Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

TEMPO DI PASQUA 5

Dopo la celebrazione dell’Ascensione del Signore—che ormai è tornata in giovedì così com’era collocata tradizionalmente– la chiesa continua a contemplare il mistero Pasquale guardando al racconto della   Pentecoste così come ce lo offre il libro degli Atti degli apostoli.

E’ infatti con questo racconto e con i fatti li narrati che si apre il cosiddetto “tempo della Chiesa”, il tempo in cui la missione che fu di Gesù sulla terra continua nell’azione della comunità cristiana e la sua presenza costante è garantita proprio dai gesti e dalle azioni della chiesa, in primo luogo dalla celebrazione dei Sacramenti e dall’ascolto della Parola di Dio.

Ma Pasqua, Ascensione e Pentecoste sono tre diversi avvenimenti oppure sono tre facce di un unico grande mistero ? Come giustamente fa notare un commentatore  “Pasqua-Ascensione e Pentecoste sono un unico, straordinario mistero: segnano la vittoria definitiva di Dio su tutto ciò che si opponeva a Lui e la Sua comunicazione più piena a chi è disposto ad accoglierLo. Una vittoria che avviene con la Risurrezione di Gesù e che si estende con la comunicazione dello Spirito della santità di Dio all'umanità. Luca, in «Atti», documenta la comunicazione dello «Spirito Santo» ricorrendo a un contesto narrativo che era familiare e diffuso nel mondo ebraico (con il quale Luca ancora interagisce). Il Vangelo di Giovanni, invece, parla in un modo più diretto a comunità già maturate nell'esperienza cristiana. L'autore di «Atti» narra l'evento con un racconto preso dalla catechesi dei rabbini ebrei che commentavano il patto tra Dio e Mosè al monte Sinai con una immagine per loro molto significativa. Dicevano: durante la consegna della Legge da parte di Dio a Mosè, il fuoco che avvolgeva Mosè (simbolo della comunione profonda tra Dio e Mosè) si è staccato da lui, si è suddiviso in tante lingue di fuoco che sono scese dal monte per raggiungere il popolo ebraico e i popoli della Terra e posarsi su di loro. Il commento dei Rabbini: al Sinai è nato un mondo trasformato, liberato, dove Dio è di casa, dove Dio e l'uomo si possono nuovamente incontrare «alla pari». Quando Luca narra nel modo che conosciamo, intende comunicare queste stesse idee. Con una novità: gli effetti dell'alleanza vengono attribuiti a Gesù come esito della Resurrezione-Ascensione. Il riferimento che Luca fa alla Pentecoste è anch'esso legato alla cultura ebraica: era diventata una data (si festeggiava la raccolta del grano, 50 giorni dopo la festa per la raccolta dell'orzo) nella quale si era cominciato ad aggiungere un significato religioso: la memoria, appunto, dell'evento dei Sinai (mentre durante la festa dell'orzo si ricordava l'uscita dall'Egitto: la pasqua).

Il Vangelo di Giovanni invece è molto più diretto e va al cuore del mistero: nel momento della sua risurrezione, Gesù comunica lo Spirito Santo. Anche se, pure lui, ricorre a due «immagini» per aiutarci a capire la grandezza del mistero che sta accadendo. Dice: «alitò su di loro» e poi usa l'espressione ebraica «perdonate i peccati». L'alito, il respiro (ruah) non era solo il segno della vita, ma indicava l'identità profonda e unica dell'essere vivente e la sua stretta appartenenza a Dio (per questo era vietato mangiare animali «soffocati», nei quali, cioè, la forza vitale individuale non fosse «restituita» al suo Signore, a Dio). Gesù che «alita» indica che Gesù trasmette «se stesso» ai discepoli, comunica «se stesso» (la sua più profonda identità), si partecipa a loro. Quella comunità («chiesa») diventa la visibilità del Cristo e ne esprime i «poteri» (in linguaggio teologico diciamo: la Chiesa è «sacramento» della salvezza di Dio per l'uomo).

