Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 
A partire da domenica 3 maggio, la Messa della domenica sarà alle ore 10.30 canale youtube parrocchiale https://www.youtube.com/channe/UClHpG3ig25H1HEcSY1KmnCg
 

 

Tempo di Pasqua 4

Nello scorso articolo, ci eravamo fermati a riflettere sulla fede nella “risurrezione della carne” così come ci è stata consegnata dalle Sacre Scritture

 

Siamo giunti fino alle soglie dell’avvenimento cristiano. Gesù annuncia che Abramo, Isacco e Giacobbe sono viventi in Dio (cf. Lc 20,38), e al ladro crocifisso con lui promette: “Oggi con me sarai nel paradiso” (Lc 23,43). “Nella morte avviene un passaggio da questo mondo alla vita in Dio, vita in cui accadrà una trasfigurazione come quella già avvenuta nel corpo stesso di Gesù, quando “il suo volto risplendette come il sole” (Mt 17,2), e così alla fine del mondo “i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro” (Mt 13,43).

Il fondamento della fede cristiana, più che nelle parole di Gesù, sta nella storia, nell’evento in cui il Padre ha definitivamente e in modo manifesto “costituito Signore e Cristo quel Gesù che era stato condannato e crocifisso” (cf. At 2,36). Seppellito nella tomba la vigilia di Pasqua, il 7 aprile del 30 d.C., Gesù è stato richiamato alla vita eterna da Dio e la tomba in cui era stato deposto risultò vuota per le donne e i discepoli che andarono a visitarla. Quell’evento della resurrezione non fu la rianimazione di un corpo cadaverico, non fu un ritorno alla vita fisica, ma fu un evento in cui Dio attraverso la potenza dello Spirito santo vinse la morte e trasfigurò il corpo mortale di Gesù in un corpo vivente per l’eternità. Gesù oltrepassò la barriera della morte, il suo corpo morì realmente ma non fu soggetto alla corruzione (cf. At 13,34-37), perché “si alzò”, “si svegliò” di tra i morti ed entrò nella vita eterna”.
È significativo ricordare come, nelle diverse manifestazioni del Risorto ai discepoli, questi fanno fatica a riconoscere Gesù: un giardiniere (cf. Gv 20,11-18)? Un pescatore (cf. Gv 21,1-14)? Uno spirito (cf. Lc 24,36-43)? Un viandante (cf. Lc 24,13-35)? La presenza di Gesù risorto non era più quella abituale che i discepoli avevano conosciuto. Ma alla fine i discepoli, nonostante i loro dubbi, giungono a riconoscerlo vivente, sentono il loro cuore che brucia mentre spiega le Scritture (cf. Lc 24,32), lo riconoscono mentre spezza il pane (cf. Lc 24,30-31; 35), lo chiamano quando si sentono da lui chiamati per nome (cf. Gv 20,16). “È Gesù, è sempre Gesù il figlio di Maria, quel Gesù il cui corpo i discepoli hanno visto e palpato (cf. 1Gv 1,1), eppure è un Gesù che ormai è in Dio, glorificato quale Signore e Dio (cf. Gv 20,28). Il crocifisso che non solo aveva un corpo umano, ma era un corpo umano, una psiche umana, ora è interamente in Dio trasfigurato e glorificato”.  Come si legge in queste settimane di Pasqua nel libro degli Atti, “Non era possibile che la morte tenesse Gesù in suo potere” (At 2,24) – come afferma Pietro il giorno di Pentecoste –, perché egli aveva vissuto fino all’estremo l’amore (cf. Gv 13,1), e questo suo amore – “Dio è amore” (1Gv 4,8.16) – ha vinto la morte, si è mostrato più forte della morte, più tenace degli inferi (cf. Ct 8,6). In queste settimane in cui la morte è stata potente e triste protagonista della vita di tante famiglie e delle cronache quotidiane, come cristiani noi possiamo e dobbiamo riconoscere questa verità che ha segnato positivamente il corso della storia mondiale, e, a partire da essa, pensare il futuro. 
Credere e annunciare  la resurrezione di Gesù non significa semplicemente ritenere che la sua causa continua, che il suo insegnamento non muore, che il suo messaggio è vivente, bensì che Lui, la sua intera persona umana morta in croce e sepolta, è stata resuscitata da Dio a vita gloriosa ed eterna. “È questo evento pasquale che rivela e annuncia anche la resurrezione della carne come evento che attende l’umanità di tutti i tempi, di tutte le latitudini e di tutte le genti. Sappiamo che già nel Nuovo Testamento, alle origini della chiesa, la fede nella resurrezione della carne è stata contestata: i cristiani di Corinto faticano ad accettare questo annuncio – ci testimonia Poalo (cf. 1Cor 15) – e sempre l’Apostolo o un suo discepolo deve mettere in guardia da chi, come Imeneo e Fileto, sosteneva che la resurrezione è già avvenuta con il battesimo ed è solo un fatto spirituale (cf. 2Tm 2,16-18). Incredibile umanamente questo evento universale, eppure è al centro della speranza cristiana: i corpi dissolti nella terra, ridotti allo stato di germi, potranno risorgere? Questa carne che è carne di peccato, questo corpo che ha, anzi è una pesantezza sulla quale il nostro spirito eccede, potrà risorgere? Sì, proclama la fede cristiana, con la sua ottica di benedizione e di approvazione divina del corpo, della materia. Il nostro Dio ha voluto farsi uomo, la Parola di Dio è diventata sárx = carne, ha abitato tra di noi (cf. Gv 1,14), e ormai la nostra umanità fragile e mortale è trasfigurata per l’eterni.

