Soprattutto si rivolge ad uno di essi, Tommaso detto “didimo” (gemello), che non era presente otto giorni prima e gli mostra i segni della passione ancora impressi nel suo corpo, anche se ormai “glorificato” cioè risorto e trasformato in una realtà nuova che però custodisce una “continuità” con la vita terrena. A questo discepolo che non vuol credere se non vede e non tocca di persona il Risorto, Gesù dirà: “Beati coloro che pur non avendo visto crederanno”. Ma questi beati oggi siamo anche noi ...se crediamo pur non avendo “toccato con mano” il Risorto come fece Tommaso. Mi è piaciuto quanto scritto da un commentatore contemporaneo al proposito: “Non è la nostra situazione di oggi? Non siamo tornati anche noi in parrocchia, con gli stessi sentimenti di Tommaso? Abbiamo tentato di pregare per conto nostro, abbiamo fatto sacrifici, digiuni, fioretti. Ci siamo impegnati ad aiutare i più deboli. Ma la relazione con Gesù è restata sullo sfondo, Lui c’è sì, ma… Ma non è l’Amato del nostro cuore, non è l’Unico che colma la nostra vita, il primo a cui pensiamo quando ci svegliamo e l’ultimo prima di addormentarci. Viviamo proprio come un gemello che non vede suo fratello da decenni, nello struggimento per l’assenza di una parte di noi senza la quale non siamo noi. Ma Gesù, che non ha mai considerato Tommaso perduto, proprio nel Cenacolo viene a cercarlo; torna dopo una settimana, come torna ogni giorno nel quale la Chiesa fa memoria del suo Mistero Pasquale. Torna per lui, assecondando con tenerezza infinita quel bisogno affettivo che, sempre, muove gli uomini verso di Lui. Il vuoto di una vita fallimentare, un matrimonio che sta andando a rotoli, una malattia, l’incompiutezza della vita sono i pertugi attraverso i quali Dio lascia che la storia scavi nella roccia dura dell’orgoglio. Da essi parte il cammino di ritorno, la conversione, la gioia”. Anche noi, spesso, dimentichiamo che l’unico luogo dove ricevere e far crescere la fede, dove “toccare e vedere” Cristo risorto, dove sperimentare il suo amore più forte della morte, è la Chiesa, la comunità cristiana, non una comunità perfetta di perfetti ma di “gemelli” che, come Tommaso, dubitano ma poi...riesplodono di gioia ad ogni Pasqua.  

     don Marco

Il Mese di Maggio 2019

Nel prossimo numero del “Foglio”, troverete presentato il cammino del Mese di Maggio con il tema pensato per il festone e le diverse occasioni di incontro fraterno, preghiera, riflessione, condivisione e festa simpatica, che ogni anno fanno un po’ la ricetta composita di questo momento. Iniziando il mese a cavallo di questa settimana, vi diamo qui qualche anticipazione, soprattutto per quanto riguarda il giorno di inizio 1 Maggio e i Rosari nei cortili (o in chiesa). Sarebbe bello che veramente ci si invitasse gli uni gli altri a partire dai caseggiati o dai condomini, magari con po’ di “arredamento” esterno del luogo di preghiera e con qualche dolce e bibita al temine della preghiera stessa, per vivere un attimo di condivisione insieme a chi abita accanto a noi e magari non incontriamo se non di sfuggita .

PRIME S.COMUNIONI 2019

Pellegrinaggio decanale della Terza età (aperto) al Santuario di Graglia (Biella )

Mercoledì 8 maggio

Ritrovo ore 7.00 qui—partenza in bus da P. le Gabriele Rosa ore 7.15 

Presentazione del complesso monumentale dello Juvara—Santa Messa

Pranzo in ristorante—tempo libero—S. Rosario e rientro.

Iscrizioni in segreteria entro il 1 maggio