Da Maria impariamo i sentimenti proprio dell’Avvento così come siamo andati riscoprendolo e presentandolo in questo anno a partire dalle riflessioni del nostro Arcivescovo. Non poteva così mancare una sua parola su Maria nel tempo di Avvento tratta sempre dalla lettera Pastorale.
Scrive così Mons. Delpini :”Nel tempo di Avvento Maria di Nazaret, Madre di Gesù e Madre nostra, è presenza incoraggiante e feconda: vorremmo sperimentare un poco della sua beatitudine ed esultanza («beata colei che ha creduto dell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto»: Lc 1,45; «il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore»: Lc 1,47). La devozione a Maria, che tanto caratterizza la nostra Chiesa, è chiamata a rivelare il suo contributo a edificare la Chiesa nella sua obbedienza a Gesù («Qualsiasi cosa [Gesù] vi dica, fatela»: Gv 2,5). L'esperienza di fede di Maria, nel realismo con cui ha vissuto l'incarnazione del Verbo di Dio, nell'intensità affettuosa del rapporto personale con il suo figlio e nostro Signore Gesù, nel dramma straziante della passione e morte, nella partecipazione alla gloria del Figlio risorto accompagni la nostra esperienza di fede, la renda semplice e sobria, tutta orientata a riconoscere la presenza del Risorto„ a perseverare nella preghiera per invocare il dono dello Spirito che riveste di potenza per la missione”.
Ma l’Arcivescovo, proprio in questo capitolo della lettera dedicato all’Avvento, fa riferimento in modo particolare anche al “segno profetico” che rappresenta, nella storia della fede cristiana, la vita consacrata. Mi è sembrato non un semplice caso fortuito, ma una vera e propria indicazione dello Spirito, la coincidenza con la Festa annuale delle nostre suore che, per esplicita volontà della loro fondatrice la Beata Madre Antonia Verna, rinnovano i loro voti proprio il giorno 8 di dicembre. Così pure il saluto al nostro Daicono Daniele Sommariva che è stato da qualche mese destinato a Melegnano per il servizio pastorale e che salutiamo ufficialmente oggi alla S. Messa delle ore 10.15
Scrive sempre l’Arcivescovo: Una grazia incomparabile che la nostra Chiesa ha ricevuto e che ha molto fruttificato nei decenni passati è la vita consacrata nella sue varie forme. La vita consacrata è la risposta a una vocazione ad essere
testimoni del Regno che viene. Perciò le comunità di vita consacrata e le persone consacrate possono farsi carico di insegnare a pregare come espressione particolarmente coerente con il loro carisma, messo a servizio dell'edificazione di tutti.
Il tempo di Avvento può offrire l'occasione per invitare la gente a condividere la preghiera (per chi può lodi ore 8.15), a conoscere più da vicino la gioa e la speranza dei consacrati e delle consacrate, accoglierne la "provocazione" a confrontarsi con a scelta di vita e con una testimonianza di vigilanza nell'attesa. È il modo cristiano di interpretare la vita, la morte, la gloria.
Tra le varie forme di vita consacrata riconosciamo la testimonianza peculiare della vita contemplativa, dei monasteri che curano in modo particolare la preghiera e la vita liturgica; la vita claustrale esprime con forza la vigilanza nell'attesa; è bene in questo tempo poter attingere dalla loro spiritualità per il nostro cammino di Chiesa.
Molte comunità di vita consacrata sono composte da persone di diversa cultura e sono radunate dall'unico carisma per coltivare l'unica speranza e l'unica profezia: dobbiamo chiedere che aiutino tutta la comunità cristiana come "laboratori" della Chiesa dalle genti che stiamo costruendo, per grazia di Spirito Santo”.
Le nostre suore e il diacono Daniele sono per noi anch’essi un segno della profezia del Regno che viene, giorno per giorno, e per tutto il lavoro umile e senza pretese da loro svolto ringraziamo di cuore il Signore.
don Marco
IL PAPA A HIROSHIMA e NAGASAKI
Questo luogo ci rende più consapevoli del dolore e dell’orrore che come esseri umani siamo in grado di infliggerci... Uno dei desideri più profondi del cuore umano è il desiderio di pace e stabilità. Il possesso di armi nucleari e di altre armi di distruzione di massa non è la migliore risposta a questo desiderio; anzi, sembrano metterlo continuamente alla prova. Il nostro mondo vive la dicotomia perversa di voler difendere e garantire la stabilità e la pace sulla base di una falsa sicurezza supportata da una mentalità di paura e sfiducia, che finisce per avvelenare le relazioni tra i popoli e impedire ogni possibile dialogo. La pace e la stabilità internazionale sono incompatibili con qualsiasi tentativo di costruire sulla paura della reciproca distruzione o su una minaccia di annientamento totale; sono possibili solo a partire da un’etica globale di solidarietà e cooperazione al servizio di un futuro modellato dall’interdipendenza e dalla corresponsabilità nell’intera famiglia umana di oggi e di domani.