(continua)

 

 

FAMIGLIA  “CHIESA  DOMESTICA”

In questo tempo di pandemia da Coronavirus, Covid-19, ciascuno di noi ha dovuto prendere atto di decreti legislativi, - DPCM -, disposti dal Presidente del Consiglio dei ministri, orientati ad adottare misure di ristrettezze sociali e introdurre sistemi di protezione individuale, per limitare al massimo il diffondersi del virus in società. Conseguentemente gli stessi provvedimenti governativi hanno imposto la chiusura di aziende, piccole e grandi, il blocco delle attività produttive e commerciali, lo stop a imprese, pubbliche e private, arrivando, in questo modo, alla dichiarazione del lock down per l’intera nazione. In questo contesto, anche la Chiesa ha dovuto obbedire e adeguarsi accogliendo il divieto di celebrare la Messa alla presenza dei fedeli. Da domenica 23 febbraio, le chiese sono rimaste aperte ma “deserte” e “silenziose”: nessuna funzione religiosa, nessuna celebrazione di sacramenti; si può entrare per pregare solo individualmente. In questo scenario anche la nostra chiesa parrocchiale, ha sospeso la sua “forza aggregativa” di convocazione di popolo dei credenti attorno all’Eucaristia; nessuno più avrebbe potuto ritrovarsi insieme ed esprimere il proprio essere membro vivo e attivo nella propria comunità cristiana. Da questa “triste” evidenza è nata la consapevolezza, prendendo forza sempre più, che non potendo più celebrare insieme all’interno della comunità parrocchiale, da ora sarà possibile farlo in famiglia. In questo passaggio, dalla chiesa alla casa, ciascun battezzato ha avuto la grazia di  vivere e celebrare la fede cristiana nella propria casa, scoprendo o ri-scoprendo, forse senza nemmeno saperlo, una verità conciliare: la famiglia come “chiesa domestica”. Tale definizione, trova in S. Giovanni Crisostomo un suo lontano riferimento e viene richiamata dal Concilio nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa, “Lumen Gentium” n.11:

 E infine i coniugi cristiani, in virtù del sacramento del matrimonio, col quale significano e partecipano il mistero di unità e di fecondo amore che intercorre tra Cristo e la Chiesa (cfr. Ef 5,32), si aiutano a vicenda per raggiungere la santità nella vita coniugale; accettando ed educando la prole essi hanno così, nel loro stato di vita e nella loro funzione, il proprio dono in mezzo al popolo di Dio. Da questa missione, infatti, procede la famiglia, nella quale nascono i nuovi cittadini della società umana, i quali per la grazia dello Spirito Santo diventano col battesimo figli di Dio e perpetuano attraverso i secoli il suo popolo. In questa che si potrebbe chiamare Chiesa domestica, i genitori devono essere per i loro figli i primi maestri della fede e secondare la vocazione propria di ognuno, quella sacra in modo speciale”.

