Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

SALVATI DA UNO SGUARDO… Quaresima 2019

 

Il Vangelo che ascolteremo in questa seconda domenica, ci ricorda un incontro, quello di Gesù con al famosa donna samaritana

 

 

 

 

 

Il Vangelo che ascolteremo in questa seconda domenica, ci ricorda un incontro, quello di Gesù con al famosa donna samaritana. Nell’intenzione della liturgia, questa donna rappresenta un po’ il prototipo del battezzato che, attraverso il dono del Sacramento riceve in se la “fonte della vita che zampilla per l’eternità”..

.Si tratta di immagini, di simbologie che spesso non comprendiamo più, perché un po’ lontane dalla nostra sensibilità e cultura. In verità anche Gesù non fa alla donna solamente un discorso quando la incontra, ma soprattutto parla al suo cuore attraverso un modo nuovo di guardarla, il modo di colui che “ha in se la vita“ e può donarla  a chi vuole accoglierla. La donna ha la brocca per prendere dal pozzo un’ acqua che toglierà solo la sete del momento. Ebbene Gesù parte da quel che la donna ha - la brocca e una gran sete - per arrivare a farle vedere quel che la donna è :” venite a conoscere uno che mi ha detto tutto quello che ho fatto, che sa chi sono perché mi ha guardato con uno sguardo capace di leggermi dentro” ...e gli occhi si sa sono la porta del cuore. Quello di Gesù però non è uno sguardo indagatore o curioso e nemmeno malizioso o accusatore, visti i trascorsi della donna...E’ uno sguardo che libera e che salva, uno sguardo cha apre dentro la vita una “fontana”, anzi un “fiume” di vitalità nuova, di speranza, di entusiasmo, una energia nuova che sa di “Paradiso”  e che raggiungerà e contagerà pure i compaesani della donna… fino ad arrivare a noi, con la speranza di contagiarci di “vita nuova” nonostante viviamo nella “Samaria” del mondo contemporaneo. Questa regione di Israele  era considerata un po’ una terra meticcia, di gente mezzo sangue ed eretica, perché adorava Dio su un monte , il Garizim, che non era il monte del tempio, il luogo unico del vero e ufficiale culto al Dio di Israele, a JHWH.

Quanto c’è di affine con quel che viviamo noi oggi ? Siamo dentro una realtà quanto mai variegata e complessa, dove c’è anche il rischio di smarrirsi, di perdersi di sentirsi “confusi” e senza Dio. Ma c’è ancora e sempre uno Sguardo che salva la vita a chi cerca e ad ha sete di salvezza. Non solo di salute, di benessere economico, di potere, di successo, di affermazione della propria supremazia no: di Salvezza, che è una cosa diversa anche se poi ci permette di recuperare in modo vero e buono tutte le altre cose della vita. Immergiamoci nel Suo sguardo che salva e ci scopriremo ”portatori di Salvezza” anche noi. 

 

 Discorso del S. Padre  al convengo  in Vaticano sugli abusi 2

 Presentiamo qui una seconda parte dell’omelia del Santo Padre al convegno vaticano sugli abusi nei confronti dei minori.

 ...È giunta l’ora di trovare il giusto equilibrio di tutti i valori in gioco e dare direttive uniformi per la Chiesa, evitando i due estremi di un giustizialismo, provocato dal senso di colpa per gli errori passati e dalla pressione del mondo mediatico, e di una autodifesa che non affronta le cause e le conseguenze di questi gravi delitti. In tale contesto desidero menzionare le “Best Practices” formulate, sotto la guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità[14], da un gruppo di dieci agenzie internazionali che ha sviluppato e approvato un pacchetto di misure chiamato INSPIRE, cioè sette strategie per porre fine alla violenza contro i bambini.

Avvalendosi di queste linee-guida, la Chiesa, nel suo itinerario legislativo, grazie anche al lavoro svolto negli anni scorsi dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e al contributo di questo nostro incontro, si concentrerà sulle seguenti dimensioni:

