Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

IL TEMPO DOPO l’EPIFANIA 2

In questo tempo dopo l’Epifania cade ogni anno la festa della Santa Famiglia, cara alla nostra comunità perché la parrocchia fu dedicata, dall’allora Beato Card. Ferrari, alla Santa Famiglia di Nazareth (mentre la chiesa è dedicata al S. Maria venerata come aiuto dei cristiani...da qui il senso attuale del “festone” riportato al mese di Maggio qualche anno fa ndr. )

 

 

 

 

 Il Beato Ferrari ebbe una intuizione profetica, suggerita anche dalla volontà popolare. Infatti quale realtà oggi come allora - ma oggi più di allora - chiede costantemente di essere curata , custodita, amata e  sostenuta come al famiglia ?

E il nostro quartiere che ha conosciuto e conosce un cambiamento enorme nei numeri e nella struttura vede nelle famiglie vecchie e nuove, una potenzialità di bene e di vitalità straordinaria. Occorre ripartire da qui per guardare avanti con la fiducia che fu dei “papà e delle mamme” pionieri di Rogoredo all’inizio del secolo scorso e  che vollero, accanto alla fabbriche e in mezzo alle case una “chiesa e una comunità cristiana” dedicata alla “Famiglia” un po’ “madre” di tutte le famiglie cristiane e non solo. A noi è consegnato oggi il compito di continuare a custodire questo desiderio  e questa attenzione alla famiglia,  favorendola anche nelle scelte concrete della pastorale della parrocchia. Se si osserva ne suo insieme la vita della nostra comunità, che conosce pregi e  fatiche non difficilmente individuabili nel passato come oggi, si può dire che la centro c’è un tentativo di  evangelizzazione del tempo presente che passa attraverso la famiglia e tutti i suoi componenti, dai più giovani ai più “adulti”. Basterebbe scorrere anche solo l’indice delle attività o il calendario mensile per riconoscere che, da sempre, la famiglia è stata il centro della cura e il motore dell’azione di questa nostra realtà. Certo, negli ultimi 40 anni ci si è  trovati  di fronte a sfide sempre nuove che vanno ben conosciute e affrontate con fiducia e pazienza e non con paura e premura… Non sono solo le grandi sfide culturali poste dopo gli anni 60, ma anche sfide più pratiche e concrete per noi qui. Solo per esemplificare un po’ :7000 abitanti in più in 10 anni ... Famiglie nuove venute  per lavorare e abitare ma con affetti e relazioni importati lasciate altrove e di cui si sente sempre una pungente nostalgia… Un quartiere nuovo e “bello” - quasi una Manhattan con tanto di Park Avenue - inserito  tra campi più o meno “sani” e sanificati e accostato ad una realtà che aveva già 100 anni di vita e nel futuro si vedono già le forme di un nuovo insediamento a Merezzate… Comunità umane diverse anche per cultura tradizione e lingua che, per ora, vivono forse ancora “le una accanto alle altre” ma che già ci sollecitano ad andare oltre le differenze per cogliere le opportunità che il divenire “ comunità  umana “ offre, se sa custodire la ricchezza delle differenze condividendole. Certo ci sono certamente anche sfide più ampie che interpellano la nostra cura pastorale “formato familiare”. Come dimenticare qui di rimandare a quanto scriveva il Papa nella Amoris Laetitia al cap 2. Tra esse ne ricordiamo una che è e rimane quella decisiva : la sfida educativa.     Il Papa dopo aver sottolineato la funzione educativa della famiglia la propone come sfida ed indica i motivi per cui oggi è difficoltoso educare: “ tra le altre  cause, i genitori tornano a  casa stanchi e senza voglia di parlare, in tante famiglie non c’è più nemmeno l’abitudine di  mangiare insieme, e cresce una gran varietà di offerte di distrazioni oltre la dipendenza  dalla televisione. Questo rende difficile la trasmissione della fede da genitori a figli” Il  punto di partenza dell’itinerario  educativo è la “capacità educativa dei genitori”, soprattutto dei più giovani, dove sembrano a volte assenti ; il coraggio dell'autorevolezza nei confronti dei principi civili, sociali e religiosi; l'attitudine a trasmettere l'identità valoriale e la memoria  storica della nostra cultura e delle nostre tradizioni; il giusto equilibrio tra libertà e disciplina  affermando, nei modi più adeguati, dei “si” e dei “no”, precisi e fermi, dimenticando la rilevanza delle regole nella formazione del carattere e nella preparazione ad affrontare le sfide e le situazioni di disagio della vita. Una carenza che fa crescere “frotte di ragazzi insicuri, incapaci di gestirsi e totalmente riferiti solo a se stessi”. Sono dell’idea che tutto questo i genitori lo possono anche fare solo “ se non sono soli e la parrocchia della “Sacra Famiglia” lo deve sentire ancora di più come il compito decisivo della sua funzione evangelizzatrice.