 Questa definizione di famiglia è entrata nel linguaggio comune, in molti documenti del Magistero e si è rivelata feconda per lo sviluppo della pastorale familiare. La famiglia cristiana fondata sul sacramento del matrimonio diventa una piccola chiesa in cui sono gli sposi stessi i ministri di Dio. Sono essi che orientano e benedicono rendendo la loro dimora la casa dove Lui può restare. Così facendo, ogni nucleo familiare, grosso o piccolo che sia, è Chiesa, è luogo dove il Signore si rende presente (cfr Mt 18,20); è luogo comunitario dove ci si scambiano doni e carismi. In virtù del battesimo e della confermazione, la famiglia è popolo messianico di Dio, come afferma lo stesso documento al n.9. Essa partecipa alla missione sacerdotale, profetica e regale (1 Pt 2,5; Ap 1,6; 5,10; Lumen Gentium 10-12; 20-38). Per mezzo dello Spirito santo possiedono il sensus  fidei, il “senso della fede”, il senso intuitivo della fede e della pratica di vita conforme al vangelo. Da questa consapevolezza, essa è pertanto chiamata ad annunciare, celebrare e testimoniare questa bellezza all’interno delle proprie mura domestiche. La famiglia vive l’annuncio  quando con docilità si mette in ascolto della Parola di Dio e i genitori, dopo averla meditata, la offrono, come pane spezzato, ai propri figli regalando loro la gioia della fede nel Signore Gesù. Così facendo i genitori riscoprono il ruolo reale di essere i primi educatori nella fede per i propri figli, continuando e collaborando, in questo modo, con le catechiste nel loro cammino di formazione cristiana. Dalla Parola di Dio i genitori traggono luce e forza per la loro vita quotidiana. La famiglia vive la celebrazione quando fa della preghiera un appuntamento quotidiano affidando al Signore le proprie intenzioni e i problemi del mondo, fa della vita e di ogni evento una lode e un ringraziamento, quando vive e celebra il perdono e la riconciliazione fraterna. La famiglia vive la testimonianza quando diventa luogo di comunione, di accoglienza, di dono e servizio, gratuità, incontro, dialogo, disponibilità, solidarietà, dialogo intergenerazionale e di carità;  quando fa esperienza d’amore che è l’essenza della sua identità. Tutto questo non è scontato perché famiglia non è automaticamente uguale alla solidarietà; in famiglia si possono imparare anche l’egoismo e la sopraffazione. Così descritta ogni famiglia, chiesa domestica, è luogo di una spiritualità della comunione nella quale ci si accetta reciprocamente in spirito d’amore, e in  cui si condividono gioie e dolori, preoccupazioni e tristezze, letizia e felicità nella vita quotidiana, la domenica e nei giorni di festa. Attraverso tutto ciò, essa edifica il corpo della Chiesa. La famiglia ha bisogno della Chiesa e la Chiesa ha bisogno delle famiglie per essere presente al centro della vita nei suoi differenti ambiti. Senza le chiese domestiche la Chiesa è estranea alla realtà concreta della vita. Solo attraverso le famiglie può essere di casa dove sono di casa le persone. Concludendo, se la “situazione è occasione”, come ci ha ricordato il nostro Arcivescovo, allora  da questa situazione, la pandemia da coronavirus, nasce l’opportunità e la ricchezza del considerare e credere che la famiglia è veramente “Chiesa domestica” nella quale Lui è presente  e davvero  si fa esperienza di chiesa, così come l’ha voluta Gesù (Mt. 18,20).

                                                Don Egidio

 

 

DISTRIBUZIONE ULIVI DELLA DOMENICA DELLE PALME

 

Da domenica 10 maggio, presso l’altare della Madonna, sarà possibile ritirare l’ulivo benedetto la Domenica  delle Palme, che troverete in bustine chiuse. Si raccomanda, come per i prodotti nei supermercati, di prendere le bustine con i GUANTI e, una volta a casa di passarle con Amuchina a o simili per una maggiore igienizzazione. Potete lasciare l’offerta nell’apposita cassettina posta a lato della cappella

 

IN MERITO ALLA RIPRESA DELLE CELEBRAZIONI CON IL POPOLO…

 

Dal 18 maggio sarà possibile riprendere le celebrazioni con la presenza dei fedeli alle ore 18.00.

Le disposizioni date sono molto precise e stringenti perché, di fatto, il COVID 19 è ancora presente e attivo anche se i contagi sembrano contenuti e ricoveri e i decessi diminuiti.

Durante al settimana dall’11 al 15 maggio, saranno eseguiti i lavori di sanificazione e ripulitura della chiesa fatti da una ditta appositamente incaricata. La chiesa dovrà rimanere chiusa e domenica sarà preparata per accogliere i fedeli secondo le disposizioni date dalle autorità civili e religiose (CEI - CURIA). 

