto nelle opere di carità. L’espressione del testo biblico che quest’anno ho proposto per la lectio è incisiva e il-luminante: «L’elemosina espia i peccati» (Sir 3,30). È evidente che non si tratta di lasciar cadere una mone-ta nelle mani di un mendicante. Piuttosto si tratta di imitare quel samaritano che, passando accanto alla vittima dell’aggressione dei briganti, «vide e ne ebbe compassione» e si prende cura di lui (cfr. Lc 10,29-37). Il peccatore perdonato non è solo colui che ha consegnato alla misericordia di Dio il suo passato, è piuttosto colui che ha consegnato al Signore la sua vita per portare a compimento la sua vocazione all’amore. Il perdono non è una storia che finisce, ma una vita nuova che comincia, anche in famiglia, anche sul lavoro, anche nel condominio”…

Polemiche , liti , discussioni … continuamente le nostre insofferenze affliggono le relazioni dentro e fuori le famiglie, soprattutto nei contesti di vicinato che, invece di essere buono e capace di accoglienza e tolleranza reciproca, di pazienza e vicendevole perdono,  diventa spesso una vera giungla selvaggia dove si da sfogo ad ogni istinto represso. In particolare però sempre più grave è la mancanza di perdono e di rispetto nel contesto familiare in cui, spessissimo, a farne le spese sono donne e bambini.

Drammaticamente bello e intenso è il grido che l’Arcivescovo ha innalzato  proprio sul tema della violenza sulle donne, figlia della mancanza di rispetto e della logica del perdono. ”L’umanità incompiuta canta la sua malinconia. L’uomo senza la donna, la donna senza l’uomo si ripiegano nella solitudine, si distraggono nel fantasticare, si sognano in vicende che non arrivano a farsi parola, non sanno come farsi racconti. L’umanità incompiuta semina nel giardino un grigiore che spegne i colori e la gioia… Incompiuto l’amore: si smarrisce di fronte alla differenza e non sa ricevere e non sa donare, ignora la carne e non sa generare, evita il soffrire e non resiste nella pazienza, teme il tempo e si stanca nella fedeltà. Incompiuta la vita: di una storia riconosce solo le rughe e si vergogna di invecchiare, di una giovinezza raccoglie solo la seduzione e scambia l’eccitazione per sentimento, negli anni vede nemici e crede d’essere condannata a morire”.

                                                                 

Don Marco


 

Epiousios: Il pane di Oggi

alle 20.32 l'Arcivescovo prega in famiglia

 


LE PARROCCHIE SOSTENGONO LA CAMPAGNIA VACCINALE COVID 19

In merito alla campagna vaccinale contro il Covid 19, accogliendo una richiesta pervenuta da Regione Lombardia, la Diocesi – tramite la sua Avvocatura – ha inviato a tutti i parroci una comunicazione per invitarli a collaborare all’azione di informazione e di sensibilizzazione della popolazione ultraottantenne, destinataria di questa fase della campagna.

Con la comunicazione sono stati inviati una locandina e un’immagine da usare sui social parrocchiali (in allegato).

Per contribuire ad affrontare e superare l’emergenza sanitaria, si chiede – con la massima urgenza – di stampare la locandina e appenderla in chiesa e negli ambienti parrocchiali, nonché di pubblicarla sul bollettino parrocchiale e di diffonderla sui canali dei social network.

 

Secondo le indicazioni del Ministero della salute, le categorie prioritarie nella fase iniziale sono:

  • Operatori sanitari e sociosanitari. Gli operatori sanitari e sociosanitari “in prima linea”, sia pubblici che privati accreditati, hanno un rischio più elevato di essere esposti all'infezione da COVID-19 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali. Inoltre, è riconosciuto che la vaccinazione degli operatori sanitari e sociosanitari in prima linea aiuterà a mantenere la resilienza del servizio sanitario. 

 

  • Residenti e personale dei presidi residenziali per anziani. Un'elevata percentuale di residenze sanitarie assistenziali (RSA) è stata gravemente colpita dal COVID-19. I residenti di tali strutture sono ad alto rischio di malattia grave, a causa dell’età avanzata, la presenza di molteplici comorbidità (malattie concomitanti) e la necessità di assistenza per alimentarsi e per le altre attività quotidiane. 

 

  • Persone di età avanzata. Un programma vaccinale basato sull’età è generalmente più facile da attuare e consente di ottenere una maggiore copertura vaccinale. È anche evidente che un programma basato sull'età aumenti la copertura anche nelle persone con fattori di rischio clinici, visto che la prevalenza di comorbidità e disabilità aumenta con l'età. Pertanto, considerata l’elevata probabilità di sviluppare una malattia grave e il conseguente ricorso a ricoveri in terapia intensiva o sub-intensiva, questo gruppo di popolazione rappresenta una priorità per la vaccinazione. 

