Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale

CELEBRIAMO UNA PASQUA NUOVA 2

Nella prima parte della lettera per la quaresima l’Arcivescovo ripropone una attenzione decisiva per la cura delle relazioni : la correzione fraterna. Molto sviluppata in ambito monastico, la correzione fraterna cristiana affonda le sue radici nei Vangeli, in particolare nel cap. 18 di Matteo dove troviamo un brano emblematico:

Disse Gesù ai suoi discepoli : “Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te vai e ammoniscilo tra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.” (Mt 18,15 -18). Scrive Mons. Delpini:”…Nella comunità cristiana la correzione ha la sua radice nell’amore, che vuole il bene dell’altro e degli altri. Non possiamo sopportare quella critica che non vuole correggere, ma corrodere la buona fama, la dignità delle persone; non possiamo sopportare quel modo di indicare errori e inadempienze che sfoga aggressività e risentimento. Nel dibattito pubblico sono frequenti parole ingiuriose e toni sprezzanti che umiliano le persone, senza aiutare nessuno. Nel linguaggio paradossale del Vangelo, Gesù mette in guardia dalla pretesa di giudicare i fratelli: «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?» (Mt7,3). Nello stesso tempo Gesù raccomanda la via del-la correzione fraterna per edificare la comunità nella benevolenza: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo» (Mt 18,15).La correzione fraterna è una forma di carità delicata e preziosa. Dobbiamo essere grati a coloro che per amo-re del bene della comunità e del nostro bene ci ammoniscono. Tutti ne abbiamo bisogno: il vescovo, i preti, coloro che hanno responsabilità nella comunità e nel-la società. Credo che dobbiamo molta gratitudine a papa Francesco che in tante occasioni, con fermezza e parole incisive, invita a essere più docili allo Spirito e più coerenti con le esigenze del Vangelo. Ne abbiamo bisogno: confidiamo che ci siano fratelli e sorelle ca-paci di unire la franchezza con la benevolenza. Abbiamo la responsabilità di aiutare i fratelli e le sorelle anche con la correzione, proposta con umiltà e dolcezza, ma  La correzione è un aspetto della relazione educativa che conosce nella nostra sensibilità contemporanea una evidente difficoltà, quasi un’allergia. Il difficile ruolo del genitore, un diffuso sentimento di inadeguatezza, un insieme di sensi di colpa, insomma fenomeni molto complessi inducono spesso genitori, educatori, adulti in genere a rinunciare all’intervento educativo, quando si tratta di correggere atteggia-menti sbagliati. D’altro lato, l’insofferenza istintiva di ragazzi e adolescenti rende frustrante l’opera educativa e mortifica la buona volontà. Diventa così opportuno rivisitare il tema con una sapienza cristianamente ispirata, resa concreta e incoraggiante dalle esperienze e riflessioni di genitori, insegnanti, educatori e di psicologi e pedagogisti.

Poco prima l’Arcivescovo aveva descritto  in modo sintetico il retroterra biblico a cui si ispira il pensiero cristiano circa la correzione fraterna: “La tradizione cattolica nutrita dalla rivelazione biblica offre materiale abbondante. Dio corregge il suo popolo La correzione è anzitutto espressione della relazione educativa che Dio ha espresso nei confronti del suo popolo. Come una madre, come un padre amorevole «a Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano [...]. Io li traevo con legami di bontà, con vin-coli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. [...] Il mio popolo è duro a convertirsi»( Os.11,3ss); «Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore, tuo Dio, corregge te» (Dt 8,5). La metafora deve essere naturalmente interpretata alla luce della rivelazione cristiana. Non sembra pertinente, infatti, interpretare le tribolazioni della vita e le disgrazie come puntuali interventi di un Dio governatore dell’universo, intenzionato a punire il popolo ribelle per correggerlo. Dio, invece, corregge il suo popolo cercandolo e parlandogli in ogni momento di tribolazione e in ogni luogo di smarrimento. Lo richiama con una misericordia sempre più ostinata della stessa nostra ostinazione nella mediocrità del peccato. Lo trae a sé con vincoli d’amore ogni volta che, intontito in una sazietà spensierata o incupito in disgrazie deprimenti, chiude l’orecchio alla sua voce. Lo libera dall’asservimento agli idoli, dalla schiavitù del peccato. La correzione di Dio è il dono dello Spirito, frutto della Pasqua di Gesù, lo Spirito che a tutti ricorda Gesù, speranza affidabile, cammino praticabile. La predicazione apostolica chiama a questa conversione: «All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: “Che cosa dobbiamo fare, fratelli?”» (At 2,37).