Il concetto è confermato da Giovanni nell'espressione-ordine di Gesù: «perdonate i peccati». È noto che questa espressione nell'ebraismo indica un potere esclusivo di Dio: Dio solo perdona i peccati. Gesù che dice: «perdonate i peccati» è come se dicesse: voi siete «Dio». Grazie alla comunicazione dello Spirito Santo che Gesù, proprio perché «risorto», fa alla comunità dei discepoli (e attraverso loro al resto del mondo), l'umanità viene «deificata»: è imparentata con Dio, lo può chiamare «Papà». Questo è in modo assoluto e definitivo. Non si può più tornare indietro. Questa è la direzione che, dalla risurrezione di Gesù, la storia dell'umanità ha assunto. La Pentecoste, quindi, è la certezza della perennità della Pasqua.

In parole meno legate alle «date» del calendario e alle «ricorrenze» celebrative: con Gesù risorto, che ci comunica lo Spirito di Dio, l'umanità ha recuperato la comunione vitale con il proprio Dio; l'umanità (ovviamente «credente»: che sa accettare questo dono del suo Dio) sperimenta una trasformazione così profonda e radicale da poter agire con la stessa forza di Cristo Gesù e compiere le sue stesse opere (Gv. 14,12: «Chi crede in me farà anche lui le opere che faccio io, anzi ne farà di più grandi»). Lo Spirito della «santità» di Dio, dato a noi dal Risorto, sta animando l'umanità e la sua storia”.

 

                                    A cura di don Marco

 

   

 

 “La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica, 13 Maggio, durante la Messa, leggeremo  Atti 1, 15-26.

In questo brano, al versetto 15, leggiamo “E in quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli” Luca ricorda che il gruppo raccolto era circa di 120 tôn adelfôn (fratelli, credenti) : i due modi di tradurre sono equivalenti, in quanto i membri di un gruppo religioso si chiamavano sempre «fratelli» gli uni con gli altri. Nel caso della comunità cristiana esso poteva contenere anche delle «sorelle», a differenza delle sinagoghe. Il numero di 120 persone è particolarmente importante perché rappresenta il numero minimo richiesto per poter istruire un tribunale locale. La leadership di Pietro non ha bisogno di giustificazione, in quanto fondata nell’esperienza di Gesù prima della Pasqua e confermato da tutti e quattro i vangeli. Questo ruolo sarà mantenuto in tutto il libro degli Atti, finché si farà sentire l’altra figura di Paolo quale apostolo dei Gentili.

 

CALENDARIO

 

13/5 Domenica VII di Pasqua

Ore 11.30 Prime Comunioni (2° turno)

Pom: Workshop / stands – cucina e serata “Incontro tra le Genti”

 

14/5 Lunedì

ore 20.45: Rosario nel cortile di Via Rogoredo 113

 

15 Martedì

Serata fine catechesi 2ª elem e 3ª elem

 

16/5 Mercoledì

ore 20.45:Rosario per tutti nel Parco Trapezio Santa Giulia (area ping-pong)

 

17/5 Giovedì

ore 15.30: S. Messa dei malati e Unzione degli Infermi (in palestra).

Serata fine catechesi 4ªel - 5ªel

 

18/5 Venerdì

ore 15.30: S.Messa e unzione degli infermi alla Gecra

ore 21.00: Concerto del festone – Orchestra di Voghera Con interpreti dai diversi continenti - (vedi programma)

 

19/5 Sabato

Pomeriggio: StraRogoredo – cucina –

 

serata “Primavera 2005”

ore 21.00:Spettacolo teatrale “Anni 60 e dintorni”  in polilsala

 

20/5 Domenica  Pentecoste

ore 11.00: Messa solenne delle genti al campo Rogoredo ’84

ore 15.30: Battesimi (2° turno) Serata “ Cucina giovani” e animazione / giochi per tutte le età

 

SUFFRAGI

 

14/5 Lunedì

Ore 18.00 Angela Piovani

 

16/5 Mercoledì

Ore 18.00 Luciano Sandrini; Santini Giovanni

 

17/5 Giovedì

Ore 18.00 Beretta-Consonni

 

18/5 Venerdì

Ore 18.00 Grossi Emilia

 

ARCHIVIO

 

Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo: Cosi Giulio; Savi Elena; Caputo Filippo