 

A tre anni dall’assemblea parrocchiale sul “disagio“…

 

Sono ormai trascorsi tre anni e poco più, da quando, una mattina di fine settembre 2016, ci ritrovammo in parrocchia - presenti anche i rappresentati di alcune  realtà associative del quartiere - per un momento di assemblea parrocchiale aperta, che aveva come oggetto del lavoro di confronto, la vita del quartiere entro cui vive la parrocchia, in particolare il fenomeno -allora agli inizi - dello spaccio di droga nell’ area del “ex Porto di Mare”. Successivamente sarà chiamato il “Boschetto di Rogoredo” ormai luogo di malafama nazionale e non solo...  

L’impressione da subito fu quella di una realtà molto più grande di noi, davanti  alla quale ci si sentiva un po’ impotenti nel “risolvere”, ma certo responsabili nella riflessione e nel tentare qualche possibile azione positiva, in primo luogo lavorando sulle cause del cosiddetto “disagio”. Si metteva in evidenza l’individualismo sempre più crescente: ”gli altri sono strumenti per il mio benessere” ; la mancanza di dialogo, chiusura giudizio la pregiudizio davanti alle stesse situazioni di disagio. Quale ruolo ha la famiglia - nello stato in cui versa oggi - nel “favorire” il disagio stesso. E’ necessario avere una formazione, delle competenze per avvicinare e instaurare un dialogo con chi vive un disagio. Inoltre occorre  avere uno sguardo più “a lungo termine” e non solo fissato sulle emergenze dettate dalle paure. Promuovere un lavoro comune  e condiviso tra i diversi soggetti impegnati nel quartiere sul fronte educativo… Si erano anche messe in campo delle proposte pur con la coscienza della sproporzione. Ne ricordo alcune, che sono nel verbale, come: tenere personalmente uno sguardo attento al prossimo e ai suoi bisogni reali, a partire dal mio vicino di casa. Custodire un dialogo con le realtà associative del quartiere Santa Giulia - Rogoredo e con le Autorità locali.