Celebrare una Pasqua nuova, significa per noi , come singoli e come comunità, riscoprire oggi il valore e il significato della correzione fraterna che diventa essenziale oggi per dare un futuro alla nostra capacità di “ convivenza tra diversi ma di fatto “figli di un unico Padre” .                                                    

  Don Marco


 

Epiousios: Il pane di Oggi

alle 20.32 l'Arcivescovo prega in famiglia

 


LE PARROCCHIE SOSTENGONO LA CAMPAGNIA VACCINALE COVID 19

In merito alla campagna vaccinale contro il Covid 19, accogliendo una richiesta pervenuta da Regione Lombardia, la Diocesi – tramite la sua Avvocatura – ha inviato a tutti i parroci una comunicazione per invitarli a collaborare all’azione di informazione e di sensibilizzazione della popolazione ultraottantenne, destinataria di questa fase della campagna.

Con la comunicazione sono stati inviati una locandina e un’immagine da usare sui social parrocchiali (in allegato).

Per contribuire ad affrontare e superare l’emergenza sanitaria, si chiede – con la massima urgenza – di stampare la locandina e appenderla in chiesa e negli ambienti parrocchiali, nonché di pubblicarla sul bollettino parrocchiale e di diffonderla sui canali dei social network.

 

Secondo le indicazioni del Ministero della salute, le categorie prioritarie nella fase iniziale sono:

 

  • Operatori sanitari e sociosanitari. Gli operatori sanitari e sociosanitari “in prima linea”, sia pubblici che privati accreditati, hanno un rischio più elevato di essere esposti all'infezione da COVID-19 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali. Inoltre, è riconosciuto che la vaccinazione degli operatori sanitari e sociosanitari in prima linea aiuterà a mantenere la resilienza del servizio sanitario. 

 

  • Residenti e personale dei presidi residenziali per anziani. Un'elevata percentuale di residenze sanitarie assistenziali (RSA) è stata gravemente colpita dal COVID-19. I residenti di tali strutture sono ad alto rischio di malattia grave, a causa dell’età avanzata, la presenza di molteplici comorbidità (malattie concomitanti) e la necessità di assistenza per alimentarsi e per le altre attività quotidiane. 

 

  • Persone di età avanzata. Un programma vaccinale basato sull’età è generalmente più facile da attuare e consente di ottenere una maggiore copertura vaccinale. È anche evidente che un programma basato sull'età aumenti la copertura anche nelle persone con fattori di rischio clinici, visto che la prevalenza di comorbidità e disabilità aumenta con l'età. Pertanto, considerata l’elevata probabilità di sviluppare una malattia grave e il conseguente ricorso a ricoveri in terapia intensiva o sub-intensiva, questo gruppo di popolazione rappresenta una priorità per la vaccinazione. 

 


 

Luca Attanasio : nella sua educazione cristiana le radici del suo impegno

Pubblichiamo il messaggio di cordoglio dell’Arcivescovo per l’uccisione dell’ambasciatore Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista, Mustapha Milambo.

