TEMPO DI AVVENTO 2 Siamo entrati in un nuovo anno liturgico, il tempo della chiesa che vorrebbe scandire il tempo della vita quotidiana di ogni battezzato credente e che ancora si fonde, per molti versi, con il tempo della vita della società umana, anche se il riferimento al senso proprio del tempo cristiano e delle feste cristiane, si fa sempre più diradato in occidente. |
Una recente inchiesta sulla religiosità in Italia, a vent’anni dal Giubileo del 2000, ha messo in evidenza come, gli Italiani oggi, possano definirsi oggi “gente di poca fede e di incerta religione”. Soprattutto per quanto riguarda il vissuto delle nuove generazioni, cresciute appunto in questi ultimi venticinque/trent’anni, ma non solo. Possiamo immaginare, ma la realtà ce lo mostra già abbondantemente, quanto ancor più incerta e debole è e sarà l’esperienza credente in tempo di pandemia e dopo la pandemia. Ben cosciente di questo , l’Arcivescovo ha ritenuto necessario ricordare a tutti i fedeli che ancora vivono un’appartenenze ecclesiale, in particolare alla chiesa ambrosiana, cosa può significare questo tempo di avvento in questo anno difficile e in questo contesto di fatica della fede. E’ lui che scrive: “Siamo di fronte a un’emergenza spirituale, non solo sanitaria e sociale. La preoccupazione e l’angoscia per il futuro causate dalla pandemia inaridiscono il nostro spirito. Ma possiamo reagire con la preghiera” cioè con un rinnovato riferimento al Dio di Gesù. Senza più la tensione spirituale e la ricerca di Dio, l’uomo e il mondo rischiano quella catastrofe che, le letture di domenica scorsa, descrivevano come riferita alla fine dei tempi e del mondo, ma in realtà sempre presente come pericolo nella storia umana quando l’uomo diventa dimentico di Dio e vive “come se Dio non ci fosse”. Questo, per la scrittura, è segno di mancanza di sapienza. Nel salmo 52 si legge infatti : “Lo stolto pensa: «Dio non c’è». Sono corrotti, fanno cose abominevoli: non c’è chi agisca bene. Dio dal cielo si china sui figli dell’uomo per vedere se c’è un uomo saggio, uno che cerchi Dio. Sono tutti traviati, tutti corrotti; non c’è chi agisca bene, neppure uno”. Certo lo scrittore del salmo è forse preso da un pessimismo eccessivo e descrive una situazione appunto catastrofica della fede e di conseguenza dell’agire umano che, senza un vero riferimento a Dio, lascia prevalere alla fine i propri interessi egoistici e distruttivi. In questo senso basta rileggere le encicliche di Papà Francesco per cogliere il legame profondo che egli evidenzia tra negazione e rifiuto di Dio e deriva delle sorti umane e del pianeta. L’ esempio del tempio di Gerusalemme, portato da Gesù nel Vangelo di domenica sorsa, ci ricorda come l’uomo si vanta delle proprie capacità in forma anche orgogliosa ma dimentica Colui che queste capacità gliele ha donate e, soprattutto, che è l’unico che in Gesù risorto ha reso e rende veramente perenne ciò che di fatto non durerebbe nel tempo. Cosa ci propone dunque l’Avvento e, in particolare, cosa ci suggerisce Mons. Delpini perché questo tempo non scorra inutilmente, magari soffocato sempre più da paure e incertezze o dalla stoltezza ? In primo luogo è decisiva tra tutte le raccomandazioni che ci lascia, la ritrovata qualità della nostra preghiera : ”La preghiera personale e familiare deve trovare occasioni per una nuova freschezza e fedeltà nel tempo di Avvento. Le occasioni che ogni comunità locale e la comunità diocesana offrono per giorni di ritiro, esercizi spirituali, veglie di preghiera, richiamano la nostra Chiesa, spesso troppo indaffarata e distratta come Marta, ad ascoltare l’invito di Gesù a scegliere la cosa sola di cui c’è bisogno sull’esempio della sorella Maria (cfr. Lc 10,42). Nelle tribolazioni presenti, nella apprensione per le persone e le cose minacciate dalla situazione che viviamo, abbiamo bisogno di pregare, di pregare molto, di pregare incessantemente: possiamo imparare a vivere pregando se ritmi, forme, tempi per sostare in preghiera segnano le nostre giornate come la Liturgia delle Ore insegna da sempre”. Il ritmo di una giornata, di una settimana, di un periodo dell’anno è, ovviamente, determinato da molte cose: l’orario di lavoro o di scuola, gli appuntamenti della vita della famiglia, della comunità cristiana, delle attività sociali… Ma la cura per la vita “spirituale” e per lo sviluppo armonico della persona si deve tradurre nella scelta di inserire nella successione “obbligatoria” degli impegni quotidiani, delle cose da fare, i momenti per la preghiera, per la cura delle relazioni familiari, per la pratica della carità. Senza un ritmo anche i buoni propositi diventano velleitari, l’apprezzamento per i valori si traduce in scatti di generosità e in emozioni intense, destinati a consumare molte energie, ma a produrre pochi frutti. Decidere i tempi per “riti di vita familiare” che consentono di parlarsi, di pregare insieme, di perdonarsi, di cercare insieme come affrontare le difficoltà che si profilano, offre la possibilità di appianare malintesi, portare i pesi gli uni degli altri, intensificare l’amore. Decidere il tempo per la preghiera personale, familiare, comunitaria, decidere i momenti in cui accostarsi al sacramento della riconciliazione, il giorno per un momento prolungato di ritiro personale o di coppia o di comunità, il tempo per partecipare con la comunità parrocchiale alla celebrazione eucaristica nel giorno del Signore, tutto ciò consente di vivere l’incontro con Dio e con il mistero della Chiesa come un appuntamento che alimenta la fede, sfuggendo alla superficialità della distrazione, del “non avere tempo”, del non accorgersi di essere vivi alla presenza di Dio”. Speriamo di essere abbastanza sapienti da riuscire a cogliere l’occasione che questo Avvento, certamente faticoso e carico di sfide, comunque ci offre. Lasciar scorre in vano il tempo o lasciare e che esso sia abitato soprattutto da affanni e preoccupazioni, alla fine rende la vita stessa insapore e incolore, appiattita sul negativo e umanamente insostenibile. Accogliamo invece l’invito di Gesù, soprattutto in questo tempo di Pandemia:” Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi darò sollievo”. Questo è il modo più sapiente che possiamo mettere in campo per vivere il tempo e non perdere nulla di tutto ciò che di bello e di grande la vita continuerà a riservarci nonostante tutto .