Qui, in questa città, che è testimone delle catastrofiche conseguenze umanitarie e ambientali di un attacco nucleare, non saranno mai abbastanza i tentativi di alzare la voce contro la corsa agli armamenti. Questa infatti spreca risorse preziose che potrebbero invece essere utilizzate a vantaggio dello sviluppo integrale dei popoli e per la protezione dell’ambiente naturale. Nel mondo di oggi, dove milioni di bambini e famiglie vivono in condizioni disumane, i soldi spesi e le fortune guadagnate per fabbricare, ammodernare, mantenere e vendere le armi, sempre più distruttive, sono un attentato continuo che grida al cielo.
Un mondo in pace, libero da armi nucleari, è l’aspirazione di milioni di uomini e donne in ogni luogo. Trasformare questo ideale in realtà richiede la partecipazione di tutti: le persone, le comunità religiose, le società civili, gli Stati che possiedono armi nucleari e quelli che non le possiedono, i settori militari e privati e le organizzazioni internazionali. La nostra risposta alla minaccia delle armi nucleari dev’essere collettiva e concertata, basata sull’ardua ma costante costruzione di una fiducia reciproca che spezzi la dinamica di diffidenza attualmente prevalente. Nel 1963, il Papa San Giovanni XXIII nell’Enciclica "Pacem in terris", chiedendo pure la proibizione delle armi atomiche (cfr n. 60), affermò che una vera e duratura pace internazionale non può poggiare sull’equilibrio delle forze militari, ma solo sulla fiducia reciproca (cfr n. 61).
È necessario rompere la dinamica della diffidenza che attualmente prevale e che fa correre il rischio di arrivare allo smantellamento dell’architettura internazionale di controllo degli armamenti. Stiamo assistendo a un’erosione del multilateralismo, ancora più grave di fronte allo sviluppo delle nuove tecnologie delle armi; questo approccio sembra piuttosto incoerente nell’attuale contesto segnato dall’interconnessione e costituisce una situazione che richiede urgente attenzione e anche dedizione da parte di tutti i leader. La Chiesa Cattolica, da parte sua, è irrevocabilmente impegnata nella decisione di promuovere la pace tra i popoli e le nazioni: è un dovere per il quale si sente obbligata davanti a Dio e davanti a tutti gli uomini e le donne di questa terra. Non possiamo mai stancarci di lavorare e di insistere senza indugi a sostegno dei principali strumenti giuridici internazionali di disarmo e non proliferazione nucleare, compreso il Trattato sul divieto delle armi nucleari. Nel luglio scorso, i vescovi del Giappone hanno lanciato un appello per l’abolizione delle armi nucleari, e in ogni mese di agosto la Chiesa giapponese celebra un incontro di preghiera di dieci giorni per la pace. Possano la preghiera, la ricerca instancabile per la promozione di accordi, l’insistenza sul dialogo essere le “armi” in cui riponiamo la nostra fiducia e anche la fonte di ispirazione degli sforzi per costruire un mondo di giustizia e solidarietà che fornisca reali garanzie per la pace.
Nella convinzione che un mondo senza armi nucleari è possibile e necessario, chiedo ai leader politici di non dimenticare che queste non ci difendono dalle minacce alla sicurezza nazionale e internazionale del nostro tempo. Occorre considerare l’impatto catastrofico del loro uso dal punto di vista umanitario e ambientale, rinunciando a rafforzare un clima di paura, diffidenza e ostilità, fomentato dalle dottrine nucleari...
Per tutto questo, risulta cruciale creare strumenti che garantiscano la fiducia e lo sviluppo reciproco e poter contare su leader che siano all’altezza delle circostanze. Compito che, a sua volta, ci coinvolge e ci interpella tutti. Nessuno può essere indifferente davanti al dolore di milioni di uomini e donne che ancor oggi continua a colpire le nostre coscienze; nessuno può essere sordo al grido del fratello che chiama dalla sua ferita; nessuno può essere cieco davanti alle rovine di una cultura incapace di dialogare.
Vi chiedo di unirci in preghiera ogni giorno per la conversione delle coscienze e per il trionfo di una cultura della vita, della riconciliazione e della fraternità. Una fraternità che sappia riconoscere e garantire le differenze nella ricerca di un destino comune.
