La paura dell'invisibile ci spinge a riscoprire l'importanza del "noi" di Caterina Soffici - La Stampa 25 febbraio 2020
Con tutta la pietas per i morti e al netto della giustificata paura, cerchiamo di vedere gli aspetti positivi della situazione creata dal coronavirus. Non dal virus in sé, intendiamoci. Ma da quello che il virus sta scatenando.
E nella fattispecie, che il coronavirus è il muro contro cui il culto dell'ego dell'uomo moderno si va a schiantare. Ci fa capire che ognuno di noi, preso singolarmente, può soccombere di fronte a un nemico tanto piccolo da essere invisibile. Ci fa capire che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e accettare dei limiti, nel nome del "noi", parola piuttosto desueta e sconosciuta ai più, ma che grazie al pericolo del contagio siamo costretti a far tornare di moda.
L'epidemia è uno di quei casi dove l'interesse del singolo non può essere protetto altro che proteggendo l'intera comunità. E quindi il singolo, anche il più egoista dei singoli, se vuole proteggere se stesso e la propria cerchia di affetti, è costretto a comportarsi in maniera sociale. Prendersi le proprie responsabilità significa per esempio capire che ci sono dei limiti alla propria libertà per proteggere gli altri dal contagio. Capire che non siamo onnipotenti, che talvolta è necessario fermarsi, che non possiamo controllare tutto. E soprattutto che l'unione fa la forza.
L'uomo moderno è abituato a credersi onnipotente e immortale. Armato di un semplice telefonino pensa di poter dominare il mondo. Scatta, posta, compra beni, attiva servizi, si connette, è qui e ovunque nello stesso momento, commenta su tutto, ha ricette per ogni problema, non sa di non sapere, in un delirio di presenza e di attività che lo fa ritenere onnipresente, onnisciente e immortale. L'uomo moderno dà per scontato che tutto gli è dovuto, che ogni cosa è sempre accessibile, immediatamente disponibile e che la libertà non ha limiti né confini. Io faccio, io dico, io sono. Dove "io" è la parola chiave. Io me ne frego non è declinabile al plurale. L'uomo onnipotente è abituato a pretendere tutto e lo vuole comunque. Dallo Stato e dagli altri.
Il problema è sempre altrove e noi siamo sempre le vittime (nel caso del virus, potrebbe essere declinato nelle frasi che già si sentono: non ci hanno avvertiti. Non ci hanno difesi. Non hanno ingabbiato gli infetti. E via elencando le prevedibili lagnanze, dove ognuno sa adesso come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati). Ma non funziona così, come si è visto. Non tutto è prevedibile e ingabbiabile. Io faccio, io dico, io sono, non funziona, questa volta. Perché siamo esseri limitati, anche se spesso ce lo dimentichiamo o preferiamo non ammetterlo.
Si pensava che gli asintomatici non fossero contagiosi, e invece forse non è così. Si diceva che l'incubazione è di due settimane, e invece forse è di tre. Forse, sembra la parola chiave. Gli stessi virologi hanno poche certezze, perché certezze in questa vicenda non ci sono. I tuttologi, quelli che hanno una ricetta per ogni cosa, stavolta parlano ancora più a vanvera del solito.
Ha detto giustamente il sindaco di Milano Giuseppe Sala: navighiamo a vista. Fa bene, perché chi naviga a vista sta attento agli scogli ed è preparato a schivarli, anche nel caso in cui gli strumenti di bordo facciano cilecca. E navigando a vista è meglio andare tutti nella stessa direzione, per non scontrarsi e colare a picco.
IL CAMMINO DELLA QUARESIMA
- DOMENICHE di QUARESIMA
Ogni gruppo di catechismo a turno sarà chiamato a vivere la bella occasione della domenica insieme con l’impegno per l’animazione delle Messe festive. Non manchi in questo tempo la Messa domenicale nella vita di ciascuno di noi.
- PREGHIERA
Saranno messi a disposizione per tutti i libretti per la preghiera personale per ogni giorno della settimana da chiedere in sacrestia.
Ogni Mattina alle ore 6.28 L’Arcivescovo Mario pronuncerà le intenzioni di preghiera dalla cappella arcivescovile per la Pace. Il collegamento avverrà attraverso il portale della Diocesi di Milano al link www.chiesadimilano.it/6e28 e sugli account ufficiali dei canali social diocesani (Facebook, Twitter, Instagram, Youtube) con l’hashtag #6e28.
Il medesimo video verrà anche trasmesso in differita da ChiesaTv al termine della diretta della Santa Messa feriale dal Duomo di Milano delle ore 8, così come da Radio Marconi (ore 6.28; 12 e 19.10) e Radio Mater.
Lo “Sguardo della Croce“... nei venerdì di quaresima
ore 8.30 (cappellina): Lodi celebrate e Adorazione della Croce
ore 17.00 (chiesa): Via Crucis per bambini e ragazzi preparata dai gruppi dei Catechismo
ore 18.00 (chiesa) : Via Crucis tradizionale
Per favorire la preghiera di chi lavora, nei venerdì di Quaresima la Chiesa rimarrà aperta dalle 07.00 fino alle 22.30 (al termine dell’appuntamento serale)
- QUARESIMALI
Venerdì 6 marzo: Via Crucis Meditata a cura del Gruppo Caritas
Venerdì 13 marzo: Via Crucis Meditata a cura del Gruppo Famiglie
Venerdì 20 marzo: Concerto di Quaresima
Giovedì 26 marzo: CELEBRAZIONE CON L’ARCIVESCOVO
Venerdì 3 aprile: Concerto di Pasqua
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CALENDARIO
1/3 Domenica I di Quaresima
ore 11.00 SANTA MESSA IN DIRETTA SU RAI 3 CON L’ ARCIVESCOVO
3/3 Martedì
Inizio itinerario “Laudato Sii” in Islanda
6/3 Venerdì
ore 8.30 e 18.00: Via Crucis per tutti
ore 17.00 : Via Crucis Ragazzi
ore 21.00 : QUARESIMALE
8/3 Domenica II di Quaresima
ARCHIVIO
È tornato alla casa del Padre celeste: CIRINI ARTI ADE di anni 72
SUFFRAGI
2/3 Lunedì
ore 8.30 Coniugi Barbieri
3/3 Martedì
ore18.00 Amalia Luoni
4/3 Mercoledì
ore18.00 Per una conversione
5/3 Giovedì
ore 8.30 per i 92 anni della Si.ra Emma Maria
7/3 Sabato
ore18.00 Cassola Anna e Elvio; Simighini Emilio