d.M.
AVVENTO CARITAS PARROCCHIALE : raccolta alimenti
Modalità
All'ingresso o all'uscita della Chiesa, troverete degli scatoloni dove riporre i prodotti.
Prodotti raccolti alle Sante Messe nelle seguenti domeniche:
Domenica 15 Novembre CAFFE ( non solubile)
Domenica 22 Novembre LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE
Domenica 29 Novembre RISO
Domenica 6 Dicembre TONNO
Domenica 13 Dicembre LEGUMI
Domenica 20 Dicembre POLPA DI POMODORO
Offerte
E’ possibile continuare a sostenere la Caritas Parrocchiale con offerte su
Conto UNICREDIT : Iban: IT 70 J 02008 01637 0001 054 96001
Causale : Offerte per le attività caritative della parrocchia
AIUTACI AD AIUTARE ….
Il conto su cui è possibile effettuare anche detrazioni fiscali è quello intestato alla parrocchia : su BPM / Milano : Iban: IT 39 G 05034 01750 0000 000 10716 Intestato a : Parrocchia Sacra Famiglia in Rogoredo
Con le causali già indicate
1« Interventi in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemia da COVID-19» (comma. 1)
2«A sostegno delle misure di contrasto all'emergenza epidemiologica da COVID
3«Misure urgenti di solidarietà alimentare» (Circ. 8/E/2020, punto 5.4).
COMUNICAZIONE
Colgo l’occasione della presente pagina del foglio campane, solitamente letta per avere informazioni su attività e orari delle celebrazioni, per porgere a tutti le mie scuse per il disguido verificatosi domenica scorsa alle ore 9.00. Una serie di malintesi a catena tra noi Don, ha generato il disagio della mancata celebrazione.
Confermo dunque che gli orari delle Sante Messe sono ancora quelli del tempo di emergenza Covid 19 : ore 9.00 a San Martino ; ore 9.00 - 10.15 - 11.30 e 18.00 in chiesa parrocchiale.
“La Bibbia in pillole” curiosità bibliche a cura di D. Di Donato Domenica prossima, 22 Novembre, durante la Messa, leggeremo Matteo 3: 1-12 In questo brano, al versetto 6, leggiamo “confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano”. La parola ‘battesimo’ deriva dal verbo greco baptisma, che significa “immergere (nell’acqua)”. Il battesimo era un rito comune nella antica cultura giudaica. Significava la morte a un passato, che rimaneva simbolicamente sepolto nell´acqua, per un cambiamento di vita. La funzione del battesimo, secondo Giovanni, se accolto con sincera decisione, é di aiutare a realizzare un cambiamento di vita. Non é, quindi, sufficiente sottomettersi a un rito esterno, senza compiere la condizione richiesta di correggere la condotta personale. Infatti, ai Sadducei dice: “Fate, dunque, un frutto degno della conversione |
CALENDARIO
22/11 Domenica II d’Avvento
ore 15.30 e 16.30: Battesimi
24/11 Martedì
ore 18.00: S. Messa defunti della Parrocchia.
25/11 Mercoledì
ore 16.00 : Catechesi ( via Zoom)
ore 21.00: Cenacolo di Avvento (anche in video).
29/11 Domenica III d’Avvento
ore 18.30: Incontro formativo operatori e volontari della salute.
SUFFRAGI
24/11 Martedì
ore 8,30 Tarullo Giuseppe.
ore 18.00 Defunti della Parrocchia.
25/11 Mercoledì
ore 18.00 Paganoni Nicodemo e Milesi Amabile.
27/11 Venerdì
ore 8.30 Fornasari Alfonso
ore 18.00 Iovino Giuseppe.
ARCHIVIO
Ha fatto ritorno alla casa del Padre celeste: Colombo Maria ved. Rossi di anni 88
OFFERTE
A sostegno Caritas : Euro100+60+50 Per i bisogni della parrocchia : NN. Euro 225 .