È stato ucciso un uomo buono, un diplomatico competente, un giovane intraprendente e, insieme con lui, sono stati uccisi un carabiniere e il loro autista: sono vittime di una violenza incontrollabile e devastante. Mentre mi preparavo a far visita ai nostri missionari in Kinshasa l’ambasciatore Luca Attanasio mi ha fatto visita a Milano, perché non sarebbe stato possibile incontrarci in Congo. Era il 7 luglio del 2019. Ricordava il suo passato in oratorio, la sua educazione nella comunità cristiana, le radici della sua scelta professionale in una considerazione della fraternità universale che nella sua stessa famiglia si è realizzata. Quando sono stato a Kinshasa, a proposito dell’Ambasciatore Attanasio ho raccolto parole di stima, di gratitudine, di apprezzamento per il suo modo di vivere la missione, per la moglie e il suo impegno per opere di solidarietà, per il personale dell’ambasciata che rappresenta il governo italiano in Congo.  Sono stato a far visita all’Ambasciata e quindi ho incontrato i carabinieri che vi prestavano servizio, presumo quindi anche il carabiniere Iacovacci. Anche per questo è più profondo e personale il dolore per la morte di persone dedicate al loro dovere, che hanno interpretato il servizio diplomatico come una forma di solidarietà tra i popoli, hanno mostrato la disponibilità a farsi carico della povertà desolante di un Paese ricco di risorse, la rabbia incontenibile di una popolazione troppo tribolata. Nella mia visita a Kinshasa i nostri missionari mi hanno descritto una situazione così difficile, confusa e percorsa dalla violenza spietata che insinuava in ogni cosa inquietudine, in ogni iniziativa un senso di precarietà, in ogni evento un pericolo. L’evento tragico che oggi commuove il nostro Paese scuote l’indifferenza che talora ci paralizza, invita alla preghiera che ci apre orizzonti, costringe a pensare e a sentire la responsabilità di mettere mano all’impresa di aggiustare il mondo.

 

+ Mario Delpini

Arcivescovo di Milano

 

AIUTACI AD AIUTARE …

Il conto su cui è possibile effettuare anche detrazioni fiscali è quello intestato alla parrocchia su 

BPM / Milano : Iban: IT 39 G 05034 01750 0000 000 10716  Intestato a : Parrocchia Sacra Famiglia in Rogoredo 

Con le causali già indicate

1« Interventi in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemia da COVID-19» (comma. 1)

2«A sostegno delle misure di contrasto all'emergenza epidemiologica da COVID

3«Misure urgenti di solidarietà alimentare» (Circ. 8/E/2020, punto 5.4).

E’ possibile continuare a sostenere la Caritas Parrocchiale con offerte semplici su

UNICREDIT : Iban:  IT 70 J 02008  01637 0001 054 96001 Caritas parrocchiale Rogoredo  - 

Causale : Offerte per le attività caritative della parrocchia

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica, 7 Marzo, durante la Messa, leggeremo Esodo 32, 7-13.

 

Al versetto 10 leggiamo: “Ora lasciami solo e la mia ira si accenda”.  weattâ hannîḥâ lî (letteralmente: “ed ora, abbandonami a me”). Si tratta di un imperativo, quasi che la presenza di Mosè, con la sua prevista intercessione, potesse diventare un ostacolo all’ira pronta a infiammarsi contro Israele per divorarli. Il peccato di Israele, trascrizione di quanto storicamente è avvenuto al momento della spartizione del Regno con Geroboamo I (2 Re 12), diventa il linguaggio della fedeltà del Signore a Israele, nonostante tutto, e da parte di Mosè indica il rifiuto di sostituirsi all’unicità di Abramo, preferendo intercedere per il suo popolo (vv. 11-13), sul fondamento della memoria dell’Alleanza stretta con Abramo, Isacco e Giacobbe

 

 CALEDARIO

7/3 Domenica III di Quaresima

ore 16.00: RITIRO per la 5a elementare

 

11/3 Giovedì

ore 21.00: Equipe gruppo famiglie (per aprile/ maggio e fine anno)

 

12/3 Venerdì

ore 8.30: Lodi e adorazione della Croce

ore 15.00: 3a età Incontro (via zoom)

ore 17.00: Via crucis a classi di catechismo (3a elementare)

ore 18.00: Via Crucis per tutti

ore 21.00: Quaresimale - Adorazione della Croce

 

14/3 Domenica IV di Quaresima

ore 14.00 : Incontro fidanzati - cammino insieme a Nocetum.

ore 16.00 : RITIRO per la 2nda elementare

 

 SUFFRAGI

 

8/3 Lunedì

ore18.00 Simighini Emilio e Monica; Ernesto e Familiari.

 

9/3 Martedì

ore18.00 Plinio Peduzzi; Dina Linda, Giovanni, Vincenzo, Saverio; Pia Tisci;

Borlenghi Andrea.

 

11/3 Giovedì

ore18.00 Piovani Angela e Fulvio; Spadaro Emanuele.

 

13/3 Sabato

ore18.00 Anna Esposito Imo Mese