SETTIMANA dal 5 al 12 luglio CALENDARIO
Domenica 05/07 V dopo Pentecoste
Orario S. Messe orario estivo normale
9.00 - 10.30 (con video) - 18.00
Lunedì 06/07
ore 18.30 Summerlife… in preghiera
Mercoledì 08/07
ore 16.30 e 21.00 : Catechesi d’estate per gli Adulti : “la Preghiera Cristiana”
Quinto incontro - a cura di Don Marco
Via Zoom Meeting : scaricare l’App sul Cell. o il PC e collegarsi premendo il Link che viene inviato qualche minuto prima sul gruppo “S. Messa Rogoredo”.
Giovedì 09/07 SUMMERLIFE… in uscita 5
Si va... a:
Ru du Mont e GROTTE DELLA FONTINA - VALPELLINE (AO)
Ore 7.30 Partenza dall’Oratorio con Mascherina e Scarpe impermeabili; torcia e felpa pesante (in galleria ci sono 9°C)
Pranzo al Sacco
Ore 19 Rientro a Milano
Costo 10 €
Adesioni telefonando a don Daniele entro e non oltre MARTEDì POMERIGGIO
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Venerdì 10/07
ore 18.30 Summerlife… in preghiera
Sabato 11/07
ore 16.30 confessioni (su richiesta)
ore 18.00 S.MESSA PREFESTIVA
Domenica 12/07 VI dopo Pentecoste
Orario S. Messe orario estivo normale
9.00 - 10.30 (con video) - 18.00
Pagamento annuale gasolio chiesa 2019-2020 : Euro 7.200,00.
SUFFRAGI
Lunedi 06/07
ore 18.00 Cassarino Aurelio
Martedi 07/07
ore 18.00 Pital ; Agnas; Vajira
Venerdi 10/07
ore 18.00 : Vai Lidia; Robinzon Asanza
Sabato 11/07
ore 18.00 : Assunta D’Antonio
Summerlife : Video-catechesi “estiva” sulla preghiera cristiana
Dall’inizio dell’estate, ogni mercoledì, siamo collegati su Zoom per un momento di catechesi rivolto agli adulti, ma in realtà proposto a tutti coloro che vogliono vivere, in questo tempo, un itinerario semplice e, speriamo, significativo alla ri-scoperta del senso del pregare per il credente in Cristo. L’incontro si svolge in circa 40/50 minuti con la possibilità di qualche intervento dei partecipanti dopo la proposta del giorno.
Ci raccomanda Papa Francesco, di recuperare il senso della preghiera cristiana anche attraverso le sue stesse catechesi. Ne riportiamo un breve brano come invito fatta ciascuno di voi per approfittare di questa proposta e di questa occasione offerta dalla parrocchia.
“La preghiera appartiene a tutti: agli uomini di ogni religione, e probabilmente anche a quelli che non ne professano alcuna. La preghiera nasce nel segreto di noi stessi, in quel luogo interiore che spesso gli autori spirituali chiamano “cuore” (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 2562-2563). A pregare, dunque, in noi non è qualcosa di periferico, non è qualche nostra facoltà secondaria e marginale, ma è il mistero più intimo di noi stessi. È questo mistero che prega. Le emozioni pregano, ma non si può dire che la preghiera sia solo emozione. L’intelligenza prega, ma pregare non è solo un atto intellettuale. Il corpo prega, ma si può parlare con Dio anche nella più grave invalidità. È dunque tutto l’uomo che prega, se prega il suo “cuore”. La preghiera è uno slancio, è un’invocazione che va oltre noi stessi: qualcosa che nasce nell’intimo della nostra persona e si protende, perché avverte la nostalgia di un incontro. Quella nostalgia che è più di un bisogno, più di una necessità: è una strada. La preghiera è la voce di un “io” che brancola, che procede a tentoni, in cerca di un “Tu”. L’incontro tra l’“io” e il “Tu” non si può fare con le calcolatrici: è un incontro umano e tante volte si procede a tentoni per trovare il “Tu” che il mio “io” sta cercando.
La preghiera del cristiano nasce invece da una rivelazione: il “Tu” non è rimasto avvolto nel mistero, ma è entrato in relazione con noi. Il cristianesimo è la religione che celebra continuamente la “manifestazione” di Dio, cioè la sua epifania. Le prime feste dell’anno liturgico sono la celebrazione di questo Dio che non rimane nascosto, ma che offre la sua amicizia agli uomini. Dio rivela la sua gloria nella povertà di Betlemme, nella contemplazione dei Magi, nel battesimo al Giordano, nel prodigio delle nozze di Cana. Il Vangelo di Giovanni conclude con un’affermazione sintetica il grande inno del Prologo: «Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (1,18). È stato Gesù a rivelarci Dio. La preghiera del cristiano entra in relazione con il Dio dal volto tenerissimo, che non vuole incutere alcuna paura agli uomini. Questa è la prima caratteristica della preghiera cristiana. Se gli uomini erano da sempre abituati ad avvicinarsi a Dio un po’ intimiditi, un po’ spaventati da questo mistero affascinante e tremendo, se si erano abituati a venerarlo con un atteggiamento servile, simile a quello di un suddito che non vuole mancare di rispetto al suo signore, i cristiani si rivolgono invece a Lui osando chiamarlo in modo confidente con il nome di “Padre”. Anzi, Gesù usa l’altra parola: “papà”...
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