+ Francesco
AVEVO FAME… in collaborazione con Caritas parrocchiale
Anche in questo AVVENTO, per far fronte al crescente bisogno di alimenti e generi diversi anche per igiene personale, per chi vive situazioni di disagio economico, porteremo ogni settimana un alimento/prodotto specifico che sarà raccolto alle S. Messe durante l’OFFERTORIO, in cesti appositi messi, sui gradini dell’ALTARE..
Di seguito i prodotti e le domeniche in cui saranno raccolti :
08 dicembre : Riso
15 dicembre : Biscotti e merendine confezionate
22 dicembre : Caffè
Un sincero grazie dalla sezione ”pacco alimentare“ della Caritas parrocchiale.
AIUTACI AD AIUTARE...
Spazio comunicazioni del Parroco e del CAEP per condividere la responsabilità nella gestione economica della comunità parrocchiale.
Nel tempo di Avvento vorremmo ampliare questo spazio anche con qualche testo o riflessione legata agli impegni ammnistrativi e gestionali a cui la parrocchia, in quanto ente giuridico civilmente riconosciuto, è tenuta proseguendo la nostra riflessione sui compiti del CAEP leggiamo: “Ai Consigli per gli Affari Economici è chiesto sempre più, nella attuale situazione economica delle nostre Comunità, di far prevalere il «bene comune» anche nella gestione dei beni economici. Dovremmo gradualmente superare il tempo, in cui ogni comunità parrocchiale gestiva in modo strettamente privatistico e riservato i propri beni economici. Oggi occorre coinvolgere sempre più tutta la comunità in una gestione sempre più condivisa e trasparente.
Spese principali del periodo :
- Integrazione Tari anno 2015 : 425,00 euro
- Manutenzione annuale ascensori 640,00 euro
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Puoi aiutarci a far vivere la tua parrocchia con la tua offerta ai seguenti IBAN:
BPM / Milano : Iban: IT 39 G 05034 01750 0000 000 10716
Parrocchia sacra famiglia in Rogoredo - offerte per le opere parrocchiali
UNICREDIT : Iban: IT 70 J 02008 01637 0001 054 96001
Caritas parrocchiale Rogoredo - offerte per le attività caritative della parrocchia
“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche a cura di D. Di Donato
Domenica, 8 Dicembre, durante la Messa, leggeremo Matteo 11, 2-15
Al versetto 9 leggiamo: "Osanna al Figlio di Davide!”. Parte di questo versetto è del Salmo 118. Il salmo ha dato origine anche all’uso di «Osanna», dall'ebraico òshi'ah-na', «oh, si, salvaci!». L'uso cerimoniale dei rami di palma era più indicato per la festa delle Capanne e di Hanukkah che per la Pasqua. Hanukkah è una festività ebraica, conosciuta anche con il nome di Festa delle Luci. In ebraico la parola hanukkah significa "dedica" ed infatti la festa commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme, dopo la rivolta maccabea contro il re Antioco IV Epifane.
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CALENDARIO
8/12 Domenica IV d’Avvento
Ritiro Gruppo Pre-Ado
Oratorio chiuso
9/12 Lunedì Immacolata
11/12 Mercoledì
ore 21.00: Cenacolo di Avvento/4
12/12 Giovedì
ore 21.00 : Incontri biblici per gli adulti – “Lettera di San Paolo ai Filippesi”
ore 21.00: Equipe gruppo famiglie (per Gennaio e festa Fam.)
14/12 Sabato
ore 10.00: Catechesi 2a elem./3
ore 16.00: Incontro gruppo famiglie
ore 16.00: Incontro genitori Battesimi del 15 - 26 dicembre ; 6 gennaio
15/12 Domenica V d’Avvento
Domenica Insieme 5aelem.
ore 15.30: Battesimi
ore 16.00 :Teatro ragazzi “Aeroplanini di carta”
SUFFRAGI
9/12 Lunedì
ore 18.00: Fam. Simighini e Montagna; Domenico Leccese
10/12 Martedì
ore 18.00: Mai-Minai Andrei; Emanuele Spadaro
11/12 Mercoledì
ore 18.00: Colombo Antonia, Orsola, Bruno
12/12 Giovedì
ore 18.00: Piovani Angela; Amalia e Ambrogio Luoni; Maria e Giuseppina Trapanelli
13/12 Venerdì
ore 18.00: Lucia Colledani; Da Campo Maria Lucia e Giuseppe; Molina Assunta-Trifiletti Sergio e Salvatore; Aliberti Maria Giuseppa.
14/12 Sabato
ore 18.00: Rossi Bruno
ARCHIVIO
Ha fatto ritorno alla casa del Padre celeste: Iovino Giuseppe di ani 79