 


Ringraziamenti dal Centro di aiuto alla Vita

 


 

LA FESTA DI SAN GIUSEPPE NELL’ ANNO A LUI DEDICATO

 

Scrive il Santo Padre : “Al compiersi di 150 anni dalla dichiarazione di San Giuseppe  quale Patrono della Chiesa Cattolica fatta dal Beato Pio IX, l’8 dicembre 1870, vorrei – come dice Gesù – che “la bocca esprimesse ciò che nel cuore sovrabbonda” (cfr Mt 12,34), per condividere con voi alcune riflessioni personali su questa straordinaria figura, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi. Tale desiderio è cresciuto durante questi mesi di pandemia, in cui possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. […] Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti». Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza. A tutti loro va una parola di riconoscimento e di gratitudine. Lo scopo di questa Lettera Apostolica - che indice uno speciale anno dedicato ma San Giuseppe - è quello di accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio. Infatti, la specifica missione dei Santi è non solo quella di concedere miracoli e grazie, ma di intercedere per noi davanti a Dio, come fecero Abramo[26] e Mosè,[27] come fa Gesù, «unico mediatore» (1 Tm 2,5), che presso Dio Padre è il nostro «avvocato» (1 Gv 2,1), «sempre vivo per intercedere in [nostro] favore» (Eb 7,25; cfr Rm 8,34). I Santi aiutano tutti i fedeli «a perseguire la santità e la perfezione del proprio stato».[28] La loro vita è una prova concreta che è possibile vivere il Vangelo. Gesù ha detto: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29), ed essi a loro volta sono esempi di vita da imitare. San Paolo ha esplicitamente esortato: «Diventate miei imitatori!» (1 Cor 4,16).[29] San Giuseppe lo dice attraverso il suo eloquente silenzio. Davanti all’esempio di tanti Santi e di tante Sante, Sant’Agostino si chiese: «Ciò che questi e queste hanno potuto fare, tu non lo potrai?». E così approdò alla conversione definitiva esclamando: «Tardi ti ho amato, o Bellezza tanto antica e tanto nuova!». Non resta che implorare da San Giuseppe - in particolare in occasione della sua festa annuale -  la grazia delle grazie: la nostra conversione.

 19 MARZO 

ore   8.15: Lodi e S. Messa

ore 18.00: S. Messa e supplica

ore 21.00: S. Messa per i papà

 

AIUTACI AD AIUTARE …

Il conto su cui è possibile effettuare anche detrazioni fiscali è quello intestato alla parrocchia su 

BPM / Milano : Iban: IT 39 G 05034 01750 0000 000 10716  Intestato a : Parrocchia Sacra Famiglia in Rogoredo 

Con le causali già indicate

1« Interventi in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemia da COVID-19» (comma. 1)

2«A sostegno delle misure di contrasto all'emergenza epidemiologica da COVID

3«Misure urgenti di solidarietà alimentare» (Circ. 8/E/2020, punto 5.4).

E’ possibile continuare a sostenere la Caritas Parrocchiale con offerte semplici su

UNICREDIT : Iban:  IT 70 J 02008  01637 0001 054 96001 Caritas parrocchiale Rogoredo  - 

Causale : Offerte per le attività caritative della parrocchia

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica, 14 Marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 9, 1-38.

Al versetto 38 leggiamo: “Ed egli disse: «Io credo, Signore!». E gli si prostrò innanzi” Il verbo prosekunêsen «prostrarsi» è il gesto tipico dell’adorazione nel tempio (oppure davanti al re). Una prostrazione nuova «in spirito e verità» è anche il punto di arrivo della manifestazione di Gesù alla Samaritana (Gv 4,20-21). Gesù, il Figlio dell’uomo, è la storia in cui si incarna la presenza del Padre. È il nuovo santuario, non più circondato da un recinto sacro, ma dentro una vicenda umana. Colui che è stato cacciato dalla sinagoga incontra colui che è stato cacciato dal tempio: nel nuovo santuario, che è l’umanità di Gesù, colui che ora è vedente può mettersi in comunione con lui per realizzare le opere di colui che è stato inviato dal Padre, finché è giorno.

 

 

 CALEDARIO

14/3 Domenica  IV di Quaresima

ore 14.00: incontro fidanzati - cammino insieme a Nocetum

ore 16.00 : Ritiro per la 2a elementare

 

18/3 Giovedì

ore 21.00: Equipe fidanzati: verifica

 

19/3 Venerdì S. Giuseppe

8.30 e 18.00 celebrazione l’Eucarestia

ore 21.00: S. Messa “per i papà”

 

20/3 Sabato

ore 16.00: Incontro gruppo famiglie

 

21/3 Domenica V di Quaresima

ore 10.15 : Vestizione Chierichetti nuovi

ore 16.00 : Ritiro per la 4a elementare

 

SUFFRAGI

15/3 Lunedì

ore 18.00 Sulsenti Giovanni.

 

16/3 Martedì

ore 18.00 Sandrini Luciano

 

17/3 Mercoledì

ore 8.30 Brivio Carla

ore 18.00 Silvestri Giulia e Masoch Antonio

 

18/3 Giovedì

ore 18.00 Giuseppina e Michele;

Attilio Crotti

 

20/3 Sabato

ore 18.00 Rheo Gerardina.

 

ARCHIVIO

 

Hanno fatto ritorno alla casa del Padre celeste: Vidaletti Caterina di anni 92 ; Monga Giancarlo di anni 78

 

In ricordo di Attilio Crotti

La nostra parrocchia si unisce al dolore della famiglia e degli amici del quartiere, per la recente scomparsa del sig. Attilio Crotti che per anni ha collaborato a diversi lavori di manutenzione. Celebreremo per lui una S. Messa di suffragio giovedi 18 marzo alle ore 18.00.