  1. La tutela dei bambini: l’obiettivo primario di qualsiasi misura è quello di proteggere i piccoli e impedire che cadano vittime di qualsiasi abuso psicologico e fisico. Occorre dunque cambiare mentalità per combattere l’atteggiamento difensivo-reattivo a salvaguardia dell’Istituzione, a beneficio di una ricerca sincera e decisa del bene della comunità, dando priorità alle vittime di abusi in tutti i sensi. Dinanzi ai nostri occhi devono essere presenti sempre i volti innocenti dei piccoli, ricordando le parole del Maestro: «Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!» (Mt 18,6-7).
  2. Serietà impeccabile: vorrei qui ribadire che «la Chiesa non si risparmierà nel compiere tutto il necessario per consegnare alla giustizia chiunque abbia commesso tali delitti. La Chiesa non cercherà mai di insabbiare o sottovalutare nessun caso» (Discorso alla Curia Romana, 21 dicembre 2018). Per la sua convinzione «i peccati e i crimini dei consacrati si colorano di tinte ancora più fosche di infedeltà, di vergogna e deformano il volto della Chiesa minando la sua credibilità. Infatti, la Chiesa, insieme ai suoi figli fedeli, è anche vittima di queste infedeltà e di questi veri e propri reati di peculato» (ibid.).
  3. Una vera purificazione: nonostante le misure prese e i progressi fatti in materia di prevenzione degli abusi, occorre imporre un rinnovato e perenne impegno alla santità dei pastori, la cui configurazione a Cristo Buon pastore è un diritto del popolo di Dio. Si ribadisce dunque «la ferma volontà di proseguire, con tutta la forza, la strada della purificazione, interrogandosi su come proteggere i bambini; come evitare tali sciagure, come curare e reintegrare le vittime; come rafforzare la formazione nei seminari […] Si cercherà di trasformare gli errori commessi in opportunità per sradicare tale piaga non solo dal corpo della Chiesa ma anche da quello della società» (ibid.). Il santo timore di Dio ci porta ad accusare noi stessi – come persone e come istituzione – e a riparare le nostre mancanze. Accusare sé stessi: è un inizio sapienziale, legato al santo timore di Dio. Imparare ad accusare sé stessi, come persone, come istituzioni, come società. In realtà, non dobbiamo cadere nella trappola di accusare gli altri, che è un passo verso l’alibi che ci separa dalla realtà.
  4. La formazione: ossia le esigenze della selezione e della formazione dei candidati al sacerdozio con criteri non solo negativi, preoccupati principalmente di escludere le personalità problematiche, ma anche positivi nell’offrire un cammino di formazione equilibrato per i candidati idonei, proteso alla santità e comprensivo della virtù della castità. San Paolo VI nell’Enciclica Sacerdotalis caelibatus scrisse: «Una vita così totalmente e delicatamente impegnata nell’intimo e all’esterno, come quella del sacerdote celibe, esclude soggetti di insufficiente equilibrio psico-fisico e morale, né si deve pretendere che la grazia supplisca in ciò la natura» (n. 64).
  5. Rafforzare e verificare le linee guida delle Conferenze Episcopali: ossia riaffermare l’esigenza dell’unità dei Vescovi nell’applicazione di parametri che abbiano valore di norme e non solo di orientamenti. Norme, non solo orientamenti. Nessun abuso deve mai essere coperto (così come era abitudine nel passato) e sottovalutato, in quanto la copertura degli abusi favorisce il dilagare del male e aggiunge un ulteriore livello di scandalo. In particolare sviluppare un nuovo approccio efficace per la prevenzione in tutte le istituzioni e gli ambienti delle attività ecclesiali.
  6. Accompagnare le persone abusate: il male che hanno vissuto lascia in loro delle ferite indelebili che si manifestano anche in rancori e tendenze all’autodistruzione. La Chiesa ha il dovere dunque di offrire loro tutto il sostegno necessario avvalendosi degli esperti in questo campo. Ascoltare, mi permetto la parola: “perdere tempo” nell’ascolto. L’ascolto guarisce il ferito, e guarisce anche noi stessi dall’egoismo, dalla distanza, dal “non tocca a me”, dall’atteggiamento del sacerdote e del levita nella parabola del Buon Samaritano.
  7. Il mondo digitale: la protezione dei minori deve tenere conto delle nuove forme di abuso sessuale e di abusi di ogni genere che li minacciano negli ambienti in cui vivono e attraverso i nuovi strumenti che usano. I seminaristi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose, gli operatori pastorali e tutti devono essere consapevoli che il mondo digitale e l’uso dei suoi strumenti incide spesso più profondamente di quanto si pensi. Occorre qui incoraggiare i Paesi e le Autorità ad applicare tutte le misure necessarie per limitare i siti web che minacciano la dignità dell’uomo, della donna e in particolare dei minori:. Fratelli e sorelle: il reato non gode del diritto alla libertà. Occorre assolutamente opporci con la massima decisione a questi abomini, vigilare e lottare affinché lo sviluppo dei piccoli non venga turbato o sconvolto da un loro accesso incontrollato alla pornografia, che lascerà segni negativi profondi nella loro mente e nella loro anima. Occorre impegnarci perché i giovani e le giovani, in particolare i seminaristi e il clero, non diventino schiavi di dipendenze basate sullo sfruttamento e l’abuso criminale degli innocenti e delle loro immagini e sul disprezzo della dignità della donna e della persona umana. Si evidenziano qui le nuove norme “sui delitti più gravi” approvate dal Papa Benedetto XVI nel 2010, ove era stata aggiunta come nuova fattispecie di delitto «l’acquisizione, la detenzione o la divulgazione» compiuta da un membro del clero «in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, di immagini pornografiche aventi ad oggetto minori». Allora si parlava di «minori di anni 14», ora pensiamo di dover innalzare questo limite di età per allargare la tutela dei minori e insistere sulla gravità di questi fatti.
  8. Il turismo sessuale: il comportamento, lo sguardo, l’animo dei discepoli e dei servitori di Gesù devono saper riconoscere l’immagine di Dio in ogni creatura umana, a cominciare dalle più innocenti. È solo attingendo a questo rispetto radicale della dignità dell’altro che potremo difenderlo dalla potenza pervasiva della violenza, dello sfruttamento, dell’abuso e della corruzione, e servirlo in modo credibile nella sua crescita integrale, umana e spirituale, nell’incontro con gli altri e con Dio. Per combattere il turismo sessuale occorre repressione giudiziaria, ma anche sostegno e progetti di reinserimento delle vittime di tale fenomeno criminale. Le comunità ecclesiali sono chiamate a rafforzare la cura pastorale delle persone sfruttate dal turismo sessuale. Tra queste, le più vulnerabili e bisognose di particolare aiuto sono certamente donne, minori e bambini; questi ultimi, tuttavia, necessitano di una protezione e di un’attenzione speciali. Le autorità governative diano priorità e agiscano con urgenza per combattere il traffico e lo sfruttamento economico dei bambini. A tale scopo è importante coordinare gli sforzi a tutti i livelli della società e collaborare strettamente anche con le organizzazioni internazionali per realizzare un quadro giuridico che protegga i bambini dallo sfruttamento sessuale nel turismo e permetta di perseguire legalmente i delinquenti[16].