La Comunità parrocchiale in generale ha già tante attenzioni al disagio: il Centro d’Ascolto Caritas, La San Vincenzo, il Fondo Famiglia parrocchiale, il “Meglio dopo Insieme” (doposcuola),… L’Oratorio si impegna nella formazione dei preadolescenti, degli Adolescenti e dei Giovani e nella “prevenzione”. Formazione dei genitori, ad esempio coi genitori dei Preadolescenti e degli Adolescenti in Oratorio.  Giovani e adolescenti dell’Oratorio possono pensare coinvolgersi da protagonisti nella  distribuzione di cibo e beni di necessità come di fatto ormai avviene dopo la chiusura della “storica“ San Vincenzo parrocchiale.  Si era anche proposto di riconvertire l’area del “boschetto” in una sede per un’associazioni che facciano punto di riferimento/accoglienza/ assistenza  per gli emarginati che vi arrivano, sostenendo e collaborando con le associazioni che già lavorano sul territorio. Informare continuamente il Quartiere su ciò che si fa per evitare l’obiezione: “aiutate chi fa del male”...  Qualche  anno  è già  passato e, per quanto forse non si vedano frutti eclatanti, molte di questi propositi si sono messi in cammino, altri si fa fatica a portali avanti... Ma quando si stente alla Tv o sui giornali dire che siamo in un quartiere “degradato” francamente non so si possa  condividere il giudizio fino in fondo...  Abbiamo problemi diversi, abbiamo una stazione che è crocevia nazionale di passeggeri e certo anche di disperati e mal messi… Ma chi vive, abita, soffre, spera in questo quartiere, associazioni, realtà di volontariato, parrocchia, gruppi sportivi e tanta tanta gente buona e che ha voglia di fare bene e di fare il bene,  sente quante potenzialità ci sono anche qui e proprio qui. Si deve ripartire sempre dalla speranza e non fermarsi alla sola “sociologia negativa” spesso non sempre capace di cogliere quel di più sorprendete che c’e in ogni realtà umana che non si rassegni al “nulla” .         d. M.

 

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica, 20 gennaio, durante la Messa, leggeremo Giovanni 2, 1-11

Al versetto 6 leggiamo :” Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei .Un'antica tradizione, obbligava tutti gli Ebrei fedeli, a lavarsi le mani prima dei pasti, come segno di abbandono fuori della porta di ogni attività profana nel mondo, e anche come segno simbolico di purificazione, anche interiore, prima di procedere a un vero rito sacro, che è il mangiare insieme, dopo avere recitata la benedizione al Signore. La prescrizione resta ancora oggi. L'uso del lavacro restò in ambito cristiano, con l'innocente "acquasantiera" in ogni chiesa, sia con la tipica fontana, posta in ogni monastero d'Oriente e d'Occidente, davanti al refettorio.

 

 

 

CALENDARIO

 

20/1 Domenica  II dopo l’Epifania

ore 9.00: 3° incontro fidanzati.

 

22/1 Martedì

ore 21.00: CAEP.

 

23/1 Mercoledì

ore 21.00: Cenacolo.

 

24/1 Giovedì

Concerto per le scuole ( mattino)

ore 18.00: S. Messa defunti Parrocchia

ore 21.00 Lettura del Vangelo per gli adulti.

 

26/1 Sabato

ore 10.00: Catechesi 3ael /6

ore 16.00: Incontro comune gruppo famiglie – cammino fidanzati

Guida il laboratorio il prof. dott. Marco Vinicio Masoni.

 

27/1 Domenica Santa Famiglia

ore 10.15: Premiazione “Concorso Presepi”

ore 11.30: FESTA della Famiglia  e    ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

presiede Mons. Ivano Valagussa – segue rinfresco in oratorio.

 

SUFFRAGI

 

21/1 Lunedì

Ore 18.00 Zucchi Ennio, LiRanzi Salvatore e Antonio, Cerami Santina - Costa Cardone, Livecchi Santo, Albanese Maria.

 

22/1 Martedì

ore 8.30 Moroni Onorino

ore 18.00 Marisa, Amilcare e Luigi Manzoli; Giovanna e Alberto Milanesi; Rosa e Angelo Mancini.

 

23/1 Mercoledì

ore 8.30 Carnovali Carlo.

ore 18.00 Piovani Angela

 

24/1 Giovedì

ore 18.00 Defunti della Parrocchia.

 

25/1 Venerdì

ore18.00 Galli Annunciata e Chiara.

 

26/1 Sabato 

ore18.00 Santoro Maria; Fam. Erpi, Verri, Baggi; Molteni Carolina; Pozzi Olga; Marchegiani Giacinto.

 

SOS Caritas

 

Necessità di un passeggino gemellare. Grazie