I Funerali saranno sempre celebrati solo con 15 persone presenti massimo e all’aperto (salvo che non si chieda esplicitamente anche la Messa nel funerale).

Da domenica 24 maggio riprenderanno le celebrazioni festive secondo le disposizioni che verranno rese note la prossima settimana e con orari diversi dai soliti. Sarà comunque e sempre trasmesso tutto anche via Youtube dalla chiesa.

IL CPP è convocato in seduta straordinaria per martedì 19 maggio ore 21.00, per verificare (disposizioni alla mano) tutto quello che verrà proposto per poter garantire al sicurezza di tutti, soprattutto delle fasce più a rischio.  E’ un piccolo passo verso il ritorno alla normalità !

 

  1 V

S.Giuseppe lavoratore

I Venerdi del mese

ore 18.30:  Apertura mese Mariano  

                   S.Messa all’altare della Madonna in Chiesa grande.

ore 21.00 : S. Rosario Nazionale su TV 2000 da Caravaggio

  3 D

IV di Pasqua

ore 10.30: S.Messa domenicale

ore 18.30: Momento di preghiera

  4 L

 

Da oggi possibili variazioni legate alle disposizioni civili.

  7 G

 

ore 21.00 S. Rosario e video catechesi mariana.

10 D

V di Pasqua

ore 10.30: S.Messa domenicale

ore 18.30: Momento di Preghiera

14 G

 

APERTURA FESTONE di Maria Ausilitarice  2020

ore 18.30: S. Messa apertura “per gli anziani e gli ammalati”      

                   dall’altare di Maria Ausiliatrice

ore 21.00: S. Rosario e video catechesi mariana.

17 D

VI di Pasqua

ore 10.30: S. Messa parrocchiale “per le genti”(in video).

ore 18.30: Momento di Preghiera

21 G

Ascensione

ore 21.00: S. Rosario e video catechesi mariana.

24 D

VII di Pasqua
Festa

Maria Ausiliatrice

ore 10.30: S.Messa Solenne del festone
ore 18.30: Momento di Preghiera

ore 20.45: Processione mariana ?????( O Rosario dalla chiesa )

25 L

 

ore 21.00: S. Messa defunti parrocchia a chiusura del festone

28 G

 

ore 21.00: S. Rosario e video catechesi mariana.

30 S

 

ore 21.00: Veglia di Pentecoste dalla chiesa

31 D

PENTECOSTE

ore 10.30: S.Messa Solenne di Pentecoste

ore 18.30: Momento di Preghiera

ore 21.00: Rosario chiusura del mese mariano (da San Martino?)

 

 AIUTACI AD AIUTARE...

Continua l’impegno di ciascuno a  sostenere la parrocchia in questo momento dove non essendoci celebrazioni pubbliche vengono a mancare le fonti economiche di sostegno alla parrocchia ma non le attività più urgenti e le spese ordinarie.  

  

 Puoi aiutarci a far vivere la tua parrocchia con la tua offerta ai seguenti IBAN:

BPM / Milano : Iban: IT 39 G 05034 01750 0000 000 10716

Parrocchia sacra famiglia in Rogoredo - offerte per le opere parrocchiali

Offerte ricevute : 150; 100; 300; 50; 200 Euro da NN

 

Potete utilizzare il conto

UNICREDIT : Iban:  IT 70 J 02008  01637 0001 054 96001

Caritas parrocchiale Rogoredo - offerte per le attività caritative della parrocchia

Offerte ricevute :1000; 50; 100; 900 Euro da NN

Un grazie sincero a tutti.

                                                                           Il CAEP e la Caritas parrocchiale.

 


 

 

 

La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche a cura di D. Di Donato

 Domenica, 10 Maggio, durante la Messa, leggeremo Giovanni 14, 21-24

In questo brano, al versetto 23, leggiamo “Allora il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e faremo dimora presso lui”. Una delle caratteristiche del cammino nell’antico Esodo. era la presenza di Dio in mezzo al popolo, presenza localizzata nel miškān «nella dimora», situata nella tenda dell’Incontro (Es 25-31). Nel nuovo Esodo ogni membro della comunità sarà dimora di Dio; così la comunità intera sarà il luogo della manifestazione della gloria (Es 17,22). Gesù, il nuovo santuario, fa partecipare della sua qualità tutti e ciascuno dei suoi.