Permettetemi adesso un sentito ringraziamento a tutti i sacerdoti e ai consacrati che servono il Signore fedelmente e totalmente e che si sentono disonorati e screditati dai comportamenti vergognosi di alcuni loro confratelli. Tutti – Chiesa, consacrati, Popolo di Dio e perfino Dio stesso – portiamo le conseguenze delle loro infedeltà. Ringrazio, a nome di tutta la Chiesa, la stragrande maggioranza dei sacerdoti che non solo sono fedeli al loro celibato, ma si spendono in un ministero reso oggi ancora più difficile dagli scandali di pochi (ma sempre troppi) loro confratelli. E grazie anche ai fedeli che ben conoscono i loro bravi pastori e continuano a pregare per loro e a sostenerli…

 

 

 “La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica, 17 Marzo, durante la Messa, leggeremo Giovanni 4, 5-42

Al versetto 10 leggiamo: "egli ti avrebbe dato acqua viva” (greco: hudor zon). Citazione di Geremia 2,13: “Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo: ha abbandonato me, sorgente di acqua viva (hudatos zoes), e si e scavato cisterne, cisterne piene di crepe, che non trattengono l'acqua”. Ebbene Gesù prende le mosse proprio da questa citazione (dal momento che il pozzo di Giacobbe, cioè “la Legge”, rischia di diventare una cisterna putrida) per andare ancora oltre e far emergere appieno il significato di quest'acqua viva: non semplicemente acqua corrente, come l'espressione suonava agli uditori, ma, come dirà al v. 14, sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna (hudatos hallomenou eis zoen aionion).

 

COMUNICAZIONE

Ogni terza domenica del mese il CAEP (consiglio affari economici parrocchiali), proporrà l’iniziativa “Sostieni la tua parrocchia” per aiutarci a far fronte alle diverse esigenze economiche  della parrocchia  per il culto, l’educazione e la carità, il mantenimento delle strutture e i costi di gestione ordinaria  e straordinaria.

 

 CALENDARIO

17/3 D II di Quaresima

ore 9.00: 8° incontro fidanzati

ore 10.00: “Domeniche a Messa” 3ael e domenica “insieme”

ore 14..30: Visita tematica al museo diocesano ritrovo  davanti alla chiesa. Occorre arrivare al museo per le 15.30. Costo : ingresso + guida 10 euro a testa.

(max 25 posti)

 

19/3 Martedì

 ore 21.00 CAEP/3 (Bilancio)

 

22/3 Venerdì  Ritiro Giovani decanale

ore 8.30 Celebrazione della Parola e Lodi

ore 17.00 : Via Crucis ragazzi

ore 18.00 : Via Crucis per tutti (animazione 3ael.)

ore 21.00 : QUARESIMALE

 

23/3 Sabato  Ritiro Giovani decanale

 

24/3 D III di Quaresima

                      Ritiro Giovani decanale

ore 10.15:“Domeniche a Messa” 3a el

ore 10.15: Domenica insieme 5ael, Rito della Candidatura, Incontro cresimandi San Siro.

ore 21.00: Animatori gruppi del Vangelo (per Aprile)

 

SUFFRAGI

 

18/3 Lunedì

ore 8.30 Vittorio Pietro, Pina, Andreina

ore 18.00 Zelioli Irma Antonia

19/3 Martedì

ore 8.30 Sartirana Erminio

20/3 Mercoledì

ore 18.00 Reho Geraldina

21/3 Giovedì

ore 18.00 Meazzi  Orsola e Antonio